Clerici...
Re: Clerici...
Gianni tvb, pero il match di domenica è stato storico, nessun dubbio a riguardo...
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Re: Clerici...
E' una presa di posizione storico/etica, la sua, secondo cui il tennis è a prescindere più grande dei suoi protagonisti, piccoli o grandi che siano ,ecco perché ti risulterà sempre impossibile, o quasi, leggere nei suoi commenti un incontro che lui ritenga superiore agli altri, come mai ti dirà che vi sia stato uno migliore degli altri.ste86 ha scritto:Gianni tvb, pero il match di domenica è stato storico, nessun dubbio a riguardo...
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Clerici...
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Re: Clerici...
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Re: Clerici...
nonostante lo schifoso post di cui sopra, e' vivo.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Clerici...
Moh neanche Clerici echecazzo!
Clerici: 'se fossi un po più gay mi farei accarrezzare anch'io dalla volle' di Mc Enroe...e tu Rino?'
Tommasi ' e no... io no'
Clerici 'ma dai sei sicuro?
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Re: Clerici...
Che essere spregevole.Nickognito ha scritto:nonostante lo schifoso post di cui sopra, e' vivo.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Clerici...
Raimondo Vianello ha fatto humour nero tutta una vita, era schifoso anche lui? Quasi tutti ultimamente entrate in questo thread e scrivete: "aaahhh, mi credevo che era morto e invece no"
Augurate la morte e la sofferenza quasi ogni giorno, in questo forum, ai vostri avversari politici e in generale alle persone che odiate... e poi lo schifoso e spregevole sarei io?
Ha quasi 90 anni, nessuno è immortale eh
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Re: Clerici...
Va a cagare.ferryboat ha scritto:Raimondo Vianello ha fatto humour nero tutta una vita, era schifoso anche lui? Quasi tutti ultimamente entrate in questo thread e scrivete: "aaahhh, mi credevo che era morto e invece no"
Augurate la morte e la sofferenza quasi ogni giorno, in questo forum, ai vostri avversari politici e in generale alle persone che odiate... e poi lo schifoso e spregevole sarei io?
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Re: Clerici...
Ragazzi per favore non cadete nella trappola... Non merita neanche la soddisfazione di una risposta a nessuno dei suoi post da ignorante
Ecco l'ultimo pezzo di Gianni pubblicato oggi su Repubblica:
Avete mai gioito per una improvvisa notorietà? Era dai tempi in cui portavo la Olivetti al mio zio elettivo Gianni Brera, a S. Siro, che non mi capitava. Esco dalla Mondadori, dove cercano invano di vendere un mio nuovo romanzo, e il tassista mi domanda: «Ma lei non era a Indian Wells? L'avrà visto in tv? Straordinario, non crede?». Capisco che si tratta di Fede-rer, ripeto "straordinario" e mi inoltro in un dialogo simile a quello mi era stato proposto da un tifoso innamorato del mio amico Gianni Rivera. Sbarco al Piccolo Teatro, dove la regista Silvia Sinigaglia sta leggendo una delle mie commedie rifiutate, e il controllore mi lascia entrare ricordandomi le telecronache che facevo, insieme a Tommasi, quando Federer era bambino. Insomma, non posso non essere grato a Roger, che mi definisce occasionalmente "quel vecchio giornalista italiano" per avermi momentaneamente illuminato con la sua Arte. Per essere più oggettivo dovrei chiamarla Grande Arte, anche se non mi è facile spiegarmi meglio, quasi si trattasse di Nureyev o di Baryshnikov. Ma c'è di più. Questi ballerini interpretavano personaggi che non avevano creato, Roger è giunto a interpretare il suo stesso Personaggio.
Cosa fa di meglio e di diverso dai suoi avversari, Roger? Gioca, secondo me, un misto di tennis del presente e del passato. Pare che nella sua mano fatata la racchetta sia a tratti di legno. Tiene una posizione incredibilmente avanzata, le scarpe sulla linea di fondo, come faceva il mio caro Moschettiere Henri Cochet, quello che spinse Big Bill Tilden ad affermare: «Questo francese ha giocato un tennis che non conoscevo».
L'altra sera, nella finale di Indian Wells, la posizione avanzatissima ha permesso a Roger di rimpicciolire il proprio campo, e far sì che quello del suo avversario, Wawrinka, si ampliasse. E ritorno ai grandi Rivera e Brera, che guardava l'abatino giocare insieme a me, in doppio: «Ha più senso geometrico di un geometra». Che poi sia stato Edberg, a consigliargli quella posizione, oppure l'attuale palleggiatore Ljubicic, non mi sembra decisivo. McEnroe battè Borg soltanto dopo aver accorciato il suo proprio campo, e così ampliato quello dell'avversario. Cochet fece lo stesso con Tilden. È meno difficile giocare su un campo di misure più ridotte. È più facile tirare un rigore da 11 metri che una punizione da 15. Bisogna solo saperlo fare.
Ecco l'ultimo pezzo di Gianni pubblicato oggi su Repubblica:
Avete mai gioito per una improvvisa notorietà? Era dai tempi in cui portavo la Olivetti al mio zio elettivo Gianni Brera, a S. Siro, che non mi capitava. Esco dalla Mondadori, dove cercano invano di vendere un mio nuovo romanzo, e il tassista mi domanda: «Ma lei non era a Indian Wells? L'avrà visto in tv? Straordinario, non crede?». Capisco che si tratta di Fede-rer, ripeto "straordinario" e mi inoltro in un dialogo simile a quello mi era stato proposto da un tifoso innamorato del mio amico Gianni Rivera. Sbarco al Piccolo Teatro, dove la regista Silvia Sinigaglia sta leggendo una delle mie commedie rifiutate, e il controllore mi lascia entrare ricordandomi le telecronache che facevo, insieme a Tommasi, quando Federer era bambino. Insomma, non posso non essere grato a Roger, che mi definisce occasionalmente "quel vecchio giornalista italiano" per avermi momentaneamente illuminato con la sua Arte. Per essere più oggettivo dovrei chiamarla Grande Arte, anche se non mi è facile spiegarmi meglio, quasi si trattasse di Nureyev o di Baryshnikov. Ma c'è di più. Questi ballerini interpretavano personaggi che non avevano creato, Roger è giunto a interpretare il suo stesso Personaggio.
Cosa fa di meglio e di diverso dai suoi avversari, Roger? Gioca, secondo me, un misto di tennis del presente e del passato. Pare che nella sua mano fatata la racchetta sia a tratti di legno. Tiene una posizione incredibilmente avanzata, le scarpe sulla linea di fondo, come faceva il mio caro Moschettiere Henri Cochet, quello che spinse Big Bill Tilden ad affermare: «Questo francese ha giocato un tennis che non conoscevo».
L'altra sera, nella finale di Indian Wells, la posizione avanzatissima ha permesso a Roger di rimpicciolire il proprio campo, e far sì che quello del suo avversario, Wawrinka, si ampliasse. E ritorno ai grandi Rivera e Brera, che guardava l'abatino giocare insieme a me, in doppio: «Ha più senso geometrico di un geometra». Che poi sia stato Edberg, a consigliargli quella posizione, oppure l'attuale palleggiatore Ljubicic, non mi sembra decisivo. McEnroe battè Borg soltanto dopo aver accorciato il suo proprio campo, e così ampliato quello dell'avversario. Cochet fece lo stesso con Tilden. È meno difficile giocare su un campo di misure più ridotte. È più facile tirare un rigore da 11 metri che una punizione da 15. Bisogna solo saperlo fare.
"In un certo senso il Tennis è finito con Federer. Potrà non fare piacere sentirlo ma così è." JR
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Re: Clerici...
Complimenti al quel furbone....ovviamente ho subito pensato al peggio vedevo il suo thread riportato su....non scrivo quello che penso perchè non voglio essere cacciato dal forum
Re: Clerici...
Ma un fallo a 15 metri è sempre rigoreÈ più facile tirare un rigore da 11 metri che una punizione da 15. Bisogna solo saperlo fare.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Clerici...
Beh ci sono le punizioni a due in area, a proposito ci sono ancora?Ombra84 ha scritto:Ma un fallo a 15 metri è sempre rigoreÈ più facile tirare un rigore da 11 metri che una punizione da 15. Bisogna solo saperlo fare.
Questa la ricordo come fosse ieri (madò la vecchiaia), gioco pericoloso di Scirea su Bertoni (cito a memoria La nostra Moviola de Il Giornalino ) e Diego che va oltre le leggi della fisica
il Napoli fermò la Juve dopo 8 vittorie iniziali consecutive
Re: Clerici...
La nostra Moviola de Il Giornalinotuborovescio ha scritto:gioco pericoloso di Scirea su Bertoni (cito a memoria La nostra Moviola de Il Giornalino )
con le illustrazioni di Giovetti
prematurata la supercazzola o scherziamo?
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Re: Clerici...
ahahahhaludega ha scritto: Insomma, non posso non essere grato a Roger, che mi definisce occasionalmente "quel vecchio giornalista italiano" per avermi momentaneamente illuminato con la sua Arte.
Gianni
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Re: Clerici...
Sul canale 111 la finale di Wimbledon 1993 col commento del duo
La Novotna in quella finale si suicidò
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Re: Clerici...
Grazie della segnalazione, la rivedrò molto volentieritennisfan82 ha scritto:Sul canale 111 la finale di Wimbledon 1993 col commento del duo
La Novotna in quella finale si suicidò
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'. (P.P.P.)
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Re: Clerici...
Le pagine sono quelle "In memoria". Per par condicio sostituisco il nome Salvini con il nome ClericiPINDARO ha scritto:Come del resto Salvini.
Purtroppo non è ancora in queste pagine.
Oppure chiedo uguale (e maggiore) indignazione di quella che sollevai io per una semplice battuta.PINDARO ha scritto:Come del resto Clerici
Purtroppo non è ancora in queste pagine.
Il nostro "Campione" dell'insulto e della maleducazione ha scritto questa sua ennesima perla qui:
http://mymag.it/forum/viewtopic.php?f=1 ... start=1240
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Re: Clerici...
Ci fu molto di peggio
a parte le diverse opinioni politiche dispiace sempre vedere una bella macchina distrutta...
parlando seriamente:
....che se ne vada affanculo haider e se possibile in compagnia di tutti i fascisti e nazisti.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Clerici...
da oggi è su Supertennis con un programma quotidiano alle 19.15.
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Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
Re: Clerici...
Da oggi e per sempre o da oggi e per tutto il torneo?nico ha scritto:da oggi è su Supertennis con un programma quotidiano alle 19.15.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Clerici...
credo solo fino al 2131NNick87 ha scritto:Da oggi e per semprenico ha scritto:da oggi è su Supertennis con un programma quotidiano alle 19.15.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Clerici...
fino a che scampa.NNick87 ha scritto:Da oggi e per sempre o da oggi e per tutto il torneo?nico ha scritto:da oggi è su Supertennis con un programma quotidiano alle 19.15.
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Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
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Re: Clerici...
Volendo usando un avatar anche oltre.Nickognito ha scritto:credo solo fino al 2131NNick87 ha scritto:Da oggi e per semprenico ha scritto:da oggi è su Supertennis con un programma quotidiano alle 19.15.
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Re: Clerici...
La risposta su chi vince il torneo femminile...
http://video.sky.it/sport/tennis/melofo ... 352957.vid
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Re: Clerici...
La grazie di Venus, vent’anni d’amore (Gianni Clerici, La Repubblica)
Venus ha appena vinto quello che i bene informati – non oso definirli colleghi perché somiglio sempre più a un ufficio ricordi smarriti – hanno chiamato “scontro generazionale”. Ha cioè battuto quella che potrebbe essere una sua bambina ( che piacere sarebbe stato prendere parte alle ragioni della nascita ), la vincitrice del Roland Garros Jelena Ostapenko, vent’anni meno di lei. Finito il match, mi stavo avviando verso il Museo, per cercare di riprodurre i miei articoli su Venus, contenuti in due dei miei libri, quando mi sono imbattuto in una giovane collega, Francesca. Mi ha chiesto dove stessi andando e, alla mia risposta, ha affermato «Non ti vergogni? Il plagio di se stessi significa la crisi della creatività, posto che tu ne abbia ancora una». Aveva ragione.
Mi sono allora seduto al mio banco e ho cercato di ricordare vicende che abbiamo vissuto, insieme a quella che oggi, dopo aver vinto cinque Wimbledon, è in semifinale del sesto. Ricordo la prima volta che la vidi, ragazzina, sul campo di Compton, insieme al mio povero amico Bud Collins. Era insieme a una sorellina più piccola, Serena, e il padre Richard, un omone che giocava malissimo e si chiamava, da sé, coach, chiese mille dollari per l’intervista a Collins, che rifiutò indignato. Passò tempo, Venus cominciò a vincere, venne in Europa e in una conferenza stampa al Roland Garros – aveva 17 anni – la informai che il suo nome fosse quello della Dea del Mare e che addirittura in un paesino della provincia di Arezzo, si celebrasse il suo rito.
Giunse poi il momento più emozionante del mio amore per Venus, quando una sua amica, Alexandra Stevenson, figlia del DoctorJay, giungendo alla semifinale di Wimbledon, me la presentò in un momento di gioia, in modo che, da quel giorno, a ogni vittoria fossi ammesso a baciarle il ginocchio sinistro. Fu quella la ragione della mia gelosia, perché un giovane autista degli Internazionali d’Italia, tale Davide, invitò Venus a casa sua, a Jesi, e si spinse – temo – oltre il ginocchio.
Ma il momento più nero della mia mancata intimità con la bella avvenne l’anno scorso a Roma dove, nonostante io le mostrassi uno scatto del fotografo Koto Bolofi con tanto di affettuosissima dedica, Venus mi disse di avermi dimenticato, di non ricordare più il mio nome. Terminati di ricucire questi ricordi, non sarà difficile credere che, dopo il match in cui ha dominato la Alona Ostapenko, chiamata Jelena sul passaporto lettone, io sia rimasto ad ammirare Venus in silenzio nella conferenza stampa (…)
Venus ha appena vinto quello che i bene informati – non oso definirli colleghi perché somiglio sempre più a un ufficio ricordi smarriti – hanno chiamato “scontro generazionale”. Ha cioè battuto quella che potrebbe essere una sua bambina ( che piacere sarebbe stato prendere parte alle ragioni della nascita ), la vincitrice del Roland Garros Jelena Ostapenko, vent’anni meno di lei. Finito il match, mi stavo avviando verso il Museo, per cercare di riprodurre i miei articoli su Venus, contenuti in due dei miei libri, quando mi sono imbattuto in una giovane collega, Francesca. Mi ha chiesto dove stessi andando e, alla mia risposta, ha affermato «Non ti vergogni? Il plagio di se stessi significa la crisi della creatività, posto che tu ne abbia ancora una». Aveva ragione.
Mi sono allora seduto al mio banco e ho cercato di ricordare vicende che abbiamo vissuto, insieme a quella che oggi, dopo aver vinto cinque Wimbledon, è in semifinale del sesto. Ricordo la prima volta che la vidi, ragazzina, sul campo di Compton, insieme al mio povero amico Bud Collins. Era insieme a una sorellina più piccola, Serena, e il padre Richard, un omone che giocava malissimo e si chiamava, da sé, coach, chiese mille dollari per l’intervista a Collins, che rifiutò indignato. Passò tempo, Venus cominciò a vincere, venne in Europa e in una conferenza stampa al Roland Garros – aveva 17 anni – la informai che il suo nome fosse quello della Dea del Mare e che addirittura in un paesino della provincia di Arezzo, si celebrasse il suo rito.
Giunse poi il momento più emozionante del mio amore per Venus, quando una sua amica, Alexandra Stevenson, figlia del DoctorJay, giungendo alla semifinale di Wimbledon, me la presentò in un momento di gioia, in modo che, da quel giorno, a ogni vittoria fossi ammesso a baciarle il ginocchio sinistro. Fu quella la ragione della mia gelosia, perché un giovane autista degli Internazionali d’Italia, tale Davide, invitò Venus a casa sua, a Jesi, e si spinse – temo – oltre il ginocchio.
Ma il momento più nero della mia mancata intimità con la bella avvenne l’anno scorso a Roma dove, nonostante io le mostrassi uno scatto del fotografo Koto Bolofi con tanto di affettuosissima dedica, Venus mi disse di avermi dimenticato, di non ricordare più il mio nome. Terminati di ricucire questi ricordi, non sarà difficile credere che, dopo il match in cui ha dominato la Alona Ostapenko, chiamata Jelena sul passaporto lettone, io sia rimasto ad ammirare Venus in silenzio nella conferenza stampa (…)
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Re: Clerici...
87!
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Re: Clerici...
ma quindi è nato lo stesso giorno di Dino Baggio non ci avevamo mai fatto caso
Re: Clerici...
E come li portaNickognito ha scritto:87!
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Re: Clerici...
Ieri era ospite a Radio 2 per promuovere il suo ultimo libro e ha detto che tradurranno "500 anni di tennis" anche in cinese
Auguroni mito
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Re: Clerici...
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Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
Re: Clerici...
Pare di no, dovrebbero essere 87 primavere ((Como, 24 luglio 1930)
Auguroni !
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Re: Clerici...
eh no, ha corretto dopo, infatti il link recita ancora 86 anni.
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Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
Re: Clerici...
Ah, trufffaaaaaaanico ha scritto:eh no, ha corretto dopo, infatti il link recita ancora 86 anni.
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
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Re: Clerici...
Solo i migliori.dsdifr ha scritto:ma quindi è nato lo stesso giorno di Dino Baggio non ci avevamo mai fatto caso
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"