Trovo curioso il fatto che se scelgono Gal Gadot per la parte di Cleopatra, e' troppo bianca (anche se in realta' la vera Cleopatra e' di origine greca).
Ma invece un Lupin nero va bene.
Va anche bene che in "Bridgerton", ambientato agli inizi del 1800 a Londra, credo, il protagonista sia un nobile di colore, credo (non l'ho visto). Era piena cosi' di ricchi nobili di colore la Londra di inizio '800...
Non commentate se non avete visto dai, o almeno informatevi
Il protagonista è un ragazzo contemporaneo semplicemente appassionato, legato per motivi che non spoilero, al libro di Leblanc che è alla fine il filo conduttore della sua vita.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Johnny Rex ha scritto:Tratto da Coben ti consiglio invece di lasciar perdere il pallosissimo Estate di Morte (adesso su Netflix è l'ora delle serie polacche, vedo ora in arrivo una Segni credo ambientata sui monti Beschidi..)
Malsana , palesemente derivativa e iper tetra ,quasi alla Buttgereit (Nekromantik, uno dei film più scandalosi degli 80? ) la Germanica Perfum, attualizzazione del romanzo di Suskind, che ha però un suo fascino (6 episodi,altra mini serie) al netto di una sceneggiatura in diverse parti sbrodolata e ben poco credibile.
F.F.
Visto Estate di morte (terza di Coben dopo The Stranger e Safe) e mi è garbata molto. Sarà che a me non dispiace affatto la lentezza, anzi.
Carinissima Wiktoria Filus cioè l'attrice che interpreta Laura da giovane.
E quella descrizione succulenta di Perfum...
Pitone ha scritto:Non commentate se non avete visto dai, o almeno informatevi
Il protagonista è un ragazzo contemporaneo semplicemente appassionato, legato per motivi che non spoilero, al libro di Leblanc che è alla fine il filo conduttore della sua vita.
Io ho commentato avendo visto. Sei d'accordo con me?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Monheim ha scritto:Io ho commentato avendo visto. Sei d'accordo con me?
Però è colpa tua rispondendo secco si a domanda se è negro mi hai confuso e scatenato Uglygeek
Comunque si sono d'accordo che sia tutto molto tirato ma credo abbiano voluto fare qualcosa di scoppiettante, dal primo minuto tutto è un susseguirsi rapido e accettando, entrando in linea con la leggerezza del prodotto fila via godibile.
È talmente tutto il fatto in questo modo che non vedo mancanze, avessero sviluppato meglio sarebbe stato un altro prodotto ed è evidente che volevano questo risultato.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Un senegalese alto un metro e novanta. A leggere i libri di inizio Novecento di Maurice Leblanc si farebbe fatica a immaginarsi così Arsenio Lupin, ma nel 2021 — società multietnica, la Francia campione del mondo rappresentata dal talento di Mbappé — la scelta diventa tanto coerente quanto criticata da chi vede un’opportunistica volontà di compiacere il politicamente corretto piuttosto che un reale afflato di parità di diritti e uguaglianza universale. Del resto il processo è in atto. L’Academy di Hollywood ha stabilito nuovi requisiti per favorire «l’equa rappresentanza di origine, genere, orientamento sessuale e persone con disabilità»: dal 2024 i lungometraggi dovranno rispettare i nuovi standard per essere candidabili all’Oscar come miglior film.(Incommentabile). E così i colossi internazionali dell’intrattenimento si sono già adeguati per evitare di essere tacciati di non essere al passo con i tempi e i cast di film e serie sempre più spesso si allargano in rappresentanza di tutte le etnie. Peccato che certi principi — lodevoli sulla carta — nell’applicazione portano a paradossali cortocircuiti. Così dal whitewashing si è passati all’altrettanto assurdo blackwashing: ovvero mettere sullo schermo personaggi neri che storicamente dovrebbero essere bianchi. Così è successo di vedere un Achille di colore (David Gyasi) nella miniserie Troy - La caduta di Troia e una valchiria nera (Tessa Thompson) in Thor: Ragnarok. La summa del «famolo strano» l’ha raggiunta però Bridgerton, ambientata all’inizio del 1800 in Inghilterra, dove la regina britannica è afroamericana e la corte pullula di duchi e conti di colore. L’effetto è straniante, la verità storica (una società classista bianca) viene stravolta in una realtà fantascientifica (una società classista multirazziale). E la sensazione è quella di entrare in uno dei bar spaziali di Guerre Stellari piuttosto che alla corte della regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz. La nuova serie di Netflix invece gioca sull’equivoco. Omar Sy non è Lupin, ma si ispira a lui e si muove nella società integrata e multiculturale di oggi. In un gioco di specchi e suggestioni, Lupin racconta la storia di Assane Diop (Omar Sy) la cui vita viene sconvolta quando suo padre si suicida dopo essere stato accusato del furto della collana di Maria Antonietta. Venticinque anni dopo Assane userà il libro Arsène Lupin, ladro gentiluomo come ispirazione per vendicare suo padre. Insomma si identifica talmente in Lupin da diventarne lui stesso l’incarnazione. «La nostra intenzione era anche evidenziare il lato sociopolitico della storia che era già presente nel lavoro di Maurice Leblanc — spiega Omar Sy —. Abbiamo creato un personaggio radicato nella società odierna e nella modernità, che in più aveva caratteristiche uniche».
Prodotta in Francia, la serie ha puntato su uno dei suoi attori più internazionali, in grado di raggiungere una popolarità globale grazie al fenomenale successo di Quasi amici, commedia politicamente scorretta sulla disabilità (era solo 10 anni fa ma si poteva osare quanto oggi è diventato inosabile) che raccontava l’amicizia tra un ricchissimo uomo d’affari tetraplegico e il suo badante che in realtà voleva solo ottenere il sussidio di disoccupazione. E Lupin è sulle stesse tracce: sceneggiatura non particolarmente sofisticata, ma ottima serie «spegni cervello», Netflix ha dichiarato che raggiungerà 70 milioni di famiglie entro il primo mese, superando così sia Bridgerton sia La regina degli scacchi (anche se vale la pena sottolineare che la società di Reed Hastings e Ted Sarandos non è particolarmente trasparente sui numeri e considera una «visualizzazione» qualsiasi account che guardi un programma per più di due minuti).
Un ruolo che per un francese è il massimo: «Se fossi britannico avrei detto James Bond, ma da francese scelgo Lupin». Ladro gentiluomo con la capacità di rubare una collana supersorvegliata al Louvre o di entrare e uscire dal carcere a suo piacimento grazie a una capacità trasformista unica, contrariamente al Lupin tradizionale il personaggio mantiene sempre il suo aspetto naturale, senza trucco. Si maschera rimanendo se stesso. «Volevamo evitare di esagerare, soprattutto rispetto alle precedenti versioni del personaggio. Il nostro obiettivo era farlo “sparire” ogni volta facendogli vestire i panni di una certa classe sociale. Per esempio deve semplicemente fare lo spazzino per diventare invisibile agli occhi degli altri. Al giorno d’oggi l’abito fa davvero il monaco».
Da un lato è parte del fascino dello spettacolo l'immaginare realtà diverse da quella conosciuta, dall'altro Ugly può avere ragione nel pensare che a lungo andare siano operazioni che possano portare a confondere realtà con fantasia, a credere veramente siano esistite grandi campionesse di scacchi o Nobili Coloured nell'Inghilterra pre vittoriana.
Nulla di male, eh, basterebbe magari prima di opere ad ambientazione storica (non Lupin ,in questo caso) scrivere che si tratta di fantasia, che nell'idiozia internautica più di qualcuno può ritenere storiche e rispondenti al vero cose e situazioni che non lo sono state.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Si ok ma in questa scelta di questa serie non c'è nulla di tutto questo, è giusto non esagerare né da una parte né dall'altra, l'incipit di questo articolo dimostra che siamo in un limbo dove non va bene niente e bisogna spiegare tutto, spero se ne esca in fretta.
Se esiste una critica alla scelta di questa serie è critica che trasuda davvero razzismo, non credo sia un'anomalia che un senegalese di quasi due metri legga un classico.
Checcacchio!
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Monheim ha scritto:Io ho commentato avendo visto. Sei d'accordo con me?
Però è colpa tua rispondendo secco si a domanda se è negro mi hai confuso e scatenato Uglygeek
Comunque si sono d'accordo che sia tutto molto tirato ma credo abbiano voluto fare qualcosa di scoppiettante, dal primo minuto tutto è un susseguirsi rapido e accettando, entrando in linea con la leggerezza del prodotto fila via godibile.
È talmente tutto il fatto in questo modo che non vedo mancanze, avessero sviluppato meglio sarebbe stato un altro prodotto ed è evidente che volevano questo risultato.
Verissimo, son stato impreciso e il puntuale ugly ha preso la palla e insaccato come il Pippo Inzaghi più rapace.
Beh, più che mancanze direi soluzioni discutibili (vedi il mio spoiler) che avrebbero potuto essere sviluppate diversamente pur non pregiudicando la velocità.
Concordo con te nel ritenere che a sto giro la critica sul blackwashing non abbia alcun senso d'esistere e che non si debba esagerare neanche in ciò; semplicemente pare che tal Omar Sy sia piuttosto popolare e gradito in Francia sicché la scelta è ricaduta su di lui a prescindere dall'abbronzatura, come direbbe l'Unto.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Monheim ha scritto:Beh, più che mancanze direi soluzioni discutibili (vedi il mio spoiler) che avrebbero potuto essere sviluppate diversamente pur non pregiudicando la velocità.
Ma mi ripeto, sarebbe stato un altro prodotto, nell'articolo postato da Johnny dicono bene, uno spegnicervello. Non ci pensare, goditelo così se lo ritieni piacevole
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Pitone ha scritto:Raised by Wolves, mi incuriosisce, ne avete letto in giro?
Ioio, domani ti dico.
Un giorno in ritardo.
Sigla stupenda, una via di mezzo tra un Magritte e un Hopper in movimento.
Senza spoiler: l'idea di fondo, senza essere innovativa (si tratta di un sostanziale whatif di lungo termine) immagina che non sia stato il cristianesimo a prevalere come religione occidentale prevalente, ma un'altra religione (che venga trattata un po' superficialmente, la cosa, credo possa interessare solo gli appassionati): questo ha conseguenze in un ipotetico futuro nostro prossimo contemporaneo.
Scenograficamente splendida, mi pare, soprattutto in 4K, alcune idee di costumi (divise che si sporcano, come in un filme sulla guerra civile americana). Travis Fimmel gigioneggia un po' troppo verso il Ragnar Lothbrok.
Curiosamente non sono arrivato alla fine.
Pitone ha scritto:Ma mi ripeto, sarebbe stato un altro prodotto, nell'articolo postato da Johnny dicono bene, uno spegnicervello. Non ci pensare, goditelo così se lo ritieni piacevole
Seguro.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Gios ha scritto:Presi così per sé sono piuttosto stucchevoli (c'è grande devozione per le comedy degli anni '50: ma devo dire che si gira attorno ad un qualcosa di poco più che sfizioso), ma mi sembra chiaro che non sia un semplice tributo, quanto una premessa di qualcosaltro.
vista la terza?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Trovo curioso il fatto che se scelgono Gal Gadot per la parte di Cleopatra, e' troppo bianca (anche se in realta' la vera Cleopatra e' di origine greca).
Ma invece un Lupin nero va bene.
Va anche bene che in "Bridgerton", ambientato agli inizi del 1800 a Londra, credo, il protagonista sia un nobile di colore, credo (non l'ho visto). Era piena cosi' di ricchi nobili di colore la Londra di inizio '800...
Non commentate se non avete visto dai, o almeno informatevi
Il protagonista è un ragazzo contemporaneo semplicemente appassionato, legato per motivi che non spoilero, al libro di Leblanc che è alla fine il filo conduttore della sua vita.
ad Ugly gli si chiude la vena in automatico
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Gios ha scritto:Presi così per sé sono piuttosto stucchevoli (c'è grande devozione per le comedy degli anni '50: ma devo dire che si gira attorno ad un qualcosa di poco più che sfizioso), ma mi sembra chiaro che non sia un semplice tributo, quanto una premessa di qualcosaltro.
vista la terza?
Sì. È di sicuro un esperimento molto curioso e piacevole.
Gios ha scritto:Presi così per sé sono piuttosto stucchevoli (c'è grande devozione per le comedy degli anni '50: ma devo dire che si gira attorno ad un qualcosa di poco più che sfizioso), ma mi sembra chiaro che non sia un semplice tributo, quanto una premessa di qualcosaltro.
vista la terza?
Sì. È di sicuro un esperimento molto curioso e piacevole.
Concordo.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Nickognito ha scritto:Scandalosa la cosa del Lupin nero. Un po' come se si criticasse che in un film una appassionata croata di Serena Williams e' bianca, nel film
Ci sono due tipi di persone che criticano il politicamente corretto: quelli che colgono il lato grottesco e esagerato in alcune esasperazioni e quelli che lo criticano perché non possono più fare del negro a un negro (i razzisti o trogloditi più o meno consapevoli) credo che l’articolo trasudi del secondo aspetto.
Poi, credo che siano tutti d’accordo che ci siano casi assurdi, che fanno temere per ogni cosa che si scrive o si dice (meno in Italia).
Però questo rappresentare tra i protagonisti dei neri o donne o donne nere credo sia positivo nel formare le nuove generazioni.
Che la donna nera non sia sempre “mami” ma che possa essere Rossella O’Hara. (Magari non in un film ambientato nel sud degli Stati Uniti in quell’epoca)
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Secondo me dipende molto dalla tipologia di opera.
Un Amleto nero, o una Antigone finnica, ovvero in opere che sono classici, o archetipi, penso possano andare molto bene, se sono bravi.
Mi sembra meno accettabile, ad esempio, un Kutuzov (quindi un personaggio reale, ma romanzato) nero; ma probabilmente anche uno Javert (quindi un personaggio di fantasia notissimo, emblemtico, ma calato in un contesto preciso) nero mi sembrerebbe poco consono. Ugualmente, anche un Queequeg siciliano (quando nel romanzo è descritto in maniera totalmente diversa) mi parrebbe una forzatura poco utile.
Ovviamente trovo razzista, stupida e volgare l'esigenza di scegliere degli attori per una mera questione di equilibrio, o per provocazione.
uglygeek ha scritto:
Trovo curioso il fatto che se scelgono Gal Gadot per la parte di Cleopatra, e' troppo bianca (anche se in realta' la vera Cleopatra e' di origine greca).
Ma invece un Lupin nero va bene.
Va anche bene che in "Bridgerton", ambientato agli inizi del 1800 a Londra, credo, il protagonista sia un nobile di colore, credo (non l'ho visto). Era piena cosi' di ricchi nobili di colore la Londra di inizio '800...
Non commentate se non avete visto dai, o almeno informatevi
Il protagonista è un ragazzo contemporaneo semplicemente appassionato, legato per motivi che non spoilero, al libro di Leblanc che è alla fine il filo conduttore della sua vita.
ad Ugly gli si chiude la vena in automatico
La sensazione è che se vivessimo in USA, avremmo un po' tutti l'attitudine sul tema del buon ugly.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
sarebbe comunque più utile da un punto di vista artistico soffermarsi sulle prestazioni attoriali in senso stretto, piuttosto che aprire polemiche sul PC ogni volta.
Molto d'accordo con Gios comunque
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Ombra84 ha scritto:sarebbe comunque più utile da un punto di vista artistico soffermarsi sulle prestazioni attoriali in senso stretto, piuttosto che aprire polemiche sul PC ogni volta.
sono d'accordo.
francamente trovo assurdo polemizzare sulla mancata corrispondenza tra il colore della pelle nella realtà e nella finzione cinematografica.
si potrebbero fare mille esempi, come per esempio nel caso della trasposizione sul grande schermo, nonché poi attraverso una serie tv, della celeberrima rivalità tennistica fra Nargiso e Caratti. Sappiamo bene che i due noti ex tennisti, pur essendo bianchi, sono stati interpretati da attori neri, per avere un miglior contrasto cromatico.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Visto Lupin. Carino. Ma sinistre analogie con l'iberico La casa di carta. Pure quello partito bene, piacevole intrattenimento poco realistico ma gradevole, che però dopo 2 stagioni straripa nel grottesco. Vediamo come prosegue questo
Via Zanardi 33
mi ci sono imbattuto stamattina verso le 6.40, mentre facevo colazione...
Sit-Com nata sul finire degli anni novanta o inizio anni 2000 come risposta italiana a Friends.
Una roba inguardabile e inascoltabile, ho resistito non più di 30 secondi. Un'imitazione penosa che fa rimpiangere i due attori che copiavano Bud Spencer e Terence Hill.
Il livello di recitazione, se così si può chiamare, è quello della telenovela piemontese, che però faceva parecchio ridere, a differenza di questa parodia agghiacciante di Friends.
Consigliato a tutti quelli che, il mattino presto, hanno desiderio di vedere una pessima sit-com.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
The Wilds è molto più interessante di quel che potrebbe apparire a priori (adolescenti incazzate su un'isola deserta): credo principalmente per una scrittura se non profonda, almeno spesso d'effetto.
Villo ha scritto:Ecco, tipo adesso sto provando a vedere The Wilds, dopo 5 minuti mi sembra una roba da martellate sulle rotule.
Alla fine consigliare non serve a nulla. A distanza di anni e anni il discorso è sempre lo stesso: è questione di gusti e i gusti non cambiano.
Non è niente di particolare, mi incuriosiva, mi aspettavo un prodotto un po' teen (le adolescenti di cattivo umore ci sono) con un po' di mistery, e mi interessava particolarmente la seconda, ovviamente. Che in realtà è proprio fiacca (almeno al terzo episodio) mentre ci sono alcuni momenti in cui ti aspetteresti che un dialogo dovrebbe prendere un certo ritmo, un certo linguaggio, una certa cadenza, ed invece ne prende altre, quasi sorprendenti, quasi con una modesta ambizione (non del tutto delusa) di prosa poetica.
Si tratta per l'appunto di "segnalazioni", non "consigli".
Luna rossa, passato distopico dove i russi e gli americani lottano per la conquinsta della luna ( ma non segue i veri fatti) e non e' male. Buona qualita' senza guizzi particolari.
See: una specie di tribu selvaggia tipo i bruti del trono di spade in un remoto futuro dove sono tutti cechi (non nel senso della repubbica ceca) tranne uno. visto prima puntata e è piuttosto bello, devo capire dove va a parare.
poi ho visto un film con tom hanks che fa il capitano di una nave di scorta ad un convoglio di navi rifornimento che vanno dagli usa a UK durante la guerra con i sommergibili tedeschi etc. spettacolare.
poi una serie dove un allenatore di football americano di serie B viene ingaggiato da una squadra di serie A inglese perche' la proprietaria vuore fal fallire il club. lui è tipo ned flanders e non sa nulla di calcio, nullama si fa amare da tutti etc... serie leggera, un paio di cose divertenti e personaggi stereotipati ma adorabili. peccato non conosca alcuni dei personaggi a cui fanno riferimento per le battute.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum