balbysauro ha scritto:credo che nella musica sia accaduto quello che è accaduto alla pittura dopo Michelangelo, Leonardo, Botticelli, ecc.
semplicemente era impossibile fare meglio, dipingere meglio di così usando quei canoni
c'è stato qualcuno che li ha imitati (i manieristi), ma ovviamente era una continuazione sterile
la prima reazione vera, la prima fuga verso altre direzioni (e che direzioni!) sono stati Caravaggio e i fiamminghi
ma anche là si è arrivati ben presto a un punto impossibile da superare
per questo è poi nato l'impressionismo e le altre prime correnti dell'arte moderna
l'arte ha bisogno di novità
nella musica dopo i grandi compositori del '700 e dell'800 era impossibile fare meglio
o li copiavi, in una sorta di manierismo musicale (e ci sono stati) o dovevi tentare qualcosa di diverso
anche qua le prime fughe (non di Bach) sono state di ottima fattura
soprattutto in Russia si è avuto uno sviluppo eccezionale: Rimskij-Korsakov, Musorgskij, Prokofiev, Tchajkovsky, Shostakovich e altri per almeno mezzo secolo sono stati avanti a tutti, in occidente non c'era nulla o quasi di paragonabile
ma anche qua c'è stato poi bisogno di novità
solo che la novità in musica non è altrettanto digeribile di quella delle arti figurative
io posso guardare un quadro di Fontana e dire che è una cazzata, posso guardare la pop art e annoiarmi e finisce là
ascoltare la dodecafonica o peggio invece mi fa stare male fisicamente, mi fa desiderare di fuggire via
quindi oggi un musicista cosa può sognare? di scopiazzare Beethoven? Verdi? il valore artistico sarebbe prossimo allo zero
suonare note a caso che fisicamente fanno venire la nausea?
deve per forza concentrarsi sulla tecnica e sul sentimento del suo strumento o della sua voce
l'artista non musicista può invece cercare la novità in ogni direzione, anche se con esiti quasi sempre effimeri
è meno vincolato del musicista
Non sono per niente d'accordo. Oggi vedo artisti che dipingono 5000 volte di Michelangelo e Leonardo. Artisti che con una penna riescono a rendere un quadro quasi identico ad una fotografia. Oppure dipinti che sono autentiche illusioni ottiche che fanno impallidire le prospettive più affascinanti del passato.
Non mi convince questa teoria. Dubito che oggi non troveremmo disegnatori che possono replicare un quadro di Leonardo in modo perfetto o addirittura dipingerlo meglio.
Per il successo attuale dei dipinti incide molto la scarsità che è una forte leva di persuasione. Nel caso specifico persuasione ad andare a vedere il dipinto perchè è uno e uno soltatno, ed è li da 200 o 600 anni.
Tra l'altro non dimentichiamo che nel rinascimento i dipinti era tutti commissionati in larga parte dalla chiesa, che ad un certo punto ha chiuso i rubinetti. Negli anni successivi invece la pittura non era proprio così remunerativa. Gli impressionisti nacquero in un salone concorrente a quello ufficiale, erano sostanzialmente degli scarti. Van Gogh se non ricordo male non riuscì a vendere un solo quadro quando era in vita.
Il problema dei concerti di musica, classica, dell'opera e del balletto sta nel modello di business. Banalmente i ricavi dei biglietti non coprono i costi di stipendi, scene, ecc...
In questi casi e le ipotesi sono due: o si trovano finanziatori (lo stato è uno di questi) o si soccombe. Il circo ad esempio è una caso di scuola per le evoluzioni del modello di business, in particolare il cirque du soleil (via gli animali e i tendoni, dentro i teatri e i ballerini). Anzichè fare le lotte con i mulini a vento (che in questo caso la fredda e dura legge della domanda e dell'offerta) potrebbero accettare il nuovo contesto e trovare delle contromisure. E potrebbero iniziare con lo svecchiare un immagine piuttosto polverosa.