La musica classica

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Johnny Rex
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Re: La musica classica

Messaggio da Johnny Rex »

Nasty ha scritto:Oggi una Prima alla Scala del tutto particolare.


https://www.corriere.it/spettacoli/card ... pale.shtml



Con l'occasione rammento che il teatro più famoso al mondo è opera dell'ingegno dell'architetto Giuseppe Piermarini, mio illustre concittandino :oops:
Più meritorio del generalista Linus, diciamo :)

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Nasty
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Re: La musica classica

Messaggio da Nasty »

Linus già ambrogino d'oro, peraltro, giova ricordarlo proprio oggi. :D
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chiaky
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

La Scala ha avuto il merito di confezionare un prodotto per la tv, e di farlo sostanzialmente bene (nonostante le solite lamentele di molti melomani). Livermore è indubbiamente un talento e, con pochi mezzi, ha fatto arte, anche con bei richiami a opere pittoriche famose. i cantanti quasi tutti bravissimi e di livello (a parte, forse, un Domingo sempre grande interprete ma davvero poco credibile come baritono, e un Alagna invecchiato maluccio). Unica cosa, non si sa cosa c'entrassero la Carlucci e Vespa (ormai con una gobba Andreottiana), ma pazienza.
Speriamo solo, come ha detto Chailly, che si tratti di un unicum e di non dover più aver bisogno di ripetere una cosa simile.
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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Oggi 10 dicembre, vorrei ricordare un compositore non propriamente famoso: Cesar Franck, musicista belga ma attivo in Francia nel 19esimo secolo. Tra le composizioni più conosciute spiccano:

La sinfonia in re minore

Tre movimenti. Ascoltate l'inizio. Viole, violoncelli e contrabbassi introducono il tema principale dell'intera sinfonia. E' piuttosto lugubre, tetro... Questo tema verrà poi modificato e presentato non solo nel primo movimento, ma anche nel finale. Un momento particolarmente intenso avviene al 2:49: cambio di ritmo (da lento ad allegro non troppo) e il tema viene presentato in maniera molto drammatica.

Curiosità: questo inciso era presentato in alcune scene dei Puffi (di solito quando Gargamella rincorreva i Puffi)...

Splendida è anche la progressione che parte a 11:00 e che ha il culmine a 11:50, con il tema iniziale proposto in maniera grandiosa e a canone.

Memorabile anche il terzo tempo, in cui vengono riproposti i principali motivi dei primi due movimenti. Bello soprattutto l'inciso a 37 minuti in tonalità maggiore e con gli arpeggi dell'arpa.

------------

L'altra composizione di cui vorrei parlare è la sonata per violino e pianoforte. Però, qui vi propongo la versione per violoncello. Generalmente, le trascrizioni per un altro strumento non sono quasi mai autorizzate. Diversa però è la storia della sonata per violino. Dopo averla ascoltata, un violoncellista francese (Jules Delsart) rimase così entusiasta che chiese a Franck di poter scrivere una versione per violoncello. Franck acconsentì, così Delsart scrisse una versione per violoncello.

Il quarto tempo (con il canone tra violoncello e pianoforte - 21.20) mi ha sempre affascinato molto. Mi sarebbe piaciuto suonarlo, soltanto che non ho mai trovato un pianista disposto a studiare la sua parte (che è alquanto complessa).


Qui potete ascoltare Yo Yo Ma. L'esecuzione è eccellente. Solo una cosa non mi piace: suona a memoria. Non è una cosa molto bella. Questa è musica da camera in cui nessuno è più importante degli altri; il violoncellista non è un solista. Se il violoncellista suona a memoria, perché la pianista ha la parte? E' una contraddizione della musica da camera.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

koufax75 ha scritto:Oggi 10 dicembre, vorrei ricordare un compositore non propriamente famoso: Cesar Franck, musicista belga ma attivo in Francia nel 19esimo secolo. Tra le composizioni più conosciute spiccano:

La sinfonia in re minore

Tre movimenti. Ascoltate l'inizio. Viole, violoncelli e contrabbassi introducono il tema principale dell'intera sinfonia. E' piuttosto lugubre, tetro... Questo tema verrà poi modificato e presentato non solo nel primo movimento, ma anche nel finale. Un momento particolarmente intenso avviene al 2:49: cambio di ritmo (da lento ad allegro non troppo) e il tema viene presentato in maniera molto drammatica.

Curiosità: questo inciso era presentato in alcune scene dei Puffi (di solito quando Gargamella rincorreva i Puffi)...

Splendida è anche la progressione che parte a 11:00 e che ha il culmine a 11:50, con il tema iniziale proposto in maniera grandiosa e a canone.

Memorabile anche il terzo tempo, in cui vengono riproposti i principali motivi dei primi due movimenti. Bello soprattutto l'inciso a 37 minuti in tonalità maggiore e con gli arpeggi dell'arpa.

------------

L'altra composizione di cui vorrei parlare è la sonata per violino e pianoforte. Però, qui vi propongo la versione per violoncello. Generalmente, le trascrizioni per un altro strumento non sono quasi mai autorizzate. Diversa però è la storia della sonata per violino. Dopo averla ascoltata, un violoncellista francese (Jules Delsart) rimase così entusiasta che chiese a Franck di poter scrivere una versione per violoncello. Franck acconsentì, così Delsart scrisse una versione per violoncello.

Il quarto tempo (con il canone tra violoncello e pianoforte - 21.20) mi ha sempre affascinato molto. Mi sarebbe piaciuto suonarlo, soltanto che non ho mai trovato un pianista disposto a studiare la sua parte (che è alquanto complessa).


Qui potete ascoltare Yo Yo Ma. L'esecuzione è eccellente. Solo una cosa non mi piace: suona a memoria. Non è una cosa molto bella. Questa è musica da camera in cui nessuno è più importante degli altri; il violoncellista non è un solista. Se il violoncellista suona a memoria, perché la pianista ha la parte? E' una contraddizione della musica da camera.
Yo Yo Ma è una specie di star nell'ambito della classica.
Può darsi che si senta al di sopra delle regole... :)
Conosco quella sinfonia, la sola composta da Franck. Ne ho appena comprato su cd Decca una versione eseguita dalla Cleveland Orchestra diretta da Maazel. Ma ce ne sono altre, assai prestigiose di Bernstein, Giulini e persino Furtwangler, mi pare dopo la Seconda Guerra mondiale.
Spesso si trova accoppiata alle "Variazioni Sinfoniche per Pianoforte e Orchestra" composte nel 1885, un brano che io adoro e che, se non lo conosci già, ti suggerisco di ascoltare.
Molto interessante è anche il Quartetto d'Archi, credo la penultima composizione di Franck che possiedo in un cd con il Quartetto d'Archi di Fauré del 1923-1924, in questo caso la sua ultima fatica.
Franck fu compositore prolifico e particolarmente pregnante nella maturità, forse un po' messo in ombra da Saint-Saens che vanta una produzione assai corposa e oggetto di critiche negative viziate da ragioni nazionaliste da parte tedesca.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Non è solo Yo-Yo Ma... Diciamo che è una prassi quasi consolidata. Ricordo una lezione con il mio insegnante a Klagenfurt. Studiai una sonata di Beethoven che poi avrei dovuto eseguire al concerto finale. Chiesi all'insegnante se avrei dovuto eseguire a memoria. Lui mi rispose: "Imparala a memoria, però non eseguirla! A meno che anche il pianista voglia eseguirla a memoria".

Il problema (secondo me) è prettamente linguistico. Quando si parla di sonata per violino (o violoncello o qualsiasi altro strumento), il pianoforte è sempre omesso. Esempio: sonata per violino di Franck. Si sa che c'è anche il pianoforte, ma spesso si omette come se fosse meno importante. Il violino è il solista e protagonista, mentre il pianista è un semplice accompagnatore.

Guarda la copertina di questo CD. Maxim Vengerov, il grande protagonista che suona le sonate per violino di Mozart, Beethoven e Mendelssohn. I due pianisti vengono messo in secondo piano.
Immagine
Tuttavia, la realtà è molto diversa. Innanzi tutto, il titolo completo di quei brani è SONATA PER PIANOFORTE E VIOLINO (oppure Violoncello...). Quindi il pianoforte è addirittura messo in prima posizione. Poi, la parte pianistica è estremamente complessa: non sono quattro note di accompagnamento. A volte, le parti pianistiche sono addirittura più complesse di quelle dell'altro strumento.

Ci sono tante sonate in cui la parte pianistica è così difficile che solo pochi sono in grado di eseguirla (sonata di Rachmaninov, seconda sonata di Brahms. Ricordo un'intervista a Rostropovich sulla seconda sonata di Brahms: ringrazio vivamente Rudolph Serkin, che ha trovato il tempo per studiare la parte del pianoforte.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

koufax75 ha scritto:Non è solo Yo-Yo Ma... Diciamo che è una prassi quasi consolidata. Ricordo una lezione con il mio insegnante a Klagenfurt. Studiai una sonata di Beethoven che poi avrei dovuto eseguire al concerto finale. Chiesi all'insegnante se avrei dovuto eseguire a memoria. Lui mi rispose: "Imparala a memoria, però non eseguirla! A meno che anche il pianista voglia eseguirla a memoria".

Il problema (secondo me) è prettamente linguistico. Quando si parla di sonata per violino (o violoncello o qualsiasi altro strumento), il pianoforte è sempre omesso. Esempio: sonata per violino di Franck. Si sa che c'è anche il pianoforte, ma spesso si omette come se fosse meno importante. Il violino è il solista e protagonista, mentre il pianista è un semplice accompagnatore.

Guarda la copertina di questo CD. Maxim Vengerov, il grande protagonista che suona le sonate per violino di Mozart, Beethoven e Mendelssohn. I due pianisti vengono messo in secondo piano.
Immagine
Tuttavia, la realtà è molto diversa. Innanzi tutto, il titolo completo di quei brani è SONATA PER PIANOFORTE E VIOLINO (oppure Violoncello...). Quindi il pianoforte è addirittura messo in prima posizione. Poi, la parte pianistica è estremamente complessa: non sono quattro note di accompagnamento. A volte, le parti pianistiche sono addirittura più complesse di quelle dell'altro strumento.

Ci sono tante sonate in cui la parte pianistica è così difficile che solo pochi sono in grado di eseguirla (sonata di Rachmaninov, seconda sonata di Brahms. Ricordo un'intervista a Rostropovich sulla seconda sonata di Brahms: ringrazio vivamente Rudolph Serkin, che ha trovato il tempo per studiare la parte del pianoforte.
Nella mia modesta esperienza di spettatore in sala e alla tv, sebbene abbia notato nelle programmazioni e nei palinsesti che la musica da camera sia una sorta di cenerentola, soverchiata dal pianoforte solo e dalla musica sinfonica, orchestrale e concertante, non mi è mai capitato di vedere suonare a memoria. L'ultimo esempio che mi viene in mente è stata l'esibizione (bella) degli Ashkenazy padre e figlio in duo pianistico con lo spartito e gli assistenti voltapagine.
Sono assolutamente d'accordo che, spesso e volentieri, le copertine per (anche per motivi di marketing e di contratto discografico, immagino...) non rispecchino le partiture. Del resto, mi pare evidente anche nella musica concertante l'esaltazione del solista rispetto all'orchestra che è molte volte fondata, ma non è sempre detto che sia effettivamente così nella partitura.
Se, ad esempio, prendi il concerto per violino op. 77 di Brahms non credo che si possa dire che il ruolo dell'orchestra sia di mero accompagnamento come nei due concerti per pianoforte di Chopin e, persino Wikipedia in lingua italiana ne dà conto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Concerto_ ... a_(Brahms)

Eppure ciò che emerge nella critica e nelle considerazioni anche di semplici appassionati è soprattutto la prestazione del solista rispetto all'orchestra e alla direzione.
Persino il disco di cui ti parlavo mette prima il pianista rispetto ai due direttori e nemmeno nomina le orchestre, pianista che suona in due delle tre composizioni racchiuse nella raccolta:

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Il 16 dicembre di 250 anni fa nasceva a Bonn Ludwig van Beethoven. Per ricordare questo evento, ripropongo i messaggi che avevo scritto 8 anni fa sui suoi quartetti. Ho aggiornato i link di youtube; alcuni video, infatti, erano stati cancellati.

Dei quartetti di Beethoven se ne potrebbe parlare per ore e si potrebbero scrivere interi libri a riguardo. La produzione quartettistica di Beethoven viene generalmente suddivisa in tre grandi periodi.

I primi quartetti
Sono i sei quartetti op.18, composti sul finire del XVIII secolo. La struttura compositiva è classica, con la tipica forma-sonata. Il più celebre è probabilmente il nr. 4, in Do Minore. Qui ascoltiamo il primo tempo nell'interpretazione del Quartetto Amadeus. E' un brano cui sono particolarmente affezionato. Lo suonai all'esame di quartetto in Conservatorio nel lontano 1996.


Sempre nell'interpretazione del Quartetto Amadeus, ascoltiamo il primo tempo del nr. 6


I quartetti del periodo centrale
Beethoven inizia a staccarsi dalla "classicità". La forma sonata è presente, ma è meno "ovvia" rispetto all'opera 18. Inoltre, anche la durata aumenta considerevolmente, visto che si raggiungono i 45 minuti. Abbiamo innanzi tutto i tre quartetti op. 59 (composti tra il 1805 e il 1806), dedicati al Principe Rasumovsky.

Vi propongo l'intero quartetto op. 59.1 nell'interpretazione del quartetto Alban Berg.


E l'intero quartetto op. 59.2 sempre nell'interpretazione del quartetto Alban Berg. Particolarmente brillante è il quarto tempo (31:00). Al primo violino sono richieste abilità tecniche notevoli.


Qualche anno più tardi, Beethoven compose il famoso quartetto op. 74, chiamato anche il quartetto "delle Arpe". Ascoltate il primo tempo e capirete il perché.


Il periodo centrale è chiuso dal quartetto op. 95. E' un quartetto abbastanza "anomalo". E' molto breve (la durata complessiva è inferiore ai 20 minuti) ed è estremamente cupo ed energico. Fu composto nel 1810 e per questo è inserito assieme ai quartetti op. 59 e op.74 nel gruppo del periodo centrale. Qui potete ascoltare il primo tempo nell'interpretazione del Quartetto Guarneri.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Andiamo avanti...
Gli ultimi quartetti di Beethoven.

Qui si toccano vette supreme. Ci sono pochissimi pezzi nella storia della musica che possono essere paragonati agli ultimi quartetti di Beethoven. Questi capolavori per la musica sono come la Divina Commedia di Dante oppure l'Amleto di Shakespeare oppure il Faust di Goethe per la letteratura. Beethoven supera ogni confine, sperimenta, si libera di ogni inibizione. Sono lavori molto complessi, sia da suonare, ma anche da ascoltare. Sinceramente non li consiglierei ai neofiti. Sono lavori lunghi (45 minuti), che richiedono grande concentrazione e preparazione per essere apprezzati completamente. Ma sono anche il banco di prova per ogni quartetto: chi li esegue bene, ha sicuramente raggiunto un grandissimo livello. Nei messaggi precedenti ho parlato di come il quartetto d'archi sia una formazione che richiede grande equilibrio e grande preparazione. Non si improvvisa nulla: se facessimo un quartetto di fantasia con David Oistrakh e Jascha Heifetz ai violini, William Primrose alla viola e Mstislav Rostropovich al violoncello, non necessariamente il risultato finale sarebbe eccezionale. I grandissimi quartetti d'archi sono sì formati da musicisti di primissimo livello (Norbert Brainin del Quartetto Amadeus, Wilhelm Melcher del Quartetto Melos o Gunther Pichler del Quartetto Alban Berg erano / sono violinisti eccezionali) , ma che hanno dedicato la loro intera carriera (o quasi) a questa formazione.

Il primo quartetto è l'op. 127 in Mib maggiore, che fu composto nel 1825. Poi si arriva all'op.130, che è uno dei più celebri. Il lavoro è molto lungo con 6 movimenti. Originariamente, Beethoven aveva inserito come finale la Grande Fuga. Tuttavia, i critici dell'epoca rimasero allibiti e scioccati da questo lavoro (e non positivamente). Beethoven fu obbligato a scrivere un finale alternativo, mentre la Grande Fuga fu messa in disparte e catalogata come lavoro solitario op. 133. Soltanto all'inizio del XX secolo, la Grande Fuga fu riscoperta. Ora la prassi esecutiva vuole riproporre l'idea originale di Beethoven: quindi, si suonano i 5 movimenti dell'op. 130, poi si esegue la Grande Fuga e poi si suona il finale alternativo. Complessivamente, è quasi un'ora di musica ed è molto molto faticoso per i musicisti. Ascoltiamo la Grande Fuga... E immaginiamoci i critici dell'epoca quando ascoltarono questo pezzo per la prima volta. L'interpretazione è del Melos Quartett.


Dopo l'op.130-133, arriviamo all'op.131, forse il capolavoro estremo di Beethoven. E' formato da 7 movimenti, che vengono eseguiti senza interruzione per un totale di 45-50 minuti. La tonalità del quartetto è Do# minore, ma in realtà soltanto il primo e l'ultimo movimento sono in questa tonalità. Qui ascoltiamo gli ultimi due movimenti, nell'interpretazione del Quartetto Kodaly, eccellente gruppo ungherese.


Op. 132 in La minore. Altro lavoro eccezionale. Qui potete ascoltare l'intero quartetto. Ma vi vorrei segnalare il movimento lento, che è "Il canto di ringraziamento a Dio dopo la guarigione" (18:25). L'interpretazione è del Quartetto Italiano, uno dei grandi vanti dell'Italia musicale.


La produzione beethoveniana si chiude con l'op.135. E' sicuramente più corto rispetto agli altri quartetti. Questa è l'interpretazione del Quartetto Borodin, eccezionale quartetto russo.

Il quarto tempo merita essere ricordato. Si intitola "Der schwer gefaßte Entschluß", cioè la decisione difficile. E' diviso in due parti: la prima è la domanda "MUSS ES SEIN?" (Deve essere?). La seconda è la risposta "ES MUSS SEIN!" (Deve essere!).
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Non ho mai capito dove si voglia arrivare quando ci si rivolge ai neofiti raccomandando loro di evitare l'ascolto di brani di musica molto complessi.
Fermo restando che il livello di comprensione di chi non fa musica specie di questo spessore è notevolmente limitato, ciò non significa che al proprio elementare grado di comprensione uno non possa apprezzare un brano musicale complesso, perché politematico, politonale, lungo, faticoso e via discorrendo. Il modo in cui la musica arriva alla mente dell'ascoltatore è insondabile.
Ricordo una persona, oggi divenuta "amica" seppure a distanza polemizzare vigorosamente e a ragione contro un convinto assertore di questa bislacca tesi.
Ultima modifica di rob il mer dic 16, 2020 7:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

Grande LWB.
Però, da cantante, non posso non rilevare che era uno di quelli che scrivevano peggio per le voci. Quasi incantabile, a tratti.
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Re: La musica classica

Messaggio da tennisfan82 »

Ma davvero Riccardo Muti ha 79 anni?

Beh portati alla grandissima.

Certo che il concerto di Vienna senza pubblico fa davvero strano.

Chi batte le mani durante la marcia di Radetzky? :D
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

tennisfan82 ha scritto:Ma davvero Riccardo Muti ha 79 anni?

Beh portati alla grandissima.

Certo che il concerto di Vienna senza pubblico fa davvero strano.

Chi batte le mani durante la marcia di Radetzky? :D
Dovrei fare un Don Giovanni con lui, a luglio, ma vedrai che non lo faccio. Ultimamente Muti mi porta una sfiga pazzesca. Le ultime tre volte che ho lavorato con lui, una volta mi sono rotto un piede e saltellavo sul palco, una volta mi è venuta la cagarella a spruzzo e l' ultima volta il fuoco di sant' Antonio, che ho retto l' anima coi denti al Pala De Andrè e poi finito il concerto mi sono fatto ricoverare.
Vade Retro.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Chissà, Chiaky cosa ne pensa?

Provocatorio e al contempo stimolante.

http://www.ilcorrieremusicale.it/2012/0 ... e-macabre/

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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

rob ha scritto:Chissà, Chiaky cosa ne pensa?

Provocatorio e al contempo stimolante.

http://www.ilcorrieremusicale.it/2012/0 ... e-macabre/

Curioso.
Non conoscevo.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Ieri stavo ascoltando qualche concerto su Youtube: sinfonie, concerti per solisti e orchestra... Quando poi l'algoritmo di Youtube mi ha indirizzato su questo:



Il brano in questione è il celeberrimo Má vlast (La Mia Patria) di Bedrich Smetana (compositore ceco del XIX secolo). E' formato da 6 poemi sinfonici che raccontano le leggende della Boemia. E' un lavoro che conosco poco (a parte forse la Moldava, il secondo brano), quindi non scrivo molto a riguardo. Invece, vorrei soffermarmi sul concerto: è il 12 maggio 1990 e a Praga inizia la 55esima edizione (se non ho fatto male i conti) della Primavera di Praga, il celeberrimo festival musicale. Come al solito, il concerto di apertura prevede l'esecuzione di Ma Vlast con l'Orchestra Filarmonica Ceca. Ma chi è affidata la direzione? A Rafael Kubelik, eccellente direttore ceco che lasciò la sua terra dopo l'instaurazione del regime comunista. Quindi, per moltissimi anni, Kubelik visse all'estero (prese la cittadinanza svizzera). Nel 1990 (con la caduta del comunismo), Kubelik accettò l'invito di dirigere il concerto inaugurale del Festival di Praga. Questo è il concerto.

E' impossibile stabilire quale possa essere la migliore interpretazione di qualunque brano musicale. Tuttavia, consideriamo questi punti:

- Smetana (assieme a Dvorak) è il compositore nazionale ceco per eccellenza;
- Rafael Kubelik è uno dei migliori musicisti mai prodotti dalla scuola ceca;
- l'Orchestra Filarmonica Ceca è (forse) la migliore orchestra ceca (oltre ad essere una delle migliori al mondo).

Buon ascolto...
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Riscrivo i commenti su Bach che avevo postato su Facebook..

Buon Venerdì Santo a tutti con Johann Sebastian Bach...


Bach è il capostipite della musica europea moderna. E' stato il padre dell'armonia. Il suo modo di pensare in modo polifonico ha influenzato tutti i compositori del futuro. Ancora adesso, si resta meravigliati dalla sua maestria nello sviluppare l'armonia e il contrappunto. Tra l'altro fu un compositore estremamemente prolifico (oltre mille composizioni), che sapeva scrivere sia musica sacra, sia musica profana. Sia musica per un singolo strumento, sia per piccoli gruppi e orchestre. Senza dimenticare i brani per cantanti.

Tornando all'armonia e alla polifonia... Tra i brani più conosciuti, ci sono ovviamente le famose Suite per violoncello solo (il preludio della prima è arci-noto). Il violoncello è per sua natura uno strumento monodico (si suona una nota alla volta; ok, si possono fare degli accordi oppure suonare due corde insieme. Ma il più delle volte, si suona una nota sola). Le Suite di Bach sono un capolavoro della polifonia! L'abilità con cui Bach riesce a pensare alle diverse voci e all'armonia è disarmante. Definire capolavoro il preludio della quinta suite è poco. Scrivere una fuga (2:30 del video sotto) per violoncello solo è qualcosa che solamente una mente divina può pensare.


Il brano che ho presentato all'inizio è tratto dalla celeberrima Passione Secondo Matteo (Passio Domini nostri J.C. secundum Evangelistam Matthæum). Nelle intenzioni di Bach, c'era la volontà di scrivere le Passioni dei quattro Evangelisti. In realtà, completò solo Matteo e Giovanni. Restano frammenti di Marco e Luca, ma ci sono anche dubbi riguardo la loro autenticità.

La Passione Secondo Matteo è un capolavoro estremo, paragonabile alla Gioconda di Leonardo o all'Amleto di Shakespeare, vale a dire vette insuperabili dell'arte. Non l'ho mai suonata (a parte qualche estratto), nè tantomeno analizzata. Ma parlandone con compositori, ho capito che è qualcosa di monumentale: il modo in cui Bach sviluppa i temi, i personaggi, gli eventi della Passione è semplicemente sublime, con una drammaticità e coerenza inaudite. Se avete 3 ore libere, provate ad ascoltarla. Magari non tutta in una volta. Anche se non siete credenti.



Qui potete leggere un'introduzione alla Passione Secondo Matteo.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Ammetto di non avere una gran passione per Johann Sebastian e famiglia.
Non è proprio nelle mie corde, sebbene ci siano sue composizioni, soprattutto per strumento a tastiera e corali, che sono di profonda bellezza. Poi sta all'interprete saperle valorizzare al meglio...
Se devo sceglierne una che mi intriga, prendo i mottetti...
Qui, uno dei più belli:

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

La produzione bachiana è sterminata. Il Bach Werke Verzeichnis (BWV - Il catalogo ufficiale dei lavori di Bach) conta oltre mille composizioni. E ce n'è davvero per tutti i gusti: dai lavori per organo alle cantate, passando per i mottetti; tanta musica sacra, ma altrettanta musica profana.
Non è proprio nelle mie corde, sebbene ci siano sue composizioni, soprattutto per strumento a tastiera e corali, che sono di profonda bellezza.
Profondo. Questo è l'aggettivo che userei per definire Bach. Qui vorrei consigliare un altro capolavoro di profonda bellezza.

La Ciaccona, tratta dalla seconda partita per violino solo. Scriverò qualcosa a riguardo domani mattina. Nel frattempo, ascoltatela...
Ultima modifica di koufax75 il mer ago 18, 2021 6:42 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Sì la produzione è sterminata e pare, secondo alcuni musicologi, che vi siano composizioni attribuitegli scritte in realtà dalla moglie o perlomeno in certi casi di alcune parti di esse.
Peraltro, anche per alcune composizioni giovanili parrebbe che sia accaduta la stessa cosa.
Ciò ovviamente non inficia la grandezza di Bach, ma va detto che Bach nella seconda metà del Settecento fu pressoché dimenticato con qualche eccezione (Beethoven) e che ritornò ad avere un seguito ed un interesse crescenti in pieno Romanticismo, in un momento storico nel quale la costruzione di un'identità nazionale germanica toccò anche gli ambiti culturali, inclusa la musica.
Le partite e le sonate per violino solo sono molto interessanti.
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Re: La musica classica

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koufax75 ha scritto:Tornando all'armonia e alla polifonia... Tra i brani più conosciuti, ci sono ovviamente le famose Suite per violoncello solo (il preludio della prima è arci-noto). Il violoncello è per sua natura uno strumento monodico (si suona una nota alla volta; ok, si possono fare degli accordi oppure suonare due corde insieme. Ma il più delle volte, si suona una nota sola). Le Suite di Bach sono un capolavoro della polifonia! L'abilità con cui Bach riesce a pensare alle diverse voci e all'armonia è disarmante. Definire capolavoro il preludio della quinta suite è poco. Scrivere una fuga (2:30 del video sotto) per violoncello solo è qualcosa che solamente una mente divina può pensare.
Piccola annotazione sulla quinta suite. Fu scritta per violoncello scordato. La prima corda (LA) viene abbassata a SOL. Tuttavia, i violoncellisti contemporanei utilizzano l'accordatura normale. Scordare lo strumento può risultare problematico, soprattutto se ci sono altri brani in programma da suonare; lo strumento potrebbe avere dei problemi. Tuttavia, suonare con la scordatura però porta numerosi benefici.

a) Certi accordi non sono possibili con l'accordatura tradizionale.
b) Lo strumento suona molto di più. Questo per questioni fisiche / acustiche. Ogni suono è composto da una fondamentale e da una serie di suoni armonici, che entrano in vibrazione.

Qui potete vedere la serie dei suoni armonici per quanto riguarda il DO.
Immagine

Negli strumenti a corda, i suoni armonici hanno un ruolo fondamentale. Le corde del violoncello sono dalla più acuta alla più grave LA - RE - SOL - DO (intervalli di quinta). Se suono un RE grave, le corde RE e LA entrano in vibrazione automaticamente, senza che le tocchi (si dice per simpatia); questo perché RE e LA sono suoni armonici del RE.

Torniamo alla 5a di Bach con la scordatura. E' in Do Minore. Se abbassiamo la prima corda da LA a SOL, la trasformiamo in un armonico di DO e SOL. Ogni volta che suoneremo DO e SOL (e in Do Minore lo si fa tantissimo), la prima corda vibrerà per simpatia. Quindi, l'intensità sonora sarà maggiore.

PS: Ho studiato la 5a di Bach (l'ho eseguita al diploma), ma con l'accordatura normale.

PPS: Parlando della fuga, Rostropovich una volta disse: con il violoncello, è impossibile suonare tre voci contemporaneamente. Tuttavia, queste sono presenti nel nostro inconscio. Se ci si concentra, si riesce a percerpirle. Mi pare che alcuni musicisti / compositori abbiano provato a trascrivere la fuga della quinta suite per tre o quattro strumenti, in modo da avere un'idea del contrappunto. Non so con quali risultati...
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »




Non so dove mettere questi brani, quindi li inserisco in questo topic.... Musica russa grandiosa e maestosa come nessun'altra. Leonid Kharitonov e il Coro dell'Armata Rossa.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

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Re: La musica classica

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »


Purtroppo ci ha lasciato Rocco Filippini, eccellente violoncellista italo-svizzero. Qui possiamo ascoltarlo nell'esecuzione del concerto di Shostakovic.
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Re: La musica classica

Messaggio da Monheim »

Riccardo Muti: “Sono stanco della vita, preferisco togliermi di mezzo”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... o/6243302/
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

Monheim ha scritto:Riccardo Muti: “Sono stanco della vita, preferisco togliermi di mezzo”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... o/6243302/
Ma guarda te. La stavo mettendo io.
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Re: La musica classica

Messaggio da ameba »

Come non essere d'accordo ? 8)

Almeno per un babbione come me, ovviamente :D
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'.
(P.P.P.)
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

In quasi tutti i concerti che cita c'ero anche io :oops:

Quello a Sarajero fu molto emozionante. I buchi provocati dagli spari che c'erano praticamente su ogni costruzione mi colpirono molto.
Al concerto cantammo con un coro di bambini slavi. Bellissimo.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Il virtuosismo per violino solo è esaltante. Avevo scritto un messaggio a riguardo in questa pagina.

In onore degli Europei di Calcio, vi propongo le Variazioni su God Save the King di Paganini. Non eseguibili da comuni mortali...
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Oggi Renato Zanettovich, violinista del celeberrimo Trio di Trieste, compie 100 anni. Assieme al Quartetto Italiano, il Trio di Trieste è stato una delle glorie della musica italiana. Qui possiamo ascoltare l'esecuzione del Trio op. 100 di Schubert.

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

E' morto Gianluigi Gelmetti, direttore romano. Nel 2000, suonai insieme a lui con l'Orchestra Giovanile Italiana in un concerto a Siena (con tanto di DVD).

Immagine
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

koufax75 ha scritto:E' morto Gianluigi Gelmetti, direttore romano. Nel 2000, suonai insieme a lui con l'Orchestra Giovanile Italiana in un concerto a Siena (con tanto di DVD).

Immagine
Anche io lavorato con lui nel 2000. A Bologna, in una sua composizione. Una cagata pazzesca.
Comunque buona carriera di direttore, non certo tra i big, ma ha fatto il suo.
Riposi in pace.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

L'algoritmo di Youtube mi ha consigliato questo...


Glenn Gould e Leonard Rose eseguono la Sonata in La Maggiore per pianoforte e violoncello di Ludwig van Beethoven, un brano cui sono molto affezionato (la suonai diversi anni fa in Austria). E' magnifico il modo in cui i due strumenti si scambiano le idee tematiche. Il primo tema consiste di dodici battute: le prime sei sono suonate dal violoncello, mentre le rimanenti dal pianoforte (0:12). Dopo una piccola cadenza del pianoforte, il tema viene presentato una seconda volta: però, è il pianoforte a suonare le prime sei battute (0:30), mentre il violoncello lo conclude (0:40). Dopo un inciso piuttosto drammatico (preceduto da una piccola cadenza del violoncello), si passa al secondo tema (1:21); ancora una volta, i due strumenti si dividono i compiti. Il pianoforte presenta la prima parte del tema, mentre il violoncello accompagna suonando delle scale; la seconda parte del tema (1:35) è suonata dal violoncello. Il secondo tema viene presentato un'altra volta: questa volta, è il violoncello ad iniziarlo (1:44), mentre il pianoforte suona delle scale; poi, la seconda parte passa al pianoforte (1:58).

Il passaggio tematico da uno strumento all'altro richiede una grande intesa tra i due strumentisti. L'idea tematica deve passare da uno strumento all'altro con grande naturalezza; l'ascoltatore non deve notare interruzioni, cambi di ritmo. Non è affatto facile.

Curiosità di questa esecuzione: generalmente, il pianista è seduto dietro al violoncellista (o al violinista), come se fosse considerato un semplice accompagnatore. In questa esecuzione, Gould è in primo piano. Da notare che entrambi i musicisti suonano a memoria.

PS: Ricordo quando studiai questa sonata. Il mio insegnante mi disse: quelle sei battute iniziali sono molto più difficili di quanto possano sembrare. Sei solo, il pianista non ti può aiutare. Quel passaggio da LA a MI (le prime due note del tema) è micidiale. Se sbagli, è la fine!

Qui potete ascoltare gli altri tre movimenti...





Il terzo movimento è molto breve ed è collegato al finale; teoricamente non ci dovrebbero essere interruzioni.
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Re: La musica classica

Messaggio da Monheim »

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Re: La musica classica

Messaggio da paoolino »

Si torna sempre a una vecchia considerazione di Ennio Morricone, quando veniva ascoltato per le consulenze sul plagio.

E' vero, le combinazioni di note sono tante. Ma se andiamo su quelle combinazioni che generano una musica "orecchiabile", "melodiosa", "facile" per tutti non rimane poi tanto: si torna sempre a composizioni classiche.

Quindi, in estrema sintesi o è quasi tutto plagio o copia o non lo è nulla.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: La musica classica

Messaggio da paoolino »

"La musica orecchiabile, proprio perché tale, assomiglia a qualche cosa già scritta, già proposta alla gente. Se non fosse stata udita non avrebbe successo. Se un autore vuole davvero creare qualcosa di originale deve attingere a parametri inadatti alla musica leggera il cui prodotto e' una canzonetta, a volte dilettantesca, a volte infantile, sempre destinata ad un successo stagionale. La mia posizione morale e musicale e' che chi ha coscienza di questa professione, pertanto della orecchiabilità forzata di queste canzoni che hanno vita breve, dovrebbe astenersi dal fare cause e controcause per plagi indimostrabili e disturbare i giudici per queste cose".
Ennio Morricone

https://pietroacquafredda.blogspot.com/ ... que-o.html
Ennio Morricone e il plagio
Cinque o sei anni fa intervistammo Ennio Morricone per il mensile Class ( n.306. 2011), nella sua bella casa romana. Il maestro, che conosciamo da molto tempo, ci accolse con la solita simpatia e gentilezza. Ad un certo punto, senza che le nostre domande gliene avessero dato occasione, tirò fuori l'argomento plagio, ricordando con precisione un articolo che avevamo scritto per 'Il Giornale' alcuni anni prima, a seguito di un suo concerto, senza che mai nel lasso di tempo intercorso fra l'uscita di quell'articolo e l'intervista, ci avesse mosso un qualche rimprovero, come invece fece nel corso dell'intervista.
Cosa avevamo scritto di così grave da innervosire il placido - in apparenza - Morricone? In quel concerto, del quale riferimmo su 'Il Giornale', accennavamo alle musiche scritte per 'La sconosciuta' di Tornatore - speriamo di ricordare bene - nelle quali il brano 'principale' - il tema, per semplificare (speriamo di non ricordare così male da innervosire ancora il nuovamente premio Oscar, al suo ritorno in Italia) nelle prime 'quattro' note riprendeva le stesse note del tema principale - nel caso in questione più facilmente da riconoscere ed identificare - scritto da Nicola Piovani per 'La vita è bella' di Benigni, vincitore anch'esso dell'Oscar per la musica.
Morricone si alzò dal divano, andò al pianoforte e ci fece quelle quattro note, facendoci notare come quelle quattro note sono quattro delle sette che compongono la scala musicale e che chissà quanti altri milioni di volte ricorrono nelle musiche più disparate e perfino nello stesso ordine, in cui ci era parso di ascoltarle sia in Piovani che nella sua musica per il film di Tornatore. Insomma, ci disse Morricone, quattro note non sono nulla - anche nel caso di quelle quattro note 'magiche' ricavate dal nome BACH - e non possono essere giudicate in sé; è il contesto, il complesso di una frase o di una armonia, nel caso fossero usate in senso verticale, in un discorso, a deciderne per il valore e per la specifica identificazione e paternità, come appartenente ad uno o a all'altro fra i compositori di tutti i tempi.
Sì, ma quelle note....pensavamo.
Morricone non soddisfatto, ci condusse nel suo studio privato, ed aprì una specie di 'bibbia' che riporta di tutta la musica conosciuta, gli 'incipit', facendoci notare, aprendo la bibbia a caso che un medesimo incipit si riscontri nelle opere di musicisti diversissimi, vissuti in epoche diverse, ed in paesi distantissimi fra loro, e senza che nessuno avesse - in molti casi - avuto conoscenza della musica degli altri.
Voleva convincerci, che tutta la musica può essere considerata frutto di plagio, se si trattano le poche note della scala musicale occidentale, con il sistema del 'conto della serva'. E che perciò, se tutti possono essere accusati di plagio,vuol dire che nessuno può esserlo. Con buona pace dei Subsonica che, però - secondo quanto hanno dichiarato - scherzavano quando hanno detto che Morricone li aveva copiati.
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Re: La musica classica

Messaggio da uglygeek »

paoolino ha scritto:Si torna sempre a una vecchia considerazione di Ennio Morricone, quando veniva ascoltato per le consulenze sul plagio.

E' vero, le combinazioni di note sono tante. Ma se andiamo su quelle combinazioni che generano una musica "orecchiabile", "melodiosa", "facile" per tutti non rimane poi tanto: si torna sempre a composizioni classiche.

Quindi, in estrema sintesi o è quasi tutto plagio o copia o non lo è nulla.
Morricone era convinto che la musica melodica fosse finita, nel senso che erano proprio esaurite le combinazioni melodiche possibili. Anche se poi scrisse lui stesso melodie stupende.

Se vi capita guardate "Ennio" di Tornatore, è molto bello.
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Ennio è bellissimo e s'inserisce appieno nella migliore tradizione del film documentario musicale che da noi non è molto praticata. Mentre all'estero sia in ambito classico che in ambito jazz conosce maggiore sviluppo. Tornando a Ennio, lo proietterei in tutte le scuole italiane.Il solo appunto che mi sento di fare al film di Tornatore è che qui e là qualche sforbiciata non avrebbe nuociuto, ma si tratta di cosa di poco conto.
Ultima modifica di rob il sab mag 14, 2022 10:03 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: La musica classica

Messaggio da orson.poeta »

Ebbi il privilegio di assistere ad una premiazione fatta in suo onore ad un festival cinematografico, era il 2019 un anno prima che ci lasciasse senza disturbare come scrisse nel suo ultimo biglietto. Ad alcuni l'accostamento parrà non ortodosso, ma Ennio Morricone con le sue musiche da film ha composto delle opere che vanno annoverate tra la musica classica del novecento. Almeno emozionalmente parlando è stato così, cercherò di vedere al più presto il documentario Ennio.

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