Molti meno della Corea, che ne aveva già fatti 140.000 quando noi stavamo a 30.000.... Ma è anche il criterio con cui vengono eseguiti che non convince tutti:Ombra84 ha scritto:
Beh cmq sono stati fatti fin ora 90 mila tamponi. Pochi non sono
Nel dibattito entra anche la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), secondo cui estendere l’esame del tampone a tutti i soggetti con sintomi respiratori potrebbe essere una misura decisiva per il rallentamento dei contagi. «Per affrontare quella che è ormai un’epidemia incontrollata su gran parte del territorio italiano sono necessari subito tamponi a tappeto per tutti i pazienti con un’affezione delle vie respiratorie, anche senza collegamenti con le zone più a rischio o con contagiati» ha affermato il presidente Simit Marcello Tavio. Fino ad oggi infatti, aggiunge Massimo Andreoni, direttore Scientifico Simit, «i tamponi sono stati limitati a persone sintomatiche che hanno avuto contatti con zone epidemiche o con persone contagiate. Riteniamo invece che in questa situazione tutte le persone che presentano sintomi di un’affezione delle vie respiratorie debbano esser valutate. Non farlo sarebbe un grave errore». La richiesta della Fimmg Lombardia: autorizzare i medici di medicina generale a fare i tamponi a domicilio ai pazienti con probabile polmonite interstiziale trattati a casa, visto il loro notevole aumento.
https://www.corriere.it/salute/malattie ... resh_ce-cp
Peraltro, Walter Ricciardi (per il quale nutro molta stima) non è d' accordo:
Vanno seguite le linee guida dettate dall’Oms e dal Centro europeo per il controllo delle malattie. E le evidenze scientifiche indicano l’utilità di effettuare i tamponi a soggetti sintomatici che hanno avuto contatti a rischio o che provengono da aree a rischio. Credo non si debba derogare da tali indicazioni — rileva Ricciardi —, altrimenti si possono determinare effetti collaterali. Per esempio, il fatto di aver effettuato all’inizio troppi tamponi ha generato una focalizzazione dell’attenzione mondiale sull’Italia, che ha finito per essere indicata come Paese di “untori”». Oms e Ecdc, ribadisce, «sconsigliano questo tipo di approccio, non è utile». Anche perché, come ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, il tampone «non è sufficiente, è la fotografia di un istante. L’incubazione del virus dura 14 giorni, se la persona fa il tampone in uno di questi giorni ha solo l’illusione di aver risolto il problema. La soluzione è invece l’isolamento: solo così avremo certezza che non sarà positiva, altrimenti abbiamo l’illusione della negatività del momento, ma magari potrebbe essere positiva due giorni dopo».
Sta di fatto, però, che la Corea del Sud è ormai in netto vantaggio su di noi, dopo aver avuto una situazione simile alla nostra.