uglygeek ha scritto:
Io parlo di quelli che vogliono diventare pro
anche io
Allenarsi e viaggiare costa un sacco di soldi.
Zeppieri diceva che se vince il future vai in pari con le spese. Un po' ti aiuta la federazione (se va bene) un po' devono pensarci i tuoi. Come fai a non avere pressione, specie se i tuoi non sono molto ricchi?
si', ma un teenager non ci pensa nemmeno se i genitori spendono un sacco di soldi per lui, a meno che non sia il genitore a mettergli pressione, di solito.
Non fanno un cazzo... in questi video parlano di stare in campo anche sei ore al giorno, che non e' poco.
Io tra scuola e stuido a casa ero impegnto 8-9 ore al giorno, con sveglia all'alba, mia sorella alle medie a a 11 anni si alzava la mattina alle 7 e mezzo, andava a scuola, tornava e studiava il pomeriggio e spesso la sera fino alle dieci. Lei era un po' una eccezione, ma ce ne son tanti, io no. Poi io mi divertivo a scuola, ma loro pure, si allenano bene, certo, ma si divertono anche, scherzano fra loro, non vanno in miniera.
Tempo libero ne hanno, ma passano anche ore in aeroporti, in alberghi squallidi e a navigare i siti delle compagnie aeree a cercare il volo piu' economico a seconda del giorno in cui sono eliminati dal torneo. (Anche dell'ora, dice Arnaldi). Non credo sia cosi' divertente.
A 16 anni non so se scelgano loro i voli, ma in ogni caso che c'e' di stressante a scegliere il volo piu' economico appena sai che devi partire? Gli alberghi non sono quasi mai squallidi, in aeroporto ci stanno un giorno a settimana se va male.
Poi 20 anni e' troppo tardi, devono decidere se possono provarci davvero molto prima, dopo i 14, 15 devono essere 100% sul tennis, senza piani B. Poi ovvio che uno che a 15 anni fa i tornei internazionali male che vada diventa un ottimo maestro: il problema e' che puo' fare solo quello! Che non e' necessariamente il lavoro dei sogni per tutti.
Io il mio piano A l'ho deciso a 19 anni, non ha funzionato, il pianno B, da 0, l'ho deciso a 26. Che vuol dire che puo' fare solo quello? Possono fare quello che vogliono a 18 anni, come tutti, possono mettersi a studiare, possono andare a fare il receptionist o al call center come ho fatto io, boh, sanno tutti due lingue poi, trovano lavoro facilmente. Se poi vogliono fare altro hanno 18 anni, possono fare quello che vogliono, boh, gli attori, i registi, i pittori, i medici, entrare in banca come tutti.
Quindi se ti trovi a 19 anni che hai capito che nei primi 150 non entrerai, non hai studiato tanto, non hai altro in mano, e i tuoi hanno anche speso un pacco di soldi, non e' una situazione cosi' piacevole secondo me. Gaudenzi si è laureato (forse quando giocava ancora?) ma credo sia un caso particolare.
Nessuno ha altro in mano a 19 anni, solo la scuola superiore Che se vuoi fai in 3 anni senza problemi, come un mio amico che da ragazzino faceva l'elettricista e poi dopo ha voluto fare l'artista e si e' fatto 3 anni di liceo artistico. Scuola superiore che puoi fare anche quando giochi, peraltro. Quindi sono normalissimi 19enni, che hanno fatto la scuola superiore e non sanno cosa fare nella vita e decidono in quel momento. Gaudenzi se si e' laureato lo avra' fatto dopo i 19 anni, come tutti.
Un mio amico era n.1 juniores di scacchi. Sport molto molto piu' duro. Devi viaggiare come il tennis a pagamento dei tuoi. A lui piaceva molto viaggiare, soprattutto per le Olimpiadi: "a tutti noi piacevano, perche' era sempre pieno di figa", piu' o meno mi ha detto. Nel tennis questi combined accadono ancora piu' spesso, si formano coppiette, normali chiacchiere e cosi' via.
Negli scacchi pero' per vivere devi essere top30, non top50. E non ti alleni 6 ore, devi pagare un allenatore e allenarti, boh, 10 ore. E allenarti non vuol dire correre e fare esercizi che fanno anche bene al corpo, magari all'aperto, ma metterti in una stanza e imparare cose a memoria, anche. Lui a 18-19 anni ha smesso, la sua famiglia non poteva permettersi un allenatore bravo, e ha studiato e lavorato come tutti. Qual e' il problema?
I tennisti juniores fanno una vita strana, certo, girano il mondo, stanno in gruppo e non nel loro quartiere, e' un mondo un po' a a parte e puo' piacere come no. A molti farebbe di certo piacere alzarsi tardino, saltare la scuola, passare la giornata tra ragazze in forma, avere il pranzo pagato e giocare, magari pure sperando di essere famoso e facendo il gioco che ami. A molti no, ma non e' un gulag. Se poi hai genitori che puntano su di te per sfogare le loro frustazioni e come fonte di guadagni futuro e ti stressano, beh, e' un problema, che tu faccia il tennista, il pianista o l'avvocato. In paesi dove succede di piu', i ragazzi si suicidano di piu', per dire.
Se poi sei un ragazzino con problemi di ambizione, che se perdi ti incazzi e piangi, che vuoi sempre essere il migliore o stai male, beh, hai dei problemi qualunque cosa tu faccia. Hai piu' possibilita' di emergere, ma anche di avere problemi. Non solo nel tennis.
Non so tu, io ovviamente non lavoro nel settore, ma per molti anni il mio passatempo preferito era passare la giornata nei tornei di tennis juniores (si, molto creepy) e francamente ho visto ragazzi stare bene, piuttosto bene, con qualcuno piu' stressato ma in genere tutto bene, mentre poi magari durante la settimana avevo a che fare con ragazzini normali che pero' erano disagiati, avevano problemi a scuola, problemi di attenzione, problemi familiari ben piu' gravi.
Poi, se dopo i 19 anni ti accorgi che sei pippa, ma fai sacrifici economici fino ai 38 anni facendo salti mortali per giocare e non rimetterci e a 40 anni ti trovi senza nulla da parte e nulla da fare, tranne il maestro, beh, saranno anche cazzi tuoi
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)