Johnny Rex ha scritto:
I negazionisti, chi le regole non le ha rispettate, sicuramente, ma dire che le responsabilità sono di tutti è un esagerazione netta.
Eh, mi hai preso troppo alla lettera
So bene che non tutti hanno le medesime responsabilità, ma non volevo apparire auto-assolutorio. Non voglio accusare (nè assolvere) qualcuno in particolare.
Non è un' accusa rivolta a ciascuno di noi senza eccezioni di sorta, ma alla collettività nel suo complesso. Come, poi, queste responsabilità debbano essere esattamente suddivise non è che io possa stabilirlo.
Il punto è che non è solo colpa dei governi. Anche i cittadini hanno le loro responsabilità.
Peraltro, rispettare le regole a volte non è forse sufficiente, e in certi casi nemmeno possibile. Le regole, poi, cambiano nel tempo e nello spazio. E diverse di queste sono artificiose e mal congegnate.
Se pensiamo che sarebbe stato possibile evitare questa seconda ondata rispettando le regole che c' erano, vuol dire che in fin dei conti non era così impossibile evitarla. Ma le regole stesse non erano (tutte) adeguate già in partenza - visti gli strumenti (inadeguati) messi contemporaneamente in campo.
Insomma, c' è stato un deficit complessivo.
Chiaky dice che è questione di mentalità e di cultura diverse dalla nostra. Certamente anche questo. A me, però, sembra che da parte di molti (se non di tutti) - istituzioni e cittadini - si potesse fare ben di più anche qui in Europa e in particolare in italia (dove avevamo alcune settimane di vantaggio). E questo anche senza essere Taiwan.
chiaky ha scritto:
Succede una pandemia e nessuno si pone alcuna domanda. Fanno ciò che dice il Governo. Succede qua? Negazionisti, no mask, no vax, complottisti per cui è tutta una montatura, proteste in piazza, città messe a fuoco.
chiaky ha scritto:
Succede una pandemia e nessuno si pone alcuna domanda. Fanno ciò che dice il Governo. Succede qua? Negazionisti, no mask, no vax, complottisti per cui è tutta una montatura, proteste in piazza, città messe a fuoco.
Trova le differenze.
Il declino della civiltà occidentale.
"Come possono essere i supertornei della fantasia di nickognito più concreti della realtà?"
- «Prima ci hanno esaltato come eroi. Poi ci hanno isolato come appestati. Oggi la gente ci odia come colpevoli e nemici. In ogni fase l’atteggiamento risulta sbagliato, ma in queste settimane rischia di diventare pericoloso: se informazione, politica ed economia non intervengono con messaggi chiari e corretti, lo scenario presto può farsi inquietante». Il professor Giacomo Grasselli dirige le terapie intensive del Policlinico di Milano ed è responsabile del coordinamento di tutti i reparti di rianimazione della Lombardia.
Il suo grido d’allarme parte dalla regione più colpita d’Europa anche nella seconda ondata della pandemia, nel giorno in cui oltre 800 contagiati lombardi lottano intubati. «Medici e infermieri — dice — non sono stati eroi in marzo, quando il virus è esploso e hanno continuato a fare il loro mestiere. Non sono diventati appestati in aprile e maggio, quando la gente li ha isolati con i loro famigliari, temendo che stessero diffondendo il Covid. Ma soprattutto non sono oggi i responsabili del secondo lockdown, percepiti come ostili e discriminati perché denunciano la saturazione del sistema sanitario. Le misure di allontanamento sociale sono indispensabili per scongiurare il collasso degli ospedali. Colpiscono duramente le persone sotto il profilo economico, psicologico, umano e professionale: imputare il disastro collettivo al personale sanitario sta innescando però gravi conseguenze».
Su Intensive Care Medicine, tra le più autorevoli riviste europee di medicina d’urgenza, Grasselli ha firmato un’indagine condotta assieme a Maurizio Cecconi e Luca Cabrini, direttori delle rianimazioni dell’Humanitas di Milano e dell’Ospedale di Circolo di Varese. Il risultato clamoroso, sotto il titolo “Il lato oscuro dell’esaltazione”, è che il 25% dei 627 medici e specializzandi lombardi coinvolti nell’inchiesta in primavera, ha dichiarato di essere stato vittima di discriminazione sociale. I questionari sono stati distribuiti da 72 primari e compilati da 627 medici impegnati nel contrasto al Covid.
«Tra questi — dice Grasselli — 159 hanno riferito almeno un episodio di discriminazione contro di loro, contro i loro colleghi, o i famigliari». Si va dal divieto condominiale di usare l’ascensore a cartelli come “Basta, adesso ci porti il virus in casa”. Dai figli isolati a scuola e da parte degli amici, su indicazione dei genitori, alle mogli costrette a ritirare la spesa sul marciapiede perché i clienti non gradivano entrassero nei negozi.
Quasi impossibile, per i medici pubblicamente esaltati come eroi, trovare privatamente baby sitter, colf, o badanti. Cinque i casi accertati di vandalismo, due le aggressioni che hanno richiesto l’intervento della polizia. «L’atteggiamento spaventato della prima ondata — dice Grasselli a nome di tutto il personale sanitario lombardo — è stato quello dell’espressione inglese “bravi, ma non nel mio giardino”. Ora ci stiamo spingendo un passo più in là: dagli applausi al balcone ai vetri rotti dell’auto sotto casa. Stiamo diventando i nuovi obbiettivi di violenza e teppismo: nemici della popolazione perché colpevoli di spiegare che senza sacrifici personali non possiamo garantire le cure collettive».
Questo allarme non è solo italiano. È esteso all’Europa e al resto del mondo, dove i medici impegnati sul fronte Covid cominciano a richiedere la scorta. La preoccupazione del coordinamento lombardo delle terapie intensive è tale che una seconda indagine per censire gli attuali episodi di ostilità, cominciando dalle minacce telefoniche e via social, sta per coinvolgere l’intero personale sanitario, a partire dagli infermieri. Un articolo-denuncia internazionale e a più mani è in corso di scrittura. «In varie regioni — anticipa Grasselli — rompono i finestrini delle auto dei medici nei parcheggi degli ospedali. Il murales del Sacco di Milano, che ringraziava infermieri e dottori, è stato imbrattato. Si moltiplicano scritte sui muri e insulti per strada. Non si pretendono encomi, ma la spirale del rancore non può essere lasciata dilagare».
Rispetto alla primavera, con la seconda ondata del contagio tutto è cambiato. «Oggi la gente — affermano i primari — teme la povertà più della morte. Medici e infermieri sono allo stremo delle forze. Comunicare al telefono che un paziente è morto da solo, più del dolore scatena la furia dei famigliari. Se governo e regioni chiudono scuole, uffici, negozi, bar e ristoranti, il personale sanitario rischia di finire in tribunale, o il pubblico linciaggio morale. Esplode la guerra tra i contagiati Covid e gli altri malati, che si sentono discriminati. Umanamente l’esasperazione è comprensibile: le conseguenze aggressive contro medici e infermieri sono un rischio sociale da prevenire». Il messaggio è: non diteci grazie per il triplo turno in corsia, ma nemmeno isolateci, o aggrediteci quando usciamo. «Qui al Policlinico — dice Grasselli — abbiamo 70 malati in attesa al pronto soccorso, 70 che respirano grazie all’ossigeno del casco e 40 in terapie intensive. Ogni giorno in Lombardia 90 infettati finiscono in rianimazione. Non sono un economista: da cittadino mi chiedo solo se è meglio chiudere la mia città per un mese e salvarla, oppure vederla non riaprire più».
Ombra84 ha scritto:Austria in lockdown totale da domani.
(ANSA) - Intanto, sul modello di quanto avvenuto in Slovacchia, l'Austria sta pianificando uno screening di massa al termine del secondo lockdown, che entrerà in vigore la prossima settimana. L'annuncio è arrivato dal cancelliere Sebastian Kurz, che ha parlato dell'intenzione un fare "un passo simile" a quanto avvenuto in Slovacchia, dove due settimane fa due terzi della popolazione sono stati testati, con poco più dell'1% risultati positivi. Da martedì il Paese riporterà le sue lancette a marzo con un lockdown totale: coprifuoco h24, scuole e negozi chiusi, nel tentativo di tenere sotto controllo una curva di contagi descritta come esponenziale in diverse regioni. Il blocco resterà in vigore fino al 6 dicembre. Poi dovrebbero arrivare i test a tappeto, "per poter garantire la riapertura delle scuole e le feste di Natale", ha spiegato Kurz.
chiaky ha scritto:
Succede una pandemia e nessuno si pone alcuna domanda. Fanno ciò che dice il Governo. Succede qua? Negazionisti, no mask, no vax, complottisti per cui è tutta una montatura, proteste in piazza, città messe a fuoco.
Trova le differenze.
Il declino della civiltà occidentale.
Declino anagrafico e numerico peraltro in corso da decenni , e un continente vecchio e con pochi eredi si condanna da solo, senza bisogno di complotti o immigrati (che poi comunque si adeguano al trend) .
Rendiamoci conto che milioni di persone manco sanno cosa sia una App, figuriamoci scaricarla (parlo di Immuni, ovviamente) ,la vecchiaja della popolazione si traduce per forza di cose in un ritardo sui tempi , in un mancato adeguamento.
La Gioventù ti fa andare avanti ,qui ci si meraviglia pure che i vecchi muojano a 80 anni e si pensa di vaccinarli per prima a scapito di quelli che lavorano e si muovono (e che hanno quindi più possibilità di contrarre il virus). E il sogno dei giovani è stare a casa col reddito di cittadinanza a guardare i vecchi in tv.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Piccola riflessione su questa notizia che il virus sarebbe presente in Italia almeno dall'estate 2019.
Intanto...ma se è presente dall'estate 2019 (come pare certo), quanti mesi di ritardo ha avuto la Cina prima di dare l'allarme?
E poi, se è presente "almeno" dall'estate 2019, quanti sono i reali contagiati in Italia? A questo punto dovrebbero essere milioni. In teoria potremmo avere una parte della popolazione immune.
Va però capito quanto dura davvero questa immunità, cosa non ancora ben nota.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Johnny Rex ha scritto:Già affratellati dal celebrare Sampras nel topicone , Nickognito e Stefano lo sono anche nella celebrazione dell'Asia /Oceania.
La questione da affrontare allora sarebbe il Fallimento dell'Occidente, allora, maggiore ancora più in Europa che negli USA perchè qui si è attuato un contenimento, e le misure non sono bastate a evitare un altra ondata, a differenza degli USA ove la salute pare non essere proprio mai stata messa come priorità assoluta.
La domanda è , l''Europa per come è strutturata adesso, poteva reagire diversamente ? quanto han pesato
1) La maggiore recente esperienza in Asia di altri tipi di infezioni
2) La mentalità di là rispetto a quella di qui
3) il rispetto delle regole garantito da un maggior controllo anche delle forze di polizia, oltre alle condotte autoimposte
Fin dove deve e può arrivare il controllo dello Stato sulle7nelle condotte dei singoli? e se si crea un precedente per il Virus, quetso non può poi costituire un pericolo per le situazioni normali?
F.F.
Il fatto è che in Occidente la politica cerca consenso immediato. I provvedimenti sono presi nel tentativo di intercettare il sentimento del momento e non di pianificare qualcosa nel medio-lungo termine.
Tutti i governi europei si sono mossi in questo modo.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
C'è da dire serenamente che gli ospedali sono al collasso da almeno tre settimane. Cioè il collasso più prolungato della storia delle figure retoriche.
paoolino ha scritto:
Il fatto è che in Occidente la politica cerca consenso immediato. I provvedimenti sono presi nel tentativo di intercettare il sentimento del momento e non di pianificare qualcosa nel medio-lungo termine.
Tutti i governi europei si sono mossi in questo modo.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Johnny Rex ha scritto:Già affratellati dal celebrare Sampras nel topicone , Nickognito e Stefano lo sono anche nella celebrazione dell'Asia /Oceania.
La questione da affrontare allora sarebbe il Fallimento dell'Occidente, allora, maggiore ancora più in Europa che negli USA perchè qui si è attuato un contenimento, e le misure non sono bastate a evitare un altra ondata, a differenza degli USA ove la salute pare non essere proprio mai stata messa come priorità assoluta.
La domanda è , l''Europa per come è strutturata adesso, poteva reagire diversamente ? quanto han pesato
1) La maggiore recente esperienza in Asia di altri tipi di infezioni
2) La mentalità di là rispetto a quella di qui
3) il rispetto delle regole garantito da un maggior controllo anche delle forze di polizia, oltre alle condotte autoimposte
Fin dove deve e può arrivare il controllo dello Stato sulle7nelle condotte dei singoli? e se si crea un precedente per il Virus, quetso non può poi costituire un pericolo per le situazioni normali?
F.F.
Il fatto è che in Occidente la politica cerca consenso immediato. I provvedimenti sono presi nel tentativo di intercettare il sentimento del momento e non di pianificare qualcosa nel medio-lungo termine.
Tutti i governi europei si sono mossi in questo modo.
Per forza. L'Occidente è fatto in modo che i Governi sono ostaggio dei popoli. Devi promettere per essere eletto. Prometti che abbasserai le tasse, che aumenterai gli stipendi, che farai quello e quell'altro per favorire i singoli cittadini, perchè se non fai così non ti votano o comunque non ti rivotano, e magari fanno anche casini peggiori (proteste, rivolte eccetera).
Altrove, magari, si può pianificare il futuro, avendo una popolazione sostanzialmente passiva.
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Pitone ha scritto:Siam sempre li però, se è presente dall'estate 2019 come ha fatto a non espandersi in modo violento come ora ancor più di marzo?
Mah, va a capire.
Può anche darsi che i casi di polmonite bilaterale fossero stranamente molti in quei mesi, bisognerebbe andare a vedere i dati, certo che non mi risulta che i pronti soccorso e le TI fossero al collasso.
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Pitone ha scritto:Siam sempre li però, se è presente dall'estate 2019 come ha fatto a non espandersi in modo violento come ora ancor più di marzo?
forse semplicemente la gente non sapendo nulla, si curava a casa e stop, andando in ospedale solo quando davvero stava in crisi seria?
Boh
O forse il VAIRUS era meno aggressivo all' epoca.
O forse è uno studio sbagliato
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Pitone ha scritto:Siam sempre li però, se è presente dall'estate 2019 come ha fatto a non espandersi in modo violento come ora ancor più di marzo?
forse semplicemente la gente non sapendo nulla, si curava a casa e stop, andando in ospedale solo quando davvero stava in crisi seria?
Boh
O forse il VAIRUS era meno aggressivo all' epoca.
O forse è uno studio sbagliato
Quello che si vede ora mi sembra impossibile non fosse accaduto solo perché uno si curava a casa.
Mi sembra l'ennesimo studio sensazionalistico, non sarà questo il caso ma la figura del creatore di articoli da click è ormai professione concreta.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
paoolino ha scritto:
Il fatto è che in Occidente la politica cerca consenso immediato. I provvedimenti sono presi nel tentativo di intercettare il sentimento del momento e non di pianificare qualcosa nel medio-lungo termine.
Tutti i governi europei si sono mossi in questo modo.
Non a marzo. Evidentemente è possibile farlo, e anche a settembre lo sarebbe stato anche a settembre.p
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Articolo che mi trova perfettamente d'accordo.
La sceneggiata napoletana della letterina a Conte credo sia il punto più basso raggiunto in Italia dalla narrazione della pandemia.
Nell'Italia perduta del Covid il problema è il pranzo di Natale
Rileggendo il filosofo Cioran salta agli occhi l'ennesimo segno di decadenza dell'uomo occidentale.
By Gianni Del Vecchio
Nell'Italia perduta del Covid il problema è il pranzo di Natale.
Potremo fare il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno? E, se sì, in quanti? Solo con i parenti o anche con gli amici? E, se solo con i parenti, fino a che grado? Potremo invitare gli zii e i cugini per le lenticchie e il cotechino dopo un’interminabile sequenza di calici e portate? E i nonni? I nonni potranno venire? E ancora: sotto l’albero ci saranno i regali da scartare? Potremo andare a fare shopping qualche giorno prima e comprare il nuovo Iphone, la borsetta più trendy, la playstation e la bottiglia costosa? O anche solamente la classica sciarpa e l’orribile quanto inevitabile pigiama di flanella?
Da qualche giorno il dibattito nazionale sembra avvitarsi su se e come si potrà festeggiare Natale e feste limitrofe. E la politica – che come al solito segue i trending topic popolari e ne liscia il pelo – si è prontamente sintonizzata sulla lunghezza d’onda, cercando di mandare messaggi tranquillizzanti del tipo “se fate i bravi, possiamo passare un Natale sereno, senza coprifuoco, con la famiglia e il panettone”. Prova ne è la trovata comunicativa del premier Conte che fa sapere alla nazione intera di aver ricevuto la mail di un bambino di 5 anni preoccupato per le restrizioni anti-Covid che mettono a rischio la consueta ed efficiente attività di delivery di Babbo Natale. Ma forse è ancora più esplicativa la quanto meno prematura discussione fra lo stesso Conte e i ministri – almeno stando a quanto riportano le cronache da palazzo Chigi – su cosa consentire e cosa no dal 23 dicembre in poi con l’immancabile divisione fra i rigoristi delle chiusure e i permissivisti delle riaperture.
Un dibattito, questo, sia nel paese che nei palazzi, che stride in modo spiazzante con la cronaca quotidiana dalle trincee del Covid. C’è un evidente e disturbante sfasamento con la sconfortante messe giornaliera di morti, contagiati, ricoveri e terapie intensive. C’è un disallineamento sensoriale con le immagini dei letti improvvisati montati nelle chiese, dei pazienti attaccati alle bombole di ossigeno nelle proprie auto ferme in fila nei parcheggi degli ospedali, dei malati Covid abbandonati morti nei bagni dei pronto soccorso. Insomma, si sorbiscono conversazioni da salotto e da palazzo completamente fuori sincrono con la realtà, che tradiscono un’inconscia quanto irrefrenabile voglia di negazione di quello che succede là fuori. Un istinto ancestrale, che porta a rifugiarsi e ancorarsi al piccolo e rassicurante mondo antico dei riti consumistici natalizi. Inquietante segno di un paese che preferisce discettare della giusta mantecatura del risotto piuttosto che del nuovo mondo che sarà durante e dopo la pandemia.
Perché quello che viene rimosso o non è ancora ben chiaro nella coscienza collettiva è quanto l’avvento inaspettato del Covid sia il classico cigno nero da cui non si può più tornare indietro. Gli storici lo definiscono evento periodizzante, uno spartiacque cui c’era un prima e ci sarà un dopo, come successo ad esempio con la Rivoluzione francese nel Settecento, con la Rivoluzione industriale nell’Ottocento, con le due guerre mondiali nel Novecento. Nell’epoca post Covid c’è quindi da ridiscutere - o quanto meno aggiornare - gli schemi e paradigmi che fin qui hanno funzionato e hanno portato benessere e prosperità, dal sistema di produzione economico all’architettura delle relazioni sociali. E invece ci si attacca a come salvare il Natale, dei consumi e del piacere, proprio come a maggio dopo il lockdown si è pensato principalmente al Ferragosto, finendo però per gettare le basi di un ritorno recrudescente del virus malgrado gli allarmi (inascoltati) di tanti virologi cassandre.
Questa coazione a ritornare al passato, a non ammettere ancora che qualcosa è cambiato, non solo è pericoloso perché, come visto, agevola la diffusione del virus. Ma è soprattutto un segno di grande debolezza e di decadenza di un popolo, laddove il popolo non è solo quello italiano, spagnolo, francese, europeo o americano ma quello occidentale. L’Occidente vive il più grande e lungo periodo di pace e di benessere economico degli ultimi secoli, sono ormai passati 75 anni dall’ultima grande guerra, il che significa che ormai quelle tracce sono sparite quasi del tutto dalla memoria collettiva. Tracce che quanto mai oggi sarebbero necessarie per rammentare il senso del sacrificio e della resilienza di fronte ai grandi eventi della Storia, quella appunto con la s maiuscola. Invece l’uomo occidentale del 2020 non vuole mollare neanche una briciola del proprio livello di piacere e soddisfazione edonistica – e questo è perfettamente comprensibile, anzi salutare – ma soprattutto non vuole mollarlo neanche per un mese, una stagione, un anno. Quando forse basterebbe passare un Natale 2020 un po’ più sobrio e intimo per mettere le basi di un dicembre 2021 più allegro e festoso. Un sacrificio oggi per una lauta ricompensa domani. Ma ormai per il suddetto uomo occidentale l’ansia da futuro è stata scalzata dall’ansia da vaccino, qui e subito.
In tutto ciò si avverte un senso di decadenza, neanche tanto vago. Un senso che descrisse benissimo nel 1941 il filosofo rumeno Emil Cioran nel suo saggio “Sulla Francia”. Ritraendo un paese appena invaso dai nazisti e appena privato dell’onore e della libertà, ha immortalato meglio di ogni altro quella condizione d’animo che avvolge un popolo che preferisce l’inerzia e l’edonismo alla capacità di reagire e alla fermezza di spirito. Un libro che parla della Francia di allora ma le cui parole sembrano raccontare l’Occidente di oggi, perduto davanti al virus e al ritorno del terrorismo islamista. “Dell’individualismo e del culto della libertà per i quali, un tempo, aveva versato il suo sangue, (la Francia, ndr) ha conservato, nella sua forma crepuscolare, solo il denaro e il piacere. (…) Quando non si crede più a niente, i sensi diventano religione. E lo stomaco finalità. Il fenomeno della decadenza è inseparabile dalla gastronomia”. E infatti il problema principale, oggi, è il cenone.
Ombra84 ha scritto:Ah vabbeh che adesso il covid venga additato come la colpa di tutti i mali del mondo, per fare un pò di clickbait ,mi pare abbastanza evidente.
Sta attento a non litigare con la moglie, ora che siete in lockdown, che se ti uccide nella notte poi niente niente ti refertano morto di covid
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
babaoriley ha scritto:Articolo che mi trova perfettamente d'accordo.
La sceneggiata napoletana della letterina a Conte credo sia il punto più basso raggiunto in Italia dalla narrazione della pandemia.
Nell'Italia perduta del Covid il problema è il pranzo di Natale
Rileggendo il filosofo Cioran salta agli occhi l'ennesimo segno di decadenza dell'uomo occidentale.
By Gianni Del Vecchio
Nell'Italia perduta del Covid il problema è il pranzo di Natale.
Potremo fare il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno? E, se sì, in quanti? Solo con i parenti o anche con gli amici? E, se solo con i parenti, fino a che grado? Potremo invitare gli zii e i cugini per le lenticchie e il cotechino dopo un’interminabile sequenza di calici e portate? E i nonni? I nonni potranno venire? E ancora: sotto l’albero ci saranno i regali da scartare? Potremo andare a fare shopping qualche giorno prima e comprare il nuovo Iphone, la borsetta più trendy, la playstation e la bottiglia costosa? O anche solamente la classica sciarpa e l’orribile quanto inevitabile pigiama di flanella?
Da qualche giorno il dibattito nazionale sembra avvitarsi su se e come si potrà festeggiare Natale e feste limitrofe. E la politica – che come al solito segue i trending topic popolari e ne liscia il pelo – si è prontamente sintonizzata sulla lunghezza d’onda, cercando di mandare messaggi tranquillizzanti del tipo “se fate i bravi, possiamo passare un Natale sereno, senza coprifuoco, con la famiglia e il panettone”. Prova ne è la trovata comunicativa del premier Conte che fa sapere alla nazione intera di aver ricevuto la mail di un bambino di 5 anni preoccupato per le restrizioni anti-Covid che mettono a rischio la consueta ed efficiente attività di delivery di Babbo Natale. Ma forse è ancora più esplicativa la quanto meno prematura discussione fra lo stesso Conte e i ministri – almeno stando a quanto riportano le cronache da palazzo Chigi – su cosa consentire e cosa no dal 23 dicembre in poi con l’immancabile divisione fra i rigoristi delle chiusure e i permissivisti delle riaperture.
Un dibattito, questo, sia nel paese che nei palazzi, che stride in modo spiazzante con la cronaca quotidiana dalle trincee del Covid. C’è un evidente e disturbante sfasamento con la sconfortante messe giornaliera di morti, contagiati, ricoveri e terapie intensive. C’è un disallineamento sensoriale con le immagini dei letti improvvisati montati nelle chiese, dei pazienti attaccati alle bombole di ossigeno nelle proprie auto ferme in fila nei parcheggi degli ospedali, dei malati Covid abbandonati morti nei bagni dei pronto soccorso. Insomma, si sorbiscono conversazioni da salotto e da palazzo completamente fuori sincrono con la realtà, che tradiscono un’inconscia quanto irrefrenabile voglia di negazione di quello che succede là fuori. Un istinto ancestrale, che porta a rifugiarsi e ancorarsi al piccolo e rassicurante mondo antico dei riti consumistici natalizi. Inquietante segno di un paese che preferisce discettare della giusta mantecatura del risotto piuttosto che del nuovo mondo che sarà durante e dopo la pandemia.
Perché quello che viene rimosso o non è ancora ben chiaro nella coscienza collettiva è quanto l’avvento inaspettato del Covid sia il classico cigno nero da cui non si può più tornare indietro. Gli storici lo definiscono evento periodizzante, uno spartiacque cui c’era un prima e ci sarà un dopo, come successo ad esempio con la Rivoluzione francese nel Settecento, con la Rivoluzione industriale nell’Ottocento, con le due guerre mondiali nel Novecento. Nell’epoca post Covid c’è quindi da ridiscutere - o quanto meno aggiornare - gli schemi e paradigmi che fin qui hanno funzionato e hanno portato benessere e prosperità, dal sistema di produzione economico all’architettura delle relazioni sociali. E invece ci si attacca a come salvare il Natale, dei consumi e del piacere, proprio come a maggio dopo il lockdown si è pensato principalmente al Ferragosto, finendo però per gettare le basi di un ritorno recrudescente del virus malgrado gli allarmi (inascoltati) di tanti virologi cassandre.
Questa coazione a ritornare al passato, a non ammettere ancora che qualcosa è cambiato, non solo è pericoloso perché, come visto, agevola la diffusione del virus. Ma è soprattutto un segno di grande debolezza e di decadenza di un popolo, laddove il popolo non è solo quello italiano, spagnolo, francese, europeo o americano ma quello occidentale. L’Occidente vive il più grande e lungo periodo di pace e di benessere economico degli ultimi secoli, sono ormai passati 75 anni dall’ultima grande guerra, il che significa che ormai quelle tracce sono sparite quasi del tutto dalla memoria collettiva. Tracce che quanto mai oggi sarebbero necessarie per rammentare il senso del sacrificio e della resilienza di fronte ai grandi eventi della Storia, quella appunto con la s maiuscola. Invece l’uomo occidentale del 2020 non vuole mollare neanche una briciola del proprio livello di piacere e soddisfazione edonistica – e questo è perfettamente comprensibile, anzi salutare – ma soprattutto non vuole mollarlo neanche per un mese, una stagione, un anno. Quando forse basterebbe passare un Natale 2020 un po’ più sobrio e intimo per mettere le basi di un dicembre 2021 più allegro e festoso. Un sacrificio oggi per una lauta ricompensa domani. Ma ormai per il suddetto uomo occidentale l’ansia da futuro è stata scalzata dall’ansia da vaccino, qui e subito.
In tutto ciò si avverte un senso di decadenza, neanche tanto vago. Un senso che descrisse benissimo nel 1941 il filosofo rumeno Emil Cioran nel suo saggio “Sulla Francia”. Ritraendo un paese appena invaso dai nazisti e appena privato dell’onore e della libertà, ha immortalato meglio di ogni altro quella condizione d’animo che avvolge un popolo che preferisce l’inerzia e l’edonismo alla capacità di reagire e alla fermezza di spirito. Un libro che parla della Francia di allora ma le cui parole sembrano raccontare l’Occidente di oggi, perduto davanti al virus e al ritorno del terrorismo islamista. “Dell’individualismo e del culto della libertà per i quali, un tempo, aveva versato il suo sangue, (la Francia, ndr) ha conservato, nella sua forma crepuscolare, solo il denaro e il piacere. (…) Quando non si crede più a niente, i sensi diventano religione. E lo stomaco finalità. Il fenomeno della decadenza è inseparabile dalla gastronomia”. E infatti il problema principale, oggi, è il cenone.
Beh, è chiaro, le priorità del mondo occidentale sono l'aperitivo e il cenone di Natale.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Pitone ha scritto:Siam sempre li però, se è presente dall'estate 2019 come ha fatto a non espandersi in modo violento come ora ancor più di marzo?
forse semplicemente la gente non sapendo nulla, si curava a casa e stop, andando in ospedale solo quando davvero stava in crisi seria?
Boh
O forse il VAIRUS era meno aggressivo all' epoca.
O forse è uno studio sbagliato
Quello che si vede ora mi sembra impossibile non fosse accaduto solo perché uno si curava a casa.
Mi sembra l'ennesimo studio sensazionalistico, non sarà questo il caso ma la figura del creatore di articoli da click è ormai professione concreta.
aspetta poco che esce lo studio sulle tracce di rna sulla Sindone di Torino e relativa retrodatazione dell'epidemia al XIII-XIV secolo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
vado in culo a di maio e al reddito di cittadinanza come è stato partorito, ma non è che quelli che lo percepiscono dormano tra 2 guanciali eh. A parte chi sa fare lavori manuali e mentre lo percepisce, fa lavoretti di idraulico/elettricista e qunat'altro. Ma non credo siano così numerosi e soprattutto siano in tanti a fare molti soldi coi 'lavoretti'.
Burano ha scritto:vado in culo a di maio e al reddito di cittadinanza come è stato partorito, ma non è che quelli che lo percepiscono dormano tra 2 guanciali eh. A parte chi sa fare lavori manuali e mentre lo percepisce, fa lavoretti di idraulico/elettricista e qunat'altro. Ma non credo siano così numerosi e soprattutto siano in tanti a fare molti soldi coi 'lavoretti'.
C'era una storia bellissima sul Foglio (un giornale di sinistra) qualche mese, di due giovani siciliani della provincia (che io immaginavo nella lettura giovani e bellissimi, Filemone e Bauci), che avevano da sposarsi, un tale gli trova un lavoro a lui, ma lui, con un qualche imbarazzo, gli risponde timido e cortese no grazie senza dilungarsi, perché se hai casa e vivi nella provincia, con il reddito di cittadinanza due giovani possono vivere, senza strafare, nella cullata indolenza di una perpetua domenica pomeriggio nell'assolato entroterra.
Non saprei ritrovarlo, pareva Cechov, sarà stato caricaturale ma davvero bello.
Burano ha scritto:vado in culo a di maio e al reddito di cittadinanza come è stato partorito, ma non è che quelli che lo percepiscono dormano tra 2 guanciali eh. A parte chi sa fare lavori manuali e mentre lo percepisce, fa lavoretti di idraulico/elettricista e qunat'altro. Ma non credo siano così numerosi e soprattutto siano in tanti a fare molti soldi coi 'lavoretti'.
C'era una storia bellissima sul Foglio (un giornale di sinistra) qualche mese, di due giovani siciliani della provincia (che io immaginavo nella lettura giovani e bellissimi, Filemone e Bauci), che avevano da sposarsi, un tale gli trova un lavoro a lui, ma lui, con un qualche imbarazzo, gli risponde timido e cortese no grazie senza dilungarsi, perché se hai casa e vivi nella provincia, con il reddito di cittadinanza due giovani possono vivere, senza strafare, nella cullata indolenza di una perpetua domenica pomeriggio nell'assolato entroterra.
Non saprei ritrovarlo, pareva Cechov, sarà stato caricaturale ma davvero bello.
Covid: Moderna annuncia vaccino 'efficace al 94.5%', l'Agenzia europea del farmaco comincia l'iter per l'approvazione
...............L'azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a "temperature di refrigerazione". Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l'azienda.......................
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klaus ha scritto:Covid: Moderna annuncia vaccino 'efficace al 94.5%', l'Agenzia europea del farmaco comincia l'iter per l'approvazione
...............L'azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a "temperature di refrigerazione". Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l'azienda.......................
Il prossimo annuncio minimo funziona al 98%, quello dopo ancora uguale e come effetto collaterale fa crescere le tette delle donne.
klaus ha scritto:Covid: Moderna annuncia vaccino 'efficace al 94.5%', l'Agenzia europea del farmaco comincia l'iter per l'approvazione
...............L'azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a "temperature di refrigerazione". Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l'azienda.......................
Questo è l'aspetto forse più importante, visto che con la questione "catena del freddo" per quanto riguarda il vaccino di Pfizer Arcuri già lo vedevo in crisi.
klaus ha scritto:Covid: Moderna annuncia vaccino 'efficace al 94.5%', l'Agenzia europea del farmaco comincia l'iter per l'approvazione
...............L'azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a "temperature di refrigerazione". Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l'azienda.......................
Il prossimo annuncio minimo funziona al 98%, quello dopo ancora uguale e come effetto collaterale fa crescere le tette delle donne.
Futura funziona al 105%, Lucio Dalla già lo aveva previsto.
Gios ha scritto:Che Miseria, Ragazzi, che Miseria
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
klaus ha scritto:Covid: Moderna annuncia vaccino 'efficace al 94.5%', l'Agenzia europea del farmaco comincia l'iter per l'approvazione
...............L'azienda Moderna ha annunciato una durata di conservazione più lunga per il suo candidato vaccino mRNA-1273 contro il COVID-19 a "temperature di refrigerazione". Si prevede infatti che il candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20°C per 6 mesi. Lo rende noto l'azienda.......................
Il prossimo annuncio minimo funziona al 98%, quello dopo ancora uguale e come effetto collaterale fa crescere le tette delle donne.
per gli effetti collaterali dovevi puntare su Pfizer....in quel ramo è fortissima.
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Burano ha scritto:vado in culo a di maio e al reddito di cittadinanza come è stato partorito, ma non è che quelli che lo percepiscono dormano tra 2 guanciali eh. A parte chi sa fare lavori manuali e mentre lo percepisce, fa lavoretti di idraulico/elettricista e qunat'altro. Ma non credo siano così numerosi e soprattutto siano in tanti a fare molti soldi coi 'lavoretti'.
Ci sono tanti tipi di lavoretti più semplici dell'idraulico o elettricista.
Baby sitter. badante. colf, dare lezioni private di qualcosa, giardiniere, traslochi, trasporti, consegne, autista, ...
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.