Servire da sotto e/o in altri modi strambi è compatibile col regolamento (assolutamente in linea con l'articolista) e quindi va benissimo.Shakespeare ha scritto:Non è fortuna, è casualità.
Nel tennis la casualità è sconosciuta, tutto è fatto col preciso intento di costruire-distruggere, la gara non prevede al contrario di altri sport, il caso. L'evento non previsto o prevedibile è raro, non fa parte del tennis, per cui ti scusi.
Sulla battuta da sotto, c'è un codice non scritto che è meglio evitarla, non perché non sia sportiva, ma perché se cominciamo con le battute strambe, non la finiamo più, ve ne sono per tutti i gusti e la partita diventerebbe un circo. Per cui il farlo diventa un mezzo inganno ai sacri codici destinati a mantenere l'ordine.
A mio avviso se non lo si fa in altri modi non è per non ingannare i sacri codici impolverati destinati a mantenere l'ordine né evitare di fare circo bensì perché quantomeno finora il servizio dall'alto con impugnatura a martello è il modo più efficace compatibilmente con l'esigenza del tennista che vuol vincere ovverosia di far punto/mettere in difficoltà l'avversario/mettere la palla in campo per ottenere un vantaggio per il secondo colpo.
Dubito che il buon Fosbury sia stato ostracizzato allorché trovò una tecnica alternativa, e col senno di poi a quanto pare migliore, per superare l'asta.
Invece un aspetto che sempre mi ha suscitato parecchia perplessità per non dire di peggio è chi nel tennis si indigna se qualcuno esulta per un punto ottenuto su errore dell'avversario.
Ecco, questa mi è sempre sembrata una cagata pazzesca. Un punto tuo è sempre un punto tuo a prescindere che sia stato realizzato con un vincente mozzafiato o con un errore più o meno gratuito dell'avversario.
Peggio per lui, eh, mica si esulta perché si è rotto tibia e perone.
È antisportivo/a perché esulta sugli errori dell'avversario.
Quante volte l'ho letto facendomi sanguinare occhi e anima.