Vieni via con me
Vieni via con me
Sono curioso di vederlo...
Saviano: "Così racconterò i segreti
della macchina del fango"
Dalla censura alle bugie sui compensi, la sfida di "Vieni via con me". Oggi in prima serata su RaiTre va in onda la prima puntata del programma con Fazio. "Nella tv italiana il diritto a parlare lo conquisti con gli ascolti. E questo, soprattutto la tv pubblica, è ingiusto"
di ROBERTO SAVIANO (repubblica.it)
Io vorrei rivolgermi ai giovani, stasera, nella prima puntata di "Vieni via con me", per spiegare che la macchina del fango non è nata oggi, ma lavora da tempo. Quando si dà fastidio a chi comanda si attiva un meccanismo fatto di dossier, di giornalisti conniventi, di politici faccendieri che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare i rivali.
Qualunque sia il tuo stile di vita, qualunque sia il tuo lavoro, qualunque sia il tuo pensiero, se ti poni contro certi poteri questi risponderanno sempre con un'unica strategia: delegittimare. Delegittimare il rivale agli occhi della pubblica opinione, cercare di renderlo nudo raccontando storie su di lui, descrivere comportamenti intimi per metterlo in difficoltà, così che le persone quando lo vedono comparire in pubblico possano tenere in mente le immagini raccontate e non considerarlo credibile.
Questa è disinformazione, più sottile della semplice calunnia che agisce soprattutto con i nemici. La disinformazione invece punta a distruggere le vittime nel campo degli amici, seminando quei dubbi e quei sospetti che proprio gli amici debbono temere.
La macchina del fango è il tema della prima puntata di "Vieni via con me", la trasmissione che per la prima volta mi ha messo alla prova come autore televisivo. Anche questa è una esperienza da raccontare. Lavorare ad un programma, costruirlo dal suo primo minuto all'ultimo ha qualcosa di irreale per uno che fa lo scrittore.
Sulla pagina tutto ciò che scrivi è spazio di immaginazione, tutto ciò che racconti può essere vissuto, pensato e rielaborato nella testa e nell'anima del lettore. Con la tv questo non lo puoi generare, le parole non sono scritte, le parole in tv si devono vedere. La narrazione è più efficace proprio quando non cerchi di riprodurre fedelmente la vita, ma quando con onestà la trasformi in un racconto. E nel racconto televisivo gli articoli sono le luci dello studio, gli aggettivi sono i filmati, i verbi sono i movimenti di scena, le frasi sono le inquadrature, la punteggiatura sono gli ospiti. In un tempo limitato deve entrare tutto: la volontà di raccontare uno spaccato significativo di esistenza e l'onestà di raccontarla come un punto di vista, non come verità assoluta. Capisci di essere un abusivo della tv, così come lo sono stato del teatro. In fondo tranne che sulla pagina ti senti straniero ovunque e forse questa è anche la magia di chi lavora con le parole, quella di doversi riconquistare ogni volta sul campo la legittimità a pronunciarle.
"Vieni via con me" era nata come una trasmissione che voleva raccontare il Paese con l'obiettivo di far bene le cose che crediamo di poter offrire al pubblico. Poi lentamente ci siamo accorti che iniziavamo a non essere graditi e arrivarono molti segnali in questo senso. Segnali che ci impedivano di continuare a lavorare. Poi siamo riusciti a riprenderci almeno in parte il nostro spazio di lavoro, a non farci cancellare. Il tanto rumore per nulla, di cui spesso si è accusati, quel pensiero latente di chi dice: "Avete visto, tanto gridare alla censura e poi la trasmissione la fate, e alle vostre condizioni".
Se fossimo stati in silenzio subendo le condizioni che la Rai di Masi ci stava dando, avremmo lavorato nella consapevolezza di stare costruendo qualcosa che non era nei patti e soprattutto non coincideva con le idee che avevo, con i racconti che avevo preparato. Nel caso della televisione italiana purtroppo il diritto a parlare lo conquisti con gli ascolti e con una comunità pronta a difenderti. Senza ascolti non si ha una seconda opportunità. E questo soprattutto per la tv pubblica è una dialettica ingiusta, bisognerebbe guardare alla qualità, alla necessità di un programma. Perché ti si giudichi per quello che sai fare e per quanto vali non è sufficiente fare bene il tuo lavoro, ma diventa necessario anche difenderlo e con molto rumore se la situazione lo richiede.
Questo è il nuovo meccanismo della censura, porre mille difficoltà alla realizzazione di un progetto, ma nell'ombra, in sedi il cui accesso è riservato a pochi, a persone coinvolte, che hanno tutto da perdere a mostrare i meccanismi e poco o nulla da guadagnare. E poi far parlare i fatti: "Andate male", "Non vi guarda nessuno", "Avete fatto ascolti da terza serata". Se l'unica protezione, oggi, alla televisione che non sia reality, che non sia leggero intrattenimento sono gli ascolti, l'unico modo per tagliare fuori chi ha proposte non migliori, non politicamente impegnate, ma semplicemente alternative, è dimostrare che quel tipo di racconto non ha mercato. Togliere i mezzi perché la qualità si affermi, ridurre luce perché resti in ombra il discorso: questo il nuovo modo per far morire in televisione tutto ciò che può essere cultura, racconto, libri, e facilmente dire "non funzionano", per poter investire su altro.
E così spesso hai la sensazione di lavorare non con il tuo editore ma contro di lui. E se da un progetto di quattro puntate si passa a due, e se poi le due puntate devono competere con partite di coppa a chi raccontiamo che gli ascolti sono stati bassi perché quelle erano le condizioni e non altre? A chi raccontiamo che non si tratta di dettagli ma di pilastri che quando si progetta una trasmissione contano quasi quanto i contenuti? A chi raccontiamo che non vale il "fate bene il vostro lavoro che poi raccoglierete i frutti".
E poi le balle sui compensi dette in un Paese come il nostro, irritato, esacerbato, esausto. Che campa con stipendi da fame. Nessuno, ma proprio nessuno che abbia detto cifre vere, perché lo scopo era innescare diffidenza, non dare informazioni. Del resto i compensi sono generati dal mercato e non da un'idea. Sono direttamente proporzionali a quanto fai guadagnare. E non ci sarebbe nulla di immorale a parlarne se non fossimo vittime del preconcetto secondo cui chi guadagna lo fa sempre senza merito alcuno. Che lavoro è il tuo: criticare a pagamento? Forse è inutile spiegare che si tratta di altro. Del resto, tutto questo ciarpame evapora di fronte al sorriso di Benigni. Di fronte al genio organizzativo di Fabio Fazio che è anche altro dal preciso conduttore che siamo abituati a vedere. E poi Claudio Abbado, un uomo raro, delicato ma che ruggisce ogni qual volta s'imbatte nella stupidità del potere, nella bruttezza dell'ignoranza. Un passerotto da combattimento per usare le parole di Faber. Di loro il nostro Paese ha bisogno come dell'aria.
In ultimo le prove durante le quali, per quanto blindate, cercano di ficcarsi persone pronte a riportare il minimo dettaglio. Il clima del Paese lo intuiscono tutti, ed è un clima di profonda diffidenza. E di più teme chi ha paura che lo si sveli. E quindi in molti a spiare e cercare di carpire. Ma lo sappiamo, e quindi durante le prove sappiamo anche cosa non dire: passaggi, considerazioni, racconti che in diretta soltanto si potranno ascoltare. In trasmissione giocheremo con gli elenchi invitando tutti, personaggi più o meno noti e gente comune, a dirci i motivi per cui vale la pena restare in Italia o per cui vale la pena andare via, emigrare, cercare realizzazione altrove. Abbiamo iniziato a raccogliere elenchi e commenti, ci aspettavamo una valanga di malanimo. Immaginavamo che le persone, anche coloro che sono emigrate, guardassero al nostro Paese, al loro Paese, come a una palude che ti impedisce qualunque tipo di realizzazione. E invece non è così. Ed è per questo che siamo qui, per provare a raccontare quella parte del Paese, che è la più grande, che ha voglia di ridisegnare questa terra, ha voglia di dire che non siamo tutti uguali, che la nostra diversità risiede nel saper sbagliare senza essere corrotti, nell'avere delle debolezze che non comportino ricatti ed estorsioni. E nel sognare, senza vergognarcene, di tornare a chiamare questa terra ora tanto infelice, patria.
(08 novembre 2010)
Saviano: "Così racconterò i segreti
della macchina del fango"
Dalla censura alle bugie sui compensi, la sfida di "Vieni via con me". Oggi in prima serata su RaiTre va in onda la prima puntata del programma con Fazio. "Nella tv italiana il diritto a parlare lo conquisti con gli ascolti. E questo, soprattutto la tv pubblica, è ingiusto"
di ROBERTO SAVIANO (repubblica.it)
Io vorrei rivolgermi ai giovani, stasera, nella prima puntata di "Vieni via con me", per spiegare che la macchina del fango non è nata oggi, ma lavora da tempo. Quando si dà fastidio a chi comanda si attiva un meccanismo fatto di dossier, di giornalisti conniventi, di politici faccendieri che cercano attraverso media e ricatti di delegittimare i rivali.
Qualunque sia il tuo stile di vita, qualunque sia il tuo lavoro, qualunque sia il tuo pensiero, se ti poni contro certi poteri questi risponderanno sempre con un'unica strategia: delegittimare. Delegittimare il rivale agli occhi della pubblica opinione, cercare di renderlo nudo raccontando storie su di lui, descrivere comportamenti intimi per metterlo in difficoltà, così che le persone quando lo vedono comparire in pubblico possano tenere in mente le immagini raccontate e non considerarlo credibile.
Questa è disinformazione, più sottile della semplice calunnia che agisce soprattutto con i nemici. La disinformazione invece punta a distruggere le vittime nel campo degli amici, seminando quei dubbi e quei sospetti che proprio gli amici debbono temere.
La macchina del fango è il tema della prima puntata di "Vieni via con me", la trasmissione che per la prima volta mi ha messo alla prova come autore televisivo. Anche questa è una esperienza da raccontare. Lavorare ad un programma, costruirlo dal suo primo minuto all'ultimo ha qualcosa di irreale per uno che fa lo scrittore.
Sulla pagina tutto ciò che scrivi è spazio di immaginazione, tutto ciò che racconti può essere vissuto, pensato e rielaborato nella testa e nell'anima del lettore. Con la tv questo non lo puoi generare, le parole non sono scritte, le parole in tv si devono vedere. La narrazione è più efficace proprio quando non cerchi di riprodurre fedelmente la vita, ma quando con onestà la trasformi in un racconto. E nel racconto televisivo gli articoli sono le luci dello studio, gli aggettivi sono i filmati, i verbi sono i movimenti di scena, le frasi sono le inquadrature, la punteggiatura sono gli ospiti. In un tempo limitato deve entrare tutto: la volontà di raccontare uno spaccato significativo di esistenza e l'onestà di raccontarla come un punto di vista, non come verità assoluta. Capisci di essere un abusivo della tv, così come lo sono stato del teatro. In fondo tranne che sulla pagina ti senti straniero ovunque e forse questa è anche la magia di chi lavora con le parole, quella di doversi riconquistare ogni volta sul campo la legittimità a pronunciarle.
"Vieni via con me" era nata come una trasmissione che voleva raccontare il Paese con l'obiettivo di far bene le cose che crediamo di poter offrire al pubblico. Poi lentamente ci siamo accorti che iniziavamo a non essere graditi e arrivarono molti segnali in questo senso. Segnali che ci impedivano di continuare a lavorare. Poi siamo riusciti a riprenderci almeno in parte il nostro spazio di lavoro, a non farci cancellare. Il tanto rumore per nulla, di cui spesso si è accusati, quel pensiero latente di chi dice: "Avete visto, tanto gridare alla censura e poi la trasmissione la fate, e alle vostre condizioni".
Se fossimo stati in silenzio subendo le condizioni che la Rai di Masi ci stava dando, avremmo lavorato nella consapevolezza di stare costruendo qualcosa che non era nei patti e soprattutto non coincideva con le idee che avevo, con i racconti che avevo preparato. Nel caso della televisione italiana purtroppo il diritto a parlare lo conquisti con gli ascolti e con una comunità pronta a difenderti. Senza ascolti non si ha una seconda opportunità. E questo soprattutto per la tv pubblica è una dialettica ingiusta, bisognerebbe guardare alla qualità, alla necessità di un programma. Perché ti si giudichi per quello che sai fare e per quanto vali non è sufficiente fare bene il tuo lavoro, ma diventa necessario anche difenderlo e con molto rumore se la situazione lo richiede.
Questo è il nuovo meccanismo della censura, porre mille difficoltà alla realizzazione di un progetto, ma nell'ombra, in sedi il cui accesso è riservato a pochi, a persone coinvolte, che hanno tutto da perdere a mostrare i meccanismi e poco o nulla da guadagnare. E poi far parlare i fatti: "Andate male", "Non vi guarda nessuno", "Avete fatto ascolti da terza serata". Se l'unica protezione, oggi, alla televisione che non sia reality, che non sia leggero intrattenimento sono gli ascolti, l'unico modo per tagliare fuori chi ha proposte non migliori, non politicamente impegnate, ma semplicemente alternative, è dimostrare che quel tipo di racconto non ha mercato. Togliere i mezzi perché la qualità si affermi, ridurre luce perché resti in ombra il discorso: questo il nuovo modo per far morire in televisione tutto ciò che può essere cultura, racconto, libri, e facilmente dire "non funzionano", per poter investire su altro.
E così spesso hai la sensazione di lavorare non con il tuo editore ma contro di lui. E se da un progetto di quattro puntate si passa a due, e se poi le due puntate devono competere con partite di coppa a chi raccontiamo che gli ascolti sono stati bassi perché quelle erano le condizioni e non altre? A chi raccontiamo che non si tratta di dettagli ma di pilastri che quando si progetta una trasmissione contano quasi quanto i contenuti? A chi raccontiamo che non vale il "fate bene il vostro lavoro che poi raccoglierete i frutti".
E poi le balle sui compensi dette in un Paese come il nostro, irritato, esacerbato, esausto. Che campa con stipendi da fame. Nessuno, ma proprio nessuno che abbia detto cifre vere, perché lo scopo era innescare diffidenza, non dare informazioni. Del resto i compensi sono generati dal mercato e non da un'idea. Sono direttamente proporzionali a quanto fai guadagnare. E non ci sarebbe nulla di immorale a parlarne se non fossimo vittime del preconcetto secondo cui chi guadagna lo fa sempre senza merito alcuno. Che lavoro è il tuo: criticare a pagamento? Forse è inutile spiegare che si tratta di altro. Del resto, tutto questo ciarpame evapora di fronte al sorriso di Benigni. Di fronte al genio organizzativo di Fabio Fazio che è anche altro dal preciso conduttore che siamo abituati a vedere. E poi Claudio Abbado, un uomo raro, delicato ma che ruggisce ogni qual volta s'imbatte nella stupidità del potere, nella bruttezza dell'ignoranza. Un passerotto da combattimento per usare le parole di Faber. Di loro il nostro Paese ha bisogno come dell'aria.
In ultimo le prove durante le quali, per quanto blindate, cercano di ficcarsi persone pronte a riportare il minimo dettaglio. Il clima del Paese lo intuiscono tutti, ed è un clima di profonda diffidenza. E di più teme chi ha paura che lo si sveli. E quindi in molti a spiare e cercare di carpire. Ma lo sappiamo, e quindi durante le prove sappiamo anche cosa non dire: passaggi, considerazioni, racconti che in diretta soltanto si potranno ascoltare. In trasmissione giocheremo con gli elenchi invitando tutti, personaggi più o meno noti e gente comune, a dirci i motivi per cui vale la pena restare in Italia o per cui vale la pena andare via, emigrare, cercare realizzazione altrove. Abbiamo iniziato a raccogliere elenchi e commenti, ci aspettavamo una valanga di malanimo. Immaginavamo che le persone, anche coloro che sono emigrate, guardassero al nostro Paese, al loro Paese, come a una palude che ti impedisce qualunque tipo di realizzazione. E invece non è così. Ed è per questo che siamo qui, per provare a raccontare quella parte del Paese, che è la più grande, che ha voglia di ridisegnare questa terra, ha voglia di dire che non siamo tutti uguali, che la nostra diversità risiede nel saper sbagliare senza essere corrotti, nell'avere delle debolezze che non comportino ricatti ed estorsioni. E nel sognare, senza vergognarcene, di tornare a chiamare questa terra ora tanto infelice, patria.
(08 novembre 2010)
Go Mordecai!
Re: Vieni via con me
A me è piaciuto moltissimo.
Spettacolare (e tanto amaro per certi aspetti) il monologo di Saviano.
Il monologo di Benigni l'ho trovato forse non troppo dissimile da tanti altri da lui fatti negli ultimi anni, però la canzone su Berlusconi è strepitosa e vale da sola il prezzo del biglietto
Spettacolare (e tanto amaro per certi aspetti) il monologo di Saviano.
Il monologo di Benigni l'ho trovato forse non troppo dissimile da tanti altri da lui fatti negli ultimi anni, però la canzone su Berlusconi è strepitosa e vale da sola il prezzo del biglietto
Quando c'era Lele i treni arrivavano in orario
Re: Vieni via con me
Mi sembra che Fazio, con i suoi pregi e difetti, nella tv italiana di oggi sia l'unico capace di volare alto.
Ma domani diranno che hanno avuto un terzo degli spettatori del GF.
Ma domani diranno che hanno avuto un terzo degli spettatori del GF.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Vieni via con me
per me hanno fatto il botto.
se il GF ha fatto il triplo degli spettatori è la volta buona che espatrio
comunque VERGOGNOSA la mancata pubblicità della Rai e dei giornali (tranne Repubblica) al programma.
Il Corriere di oggi non citava nemmeno il programma ma mostrava un bell'articoletto sul GF. E' uno schifo.
Un programma con Saviano, un premio Oscar e uno dei migliori direttori d'orchesta del Mondo non pubblicizzato dal più importante quotidiano nazionale
della Rai oramai invece non mi stupisco più.
se il GF ha fatto il triplo degli spettatori è la volta buona che espatrio
comunque VERGOGNOSA la mancata pubblicità della Rai e dei giornali (tranne Repubblica) al programma.
Il Corriere di oggi non citava nemmeno il programma ma mostrava un bell'articoletto sul GF. E' uno schifo.
Un programma con Saviano, un premio Oscar e uno dei migliori direttori d'orchesta del Mondo non pubblicizzato dal più importante quotidiano nazionale
della Rai oramai invece non mi stupisco più.
Quando c'era Lele i treni arrivavano in orario
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Re: Vieni via con me
Davvero un bel programma.
Sul resto, meglio tacere.
Sul resto, meglio tacere.
Re: Vieni via con me
Da quanto tempo mancava in Italia un prodotto di siffatta qualità?
Re: Vieni via con me
Anche sulla Stampa di oggi si trovava un bell'articolo.parca85 ha scritto:per me hanno fatto il botto.
se il GF ha fatto il triplo degli spettatori è la volta buona che espatrio
comunque VERGOGNOSA la mancata pubblicità della Rai e dei giornali (tranne Repubblica) al programma.
Il Corriere di oggi non citava nemmeno il programma ma mostrava un bell'articoletto sul GF. E' uno schifo.
Un programma con Saviano, un premio Oscar e uno dei migliori direttori d'orchesta del Mondo non pubblicizzato dal più importante quotidiano nazionale
della Rai oramai invece non mi stupisco più.
Speriamo non lo cancellino.
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Re: Vieni via con me
Neanche sapevo esistesse 'sto programma...devo recuperarlo
'To boldly go where no one has gone before'
Ciao Sig. Valerio
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Re: Vieni via con me
Credo che 7 milioni e mezzo di ascolto RAI3 li abbia fatti sommando le prime serate dell'ultimo mese
Battuto il Grande Fratello, seguito da 4.850,000 spettatori
(ANSA) – ROMA, 9 NOV – Sono stati 7.600.000 gli italiani cheieri sera hanno visto la puntata d’esordio di Vieni via con me,il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano che, con ospitiRoberto Benigni e Claudio Abbado, in prima serata su Raitre haraggiunto il 25.48% di share. Su Canale 5 la puntata del GrandeFratello e’ stata seguita da 4.850.000 telespettatori pari al20% di share.
Battuto il Grande Fratello, seguito da 4.850,000 spettatori
(ANSA) – ROMA, 9 NOV – Sono stati 7.600.000 gli italiani cheieri sera hanno visto la puntata d’esordio di Vieni via con me,il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano che, con ospitiRoberto Benigni e Claudio Abbado, in prima serata su Raitre haraggiunto il 25.48% di share. Su Canale 5 la puntata del GrandeFratello e’ stata seguita da 4.850.000 telespettatori pari al20% di share.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Vieni via con me
http://www.youtube.com/watch?v=UhUX5jq3FyU&
Ragà 7 milioni e 6 contro i 4 e 8 del Grande Fratello.
Forse c'è ancora speranza per questo paese...
Ragà 7 milioni e 6 contro i 4 e 8 del Grande Fratello.
Forse c'è ancora speranza per questo paese...
Re: Vieni via con me
Curioso come il programma che da speranza a questo paese sia prodotto dalla Endemol, sì la stessa che il lunedì sera manda in onda in Grande Fratello e lo abbruttisce.
E' da chi è controllata Endemol? Ma da Mediaset... qualcosa non torna.
E' da chi è controllata Endemol? Ma da Mediaset... qualcosa non torna.
Life is too short to drink cheap wine.
Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
Re: Vieni via con me
alleluja!
ogni tanto è necessario riprendere coscienza delle proprie eccellezze, che siano queste passate come falcone o attuali come saviano, abbado, benigni. ogni tanto è vitale che ci sia del tempo destinato ad ascoltarli, non in spezzoni, non su youtube, non soltanto nei ricordi.
Denuncia, elenchi, battute...parole, parole, parole...finalmente!
Missione compiuta, l'altissimo share è un suplus che non mi aspettavo; ora capisco che il desiderio di una serata del genere era ampiamente condiviso.
ogni tanto è necessario riprendere coscienza delle proprie eccellezze, che siano queste passate come falcone o attuali come saviano, abbado, benigni. ogni tanto è vitale che ci sia del tempo destinato ad ascoltarli, non in spezzoni, non su youtube, non soltanto nei ricordi.
Denuncia, elenchi, battute...parole, parole, parole...finalmente!
Missione compiuta, l'altissimo share è un suplus che non mi aspettavo; ora capisco che il desiderio di una serata del genere era ampiamente condiviso.
Go Mordecai!
Re: Vieni via con me
Visto su Youtube un po' di Benigni, e mi è parso sinceramente fiacco.
Altre volte, anche recentemente su temi simili era stato molto più brillante e pungente.
Recupererò poi il resto,
Comunque che ce ne fossero di programmi così, ovviamente,
Altre volte, anche recentemente su temi simili era stato molto più brillante e pungente.
Recupererò poi il resto,
Comunque che ce ne fossero di programmi così, ovviamente,
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- Drugo
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Re: Vieni via con me
RaphaEl ha scritto:alleluja!
ogni tanto è necessario riprendere coscienza delle proprie eccellezze, che siano queste passate come falcone o attuali come saviano, abbado, benigni. ogni tanto è vitale che ci sia del tempo destinato ad ascoltarli, non in spezzoni, non su youtube, non soltanto nei ricordi.
Denuncia, elenchi, battute...parole, parole, parole...finalmente!
Missione compiuta, l'altissimo share è un suplus che non mi aspettavo; ora capisco che il desiderio di una serata del genere era ampiamente condiviso.
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- Massimo Carbone
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- Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
- Località: Praha
Re: Vieni via con me
non ho visto la trasmissione, ma ho visto i video su youtube.
Non capisco i vostri entusiasmi.
I video di Saviano mi sembrano un po' retorici. Non di grande qualita'. Che c'entra, meglio quelli del grande fratello, ma meglio farsi un giro in centro, direi.
Vendola meglio, ma come si fa a fare una trasmissione politica che e' dichiaratamente contro il governo (per motivi pero' giusti ed extrapolitici) se si invita in trasmissione uno dei principali leader dell'opposizione? Da' l'idea di una trasmissione politica, potevano essere invitati altri gay, insomma.
Abbado ok, ma anche qui tema un po' banale e non si affronta il tema di dove si deve tagliare per non tagliare la cultura (che so, sanita', aiuti alle imprese, disoccupati, strade, qualcosa)
Benigni male: e' ogni anno peggio. Non fa piu' ridere, e' sempre uguale, e poteva evitarsi il ricordare di esser venuto gratis , perche' lui e' uno che (giustamente, eh, a buon diritto) riceve enormi compensi ogni volta che lo chiamano, aveva chiesto ancora un gran compenso, ed e' ricchissimo.
Insomma, una trasmissione che mi sembra con buone idee, buoni ospiti, dire finalmente cose vere, ma per il resto e' piu' il modo incui e' stata ostacolata a farla piacere, direi, che la qualita' vera. Non so, penso che se facesse una mezz'ora di trasmissione Federico Buffa, o Clerici, risucirebbero a dire in quel tempo piu' cose interessanti e di qualita'.
Pero' mi e' parsa un efficace campagna per la sinistra, direi: personaggi che sono di qualita' professionale, brave persone, se non ottime, poter affermare cose magari senza enorme profondita', ma senza contraddittori stupidi, con tranquillita', e con un modo di fare adatto a conquistare grande pubblico, come in effetti e' stato.
Pero', ripeto, come contenuti veri e propri e livello artistico, puntata deludente, per i video che ho visto.
c.
Non capisco i vostri entusiasmi.
I video di Saviano mi sembrano un po' retorici. Non di grande qualita'. Che c'entra, meglio quelli del grande fratello, ma meglio farsi un giro in centro, direi.
Vendola meglio, ma come si fa a fare una trasmissione politica che e' dichiaratamente contro il governo (per motivi pero' giusti ed extrapolitici) se si invita in trasmissione uno dei principali leader dell'opposizione? Da' l'idea di una trasmissione politica, potevano essere invitati altri gay, insomma.
Abbado ok, ma anche qui tema un po' banale e non si affronta il tema di dove si deve tagliare per non tagliare la cultura (che so, sanita', aiuti alle imprese, disoccupati, strade, qualcosa)
Benigni male: e' ogni anno peggio. Non fa piu' ridere, e' sempre uguale, e poteva evitarsi il ricordare di esser venuto gratis , perche' lui e' uno che (giustamente, eh, a buon diritto) riceve enormi compensi ogni volta che lo chiamano, aveva chiesto ancora un gran compenso, ed e' ricchissimo.
Insomma, una trasmissione che mi sembra con buone idee, buoni ospiti, dire finalmente cose vere, ma per il resto e' piu' il modo incui e' stata ostacolata a farla piacere, direi, che la qualita' vera. Non so, penso che se facesse una mezz'ora di trasmissione Federico Buffa, o Clerici, risucirebbero a dire in quel tempo piu' cose interessanti e di qualita'.
Pero' mi e' parsa un efficace campagna per la sinistra, direi: personaggi che sono di qualita' professionale, brave persone, se non ottime, poter affermare cose magari senza enorme profondita', ma senza contraddittori stupidi, con tranquillita', e con un modo di fare adatto a conquistare grande pubblico, come in effetti e' stato.
Pero', ripeto, come contenuti veri e propri e livello artistico, puntata deludente, per i video che ho visto.
c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Vieni via con me
Abbado comunque buono, quella parte li' forse la migliore. E Fazio comunque bene.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Vieni via con me
Sì Benigni non mi ha fatto ridere per nulla... come sempre d'altronde.
Re: Vieni via con me
Già. Adesso per par condicio direi che c'è bisogno di un programma con Gerry Scotti, Vespa ed ospiti i Fichi d'India.
- alessandro
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Re: Vieni via con me
Benigni mi e' piaciuto piu' quando ha parlato semiserio alla fine ceh non nelle battute su ruby e berlusconi.
saviano OK, contiamo anceh che l'obiettivo era quello di parlare a una ampia platea.
saviano OK, contiamo anceh che l'obiettivo era quello di parlare a una ampia platea.
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- alessandro
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Re: Vieni via con me
Pensiero unico ha scritto:
Ecco il teorema-Saviano: il Giornale come la mafia
Fabio Fazio, l’intervistatore più morbido di Gigi Marzullo, ha trovato un nuovo mestiere: il barman. Il suo Vieni via con me , programma costosissimo e strombazzato come la grande novità della tv italiana, è un gigantesco e costosissimo shaker dove viene frullato di tutto, dalla suora- banchiera favorevole alla nuova moschea di Torino al cantante che riesuma i pezzi di Giorgio Gaber, dalle lettere dei telespettatori al nuovo guru della politica italiana, Roberto Saviano. Un cocktail agitato, non mescolato, e scodellato in prima serata con un solo obiettivo: screditare Berlusconi e il Giornale.
Saviano è un Celentano meno sconclusionato e più ideologizzato, un telepredicatore più lungo e infinitamente più monotono, ma più feroce. Fazio vuol fare il brillante, con il solito sorrisino sfottente cita un vasto campionario di luoghi comuni sull’Italia, definizioni di Churchill, Prezzolini, Mussolini. Ma subito dopo fa l’elenco delle prostitute che esercitavano a Pompei prima dell’eruzione, dalle «tope» di bettola fino a quelle «colte, più raffinate, che si prostituivano per influenzare la politica. Poi Pompei crollò e il crollo continua ancora oggi». È l’aperitivo di benvenuto del più ricco barista Rai. L’«elenco»dovrebbe essere uno degli elementi caratterizzanti il programma, tra i cui autori ci sono Michele Serra (firma di Repubblica ) e Francesco Piccolo (dell’ Unità ). Ma è soltanto una noia. Compreso il catalogo delle definizioni di omosessuale letto dal governatore pugliese Nichi Vendola, gay dichiarato ma non proprio un fine dicitore cui è stata regalata la passerella.
Il pezzo forte è lo show di Saviano. Lo scrittore di Gomorra entra sulla scena tricolore, ma in realtà dominata dal rosso, alle 21.17 e parla per oltre mezz’ora. Come ha ampiamente spiegato su Repubblica , si dedica a smontare la «macchina del fango», la sua «ossessione». «Sento che la democrazia è letteralmente in pericolo, se ti poni contro questo governo ti aspetta l’attacco della macchina del fango», sentenzia come un oracolo. Riconosce che «non siamo né in Cina né in una dittatura fascista», bontà sua. Spiega che «una cosa è fare un errore, un’altra farsi corrompere»: viva la banalità. «La privacy è sacra, un pilastro della democrazia: nessuno ha il diritto di fotografarti in bagno perché perdi credibilità»: sembra di sentire Berlusconi. Invece no: «Un conto è la riservatezza, un conto è scegliere le amiche da candidare ». Ed ecco che nel frullatore finisce anche il Giornale, le cui prime pagine su Montecarlo e Boffo giganteggiano sullo sfondo ( come avevamo rivelato giorni fa). Così il fango ha nome e cognome, senza possibilità di contraddittorio, senza difesa, senza appello.
Per tenere fede alla sua fama di bastonatore della malavita organizzata, Saviano rispolvera farraginosamente la tragedia di Giovanni Falcone. Come dire: questo è il destino di chi è bersagliato dalle macchine del fango. E l’equazione del teorema- Saviano è facile da fare: il governo Berlusconi è come la mafia. Ecco dunque il programma partorito da Rai3 dopo il lungo braccio di ferro con i vertici aziendali che stentavano a firmare i contratti. Avevano ragione, non foss’altro che per la quantità di sbadigli. Trasmissione annunciata da Fazio, cancellata da Masi perché troppo costosa, poi tornata in auge con partecipazioni gratis, infine riammessa perché sembrava- i problemi di soldi erano spariti.
http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_t ... comments=1
Ecco il teorema-Saviano: il Giornale come la mafia
Fabio Fazio, l’intervistatore più morbido di Gigi Marzullo, ha trovato un nuovo mestiere: il barman. Il suo Vieni via con me , programma costosissimo e strombazzato come la grande novità della tv italiana, è un gigantesco e costosissimo shaker dove viene frullato di tutto, dalla suora- banchiera favorevole alla nuova moschea di Torino al cantante che riesuma i pezzi di Giorgio Gaber, dalle lettere dei telespettatori al nuovo guru della politica italiana, Roberto Saviano. Un cocktail agitato, non mescolato, e scodellato in prima serata con un solo obiettivo: screditare Berlusconi e il Giornale.
Saviano è un Celentano meno sconclusionato e più ideologizzato, un telepredicatore più lungo e infinitamente più monotono, ma più feroce. Fazio vuol fare il brillante, con il solito sorrisino sfottente cita un vasto campionario di luoghi comuni sull’Italia, definizioni di Churchill, Prezzolini, Mussolini. Ma subito dopo fa l’elenco delle prostitute che esercitavano a Pompei prima dell’eruzione, dalle «tope» di bettola fino a quelle «colte, più raffinate, che si prostituivano per influenzare la politica. Poi Pompei crollò e il crollo continua ancora oggi». È l’aperitivo di benvenuto del più ricco barista Rai. L’«elenco»dovrebbe essere uno degli elementi caratterizzanti il programma, tra i cui autori ci sono Michele Serra (firma di Repubblica ) e Francesco Piccolo (dell’ Unità ). Ma è soltanto una noia. Compreso il catalogo delle definizioni di omosessuale letto dal governatore pugliese Nichi Vendola, gay dichiarato ma non proprio un fine dicitore cui è stata regalata la passerella.
Il pezzo forte è lo show di Saviano. Lo scrittore di Gomorra entra sulla scena tricolore, ma in realtà dominata dal rosso, alle 21.17 e parla per oltre mezz’ora. Come ha ampiamente spiegato su Repubblica , si dedica a smontare la «macchina del fango», la sua «ossessione». «Sento che la democrazia è letteralmente in pericolo, se ti poni contro questo governo ti aspetta l’attacco della macchina del fango», sentenzia come un oracolo. Riconosce che «non siamo né in Cina né in una dittatura fascista», bontà sua. Spiega che «una cosa è fare un errore, un’altra farsi corrompere»: viva la banalità. «La privacy è sacra, un pilastro della democrazia: nessuno ha il diritto di fotografarti in bagno perché perdi credibilità»: sembra di sentire Berlusconi. Invece no: «Un conto è la riservatezza, un conto è scegliere le amiche da candidare ». Ed ecco che nel frullatore finisce anche il Giornale, le cui prime pagine su Montecarlo e Boffo giganteggiano sullo sfondo ( come avevamo rivelato giorni fa). Così il fango ha nome e cognome, senza possibilità di contraddittorio, senza difesa, senza appello.
Per tenere fede alla sua fama di bastonatore della malavita organizzata, Saviano rispolvera farraginosamente la tragedia di Giovanni Falcone. Come dire: questo è il destino di chi è bersagliato dalle macchine del fango. E l’equazione del teorema- Saviano è facile da fare: il governo Berlusconi è come la mafia. Ecco dunque il programma partorito da Rai3 dopo il lungo braccio di ferro con i vertici aziendali che stentavano a firmare i contratti. Avevano ragione, non foss’altro che per la quantità di sbadigli. Trasmissione annunciata da Fazio, cancellata da Masi perché troppo costosa, poi tornata in auge con partecipazioni gratis, infine riammessa perché sembrava- i problemi di soldi erano spariti.
http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_t ... comments=1
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Re: Vieni via con me
al minuto 7.30 solo per far notare che
ovvero insomma Benigni legge mymag o legge Chesterton (io almeno avevo messo il corsivo, però).Gios [url=http://www.mymag.it/forum/viewtopic.php?f=18&t=27193&start=320]tempo fa[/url] ha scritto:Tolkien e le sue fonti parlano dell'uomoeterno, l'uomo-relazione. Oltre a questo, parla di tutte quelle cose cui è sembre sembrato normale parlare agli uomini di tutti i tempi, ovvero le fiabe, i draghi (che non solo esistono, ma si possono sconfiggere) (...)
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Re: Vieni via con me
bellissimo passaggio, si, questo molto molto bello, son contento.
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Re: Vieni via con me
Legge Spinoza: tutto è possibileGios ha scritto:
al minuto 7.30 solo per far notare che
ovvero insomma Benigni legge mymag o legge Chesterton (io almeno avevo messo il corsivo, però).Gios [url=http://www.mymag.it/forum/viewtopic.php?f=18&t=27193&start=320]tempo fa[/url] ha scritto:Tolkien e le sue fonti parlano dell'uomoeterno, l'uomo-relazione. Oltre a questo, parla di tutte quelle cose cui è sembre sembrato normale parlare agli uomini di tutti i tempi, ovvero le fiabe, i draghi (che non solo esistono, ma si possono sconfiggere) (...)
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Re: Vieni via con me
"...se queste notizie venissero confermate, ma io non ci credo figurati se è vero"
Questa è geniale: Questo Mills è stato condannato per corruzione perchè è stato corrotto da un dipendente di Berlusconi, con i soldi di Berlusconi, per testimoniare il falso in un processo contro Berlusconi, ma non si capisce chi è il mandante
Questa è geniale: Questo Mills è stato condannato per corruzione perchè è stato corrotto da un dipendente di Berlusconi, con i soldi di Berlusconi, per testimoniare il falso in un processo contro Berlusconi, ma non si capisce chi è il mandante
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Vieni via con me
Boh, a me il monologo di Saviano è piaciuto, non mi è parso noioso né scontato, Vendola ha detto due parole in croce, nulla di che.
Benigni non è stato fenomenale ma ha avuto alcuni bei momenti e in generale ha tenuto bene la scena.
Anche Abbado bene.
Sono convinto anch'io che Buffa direbbe cose interessantissime, ma anche questi sinceramente non hanno deluso.
Benigni non è stato fenomenale ma ha avuto alcuni bei momenti e in generale ha tenuto bene la scena.
Anche Abbado bene.
Sono convinto anch'io che Buffa direbbe cose interessantissime, ma anche questi sinceramente non hanno deluso.
Re: Vieni via con me
Ragazzi dai siamo seri: ci volevano personaggi d'elitè e conosciuti dalla massa per attirare un'ampia platea e dare risalto ad un programma di qualità che aveva un chiaro e palese obiettivo: denunciare con la satira e con monologhi.
L'Avvocato non ha vinto un premio Oscar, non ha denunciato le mafie con un best-seller e non è un celebre direttore d'orchestra. E' una mente eccezionale e dotato di un'oratoria mai vista, ma non è conosciuto da tutti e io onestamente non l'ho mai sentito parlare di politica italiana, ma magari mi sbaglio.
Sul perché non scriva in un quotidiano nazionale di livello, è un mistero, ma di certo la sua presenza di ieri la prendo come una provocazione di Nick.
L'Avvocato non ha vinto un premio Oscar, non ha denunciato le mafie con un best-seller e non è un celebre direttore d'orchestra. E' una mente eccezionale e dotato di un'oratoria mai vista, ma non è conosciuto da tutti e io onestamente non l'ho mai sentito parlare di politica italiana, ma magari mi sbaglio.
Sul perché non scriva in un quotidiano nazionale di livello, è un mistero, ma di certo la sua presenza di ieri la prendo come una provocazione di Nick.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
Re: Vieni via con me
Ottima boccata d'aria fresca.
Qualcuno sa chi saranno i prossimi ospiti?
Qualcuno sa chi saranno i prossimi ospiti?
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
Re: Vieni via con me
Non ho capito cosa c'entri Buffa, sinceramente. Se voglio, un programma che parli di cultura, satira, giustizia, politica perchè no, (mal)costume, invito i personaggi migliori a parlare di questi argomenti e - aldilà che il monologo di Saviano possa essere risultato noioso, l'intervento di Benigni fiacco e ripetitivo, quello di Vendola troppo "politicizzato" - non ne vedo in tanti, migliori di quelli riuniti ieri sera.
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Re: Vieni via con me
Credo che Nick fosse ironico...fabio86 ha scritto:Non ho capito cosa c'entri Buffa, sinceramente.
Re: Vieni via con me
Io ho risposto semplicemente a quest'affermazione:whiterussian ha scritto:Credo che Nick fosse ironico...fabio86 ha scritto:Non ho capito cosa c'entri Buffa, sinceramente.
Ribadisco, aldilà dei gusti o meno, in una trasmissione del genere io vorrei sempre ascoltare gente come Abbado, Banigni, Saviano e compagnia bella...Nickognito ha scritto: Non so, penso che se facesse una mezz'ora di trasmissione Federico Buffa, o Clerici, risucirebbero a dire in quel tempo piu' cose interessanti e di qualita'.
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Re: Vieni via con me
Grande osservazione di Nico.nico ha scritto:Curioso come il programma che da speranza a questo paese sia prodotto dalla Endemol, sì la stessa che il lunedì sera manda in onda in Grande Fratello e lo abbruttisce.
E' da chi è controllata Endemol? Ma da Mediaset... qualcosa non torna.
Ok che io guardo appena Current su Sky, alla voce "informazione" ma sapere certe cose estremizza sempre ,ed a ragione.i dubbi.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Vieni via con me
Scusate la domanda stupida (ma non provocatoria... non vivo da anni in Italia): chi e' Federico Buffa?
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Re: Vieni via con me
uglygeek ha scritto:Scusate la domanda stupida (ma non provocatoria... non vivo da anni in Italia): chi e' Federico Buffa?
http://www.youtube.com/watch?v=PIBudm7vKmM
Re: Vieni via con me
E' una specie di totem, me lo chiedo anche io ogni tanto.uglygeek ha scritto:chi e' Federico Buffa?
Re: Vieni via con me
una figura mitologica metà uomo e metà palla da basketuglygeek ha scritto:Scusate la domanda stupida (ma non provocatoria... non vivo da anni in Italia): chi e' Federico Buffa?
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Re: Vieni via con me
Francamente Fazio ha fatto come al solito schifo, anzi, un po' meno del solito, però pur sempre incapace. Per me è sbalorditivo che un omuncolo del genere sia considerato un genio della televisione.
Nella duetto con Sabiano, la lettura delle motivazioni del "vado via" e "resto", ha sfigurato Fazio, con uno che non aveva mai fatto cose del genere in TV ( mentre per Fazio dovrebbe essere all'ordine del giorno )
C'era un fantastico articolo ( un breve saggetto, una roba del genere) di Scanzi che esprimeva magistralmente il mio pensiero su Fabio Fazio. Magari Pindaro me lo ritrova e lo posta.
Tutto ciò è riferito a Fazio, non di certo alla trasmissione che ho gradito non poco, anche se Benigni non ha più la verve di 15 anni fa ( o forse è semplicemente invecchiato).
Nella duetto con Sabiano, la lettura delle motivazioni del "vado via" e "resto", ha sfigurato Fazio, con uno che non aveva mai fatto cose del genere in TV ( mentre per Fazio dovrebbe essere all'ordine del giorno )
C'era un fantastico articolo ( un breve saggetto, una roba del genere) di Scanzi che esprimeva magistralmente il mio pensiero su Fabio Fazio. Magari Pindaro me lo ritrova e lo posta.
Tutto ciò è riferito a Fazio, non di certo alla trasmissione che ho gradito non poco, anche se Benigni non ha più la verve di 15 anni fa ( o forse è semplicemente invecchiato).
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Vieni via con me
non ho visto nulla ma ho recuperato lo spezzone di Saviano su Falcone e la macchina del fango: Saviano per me è bravo in Tv, sa parlare e coinvolgere, anche se ho preferito in passato altri interventi soprattutto quelli su "La bellezza e l'inferno".
Benigni non l'ho visto ma onestamente non mi strappo i capelli, oramai ha perso del tutto l'antico smalto e lo trovo un pò troppo ripetitivo.
Fazio resta un pò un mistero, mi sa del bravo e buon maestrino ma zero personalità.
Benigni non l'ho visto ma onestamente non mi strappo i capelli, oramai ha perso del tutto l'antico smalto e lo trovo un pò troppo ripetitivo.
Fazio resta un pò un mistero, mi sa del bravo e buon maestrino ma zero personalità.
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Re: Vieni via con me
il problema e' che senza Fazio probabilmente non ci sarebbe stata la trasmissione, probabilmente. Penso che chi accusasse Fazio di non esporsi e manifestare idee chepotessero colpire qualcuno abbia semplicemente sbagliato. Poi che non sia un eccelso conduttore, beh, si, l'impressione e' quella di baba.Nasty ha scritto:Francamente Fazio ha fatto come al solito schifo, anzi, un po' meno del solito, però pur sempre incapace. Per me è sbalorditivo che un omuncolo del genere sia considerato un genio della televisione.
Nella duetto con Sabiano, la lettura delle motivazioni del "vado via" e "resto", ha sfigurato Fazio, con uno che non aveva mai fatto cose del genere in TV ( mentre per Fazio dovrebbe essere all'ordine del giorno )
C'era un fantastico articolo ( un breve saggetto, una roba del genere) di Scanzi che esprimeva magistralmente il mio pensiero su Fabio Fazio. Magari Pindaro me lo ritrova e lo posta.
Tutto ciò è riferito a Fazio, non di certo alla trasmissione che ho gradito non poco, anche se Benigni non ha più la verve di 15 anni fa ( o forse è semplicemente invecchiato).
Pero' la trasmissione con Saviano, Benigni, Abbado, ecc, ce li ha portati Fazio, non Scanzi, o chissa' chi.
c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Vieni via con me
Omuncolo?!Nasty ha scritto:Francamente Fazio ha fatto come al solito schifo, anzi, un po' meno del solito, però pur sempre incapace. Per me è sbalorditivo che un omuncolo del genere sia considerato un genio della televisione.
Oh Nasty, ma che scherziamo? Cos'è, tuo fratello?
Genio per chi, poi, vorrei capirlo.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: Vieni via con me
Concordo con Nick, ho sempre mosso accuse a Fazio di non esporsi, ma devo dire che questa volta è stato davvero bravo.
Sono d'accordo anche sulle sue qualità meramente professionali, però, per la puttàna, ha fatto un bel lavoro con questa trasmissione.
Sono d'accordo anche sulle sue qualità meramente professionali, però, per la puttàna, ha fatto un bel lavoro con questa trasmissione.