alessandro ha scritto:Ombra84 ha scritto:laplaz ha scritto:
Al momento sembrerebbe che ci sia una forchetta di errore tra il 10% e il 5% (tra positività e NON positività).
Bisogna poi distinguere tra test rapidi fatti tramite goccia, che ti dicono se hai anticorpi ma non la conta, da quelli fatti tramite prelievo, che invece danno anche la conta degli anticorpi.
Infatti quelli sono fatti tramite goccia, e nella positività vengono contati anche anticorpi di altri coronavirus generici( l influenza classica), per questo serve il tampone classico successivamente
Ammenoche il test rivela gli anticorpi anche per chi si è negativizzato, mentre il tampone rivela gli attualmente positivi... ormai non ci capisco più nulla.
se mi segui qui poi sei a posto per sempre, anche per le prossime epidemie.
Il "tampone" rileva direttamente (tramite pcr) la presenza di rna virale in un campione prelevato da rinofaringe (bastoncino nella narice). È dunque una "fotografia" che ti dice se in quel momento sei infetto o no (salvo falsa positività/negatività).
I test sierologici (su prelievo venoso; oppure rapidi : goccia di sangue) ricercano invece gli anticorpi per il virus (che sono prodotti da noi in risposta al contatto con il "corpo estraneo"), diciamo che ti raccontano una storia.
Semplificando: gli anticorpi IgM compaiono in fase acuta, a inizio infezione. Col passare delle settimane si riducono fino a scomparire.
Gli anticorpi IgG compaiono invece in seguito (facciamo due settimane, ma si varia). E rimangono. Per quanto tempo? Nel caso del sarscov2 ovviamente non si sa ancora.
Alcune IgG (non necessariamente quelle testate) potrebbero proteggere da successive reinfezioni (probabilmente lo fanno), garantiscono cioè l'immunità. Ergo, l'immunità permane per il tempo in cui permangono le IgG.
Quindi, tre possibili risultati "positivi"...
1) Se IgM positive (+) AND IgG negative (-) significa che sei entrato in contatto col virus recentemente (dato che non ci sono ancora le IgG).
2) Se IgM - AND IgG+ significa che sono passate ormai settimane dal contagio (dato che non ci sono più le IgM).
3) Se IgM + AND IgG+ significa che sei in una fase intermedia fra 1 e 2.
Se esce 1 è probabile che tu sia infettato. Se non hai sintomi, potresti essere asintomatico. Rifai il test perché potrebbe essere un falso positivo (meglio variando metodica) e ti isoli in attesa (teoeica) di un tampone (che come detto ti dice se sei o meno contagiato).
Se esce 2 è probabile che tu abbia superato l'infezione (il dato va incrociato con la tua storia: ci sono stati sintomi nelle passate settimane?). È il risultato sperato da chiunque si sottoponga al test (preferito anche all'esito negativo) ma poiché il test potrebbe essere falso positivo, e poiché non è ancora assodato il grado di protezione, i tuoi comportamenti precauzionali non devono cambiare.
Se esce 3 è possibile che tu sia vicino a 1 (e magari ancora infetto) oppure a 2 (e magari ormai non più infetto).
Aiuta anche qui l'anamnesi (oltre che il dosaggio degli anticorpi) ma al solito: senza tampone non puoi sapere.
Se esce 3 e soprattutto 1 è il caso di discutere il da farsi con un medico (che valuterà anamnesi ed esposizione al rischio).
Ah, il sierologoco non è una "fotografia" neanche in caso di responso negativo (sia IgM- che IgG-) perché potrebbe darsi che si sia stati infettati da poco e le IgM non siano ancora presenti in misura rilevabile.
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Tutto considerato, i test sierologici sarebbero assolutamente da farsi:
nel contesto di studi epidemiologici (per capire meglio quanto, chi, dove, e come, ci si contagia). Con un'avvertenza: laddove la prevalenza dell'infezione è bassa (mettiamo del 3%) un test che dia falsi positivi nel 5% dei casi (facciamo) ha poco senso (ad ogni positivo è più facile che sia "falso" che reale);
in un luogo di lavoro/aggregazione per valutare il rischio;
su personale a rischio per la sua attività, o comunque su soggetti esposti a rischio elevato.
In tutti questi casi, va continuamente ripetuto a intervalli regolari. Quindi, dev'essere organizzato (e pagato) da istituzioni pubbliche, sanitarie, e dalle aziende.
Oppure è da farsi su un soggetto che ha sviluppato sintomi o è stato a contatto con positivi, sí. Ma su di loro andrebbe fatto soprattutto un tampone.
Sempre tutto considerato, i test sierologici (con criterio) sono utili per indirizzare il famoso TTT, ma il test fondamentale per il TTT è il tampone.
