Johnny Rex ha scritto:https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/24/news/la-svizzera-sceglie-rianimazione-negata-agli-anziani-malati-di-coronavirus-1.39453134
F.F.
eh boh, paese dove le donne 30 anni fa ancora non avevano pari diritti politici.
Johnny Rex ha scritto:https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/24/news/la-svizzera-sceglie-rianimazione-negata-agli-anziani-malati-di-coronavirus-1.39453134
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Nickognito ha scritto:Johnny Rex ha scritto:https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/24/news/la-svizzera-sceglie-rianimazione-negata-agli-anziani-malati-di-coronavirus-1.39453134
F.F.
eh boh, paese dove le donne 30 anni fa ancora non avevano pari diritti politici.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
laplaz ha scritto:Per me lockdown totale non lo fanno più.
Obbligheranno allo smartworking dove possibile (a Milano è fondamentale).
Limiteranno molto gli accessi ai luoghi più problematici come centri commerciali, palestre, ma senza chiuderli del tutto.
Didattica a distanza alternata per le scuole superiori. Università chiuse.
Paolo79 ha scritto:laplaz ha scritto:Per me lockdown totale non lo fanno più.
Obbligheranno allo smartworking dove possibile (a Milano è fondamentale).
Limiteranno molto gli accessi ai luoghi più problematici come centri commerciali, palestre, ma senza chiuderli del tutto.
Didattica a distanza alternata per le scuole superiori. Università chiuse.
lockdown totale non lo hanno mai fatto neanche a marzo, se ti ricordi in Lombardia più di metà delle persone conitnuava a recarsi al lavoro. c'erano aperti i tabaccai eh. i tabaccai.
laplaz ha scritto:Paolo79 ha scritto:laplaz ha scritto:Per me lockdown totale non lo fanno più.
Obbligheranno allo smartworking dove possibile (a Milano è fondamentale).
Limiteranno molto gli accessi ai luoghi più problematici come centri commerciali, palestre, ma senza chiuderli del tutto.
Didattica a distanza alternata per le scuole superiori. Università chiuse.
lockdown totale non lo hanno mai fatto neanche a marzo, se ti ricordi in Lombardia più di metà delle persone conitnuava a recarsi al lavoro. c'erano aperti i tabaccai eh. i tabaccai.
E vuoi togliere del sano fumo a persone potenzialmente a rischio polmonite per Covid?![]()
Però a marzo limitati tutti gli spostamenti da casa, ora non credo lo faranno. Anche perchè si sono resi conto che non serve.
Gios ha scritto:Continuo a sentire queste inquietanti pretese per le scuole. Come dice il direttore del Foglio Claudio Cerasa, le scuole sono essenziali, sono anche un messaggio di speranza.
Chiunque abbia fatto un istituto superiore sa quale trauma potrebbe essere, quale contributo di tensione e stress sarebbe, quale drammatica tara sugli anni a venire diventerebbe, il seguire le lezioni a distanza, non potere avere il florido contributo delle mura scolastiche, della prossimità dei docenti, in una fase delicata dell'esistenza come quella dei teen-ager, in cui l'individualità di un individuo assume la sua forma definitiva.
Io direi che anzi centinaia e centinaia di persone fragili, le migliori di noi, dovrebbero essere liete di potere sacrificare la propria vita per questo nobile fine di far sì che i ragazzi non sopportino questo dramma.
balbysauro ha scritto:
Quando c'è da votare la gente appare
non abboccare al titolista cialtrone. Hanno solo messo su bianco (come molti altri) quello che sempre ed ovunque si fa in caso di risorse scarse, ovvero si cerca di aumentare il numero di sopravvissuti. Il criterio di esclusione non è l'età ma bensí la scarsa probabilità di farcela.Nickognito ha scritto:Johnny Rex ha scritto:https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/24/news/la-svizzera-sceglie-rianimazione-negata-agli-anziani-malati-di-coronavirus-1.39453134
F.F.
eh boh, paese dove le donne 30 anni fa ancora non avevano pari diritti politici.
abbiamo già riportato il dato del secondo trimestre negli USA, dove appunto la linea della Casa Bianca è stata facciamo il meno e il peggio possibile per non danneggiare l'economia?Nickognito ha scritto:mp4/18 ha scritto:Ok facciamo lockdown poi?
Alleggeriamo, poi riapriamo, poi di nuovo lockdown e così all’infinito fino a che non troviamo un vaccino che nemmeno sapremo se sarà efficace?
Forse, ma è un opinione personale di chi ha rispetto per la questione covid, ma sa che gestire il tutto in questo modo è infattibile, in Svezia hanno approntato la questione nel modo più corretto. Che non significa infallibile, ma la giusta via di mezzo
Perché nel modo più corretto? L'economia non va meglio e i morti sono di più.
Non so veramente più come ripeterlo, non esiste una alternativa tra economia e salute. Più misure strette prendi contro il virus, meglio va l'economia. O meno peggio. L'economia finlandese va meglio di quella svedese. Taiwan va bene. La Corea. La Lituania (fin qui).
La Norvegia. La Polonia (fin qui).
Il modo migliore per non peggiorare troppo l'economia è implementare restrizioni prima che il virus si diffonda molto. Ovviamente disciplina, tracciamento contatti, controlli, tutto è necessario. Più morti hai peggio va l'economia. Basta guardare i dati.
Paolo79 ha scritto:Nickognito ha scritto:mp4/18 ha scritto:Ok facciamo lockdown poi?
Alleggeriamo, poi riapriamo, poi di nuovo lockdown e così all’infinito fino a che non troviamo un vaccino che nemmeno sapremo se sarà efficace?
Forse, ma è un opinione personale di chi ha rispetto per la questione covid, ma sa che gestire il tutto in questo modo è infattibile, in Svezia hanno approntato la questione nel modo più corretto. Che non significa infallibile, ma la giusta via di mezzo
Perché nel modo più corretto? L'economia non va meglio e i morti sono di più.
Non so veramente più come ripeterlo, non esiste una alternativa tra economia e salute. Più misure strette prendi contro il virus, meglio va l'economia. O meno peggio. L'economia finlandese va meglio di quella svedese. Taiwan va bene. La Corea. La Lituania (fin qui).
La Norvegia. La Polonia (fin qui).
Il modo migliore per non peggiorare troppo l'economia è implementare restrizioni prima che il virus si diffonda molto. Ovviamente disciplina, tracciamento contatti, controlli, tutto è necessario. Più morti hai peggio va l'economia. Basta guardare i dati.
scusa ma quali dati? il crollo del pil é avvenuto a seguito delle chiusure , non a seguito dei decessi. ti riferisci a qualche altro indicatore?
Rosewall ha scritto:non abboccare al titolista cialtrone. Hanno solo messo su bianco (come molti altri) quello che sempre ed ovunque si fa in caso di risorse scarse, ovvero si cerca di aumentare il numero di sopravvissuti. Il criterio di esclusione non è l'età ma bensí la scarsa probabilità di farcela.Nickognito ha scritto:Johnny Rex ha scritto:https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/24/news/la-svizzera-sceglie-rianimazione-negata-agli-anziani-malati-di-coronavirus-1.39453134
F.F.
eh boh, paese dove le donne 30 anni fa ancora non avevano pari diritti politici.
alessandro ha scritto:
L’ideale sarebbe una chiusura totale o quasi (con intelligenza, nel senso che se uno fa un giro in bici o gioca a tennis non gli sparano addosso) per un mese.
balbysauro ha scritto:
Quando c'è da votare la gente appare
chiaky ha scritto:laplaz ha scritto:Paolo79 ha scritto:
lockdown totale non lo hanno mai fatto neanche a marzo, se ti ricordi in Lombardia più di metà delle persone conitnuava a recarsi al lavoro. c'erano aperti i tabaccai eh. i tabaccai.
E vuoi togliere del sano fumo a persone potenzialmente a rischio polmonite per Covid?![]()
Però a marzo limitati tutti gli spostamenti da casa, ora non credo lo faranno. Anche perchè si sono resi conto che non serve.
E certo, sui tabaccai il Governo ci campa, non vorrai mica che li chiudano. Erano gli unici aperti anche durante il lokdown di marzo aprile.
Paolo79 ha scritto:@Alessandro, tu tocchi uno dei punti che determina il PIL cioè quello delle esportazioni (o delle importazioni di turisti, che é la stessa cosa), faccio però notare che le dichiarazioni del nostro premier che ha puntato il dito addirittura contro la malasanitá dell'ospedale di codogno hanno fatto il giro del mondo e di certo non hanno fatto bene all'immagine del nostro paese all'estero , visto che dici che il nostro governo non ha responsabilita , lo stesso governo che sapeva già tutto come dimostrato dai verbali desecretati e che nonostante ciò faceva le campagne "abbraccia un cinese" a spot nazionali in cui si diceva che il contagio "non era affatto facile" , oltre a mandare 18 tons di materiale sanitario in Cina.
per quanto riguarda altre 2 componenti del PIL , cioè reddito e consumi , queste sono state fatte a pezzi da marzo in poi. ma ripeto non tanto per la chiusura in se (io ero fra quelli che anzi lamentavano a marzo il fatto che era stato chiuso troppo poco) , quanto per la mancanza di azioni volte a far fronte alle chiusure. azioni che semplicemente non state fatte per tempo o non fatte del tutto, é pubblica la dichiarazione del ministro dell'economia di inizio marzo che diceva che sarebbero bastati poco più di 3 miliardi per fronteggiare la crisi, ha sbagliato la stima del 3000% e non é ancora finita.
ma non preoccuparti, quando il PIL italiano del 2020 sarà il peggiore d'Europa, ci racconteranno che é stata colpa tutta del virus e in parte degli italiani
tennisfan82 ha scritto:Apertura impianti a Cervinia.
Paolo79 ha scritto:a livorno non esistono i distributori automatici?
Non sappiamo come fare.
Nessun progetto per la scuola, la sanità o l'assistenza. Niente contact tracing digitale, né altri metodi per individuare e interrompere rapidamente le catene di contagio.
Nessun programma di testing coordinato tra le regioni, a campione o a tappeto o chissà. Niente covid-hospitals dove isolare i pazienti, e zero programmi di assistenza sanitaria e sociale sul territorio. Nessun sostegno ai genitori che devono tornare al lavoro e ai bambini che non si saprà più dove parcheggiare.
Non siamo in condizioni migliori di quelle che ci hanno fatto chiudere, ma non possiamo stare ancora chiusi.
Abbiamo sprecato due mesi delle vite di tutti senza costruire un sistema di contrasto dell'epidemia che vada oltre la buona volontà dei singoli, la loro capacità di comprensione, il senso civico, l'accortezza.
Non abbiamo un piano. Ognuno pianificherà la sua personalissima fase 2. Nel mio caso sarà molto simile alla fase 1, altri non potranno risparmiarsi dei rischi e altri ancora la vivranno come una sorta di fase 14, fanculo il virus io ti abbraccio lo stesso.
Riapriamo qualcosa, senza distinzioni tra regioni in condizioni radicalmente diverse. Vediamo come si comporta la gente e aspettiamo gli eventi. Osserviamo i nuovi focolai, lasciamo che gli ospedali si saturino di nuovo, scarichiamo sui medici-eroi nuove croci, e poi facciamo un altro giro di lockdown, sprechiamo altro tempo e ripartiamo un'altra volta.
Finché la scienza offesa ogni giorno nei talk show troverà una soluzione. O fino all'immunità di gregge, ammesso che sia possibile. Insomma sempre il progetto e Aspetta e spera, adesso almeno in compagnia della mamma e di una pizza fumante. Che anni bellissimi.
--
Post scriptum per chi passa di qua per la prima volta: nessuno chiede allo Stato di risolvere il problema, in due mesi per giunta. Questo non è possibile. Ma organizzare una risposta istituzionale basata su test, tracciamento e trattamento, assistenza sanitaria e sociale sul territorio, un piano per la scuola, il lavoro e i trasporti, una comunicazione chiara, trasparente e approfondita, la distribuzione dei dati individuali alla comunità scientifica quello sì, è possibile. Non la soluzione, un piano. E la responsabilità politica delle decisioni e degli errori. Per non far sentire noi cittadini perduti di fronte a una tempesta cui andiamo incontro su barche tanto diverse.
Dunque abbiamo ripreso a uscire. Ieri il mio quartiere a Roma sembrava un centro commerciale nell'ora di punta. Difficile rispettare le distanze.
È andato tutto bene?
No. Sono morte decine di migliaia di persone e ci siamo ancora dentro.
Andrà meglio?
Non lo sappiamo. Dipende.
Il team di ricercatori sulle malattie infettive dell'Imperial College di Londra ha diffuso ieri le sue stime sull'evoluzione dell'epidemia in Italia dopo il rilassamento del #lockdown: https://bit.ly/3c8gcsM.
Anzitutto, il lavoro stima la relazione tra la variazione della mobilità (indicatore dell'attuazione delle restrizioni, misurato mediante i Google Mobility Data: http://tiny.cc/vpmfoz) e quella del tasso di riproduzione dell'infezione (l'ormai famoso R).
La mobilità associata agli spostamenti "non residenziali" (per qualsiasi necessità richieda di allontanarsi da casa, come il lavoro) è correlata in modo statisticamente significativo con l'aumento del tasso di riproduzione R. La mobilità "residenziale", invece, no.
Il "tasso di attacco" stimato (la percentuale della popolazione infetta) è ancora relativamente basso in tutte le regioni: siamo lontani dall'immunità di gregge.
L'11 marzo il tasso di riproduzione medio era 3,4. Adesso è minore di 1: significa che il #lockdown ha funzionato.
Cosa succederà con l'allentamento delle restrizioni? I ricercatori hanno simulato l'andamento dell'epidemia nelle prossime 8 settimane secondo tre scenari:
a) La mobilità rimane quella osservata durante il lockdown.
b) La mobilità sale al 20% del livello pre-lockdown.
c) La mobilità sale al 40%.
Se la mobilità restasse invariata (scenario a), vi sarebbe una continua riduzione del tasso R e del numero di nuovi decessi (i decessi totali continuerebbero invece ad aumentare, purtroppo, ma gli aumenti sarebbero sempre più contenuti).
Fino all'estinzione dell'epidemia.
Ma un lockdown prolungato non è sostenibile e la mobilità riprenderà ad aumentare.
Un ripristino della mobilità al 20% o al 40% dei livelli pre-quarantena potrebbe causare una ripresa dell'epidemia, con nuovi aumenti del numero dei morti.
La figura mostra l'andamento del numero di morti *previsto* in relazione al nuovo aumento del tasso di trasmissione della malattia dovuto al ripristino della mobilità.
Le barre nere sono i dati osservati finora. L'area azzurra è l'intervallo di credibilità al 95% nello scenario in cui la mobilità resti al livello di quarantena. L'area rossa è lo stesso intervallo nello scenario in cui la mobilità torni al 40% del livello pre-lockdown.
Sono previsioni spaventose, ma ATTENZIONE:
Si tratta di stime, non di una profezia ineluttabile. Le stime sono ottenute con un modello bayesiano calibrato sui dati regionali dei decessi osservati finora, a sua volta basato su alcune assunzioni. Per esempio, sull'ipotesi che la relazione tra la mobilità e il tasso di riproduzione della malattia rimanga quella stimata in base ai parametri dei mesi trascorsi.
Tale relazione potrebbe cambiare in meglio, se la popolazione interiorizzasse le norme di sicurezza, dal distanziamento fisico (non chiamiamolo più distanziamento sociale, per favore) all'uso dei dispositivi di protezione.
Su questo punto ha ragione il governo a insistere sulla responsabilizzazione dei cittadini. Inoltre, la capacità di risposta del sistema sanitario potrebbe migliorare.
MA:
la buona volontà dei cittadini non basta.
I ricercatori dell'Imperial College spiegano chiaramente che la sensibilità del tasso R alla mobilità potrebbe diminuire significativamente, consentendoci quindi di continuare a uscire senza provocare una ripresa esponenziale dell'epidemia,
SE
Le istituzioni attueranno pienamente l'ormai nota strategia delle 3T:
TEST
TRACE
TREAT
Senza un aumento massiccio della nostra capacità di testing, senza il tracciamento digitale dei contatti dei contagiati (sì, per l'ennesima volta: digitale; perché così è più veloce della propagazione virus) e senza la capacità di trattare i malati in isolamento (a domicilio o in Covid-hospitals dedicati) non ha senso sperare che R rimanga stabile nonostante l'allentamento del lockdown.
Senza le 3T non andrà tutto bene, insomma (nel senso ormai meno ottimistico che la situazione non migliorerà).
Quindi:
I cittadini devono fare la loro parte.
Ma il compito più importante spetta alle istituzioni.
Che due mesi e mezzo dopo l'inizio dell'emergenza sembrano invece ancora lontane dall'implementare una reazione che vada oltre le misure restrittive.
Burano ha scritto:
Ci sarebbe stato un fuoco di fila generalizzato verso un governo che agiva in modo 'allarmistico e sproporzionato'.
E, soprattutto se gli interventi avessero avuto successo, il governo sarebbe stato travolto per il suo autoritarismo 'cinese' di fronte ad un problema tutto sommato contenuto.
paoolino ha scritto:In tempi un po' più lunghi di quelli vaticinati, ma nella sostanza Fabio Sabatini non si è sbagliato poi tanto
27 Aprile 2020Non sappiamo come fare.
Nessun progetto per la scuola, la sanità o l'assistenza. Niente contact tracing digitale, né altri metodi per individuare e interrompere rapidamente le catene di contagio.
Nessun programma di testing coordinato tra le regioni, a campione o a tappeto o chissà. Niente covid-hospitals dove isolare i pazienti, e zero programmi di assistenza sanitaria e sociale sul territorio. Nessun sostegno ai genitori che devono tornare al lavoro e ai bambini che non si saprà più dove parcheggiare.
Non siamo in condizioni migliori di quelle che ci hanno fatto chiudere, ma non possiamo stare ancora chiusi.
Abbiamo sprecato due mesi delle vite di tutti senza costruire un sistema di contrasto dell'epidemia che vada oltre la buona volontà dei singoli, la loro capacità di comprensione, il senso civico, l'accortezza.
Non abbiamo un piano. Ognuno pianificherà la sua personalissima fase 2. Nel mio caso sarà molto simile alla fase 1, altri non potranno risparmiarsi dei rischi e altri ancora la vivranno come una sorta di fase 14, fanculo il virus io ti abbraccio lo stesso.
Riapriamo qualcosa, senza distinzioni tra regioni in condizioni radicalmente diverse. Vediamo come si comporta la gente e aspettiamo gli eventi. Osserviamo i nuovi focolai, lasciamo che gli ospedali si saturino di nuovo, scarichiamo sui medici-eroi nuove croci, e poi facciamo un altro giro di lockdown, sprechiamo altro tempo e ripartiamo un'altra volta.
Finché la scienza offesa ogni giorno nei talk show troverà una soluzione. O fino all'immunità di gregge, ammesso che sia possibile. Insomma sempre il progetto e Aspetta e spera, adesso almeno in compagnia della mamma e di una pizza fumante. Che anni bellissimi.
--
Post scriptum per chi passa di qua per la prima volta: nessuno chiede allo Stato di risolvere il problema, in due mesi per giunta. Questo non è possibile. Ma organizzare una risposta istituzionale basata su test, tracciamento e trattamento, assistenza sanitaria e sociale sul territorio, un piano per la scuola, il lavoro e i trasporti, una comunicazione chiara, trasparente e approfondita, la distribuzione dei dati individuali alla comunità scientifica quello sì, è possibile. Non la soluzione, un piano. E la responsabilità politica delle decisioni e degli errori. Per non far sentire noi cittadini perduti di fronte a una tempesta cui andiamo incontro su barche tanto diverse.
5 Maggio 2020Dunque abbiamo ripreso a uscire. Ieri il mio quartiere a Roma sembrava un centro commerciale nell'ora di punta. Difficile rispettare le distanze.
È andato tutto bene?
No. Sono morte decine di migliaia di persone e ci siamo ancora dentro.
Andrà meglio?
Non lo sappiamo. Dipende.
Il team di ricercatori sulle malattie infettive dell'Imperial College di Londra ha diffuso ieri le sue stime sull'evoluzione dell'epidemia in Italia dopo il rilassamento del #lockdown: https://bit.ly/3c8gcsM.
Anzitutto, il lavoro stima la relazione tra la variazione della mobilità (indicatore dell'attuazione delle restrizioni, misurato mediante i Google Mobility Data: http://tiny.cc/vpmfoz) e quella del tasso di riproduzione dell'infezione (l'ormai famoso R).
La mobilità associata agli spostamenti "non residenziali" (per qualsiasi necessità richieda di allontanarsi da casa, come il lavoro) è correlata in modo statisticamente significativo con l'aumento del tasso di riproduzione R. La mobilità "residenziale", invece, no.
Il "tasso di attacco" stimato (la percentuale della popolazione infetta) è ancora relativamente basso in tutte le regioni: siamo lontani dall'immunità di gregge.
L'11 marzo il tasso di riproduzione medio era 3,4. Adesso è minore di 1: significa che il #lockdown ha funzionato.
Cosa succederà con l'allentamento delle restrizioni? I ricercatori hanno simulato l'andamento dell'epidemia nelle prossime 8 settimane secondo tre scenari:
a) La mobilità rimane quella osservata durante il lockdown.
b) La mobilità sale al 20% del livello pre-lockdown.
c) La mobilità sale al 40%.
Se la mobilità restasse invariata (scenario a), vi sarebbe una continua riduzione del tasso R e del numero di nuovi decessi (i decessi totali continuerebbero invece ad aumentare, purtroppo, ma gli aumenti sarebbero sempre più contenuti).
Fino all'estinzione dell'epidemia.
Ma un lockdown prolungato non è sostenibile e la mobilità riprenderà ad aumentare.
Un ripristino della mobilità al 20% o al 40% dei livelli pre-quarantena potrebbe causare una ripresa dell'epidemia, con nuovi aumenti del numero dei morti.
La figura mostra l'andamento del numero di morti *previsto* in relazione al nuovo aumento del tasso di trasmissione della malattia dovuto al ripristino della mobilità.
Le barre nere sono i dati osservati finora. L'area azzurra è l'intervallo di credibilità al 95% nello scenario in cui la mobilità resti al livello di quarantena. L'area rossa è lo stesso intervallo nello scenario in cui la mobilità torni al 40% del livello pre-lockdown.
Sono previsioni spaventose, ma ATTENZIONE:
Si tratta di stime, non di una profezia ineluttabile. Le stime sono ottenute con un modello bayesiano calibrato sui dati regionali dei decessi osservati finora, a sua volta basato su alcune assunzioni. Per esempio, sull'ipotesi che la relazione tra la mobilità e il tasso di riproduzione della malattia rimanga quella stimata in base ai parametri dei mesi trascorsi.
Tale relazione potrebbe cambiare in meglio, se la popolazione interiorizzasse le norme di sicurezza, dal distanziamento fisico (non chiamiamolo più distanziamento sociale, per favore) all'uso dei dispositivi di protezione.
Su questo punto ha ragione il governo a insistere sulla responsabilizzazione dei cittadini. Inoltre, la capacità di risposta del sistema sanitario potrebbe migliorare.
MA:
la buona volontà dei cittadini non basta.
I ricercatori dell'Imperial College spiegano chiaramente che la sensibilità del tasso R alla mobilità potrebbe diminuire significativamente, consentendoci quindi di continuare a uscire senza provocare una ripresa esponenziale dell'epidemia,
SE
Le istituzioni attueranno pienamente l'ormai nota strategia delle 3T:
TEST
TRACE
TREAT
Senza un aumento massiccio della nostra capacità di testing, senza il tracciamento digitale dei contatti dei contagiati (sì, per l'ennesima volta: digitale; perché così è più veloce della propagazione virus) e senza la capacità di trattare i malati in isolamento (a domicilio o in Covid-hospitals dedicati) non ha senso sperare che R rimanga stabile nonostante l'allentamento del lockdown.
Senza le 3T non andrà tutto bene, insomma (nel senso ormai meno ottimistico che la situazione non migliorerà).
Quindi:
I cittadini devono fare la loro parte.
Ma il compito più importante spetta alle istituzioni.
Che due mesi e mezzo dopo l'inizio dell'emergenza sembrano invece ancora lontane dall'implementare una reazione che vada oltre le misure restrittive.
stefano61 ha scritto:
E' pure difficile capire come mai non ci sia una "cabina di regia" centralizzata per la gestione delle emergenze, e sia quasi tutto demandato alle singole autorità locali, pronta ad intervenire rapidamente ai primi segnali di criticità.
balbysauro ha scritto:
Quando c'è da votare la gente appare
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Burano ha scritto:
[b]Ma la vera domanda è: era un'operazione politicamente possibile?
balbysauro ha scritto:chiaky fai domanda, che forse è la volta buona!
tennisfan82 ha scritto:In serata Conte dovrebbe andare in tv per esporre il nuovo DPCM
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