Però, così, per cercar di riattivare la discussion (assurda,
) che si stava spegnendo,
.
1) I fautori del repeat the point dicono che è moralmente ingiusto che se la palla è buona, e se questa non era vincente o affini, è ingiusto che l'avversaria della R. ottenga il punto.
Ma questo succede già: avesse fermato, nella stessa situazione di gioco, per prima (e ultima) il gioco la R. perchè aveva visto la palla innocua fuori, il punto l'avrebbe perso.
Qui, non l'ha fermato per prima; ma per ultima sì. Quindi la logica che si potrebbe applicare è la stessa.
2) D'altra parte, se si fa il paragone con la terra rossa, allora si raggiunge la conclusione opposta.
Perchè, è sempre successo (credo) che in situazioni analoghe, di divergenza tra arbitro e giudice di linea, il primo scendesse e controllasse il punto. Con il giocatore (R.) a guardare e discutere.
E se l'arbitro aveva ragione, si rigiocava il punto.
- In definitiva, entrambe le interpretazioni sono logicamente (la prima) o consuetudinariamente (la seconda) valide,
Tuttavia, nella seconda c'è una differenza: prima, sulla terra, il giocatore era formalmente "neutrale" - quindi rigiocare il punto era ovvio. Era lì che guardava, discuteva, ma non aveva alcun ruolo formale nel processo.
Con l'occhio di falco, questo concetto di neutralità del giocatore viene meno - ed il giocatore è parte integrante della discussione, e più importante, del processo di attribuzione del punto.