dico allora la mia in maniera più completa, ringraziando jeroska.
Per me si puo' capire di tennis (o di cinema) senza aver mai giocato a tennis, ma vedendo solo partite (o senza aver mai fatto il regista, ma guardando film)
Giocare aiuta a capire prima certe cose, ma non è necessario. Giocare a bassi livelli (anche classificati, ma non atp o vicini, ecco) equivale a girare un filmino con la videocamera o fare l'attore nel teatro della parrocchia. Puo' aiutare a capire qualcosa di cinema, ma ben poco.
Giocare tra professionisti o fare l'attore professionista invece secondo me aiuta parecchio non tanto a capire il gioco (lo capisci lo stesso) quanto a capire il contorno, l'ambiente: vedere come vive tutta la giornata un professionista, dove dorme, come viaggia, come si allena, e così via.
Ovviamente per far questo si puo' anche leggere (le biografie, di solito) e la cosa aiuta.
In ogni caso, farei una ulteriore distinzione. Nel tennis ci sono aspetti differenti, la competenza di uno dei quali non implica la competenza degli altri. Penso che il rischio (di chi gioca a medi livelli, ma anche di chi non gioca ed è competente in un settore) sia sempre quello per cui, essendo competente in un aspetto, pensi di essere competente su tutto.
Ad esempio personalmente io credo di avere un 'ottima competenza sul tennis (come storia, strategia, saper leggere implicazioni psicologiche di un match, fare previsioni, leggere bene le statistiche, conoscere i giocatoi), ma sono incompetente, molto di più, sulla tecnica. Non so nulla di racchette e corde, e non sarei minimamente in grado di insegnare a giocare a tennis. L'ho fatto per me stesso, per mia sorella o per miei amici, ma a livelli osceni. Non ho competenze tecniche necessarie. Ugualmente non ho competenze necessarie per la preparazione atletica.
Il rischio, per me, è di estendere lemie competenze a ciò che non so. Il rischio, maggiore per chi gioca, è credere che, per dire , la propria preparazione atletica, o le implicazioni psicologiche di un match di serie B, abbiano molto a che vedere con quelle di un match atp.
Quando vedo un match tra due giocatori, io vedo dei colpi che partono da delle racchette. Via via che conosco i giocatori, imparo esattamente qual è l'arsenale di colpi da parte di entrambi, e posso cercare di prevedere come sarà o come dovrebbe essere gestito il match. Ma non so (e non mi interessa) dire come hanno imparato quei colpi, o come possono migliorare certi difetti. In sostanza io guardo la pallina e la sua traiettoria e non mi interessano le mani o la racchetta del tennista. (intendiamoci, conosco le differenze tra le varie impugnature e cosa cambia, ma è un livello base, che tutti conoscono). Parlando con altri, vedo che invece sanno descrivere perfettamente cosa fa un giocatore con mani e racchetta, ma non sono in grado di leggere bene un match.
Per concludere, penso che chi ha giocato è avvantaggiato sotto certi aspetti, ma è anche svantaggiato da un rischio maggiore di assimilare la propria esperienza a quella molto diversa dei professionisti. Penso che, sotto tutti gli aspetti, nel tennis (ma forse in tutto) servano tre cose:
- l'umiltà di riconoscere ciò che non sappiamo (vedi Socrate)
- lo 'studio' di chi ne sa piu' di te e il dialogo con chi ne sa come te (vedi Platone)
- l'attenzione a un match (vedi Gilbert
)
se ci sono queste tre cose, di certo aver giocato un po' aiuta, non molto ma aiuta.
scusate la prolissità
c.
edit:
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)