scooter ha scritto:sì, Newcombe a 21 anni non aveva semifinali slam; in compenso a 23 vince Wimbledon e US Open (anche se con percorsi alquanto agevoli, questo va detto). Più in generale, Newcombe è uno che in carriera ha vinto slam battendo (anche) Smith, Connors, e Rosewall e no, io non credo che fra le seconde linee di oggi ci sia qualcuno che vale tanto.
1) perché ne servirebbero almeno due (cioè se c'è il nuovo Newcombe ma manca il nuovo Connors da battere…)
2) perché li vedo giocare
A 23 vince Wimbledon perche' i campioni non lo giocano. Anche Tsitsipas avrebbe forse vinto gli Australian (o Medvedev). Anche Thiem avrebbe vinto Parigi.
Su Zverev e Aliassime (ma anche Tsitsipas, Sinner
), non vedo il senso di parlarne ora. Capisco che tu li possa veder giocare e dire che non varranno mai Newcombe, ma si parla di tue sensazioni, o di mie sensazioni, non di fatti.
Che arrivi poi il nuovo Connors non saprei. Pero' tra Connors e Laver-Rosewall ci sono 14-18 anni di differenza, quindi per fare un paragone dovremmo aspettarci un giocatore di livello Connors nella generazione 2000-2004 diciamo, rispetto a Djokovic- Nadal.
Ma forse ti riferivi anche agli under 16 che non saranno mai dei Connors
.
Io vedo solo che un Newcombe 24-25 enne, tornati i vecchi, non vince nulla per due anni mentre un vecchio fa il grande slam e il 35 enne vince Parigi, pero' prende la cosa allegramente e se ne va al pub a bere birra. Non so cosa si sarebbe detto qui, ecco.
Il problema e' che se uno Zverev vince il Masters battendo Federer e Djokovic, si dice che vale infinitamente meno di un Kodes che non e' mai stato top4 del mondo, che non ha mai battuto Rosewall nemmeno quando aveva 43 anni, che perdeva ancora dal Laver 40enne semiritirato, che ha vinto Wimbledon grazie a un boicottaggio, che perdeva anche con i vari Newcombe e Nastase e cosi' via. E lo si paragona a un Hewitt che diventava n.1 del mondo battendo Sampras, Agassi, Federer giovane e quant'altro.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)