paoolino ha scritto:
Scusa, ma cosa c'è più di definibile come di mercato di qualcosa che segue il principio del "do ut des"?
tra un po' per te anche Dio che manda in paradiso e' mercato
paoolino ha scritto:
Scusa, ma cosa c'è più di definibile come di mercato di qualcosa che segue il principio del "do ut des"?
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Il mercato è il luogo e il momento in cui si incontrano domanda e offerta. Il numero di individui che partecipano al mercato è assolutamente irrilevante nel definirlo. Ovviamente devono essere almeno due: uno dal lato della domanda e uno dal lato dell'offerta ma poi la moltitudine non è essenziale nel definire il mercato. La quantità di partecipanti incide sulla concorrenzialità del mercato che è una sua caratteristica.NNick87 ha scritto:Ma il mercato è un soggetto rappresentativo di una moltitudine di individui, il paragone con il nickognito imperatore è perfettamente calzante.
Non li raccolgono i raccattapalle?Nickognito ha scritto: edit: e goodall dovrebbe raccogliere gli asciugamani sudati, per decreto, al posto dei giudici di linea
non nei tornei dove va goodallpaoolino ha scritto:Non li raccolgono i raccattapalle?Nickognito ha scritto: edit: e goodall dovrebbe raccogliere gli asciugamani sudati, per decreto, al posto dei giudici di linea
Ma lì non ci sono nemmeno i giudici di linea...Nickognito ha scritto:non nei tornei dove va goodallpaoolino ha scritto:Non li raccolgono i raccattapalle?Nickognito ha scritto: edit: e goodall dovrebbe raccogliere gli asciugamani sudati, per decreto, al posto dei giudici di linea
la leva di goodall, senza di lui non arriverebbero i primi!ciccio ha scritto:ahhhhhhhoooooooooo
ma che state a dì ?
senza i peones non c'è circuito, non c'è leva, non ci saranno mai i Fed i Nadal i Djoko, nascono ed esistono perché c'è un circuito, impegno di chi gestisce il circuito è che rimanga vivo.
I primi i dindini li avranno sempre e comunque, gli ultimi devono restare vivi perché altrimenti non esistono i primi, vanno sovvenzionati in qualche modo, non puoi ridurre un circuito sportivo alle rigide leggi della domanda e dell'offerta, ma è imprescindibile dal fatto della sua stessa esistenza o meno.
Le leggi della domanda e dell'offerta ci dicono da che livello in su è conveniente sovvenzionare "gli ultimi" e mantenere un giusto equilibrio per il ricambio generazionale e per il mantenimento in vita del circuito.ciccio ha scritto:ahhhhhhhoooooooooo
ma che state a dì ?
senza i peones non c'è circuito, non c'è leva, non ci saranno mai i Fed i Nadal i Djoko, nascono ed esistono perché c'è un circuito, impegno di chi gestisce il circuito è che rimanga vivo.
I primi i dindini li avranno sempre e comunque, gli ultimi devono restare vivi perché altrimenti non esistono i primi, vanno sovvenzionati in qualche modo, non puoi ridurre un circuito sportivo alle rigide leggi della domanda e dell'offerta, ma è imprescindibile dal fatto della sua stessa esistenza o meno.
No,. questo per me proprio no, non ci dice nulla. La programmazione del circuito tennis, ben gestita managerialmente, ce lo dice.paoolino ha scritto:
Le leggi della domanda e dell'offerta ci dicono da che livello in su è conveniente sovvenzionare "gli ultimi" e mantenere un giusto equilibrio per il ricambio generazionale e per il mantenimento in vita del circuito.
ciccio ha scritto:quali siano i limiti degli ultimi da far entrare in questa logica è tutta da verificare, che ci sia goodball o meno non lo so, ma stà di fatto che un giocatore di buon livello fuori dai 100 ci campa a fatica, e un ragazzino di livello che vuol crescere è uno spaventoso mutuo in banca allo strozzinaggio.
E questo non và bene
come no, guardati due conti di quanti ragazzini talentuosi mollano oggi.......una aberrazione, ma quelli col babbo coi soldi proseguono, pochi e con meno talento della media.paoolino ha scritto: Le leggi della domanda e dell'offerta ci dicono da che livello in su è conveniente sovvenzionare "gli ultimi" e mantenere un giusto equilibrio per il ricambio generazionale e per il mantenimento in vita del circuito.
Ben gestita managerialmente non implica -non solo, eh - ma anche che regga dal punto di vista economico?Nickognito ha scritto:No,. questo per me proprio no, non ci dice nulla. La programmazione del circuito tennis, ben gestita managerialmente, ce lo dice.paoolino ha scritto:
Le leggi della domanda e dell'offerta ci dicono da che livello in su è conveniente sovvenzionare "gli ultimi" e mantenere un giusto equilibrio per il ricambio generazionale e per il mantenimento in vita del circuito.
Totalmente d'accordo.Nickognito ha scritto:ciccio ha scritto:quali siano i limiti degli ultimi da far entrare in questa logica è tutta da verificare, che ci sia goodball o meno non lo so, ma stà di fatto che un giocatore di buon livello fuori dai 100 ci campa a fatica, e un ragazzino di livello che vuol crescere è uno spaventoso mutuo in banca allo strozzinaggio.
E questo non và bene
ma senza dubbio. Ma questo non si risolve dando soldi ai trentenni scarsi facendoli giocare al posto dei giovani. Si possono fare mille cose. Una, proprio, favorire i giocatori piu' giovani, come regola, in tornei minori, come entry list, per esempio. Ma ce ne sono mille altri
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Caro ciccio, come spero tu abbia capito, non scrivo qui per sentirmi dare ragione, ma per piacere di discutere, mettendo prima di tutto in discussione me stesso.ciccio ha scritto:come no, guardati due conti di quanti ragazzini talentuosi mollano oggi.......una aberrazione, ma quelli col babbo coi soldi proseguono, pochi e con meno talento della media.paoolino ha scritto: Le leggi della domanda e dell'offerta ci dicono da che livello in su è conveniente sovvenzionare "gli ultimi" e mantenere un giusto equilibrio per il ricambio generazionale e per il mantenimento in vita del circuito.
No dai Paolì dimmi che scherzi e ti do ragione, su.
Il problema è complesso e la soluzione non è facile.Nickognito ha scritto:ciccio ha scritto:quali siano i limiti degli ultimi da far entrare in questa logica è tutta da verificare, che ci sia goodball o meno non lo so, ma stà di fatto che un giocatore di buon livello fuori dai 100 ci campa a fatica, e un ragazzino di livello che vuol crescere è uno spaventoso mutuo in banca allo strozzinaggio.
E questo non và bene
ma senza dubbio. Ma questo non si risolve dando soldi ai trentenni scarsi facendoli giocare al posto dei giovani. Si possono fare mille cose. Una, proprio, favorire i giocatori piu' giovani, come regola, in tornei minori, come entry list, per esempio. Ma ce ne sono mille altri
paolino il problema e' che non esiste una gestione manageriale del mondo tennis. Esiste una somma di singoli interessi (pochi sponsor, pochi giocatori, i tornei dello slam, pochi tornei atp) a volte anche contrstanti, a volte no, senza una gestione complessiva del mondo tennis. Non e' che serva un mecenate che investa sul singolo giovane. Non conviene a nessuno. Conviene all' insieme, ma nessuno si occupa dell' isniemepaoolino ha scritto:. Ossia bisogna capire da quale livello in su troviamo gente disposta a pagare (che sia uno sponsor, un mecenate, uno che paga un biglietto o chi volete voi) persone che fanno dell'attività sportiva agonistica la loro attività.
Poi che stia al circuito professionistico trovare dei correttivi.
ok, da questo punto di vista anche se non mi trova daccordo, mi và bene, ma il correttivo alla rigida legge di mercato dev'esserci, il circuito pro deve intervenire per mantenere in vita il circuitopaoolino ha scritto: Poi che stia al circuito professionistico trovare dei correttivi per cui un giovane di talento almeno i primi anni possa avere un supporto economico e logistico mi sta pure bene. Ma, per come la vedo io, anche questa altro non sarebbe che una forma di investimento oggi per avere un guadagno domani.
Ma io questo non lo nego.Nickognito ha scritto: paolino il problema e' che non esiste una gestione manageriale del mondo tennis. Esiste una somma di singoli interessi (pochi sponsor, pochi giocatori, i tornei dello slam, pochi tornei atp) a volte anche contrstanti, a volte no, senza una gestione complessiva del mondo tennis. Non e' che serva un mecenate che investa sul singolo giovane. Non conviene a nessuno. Conviene all' insieme, ma nessuno si occupa dell' isnieme
e questo si intende per mercato. Decide la domanda offerta senza regolazione, il mercato non e' regolato da un ente terzopaoolino ha scritto:Ma io questo non lo nego.Nickognito ha scritto: paolino il problema e' che non esiste una gestione manageriale del mondo tennis. Esiste una somma di singoli interessi (pochi sponsor, pochi giocatori, i tornei dello slam, pochi tornei atp) a volte anche contrstanti, a volte no, senza una gestione complessiva del mondo tennis. Non e' che serva un mecenate che investa sul singolo giovane. Non conviene a nessuno. Conviene all' insieme, ma nessuno si occupa dell' isnieme
Beh, o e' andata da sola in Florida oppure l'hanno accompagnata. I suoi saranno rimasti con lei i primi giorni, poi e' anche possibile che l'abbiano lasciata li'... altrimenti perche' dirlo? Non e' neanche una cosa tanto edificante... certi giudici dei minori tolgono la patria potesta' per molto meno.ciccio ha scritto:le storie che si sentono e leggono in giro sui tennisti le credo al 20% , e forse.
Son tipo i pescatori che fanno della scardola da due etti una trota da 5 kg.
Mi suona piuttosto strana 'sta storia, tipo quella che Nadal non è mai entrato in una palestra prima di 18 anni e lo zio non lo faceva mai giocare con quelli più forti di lui.
MA sì. Poi pure chi fa l'intervista in un Talk-Show generalista probabilmente chiede di fornire aneddoti che siano quanto più colorati e coloriti.ciccio ha scritto:il tennista deve creare il proprio mito, si crede una sorta di artista bohemien che ha sfidato il mondo abbandonato da tutti in balia di un mondo crudo e freddo. Son più o meno tutti cosí.
L'idea della bambina coraggiosa nel paese sconosciuto alle prese con l'improvvisazione e il proprio ingegno sembra l'inizio di qualche novela. Fra l'altro il babbo della Errani è uno tosto, non uno che fa le cose cosí a caso.
Un fondo di verità ci sarà sicuro, ben romanzato peró.
Mi domando come abbia fatto una 12enne ha prendere un volo intercontinentale da solauglygeek ha scritto:Non credo sia il topic giusto ma non sapevo dove metterlo... Avete visto l'intervista a Errani e Vinci di Fabio Fazio? Intervista molto simpatica, ma io sono rimasto scioccato dallo scoprire che la Errani e' andata DA SOLA a 11 o 12 anni alla Tennis Academy di Bollettieri.
A quell'eta' non sono sicuro che i miei mi lasciassero prendere da solo l'autobus per andare a scuola...
E lei ha raccontato che si e' trovata li', da sola, senza parlare l'inglese, e doveva prendere un autobus e non sapeva quale cosi' ha telefonato a casa (era notte fonda in Italia), ha chiesto al primo che passava di parlare con suo padre e si e' fatta dare le indicazioni... A 12 anni? In Florida?
Non e' uno scherzo diventare tennisti, eh...
Quello sarebbe il meno, le grandi compagnie aeree consentono di affidare ragazzini alle hostess. Poi non ha detto che c'e' andata da sola, ha detto che era li' da sola...babaoriley ha scritto:Mi domando come abbia fatto una 12enne ha prendere un volo intercontinentale da solauglygeek ha scritto:Non credo sia il topic giusto ma non sapevo dove metterlo... Avete visto l'intervista a Errani e Vinci di Fabio Fazio? Intervista molto simpatica, ma io sono rimasto scioccato dallo scoprire che la Errani e' andata DA SOLA a 11 o 12 anni alla Tennis Academy di Bollettieri.
A quell'eta' non sono sicuro che i miei mi lasciassero prendere da solo l'autobus per andare a scuola...
E lei ha raccontato che si e' trovata li', da sola, senza parlare l'inglese, e doveva prendere un autobus e non sapeva quale cosi' ha telefonato a casa (era notte fonda in Italia), ha chiesto al primo che passava di parlare con suo padre e si e' fatta dare le indicazioni... A 12 anni? In Florida?
Non e' uno scherzo diventare tennisti, eh...
posso dire di essere un ragazzino?uglygeek ha scritto: affidare ragazzini alle hostess.
l'intercontinentale non è un gran problema, ti ci fanno imbarcare basta hai i documenti, ma ha preso un volo interno per Brandenton, immagino a New York e lí senza lingua non dev'essere stato facile.babaoriley ha scritto:
Mi domando come abbia fatto una 12enne ha prendere un volo intercontinentale da sola