enoryt ha scritto:Eppure sono convinto che se anche l' Open fosse arrivato nel primo dopoguerra i tempi non erano ancora maturi per partecipazioni complete di tutti i giocatori a tutti gli slam. (nel Golf gli americani snobbarono a lungo il British Open ...).
Probabile quindi qualche edizione minore per Australian e Parigi; il circuito sarebbe stato prevalentemente americano con molte esibizioni ristrette ai top players per far soldi ed una ventina di tornei "seri".
Per Gonzales il traguardo dei 20 slam è plausibile; lo stesso dicasi per Rosewall e Laver.
La tua osservazione è indubbiamente ben centrata. Pochi dubbi, in effetti, che in un tennis open giocatori come Kramer e Gonzales sarebbero andati molto di rado in Australia e non sempre a Parigi. Gli australiani avrebbero quindi goduto di un certo vantaggio numerico: Laver e Rosewall sarebbero probabilmente in testa alla classifica di slam vinti, con Newcombe ed Emerson a primeggiare tra i "dilettanti".
Considerando che il periodo buono di Laver va dal 1962 al 1967, e che Kramer si è ritirato presto, direi che Rocket poteva vincerne 15 - al più - con Rosewall a quota 20, Gonzales pure a quota 15, Kramer sui 10. E vanno aggiunti i titoli prima del 1948 e dopo il 1967. Darei 20 slam, non 15, agli altri giocatori, tra i quali ci sono anche molti professionisti che hanno avuto periodi di gloria intensi anche se brevi (Hoad e Sedgman su tutti).
Tuttavia, se si vuole fare un confronto coi 18 titoli di Federer, bisogna per forza ipotizzare una partecipazione generalizzata a tutti gli slam, e anche tener conto del vuoto bellico. Questo darebbe maggior forza a Kramer e Gonzales, ma renderebbe interessante il bilancio di Budge e soprattutto quello di Tilden, che non a caso io colloco molto in alto nelle mie classifiche.
In questo caso vedrei sopra quota 20 Rosewall e Tilden sicuri, con Laver e Gonzales sul filo. Federer potrebbe essere il quinto.
"Come possono essere i supertornei della fantasia di nickognito più concreti della realtà?"