Anche se leggi la storia di Sandra Milo.Gios ha scritto:
Boh, se leggi la Bibbia credo che dopo Gesù Cristo Ciro è quello che fa più bella figura di tutti
Un buon libro...
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Re: Un buon libro...
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Un buon libro...
Se dovessi descrivere però la morte di Parmenione, vorrei anche che la sua morte fosse per la sua dignità, ma anche un ultimo atto di feroce rispetto nei confronti del suo inarrivabile mandante: guarda Alessandro come muore l'uomo che mandi a morire, il generale di tuo padre, l'uomo che non ti ha mai tradito, che ti ha molto amato.
Per rispondere alla domanda di dsdfir, direi:
- Alessandro è essenzialmente europeo, e quindi molto prossimo alla nostra cultura, di cui anzi è stato un decisivo estensore (più che nell'oriente, nel mediterraneo orientale).
- Alessandro è stato un leader straordinario, in senso letterale: fu davvero sempre in testa ai suoi uomini, esposto a rischi al limite dell'incoscenza. La sua leadership si manifesta in quattro momenti, secondo me: nella battaglia di Gaugamela, quando con la propria cavalleria affonda come un coltello il fronte di Dario, in una manovra di commovente audacia, forza, bellezza, energia; quando sull'Idaspe si fece convincere dal proprio esercito a non invadere l'India; nel ritorno nel tremendo percorso nel deserto arabico, quando rifiuta di bere se l'esercito non può bere; moribondo, a Babilonia, quando tutti gli uomini vollero dargli un ultimo saluto. In aggiunta ad una leadership carismatica, coniugò uno dei cinque - sei geni militari assoluti dell'occidente (per la maggior parte della storia dell'uomo, sapere fare la guerra è stato un pregio).
- Alessandro, in un epoca precoce, fu precoce (occupò per un breve periodo la reggenza della Macedonia a diciassette anni, e a diciannove anni, a Cheronea, quando la maggior parte delle pappemolli del secolo XXI pubblica su facebook l'esito del primo esame universitario, è decisivo nella battaglia che mette in riga le città greche. In quell'occasione, sfracella la più importante elite militare greca, i trecento tebani).
- Alessandro comprese appieno la necessità delle pubbliche relazioni: riempì di suoi busti con i ricci al vento mezzo continente euroasiatico, diventando la prima popstar mondiale. Gli eventi della vita di Alessandro diventati paradigmatici sono molti.
- Alessandro divenne figura simbolica del guerriero, nel medioevo (particolarmente tramite la raccolta apocrifa de il romanzo di Alessandro), tanto quanto Achille lo fu per Alessandro.
- Alessandro è diventato immagine che ogni generazione riscrive, tanto che ogni tempo ha il suo Alessandro. E non sono molti coloro che hanno questo privilegio: Alessandro, Ulisse e l'ebreo Gesù detto Cristo.
Detto questo, fu un uomo sanguinario: prima che l'Isis con quattro mazze distruggesse i siti di Ninive, Alessandro aveva dato fuoco all'intera Persepoli, la città-palcoscenico di Dario, a sangue freddo: e chissà di quali altri crimini si era macchiato, e quanti uomini morirono per celebrare la sua grandezza.
Per rispondere alla domanda di dsdfir, direi:
- Alessandro è essenzialmente europeo, e quindi molto prossimo alla nostra cultura, di cui anzi è stato un decisivo estensore (più che nell'oriente, nel mediterraneo orientale).
- Alessandro è stato un leader straordinario, in senso letterale: fu davvero sempre in testa ai suoi uomini, esposto a rischi al limite dell'incoscenza. La sua leadership si manifesta in quattro momenti, secondo me: nella battaglia di Gaugamela, quando con la propria cavalleria affonda come un coltello il fronte di Dario, in una manovra di commovente audacia, forza, bellezza, energia; quando sull'Idaspe si fece convincere dal proprio esercito a non invadere l'India; nel ritorno nel tremendo percorso nel deserto arabico, quando rifiuta di bere se l'esercito non può bere; moribondo, a Babilonia, quando tutti gli uomini vollero dargli un ultimo saluto. In aggiunta ad una leadership carismatica, coniugò uno dei cinque - sei geni militari assoluti dell'occidente (per la maggior parte della storia dell'uomo, sapere fare la guerra è stato un pregio).
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- Alessandro comprese appieno la necessità delle pubbliche relazioni: riempì di suoi busti con i ricci al vento mezzo continente euroasiatico, diventando la prima popstar mondiale. Gli eventi della vita di Alessandro diventati paradigmatici sono molti.
- Alessandro divenne figura simbolica del guerriero, nel medioevo (particolarmente tramite la raccolta apocrifa de il romanzo di Alessandro), tanto quanto Achille lo fu per Alessandro.
- Alessandro è diventato immagine che ogni generazione riscrive, tanto che ogni tempo ha il suo Alessandro. E non sono molti coloro che hanno questo privilegio: Alessandro, Ulisse e l'ebreo Gesù detto Cristo.
Detto questo, fu un uomo sanguinario: prima che l'Isis con quattro mazze distruggesse i siti di Ninive, Alessandro aveva dato fuoco all'intera Persepoli, la città-palcoscenico di Dario, a sangue freddo: e chissà di quali altri crimini si era macchiato, e quanti uomini morirono per celebrare la sua grandezza.
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Re: Un buon libro...
eh, appunto! Però non se ne parla mai. Nell'immaginario collettivo tutti "Alessandro Magno, Alessandro Magno..." boh, mai capito.Gios ha scritto:Boh, se leggi la Bibbia credo che dopo Gesù Cristo Ciro è quello che fa più bella figura di tuttidsdifr ha scritto:mai capito in effetti di Alessandro si sia sempre parlato in termini super-entusiastici mentre, chessò, di Ciro il Grande no. I Persiani mi son sempre simpatici in fondo!
Cioè, l'impero persiano PAGAVA quelli che costruivano i monumenti, ma ci rendiamo conto? E nei libri di storia si tifa per quegli altri. Capisco nelle guerre persiane, c'è il fascino di Davide vs Golia e via dicendo... ma nella conquista di Alessandro mai capito perché.
O meglio: Capire perché venga celebrato e ricordato sì, l'hai spiegato benissimo. E ci mancherebbe altro. In effetti è stato forse il primo di sempre che abbia fondato il culto della propria immagine per i posteri, più che ancora che per i suoi contemporanei. E aveva evidentemente delle qualità superlative dal punto di vista del carisma, dell'intelligenza strategica, della lettura degli animi delle persone...
Però per me eran più simpatici i suoi nemici, ecco
Re: Un buon libro...
PINDARO ha scritto:Anche se leggi la storia di Sandra Milo.Gios ha scritto:
Boh, se leggi la Bibbia credo che dopo Gesù Cristo Ciro è quello che fa più bella figura di tutti
AHAHAHAHAHAHAHAHHA
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Un buon libro...
Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto, si legge in 3 ore come un libro di Fabio Volo,
poi qualche analisi fantapolitica di qualche interesse c'è pure, ma è proprio il libro che è scritto male, tirato via, approssimativo e slegato.
Fra l'altro il protagonista, che deve curare l'opera omnia di Huysmans per la Pleiade, scrive l'introduzuione in 2 giorni, compiacendosi di aver già praticamente finito un lavoro che avrebbe dovuto portargli via molto più tempo...
Insomma, prende pure per il cùlo chi compra il libro
poi qualche analisi fantapolitica di qualche interesse c'è pure, ma è proprio il libro che è scritto male, tirato via, approssimativo e slegato.
Fra l'altro il protagonista, che deve curare l'opera omnia di Huysmans per la Pleiade, scrive l'introduzuione in 2 giorni, compiacendosi di aver già praticamente finito un lavoro che avrebbe dovuto portargli via molto più tempo...
Insomma, prende pure per il cùlo chi compra il libro
Re: Un buon libro...
Non mi fido, aspetto la recensione di Nnick87.tuborovescio ha scritto:Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto, si legge in 3 ore come un libro di Fabio Volo,
poi qualche analisi fantapolitica di qualche interesse c'è pure, ma è proprio il libro che è scritto male, tirato via, approssimativo e slegato.
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Re: Un buon libro...
fabio86 ha scritto:Non mi fido, aspetto la recensione di Nnick87.tuborovescio ha scritto:Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto, si legge in 3 ore come un libro di Fabio Volo,
poi qualche analisi fantapolitica di qualche interesse c'è pure, ma è proprio il libro che è scritto male, tirato via, approssimativo e slegato.
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Re: Un buon libro...
tuborovescio ha scritto:fabio86 ha scritto:Non mi fido, aspetto la recensione di Nnick87.tuborovescio ha scritto:Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto, si legge in 3 ore come un libro di Fabio Volo,
poi qualche analisi fantapolitica di qualche interesse c'è pure, ma è proprio il libro che è scritto male, tirato via, approssimativo e slegato.
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Re: Un buon libro...
Vabbeh, non fosse che per qualche deviato mentale italiano ( politici e tifosi al seguito) questo è un libro "contro l'Islam" e quindi da esaltare a prescindere, non ne avrebbe parlato nessuno qui da noi.tuborovescio ha scritto:Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto,
Tra l'altro il tomo in questione, non è affatto contro l'Islam.
Prima che qualcuno del forum lo compri dopo averlo visto pubblicizzato su Libero.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Un buon libro...
ma il libero che sate parlando srebbe questo Sottomissione di Houellebecq Michel
Re: Un buon libro...
nico 1986 ha scritto:ma il libero che sate parlando srebbe questo Sottomissione di Houellebecq Michel
Immagino di sì.
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Re: Un buon libro...
perche', e' uno dei principali scrittori di oggi, e' normale che se ne parli, poi se fa schifo ok, normale se ne parli lo stessoPINDARO ha scritto:Vabbeh, non fosse che per qualche deviato mentale italiano ( politici e tifosi al seguito) questo è un libro "contro l'Islam" e quindi da esaltare a prescindere, non ne avrebbe parlato nessuno qui da noi.tuborovescio ha scritto:Ah comunque il libro di Houllebecq è brutto,
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Un buon libro...
Normale che se ne parli, certo.Nickognito ha scritto:
perche', e' uno dei principali scrittori di oggi, e' normale che se ne parli, poi se fa schifo ok, normale se ne parli lo stesso
Ma si dovrebbe farlo a ragion veduta e non stravolgendo il senso del contenuto del libro o non avendo la più pallida idea di cosa si sta recensendo.
Poi oh, magari qualche coglione ci crede davvero che questo è un romanzo contro l'islam e il pericolo che possa invadere il mondo ( in questo caso la Francia).
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Un buon libro...
L'opera di riferimento per gli avversari dell'immigrazione di massa:
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Un buon libro...
la nave degli immigrati e l' autore Robert L'affond
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Un buon libro...
invece è affondato Laffont, ridottosi a pubblicare...GramelliniNickognito ha scritto:la nave degli immigrati e l' autore Robert L'affond
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Un buon libro...
Dell’Utri, sequestrati 20mila libri antichi: “Erano spariti da biblioteche pubbliche”
Ventimila libri antichi e documenti datati tra il 1400 e il 1800. Ancora una volta la passione per i volumi storici mette nei guai Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl e ora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Il patrimonio è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Monza. Dell’Utri è ora indagato per ricettazione e esportazione illecita all’estero di opere d’arte. Il sequestro è avvenuto in parte nella biblioteca della sua Fondazione, in via Senato, attualmente chiusa, e in parte in un magazzino di deposito, l’Opencare in via Piranesi. Dei ventimila volumi, circa 3mila farebbero parte del “Sancta Sanctorum”, la collezione privata di Dell’Utri, tenuta nelle sue pertinenze con libri rari anche del XV secolo.
Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza “di opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull’intero territorio nazionale”. L’operazione parte da un’indagine condotta oltre un anno fa dai carabinieri che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi. L’indagine è nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini, nel centro antico di Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore. Secondo il pm di Milano che ha coordinato l’inchiesta, Luigi Luzi, non sono però stati trovati collegamenti con i volumi sequestrati all’ex senatore.
Ventimila libri antichi e documenti datati tra il 1400 e il 1800. Ancora una volta la passione per i volumi storici mette nei guai Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl e ora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Il patrimonio è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Monza. Dell’Utri è ora indagato per ricettazione e esportazione illecita all’estero di opere d’arte. Il sequestro è avvenuto in parte nella biblioteca della sua Fondazione, in via Senato, attualmente chiusa, e in parte in un magazzino di deposito, l’Opencare in via Piranesi. Dei ventimila volumi, circa 3mila farebbero parte del “Sancta Sanctorum”, la collezione privata di Dell’Utri, tenuta nelle sue pertinenze con libri rari anche del XV secolo.
Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza “di opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull’intero territorio nazionale”. L’operazione parte da un’indagine condotta oltre un anno fa dai carabinieri che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi. L’indagine è nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini, nel centro antico di Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore. Secondo il pm di Milano che ha coordinato l’inchiesta, Luigi Luzi, non sono però stati trovati collegamenti con i volumi sequestrati all’ex senatore.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Un buon libro...
ma ti stupisci che a un mafioso piacciano i libri
o che uno cui piacciono i libri diventi mafioso?
o che uno cui piacciono i libri diventi mafioso?
Re: Un buon libro...
questo tuo compiacimento per le vicende belliche, questa tua tendenza a nobilitarle, è perchè per fortuna vivi in un posto in pace e da tempo tempo?Gios ha scritto:Per rispondere alla domanda di dsdfir, direi:
- Alessandro è essenzialmente europeo, e quindi molto prossimo alla nostra cultura, di cui anzi è stato un decisivo estensore (più che nell'oriente, nel mediterraneo orientale).
- Alessandro è stato un leader straordinario, in senso letterale: fu davvero sempre in testa ai suoi uomini, esposto a rischi al limite dell'incoscenza. La sua leadership si manifesta in quattro momenti, secondo me: nella battaglia di Gaugamela, quando con la propria cavalleria affonda come un coltello il fronte di Dario, in una manovra di commovente audacia, forza, bellezza, energia; quando sull'Idaspe si fece convincere dal proprio esercito a non invadere l'India; nel ritorno nel tremendo percorso nel deserto arabico, quando rifiuta di bere se l'esercito non può bere; moribondo, a Babilonia, quando tutti gli uomini vollero dargli un ultimo saluto. In aggiunta ad una leadership carismatica, coniugò uno dei cinque - sei geni militari assoluti dell'occidente (per la maggior parte della storia dell'uomo, sapere fare la guerra è stato un pregio).
- Alessandro, in un epoca precoce, fu precoce (occupò per un breve periodo la reggenza della Macedonia a diciassette anni, e a diciannove anni, a Cheronea, quando la maggior parte delle pappemolli del secolo XXI pubblica su facebook l'esito del primo esame universitario, è decisivo nella battaglia che mette in riga le città greche. In quell'occasione, sfracella la più importante elite militare greca, i trecento tebani).
- Alessandro comprese appieno la necessità delle pubbliche relazioni: riempì di suoi busti con i ricci al vento mezzo continente euroasiatico, diventando la prima popstar mondiale. Gli eventi della vita di Alessandro diventati paradigmatici sono molti.
- Alessandro divenne figura simbolica del guerriero, nel medioevo (particolarmente tramite la raccolta apocrifa de il romanzo di Alessandro), tanto quanto Achille lo fu per Alessandro.
- Alessandro è diventato immagine che ogni generazione riscrive, tanto che ogni tempo ha il suo Alessandro. E non sono molti coloro che hanno questo privilegio: Alessandro, Ulisse e l'ebreo Gesù detto Cristo.
Detto questo, fu un uomo sanguinario: prima che l'Isis con quattro mazze distruggesse i siti di Ninive, Alessandro aveva dato fuoco all'intera Persepoli, la città-palcoscenico di Dario, a sangue freddo: e chissà di quali altri crimini si era macchiato, e quanti uomini morirono per celebrare la sua grandezza.
Fra i cinque o sei geni militari della storia, Alessandro, ma bisogna ordinarli topiconianamente.
Direi che ci sono almeno (in sequenza casuale):
Annibale
Napoleone
Gengis Khan
Alessandro
Scipione
Gustavo Adolfo
Giulio Cesare
Annibale, secondo me, è il migliore di sempre: quella cosa delle Alpi, il modo in cui soffiò alleati ai romani sotto il loro naso, le singole battaglie.
Scipione, un secchione senza apparenti punti deboli.
Gengis Khan, quello forse più simile ad Alessandro.
Alessandro, al di là delle note capacità militari, va anche detto che fu agevolato dall'organizzazione militare che ereditò dal babbo (ma che lui implementò), insieme pure ai suoi valenti e non trascurabili generali, e poi dalla debolezza dei suoi nemici (ma che lui ebbe il genio di intuire e di sfruttare).
Napoleone, capolavori ma pure errori.
Gustavo Adolfo: ne lessi un gran bene su una di quelle riviste storiche con le mappe delle battaglie, gli schieramenti colorati, le freccine.
Giulio Cesare, penso, sotto questi altri, essendo stato forse più metodico che geniale (sul piano militare, dico).
il vertice della paraculaggine fu quandoGios ha scritto:Alessandro comprese appieno la necessità delle pubbliche relazioni
per condividere la vittoria con i Greci, in particolare con gli Ateniesi, inviò trecento scudi dei prigionieri, mentre in generale, per quanto riguarda il resto del bottino, ordinò che si incidesse un’orgogliosissima epigrafe: “Alessandro, figlio di Filippo, e i Greci, eccetto gli Spartani, dai barbari abitanti dell’Asia”
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
E il grande generale Giap dove lo metti?
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Un buon libro...
è vero, scusa, Giap non si può lasciare fuori.
Poi magari non lo so, l'Ittita che inventò il carro (però credo non sia passato alla storia il nome).
Poi magari non lo so, l'Ittita che inventò il carro (però credo non sia passato alla storia il nome).
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Re: Un buon libro...
ci sono molti possibili altri nomi da aggiungere. La volpe del deserto, ovviamente. Annibale n.1
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Un buon libro...
La mia (nostra) generazione, che la guerra più grossa che ha vissuto è stata Italia Germania (Spagna 82 e Germania 2006) è la generazione che più ha in orrore la guerra.Rosewall ha scritto:questo tuo compiacimento per le vicende belliche, questa tua tendenza a nobilitarle, è perchè per fortuna vivi in un posto in pace e da tempo tempo?
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Re: Un buon libro...
Ipnotizzato dalla lettura di 'Ad alta voce', oggi pomeriggio (un caso fortunoso; anzi, due: per una volta fuori dall'ufficio e dentro l'auto già poco dopo le cinque e la Quarta di Brahms nella chiavetta che non s'intonava tanto bene con la luce azzurra ancora molto forte del meriggio):
http://www.adaltavoce.rai.it/dl/portale ... 177aa.html#
Lettura buona ma un po' troppo 'espressiva' per i miei gusti.
Ma insomma questo classico contemporaneo che era sempre rimasto finora alla periferia delle mie intenzioni di lettura sale prepotentemente tra le priorità letterarie: la guerra partigiana, l'Altopiano di Asiago segnato dalle tracce della Grande Guerra, che ho ripercorso giusto lo scorso ottobre con due cari amici di università e di camminate...insomma, c'è proprio tutto quello che, più di ogni altra cosa, di solito accende la mia passione letteraria.
'Libera nos a malo', che invece era già da anni nelle 'fantasticherie di lettura, magari, seguirà.
http://www.adaltavoce.rai.it/dl/portale ... 177aa.html#
Lettura buona ma un po' troppo 'espressiva' per i miei gusti.
Ma insomma questo classico contemporaneo che era sempre rimasto finora alla periferia delle mie intenzioni di lettura sale prepotentemente tra le priorità letterarie: la guerra partigiana, l'Altopiano di Asiago segnato dalle tracce della Grande Guerra, che ho ripercorso giusto lo scorso ottobre con due cari amici di università e di camminate...insomma, c'è proprio tutto quello che, più di ogni altra cosa, di solito accende la mia passione letteraria.
'Libera nos a malo', che invece era già da anni nelle 'fantasticherie di lettura, magari, seguirà.
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Re: Un buon libro...
librone!BackhandWinner ha scritto: 'Libera nos a malo', che invece era già da anni nelle 'fantasticherie di lettura, magari, seguirà.
hai davvero ragione. Avevo lasciato fuori i più recenti partendo dal presupposto che nel contesto complesso di una guerra novecentesca è difficile apprezzare tutto il genio e tutti i limiti di un comandante, essendo egli vincolato all'azione di molti altri generali parigrado, superiori, sottoposti, nonchè ai voleri dei politici.Johnny Rex ha scritto:E il grande generale Giap dove lo metti?
F.F.
Soprattutto nella seconda guerra mondiale: Hitler e Churchill imponevano ai loro generali le loro idee a volte dilettantesche, altre proprio folli - il primo.
Cioè, in epoca moderna ci sono stati - purtroppo - molti e imponenti scenari bellici dove brillare ed anche esibire doti geniali, ma nessuno accentrava nelle proprie mani un controllo anche solo lontanamente paragonabile a quello di cui disponevano i grandi condottieri del passato, che dunque non credo siano molto comparabili.
Epperò, invece, Giap ebbe poteri politici e militari degni dei sovrani-comandanti del passato, e in questo ruolo sconfisse la maggiore potenza mondiale (dopo aver già umiliato i generali francesi), quindi sì.
Altri dimenticati:
Subedei, che fu il braccio destro di Gengis Khan (e che fu secondo l'opinione di un celebre storico militare - riporta wikipedia - il più grande stratega logistico della storia con Napoleone)
Enrico V, che vinse ad Agincourt (e come vinse)
Il duca di Marlbough, che condusse vittoriosamente uno sproposito di campagne (e che ebbe anche il merito di non considerare le sue truppe come carne da macello)
Suvorov, che sconfisse ripetutamente polacchi ed ottomani (e che in Italia bene ma non benissimo)
von Moltke, che annientò i francesi a Sedan (e a cui si deve la fondamentale massima militar-sportivo-amorosa: "nessun piano sopravvive al primo contatto col nemico")
Grant? Lee? Jackson? Chiediamo a Frank Underwood.
Ludendorff, che escogitò il piano geniale che fece vincere i tedeschi a Tannenberg, e fu anche la mente dietro a Caporetto (brutto tipo, peraltro)
Nella seconda guerra mondiale, fermo restando il limite di cui sopra (fa eccezione forse il mitico generale Zukov, che dopo l'invasione tedesca ebbe carta bianca), l'evento militarmente straordinario fu l'invasione della Francia. Quindi:
Manstein, che lo ideò e che poi si mostrò abile anche sul fronte orientale, e che potrebbe essere stato il più brillante stratega e tattico della guerra.
Guderian, che in pratica inventò le truppe corazzate, e che le comandò anche sul campo eccellendo dunque sia nella teoria che nella pratica
Zukov, che vinse la guerra dove più fu combattuta
Cujkov, che difese Stalingrado dando prova se non di genio almeno di acume
Vatunin, che guidò lo sfondamento sul Don
Rokossovskij, che difese il cruciale saliente di Kursk
Slim, che fece i numeri in Birmania
Rommel fu un eccezionale combattente, audace, astuto, carismatico, ma non ebbe il tempo di essere messo alla prova in uno scenario su larga scala con tante armate da coordinare.
E' nella categoria di Patton e di Katukov: i generali di cui Alessandro e Napoleone avrebbero voluto sempre disporre quando c'erano da mandare i loro migliori reparti all'attacco o all'inseguimento del nemico.
La scelta di Rommel di avanzare verso Suez fu però strategicamente discutibile, visto che allungandosi attraverso il deserto per una distanza assurda finì per ritrovarsi senza rifornimenti.
Era inoltre zavorrato dalla provvidenziale cialtronaggine degli italiani (dei comandanti italiani).
I generali statunitensi avevano il grosso vantaggio dato dall'apparato produttivo retrostante, e tuttavia alcuni di loro lo sfruttarono in maniera molto brillante: Nimitz, Bradley, lo stesso Eisenhower, dimostrarono grandi doti di comando.
Fra i britannici, invece, oltre al già citato Slim e al prudente Montgomery, si segnalò il generale O'Connor: in nordafrica travolse gli italiani che di fronte alla sua tattica non ci capirono niente.
Nessun confronto diretto con Rommel perchè fu catturato prima del suo arrivo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
Anche se personalmente detestabile, tra i grandi logistici Oliver Cromwell e Carlo XII di Svezia
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EDIT: Eugedio di Savoja, dimenticavo, ekkekazzo, e pure il Boemo delle rivolte boeme 400centesche di cui ora mi sfugge il nome.
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EDIT: Eugedio di Savoja, dimenticavo, ekkekazzo, e pure il Boemo delle rivolte boeme 400centesche di cui ora mi sfugge il nome.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Un buon libro...
Zizka.
giusto, troppi sonoJohnny Rex ha scritto:Anche se personalmente detestabile, tra i grandi logistici Oliver Cromwell e Carlo XII di Svezia
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EDIT: Eugedio di Savoja, dimenticavo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
sbaglio o avete parlato finora solo di truppe di terra?
Gli ammiragli tipo Temistocle, Nelson, il cinese del film di Woo ( ), ...?
Gli ammiragli tipo Temistocle, Nelson, il cinese del film di Woo ( ), ...?
Re: Un buon libro...
sì, l'unico ammiraglio fra i sunnominati è Nimitz.
Su Zheng He mi dichiaro totalmente ignorante.
Il mio numero uno è assolutamente Francesco Morosini (anche Andre Doria è un personaggione, comunque).
ps: Zizka
Su Zheng He mi dichiaro totalmente ignorante.
Il mio numero uno è assolutamente Francesco Morosini (anche Andre Doria è un personaggione, comunque).
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
Cortes parti' per il Messico con 11 navi 100 marinai e 508 soldati
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Re: Un buon libro...
Mitico, mi pare mai sconfitto (un Monzon della guerra) fra l'altro semicieco.Rosewall ha scritto:, comunque).
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Morosini un Megalomane interessato solo a guerra e navi, ultimo grande afflato della potenza Veneta
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Un buon libro...
...e un virus che decimò la popolazione indigena.tuborovescio ha scritto:Cortes parti' per il Messico con 11 navi 100 marinai 508 soldati...
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Un buon libro...
ma anche alle donne e al lusso, e inoltre era leale alla Serenissima e al suo gatto.Johnny Rex ha scritto: Morosini un Megalomane interessato solo a guerra e navi
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"(che stava anche vincendo)"BackhandWinner ha scritto:Ipnotizzato dalla lettura di 'Ad alta voce', oggi pomeriggio (un caso fortunoso; anzi, due: per una volta fuori dall'ufficio e dentro l'auto già poco dopo le cinque e la Quarta di Brahms nella chiavetta che non s'intonava tanto bene con la luce azzurra ancora molto forte del meriggio):
http://www.adaltavoce.rai.it/dl/portale ... 177aa.html#
Lettura buona ma un po' troppo 'espressiva' per i miei gusti.
Ma insomma questo classico contemporaneo che era sempre rimasto finora alla periferia delle mie intenzioni di lettura sale prepotentemente tra le priorità letterarie: la guerra partigiana, l'Altopiano di Asiago segnato dalle tracce della Grande Guerra, che ho ripercorso giusto lo scorso ottobre con due cari amici di università e di camminate...insomma, c'è proprio tutto quello che, più di ogni altra cosa, di solito accende la mia passione letteraria.
La mia impostazione del problema del Prigioniero era messa in pericolo da tutte le parti. Un pomeriggio tornando al campo trovai un gruppo misto di nostri e di inglesi, che giocavano a carte col Prigioniero. Inorridii, e fatto portar via il Prigioniero (che stava anche vincendo) radunai il re¬parto e li arringai. Illustrai una politica di no fraternization assoluta. "Il Prigioniero," dissi, "è il modesto rappresentan¬te tra noi di una cosa con cui non possiamo avere rapporti umani di nessun genere; non possiamo né maltrattarlo, né giocare a carte con lui."
Un inglese osservò che in Inghilterra è normale che i car¬cerieri giochino a carte perfino coi condannati a morte, an¬che se sono i peggiori ladri e assassini: dovetti tradurre agli altri la sua osservazione, poi risposi in italiano che noi in Italia avevamo abolito la pena di morte quando mio nonno era ancora piccolo, e perciò non potevamo tener conto delle usanze dei paesi penologicamente più arretrati. Bene per im-barazzarmi domandò una spiegazione ufficiale della parola penologicamente, e io dissi: "Vuol dire nell'ambito delle ri¬forme penali del cazzo". Tradussi poi questa parte del dibattito in inglese.
Era ovvio che c'era una forte corrente di sentimento contro di me; mi sentivo isolato e virtuoso. Proposi che ci appellassimo al capitano Toni che tornava in quel momento da una passeggiata di S. M. e teneva nella mano un rametto di bacche rosse; e il capitano, udito il caso, sospirando mi die¬de ragione. Col prigioniero però, a mia insaputa, ebbe poi commercio umano anche lui; so che una sera andò a trovarlo, in veste privata, e gli diede la sua propria maglia di flanella
http://www.adaltavoce.rai.it/dl/portale ... 3fd1.html#
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
Sorpreso dal fatto che nessuno abbia citato Epaminonda tra i grandi generali dell'antichità, questa http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Leuttra la metterei al pari di Illipa e Canne a livello di ingegnosità tattica.
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Re: Un buon libro...
Con l'Ammiraglio Ackbar, Gios vince a mani basse. Da bravo cinese, inserirei due grandissimi strateghi militari:Gios ha scritto:
1) Sunzi (Sun Tzu), autore del libro "The Art of War".
2) Zhuge Liang, stratega della battaglia di Red Cliff.
Leo Durocher: You don't save a pitcher for tomorrow. Tomorrow it may rain.
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Re: Un buon libro...
E con l'Ammiraglio Ackbar, Gios vince alla grande. Da bravo cinese, menzionerei.Gios ha scritto:
1) Sun zi (Sun Tzu), autore del celebre testo "L'Arte della Guerra.
2) Zhuge Liang, stratega vincitore della Battaglia di Red Cliff.
Leo Durocher: You don't save a pitcher for tomorrow. Tomorrow it may rain.
Re: Un buon libro...
c'è da dire che nel Ritorno dello Jedi l'Impero si suicida con delle grosse cappellate tattiche e strategiche.
In ambito spaziale, va senz'altro menzionato quel generale della Fondazione di Asimov che vince una certa battaglia in modo semplicemente geniale: la sua flotta entra nell'iperspazio in prossimità delle astronavi nemiche per ricomparirvi l'istante dopo alle spalle.
Ho finito Piccoli maestri: un gioiello.
In ambito spaziale, va senz'altro menzionato quel generale della Fondazione di Asimov che vince una certa battaglia in modo semplicemente geniale: la sua flotta entra nell'iperspazio in prossimità delle astronavi nemiche per ricomparirvi l'istante dopo alle spalle.
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...
Rosewall ha scritto: Ho finito Piccoli maestri: un gioiello.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)