Raccontiamo una storia.
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- Massimo Carbone
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Raccontiamo una storia.
Una storia scritta da chiunque voglia contribuire, un post dopo l'altro. Non e' pretesa nessuna capacita' narrativa, come si puo' intuire dal mio incipit, solo per divertirsi un po'.
Chiunque gradisca puo' continuare nel post sotto il mio, e vediamo che viene fuori.
Ovviamente su alcuni nomi che ho usato potete forse documentarvi, online c'e' qualcosa.
Nevenez mi faccia cancellare il post prima di denunciarmi.
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Ovviamente su alcuni nomi che ho usato potete forse documentarvi, online c'e' qualcosa.
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Re: Raccontiamo una storia.
San Casciano in Val di Pesa, 2037.
Alla Baracchina l’argomento della serata, il tempo di cottura ideale per il peposo, coinvolgeva i camerieri e i pochi clienti. Ormai fuori stagione per la veranda, Marco Bucciantini sedeva nell’angolo, inusualmente da solo: l’ appetito e la necessita’ di un momento di tranquillita’ per prendere la decisione finale avevano avuto il sopravvento sulla sua avversione alle cene senza compagnia.
Che poi Sophie Gicquel era carina e giovane, anche troppo, ma ormai le cose si erano spinte un po’ troppo in la’ per poter pretendere di passare una serata tra amici, e lui era, senza finzione con se stesso, un serio padre di famiglia.
La decisione non era semplice: certo, qualunque cosa avesse proposto, vista la sua fama e posizione, sarebbe stata accettata senza esitazioni, e alla fine non c’era nulla di strano che Tennis Goat Channel trasmettesse un documentario su Wimbledon del 1987, ma, al di la’ di quei particolari un po’ bizzarri, non gli era mai successo che qualcuno pagasse una tale somma e soprattutto che quel qualcuno fosse sconosciuto: non il nome, ma nessuno che lo avesse incontrato di persona. La foto rivelava un uomo di una qualche indecifrabile mezza eta’, ben proporzionato e di una certa eleganza, ma col volto mezzo nascosto da un improbabile sombrero, che peraltro pareva anche di dubbia qualita’, come una sorta di souvenir per turisti dozzinali. Il video lo aveva guardato fino in fondo e, proprio alla fine, non aveva potuto fare a meno di notare un simile copricapo sulle tribune, non lontano dal punto in cui il vincitore si faceva strada verso i suoi cari. Il proprietario non era visibile in modo chiaro, ma quanto bastava per attribuirgli un’eta’ paragonabile a quella del suo committente.
Kooyong, 1986.
“Il mio nome e’ Bond, Jeff Bond” - scherzo’, aggiustandosi gli occhiali . Ann sorrise, era l’uomo che cercava. Dovevano parlare a voce alta, visto che l’aria era fin troppo densa di voci, adrenalina e alcol, in contrasto col probabile silenzio in cui doveva trovarsi Pernfors al momento – non sembravano nemmeno appassionati di tennis, tanto erano rumorosi.
“Accetto volentieri la collaborazione” concluse Jeff “ma non posso fare a meno di rivelarti un fatto curioso: per molti mesi un altro mio paziente aveva previsto che tu mi avresti contattato. No, non chiedermi chi fosse, e’ l’unico cliente che non ho mai visto”.
San Francisco, 1937.
“Jiro, se il tennis fosse solo fatto di colpi vincenti, saresti forse il migliore di sempre” si complimento’ sorridendo sotto il suo sombrero, anche dopo la sonora sconfitta. Yamagishi non era tipo da prendersela, non era certo interessato alla vittoria quanto il suo avversario di quel giorno, ormai indirizzato verso quello che sara’ ricordato come il primo Grande Slam della storia del gioco.
"Cosa pensi della scommessa?" aggiunse. Jiro si strinse nelle spalle, annuendo. In fondo i soldi non erano suoi, ma non capiva proprio come e perche' il prossimo Wimbledon dovesse essere conquistato da qualcuno con in testa una fascia a quadri.
Alla Baracchina l’argomento della serata, il tempo di cottura ideale per il peposo, coinvolgeva i camerieri e i pochi clienti. Ormai fuori stagione per la veranda, Marco Bucciantini sedeva nell’angolo, inusualmente da solo: l’ appetito e la necessita’ di un momento di tranquillita’ per prendere la decisione finale avevano avuto il sopravvento sulla sua avversione alle cene senza compagnia.
Che poi Sophie Gicquel era carina e giovane, anche troppo, ma ormai le cose si erano spinte un po’ troppo in la’ per poter pretendere di passare una serata tra amici, e lui era, senza finzione con se stesso, un serio padre di famiglia.
La decisione non era semplice: certo, qualunque cosa avesse proposto, vista la sua fama e posizione, sarebbe stata accettata senza esitazioni, e alla fine non c’era nulla di strano che Tennis Goat Channel trasmettesse un documentario su Wimbledon del 1987, ma, al di la’ di quei particolari un po’ bizzarri, non gli era mai successo che qualcuno pagasse una tale somma e soprattutto che quel qualcuno fosse sconosciuto: non il nome, ma nessuno che lo avesse incontrato di persona. La foto rivelava un uomo di una qualche indecifrabile mezza eta’, ben proporzionato e di una certa eleganza, ma col volto mezzo nascosto da un improbabile sombrero, che peraltro pareva anche di dubbia qualita’, come una sorta di souvenir per turisti dozzinali. Il video lo aveva guardato fino in fondo e, proprio alla fine, non aveva potuto fare a meno di notare un simile copricapo sulle tribune, non lontano dal punto in cui il vincitore si faceva strada verso i suoi cari. Il proprietario non era visibile in modo chiaro, ma quanto bastava per attribuirgli un’eta’ paragonabile a quella del suo committente.
Kooyong, 1986.
“Il mio nome e’ Bond, Jeff Bond” - scherzo’, aggiustandosi gli occhiali . Ann sorrise, era l’uomo che cercava. Dovevano parlare a voce alta, visto che l’aria era fin troppo densa di voci, adrenalina e alcol, in contrasto col probabile silenzio in cui doveva trovarsi Pernfors al momento – non sembravano nemmeno appassionati di tennis, tanto erano rumorosi.
“Accetto volentieri la collaborazione” concluse Jeff “ma non posso fare a meno di rivelarti un fatto curioso: per molti mesi un altro mio paziente aveva previsto che tu mi avresti contattato. No, non chiedermi chi fosse, e’ l’unico cliente che non ho mai visto”.
San Francisco, 1937.
“Jiro, se il tennis fosse solo fatto di colpi vincenti, saresti forse il migliore di sempre” si complimento’ sorridendo sotto il suo sombrero, anche dopo la sonora sconfitta. Yamagishi non era tipo da prendersela, non era certo interessato alla vittoria quanto il suo avversario di quel giorno, ormai indirizzato verso quello che sara’ ricordato come il primo Grande Slam della storia del gioco.
"Cosa pensi della scommessa?" aggiunse. Jiro si strinse nelle spalle, annuendo. In fondo i soldi non erano suoi, ma non capiva proprio come e perche' il prossimo Wimbledon dovesse essere conquistato da qualcuno con in testa una fascia a quadri.
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Re: Raccontiamo una storia.
Tamburellava nervosamente le dita sul tavolo trasudando ansia ai pochi astanti del piccolo pub impregnato del tipico odore di tali locali inglesi con la moquette che assorbiva tutto.
Quel giorno era ancora più assorto nei suoi pensieri, come se qualcosa risalente alla notte dei tempi lo turbasse con impeto.
Sì, non faceva altro che lambiccarsi in merito al più pernicioso degli stalker: il rimpianto.
Se solo fosse stato un po' meno cocciuto e anticonformista... ma ormai era tardi.
Era pervaso da un senso di angoscia che lo violentava al punto da generargli un leggero senso di ansia al ventre.
Pensò che la cosa migliore sarebbe stata aprire il suo inseparabile pacchetto di Marlboro. Dopotutto anche il suo unico idolo sportivo, Dario Hubner, era un cavallo pazzo dalla sigaretta facile.
Si potevano riscontrare varie analogie tra il temperamento del Bisonte di Muggia, che diede il meglio di sé nella compagine orobica di Brescia, e il nostro talento tennistico inespresso.
Il profilo era quello del classico genuino di provincia: spiccio, laconico, tenace nonché molto dedito al lavoro. Dalla scorza dura ma dal cuore tenero, insomma.
E ora era lì, circondato dall'Inghilterra bene con la puzza sotto il naso, la stessa che ha voluto rompere i contatti con l'Unione Europea perché forte, indipendente, autosufficiente e un po' xenofoba.
Adesso era lì, come un pesce fuor d'acqua pronto a scendere sul campo di tennis più prestigioso di tutti.
Quel giorno era ancora più assorto nei suoi pensieri, come se qualcosa risalente alla notte dei tempi lo turbasse con impeto.
Sì, non faceva altro che lambiccarsi in merito al più pernicioso degli stalker: il rimpianto.
Se solo fosse stato un po' meno cocciuto e anticonformista... ma ormai era tardi.
Era pervaso da un senso di angoscia che lo violentava al punto da generargli un leggero senso di ansia al ventre.
Pensò che la cosa migliore sarebbe stata aprire il suo inseparabile pacchetto di Marlboro. Dopotutto anche il suo unico idolo sportivo, Dario Hubner, era un cavallo pazzo dalla sigaretta facile.
Si potevano riscontrare varie analogie tra il temperamento del Bisonte di Muggia, che diede il meglio di sé nella compagine orobica di Brescia, e il nostro talento tennistico inespresso.
Il profilo era quello del classico genuino di provincia: spiccio, laconico, tenace nonché molto dedito al lavoro. Dalla scorza dura ma dal cuore tenero, insomma.
E ora era lì, circondato dall'Inghilterra bene con la puzza sotto il naso, la stessa che ha voluto rompere i contatti con l'Unione Europea perché forte, indipendente, autosufficiente e un po' xenofoba.
Adesso era lì, come un pesce fuor d'acqua pronto a scendere sul campo di tennis più prestigioso di tutti.
Ultima modifica di Monheim il gio nov 15, 2018 9:57 am, modificato 1 volta in totale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Raccontiamo una storia.
Vagamente ispirato alla Romanzesca vicenda di Willis nel 2016,direibalbysauro ha scritto:.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Raccontiamo una storia.
vero, ma involontarioJohnny Rex ha scritto:
Vagamente ispirato alla Romanzesca vicenda di Willis nel 2016,direi
F.F.
così come altre parti (che ho eliminato) che certamente avevano colpito il mio immaginario leggendo Infinite jest
in realtà non troppi giorni fa mi era balenata in mente questa immagine di un esordiente assoluto, totalmente fuori posto, che si ritrova all'improvviso in una situazione impensabile per chiunque
il post di nickognito è stata una scusa per scrivere 4 righe e non oltre, che il mio talento di scrittore è non pervenuto
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Re: Raccontiamo una storia.
In effetti nel post iniziale avevo messo gia' una serie di personaggi esistenti e tre luoghi e date diverse, dando cosi' la possibilita' di continuare almeno una a scelta delle tre vicende. Cosi' non e' stato e adesso non so molto piu' che scrivere, ma ringrazio lo stesso chi ha continuato
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Re: Raccontiamo una storia.
Per quanto mi riguarda, non era per niente chiaro che si trattava di tre potenziali inizi diversi e infatti ero totalmente disorientato.
L'aspetto buffo è che poi ne è stato inserito un quarto, a cui ho dato un seguito, e quindi direi che, volendo, potremmo andare avanti con quello.
L'aspetto buffo è che poi ne è stato inserito un quarto, a cui ho dato un seguito, e quindi direi che, volendo, potremmo andare avanti con quello.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: Raccontiamo una storia.
Monheim ha scritto:Per quanto mi riguarda, non era per niente chiaro che si trattava di tre potenziali inizi diversi e infatti ero totalmente disorientato.
L'aspetto buffo è che poi ne è stato inserito un quarto, a cui ho dato un seguito, e quindi direi che, volendo, potremmo andare avanti con quello.
Senza dubbio si puo' continuare in modo diverso. I miei inizi erano uno nel 1987 e gli altri due 50 anni prima e 50 anni dopo con riferimenti allo stesso anno
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Re: Raccontiamo una storia.
scusate se sono andato fuori tema
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Re: Raccontiamo una storia.
Si possono continuare tutte e fare confluire alla fine il tutto con un'Epifania che riporta tutti i racconti ad un unicum.
Alla fine si scoprirà che il maggiordomo è .
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"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Raccontiamo una storia.
ma smettilabalbysauro ha scritto:scusate se sono andato fuori tema
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Re: Raccontiamo una storia.
Non potrei contribuire al topic (non so inventare storie) ma vi leggo volentieri
Re: Raccontiamo una storia.
Spero che il binomio vacanze natalizie-buon vino possa ispirare qualcuno...
Se avete bisogno di consiglio riguardo al vino, chiedete pure ché son il goat dei sommelier.
Se avete bisogno di consiglio riguardo al vino, chiedete pure ché son il goat dei sommelier.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Raccontiamo una storia.
Oltre a il goat dei giornalisti sportivi, politici, musicali e culturali.Monheim ha scritto:
Se avete bisogno di consiglio riguardo al vino, chiedete pure ché son il goat dei sommelier.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Raccontiamo una storia.
Mi allieta vederti preparato.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Raccontiamo una storia.
Che mestizia, signori.
Io non posso scrivere un romanzo gratis su MyMag, abbiate pazienza.
Se lo scopre la mia casa editrice, mi pignora l'Harley e toglie anelli e orecchini impedendomi di metterli quantomeno in pubblico.
Balby, Nicko, daje con fantasia ed erotismo.
Io non posso scrivere un romanzo gratis su MyMag, abbiate pazienza.
Se lo scopre la mia casa editrice, mi pignora l'Harley e toglie anelli e orecchini impedendomi di metterli quantomeno in pubblico.
Balby, Nicko, daje con fantasia ed erotismo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Raccontiamo una storia.
ho centinaia, forse migliaia di cose iniziate e mai terminate, nella mia vita
non cambierò abitudini di certo ora
non cambierò abitudini di certo ora
Re: Raccontiamo una storia.
Eppure una buccia di banana, probabilmente lasciata da qualcuno non troppo educato, gli è stata fatale giacché lo ha fatto cadere colpendo la nuca.Monheim ha scritto:Adesso era lì, come un pesce fuor d'acqua pronto a scendere sul campo di tennis più prestigioso di tutti.
Peccato, avrebbe potuto essere una storia interessante, ma quando la sfortuna bussa due volte alla tua porta, tu apri sperando sia il postino.
Legittimo, ma io preferisco chiudere.balbysauro ha scritto:ho centinaia, forse migliaia di cose iniziate e mai terminate, nella mia vita
non cambierò abitudini di certo ora
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Raccontiamo una storia.
Questa idea dello scivolare sulle bucce di banana meriterebbe una storia a se'. In realta' e' una cosa abbastanza improbabile: quante bucce di banana vedete abbandonate per strada? Quasi nessuno nella realta' scivola su una buccia di banana oggi.Monheim ha scritto:Eppure una buccia di banana, probabilmente lasciata da qualcuno non troppo educato, gli è stata fatale giacché lo ha fatto cadere colpendo la nuca.Monheim ha scritto:Adesso era lì, come un pesce fuor d'acqua pronto a scendere sul campo di tennis più prestigioso di tutti.
L'idea che le bucce di banana siano pericolose viene da lontano: quando nel 19o secolo le banane divennero un frutto molto importato negli Stati Uniti la gente aveva l'abitudine di gettare la spazzatura per la strada e le bucce di banana, che diventano molto scivolose solo quando sono lasciate marcire a lungo, erano davvero un problema. Ma quelli di Mythbusters hanno verificato sperimantalmente in una puntata del 2009 che e' improbabile scivolare calpestando un'unica buccia di banana, specie se fresca. Per comici e fumettisti si tratta quasi di una figura quasi metaforica: la classica caduta sulla buccia di banana rappresenta una versione edulcorata della scivolata su una merda di cane, quella si' scivolosissima e omnipresente nelle nostre citta', che pero' in passato non poteva essere rappresentata per ovvie ragioni.
Ultima modifica di uglygeek il lun dic 31, 2018 8:23 pm, modificato 1 volta in totale.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Raccontiamo una storia.
E' quasi più facile morire per mano dei terroristiuglygeek ha scritto: Ma quelli di Mythbusters hanno verificato sperimantalmente in una puntata del 2009 che e' improbabile scivolare calpestando un'unica buccia di banana
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Re: Raccontiamo una storia.
Perchè marrone?uglygeek ha scritto:na merda di cane, quella si' scivolosissima e omnipresente nelle nostre citta', che pero' in passato non poteva essere rappresentata per ovvie ragioni.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Raccontiamo una storia.
C'mon.balbysauro ha scritto:La montagna degli stolti sarebbe un ottimo titolo per un libro. Oppure una pessima imitazione dei Beatles.Monheim ha scritto:Un altro caso di nomen omen.Nickognito ha scritto: Corretja la sfango', ma aveva Stoltenberg, uno che giocava su due scambi e non sapeva giocare su terra.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Raccontiamo una storia.
Propongo un aggiornamento e cambiamento rispetto al topic originale che non ha riscosso successo.
Raccontiamo, invece, storie di vita vissuta di vicende particolari/grottesche/insolite/assurde/divertenti che si son verificate con noi presenti.
Son naturalmente valide anche cazzate più o meno grandi fatte da bambini e/o ragazzini.
Io ne ho una che racchiude un po' tutti gli aggettivi di cui sopra, ma ora non ho tempo di scriverla.
Mi è tornata alla mente dopo la seguente frase.
Volendo, si potrebbe aprire un thread ad hoc in Generale.
Raccontiamo, invece, storie di vita vissuta di vicende particolari/grottesche/insolite/assurde/divertenti che si son verificate con noi presenti.
Son naturalmente valide anche cazzate più o meno grandi fatte da bambini e/o ragazzini.
Io ne ho una che racchiude un po' tutti gli aggettivi di cui sopra, ma ora non ho tempo di scriverla.
Mi è tornata alla mente dopo la seguente frase.
Pitone ha scritto:Poi io posso parlare di porgere l'altra guancia perché invece del militare ho fatto l'obiettore di coscienza, sono uno dei privilegiati che possono vantarsi di esser stati convocati in caserma dei Carabinieri a rispondere alla mitica domanda: ma se cammini in strada e arriva uno che ti tira uno schiaffo, tu che fai? .
Volendo, si potrebbe aprire un thread ad hoc in Generale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Raccontiamo una storia.
L'idea nickognitiana (non compresa) per me era buona.
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Re: Raccontiamo una storia.
Ma non facciamo altro in tutti i topic!Monheim ha scritto:Propongo un aggiornamento e cambiamento rispetto al topic originale che non ha riscosso successo.
Raccontiamo, invece, storie di vita vissuta di vicende particolari/grottesche/insolite/assurde/divertenti che si son verificate con noi presenti.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Raccontiamo una storia.
Pitone ha scritto:Poi io posso parlare di porgere l'altra guancia perché invece del militare ho fatto l'obiettore di coscienza, sono uno dei privilegiati che possono vantarsi di esser stati convocati in caserma dei Carabinieri a rispondere alla mitica domanda: ma se cammini in strada e arriva uno che ti tira uno schiaffo, tu che fai? .
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Raccontiamo una storia.
Io, veramente, non faccio altro che raccontare storielle di quello che mi accade.Monheim ha scritto:Propongo un aggiornamento e cambiamento rispetto al topic originale che non ha riscosso successo.
Raccontiamo, invece, storie di vita vissuta di vicende particolari/grottesche/insolite/assurde/divertenti che si son verificate con noi presenti.
Son naturalmente valide anche cazzate più o meno grandi fatte da bambini e/o ragazzini.
Io ne ho una che racchiude un po' tutti gli aggettivi di cui sopra, ma ora non ho tempo di scriverla.
Mi è tornata alla mente dopo la seguente frase.
Pitone ha scritto:Poi io posso parlare di porgere l'altra guancia perché invece del militare ho fatto l'obiettore di coscienza, sono uno dei privilegiati che possono vantarsi di esser stati convocati in caserma dei Carabinieri a rispondere alla mitica domanda: ma se cammini in strada e arriva uno che ti tira uno schiaffo, tu che fai? .
Volendo, si potrebbe aprire un thread ad hoc in Generale.
Comunque ai tre giorni del militare, ovviamente, sono stato spedito dallo psichiatra.
Su boh...700 persone ci siamo finiti in due.
Mi pare che mi chiesero se mi piacevano i fiori e se volevo più bene al babbo o alla mamma. Io dissi "uguale".
Poi uno mi disse di tirare giù le mutande e mi esaminò i testicoli, me li tastò e mi disse che potevo andare.
Boh...
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Re: Raccontiamo una storia.
Idem!chiaky ha scritto: Comunque ai tre giorni del militare, ovviamente, sono stato spedito dallo psichiatra.
Su boh...700 persone ci siamo finiti in due.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Raccontiamo una storia.
Certo, infatti apprezzo (anche) ciò, eh, rispetto a parlare sempre e solo nel merito dei vari argomenti più o meno seriamente.chiaky ha scritto:Io, veramente, non faccio altro che raccontare storielle di quello che mi accade.Monheim ha scritto:Propongo un aggiornamento e cambiamento rispetto al topic originale che non ha riscosso successo.
Raccontiamo, invece, storie di vita vissuta di vicende particolari/grottesche/insolite/assurde/divertenti che si son verificate con noi presenti.
Son naturalmente valide anche cazzate più o meno grandi fatte da bambini e/o ragazzini.
Io ne ho una che racchiude un po' tutti gli aggettivi di cui sopra, ma ora non ho tempo di scriverla.
Mi è tornata alla mente dopo la seguente frase.
Pitone ha scritto:Poi io posso parlare di porgere l'altra guancia perché invece del militare ho fatto l'obiettore di coscienza, sono uno dei privilegiati che possono vantarsi di esser stati convocati in caserma dei Carabinieri a rispondere alla mitica domanda: ma se cammini in strada e arriva uno che ti tira uno schiaffo, tu che fai? .
Volendo, si potrebbe aprire un thread ad hoc in Generale.
Comunque ai tre giorni del militare, ovviamente, sono stato spedito dallo psichiatra.
Su boh...700 persone ci siamo finiti in due.
Mi pare che mi chiesero se mi piacevano i fiori e se volevo più bene al babbo o alla mamma. Io dissi "uguale".
Poi uno mi disse di tirare giù le mutande e mi esaminò i testicoli, me li tastò e mi disse che potevo andare.
Boh...
Più che altro sarebbe un topic esclusivamente dedicato a vicende di vita vissuta riconducibili agli aggettivi di cui sopra.
Dai, se ho tempo e voglia prossimamente butto giù Salvate il soldato Valter cioè un conoscente coinvolto in una fuga nel bosco ubriaco a febbraio a notte fonda post cena con amici inseguito dall'oste munito di spranga.
Storia tragicomica che il mese prossimo festeggia il decennale.
Fortunatamente mai fatto neanche la visita per il militare.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Raccontiamo una storia.
Alla tastata dei testicoli credo chiaky abbia scordato la domanda contemporanea: tossisci!
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Raccontiamo una storia.
Eh ma che vuoi, sono passati 30 anni.Pitone ha scritto:Alla tastata dei testicoli credo chiaky abbia scordato la domanda contemporanea: tossisci!
Io mi ricordo la manipolazione e la soppesazione, che non mi fecero un gran piacere (oddio sempre meglio del dito nel culo delle più recenti vicende), però....
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Re: Raccontiamo una storia.
Nel 1993 ho fatto la visita, in marina, La Spezia, a differenza dell'esercito ci facevano dormire in caserma, camerate da 150 se non sbaglio, non ricordo se ho dormito due o tre notti.chiaky ha scritto:Eh ma che vuoi, sono passati 30 anni.Pitone ha scritto:Alla tastata dei testicoli credo chiaky abbia scordato la domanda contemporanea: tossisci!
Io mi ricordo la manipolazione e la soppesazione, che non mi fecero un gran piacere (oddio sempre meglio del dito nel culo delle più recenti vicende), però....
La soppesazione era per beccare possibile varicocele.
Tossisci! Gira la testa a destra, tossisci! E contemporanea tastata.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Raccontiamo una storia.
io ho starnutito.Pitone ha scritto:Alla tastata dei testicoli credo chiaky abbia scordato la domanda contemporanea: tossisci!
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Raccontiamo una storia.
Col varicocele in guerra non puoi sparare?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Raccontiamo una storia.
non puoi marciare
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Re: Raccontiamo una storia.
perche'? Non ho mai marciato, non so che succeda ai testicoli marciarebalbysauro ha scritto:non puoi marciare
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Re: Raccontiamo una storia.
boh, bisogna chiedere a un dottore, c'è rosewall?
quello che so è, che ai tempi, se il varicocele veniva scoperto mentre stavi già facendo il militare, eri esentato dalle marce
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Re: Raccontiamo una storia.
Di sicuro puo' camminare spedito tutto il giorno con pantaloni e intimo normale.
Parlo per un amico.
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Re: Raccontiamo una storia.
immagino ci siano diversi gradi di varicocele