Coronavirus: chi di voi sta lavorando?

[Nickognito]

Che poi la mia ragazza ha un meeting di lavoro da Starbucks con clienti sparsi senza mascherina. Che la tengo a fare io non lo so

La ragazza o la mascherina?

Semmai lei tiene me

[Monheim]

In ogni caso la mia impressione, dopo tre mesi di smartworking full-time ed in procinto di fare una mese di smartworking part-time è che a prescindere da meglio/peggio, rapporti impiegati/RSU, e implicazioni varie, tutti temi meritevoli di approfondimento, la mentalità generale sia quella di considerarlo solo un evento occasionale dovuto alla situazione di emergenza in attesa di tornare alla status quo quanto prima.

Metterlo sul piatto in quanto possibile alternativa neanche a parlarne.

Tanto da parte dell'azienda quanto dalla maggior parte dei colleghi, a scanso di equivoci.

[Nickognito]

Devo dire che di solito preferisco la finestra aperta e aria condizionata spenta, ma con la mascherina l'aria condizionata aiuta a respirare.

[Renudo]

In ogni caso la mia impressione, dopo tre mesi di smartworking full-time ed in procinto di fare una mese di smartworking part-time è che a prescindere da meglio/peggio, rapporti impiegati/RSU, e implicazioni varie, tutti temi meritevoli di approfondimento, la mentalità generale sia quella di considerarlo solo un evento occasionale dovuto alla situazione di emergenza in attesa di tornare alla status quo quanto prima.

Metterlo sul piatto in quanto possibile alternativa neanche a parlarne.

Tanto da parte dell'azienda quanto dalla maggior parte dei colleghi, a scanso di equivoci.

Troppo, troppo, troppo lontani da questa mentalità.
Ci stavo pensando giusto adesso, dopo una giornata in smartworking.
Il cane mi sveglia alle 06:30 perchè ha una un'età e a volte la prostata non tiene. Giretto (sono un canaro, lo porto fuori volentieri e non solo per obbligo) e colazione al bar mentre moglie e bambino dormono e alle 07:30 sono davanti al pc.
In un'oretta vedo le cose più urgenti e alle 08:30 faccio colazione con la piccola bestia di Satana (impossibile con orario di lavoro standard).
09:30-13:30 lavoro, alle 13:30, cotto, scendo a mangiarmi una piadina al bar sotto casa.
14:30 - 16:30 Lavoro duro, moglie e bambino riposano, dalle 16:30 posso cazzeggiare su MyMag.
16:45-boh (facciamo 17:45, quando la piccola bestia di Satana si sveglia) guardo le ultime cose di lavoro.
Alla fine sono le stesse ore dell'uffico (in settimana magari farei qualcosa dopocena ma estamos de viernes) e ho avuto il tempo di godermi la famiglia.
Ovviamente troppo bello per durare.

Voi invece come vi siete organizzati?

[Nickognito]

La mia gatta casualmente ha avuto una serie di attacchi epilettici dopo settimane di tranquillita'. Maggiore agitazione (devo prepararmi per uscire) e minor contatto con me.

Del resto, oh, se non mi piace che il direttore ci voglia al lavoro saranno anche cazzi miei, mi licenzio e trovo di meglio. Invece voglio restare, anche intuilmente con mascherina, ma nessuno e' perfetto, su, pazienza.

[Renudo]

A parte il fatto che il licenziarsi e trovare di meglio potrebbe anche non essere la cosa più facile del mondo per un’infinità di motivi (a maggior ragione nella situazione attuale) a me non dispiace tanto il fatto di tornare alla situazione pre-pandemia (ho lavorato così per decenni , anche con qualche soddisfazione, e posso tranquillamente continuare a farlo) quanto il dover prendere atto che anche il più piccolo cambiamento delle abitudini consolidate non venga neanche preso in considerazione, ennesima conferma dell’immobilismo di questo paese.

[Nickognito]

Improvvisamente mi sa che devo decidere o se stare piu' a lungo dove lavoro, come dipendente e non come consulente, per mille euro al mese di meno, o perdere il lavoro presto.....

comunque la si metta, ci rimetto di brutto.

Capita, non va sempre tutto bene.

[Johnny Rex]

Improvvisamente mi sa che devo decidere o se stare piu' a lungo dove lavoro, come dipendente e non come consulente, per mille euro al mese di meno, o perdere il lavoro presto.....

comunque la si metta, ci rimetto di brutto.

Capita, non va sempre tutto bene.

Detta così, parrebbe proprio ti abbiano inchiappettato ancora poco tempo fa, quando dovevi scegliere.

F.F.

[Nickognito]

Improvvisamente mi sa che devo decidere o se stare piu' a lungo dove lavoro, come dipendente e non come consulente, per mille euro al mese di meno, o perdere il lavoro presto.....

comunque la si metta, ci rimetto di brutto.

Capita, non va sempre tutto bene.

Detta così, parrebbe proprio ti abbiano inchiappettato ancora poco tempo fa, quando dovevi scegliere.

F.F.

eh, dovevo scegliere cosa?

[Johnny Rex]

Improvvisamente mi sa che devo decidere o se stare piu' a lungo dove lavoro, come dipendente e non come consulente, per mille euro al mese di meno, o perdere il lavoro presto.....

comunque la si metta, ci rimetto di brutto.

Capita, non va sempre tutto bene.

Detta così, parrebbe proprio ti abbiano inchiappettato ancora poco tempo fa, quando dovevi scegliere.

F.F.

eh, dovevo scegliere cosa?

Mi pare avessi esposto un dubbio, tempo fa, su una qualche scelta da fare in ambito lavorativo. Ma forse rammento male

F.F.

[Nickognito]

Mi sa che rammenti male.

No, semplicemente o perdo probabilmente il posto (ma non sicuramente, e magari tra quasi due anni e non subito), o perdo lo stipendio con la mia ragazza che non lavora e i costi degli affitti di Praga. Poi non e' sicuro che perda il posto e fino ad aprile non lo perdo, direi, e se rimango allora ho veramente un contratto buono per il posto dove sono, al di la' dello stipendio, anche per il futuro. Difficile decidere, anche perche' non so dove andro' a vivere, forse e' il momento di risparmiare e cercare un lavoro peggiore per il futuro nel luogo dove vorro' vivere, e tenere il 2020 come l'unico anno con un buono stipendio

[Paolo79]

quando dici che perdi lo stipendio intendi che vai verso uno stipendio più basso immagino, giusto? perchè se no non capisco che differenza ci sia fra perdere il posto e perdere lo stipendio , se non che l'uno è la causa dell'altro

[Renudo]

Ecco appunto.

E Sala non è neanche il peggiore:

"io sono molto contento del fatto che il lockdown ci abbia insegnato lo smartworking (e ho molti amici gay, ndr), e ne ho fatto ampio uso in Comune, ma ora è il momento di tornare a lavorare"

smartworking=ferie

E poi qualcuno si chiede cosa "non impareremo mai".

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... P8-S2.4-T1

Pazienza, sarà per la prossima volta...

[uglygeek]

Pietro Ichino ha detto apertamente che per molti dipendenti pubblici smart working = vacanza retribuita, e lo stato avrebbe risparmiato mettendo tutti in cassa integrazione. I sindacati si sono imbufaliti, però chissà se ha ragione.
https://www.corriere.it/economia/lavoro ... 48cc.shtml

L’efficienza nel lavorare da casa dipende molto dal tipo di lavoro. Per un impiegato statale ci sono probabilmente problemi di organizzazione, di gestione della privacy e della sicurezza dei dati, e anche problemi tecnici, che sicuramente non sono stati affrontati o risolti nell’emergenza della pandemia. Ognuno avrà fatto quello che poteva, da casa, che in molti casi non sarà stato granché. Chesso’, mi viene in mente un ufficio anagrafe comunale: davvero si può gestire da casa? Forse sì ma ci vorrebbero mesi di preparazione e riorganizzazione.

L’altra cosa che mi lascia perplesso sino I sindacati degli statali: dubito che l’impiegato statale medio accetti di lavorare da casa a meno che lo stato non lo doti di computer, monitor, connessione internet veloce, cuffie con microfono e smartphone con contratto pagato. Distribuzione che si può anche organizzare, avendo tempo e mezzi, ma che sicuramente non è avvenuta durante l’emergenza della pandemia.

[Renudo]

Pietro Ichino ha detto apertamente che per molti dipendenti pubblici smart working = vacanza retribuita, e lo stato avrebbe risparmiato mettendo tutti in cassa integrazione. I sindacati si sono imbufaliti, però chissà se ha ragione.
https://www.corriere.it/economia/lavoro ... 48cc.shtml

Basterebbe lavorare un po' più per obiettivi ed imparare a misurare i risultati ma evidentemente è uno sforzo troppo grande.
No, meglio 8 ore in ufficio dove la temperatura raggiunta dalla sedia ti garantisce la qualità del lavoro svolto.

[Monheim]

Ecco appunto.

E Sala non è neanche il peggiore:

"io sono molto contento del fatto che il lockdown ci abbia insegnato lo smartworking (e ho molti amici gay, ndr), e ne ho fatto ampio uso in Comune, ma ora è il momento di tornare a lavorare"

smartworking=ferie

E poi qualcuno si chiede cosa "non impareremo mai".

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... P8-S2.4-T1

Pazienza, sarà per la prossima volta...

[uglygeek]

Pietro Ichino ha detto apertamente che per molti dipendenti pubblici smart working = vacanza retribuita, e lo stato avrebbe risparmiato mettendo tutti in cassa integrazione. I sindacati si sono imbufaliti, però chissà se ha ragione.
https://www.corriere.it/economia/lavoro ... 48cc.shtml

Basterebbe lavorare un po' più per obiettivi e misurare i risultati ma evidentemente è uno sforzo troppo grande.
No, meglio 8 ore in ufficio dove la temperatura raggiunta dalla sedia ti garantisce la qualità del lavoro svolto.

Non so cosa intendesse Ichino, ma il mio punto sarebbe che sì, se ti metti lì è investi miliardi e riorganizzi tutti gli uffici e informatizzi tutto e metti tutto in una rete interna, e fornisci computer e tutto il resto, e hai a disposizione dappertutto una rete veloce (tutte cose che in Italia non sono ancora scontate), allora puoi far davvero lavorare da casa buona parte degli statali. Ma con un’emergenza capitata all’improvviso niente di questo era possibile quindi che risultati vuoi misurare?

Per un’azienda privata è più facile, ci mette un attimo a farti portare a casa il computer dell’ufficio, se non c’è l’hai, e darti accesso alla rete.

Comunque i sindacati degli statali NON ACCETTEREBBERO MAI che il lavoro venisse misurato in base ai risultati e non al tempo passato in ufficio. Careful what you wish for!

[Renudo]

Pietro Ichino ha detto apertamente che per molti dipendenti pubblici smart working = vacanza retribuita, e lo stato avrebbe risparmiato mettendo tutti in cassa integrazione. I sindacati si sono imbufaliti, però chissà se ha ragione.
https://www.corriere.it/economia/lavoro ... 48cc.shtml

Basterebbe lavorare un po' più per obiettivi e misurare i risultati ma evidentemente è uno sforzo troppo grande.
No, meglio 8 ore in ufficio dove la temperatura raggiunta dalla sedia ti garantisce la qualità del lavoro svolto.

SNon so cosa intendesse Ichino, ma il mio punto sarebbe che sì, se ti metti lì è investi miliardi e riorganizzi tutti gli uffici e informatizzi tutto e metti tutto in una rete interna, e fornisci computer e tutto il resto, e hai a disposizione dappertutto una rete veloce (tutte cose che in Italia non sono ancora scontate), allora puoi far davvero lavorare da casa buona parte degli statali. Ma con un’emergenza capitata all’improvviso niente di questo era possibile quindi che risultati vuoi misurare?

Per un’azienda privata è più facile, ci mette un attimo a farti portare a casa il computer dell’ufficio, se non c’è l’hai, e darti accesso alla rete.

Su questo siamo d'accordo.
Una valutazione corretta dei pro e dei contro dello smartworking andrebbe fatta in un periodo normale, in questo caso sono state decisamente troppe le forzature indotte dall'emergenza.
Resta comunque, da parte mia, il dispiacere nel vedere che la mentalità predominante resti quella di considerarlo solo un incidente di percorso senza neppure prendere in considerazione la possibilità di aprire una discussione sul tema.

[Renudo]

Careful what you wish for!

Mi prendo volentieri il rischio...

[Monheim]

Resta comunque, da parte mia, il dispiacere nel vedere che la mentalità predominante resti quella di considerarlo solo un incidente di percorso senza neppure prendere in considerazione la possibilità di aprire una discussione sul tema.

Esatto, questo è disarmante.

Sul resto (condizioni e cazzi e mazzi) ovviamente si discute come abbiamo fatto (e faremo?) in lungo e in largo qui.

[alessandro]

Pietro Ichino ha detto apertamente che per molti dipendenti pubblici smart working = vacanza retribuita, e lo stato avrebbe risparmiato mettendo tutti in cassa integrazione. I sindacati si sono imbufaliti, però chissà se ha ragione.
https://www.corriere.it/economia/lavoro ... 48cc.shtml

Basterebbe lavorare un po' più per obiettivi e misurare i risultati ma evidentemente è uno sforzo troppo grande.
No, meglio 8 ore in ufficio dove la temperatura raggiunta dalla sedia ti garantisce la qualità del lavoro svolto.

Non so cosa intendesse Ichino, ma il mio punto sarebbe che sì, se ti metti lì è investi miliardi e riorganizzi tutti gli uffici e informatizzi tutto e metti tutto in una rete interna, e fornisci computer e tutto il resto, e hai a disposizione dappertutto una rete veloce (tutte cose che in Italia non sono ancora scontate), allora puoi far davvero lavorare da casa buona parte degli statali. Ma con un’emergenza capitata all’improvviso niente di questo era possibile quindi che risultati vuoi misurare?

Per un’azienda privata è più facile, ci mette un attimo a farti portare a casa il computer dell’ufficio, se non c’è l’hai, e darti accesso alla rete.

Comunque i sindacati degli statali NON ACCETTEREBBERO MAI che il lavoro venisse misurato in base ai risultati e non al tempo passato in ufficio. Careful what you wish for!

Il punto è questo, un lavoro lo misuri a ore oppure in maniera quantitativa, una terza via sarebbe misurarne l’impatto sulla società (un po’ più difficile).

Ad esempio, un impiegato dell’anagrafe puoi misurare quante paratiche sbriga in un mese.
Se da casa ne risolve quante in ufficio, ok.

Il fatto è che negli uffici pubblici l’assenteismo ad esempio dipende proprio da questo, il dirigente non controlla perché non sa o perché è messo lì per non controllare dal politico che usa il tutto come bacino di voti. Non ovunque ma a volte è così.
Avere tutto oggettivamente misurabile toglierebbe alibi e discrezionalità (che è il vero potere del dirigente e del politico). Quando hai un sistema misurabile, il telelavoro sarebbe conveniente per tutti.

[Renudo]

Resta comunque, da parte mia, il dispiacere nel vedere che la mentalità predominante resti quella di considerarlo solo un incidente di percorso senza neppure prendere in considerazione la possibilità di aprire una discussione sul tema.

Esatto, questo è disarmante.

Sul resto (condizioni e cazzi e mazzi) ovviamente si discute come abbiamo fatto (e faremo?) in lungo e in largo qui.

Ma no, in Italia è finita qui.
Un mesetto scarso e l'argomento sarà sepolto.
Paese IM-MO-BI-LE, neanche capace di abbattere una statua...

[Monheim]

Ma no, in Italia è finita qui.
Un mesetto scarso e l'argomento sarà sepolto.
Paese IM-MO-BI-LE, neanche capace di abbattere una statua...

Speriamo che quantomeno per le aziende private (multinazionali e non) non sia proprio così una battaglia persa.

Comunque io mi riferivo al forum; mi auguro che almeno a noi sia consentito disquisirne serenamente e pacatamente senza che Massimo Carbone e Ombra1984 ci spianino.

[Nickognito]

Ma chi se ne frega di quello che di quello che dicono i sindaci, sta alle aziende farsi concorrenza facendo smart-working e attirando dipendenti.

[Renudo]

Ecco appunto.

E Sala non è neanche il peggiore:

"io sono molto contento del fatto che il lockdown ci abbia insegnato lo smartworking (e ho molti amici gay, ndr), e ne ho fatto ampio uso in Comune, ma ora è il momento di tornare a lavorare"

smartworking=ferie

E poi qualcuno si chiede cosa "non impareremo mai".

https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... P8-S2.4-T1

Pazienza, sarà per la prossima volta...

Prime reazioni al link dell'articolo originale.
Una luce in fondo al tunnel, speriamo non sia il solito treno...

PS Off-topic: anche Sala archiviato come possibile (piccola) speranza per il futuro del centro-sinstra.

[uglygeek]

PS Off-topic: anche Sala archiviato come possibile (piccola) speranza per il futuro del centro-sinstra.

Gia' dal #milanononsiferma.
E tutte le sceneggiate contro il presunto razzismo anticinese, quando era in corso una epidemia e si poteva evitare arrivasse qui.

Guarda comunque, ReKal, che lo smart working non e' di sinistra. Davvero presuppone che poi si misuri il rendimento del lavoratore, non potendo misurare il tempo passato al lavoro, e questa non e' una cosa di sinistra. Considera solo la scuola e tutti i tentativi falliti di valutare in qualche modo il rendimento degli insegnanti. C'e' chi non accetta nemmeno che si possa valutare il rendimento degli studenti...
Immagino che ci siano lavoratori che ora si rivolgono ai loro sindacati invitandoli a lottare per ottenere il diritto allo smart working, e i sindacalisti che rispondono "Ma siete matti?"

[Renudo]

In realtà non mi sono mai posto il problema di dove collocare politicamente lo smartworking.

Il commento su Sala era semplicemente riferito al fatto che ultimamente, a partire proprio da #milanononsiferma, sta un po' offuscando l'ottima immagine che si era saputo costruire, meritatamente o meno.

Tornando allo smartworking sono il primo a pensare che per determinati ruoli sia molto difficile, e forse anche potenzialmente controproducente, trovare delle misure per valutarne il rendimento, nell'ambito della scuola in primis.

Il problema però resta che una discussione seria su ruoli, forme, pro e contro non la si voglia nemmeno affrontare...

[balbysauro]

Ombra1984

saranno reminiscenze orwelliane, ma io di un capo assoluto del forum con un nick del genere non mi fido molto...

[Monheim]

Ombra1984

saranno reminiscenze orwelliane, ma io di un capo assoluto del forum con un nick del genere non mi fido molto...

Lui ti vede...

Spero tu possa cogliere la citazione.

Scritto apposta in riferimento a Orwell e al fatto che Shadow vede e controlla tutto, in caso non fosse chiaro.

Ma tu sei Zeus quindi forse l'unico che può contrastarlo...

Il problema però resta che una discussione seria su ruoli, forme, pro e contro non la si voglia nemmeno affrontare...

Se è proprio così per la stragrande maggioranza, peccato.

Ma vuoi mettere il feeling dell'azienda cinque giorni su sette per quaranta ore (e rotti?)?

Guarda comunque, ReKal, che lo smart working non e' di sinistra. Davvero presuppone che poi si misuri il rendimento del lavoratore, non potendo misurare il tempo passato al lavoro, e questa non e' una cosa di sinistra. Considera solo la scuola e tutti i tentativi falliti di valutare in qualche modo il rendimento degli insegnanti. C'e' chi non accetta nemmeno che si possa valutare il rendimento degli studenti...
Immagino che ci siano lavoratori che ora si rivolgono ai loro sindacati invitandoli a lottare per ottenere il diritto allo smart working, e i sindacalisti che rispondono "Ma siete matti?"

Occorre assolutamente aggiornare/integrare la canzone di Gaber.

[uglygeek]

Almeno ammettiamo che con lo smart working il lavoratore deve continuamente provare la propria produttività e che molti sarebbero spaventati da questo pensiero.
Altrimenti diventa indistinguibile dal reddito di cittadinanza: stai a casa e a fine mese ti arriva lo stipendio.

[Monheim]

Almeno ammettiamo che con lo smart working il lavoratore deve continuamente provare la propria produttività e che molti sarebbero spaventati da questo pensiero.

Non era una provocazione. La tua osservazione ci sta, eh.
Non è già così quantomeno nelle aziende private?
Boh, magari vivo in un mondo parallelo.

[uglygeek]

Almeno ammettiamo che con lo smart working il lavoratore deve continuamente provare la propria produttività e che molti sarebbero spaventati da questo pensiero.

Non era una provocazione. La tua osservazione ci sta, eh.
Non è già così quantomeno nelle aziende private?
Boh, magari vivo in un mondo parallelo.

Nelle aziende private un pochino te la puoi giocare, se sei sempre in ufficio, ti fai vedere, fai domande nei meeting. Anche se poi concretamente produci poco, in una azienda grande possono anche non accorgersene. Da casa è più difficile.

[Monheim]

Nelle aziende private un pochino te la puoi giocare, se sei sempre in ufficio, ti fai vedere, fai domande nei meeting. Anche se poi concretamente produci poco, in una azienda grande possono anche non accorgersene. Da casa è più difficile.

Una via di mezzo tra farsi fintamente vedere interessato e leccaculismo. Capisco e ci sta.
Insomma il tipico maggior risalto dato al lavativo mediocre che si mette in mostra/vende bene rispetto all'efficiente competente più duro e puro meno disposto al compromesso di ingraziarsi i superiori pure con metodi discutibili.

Credevo che nel privato, anche di aziende grosse, vi fossero dei compiti da svolgere controllati se non a cadenza giornaliera almeno settimanale.
Dipenderà da realtà a realtà.

Ecco, da casa in teoria dovrebbe essere più difficile leccare il culo.

[Renudo]

Almeno ammettiamo che con lo smart working il lavoratore deve continuamente provare la propria produttività e che molti sarebbero spaventati da questo pensiero.

Non era una provocazione. La tua osservazione ci sta, eh.
Non è già così quantomeno nelle aziende private?
Boh, magari vivo in un mondo parallelo.

Nelle aziende private un pochino te la puoi giocare, se sei sempre in ufficio, ti fai vedere, fai domande nei meeting. Anche se poi concretamente produci poco, in una azienda grande possono anche non accorgersene. Da casa è più difficile.

Penso dipenda molto dal ruolo e da eventuali metodi di controllo adottati.
Nel mio caso è abbastanza semplice, lavoro nel commerciale, a inizio anno presento un budget ed alla fine dell'anno si guarda se i numeri tornano, uffico o bordopiscina che sia.
In altri ruoli in effetti non saprei bene come potrebbe essere valutata la produttività o meno però torniamo sempre al solito discorso: accettare (credo siano rari i casi nei quali le aziende non se ne accorono, almeno sul lungo periodo) che nelle 8 ore di ufficio a volte si faccia ammuina sì, ragionare sullo smartworking no.

[uglygeek]

https://www.tpi.it/economia/smart-worki ... 624626436/

L’Italia della ripartenza sta scoprendo che un’intera economia del territorio, fatta di commercio, ristoranti, bar, piccoli negozi, rischia di abbassare le serrande mentre migliaia di impiegati restano seduti alla scrivania di casa. I segnali della trasformazione, e la preoccupazione per il futuro, sono già evidenti a Roma, dove è stata vissuta la chiusura sistematica delle sedi dell’Enel, delle Poste, dei Ministeri, della Banca d’Italia e di centinaia di altre realtà. Tra i gestori dei locali della ristorazione c’è chi da inizio giugno ha denunciato una perdita dei due terzi della clientela, altri un calo del fatturato fino al 90/95 per cento.
Patrizia Audino, titolare del Bar Pascucci Frullati in Via di Torre Argentina 20, davanti a una videocamera si è sfogata: “Smart working? Ma quale smart working, ve lo do io lo smart working. Siamo incazzati neri. Se non si lavora negli uffici, il commercio si ferma, non c’è denaro che gira”.

C'e' qualcosa di comico nell'immagine dell'impiegato statale in perenne pausa per il capuccino e che cosi' facendo diventa il perno dell'economia.
Che e' poi quello che voleva dire Sala, pare, solo che non e' capace e si e' espresso male.

Ma numeri pesanti sono spuntati anche per il settore dell’abbigliamento. Al termine del lockdown i negozi di moda hanno registrato un calo del 76 per cento, secondo i dati di Moda Italia-Confcommercio, per una caduta legata, hanno spiegato, soprattutto alla riduzione dei flussi delle persone, e quindi al lavoro da casa.

Questa e' una cosa che non avevo considerato. In effetti, se esci da casa solo per i fatti tuoi ma non per lavorare, ti servono anche meno vestiti. Io ho passato mesi in pigiama...

[Ombra84]

si possono organizzare convenzioni con le aziende per il delivery di cibo a casa durante lo smart working, volendo innovarsi eh

[uglygeek]

si possono organizzare convenzioni con le aziende per il delivery di cibo a casa durante lo smart working, volendo innovarsi eh

Non è la stessa cosa. Obiettivamente parte dell’economia è costituita anche dal fornire servizi non necessari, se non del tutto superflui.
Il cappuccino con cornetto che bevi prima di entrare in ufficio, il giornale che compri prima di prendere il treno, una cosa che vedi in vetrina tornando dal lavoro, ecc... Se uno può stare per lo più a casa la maggior parte del tempo queste spese non le fa, si farà un caffè in più a casa.
Il caso più eclatante sono i viaggi di lavoro stessi, le convention aziendali, e simili, che tenderanno a ridursi molto mettendo in crisi alberghi, ristoranti, compagnie aeree, tassisti... quando si è in trasferta e paga la ditta si spende più facilmente.
Tutti soldi risparmiati, bene, ma al tempo stesso sono tutti i soldi in meno nell’economia.

[Nickognito]

si possono organizzare convenzioni con le aziende per il delivery di cibo a casa durante lo smart working, volendo innovarsi eh

Non è la stessa cosa. Obiettivamente parte dell’economia è costituita anche dal fornire servizi non necessari, se non del tutto superflui.
Il cappuccino con cornetto che bevi prima di entrare in ufficio, il giornale che compri prima di prendere il treno, una cosa che vedi in vetrina tornando dal lavoro, ecc... Se uno può stare per lo più a casa la maggior parte del tempo queste spese non le fa, si farà un caffè in più a casa.
Il caso più eclatante sono i viaggi di lavoro stessi, le convention aziendali, e simili, che tenderanno a ridursi molto mettendo in crisi alberghi, ristoranti, compagnie aeree, tassisti... quando si è in trasferta e paga la ditta si spende più facilmente.
Tutti soldi risparmiati, bene, ma al tempo stesso sono tutti i soldi in meno nell’economia.

Tutto vero. E tutti sprechi risparmiati, bene, l'economia dovra' adattarsi. Un'economia basata sul superfluo deve cambiare, come deve cambaire un'economia basata sul lavoro manuale non automatizzato.

Sul pigiama, boh, saranno vent'anni che non ho un pigiama, come fate a stare in pigiama? Pantaloni corti macchiati, tuta o altri pantaloni comodi, al limite in mutande, boh, una magliettaccia qualunque.

[Nickognito]

In effetti io dormivo da solo sempre con un maglione. Da quando non dormo da solo a volte e' troppo una maglietta senza lenzuolo e finestra aperta.

[Monheim]

Sul pigiama, boh, saranno vent'anni che non ho un pigiama, come fate a stare in pigiama? Pantaloni corti macchiati, tuta o altri pantaloni comodi, al limite in mutande, boh, una magliettaccia qualunque.

Il mio indumento preferito anche perché mi dà l'illusione di essere ancora connesso al mondo del sonno. Sempre messo volentieri se freschino.

Se i pantaloni corti non sono macchiati di sperma non li indossi? Perché?