Lothar ha scritto:Al momento non è così importante se ci sono no-vax perché il numero delle dosi è molto limitato, quindi qualunque ipotesi punitiva (anche il pagarsi le cure) ad oggi è totalmente inutile.
Discorso diverso per gli operatori nelle RSA che sono a diretto contatto con soggetti fragili, oppure per chi lavora in terapia intensiva, pneumologia e così via. Comprendo gli esitanti per un vaccino che non si conosce e soprattutto del quale non si conoscono gli eventuali eventi avversi a lungo termine, ma se lavori in un contesto in cui le tue negligenze possono portare alla morte di più persone devi capire che o ti vaccini o è giusto che tu non lavori lì.
Il problema però è il ricambio, se licenziano o cambiano mansione a persone esperte, chi mettono al loro posto?
Adesso deve prevalere la realpolitik, vaccini tutti i medici e infermieri e chiunque per lavoro deve accedere a ospedali, cliniche e rsa (cuochi pulizie tecnici etc) e chi si rifiuta gli fai una lettera di richiamo, poi, quando i malati diminuiscono, chi non si vaccina gli dai un bel calcio in culo che al momento non c’è lo possiamo permettere .
Stessa cosa per per la popolazione generale, al primo giro puoi rimandare e vai al secondo giro, a settembre, così chi vuole essere vaccinato subito lo potrà fare e chi rimanda per sua volontà non rompe le palle.
Alla fine del primo giro introduci restrizioni per chi si rifiuta ( niente passaporto, niente lavori a contatto col pubblico, niente spettacolo e feste al chiuso, niente viaggi in aereo treno bus etc.)
Se i resistenti sono ancora tanti al terzo giro aumenti le restrizioni.
Ricordo che i bambini che non si vaccinano non possono accedere alla scuola, cosa pesantissima.
E chi si rifiutava di partire per la leva obbligatoria su faceva i mesi di carcere. Non arriveremo mai al carcere o alla vaccinazione coatta (con i carabinieri che ti reggono il braccio tipo tso) ma all’obbligo (e quindi l’assunzione totale di responsabilità da parte dello stato) può darsi di sì.