Se il tennis di oggi non piace
- balbysauro
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Re: Se il tennis di oggi non piace
intendo che la cattiveria è un'altra cosa, al limite
è scorrettezza nei confronti dell'avversario, è voglia di fregare lui e l'arbitro, e così via
e Fognini non ricade in queste categorie, è solo uno che ogni tanto (spesso) perde la brocca, ma è ovviamente un buono
ma poi in uno sport senza contatto la cattiveria è merce rarissima
giusto Kollerer, tiè
è scorrettezza nei confronti dell'avversario, è voglia di fregare lui e l'arbitro, e così via
e Fognini non ricade in queste categorie, è solo uno che ogni tanto (spesso) perde la brocca, ma è ovviamente un buono
ma poi in uno sport senza contatto la cattiveria è merce rarissima
giusto Kollerer, tiè
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Ah ah, proprio perchè senza contatto vi è anche più cattiveria che negli altribalbysauro ha scritto:
ma poi in uno sport senza contatto la cattiveria è merce rarissima
Rammenta la frase di Paolo Maurensig ne La variante di Luneburg
Gli Scacchi sono il gioco più violento che esista
Il tennis è poco sotto.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Maurensig lo avrei messo sul ring con Tyson
cattiveria e violenza non sono sinonimi
cattiveria e violenza non sono sinonimi
Re: Se il tennis di oggi non piace
Vedi Paolo, QUESTA è violenza. Quella di Carlsen no.balbysauro ha scritto:Maurensig lo avrei messo sul ring con Tyson
Ultima modifica di uglygeek il lun giu 15, 2020 8:11 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Ehi,prendetevela con Maurensig, non con meuglygeek ha scritto:Vedi Paolo, QUESTA è violenza. Quella di Carlsen no.balbysauro ha scritto:Maurensig lo avrei messo sul ring con Tyson
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Insomma hanno fatto come Attila.Johnny Rex ha scritto:Ugly,non correre sempre agli estremi,suuglygeek ha scritto:Quindi tutta questa idea che i tre grandi avessero portato il tennis in una specie di età dell’oro era una palla pazzesca? I tornei normali sarebbero già con l’acqua alla gola, il Covid sarebbe il colpo di grazia per il tour e le prospettive per il futuro, ritirati i tre, sarebbero talmente tetre da rendere accettabile l’idea di cambiare completamente le regole del gioco arrivando a puttanate incredibili come giocare a tempo e dare le carte come nel Monopoli.Johnny Rex ha scritto:
Ha Ragione
F.F.
Ma allora questo è uno sport allo sbando con meno futuro della corsa in mongolfiera (sport olimpico fino a Parigi 1900).
I 3 hanno portato un età dell'oro a livello di scontri fra loro ,con partite già mitiche al momento in cui son state disputate , il problema è che la loro neverending tiranny
1) Ha ammazzato l'interesse e il tifo per giocatori diversi da loro, salvo Murray in UK
2) Ha accentrato ulteriormente e troppo i fari sui tornei più importanti, troppo divario fra slam e il resto, col risultato che si preferiscono le esibizioni ai 250
3) Ha portato a un circolo vizioso per cui il circuito ha avuto bisogno dei 3, favorendoli anche in certe circostanze oltre il lecito e a scapito degli altri ,accentuando ulteriormente il divario.
4) Ha fatto sì che chiunque verrà verrà sempre svalutato a livello di vittorie, vincerà 5 slam? si dirà sempre che è poco rispetto ai noti.
In sostanza, i 3 son stati un po' il grado zero del tennis ,sono divenuti anche troppo ingombranti il timore che andandosene ci si trovi di fronte a una bella crisi e si decida ad esempio di aumentare il numero degli slam, accorciare le partite e resto c'è .
F.F.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Per certi versi sì
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Ci sono sempre piu' voci di addetti ai lavori che chiedono di passare agli Slam best-of-3 nel singolare maschile. Con la scusa, quest'anno, che i giocatori non sono abbastanza preparati per giocare 3-su-5.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Come nei tornei Fit. Si gioca col killer point sul 40 pari e supertie-break al posto del terzo set. Motivazione? C'è il covid
Tutto verde su tennistalker
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Re: Se il tennis di oggi non piace
https://www.ubitennis.com/blog/2020/08/ ... el-tennis/
Passi che esalteranno Ugly
Non seguo da reporter in maniera sistematica il tennis da anni, ed uno dei motivi è la difficoltà di intervistare i giocatori. Ho scritto un libro sul tennis nel 1991, intitolato “Hard Courts”, e alla pubblicazione ero esausto, non per i viaggi, ma per le continue battaglie necessarie per ottenere l’accesso agli atleti. (1991,eh, non 2011..) Sono stato fortunato perché avevo seguito il tennis come reporter per sei anni e conoscevo non solo i giocatori e gli agenti, ma anche i direttori dei tornei. Ciò significava che ero in grado di entrare negli hotel dei tennisti per parlare lì con loro piuttosto che sui campi, dove i media non avevano accesso agli spogliatoi e spesso mi veniva detto di non fare domande che si allontanassero da “dritto e rovescio” – ad essere onesti, molti organizzatori devono combattere coi tabloid britannici, soliti porre qualunque domanda inappropriata che potesse venir loro in mente.
Tuttavia, la maggior parte dei giocatori crede che un’intervista della durata superiore ai 15 minuti sia una richiesta oltraggiosa. Ricordo perfettamente la reazione di Henri Leconte, un francese molto volubile, quando gli dissi, in risposta a una domanda, che mi sarebbe piaciuto passare 20 minuti a intervistarlo. “Cosa?!”, sbraitò. “Venti minuti? Sei pazzo?”. Leconte era uno dei tennisti alla mano dell’epoca.
Ci sarebbero alcune difficoltà per l’USTA? Certamente. Le interviste dei giocatori dovrebbero quasi certamente essere condotte da remoto, ma ciò non dovrebbe essere troppo complicato. Negli spogliatoi non è mai stato consentito l’accesso ai media, quindi nulla dovrebbe cambiare sotto questo punto di vista. Ci vorrebbe soltanto un po’ di pianificazione e, più importante, ci vorrebbe la volontà di farlo.
Il tennis è uno sport praticamente morto negli Stati Uniti. Sostanzialmente l’unico momento in cui qualcuno presta attenzione alla pallina verde è durante gli U.S. Open ed ai Championships. L’Australian Open si svolge ad un orario troppo scomodo per gli statunitensi, e solo i veri fanatici hanno la pazienza di guardare le partite di cinque ore sulla terra battuta del Roland Garros. Non aiuta il fatto che nessun americano abbia vinto uno Slam da quando Andy Roddick trionfò a Flushing Meadows nel 2003, e non c’è al momento nulla che faccia presagire ad un’inversione di rotta. Le donne hanno Serena Williams, che è probabilmente la più grande giocatrice di tutti i tempi, ma è anche l’unica vera star americana.
I problemi non finiscono qui. Poiché gli addetti ai lavori non hanno praticamente interazioni coi tennisti, pochi fan credono di conoscere al 100% i giocatori, a prescindere dal fatto che si tratti delle superstar o di giocatori di media classifica. Gli appassionati di golf hanno molte più informazioni sui giocatori perché la maggior parte di loro è disposta a sedersi per intrattenere i giornalisti a lungo.
Ma il golf rimane uno sport in cui gli organizzatori sembrano ancora capire che i media sono importanti, che le storie che vanno oltre le semplici cronache di gara e ti fanno conoscere aspetti inediti dei giocatori sono importanti. Il tennis non ha mai veramente assimilato questo concetto. Ho seguito questo sport per la prima volta nel 1980 e sono rimasto sbalordito quando, dopo la finale dello US Open, fui l’unico reporter che cercò di parlare con John McEnroe dopo la sua vittoria in cinque set contro Bjorn Borg. Gli addetti alla sicurezza erano andati a casa, così entrai nello spogliatoio con McEnroe e passai 20 minuti da solo con lui. Mi parlò emotivamente di quanto fu doloroso sentire la folla che capeggiava per Borg in uno stadio distante 15 minuti dal posto dov’era cresciuto.
L’unico motivo per cui i giornalisti meritano l’accesso a qualsiasi evento sportivo è per poter riferire al pubblico le emozioni dei giocatori. Questo è il nostro lavoro. La pandemia ha ovviamente reso questo lavoro più difficile, ma nel golf ci viene permesso di fare il nostro lavoro al meglio. Nel tennis no, perché a nessuno importa davvero.
F.F.
Passi che esalteranno Ugly
Non seguo da reporter in maniera sistematica il tennis da anni, ed uno dei motivi è la difficoltà di intervistare i giocatori. Ho scritto un libro sul tennis nel 1991, intitolato “Hard Courts”, e alla pubblicazione ero esausto, non per i viaggi, ma per le continue battaglie necessarie per ottenere l’accesso agli atleti. (1991,eh, non 2011..) Sono stato fortunato perché avevo seguito il tennis come reporter per sei anni e conoscevo non solo i giocatori e gli agenti, ma anche i direttori dei tornei. Ciò significava che ero in grado di entrare negli hotel dei tennisti per parlare lì con loro piuttosto che sui campi, dove i media non avevano accesso agli spogliatoi e spesso mi veniva detto di non fare domande che si allontanassero da “dritto e rovescio” – ad essere onesti, molti organizzatori devono combattere coi tabloid britannici, soliti porre qualunque domanda inappropriata che potesse venir loro in mente.
Tuttavia, la maggior parte dei giocatori crede che un’intervista della durata superiore ai 15 minuti sia una richiesta oltraggiosa. Ricordo perfettamente la reazione di Henri Leconte, un francese molto volubile, quando gli dissi, in risposta a una domanda, che mi sarebbe piaciuto passare 20 minuti a intervistarlo. “Cosa?!”, sbraitò. “Venti minuti? Sei pazzo?”. Leconte era uno dei tennisti alla mano dell’epoca.
Ci sarebbero alcune difficoltà per l’USTA? Certamente. Le interviste dei giocatori dovrebbero quasi certamente essere condotte da remoto, ma ciò non dovrebbe essere troppo complicato. Negli spogliatoi non è mai stato consentito l’accesso ai media, quindi nulla dovrebbe cambiare sotto questo punto di vista. Ci vorrebbe soltanto un po’ di pianificazione e, più importante, ci vorrebbe la volontà di farlo.
Il tennis è uno sport praticamente morto negli Stati Uniti. Sostanzialmente l’unico momento in cui qualcuno presta attenzione alla pallina verde è durante gli U.S. Open ed ai Championships. L’Australian Open si svolge ad un orario troppo scomodo per gli statunitensi, e solo i veri fanatici hanno la pazienza di guardare le partite di cinque ore sulla terra battuta del Roland Garros. Non aiuta il fatto che nessun americano abbia vinto uno Slam da quando Andy Roddick trionfò a Flushing Meadows nel 2003, e non c’è al momento nulla che faccia presagire ad un’inversione di rotta. Le donne hanno Serena Williams, che è probabilmente la più grande giocatrice di tutti i tempi, ma è anche l’unica vera star americana.
I problemi non finiscono qui. Poiché gli addetti ai lavori non hanno praticamente interazioni coi tennisti, pochi fan credono di conoscere al 100% i giocatori, a prescindere dal fatto che si tratti delle superstar o di giocatori di media classifica. Gli appassionati di golf hanno molte più informazioni sui giocatori perché la maggior parte di loro è disposta a sedersi per intrattenere i giornalisti a lungo.
Ma il golf rimane uno sport in cui gli organizzatori sembrano ancora capire che i media sono importanti, che le storie che vanno oltre le semplici cronache di gara e ti fanno conoscere aspetti inediti dei giocatori sono importanti. Il tennis non ha mai veramente assimilato questo concetto. Ho seguito questo sport per la prima volta nel 1980 e sono rimasto sbalordito quando, dopo la finale dello US Open, fui l’unico reporter che cercò di parlare con John McEnroe dopo la sua vittoria in cinque set contro Bjorn Borg. Gli addetti alla sicurezza erano andati a casa, così entrai nello spogliatoio con McEnroe e passai 20 minuti da solo con lui. Mi parlò emotivamente di quanto fu doloroso sentire la folla che capeggiava per Borg in uno stadio distante 15 minuti dal posto dov’era cresciuto.
L’unico motivo per cui i giornalisti meritano l’accesso a qualsiasi evento sportivo è per poter riferire al pubblico le emozioni dei giocatori. Questo è il nostro lavoro. La pandemia ha ovviamente reso questo lavoro più difficile, ma nel golf ci viene permesso di fare il nostro lavoro al meglio. Nel tennis no, perché a nessuno importa davvero.
F.F.
Ultima modifica di Johnny Rex il dom ago 16, 2020 8:02 am, modificato 1 volta in totale.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Sei sicuro che fosse il link al video giusto?
Comunque, non ho capito chi e' che parla (da Amazon vedo che quel libro l'ha scritto John Feinstein).
Mi sembrano considerazioni un po' discutibili. Per cominciare che Il tennis è uno sport praticamente morto negli Stati Uniti e che esiste solo Serena non e' che non sia vero, ma cosa si puo' fare se gli americani non creano piu' campioni? Chiedere agli europei che perdano apposta?
Poi gli americani hanno questa idea che se una cosa non piace piu' agli americani allora va cambiata del tutto, quello che interessa agli stranieri non conta nulla. Per questo i giornalisti tennistici americani mi sembrano tutti un po' impazziti.
Il discorso sulla disponibilita' ad interviste campioni e' interessante. Nella musica, i Queen avranno dato in tutto 45 minuti di interviste, in quattro, in venti anni. Ed erano popolari lo stesso. E' davvero cosi' importante che i fan conoscano tutto della vita dei loro idoli? Semmai un po' di mistero aumenta il fascino. Poi bisogna dire che con i social media il ruolo del giornalista da intermediario, come dice lui, riferire al pubblico le emozioni dei giocatori non esiste piu', se vuole l'atleta puo' rivolgersi ai suoi fan direttamente su instagram o facebook, mostrare dettagli della sua vita, proporre i suoi pensieri, ecc.
Poi di cosa dovrebbero parlare i tennisti in tutte queste lunghe interviste? Passi per Feinstein che scrive un libro, ma in generale questi girano il mondo, si trovano davanti di volta in volta un po' gli stessi giornalisti, un po' giornalisti locali che fanno sempre le stesse domande. Devono anche stare sempre attenti a come rispondono, essere diplomatici, nelle interviste dopo partita. Ma nelle interviste piu' lunghe cosa vuoi che abbiano di cosi' interessante da dire, comunque? Ora negli Stati Uniti c'e' questa cosa che chi non si impegna politicamente e' complice del nemico, quindi ci sono molte domande su temi sociali e politici che vanno bene magari per la Gauff, ma Federer o Nadal cosa devono dire?
Tra l'altro questo giornalista chiede accesso ai tennisti, ma i giornalisti sono tanti, e semmai e' piu' probabile che Djokovic conceda una lunga intervista a un giornalista serbo, Nadal a uno spagnolo, Fognini semmai per un'intervista lunga va da Fazio o dalla Toffanin, cosa ha da dire a Feinstein?
Comunque, non ho capito chi e' che parla (da Amazon vedo che quel libro l'ha scritto John Feinstein).
Mi sembrano considerazioni un po' discutibili. Per cominciare che Il tennis è uno sport praticamente morto negli Stati Uniti e che esiste solo Serena non e' che non sia vero, ma cosa si puo' fare se gli americani non creano piu' campioni? Chiedere agli europei che perdano apposta?
Poi gli americani hanno questa idea che se una cosa non piace piu' agli americani allora va cambiata del tutto, quello che interessa agli stranieri non conta nulla. Per questo i giornalisti tennistici americani mi sembrano tutti un po' impazziti.
Il discorso sulla disponibilita' ad interviste campioni e' interessante. Nella musica, i Queen avranno dato in tutto 45 minuti di interviste, in quattro, in venti anni. Ed erano popolari lo stesso. E' davvero cosi' importante che i fan conoscano tutto della vita dei loro idoli? Semmai un po' di mistero aumenta il fascino. Poi bisogna dire che con i social media il ruolo del giornalista da intermediario, come dice lui, riferire al pubblico le emozioni dei giocatori non esiste piu', se vuole l'atleta puo' rivolgersi ai suoi fan direttamente su instagram o facebook, mostrare dettagli della sua vita, proporre i suoi pensieri, ecc.
Poi di cosa dovrebbero parlare i tennisti in tutte queste lunghe interviste? Passi per Feinstein che scrive un libro, ma in generale questi girano il mondo, si trovano davanti di volta in volta un po' gli stessi giornalisti, un po' giornalisti locali che fanno sempre le stesse domande. Devono anche stare sempre attenti a come rispondono, essere diplomatici, nelle interviste dopo partita. Ma nelle interviste piu' lunghe cosa vuoi che abbiano di cosi' interessante da dire, comunque? Ora negli Stati Uniti c'e' questa cosa che chi non si impegna politicamente e' complice del nemico, quindi ci sono molte domande su temi sociali e politici che vanno bene magari per la Gauff, ma Federer o Nadal cosa devono dire?
Tra l'altro questo giornalista chiede accesso ai tennisti, ma i giornalisti sono tanti, e semmai e' piu' probabile che Djokovic conceda una lunga intervista a un giornalista serbo, Nadal a uno spagnolo, Fognini semmai per un'intervista lunga va da Fazio o dalla Toffanin, cosa ha da dire a Feinstein?
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Dice che è Morto negli Stati Uniti, non che è morto nel resto del mondo. Sottolinea un dato di fatto ,aggiungerei anche che questo tennis eurocentrico e fondo campo centrico non so quanto piaccia a una nazione che come l'Australia ha fatto nella storia del tennis offensivo la sua bandiera.uglygeek ha scritto: Mi sembrano considerazioni un po' discutibili. Per cominciare che Il tennis è uno sport praticamente morto negli Stati Uniti e che esiste solo Serena non e' che non sia vero, ma cosa si puo' fare se gli americani non creano piu' campioni? Chiedere agli europei che perdano apposta?
Poi gli americani hanno questa idea che se una cosa non piace piu' agli americani allora va cambiata del tutto, quello che interessa agli stranieri non conta nulla. Per questo i giornalisti tennistici americani mi sembrano tutti un po' impazziti.
Un tuo pensiero fisso è che anzichè esprimere opinioni discutibili come Djokovic sul vaccino è meglio che i tennisti stiano zitti ,giochino, intaschino, si astengano dalle problematiche e via così.Il discorso sulla disponibilita' ad interviste campioni e' interessante. Nella musica, i Queen avranno dato in tutto 45 minuti di interviste, in quattro, in venti anni. Ed erano popolari lo stesso. E' davvero cosi' importante che i fan conoscano tutto della vita dei loro idoli? Semmai un po' di mistero aumenta il fascino. Poi bisogna dire che con i social media il ruolo del giornalista da intermediario, come dice lui, riferire al pubblico le emozioni dei giocatori non esiste piu', se vuole l'atleta puo' rivolgersi ai suoi fan direttamente su instagram o facebook, mostrare dettagli della sua vita, proporre i suoi pensieri, ecc.
Poi di cosa dovrebbero parlare i tennisti in tutte queste lunghe interviste? Passi per Feinstein che scrive un libro, ma in generale questi girano il mondo, si trovano davanti di volta in volta un po' gli stessi giornalisti, un po' giornalisti locali che fanno sempre le stesse domande. Devono anche stare sempre attenti a come rispondono, essere diplomatici, nelle interviste dopo partita. Ma nelle interviste piu' lunghe cosa vuoi che abbiano di cosi' interessante da dire, comunque? Ora negli Stati Uniti c'e' questa cosa che chi non si impegna politicamente e' complice del nemico, quindi ci sono molte domande su temi sociali e politici che vanno bene magari per la Gauff, ma Federer o Nadal cosa devono dire?
Tra l'altro questo giornalista chiede accesso ai tennisti, ma i giornalisti sono tanti, e semmai e' piu' probabile che Djokovic conceda una lunga intervista a un giornalista serbo, Nadal a uno spagnolo, Fognini semmai per un'intervista lunga va da Fazio o dalla Toffanin, cosa ha da dire a Feinstein?
Io invece trovo che discutere di temi extra tennis avvicini i tennisti alla normalità ,mi chiedo che emozioni trasmettano,che so, Nadal che si butta dal suo Yacht o una qualsiasi tennista che mette sue immagini da chissa quale hotel di lusso . Dimmi te i social che pensieri profondi mai possono esprimere. Due righe su Twitter?
Già solo quei pensieri (che non conoscevo) espressi da McEnroe dopo la finale del 1980 dicono più e sono molto più interessanti di mille foto del cazzo, scusatemi. McEnroe che sempre nel 1980 fu intervistato a casa sua sul divano da Mike Lupica, adesso figurati te se una cosa del genere sarebbe possibile.
Poi i giornalisti fan le stesse domande semplicemente perchè su tematiche che siano un minimo serie i tennisti non vogliono esprimersi (sia mai che da qualche parte ci siano reazioni anche economiche) ,sul privato non si entra, in sala stampa hai i moderatori ,insomma, a breve sarà difficile anche solo proporle, le domande .
Insomma, Feinstein per me un po' di ragione la ha, il Tennis non ha un buon rapporto con i media e a livello di marketing sportivo è davvero carente .
F.F.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Hard Courts davvero un libro piacevole da leggere, lo consiglio.
Non so quanto la disponibilita' con i media sia decisiva, diciamo che ad alti livelli il tennis non e' che sia in crisi solo negli Stati Uniti. Considerando la Russia come Europa, abbiamo 12 europei ai primi 12 del mondo, nessun australiano tra i primi 25, nessun brasiliano tra i primi 80. Il primo africano e' 98 al mondo.
Qualcosa sta cambiando, l'Asia sta leggermente crescendo e lo stesso paesi sudamericani con meno tradizione, e soprattuto il Canada, ma in generale negli ultimi 10 anni abbiamo 0 vincitori slam non europei.
Negli anni 90, al di la' ovviamente degli americani, avevamo 4 vittorie slam non europee ne' americane, tre negli anni 80.
Nei 1000 di non europei e americani abbiamo una sola vittoria negli ultimi 13 anni. Negli anni 90 ne abbiamo avute 11 (e senza gli americani di mezzo sarebbero state di piu').
Insomma, e' uno sport diventato ad alti livelli locale da globale.
Guardando la classifica di oggi, Africa mai cosi' male, Australia mai cosi' male, India mai cosi' male, Brasile quasi mai cosi' male, Sudamerica in generale ad alti livelli raramente messa peggio. E nuove nazioni ce ne sono poche, solo il Canada davvero sopra la media, per il resto poco (per dire, il primo cinese e' 140 al mondo, non e' che siano emersi loro.
Alla fine la nazionalita' conta ancora nello sport.
Ovviamente diverso il femminile, anche li' non solo le americane sono compettive, ma abbiamo un'australiana n.1, tre cinesi fra le 35, una canadese e una giapponese fra le top10 e vincitrici slam, un'africana top40. Ok, sudamericane in crisi, ma e' uno sport globale, l'ATP uno sport quasi nazionale.
Non so quanto la disponibilita' con i media sia decisiva, diciamo che ad alti livelli il tennis non e' che sia in crisi solo negli Stati Uniti. Considerando la Russia come Europa, abbiamo 12 europei ai primi 12 del mondo, nessun australiano tra i primi 25, nessun brasiliano tra i primi 80. Il primo africano e' 98 al mondo.
Qualcosa sta cambiando, l'Asia sta leggermente crescendo e lo stesso paesi sudamericani con meno tradizione, e soprattuto il Canada, ma in generale negli ultimi 10 anni abbiamo 0 vincitori slam non europei.
Negli anni 90, al di la' ovviamente degli americani, avevamo 4 vittorie slam non europee ne' americane, tre negli anni 80.
Nei 1000 di non europei e americani abbiamo una sola vittoria negli ultimi 13 anni. Negli anni 90 ne abbiamo avute 11 (e senza gli americani di mezzo sarebbero state di piu').
Insomma, e' uno sport diventato ad alti livelli locale da globale.
Guardando la classifica di oggi, Africa mai cosi' male, Australia mai cosi' male, India mai cosi' male, Brasile quasi mai cosi' male, Sudamerica in generale ad alti livelli raramente messa peggio. E nuove nazioni ce ne sono poche, solo il Canada davvero sopra la media, per il resto poco (per dire, il primo cinese e' 140 al mondo, non e' che siano emersi loro.
Alla fine la nazionalita' conta ancora nello sport.
Ovviamente diverso il femminile, anche li' non solo le americane sono compettive, ma abbiamo un'australiana n.1, tre cinesi fra le 35, una canadese e una giapponese fra le top10 e vincitrici slam, un'africana top40. Ok, sudamericane in crisi, ma e' uno sport globale, l'ATP uno sport quasi nazionale.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Va detto che pure nel Calcio a livello di Mondiali e Mondiali per club vincono oramai quasi solo le europee, insomma non è detto che alla globalizzazione di uno sport ne consegua un altrettanto uguale globalizzazione delle vittorie, anzi, esattamente come oggi sono più facili domini singoli o di singole squadre rispetto all'era pre global.Nickognito ha scritto:
Insomma, e' uno sport diventato ad alti livelli locale da globale.
Sul femminile, la mediocrità ajuta ,forse è vero che più uno sport si professionalizza e inevitabilmente diviene meno competitivo (nel senso di varietà di vincitori)
F.F.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Si, be, relativamente.Johnny Rex ha scritto:Va detto che pure nel Calcio a livello di Mondiali e Mondiali per club vincono oramai quasi solo le europee, insomma non è detto che alla globalizzazione di uno sport ne consegua un altrettanto uguale globalizzazione delle vittorie, anzi, esattamente come oggi sono più facili domini singoli o di singole squadre rispetto all'era pre global.Nickognito ha scritto:
Insomma, e' uno sport diventato ad alti livelli locale da globale.
F.F.
Ultimi mondiali giocati fuori Europa:
2018: una finalista (perdente ai supplementari), una semifinalista, 2 quarterfinaliste e 6 eliminate agli ottavi non europee
2014: una semifinalista non europea, 5 quarterfinaliste su 8 non europee, 10 su 16 non europee agli ottavi
2002: una vincitrice non europea, due semifinaliste su 4, 4 su 8 nei quarti, 7 su 16 negli ottavi.
Il calcio e' comunque da sempre uno sport solo europeo e sudamericano o quasi, mai globale, con le non europee che fuori Europa non vincevano mai (con un'unica eccezione nella storia).
Il tennis invece era uno sport tanto americano o australiano che europeo, ha avuto significative presenze in Sudamerica, ma anche in Sudafrica e India, per dire. Ma anche un messicano ha vinto Wimbledon, ecco, o abbiamo un neozelandese possibile top20 di sempre
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Se il tennis di oggi non piace
Ma se non li hanno pensieri profondi, cosa devono dire?Johnny Rex ha scritto: Un tuo pensiero fisso è che anzichè esprimere opinioni discutibili come Djokovic sul vaccino è meglio che i tennisti stiano zitti ,giochino, intaschino, si astengano dalle problematiche e via così.
Io invece trovo che discutere di temi extra tennis avvicini i tennisti alla normalità ,mi chiedo che emozioni trasmettano,che so, Nadal che si butta dal suo Yacht o una qualsiasi tennista che mette sue immagini da chissa quale hotel di lusso . Dimmi te i social che pensieri profondi mai possono esprimere. Due righe su Twitter?
Già solo quei pensieri (che non conoscevo) espressi da McEnroe dopo la finale del 1980 dicono più e sono molto più interessanti di mille foto del cazzo, scusatemi. McEnroe che sempre nel 1980 fu intervistato a casa sua sul divano da Mike Lupica, adesso figurati te se una cosa del genere sarebbe possibile.
Poi i giornalisti fan le stesse domande semplicemente perchè su tematiche che siano un minimo serie i tennisti non vogliono esprimersi (sia mai che da qualche parte ci siano reazioni anche economiche) ,sul privato non si entra, in sala stampa hai i moderatori ,insomma, a breve sarà difficile anche solo proporle, le domande.
Bisogna capire che la loro vita e' quella, tanti allenamenti, tanti viaggi per i piu' forti con aereo privato, hotel di lusso, tornei, allenamenti, soldi. Tra di loro i tennisti piu' ricchi parleranno di investimenti, di tasse, di posti dove comprare un'altra casa, cose cosi'. Alla fine sono il frutto di una selezione molto dura per trovare quelli che hanno migliore coordinazione occhio-mano, fisico atletico, capacita' di concentrazione e dedizione a quello sport fin da bambini. Non e' che li scelgono tra i futuri premi Nobel per la letteratura.
Poi e' davvero meglio se stanno zitti, ad esempio alla Williams, che gia' era una fondamentalista religiosa prima, con il lockdown e' venuta una crisi mistica e ora pare che parli solo di Bibbia.
McEnroe e' un caso particolare di un giocatore cresciuto in un'epoca diversa e che comunque ha studiato abbastanza. Ci sono anche altri personaggi interessanti, tipo Agassi, ma la cosa piu' interessante che aveva da dire e' che (anche a ragione) odiava il tennis. Che finche' si e' in attivita', meglio non dirlo
Poi a te i social possono non piacere, come non piacciono a me, ma comunque ci sono e i personaggi famosi li useranno sempre piu' al posto di interfacciarsi con i giornalisti.
E comunque e' un falso problema: non mi pare che Messi e Ronaldo dicano cose particolarmente intelligenti nelle interviste, e questo non ha certo messo in crisi la popolarita' del calcio.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Per me non è forsi così casuale che gli americani smettano di vincere quando si diffondono nuove corde, palle più pesanti, superfici più lente ,nei fatti danneggiando sempre più il tennis offensivo ,ripeto, quanti grandi giocatori d'attacco ha prodotto l'Europa in tutta la sua storia e quanti il resto del mondo?
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Non mi straccio le vesti: se l'Australia e gli Stati Uniti vanno male peggio per loro. Avranno fatto degli errori seri nel settore tecnico, recupereranno in futuro. O forse no, potrebbero anche esserci fattori strutturali, ad esempio forse gli atleti migliori negli Stati Uniti si indirizzano verso altri sport, amen. Non e' che bisogna rifondare il tennis perche' non piace piu' agli americani.Nickognito ha scritto:Guardando la classifica di oggi, Africa mai cosi' male, Australia mai cosi' male, India mai cosi' male, Brasile quasi mai cosi' male, Sudamerica in generale ad alti livelli raramente messa peggio. E nuove nazioni ce ne sono poche, solo il Canada davvero sopra la media, per il resto poco (per dire, il primo cinese e' 140 al mondo, non e' che siano emersi loro.
Alla fine la nazionalita' conta ancora nello sport.
Anche se rimane uno sport principalmente europeo va bene lo stesso.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Cazzo, esperti di finanza... (federer va detto che me lo immagino,a parlare prevalentemente di soldi) ,ma cosa c'entra il nobel per la letteratura? a me interessa che vengano espresse parole in libertà, ma ben venga pure Serena coi suoi fanatismi, vahuglygeek ha scritto: Ma se non li hanno pensieri profondi, cosa devono dire?
Bisogna capire che la loro vita e' quella, tanti allenamenti, tanti viaggi per i piu' forti con aereo privato, hotel di lusso, tornei, allenamenti, soldi. Tra di loro i tennisti piu' ricchi parleranno di investimenti, di tasse, di posti dove comprare un'altra casa, cose cosi'. Alla fine sono il frutto di una selezione molto dura per trovare quelli che hanno migliore coordinazione occhio-mano, fisico atletico, capacita' di concentrazione e dedizione a quello sport fin da bambini. Non e' che li scelgono tra i futuri premi Nobel per la letteratura.
Poi e' davvero meglio se stanno zitti, ad esempio alla Williams, che gia' era una fondamentalista religiosa prima, con il lockdown e' venuta una crisi mistica e ora pare che parli solo di Bibbia.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Courier, Agassi, Chang... tennisti d'attacco? Dopo McEnroe d'attacco c'era forse Sampras. Ma europei erano Edberg, Becker.Johnny Rex ha scritto:Per me non è forsi così casuale che gli americani smettano di vincere quando si diffondono nuove corde, palle più pesanti, superfici più lente ,nei fatti danneggiando sempre più il tennis offensivo ,ripeto, quanti grandi giocatori d'attacco ha prodotto l'Europa in tutta la sua storia e quanti il resto del mondo?
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Ma se nessuno va piu' a rete nemmeno sull'erba da circa 15 anni il tennis ormai quello e' per tutti.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Ma anche no, Serena, eh...Johnny Rex ha scritto:Cazzo, esperti di finanza... (federer va detto che me lo immagino,a parlare prevalentemente di soldi) ,ma cosa c'entra il nobel per la letteratura? a me interessa che vengano espresse parole in libertà, ma ben venga pure Serena coi suoi fanatismi, vahuglygeek ha scritto: Ma se non li hanno pensieri profondi, cosa devono dire?
Bisogna capire che la loro vita e' quella, tanti allenamenti, tanti viaggi per i piu' forti con aereo privato, hotel di lusso, tornei, allenamenti, soldi. Tra di loro i tennisti piu' ricchi parleranno di investimenti, di tasse, di posti dove comprare un'altra casa, cose cosi'. Alla fine sono il frutto di una selezione molto dura per trovare quelli che hanno migliore coordinazione occhio-mano, fisico atletico, capacita' di concentrazione e dedizione a quello sport fin da bambini. Non e' che li scelgono tra i futuri premi Nobel per la letteratura.
Poi e' davvero meglio se stanno zitti, ad esempio alla Williams, che gia' era una fondamentalista religiosa prima, con il lockdown e' venuta una crisi mistica e ora pare che parli solo di Bibbia.
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Io non frequento tennisti, ma mi e' capitato di pranzare con un gruppo di persone molto ricche e tra di loro parlano di quelle cose li' (io non ho aperto bocca ).
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Re: Se il tennis di oggi non piace
va bene lo stesso per te, senza dubbio. Se non va bene per gli altri pero' fattene una ragione. Nella storia del tennis, se prendo i miei 20 giocatori preferiti, gli europei saranno 5.uglygeek ha scritto: Anche se rimane uno sport principalmente europeo va bene lo stesso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Se il tennis di oggi non piace
Nel senso, peggio per loro se non creano più giocatori forti è un problema loro non degli europei.Nickognito ha scritto:va bene lo stesso per te, senza dubbio. Se non va bene per gli altri pero' fattene una ragione. Nella storia del tennis, se prendo i miei 20 giocatori preferiti, gli europei saranno 5.uglygeek ha scritto: Anche se rimane uno sport principalmente europeo va bene lo stesso.
Ora non è che il tennis sia noioso perché ci sono soprattutto europei forti. È noioso perché il modo di giocare è cambiato, non si va più a rete (ora nemmeno più per stringere la mano all’avversario ) non c’è differenza tra le superfici, ecc, ecc.
Poi certo capisco che gli Americani guardano più tennis se vince un americano, ma quello è appunto un problema loro, altrimenti con questa logica dovremmo far vincere uno slam l’anno anche a un cinese.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Anche. Per dire forse quelli che guardo piu volentieri sono Kyrgios e Shapovalov, cioe' due top10 non europei, diciamo.uglygeek ha scritto:Nel senso, peggio per loro se non creano più giocatori forti è un problema loro non degli europei.Nickognito ha scritto:va bene lo stesso per te, senza dubbio. Se non va bene per gli altri pero' fattene una ragione. Nella storia del tennis, se prendo i miei 20 giocatori preferiti, gli europei saranno 5.uglygeek ha scritto: Anche se rimane uno sport principalmente europeo va bene lo stesso.
Ora non è che il tennis sia noioso perché ci sono soprattutto europei forti..
Per dire, a me piacciono molto i grandi battitori. Nel 2019 8 dei primi 19 del mondo come ace erano non europei.
Certo, un circuito pieno di Opelka sarebbe brutto, ma se le scuole americane e australiane non fossero in crisi vedremmo giocatori piu' di attacco forti.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Eh sì, se esprimessero parole in libertà, chiederesti subito il loro ban per due settimane. Ma valà, valàJohnny Rex ha scritto: a me interessa che vengano espresse parole in libertà, ma ben venga pure Serena coi suoi fanatismi, vah
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Re: Se il tennis di oggi non piace
ma quanto è bello senza giudici di linea?
niente falchi, niente interruzioni, niente proteste, niente overrule, niente discussioni con l'arbitro di sedia
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Re: Se il tennis di oggi non piace
McEnroe non sarebbe esistito, nientebalbysauro ha scritto:ma quanto è bello senza giudici di linea?
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Re: Se il tennis di oggi non piace
si sarebbe concentrato più sul suo tennis e avrebbe vinto Parigi contro Lendl
Re: Se il tennis di oggi non piace
Si sarebbe ritirato prima del 1980 secondo me, e non e' una esagerazione. Credo che per un tennista come lui il sapere di non poter contestare mai una palla sarebbe stato terrificante. Prima o poi sarebbe entrato in campo con un martello per distruggere il falco.balbysauro ha scritto:si sarebbe concentrato più sul suo tennis e avrebbe vinto Parigi contro Lendl
Il suo gioco era molto basato sull'energia nervosa che accumulava in questo modo. E anche "lavorarsi" gli arbitri era importante.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Si', come nei videogiochi, non so se ci hai fatto caso.balbysauro ha scritto:ma quanto è bello senza giudici di linea?
niente falchi, niente interruzioni, niente proteste, niente overrule, niente discussioni con l'arbitro di sedia
Ma il tennis e' gia' un gioco molto "freddo" di suo, si gioca nel silenzio, l'atmosfera e' spesso molto asettica. Cosi' questo sport si disumanizza troppo.
Apparentemente il non avere errori arbitrali sembra una cosa positiva. Ma poi in pratica lo spettacolo e' peggiore.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Poi c'è il falco e non è nemmeno uno sport così episodico da determinare spesso un risultato con una chiamata errata. Togliere anche i giudici che alla fine son degli appassionati che provano a fare il loro lavoro... Poi se uno sbrocca e perde la palandrana a caso in mezzo a un set, beh... è un limite suo.uglygeek ha scritto:Ma il tennis e' gia' un gioco molto "freddo" di suo, si gioca nel silenzio, l'atmosfera e' spesso molto asettica. Cosi' questo sport si disumanizza troppo.
Apparentemente il non avere errori arbitrali sembra una cosa positiva. Ma poi in pratica lo spettacolo e' peggiore.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
io resto a favore di qualunque cosa faccia in modo che in un'ora di tennis non ci siano 10 minuti di gioco e 50 di interruzioni varie
non sono numeri a caso, cronometrai un set di una finale australiana Nadal-Djokovic... ovviamente con loro due si porta all'esasperazione la cosa, ma normalmente i numeri non sono così lontano
4-5-6 interruzioni a set, più le proteste
a voi piaceranno, a me no
non sono numeri a caso, cronometrai un set di una finale australiana Nadal-Djokovic... ovviamente con loro due si porta all'esasperazione la cosa, ma normalmente i numeri non sono così lontano
4-5-6 interruzioni a set, più le proteste
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Allora io metterei un cecchino per abbattere il tennista che si avvicina ad un asciugamano, quando non e' un cambio di campo.balbysauro ha scritto:io resto a favore di qualunque cosa faccia in modo che in un'ora di tennis non ci siano 10 minuti di gioco e 50 di interruzioni varie
non sono numeri a caso, cronometrai un set di una finale australiana Nadal-Djokovic... ovviamente con loro due si porta all'esasperazione la cosa, ma normalmente i numeri non sono così lontano
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Re: Se il tennis di oggi non piace
shut up and take my money!uglygeek ha scritto:Allora io metterei un cecchino per abbattere il tennista che si avvicina ad un asciugamano, quando non e' un cambio di campo.balbysauro ha scritto:io resto a favore di qualunque cosa faccia in modo che in un'ora di tennis non ci siano 10 minuti di gioco e 50 di interruzioni varie
non sono numeri a caso, cronometrai un set di una finale australiana Nadal-Djokovic... ovviamente con loro due si porta all'esasperazione la cosa, ma normalmente i numeri non sono così lontano
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Re: Se il tennis di oggi non piace
E questo in tutti gli sport.uglygeek ha scritto:Apparentemente il non avere errori arbitrali sembra una cosa positiva. Ma poi in pratica lo spettacolo e' peggiore.
Ma proprio in assoluto, la perfezione non e' umana ed alla fine rompe solo i cojoni.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Se il tennis di oggi non piace
mi autoquoto ora che questa mia affermazione ha tutta un'altra sfumatura di significatobalbysauro ha scritto:ma quanto è bello senza giudici di linea?
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Re: Se il tennis di oggi non piace
W la noia?balbysauro ha scritto:mi autoquoto ora che questa mia affermazione ha tutta un'altra sfumatura di significatobalbysauro ha scritto:ma quanto è bello senza giudici di linea?
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Re: Se il tennis di oggi non piace
Molto meglio ora con l'hawk-eye live. Non capisco perché non lo mettano anche sui campi importanti.
Paire sarebbe top 5 fisso.
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Re: Se il tennis di oggi non piace
ma come tennista?Villo ha scritto:Molto meglio ora con l'hawk-eye live. Non capisco perché non lo mettano anche sui campi importanti.
Paire sarebbe top 5 fisso.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: Se il tennis di oggi non piace
Elogio della volèe:
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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