stefano61 ha scritto:Se consideri che, con le condizioni che si è trovato oggi Djokovic a Wimbledon, Lendl potrebbe averne vinti tranquillamente un paio saremmo, in fondo, 13 Slam a 12. Dimmi tu dove sarebbe la "differenza enorme" tra i due.
Non è per caso che io vado ripetendo, da anni, che Lendl e Djokovic sono giocatori di pari forza (oltre che caratteristiche tecniche simili), col serbo più forte in apparenza solo perché vissuto in un'epoca diversa. La mia tesi non gode di grandi favori, ma sino ad oggi non ho visto nulla che mi possa far cambiare idea (magari, se il serbo resta di nuovo ad alti livelli un paio d'anni, si potrà dire che è stato più longevo del ceco, ma questo non c'entra con la forza).
Né il fatto che Djokovic giochi meglio di Lendl ha il minimo significato, perché tutti, oggi, giocano meglio di come si giocava 30 anni fa, e meglio ancora rispetto a 60, o 90 anni fa (o Tilden non perderebbe da Seppi, oggi).
Tuttavia il punto non è questo. Il punto è che tu stai vedendo solo la punta dell'iceberg. La tua tesi è che Lendl è stato svantaggiato dall'essere vissuto in un'epoca dove c'era ancora molta erba in giro, ed erba vera, e che in qualche modo questo non è giusto, o almeno rende inutili le comparazioni con i giocatori di oggi, che si avvantaggiano di superfici omologate per accumulare più titoli, laddove negli anni '80 questi andavano giocoforza divisi tra gli specialisti.
Questa è la punta dell'iceberg. Il resto dell'iceberg è questa considerazione: diamo per scontato (direi che è estremamente probabile) che nel giro di tre anni i tre grandi abbiano smesso di vincere e che Murray non si riprenda pienamente dall'intervento all'anca, come già successo a molti tennisti prima di lui. E' probabile che per alcuni anni, e salvo improvvise comparse di nuovi fuoriclasse (comparse di cui al momento non se ne vedono i segni) ci si possa trovare in una situazione in cui, mettiamo, Zverev vince in Australia, Thiem a Parigi, Kyrgios a Londra, Dimitrov a New York. Di tanto in tanto, salvo infortuni, qualche successo arride anche a Chung, Shapovalov o Coric. Diciamo che si andrebbe avanti così per un altri tre anni circa, poi - forse - si vedranno nuovi fuoriclasse.
Non è assurdo, giusto? Sono certo che, tu, convinto come e più di me dell'inconsistenza dei "ricambi", sarai pienamente d'accordo.
A questo punto potrai dire: "se Lendl avesse giocato adesso avrebbe fatto il Grande Slam. E non una sola volta, Forse anche due. E avrebbe vinto, prima e dopo questi tre anni di buio, molti altri titoli. Ne avrebbe una ventina o più, dall'epoca in cui c'erano ancora i tre grandi (ma in declino, e con superfici su cui Lendl si sarebbe battuto almeno alla pari con loro) sino all'epoca successiva, quella con i nuovi fuoriclasse ma ancora un po' acerbi. Lendl sarebbe quindi il GOAT, senza se e senza ma."
Invece Lendl, vissuto in un'epoca piena di erba e con avversari forti, non ha fatto il GS e ha vinto "solo" 8 titoli. La diversa epoca non solo può trasformare Lendl in Djokovic, m addirittura farlo diventare il GOAT.
D'altra parte, così è sempre stato. Budge ha fatto il GS nel 1938 (anzi, 6 titoli consecutivi fra il 1937 e il 1938). Ma Vines e Perry erano ormai professionisti, e Von Cramm nelle galere naziste. Laver lo ha fatto nel 1962, in una situazione ben nota. Poi nel 1969, me nel periodo di buco tra due generazioni: cinque anni prima, e avrebbe avuto contro Rosewall al meglio, Gonzales ancora fortissimo, Emerson, Pietrangeli, Santana al meglio. Cinque anni dopo, Borg e Connors oltre a Newcombe.
E' evidente che non c'è una soluzione a questo problema, non essendo possibile organizzare davvero i supertornei e capire se davvero Budge e Laver erano così forti o chi avrebbe vinto di più tra Lendl e Djokovic. Tu dici giustamente che la mancanza di soluzioni non implica il dover far finta che il problema non esista, ma quello che puoi fare è considerare l'insieme del gioco, e non solo il semplice numero di titoli. Per esempio Djokovic domina più di Lendl: il che significa che, con gli avversari che si ritrovava, Lendl avrebbe dovuto vincere un po' di più. Un punto a favore del serbo. Per esempio, Djokovic è più longevo di Lendl e ha iniziato a vincere prima. Altro punto a suo favore. Rispetto a Lendl Djokovic ha una resa migliore contro i giocatori al suo livello, ed è molto più difficile da battere, su ogni superficie: anche questo va a suo favore. Tutto questo significa che, pur ipotizzando una sostanziale equivalenza - comunque non dimostrabile - tra i due giocatori a parità di condizioni ed avversari, c'è qualcosa che induce a preferire il serbo al ceco. Per dire, io metterei il primo intorno alla 10-12esima posizione all'time, il secondo alla 12-15esima.
E ovviamente il problema resta insoluto, ma almeno se ne riduce l'importanza. E, sia pure non così tanto, qualcosa puoi fare anche quando ci sono le guerre o le cadute da cavallo a romperci le uova nel paniere.