Rosewall ha scritto:' si riserva al "parametro" dell'ORIGINALITÁ e, nel commento di un'opera d'intrattenimento o di più elevate ambizioni, al ''parametro'' del REALISMO/VERISMO.
Be, la serie e' piu' originale che realistica, una donna che diventa n.1 del mondo molto realistico non c'e', essendoci state tre top100 nella storia del gioco, ecco. Studiando relativamente poco, allenandosi da sola, adottata senza tanti soldi e cosi' via.
Non vedo nessun approfondimento particolare in quella serie, un solo personaggio e' un minimo caratterizzato, ma non molto, tutti gli altri sono puri stereotipi di contorno. Non vedo nulla di verista.
*non scopro oggi di avere gusti cinematografici opposti ai tuoi
(The Social Network "mediocre", Dunkirk "vaccata", eccetera), abbiamo del resto una concezione del cinema diversa,
prescindendo da questa specifica serie. Per te mi pare che quello che conta sia che il soggetto e la sceneggiatura siano belli (ovviamente
belli per te), per il resto il regista deve piazzare la macchina da presa e riprendere, per me ad essere centrale è la regia e quando ho voglia di una bella storia senza preoccuparmi dell'esperienza visiva (e sonora) mi leggo piuttosto un libro.
Malick e' il mio regista preferito, direi che 'il regista deve piazzare la macchina da presa' non mi si applica molto.
Per me in un film conta tutto. In un'epoca dove la regia e' spesso buona, le prove attoriale pure, la fotografia pure, i costumi e gli effetti speciali pure e soggetto e sceneggiature sono o vaccate orrende o proprio inesistenti, pieni di noia, privi di pathos, privi di una storia, di una caratterizzazione psicologica accettabile dei personaggi e dove spesso i film sono usi ebisizionistici della macchina da presa o carrellate di violenza, effetti speciali e simili, diciamo che una bella regia non m basta.
Ma per dire, un Blade Runner II o come si chiama, dove pure la sceneggiatura mi fa schifo, l'ho visto volentieri.
Non e' comunque il caso della serie in questione, di cui non mi sono piaciuti regia, art direction, quasi nessun attore e cosi' via, oltre alla sceneggiatura.
Insomma un film con pochi dialoghi su una coppia normale durante una vita normale, se fatto bene, a me piace molto.
Non cerco nulla di originale, o dialoghi sempre coeniani.
Pero' se la caratterizzazione psicologica dei personaggi e i dialoghi sono a livello di Alex l'Ariete, non mi basta la regia, ecco.
Molti film (e la serie in questione), per me sono al confine del film umoristico, non sai mai se sia solo un'opera ironica in cui prende in giro i luoghi comuni.
Poi certo, ai luoghi comuni non c'e' mai limite. Si puo' sempre dire che molti sono stati evitati. Sono convinto che esistano film o serie con piu' luoghi comuni di Queen's Gambit, diciamo che al momento non me ne viene in mente nemmeno uno.
Diciamo che al confronto, Le tre vite della gatta Tommasina e' da oscar e vietato agli under 18
Poi sui gusti diversi va benissimo. Anzi, sulla serie in questione ho probabilmente torto io, non possono sbagliarsi proprio tutti. Pero' oh, anche se Fabio Volo vincesse il Nobel non mi convincerei piu' di tanto.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)