Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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alessandro
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da alessandro »

uglygeek ha scritto:
Ombra84 ha scritto:si possono organizzare convenzioni con le aziende per il delivery di cibo a casa durante lo smart working, volendo innovarsi eh
Non è la stessa cosa. Obiettivamente parte dell’economia è costituita anche dal fornire servizi non necessari, se non del tutto superflui.
Il cappuccino con cornetto che bevi prima di entrare in ufficio, il giornale che compri prima di prendere il treno, una cosa che vedi in vetrina tornando dal lavoro, ecc... Se uno può stare per lo più a casa la maggior parte del tempo queste spese non le fa, si farà un caffè in più a casa.
Il caso più eclatante sono i viaggi di lavoro stessi, le convention aziendali, e simili, che tenderanno a ridursi molto mettendo in crisi alberghi, ristoranti, compagnie aeree, tassisti... quando si è in trasferta e paga la ditta si spende più facilmente. :)
Tutti soldi risparmiati, bene, ma al tempo stesso sono tutti i soldi in meno nell’economia.
si, le riunioni, e' una bella fetta di lavoro.

per il superfluo... non so se ridicessimo tutto al solo essenziale cosa rimarrebbe.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Secondo me non si tratta di ridurre all'essenziale. Si tratta che se sono a casa mi mangio un bello snack sano che mi preparo con cibo comprato al supermercato, se devo affannarmi da una parte all'altra della citta' correndo per tornare dal lavoro o andarci mi prendo il primo snack dal primo chiosco di passaggio, spesso.

Se sono a casa mi faccio una bella colazione con la mia ragazza, se sono in ufficio e non ho la caffetteria me ne vado al bar e chiedo a un tizio di fare il caffe' per me.

Poi magari la sera esco lo stesso per una birra, e' superfluo, ma e' diverso.

Lavorare da casa e' socialmente piu' efficiente, servono meno servizi e meno attivita', in piu' ti impigrisce e quindi esci a comprare qualcosa solo se ti piace veramente. Anche superfluo, ma che ti interessa.

E' lo stesso discorso della pubblicita'. La pubblicita' crea bisogno di comprare cose che non ti interessano molto. Anche senza pubblicita' io posso uscire e comprarmi 4 borse, patatine e cioccolata e un peluche gigante, ma solo se mi interessano molto.

In una societa' ideale nessuno ti spinge a comprare, ma nessuno nemmeno te lo impedisce o vuole ridurre tutto all'essenziale.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Renudo »

Secondo me, oggi, è impossibile valutare il vero impatto dello smart working sull’economia per tutta una serie di ragioni legate alla situazione d’emergenza.

Il numero di lavoratori attualmente in smart working è molto alto.

La necessità di ridurre drasticamente le presenze in ufficio credo stia gonfiando i numeri rispetto a quelli che sarebbero in condizioni “normali”, quando si potrebbe anche inizialmente proporlo su base volontaria e non obbligatoria come ora (non saprei quantificare ma credo al massimo la metà).

A non fare colazione al bar e ad aver ridotto i consumi non essenziali non sono solo i lavoratori in smart working ma un po’ tutti, preoccupati per un futuro ancora incerto e senza contare quelli che dal bar o dal negozio vicino alla ditta o all’ufficio non ci passano proprio perché sono in cassa integrazione.

Stesso discorso per i viaggi di lavoro: da noi tagli alle trasferte fino a fine anno ma per motivi essenzialmente economici più ancora che sanitari e non solo quelli.

Una volta ristabilita, speriamo presto, la normalità, resteranno parte del lavoro imprescindibile in alcuni ruoli.

A livello personale poi, per fare un esempio, io non ho pensato a nessuna nuova attività per muovere l’economia in quanto consapevole che si tratti di una situazione a termine ma, avendo la certezza di continuare a lavorare in smart working ed aver una miglior gestione del tempo anche in futuro, sicuramente valuterei la possibilità di iscrivermi ad una palestra, comprarmi una bicicletta per farmi un giro sul lago o comunque spendere quello risparmio in benzina in altro modo.

Sicuramente, se lo smart working dovesse prendere piede, ci sarebbero dei cambiamenti nell’economia ma credo sarebbe una cosa progressiva, non una rivoluzione, con il tempo di adattarsi ai cambiamenti e ci sarà chi è più bravo a farlo, cogliendo magari nuove opportunità e chi magari resterà più indietro, come è sempre avvenuto.

Si è parlato di minor personale per le pulizie negli uffici ma a questo magari corrisponderà un operatore di call center o tecnico delle comunicazioni in più per risolvere rapidamente un problema di connessione, a quel punto indispensabile.

Si è parlato di crollo della vendite di automobili ma tutti, credo, abbiamo visto i dati sull’inquinamento e sugli incidenti stradali durante il lockdown e se qualche auto in meno vuol dire qualche polmone in più che non avrà bisogno di terapia intensiva al prossimo giro di covid-19 o qualche morto in meno sulle strade magari ne vale la pena.

Ci sono tanti aspetti in ballo.
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Alga
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Alga »

ReKal ha scritto:Si è parlato di crollo della vendite di automobili ma tutti, credo, abbiamo visto i dati sull’inquinamento
:roll:
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Rosewall
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto: Che e' poi quello che voleva dire Sala, pare, solo che non e' capace e si e' espresso male.
a parte i bar e i negozi del centro (i cui consumi peraltro si trasferiscono in parte ai negozi e ai bar fuori dal centro), a pressare il sindaco potrebbe essere l'ingente business immobiliare (uffici), dell'automotive, del petrolio.
Ma la differenza fra un bravo politico e un grigio amministratore (o un sindaco tutto suonato) è che il primo prende atto del cambiamento in corso cercando di gestire la transizione, mentre il secondo vede solo le ripercussioni negative e pretende (di solito invano) di tornare e restare nel precedente status quo, avendo in testa un modello superfisso molto anti-economico.
Condivido totalmente le osservazioni di Nickognito. È incredibile che qualcuno (tanti, vedi corriere che oggi ha scovato la ceo di oro saiwa - ah beh - a cui fa dire "basta smart working, riscopriamo l'italianità-tà-tà-tà) non veda le esternalità negative di milioni di persone che si spostano tutti i giorni per recarsi in ufficio, che incidono sul benessere delle persone e che determinano anche danni ambientali e costi economici quantificabili.
Chiaramente, non per tutti gli impiegati in ufficio il lavoro da casa è ottimale, e altrettanto chiaramente serviranno anni di sperimentazioni ed errori, ma paventare scenari estremi del tipo che chiuderanno tutti gli uffici o che la gente smetterà di "consumare" (quando semmai il crollo dei consumi è dipeso dal lockdown, e ancora di più dall'epidemia) suona come il classico argomento straw man. Per una metropoli un cambiamento del genere rappresenta una sfida colossale, ma proprio per questo serve un sindaco che non sia in denial.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da alessandro »

il calo del turismo e del settore piu o meno connesso (ristoranti bar etc.) dipende da piu' fattori al momento:

1) mancanza di soldi o paura di mancanza di soldi per cui si evita di spendere in ristoranti, vacanze...
2) concrete difficoltà negli spostamenti (aeroporti chiusi, frontiere chiuse, quarantene, incertezza sulle regole)
3) paura della malattia e andare in vacanza, prendere aerei, treni, stare in luoghi affollati etc. espone a qualche rischio piu' o meno percepito.
4) mancanza di ferie, utilizzate a inizio pandemia dalle ditte per tamponare la mancanza di lavoro
5) il fatto di aver ricominciato da poco il lavoro dopo mesi di chiusura, non pare il momneto per andare in ferie
6) mancanza di attrazioni che stanno aprendo solo ora (parchi divertimenti, spettacoli, musei, mostre, cncerti ma anche eventi sportivi)
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Renudo »

alessandro ha scritto:il calo del turismo e del settore piu o meno connesso (ristoranti bar etc.) dipende da piu' fattori al momento:

1) mancanza di soldi o paura di mancanza di soldi per cui si evita di spendere in ristoranti, vacanze...
2) concrete difficoltà negli spostamenti (aeroporti chiusi, frontiere chiuse, quarantene, incertezza sulle regole)
3) paura della malattia e andare in vacanza, prendere aerei, treni, stare in luoghi affollati etc. espone a qualche rischio piu' o meno percepito.
4) mancanza di ferie, utilizzate a inizio pandemia dalle ditte per tamponare la mancanza di lavoro
5) il fatto di aver ricominciato da poco il lavoro dopo mesi di chiusura, non pare il momneto per andare in ferie
6) mancanza di attrazioni che stanno aprendo solo ora (parchi divertimenti, spettacoli, musei, mostre, cncerti ma anche eventi sportivi)
Esatto, tutti aspetti legati alla situazione straordinaria.
Per una valutazione obiettiva ci vorrebbe un po' di normalità.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Returning to work: MPs are calling for a four-day working week

https://www.stylist.co.uk/life/careers/ ... own/400617
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:
uglygeek ha scritto: Che e' poi quello che voleva dire Sala, pare, solo che non e' capace e si e' espresso male.
a parte i bar e i negozi del centro (i cui consumi peraltro si trasferiscono in parte ai negozi e ai bar fuori dal centro), a pressare il sindaco potrebbe essere l'ingente business immobiliare (uffici), dell'automotive, del petrolio.
Ma la differenza fra un bravo politico e un grigio amministratore (o un sindaco tutto suonato) è che il primo prende atto del cambiamento in corso cercando di gestire la transizione, mentre il secondo vede solo le ripercussioni negative e pretende (di solito invano) di tornare e restare nel precedente status quo, avendo in testa un modello superfisso molto anti-economico.
Condivido totalmente le osservazioni di Nickognito. È incredibile che qualcuno (tanti, vedi corriere che oggi ha scovato la ceo di oro saiwa - ah beh - a cui fa dire "basta smart working, riscopriamo l'italianità-tà-tà-tà) non veda le esternalità negative di milioni di persone che si spostano tutti i giorni per recarsi in ufficio, che incidono sul benessere delle persone e che determinano anche danni ambientali e costi economici quantificabili.
Chiaramente, non per tutti gli impiegati in ufficio il lavoro da casa è ottimale, e altrettanto chiaramente serviranno anni di sperimentazioni ed errori, ma paventare scenari estremi del tipo che chiuderanno tutti gli uffici o che la gente smetterà di "consumare" (quando semmai il crollo dei consumi è dipeso dal lockdown, e ancora di più dall'epidemia) suona come il classico argomento straw man. Per una metropoli un cambiamento del genere rappresenta una sfida colossale, ma proprio per questo serve un sindaco che non sia in denial.
Ma un sindaco inevitabilmente guarda all’oggi, Massimo al domani, non al futuro. E effettivamente in una città come Milano ci sono quartieri costituiti per lo più da uffici che nutrono un tessuto economico fatto di negozi, bar, ristoranti, imprese di pulizia, ecc. E poi è vero che chi lavora da casa non è che sparisce dal mondo e smette di consumare, andrà nel bar sotto casa, ma per chi ha un bar in centro è un gran problema lo stesso.
Poi, come dici, c’è il problema del business immobiliare. E in effetti dovesse prendere davvero piede lo smart working, non è facile immaginare che senso abbia vivere in una metropoli e come possa trasformarsi per restare rilevante in futuro. Già i negozi fisici al piano terra dei palazzi erano sempre più spesso chiusi perché la gente compra quasi tutto online. Se chiudono anche gli uffici ai piani superiori, cosa si fa di tutto quello spazio? Abitazioni? Ma a quel punto nel vivere in una grande città ci sarebbero più problemi e costi che vantaggi, meglio trasferirsi in posti più piccoli e vivibili. Non ha poi torto Sala ad essere preoccupato.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Se a Milano lavora un po' meno gente e calano gli affitti un po' penso che la citta' ci guadagni eh :)
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Il 60% dei dipendenti di Czech Airlines sara' licenziato.

Io continuo a non capire perche' non ci siano voli. La gente passa tutto il giorno in ufficio, con gli amici, al ristorante, nei negozi, in tram, senza mascherina, e non vuole prendere un aereo?
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Super-Fabio »

Microsoft to permanently close its retail stores

San Francisco (AFP) - Microsoft said Friday it will close its stores around the world, moving its retail operations online and keeping only four locations that will be transformed into "experience centers."

The move means the estimated 100 Microsoft stores closed due to the coronavirus pandemic will not reopen as the tech giant enters "a new approach to retail," according to a statement.

https://news.yahoo.com/microsoft-perman ... 05042.html
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Dallo smart working al south working. "Per lavorare a Milano vivendo a Palermo"
https://www.repubblica.it/dossier/tecno ... 14-S1.6-T1
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Nickognito ha scritto:Il 60% dei dipendenti di Czech Airlines sara' licenziato.

Io continuo a non capire perche' non ci siano voli. La gente passa tutto il giorno in ufficio, con gli amici, al ristorante, nei negozi, in tram, senza mascherina, e non vuole prendere un aereo?
Easyjet e Ryanair cancellano a nastro, talvolta anche con ridotto preavviso, a caso voli per luglio, agosto e settembre (quantomeno UK-Italia) nonostante siano stati acquistabili.

Motivo? Minor traffico dovuto al fatto che la situazione in Regno Unito è ancora una merda compresa la quarantena al ritorno? Può darsi.

Oltretutto rimborsano con voucher e non con liquidità, quando l'opzione scelta è quella e non di salire su un altro volo.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Bisogna essere un po’ svitati per prenotare una vacanza a Londra, o per un inglese una vacanza in Italia, in questa situazione.
Ci si va ad infilare in una situazione in cui non si può essere sicuri di niente, e ci sono ancora quarantene in mezzo, a seconda di dove vai o da dove arrivi. Questa estate la gente rimarrà per lo più nel proprio paese e si sposterà per lo più in macchina.
Non è che ci sia tanto da stupirsi che le compagnie aeree, specialmente le low cost, taglino i voli.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

uglygeek ha scritto:Bisogna essere un po’ svitati per prenotare una vacanza a Londra, o per un inglese una vacanza in Italia, in questa situazione.
Ci si va ad infilare in una situazione in cui non si può essere sicuri di niente, e ci sono ancora quarantene in mezzo, a seconda di dove vai o da dove arrivi. Questa estate la gente rimarrà per lo più nel proprio paese e si sposterà per lo più in macchina.
Non è che ci sia tanto da stupirsi che le compagnie aeree, specialmente le low cost, taglino i voli.
Dai, non esagerare. Naturalmente nella fattispecie mi riferivo agli italiani che vivono in UK e avrebbero piacere a tornare un attimo in Italia. Idem spagnoli, francesi eccetera dato che suppongo le cancellazioni interessino anche loro sebbene non abbia testimonianze sottomano.

Non sono stupito bensì mi limitavo a segnalare la cosa.

Molto probabilmente la quarantena all'ingresso in Regno Unito da Italia, Francia e altre nazioni europee verrà eliminata da inizio luglio in poi.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Monheim ha scritto:
uglygeek ha scritto:Bisogna essere un po’ svitati per prenotare una vacanza a Londra, o per un inglese una vacanza in Italia, in questa situazione.
Ci si va ad infilare in una situazione in cui non si può essere sicuri di niente, e ci sono ancora quarantene in mezzo, a seconda di dove vai o da dove arrivi. Questa estate la gente rimarrà per lo più nel proprio paese e si sposterà per lo più in macchina.
Non è che ci sia tanto da stupirsi che le compagnie aeree, specialmente le low cost, taglino i voli.
Dai, non esagerare. Naturalmente nella fattispecie mi riferivo agli italiani che vivono in UK e avrebbero piacere a tornare un attimo in Italia. Idem spagnoli, francesi eccetera dato che suppongo le cancellazioni interessino anche loro sebbene non abbia testimonianze sottomano.

Non sono stupito bensì mi limitavo a segnalare la cosa.

Molto probabilmente la quarantena all'ingresso in Regno Unito da Italia, Francia e altre nazioni europee verrà eliminata da inizio luglio in poi.
Ma infatti l'italiano che vive a Londra ha una base sia in Italia che a Londra, e sono sicuro che prendera' un volo appena toglieranno la quarantena. Pero' i voli si riempiono con i turisti, e per un turista le cose sono diverse, se succede qualcosa sei bloccato in un paese straniero, e poi fare turismo con la mascherina e il distanziamento non e' proprio cosi' fantastico, allora meglio stare a casa e andare in giro nei dintorni.

Secondo me bisogna essere veramente dei fanatici per andare in vacanza a Londra, per esempio, in questa situazione.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Certo che ora non ha alcun senso andare in Regno Unito (non esiste solo Londra volente o nolente) a meno di aver una necessità inderogabile.

Quanto al percorso inverso per turismo nudo e crudo quindi slegato da un comprensibile discorso di vedere famiglia/parenti/amici, non sono così fiducioso nei confronti dei britannici riguardo al non muoversi verso Spagna, Italia, Grecia, Portogallo e chissà dove né in quelli dell'umanità altrove a oggi ancora in una situazione difficile.

Finito il lockdown credo che bene o male molti, in generale, adotteranno atteggiamenti come prima del virus.

Vedremo, disse il saggio.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Quattro mesi di smart working e tutto va bene.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Johnny Rex »

Monheim ha scritto:Quattro mesi di smart working e tutto va bene.
No, il Modello deve essere il manager di LaserJet , operativo a canna anche con 38 di febbre

F.F.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Post lockdown praticamente però non ho sentito parlare di nessun focolaio in un ufficio. Certo, magari ci sarà.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Johnny Rex ha scritto:
Monheim ha scritto:Quattro mesi di smart working e tutto va bene.
No, il Modello deve essere il manager di LaserJet , operativo a canna anche con 38 di febbre

F.F.
Fanculo il mito del lavoro (ti cito), gli invasati dello stesso e vivere per lavorare.

Sempre pensato che non abbiano nulla oltre a quello e non siano mestamente in grado neanche di valorizzare il sano "ozio".
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Posto che anche per me il lavoro, incluso il mio che mi piace, occupa uno spazio eccessivo nella nostra societa', quanti di quelli che alla fine di fatto parlano contro il 'mito de lavoro', amano il loro lavoro?

Non che il lavoro vada amato, non lo si fa per piacere, ma a molti piace. Ecco, tipo, a voi che avete ora parlato del tema, il vostro lavoro piace, e' uno dei vostri lavori ideali, potendo scegliere fra tutti, realisticamente dico, non dico fare l'imperatore :)

Curiosita', eh.

(Poi se vivi in Lombardia o soprattuto in Veneto forse automaticamente o sei pazzo o sei contro chi e' fissato col lavoro, capisco :) )
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Potendo scegliere realisticamente (cioé non potendo vincere Wimbledon) il lavoro che faccio è quasi il mio lavoro ideale, solo che non sono davvero bravo come vorrei a farlo, anzi sono piuttosto mediocre e questo lo rende spesso pesante.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Mr Moonlight »

Il lavoro che faccio a scuola lo tiro avanti per inerzia. Quello con il quale mi occupo di software e gestione dati per i giochi a pronostico mi piace davvero, ma riscuoto un quarto rispetto al primo.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Mr Moonlight ha scritto:Il lavoro che faccio a scuola lo tiro avanti per inerzia. Quello con il quale mi occupo di software e gestione dati per i giochi a pronostico mi piace davvero, ma riscuoto un quarto rispetto al primo.
interessante, immagino che per molti sarebbe il contrario .
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Nickognito ha scritto:Posto che anche per me il lavoro, incluso il mio che mi piace, occupa uno spazio eccessivo nella nostra societa', quanti di quelli che alla fine di fatto parlano contro il 'mito de lavoro', amano il loro lavoro?

Non che il lavoro vada amato, non lo si fa per piacere, ma a molti piace. Ecco, tipo, a voi che avete ora parlato del tema, il vostro lavoro piace, e' uno dei vostri lavori ideali, potendo scegliere fra tutti, realisticamente dico, non dico fare l'imperatore :)

Curiosita', eh.

(Poi se vivi in Lombardia o soprattuto in Veneto forse automaticamente o sei pazzo o sei contro chi e' fissato col lavoro, capisco :) )
Mai amato alcun lavoro tra quelli fatti sia a carattere temporaneo/stagionale sia più duraturo.

A molti piace: direi che nel mondo è molto più alta la percentuale di persone a cui non piace il proprio lavoro che viceversa.

Da lombardo non capisco perché uno dovrebbe essere pazzo a viver lì o in Veneto specie se ha il suo impiego tranquillo e amen oltre a esserci nato sicché con radici, famiglia, amici e bla bla bla.

Poiché presumo che l'osservazione si riferisse all'aspetto lavorativo, allora chi vive in nazioni dove è l'unica cosa che conta cosa è? Da internare? Per me sì. #149#
Quantomeno in Italia abbiamo il nostro mesetto all'anno di ferie più qualche ponticello qui e là che ci consentono di tirare il fiato.

Il mio impiego più carino/meno fastidioso è stato quando durante l'estate della seconda superiore, cioè a sedici anni, ho distribuito le Pagine Gialle per il mio comune e uno limitrofo.
Tuttavia non escludo che influisse anche la (mia) spensieratezza di tale età nonché la limitata durata. Scooter, zaino da montagna pieno al massimo e distribuzione.
Me la son spassata e tra l'altro son anche stato pagato niente male soprattutto per un ragazzino: ho raccattato in totale un milione e mezzo/due milioni di lire per non più di un mese di lavoro totalmente autogestito in termini di orari visto che oltretutto non c'era alcuna scadenza.

Non mi piace nemmeno il mio lavoro attuale, però lo sopporto e ritengo un buon/valido compromesso in relazione al mio concetto di lavoro già enucleato quanto basta al link di seguito. Le ore di un tempo pieno son troppe (come già detto e concordo assolutamente), ma allo stesso tempo ancora non me la sento di passare a tempo parziale per vari motivi tra cui il fatto che la vita è troppo incerta per non (provare a) mettere da parte due soldi di merda specie quando ne hai occasione senza che pregiudichi troppo negativamente la tua vita (tipo spaccandosi la schiena quaranta e rotti ore a settimana danneggiando la propria salute psicofisica).

viewtopic.php?f=13&t=35010&start=3480

Riguardo all'apprezzamento della propria occupazione penso incida pure quanto sei pagato a farlo: se lo stipendio è buono, si tende a essere più tolleranti e meno frustrati.

Il lavoro fisico in generale, a meno che sia stagionale/a tempo determinato non oltre troppi mesi, lo odio.

Dovessi scegliere l'impiego ideale tralasciando roba come girare per il mondo a valutare ristoranti/hotel di lusso, perciò qualcosa un po' più realisticamente alla portata, non mi dispiacerebbe far lezioni di italiano a/aiutare con lo stesso persone straniere (quindi in inglese a meno che possano reggere tutto in italiano) che intendono impararlo o perfezionarlo; il tutto da casa gestendomi per conto mio e non in una scuola.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da alessandro »

Non capisco la critica a Lombardia e Veneto.
Sono posti bellissimi con un livello di vita tra i più alti al mondo oltre a città di valore artistico incredibile come Verona Venezia Vicenza (ville palladiane) Padova Bergamo medioevale Mantova e a suo modo milano, una delle città simbolo della rinascita in Europa.
Le Alpi, i laghi, il mare del Veneto. Zone ricche, operose, con ottimi servizi sia sanitari che scolastici di livello europeo, tra i migliori.

Il mio lavoro, mi piace abbastanza.
È un po’ come la trasmissione “affari di famiglia” quello del negozio di pegni, quando all’inizio la sigla dice “ Se c'è una cosa che ho imparato in ventun anni è che non sai mai cosa entrerà da quella porta.»
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

alessandro ha scritto:Non capisco la critica a Lombardia e Veneto.
Sono posti bellissimi con un livello di vita tra i più alti al mondo oltre a città di valore artistico incredibile come Verona Venezia Vicenza (ville palladiane) Padova Bergamo medioevale Mantova e a suo modo milano, una delle città simbolo della rinascita in Europa.
Le Alpi, i laghi, il mare del Veneto. Zone ricche, operose, con ottimi servizi sia sanitari che scolastici di livello europeo, tra i migliori.
Già.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da uglygeek »

Monheim ha scritto:
alessandro ha scritto:Non capisco la critica a Lombardia e Veneto.
Sono posti bellissimi con un livello di vita tra i più alti al mondo oltre a città di valore artistico incredibile come Verona Venezia Vicenza (ville palladiane) Padova Bergamo medioevale Mantova e a suo modo milano, una delle città simbolo della rinascita in Europa.
Le Alpi, i laghi, il mare del Veneto. Zone ricche, operose, con ottimi servizi sia sanitari che scolastici di livello europeo, tra i migliori.
Già.
Se a te non piace lavorare pero' non devi prenderla con quelli a cui piace.
Alla fine lo sviluppo di un paese viene dal lavoro (quando non viene dal furto di risorse altrui, che e' comunque una fatica).
Hai tutto il diritto a preferire il lavorare il meno possibile, ma se ci pensi molte delle cose che vorresti fare poi nel tempo libero, viaggiare, leggere, scrivere, ascoltare musica, andare al mare dipendono dal lavoro di altri. Se nessun altro lavorasse non sapremmo come passare il tempo, se non vivendo come i primitivi.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Monheim ha scritto:
alessandro ha scritto:Non capisco la critica a Lombardia e Veneto.
Sono posti bellissimi con un livello di vita tra i più alti al mondo oltre a città di valore artistico incredibile come Verona Venezia Vicenza (ville palladiane) Padova Bergamo medioevale Mantova e a suo modo milano, una delle città simbolo della rinascita in Europa.
Le Alpi, i laghi, il mare del Veneto. Zone ricche, operose, con ottimi servizi sia sanitari che scolastici di livello europeo, tra i migliori.
Già.
Si parla del lavoro e non capisco cosa c'entrino arte e natura. Sono regione dove credo ci siano davvero tantissime persone fissate col lavoro, dove fare straordinario e' piu' normale che altrove, dove darsi da fare tutto il giorno per qualche guadagno in piu' e' molto piu' comune che, che so, a Napoli o a Praga. Quindi mi sembra anche normale che uno che abiti li' sbotti a volte contro l'eccessiva centralita' del lavoro nella vita.

Poi, oh, si parla delle due regioni i cui abitanti da due decenni fanno governare la Lega: non capisco bene come molte persone si sentono sempre in diritto di giudicare male certi politici ma mai di farlo verso chi ha dato loro il potere. Poi ovviamente questo non impedisce di apprezzare tutto quel che c'e' di positivo.

Io potrei vivere a Venezia o Milano, ma per lo piu' credo che il Lombardo Veneto sarebbe uno degli ultimi posti in Europa dove vorrei andare a stare. Poi intendiamoci, non che i cechi e i praghesi... Pero' l'attitudine al lavoro di queste due regioni, in generale, non mi piace. E mio zio e' milanese e la mia ragazza meta' veneta, eh (e credo sarebbero d'accordo con me, peraltro :) ).

Ma del resto anche in Trentino, come bellezza e' forse la mia regione preferita nel mondo, e ho considerato andarci a vivere, ma la chiusura mentale e razzismo di certe persone, che pure hanno altri pregi, alla fine non me lo farebbe considerare veramente. Dalla Toscana me ne sono andato, ma, con mille difetti, come in Emila Romagna direi, riuscirei anche a vivere in posti piccoli e piu' chiusi mentalmente rispetto a quelli delle grandi citta'.

In ogni caso se cercate lavoro, Praga e'' buona opzione, ancora, disoccupazione bassa anche dopo virus, e molte aziende stanno decidendo di chiudere in India, dove il virus e' fuori controllo, e aprire qua.

Pero' i praghesi, dal punto di vista di socialita' a livello umano, rispetto agli italiani valgono zero. In compenso, se pur purtroppo razzisti contro persone di certi paesi, a livello di parita' di genere e orientamento sessuale sono anni luce avanti.

Se poi vi offendete mi spiace, ma pazienza, eh. Io a farmi assumere da un lombardo o veneto nella sua piccola azienda ci penso venti volte, non una. Poi le eccezioni positive ci sono sempre.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

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Faceva notare Saviano in "Gomorra" che non e' vero che i napoletani lavorano meno dei milanesi. Lavorano in modo diverso, non necessariamente meno.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

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uglygeek ha scritto:Faceva notare Saviano in "Gomorra" che non e' vero che i napoletani lavorano meno dei milanesi. Lavorano in modo diverso, non necessariamente meno.
:roll: :D
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
Monheim ha scritto:
alessandro ha scritto:Non capisco la critica a Lombardia e Veneto.
Sono posti bellissimi con un livello di vita tra i più alti al mondo oltre a città di valore artistico incredibile come Verona Venezia Vicenza (ville palladiane) Padova Bergamo medioevale Mantova e a suo modo milano, una delle città simbolo della rinascita in Europa.
Le Alpi, i laghi, il mare del Veneto. Zone ricche, operose, con ottimi servizi sia sanitari che scolastici di livello europeo, tra i migliori.
Già.
Si parla del lavoro e non capisco cosa c'entrino arte e natura. Sono regione dove credo ci siano davvero tantissime persone fissate col lavoro, dove fare straordinario e' piu' normale che altrove, dove darsi da fare tutto il giorno per qualche guadagno in piu' e' molto piu' comune che, che so, a Napoli o a Praga. Quindi mi sembra anche normale che uno che abiti li' sbotti a volte contro l'eccessiva centralita' del lavoro nella vita.

Poi, oh, si parla delle due regioni i cui abitanti da due decenni fanno governare la Lega: non capisco bene come molte persone si sentono sempre in diritto di giudicare male certi politici ma mai di farlo verso chi ha dato loro il potere. Poi ovviamente questo non impedisce di apprezzare tutto quel che c'e' di positivo.

Io potrei vivere a Venezia o Milano, ma per lo piu' credo che il Lombardo Veneto sarebbe uno degli ultimi posti in Europa dove vorrei andare a stare. Poi intendiamoci, non che i cechi e i praghesi... Pero' l'attitudine al lavoro di queste due regioni, in generale, non mi piace. E mio zio e' milanese e la mia ragazza meta' veneta, eh (e credo sarebbero d'accordo con me, peraltro :) ).

Ma del resto anche in Trentino, come bellezza e' forse la mia regione preferita nel mondo, e ho considerato andarci a vivere, ma la chiusura mentale e razzismo di certe persone, che pure hanno altri pregi, alla fine non me lo farebbe considerare veramente. Dalla Toscana me ne sono andato, ma, con mille difetti, come in Emila Romagna direi, riuscirei anche a vivere in posti piccoli e piu' chiusi mentalmente rispetto a quelli delle grandi citta'.

In ogni caso se cercate lavoro, Praga e'' buona opzione, ancora, disoccupazione bassa anche dopo virus, e molte aziende stanno decidendo di chiudere in India, dove il virus e' fuori controllo, e aprire qua.

Pero' i praghesi, dal punto di vista di socialita' a livello umano, rispetto agli italiani valgono zero. In compenso, se pur purtroppo razzisti contro persone di certi paesi, a livello di parita' di genere e orientamento sessuale sono anni luce avanti.

Se poi vi offendete mi spiace, ma pazienza, eh. Io a farmi assumere da un lombardo o veneto nella sua piccola azienda ci penso venti volte, non una. Poi le eccezioni positive ci sono sempre.
Violo il mio stesso primo Comandamento e dò piena ragione a Pragognito.
Fra l'altro il Garda, che è più o meno al centro del LombardoVeneto, è per fortuna un po' meno segnato dal trend Workaholic che impazza nelle Valli , nella Bassa , in quasi tutto il Veneto.
il Classico Ganassa che non vedeva l'ora di andare all'estero che tanto il COVID è una gonfiatura, gran lavoratore (e spesso grande evasore) anima della festa, gran mangiatore e bevitore, spesso simpatico e Puttaniere , invariabilmente ignorante e leghista.

Gnari, se non si può fare a meno della Lega dopo quanto accaduto quest'anno, veramente ci si conforma all'immagine del Lumbard il cui compito consiste nel fare più straordinari possibile per vantarsi, insultare i Terroni che il Virus manco lo hanno avuto (culoni come al solito) e farsi beatamente fregare da chi sta sopra di loro perchè è giusto così, Il Capo è il Capo.

F.F.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

uglygeek ha scritto: Se a te non piace lavorare pero' non devi prenderla con quelli a cui piace.
Alla fine lo sviluppo di un paese viene dal lavoro (quando non viene dal furto di risorse altrui, che e' comunque una fatica).
Hai tutto il diritto a preferire il lavorare il meno possibile, ma se ci pensi molte delle cose che vorresti fare poi nel tempo libero, viaggiare, leggere, scrivere, ascoltare musica, andare al mare dipendono dal lavoro di altri. Se nessun altro lavorasse non sapremmo come passare il tempo, se non vivendo come i primitivi.
Certo, certo, ma est modus in rebus: nel mio mondo ideale si lavora meno (un tempo pieno trenta ore a settimana con tre giorni liberi) e si lavora tutti.

Poi è ovvio che lo dico tanto per sparare due cazzate pur non avendo alcuna idea di come implementarlo.

La mia è più una "battaglia"/contestazione volta a valorizzare di più il tempo e le piccole cose/gioie senza necessariamente correre un'intera esistenza come ratti per guadagnare, accumulare, fare carriera e focalizzarsi sulla materialità quando non ostentarla per non aver non di rado nemmeno modo di godere di tali frutti perché all'interno di tale ineluttabile vortice.

Riduzione di frenesia, avidità, grettezza, impazienza in generale.

Comunque non me la prendo con coloro a cui piace lavorare bensì con chi lo ritiene un valore assoluto nonché un riempitivo indispensabile dell'esistenza altrimenti depressione, morte, distruzione, sangue, sudore e lagrime. :)


Riguardo a quanto detto sul lombardo veneto, purtroppo c'è tanto di vero tuttavia penso rappresenti un buon compromesso, specie alla luce delle osservazioni di Alessandro, anche se non mi sarebbe dispiaciuto essere nato in Emilia Romagna o Toscana potendo scegliere in Italia.

Ma chi si offende! Si fa per dire due minchiate as always.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Io stavo solo notando che, di solito, per quanto in molti siamo d'accordo sull'eccessiva importanza data al lavoro come ragione di vita e tempo speso, chi ne parla (non chi lo pensa), di solito fa un lavoro che non gli piace. Almeno questa era la mia impressione.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Monheim »

Nickognito ha scritto:Io stavo solo notando che, di solito, per quanto in molti siamo d'accordo sull'eccessiva importanza data al lavoro come ragione di vita e tempo speso, chi ne parla (non chi lo pensa), di solito fa un lavoro che non gli piace. Almeno questa era la mia impressione.
Ah, beh, credo sia abbastanza ovvio.

Se fai qualcosa che ami, non ti pesa/ti pesa meno che occupi quaranta e più ore a settimana per anni e anni.

Se, invece, provi odio o noia siderale anche venti ore son pesanti e vorresti a maggior ragione impiegarle diversamente.
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

Messaggio da Nickognito »

Si'. Mi chiedevo se qualcuno forse farebbe meglio a cercare un lavoro diverso.

Per due motivi:

Il primo e' che, almeno nella mia esperienza personale, cercare lavoro da disoccupato e' bruttissimo, cercarlo da occupato e' piuttosto piacevole.

Il secondo e' che molte persone che hanno un lavoro che a loro non piace e dicono che bisognerebbe lavorare di meno, spesso si abituano a considerare comunque il lavoro come tempo perso e si organzizano il tempo libero invece piuttosto bene. La seconda cosa e' positiva, la prima meno, perche' per me spesso in qualche modo rinunciano a cercare di migliorare la propria situazione lavorativa. Non certo facile, come obiettivo, ma spesso anche possibile. Ma si verifica una sorta di adattamento per cui la vita comunque va bene, cosi', nonostante il lavoro (di solito visto non come terribile, ma come accettabile, chi lo vede come terribile per solito non parla di lavorare di meno, ma di condizioni di lavoro diverse o cerca altro).

Insomma io penso che pensare 'bisognerebbe lavorae di meno', per quanto vero, nella maggioranza dei casi significa anche 'sarebbe meglio uscire dalla confort zone e cercare un altro lavoro' :)
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Re: Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

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Nickognito ha scritto:
Io potrei vivere a Venezia o Milano, ma per lo piu' credo che il Lombardo Veneto sarebbe uno degli ultimi posti in Europa dove vorrei andare a stare. Poi intendiamoci, non che i cechi e i praghesi... Pero' l'attitudine al lavoro di queste due regioni, in generale, non mi piace. E mio zio e' milanese e la mia ragazza meta' veneta, eh (e credo sarebbero d'accordo con me, peraltro :) ).

Ma del resto anche in Trentino, come bellezza e' forse la mia regione preferita nel mondo, e ho considerato andarci a vivere, ma la chiusura mentale e razzismo di certe persone, che pure hanno altri pregi, alla fine non me lo farebbe considerare veramente. Dalla Toscana me ne sono andato, ma, con mille difetti, come in Emila Romagna direi, riuscirei anche a vivere in posti piccoli e piu' chiusi mentalmente rispetto a quelli delle grandi citta'.
Sono d'accordo su tutto, tranne su una cosa: da toscano, e avendo studiato in Emilia Romagna, la mentalità in quest'ultima regione è molto migliore, sia l'approccio verso il lavoro e la vita, i toscani sono davvero troppo scorbutici. ER uber alles!
Quando abitavo a Budapest, lavoravo molto con diversi milanesi, i quali, dopo anni di trasferte magiare con visita alle terme alle 17.30 di pomeriggio, sono arrivati a dire che la vera dolce vita era in Ungheria :)

Ovviamente la bellezza del lombardoveneto e l'efficienza generale delle due regioni non è in discussione, pero' come auspica Johnny un certo rallentamento dei ritmi di vita sarebbe auspicabile, anche perché senza stare a prendere ad esempio pigri slavi o magiari che nei loro paesi hanno diversi problemi, ma l'Emilia Romagna e anche Austria e Baviera dimostrano che si puo' coniugare l'eccellenza economica con ritmi più sostenibili.
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