Madrid

Sogni, realizzati e da realizzare, dei nostri viaggiatori (non per caso!)
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demi-d
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Messaggio da demi-d »

Qualcuno c'è già stato? :roll:

Qualunque tipo di consiglio sarà ben accolto. :) :)
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Andy
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Non ci sono mai stato, ma avrei una domanda: con chi voli e quanto hai pagato? :D
doctorbones
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Io ci son stato ma non mi ricordo granche'... :D
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RaphaEl
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Messaggio da RaphaEl »

Io ci sono stato l'anno scorso...ho fatto scalo lì per un volo Roma - Lisbona...beh che dirti...l'areoporto è grande... :-?
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doctorbones
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Urka, l'atterraggio a Madrid...fa un po' ci rimettiamo le penne! :o :lol:

Poi al ritorno Milano - Genova a fine Dicembre sotto una nevicata infernale con ottuagenari come passeggeri...io e mia sorella in pratica sull'orlo del suicidio/omicidio... :lol: :lol: :lol:
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demi-d
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Andy ha scritto:Non ci sono mai stato, ma avrei una domanda: con chi voli e quanto hai pagato? :D


Volo con AirMalta e grazie ad una convenzione tra i comuni di Reggio e Madrid ho pagato 450 euro per 8 giorni compresi:

Volo A/R diretto Reggio Cal.-Madrid;
trasferimento dall'aeroporto di Madrid all'albergo;
7 notti in un hotel 4 stelle situato al centro della città (di fronte all'ambasciata italiana);
8 colazioni e 8 pranzi (per la cena dovrò provvedere da solo);
per 3 mattine dovrò seguire un corso di spagnolo con annesso attestato.

Mi sembra conveniente.

Lo scorso anno mi lasciai sfuggire Parigi a 460 euro, stessa organizzazione. #103# #103# #103#

Rapha, doctor, che mi raccontate di Madrid?? :)
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doctorbones
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demi-d ha scritto:Volo con AirMalta e grazie ad una convenzione tra i comuni di Reggio e Madrid ho pagato 450 euro per 8 giorni compresi


Sticazzi! :o

Non e' che sull'aereo ti vendono delle pentole? :D

Mah, devo dire che non ricordo tantissimo...

Immancabile il Bernabeu con tanto di tour annesso, ottimo il servizio pubblico (bus e metropolitana) ed i posti che ho visitato sono quelli dove vanno tutti.

Per quel che riguarda il cibo, mi ricordo delle ottime frittate, accompagnate da zuppe di maiale (con orecchie incluse) ed orari folli (pranzo dalle 3 in poi e cena dalle 10 in poi). La Movida esiste ma inizia tardissimo (dopo mezzanotte).

Se hai tempo di fare una scampagnata ti consiglio Segovia, a circa un'oretta di treno. Cittadella deliziosa con un OTTIMO ristorante dove mangia il Re Juan Carlos nella piazza principale (non ricordo il nome pero')...e' quindi d'obbligo prenotare e soprattutto prendere il cochinillo...diochebonta'! :wink:
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RaphaEl
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Messaggio da RaphaEl »

demi-d ha scritto:
Rapha, doctor, che mi raccontate di Madrid?? :)


:D In effetti un pò girai per la capitale spagnola...atterrati lì l'aereo prenotato per Lisbona sarebbe partito dopo 3 ore e mezza e decidemmo con gli amici di fare una rapidissima fuga in città, ma ci dissero che l'unica cosa vicina era il Bernabeu...quindi ho visto lo stadio (solo da fuori) dato il poco tempo a disposizione... :D

Per il resto sono appena tornato dalla Spagna...ma ho girato per Barcellona, Granada, Cadiz e Siviglia, mi spiace #1#

Vista la scarsa utilità del mio post ti auguro almeno delle ottime vacanze!
:lol: :wink:
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demi-d
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doctorbones ha scritto:Non e' che sull'aereo ti vendono delle pentole? :D


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Io piuttosto mi preoccupo dell'albergo; sarà davvero un 4 stelle nel pieno centro di Madrid? :roll: Vi farò sapere. :)

Dimenticavo di aggiungere che nel prezzo è inclusa anche un'escursione, però non so dove; poi c'è la possibilità di farne altre a pagamento, quindi spero di andare a Segovia (anche se credo che sarà off limits il ristorante citato).

Il Bernabeu vale la pena di essere visitato? Lì vicino sapete se c'è dell'altro? :roll:

Mi hanno detto di andare al parco divertivemnti della Warner Bros, che però è più piccolo di Disneyland Paris :roll:, e di provare El Teleferico, ovvero una funicolare che attraversa tutta la città (e qui dovrò vincere le mie vertigini..).

Poi ho letto che Madrid non ha molti monumenti, ma è piena di musei (Goya, Van Gogh, Mirò, Tintoretto, Tiziano...).

Vi farò sapere. :)

Edit: ho controllato la posizione dell'hotel.
A è il luogo dove si trova il Palazzo Reale e B quello dov'è situata l'ambasciata italiana: Clicca
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doctorbones ha scritto:Non e' che sull'aereo ti vendono delle pentole? :D


#100##100##100#
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Messaggio da demi-d »

Mi ero sbagliato circa l'Hotel; il nostro sarà praticamente alle spalle del Palazzo Reale. Speriamo sia così.

Intanto per chi fosse interessato io sto cercando su internet informazioni anche su altri posti della Castiglia, dato che Madrid dal punto di vista turistico non offre molto a parte i suoi tre celebri musei.

Da visitare assolutamente Toledo che a quanto ho letto dista solo mezz'ora dalla capitale e il biglietto del treno dovrebbe costare 14 euro A/R; tante le cose da visitare in una città così ricca di storia, crocevia dal Mediterraneo ai Pirenei.

Consigliata anche Segovia, che ho letto esser la città più bella della Castiglia.
A Segovia da non perdere la Cattedrale, il maestoso acquedotto romano, il castello di Alcazar e tanto altro ancora.

Spero di potervi fare un resoconto in prima persona; ho a disposizione 8 giorni e considerando che la città di per se non offre molto (anche se per tre mattine sarò al corso di spagnolo) spero di potermi recare almeno in uno dei due centri.

Certo, un'altra giornata sicuramente la spenderò qui: http://www.parquewarner.com/ :D :D :D

Edit: dicono che a Madrid non si mangi benissimo, però ho saputo che c'è un locale i cui padroni sono calabresi! Sicuramente lì mi sentirò a casa! :)
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demi-d ha scritto:Edit: dicono che a Madrid non si mangi benissimo


Falso! :wink:
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Messaggio da demi-d »

Speriamo!

In ogni caso io sto cercando informazioni sul locale dei calabresi! :) :) :)
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Messaggio da doctorbones »

Per me, mangiare Italiano all'estero dovrebbe costituire reato penale... :)
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doctorbones ha scritto:Per me, mangiare Italiano all'estero dovrebbe costituire reato penale... :)


D'accordo con il dottore! Dai vai all'estero mangia qualcosa del luogo :)
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Messaggio da demi-d »

Ma si, scherzavo. :wink: :wink:

Sto già cercando informazioni sui piatti spagnoli; ovviamente la paella, il gazpacho e la tortilla (si dice che la migliore sia proprio quella madrilena) e altri di cui non ricordo il nome; tra i dolci Churros y chocolate. :wink:
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demi-d
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Pensavo di aver già copiato e incollato anche su Mymag.

Quando tornai dalle vacanze della scorsa estate ne scrissi su TE; lo riporto anche qui perchè magari potrebbe essere utile a chi volesse visitare la capitale spagnola. :wink: :wink:

26 agosto 2008: Partenza da Reggio Calabria

Arriviamo in aeroporto con leggero anticipo, ovvero intorno alle 19.45: la partenza è fissata per le 21 circa… Con mia sorpresa il check-in è già affollato (c’è da dire che il nostro aeroporto è minuscolo…).
Non posso descrivervi l’ansia per il primo volo, cui si aggiungeva anche l’apprensione per le recenti notizie (i disastri aerei e gli atterraggi di emergenza…).
Alla fine il tutto si è rilevato una grossa bolla di sapone: il decollo è stato perfetto e non ho provato nessuna sensazione di malessere o paura.. e pensare che ero persino seduto dal lato del finestrino!
Insomma ho speso circa 12 euro di Travelgum inutilmente!
Certo, fa strano pensare di volare a quasi 12.000 metri di altezza o che al di fuori ci sono -56 gradi!!!
Come il decollo, anche l’atterraggio è stato molto tranquillo.
E’ passata la mezzanotte ed è andato tutto liscio!

All’aeroporto ci aspettano le nostre tutor (siamo circa 100 reggini, cui si aggiungono i madrileni che hanno visitato Reggio e che stavano tornando a casa).
I saluti, l’assegnazione delle camere e poi saliamo sul bus che ci porta verso l’hotel.

Durante il tragitto i classici “casini” di chi era stato destinato ad un hotel ma ne preferiva un altro e viceversa… credo che per mettere d’accordo tutti abbiano fatto le tre del mattino!
Io e la mia ragazza eravamo ben consenti di alloggiare all’albergo Opera, che si trovava ovviamente nell’omonima zona: di fianco al teatro e alle spalle del Palacio Real.

Hotel di sette piani con tre stelle, molto pulito, ben accessoriato (avevo la CNN, Canal+ e un altro canale sportivo ma non gli USOpen…) e con una colazione varia ed abbondante…

Si disfanno le valigie e poi a nanna in vista dell’impegnativa giornata che ci avrebbe atteso.


27 agosto 2008: Prima mattina di lezione e visita al Palacio Real

La mattina abbiamo fissato la sveglia alle 7: ci docciamo e scendiamo di buon ora a fare colazione ad un buffet pieno di pietanze: ogni tipo di croissant o brioche, latte, cereali, budini, torte e ciambelle e le immancabili fette di pane da tostare e sulle quali spalmare burro e marmellata.
Questi i cibi che abbiamo usato durante le nostre sette mattine, ma a disposizione c’erano anche frutta, ortaggi, frittate, pasta e insalate…
Mi sarebbe piaciuto adeguarmi anche solo una volta, ma il mio stomaco la mattina si rifiuta di provare qualcosa che non rientri nei nostri abituali canoni; anzi ho quasi provato disgusto nel vedere certi ospiti che alternavano latte e cereali con il succo di pomodoro e la frittata!

Alle 9.30 andiamo all’ambasciata italiana dove c’è la nostra prima lezione di spagnolo.
Veniamo assegnati ad una simpaticissima insegnante, Belen, tranteduenne di Madrid che ha vissuto anche negli USA; i nostri compagni di classe?
Un undicenne, un paio di quattordicenni e tre ragazze tra i 21 e i 24 anni; mi sono sentito tanto vecchio!

Dopo il pranzo nel ristorante convenzionato, io e Maria decidiamo di visitare il Palacio Real, dato che il mercoledì l’ingresso è gratuito.

Che dire? Si nota subito che nella sua costruzione ci si è ispirati un po’ al Louvre e un po’ a Versailles. Ovviamente tutto molto sfarzoso e molto bello: dalla farmacia, alle molteplici sale (impressionato dallo spogliatoio del re e dalla sala di porcellana!).
Se i reali francesi vivevano, sulle spalle del popolo, in un lusso maggiore non mi stupisco che abbiano perso la testa!
Impressionante l’armeria reale: vero e proprio museo con centinaia di armature; c’erano persino quelle dei principini e quelle che erano state commissionate all’estero (nipponiche per esempio)…

Un paio di foto (a fine vacanza ne scatteremo circa 250) e dopo andiamo alla Cattedrale della Nuestra Senora dell’Almudena (che si trova di fronte alla reggia).
Peccato che la visuale sia rovinata da una gru quasi al centro della piazza.

Assolutamente da evitare la visita alla cripta! 2 euro sprecati!
Il cimitero è nuovo e non c’è niente di interessante!

Affaticati dal sole battente torniamo in albergo per prepararci per la nostra prima notte di movida…

Per prima cosa siamo andati in cerca di un locale dove mangiare senza spendere troppo.
Su internet avevo letto di un buon ristorante chiamato La Burraca in zona Gran Via… prima un paio di giri in Calle Arenal, uno a Puerta del Sol e in Calle Alcalà, da cui saliamo per la Gran Via.

Sono le 22 e quella zona non è esattamente il massimo: tipi strani per strada, gente palesemente ubriaca… La Burraca sarebbe dovuta esser in una traversa: ci addentriamo nella prima, dove la mia ragazza mi fa notare l’abbigliamento estremamente succinto delle signorine che adornano il marciapiede… non andiamo oltre perché era una stradina piuttosto isolata.
Stessa sorte con la senconda traversa… Sconsolati decidiamo di cambiare zona.
Quindi imbocchiamo la via, calle Montera, che ci avrebbe portati alla Puerta del Sol; la situazione è anche peggiore: tantissime prostitute, sale da gioco e in generale un ambiente poco raccomandabile a due tipi palesemente turisti come noi.

Gira di qua e gira di là, finiamo in una traversa (non ricordo il nome) stracolma di locali e turisti, che come noi si faranno fregare per la cena.
In quel caos di ristoranti e pub, alla fine optiamo per la classica pizza, in un posto che di italiano aveva solo il gestore, dato che non era il massimo.
La pizza non era immangiabile, ma quella fatta in Italia è davvero tutt’altra cosa; quanto meno abbiamo speso solo 5 euro a testa!

Ultimissimo giro in quella zona di Madrid e ce ne torniamo in hotel.

Prime impressioni: in quella città c’è un caldo bestiale, ma si suda pochissimo: per esempio a Reggio già oggi si grondava pure stando fermi!
E poi, come ogni grande metropoli, pure Madrid ha i posti dove c’è davvero di tutto, forse troppo, e zone dove potersi divertire tranquillamente e svagarsi un paio di ore (ma lo avremmo scoperto solo la seconda sera…).
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demi-d
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28 agosto 2008: visita al parco “Faunia” e alla “Latina”

La nostra seconda giornata madrilena inizia con un’abbondante colazione (così riesco a non farmi venire i crampi dalla fame fino all’una!) e un altro giorno di “scuola”.
Dopo l’esperienza della notte precedente ci facciamo indicare da Belen un paio di posti dove poter mangiare i celebri tapas e magari ascoltare buona musica.
Belen ci spiega anche lo stile di vita degli spagnoli, che mangiano quasi a tutte le ore!
La colazione, il tapas alle 13, il pranzo non prima delle 15, un altro aperitivo alle 19, la cena non prima delle 23…
Finita la lezione io e Maria andiamo al parco Faunia ( http://www.faunia.es/ ): non un banale zoo ma un parco dove sono stati creati tanti ecosistemi per le diverse specie di animali.
Per arrivarci è necessario prendere due diverse linee; la nostra prima volta nella metro madrilena è stata sorprendente!
Ci si sente più sicuri che in istrada! E poi che pulizia! Tra l’altro, le dodici linee assicurano anche un ottimo servizio e smaltiscono tantissimo traffico.
Insomma completamente diversa da quella di Roma!

Da Opera (linea rossa n. 2) scendiamo a Principe de Vergara e attendiamo la n. 9, la viola, che ci conduce al Parque de Valdeberando, dove si trova il Faunia.

Prima di arrivare a destinazione ci fermiamo in un centro commerciale poco distante: compriamo un po’ di pane, del jamon (prosciutto) e facciamo la scorta di bottigliette d’acqua.
Questa non è affatto una zona turistica e infatti è più difficile comunicare.
Ah… per tutta la vacanza ci siamo divisi i compiti: io mi occupavo delle conversazioni (dato che adoro le lingue) e la mia ragazza faceva da navigatore (dato che sono capace di perdermi nella mia stessa casa!).
Nessuno sapeva l’inglese e così ci siamo venuti incontro con spagnolo e italiano; curioso che più volte ci abbiano chiesto da dove venissimo… ma come? Mi senti parlare in italiano e non capisci da dove provengo dato che la mia lingua è simile alla tua??? Boh!
Al centro commerciale siamo rimasti sorpresi dal livello di pulizia degli “aseos” (servizi igienici); stupore che ci accompagnerà per il resto della vacanza.

35 eurini, assolutamente ben spesi, per l’ingresso al parco!
Curioso camminare per i viali e veder attraversare la strada da marmotte in corsa! I piccoli roditori tra l’altro si facevano quasi avvicinare ed era facile poter scattare una foto… assieme!
Incredibile la casa delle farfalle, che vivevano in una serra da percorrere a piedi anche tra tante piante e rampicanti.
Il giro terminava in un finto alveare dove al tetto c’era invece un vero e proprio alveare trasparente dove si potevano vedere le api lavorare e produrre miele e persino ascoltare i rumori che lì provenivano!
Altro posto di interesse nel parco è stato l’ecosistema dedicato ai pinguini.
Un’enorme sala a due piani divisa in due spazi: quello per i visitatori e quello al di là del vetro dove vivevano i pinguini, tra neve, pesci e tuffi nella grandissima vasca che avevano a disposizione.
Notevole anche la foresta africana, che ti dava la possibilità di camminare all’interno di un vero bosco tra pappagalli e piccole scimmie; e poi il mondo notturno abitato da linci e pipistrelli…
Non so voi, ma io non avevo mai visto una cosa del genere!
Divertente lo spettacolo con le foche e da togliere il fiato quello con i pappagalli.

Purtroppo quando ci si diverte il tempo passa troppo in fretta e così si deve rientrare per la cena (nel solito ristorante convenzionato).

La sera decidiamo di andare in cerca dei posti che ci ha segnalato Belen: ci incamminiamo verso il quartiere La Latina.
Effettivamente non è una zona turistica essendo frequentata principalmente da madrileni.
La nostra “profesora” ci aveva consigliato in particolare due vie: Calle de la Cava Alta e quella Baja.
Iniziamo così a perlustrare i posti dove l’indomani avremmo potuto assaggiare il famoso tapas; un locale sembra soddisfarci: San Andrè.
Il criterio di scelta? Il livello di sporcizia nel pavimento!
Avevo letto su internet che più un locale è lurido a terra e maggiore è la qualità del cibo perché vuol dire che è assai frequentato.
Nei ristoranti o bar gli spagnoli hanno la pessima abitudine di gettare tutto a terra: dai mozziconi di sigaretta, ai fazzoletti, ai guschi fino alle teste di gambero!!!
Insomma un vero e proprio schifo!
Sempre in Cava Baja decidiamo di andare ad ascoltare un po’ di musica dal vivo, al Solea (mi pare), ma purtroppo in quella serata non avrebbero suonato per defezione del chitarrista.
La strada da percorrere non è breve, per cui decidiamo di rientrare.

Dal Faunia:
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29 agosto 2008: L’itinerario culturale e il ritorno alla Latina

A lezione chiediamo a Belen le ultime informazioni circa posti e luoghi frequentati dai madrileni, dopo i saluti e il pranzo (solito ristorante) dedichiamo il nostro pomeriggio alla cultura.
L’ora è estremamente calda, usciamo dall’albergo intorno alle 14, per cui optiamo per la metro per raggiungere la zona del Do Prado.
Nel suddetto museo dalle 18 l’orario di visita è gratuito per cui, ovviamente :), decidiamo di posticipare fino a quell’ora, tanto c’erano degli altri posti da visitare.
Classica foto alla Puerta de Alcalà, giro al Palacio de Comunicationes (veramente bello) e alla Fuente della Cibeles, monumento che verrebbe valorizzato se non servisse da rotatoria…
Accaldati andiamo all’adiacente Parque del Buen Retiro: un’immensa oasi verde con tanto di laghetto e barche a remi, proprio come nei film!
Lungo i viali tanti artisti di strada (uno col sassofono suonava La vie en rose!) e cartomanti (mi domando se qualcuno si sia sul serio fatto leggere il futuro!).
Qui abbiamo fatto un’osservazione che si sarebbe ripetuta nei successivi giorni: la gente si butta tranquillamente sui prati e persino mangia sull’erba, tanto sono puliti!
Da noi chissà quanti cani avrebbero reso impossibile l’accesso, mentre in Spagna è proibito!
Pochissimi i piccioni, tanti gli uccellini.
All’interno del parco c’è il monumento ad Alfonso XII (monumento che a me ha ricordato un pochino il nostro altare della patria), il Palacio de Velazquez e soprattutto il Palacio de cristal, ovvero una villa tutta di vetro. Notevole il colpo d’occhio nel vedere una simile costruzione immersa nel verde e di fronte ad un altro laghetto.
Ultimo giro in un particolare giardino:

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Arriviamo al Do Prado:

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Manca ancora mezz’ora per l’ingresso aggratis e quindi facciamo un giro mentre ci rinfreschiamo con un Calippo.
Verdissima l’erba intorno al museo, ma aria maleodorante! Credo che sia colpa dei concimi.
Ci mettiamo in fila: siamo tra i primi fortunatamente, perché in pochi minuti si raccoglie una coda piuttosto lunga.
Non siamo critici o esperti di pittura, ma l’arte generalmente ci affascina, per cui iniziamo il giro con molto entusiamo.
Ho pensato a Zak di fronte a Las Meninas di Velazquez. :)
Non conoscevo Van Der Weyden, ma le sue opere mi hanno conquistato; molto realistica il suo “Discesa dalla croce”.
Molto soddisfatto per aver finalmente visto La Maja desnuda e vestida di Goya.
Incantato anche da due dipinti che si trovavano nella stessa sala: L’annunciazione di Fra Angelico e La morte della Vergine di Mantegna. Nella stessa sala anche una trilogia di Botticelli, ma non ricordo in nome. :(
Alle 20 in punto siamo invitati ad abbandonare il museo; per fortuna siamo riusciti a visitarlo quasi tutto.
Durante il tragitto per il ritorno decidiamo di cenare con i tapas madrileni e quindi ci incamminiamo verso la Latina (abbiamo fatto tantissima strada!!!).
Non si può dire che abbiamo girato solo per i posti turistici dato che per arrivare siamo passati prima per una zona poco raccomandabile dove noi bianchi eravamo in minoranza e poi per la China town madrilena.
Arrivati nel quartiere ci dirigiamo subito verso il bar, San Andre, che la sera precedente ci era sembrato abbastanza sporco a terra e che era stracolmo di gente.
Anche oggi la stessa situazione… provo a farmi capire da un cameriere ma non ci comprendiamo.. più che altro lui non capisce la mia richiesta, ovvero che cosa fossero questi famosi tapas…Ne trovo uno un po’ più sveglio e ci dice che i tapas sono terminati (e certo loro li mangiano alle 19 come spuntino, mentre noi siamo arrivati quasi alle 21) e ci manda in un bar di fronte, che però non ci convince per niente essendo assolutamente vuoto.
Giriamo per la Calle de la Cava Baja e scegliamo un altro locale; riesco subito a spiegarmi in spagnolo (wow!) e il tizio mi illumina sul contenuto del tapas, l’aperitivo spagnolo.
Se ho ben capito (ancora non ne sono sicuro) dovrebbe esser un piatto con insaccati o con bruschette o altro… insomma non si prende per sfamarsi, ma è solo la scusa per ordinare dell’alcool (quanto ne bevono gli spagnoli!!!).
Nel frattempo Maria inizia patire caldo e stanchezza e decidiamo quindi di tornare in albergo.
Sono già le undici e lei non si sente di uscire per la cena, io non ho voglia di andarci da solo per cui mi sfamo con due pacchi di Tra, prontissimo a rifarmi a colazione. :)
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30 agosto 2008: Escursione a Segovia

Sabato la nostra prima escursione. Mentre tutti gli altri reggini decidevano di andare a Toledo, noi abbiamo preferito Segovia, così da esser soli e autonomi, come sempre. ;)
Per raggiungere la meta ci siamo serviti di un autobus; il prezzo del biglietto era più conveniente rispetto al treno per lo stesso tempo di percorrenza.
La stazione degli autobus distava solo due fermate di metro dall’Opera, ma noi abbiamo preferito andare a piedi. Pur essendo le 9 del mattino, non c’era nessuno in strada! Col “fuso” spagnolo è come se fossero state le 7!
La suddetta stazione era organizzatissima, con tanti controlli, molto pulita e in generale tranquilla: insomma pure qui un altro mondo rispetto all’Italia.
Il viaggio è stato comodo, ma estremamente noioso per via del monotono paesaggio al di fuori della ciudad; anche se rimane peggiore quello della pianura padana: in Castilla quanto meno c’era qualche alberello e l’orizzonte non era assolutamente piatto come quello della Romagna.
I colori intorno a noi ricordavano quelli della costa ionica: il giallo dominava la scena, essendo tutto seccato dal sole.
All’arrivo troviamo subito l’ufficio informazioni; unica pecca di Segovia: l’addetta non parlava in inglese, però è stato facile comprendere le sue indicazioni in spagnolo.
Prima di iniziare il giro nel centro storico, andiamo al supermercato poco distante dall’autobus e ci riforniamo di panini e prosciutto: con 4 euro in due siamo assicurati il pranzo! :)
La visita inizia con l’acquedotto romano; lungo e ben conservato; impressionante pensare che sia stato costruito migliaia di anni prima, sotto Traiano!
Il nostro tragitto prevedeva una visita alla chiesa di San Martin, risalente al 1100 circa e ora in fase di ristrutturazione, e poi tra i vicoli medievali siamo giunti alla Cattedrale in puro stile gotico.
Bellissimi i puntali che si innalzano verso l’alto.

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Dopo aver mangiato i nostri boccadillos (panini) e aver resistito all’attacco delle api che erano attirate dall’odore del jamon, ci dirigiamo verso l’Alcazar… sapevo che si trattava di un bel castello, ma non mi sarei aspettato di trovarmi di fronte ad una meraviglia!
Forse è vero che Walt Disney ad esso si ispirò per disegnare il castello di Cenerentola!
La visita all’interno è stata molto interessante, seppur lo sfarzo era ovviamente inferiore a quello dell’attuale residenza dei reali spagnoli. Tra l’altro ho imparato che proprio all’Alcazar di Segovia venne instaurata la corte e che solo dopo si spostò a Madrid.
Abbiamo potuto vedere anche la macchina utilizzata per il conio delle monete, abbiamo fatto un giro tra i torrioni tra i quali c’era questo bellissimo giardinetto:

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Il tour all’Alcazar si è concluso con la salita, tra gradini piccoli e a chiocciola, nella torre del castello. Magnifico il panorama sull’intera città medievale di Segovia.
Avevo letto che questo luogo meritava ed era più affascinante di Toledo ed effettivamente c’è rimasto nel cuore.

Dopo esser rientrati a Madrid e dopo cena, decidiamo di fare il nostro primo giro notturno tra i turisti, dato che la prima sera ci siamo avventurati per la Gran Via e le altre due siamo andati a La Latina.
Tradizionale passeggiata per calle Arenal fino a Puerta del Sol e immancabile puntata a Plaza Mayor, dove si respirava una piacevole atmosfera di festa tra locali, negozi di souvenir e i tanti artisti di strada.
In particolare uno ha attirato la mia attenzione e simpatia, facendomi pensare subito a Lucas. Dopo avergli lasciato una monetina, scatto una foto:

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Intorno all’una mi ha assalito la voglia di churros y chocolate, che si dice sia una specialità spagnola al pari della paella, sangria e della tortillas.
Ci fermiamo quindi in un bar centralissimo, San Gines, ma restiamo un po’ delusi.
I churros hanno la stessa consistenza delle nostre ciambelle (forse un po’ più morbidi), ma quelli che ci hanno servito erano troppo inzuppati d’olio; anche la cioccolata non era buona… Purtroppo avremmo dovuto aspettarcelo dato che il bar era assalito da tanti turisti… magari li avessimo presi alla Latina…

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Con il bel ricordo della splendida Segovia, in particolare dell'Alcazar, e con questa bomba di churros y chocolate sullo stomaco rientriamo in hotel.
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31 agosto 2008: Escursione a Toledo

Il giorno dopo la gita a Segovia decidiamo di visitare anche Toledo; gli altri reggini che erano andati il giorno precedente ne hanno parlato con toni entusiastici.
Per arrivare alla stazione degli autobus stavolta è necessario prendere due linee di metro (gialla e grigia).
La gialla passava da Puerta del Sol, per cui io ho scattato una foto con l’orso e il madrono, simboli di Madrid; nei giorni precedenti ci avevo provato ma inutilmente a causa del caos intorno alla piazza. Stavolta non c’era quasi nessuno, data l’ora mattutina.

La stazione degli autobus è grandissima e molto affollata: da lì partono tantissimi mezzi anche per l'Europa.
Il primo pullman in partenza è già tutto occupato per cui ci tocca aspettare il successivo (neppure mezz’ora di attesa).
Anche in questo caso il viaggio è durato solo un’ora, ma è stato molto tedioso…
Arrivati in città ci tocca prendere un altro autobus per salire nel centro storico; la nostra corsa si arresta in cima alla città, di fianco alla fortezza dell’Alcazar.
Da lì possiamo ammirare il panorama medievale che si apre ai nostri occhi.
Dopo esserci muniti di mappa, iniziamo a girare per calle toledane e subito notiamo quanto sia turistico questo luogo: non c’è angolo senza un albergo, ristorante o tienda (negozio) di spade! Così naturalmente ne risente il colpo d’occhio!
Anticipo ciò che a fine escursione penseremo di Toledo: città bellissima, molto caratteristica, ma troppo turistica e non sfruttata a dovere! Io l’ho paragonata a Taormina; alla fine eravamo davvero esausti di girare senza esser disturbati dai venditori!
Tra l’altro, non è possibile far pagare l’ingresso in ogni singola chiesa, anche se non sembra che abbia molto da offrire! In una hanno avuto il coraggio di chiedere 1 euro, pur non avendo nulla da ammirare! Si sarebbe dovuto spendere 30 euro solo per l’accesso alle chiese… Altro aspetto negativo.
Dopo un piccolo tour decidiamo di pranzare; momento critico perché non abbiamo trovato un supermercato dove comprare i panini (la zona nuova era al di fuori delle mura, ovvero ai piedi della collina) e così ci mettiamo in cerca del locale più conveniente in termini di qualità/prezzo.
Non è stato facile, ma alla fine siamo stati bravi a scegliere quello più pulito e non tanto caro; tra l’altro, il fatto che fosse gestito da due donne ci dava maggiore garanzia sul livello di igiene.
Dopo esserci rimpinzati con un piatto unico (per me uova e bacon alla piastra, patatine e un’insalata) andiamo a visitare la Cattedrale.
Il costo del prezzo di ingresso (7 euro) ci lascia un po’ perplessi, ma una volta entrati capiamo subito che li vale tutti.
A parte San Pietro, è la più imponente e sfarzosa chiesa che abbia mai visto. Neppure San Marco a Venezia o Santa Maria in Fiore sono paragonabili alla basilica toledana.
Abbiamo impiegato quasi un’ora per ammirarla tutta! Le numerose cappelle fanno solo da corollario a un coro e retrocoro (situati proprio al centro dell’enorme edificio) imponenti.
Bellissima la Madonna de la blanca (mi sembra di ricordare che fosse questo il nome) che si trova nel coro.
Non riesco a trovare la parole adatte per descrivere la visuale dell’altare dal fondo della chiesa; sembrava davvero che si salisse in Paradiso… e poi il tetto dietro all’altare… non ci sono davvero espressioni adatte; dico solo che dopo un’ora lì dentro i miei occhi erano stanchi di tanta meraviglia.
La Cattedrale spiega il potere e l’importanza storica della città.
Giusto per non farsi mancare nulla all’interno della basilica anche due musei: uno con celebri dipinti (anche di italiani) e l’altro con paramenti e oggetti liturgici di numerosi secoli passati.
Sembrava di stare in una gioielleria! Ovunque ori e pietre preziose e c’era persino una delle pochissime copie della Bibbia trascritta a mano (purtroppo non ricordo il secolo…).
Dopo aver goduto di una simile gioia per gli occhi proseguiamo la visita, anche se ormai tutto il resto ci è parso così banale…
Tra una tiendas e l’altra trovo anche il tempo di farmi vendere un souvenir: una piccola spada, nella città delle spade. Il negoziante spagnolo parlava anche l’italiano e senza che volerlo mi sono ritrovato a pagare per un acquisto compiuto in 30 secondi…
Ancora altri giri prima di salire all’Alcazar, dove però era vietato l’accesso a causa dei lavori di ristrutturazione.
Anche dall’esterno è un piacere poterlo ammirare, anche se io continuo a preferire di gran lunga quello di Segovia.
Dopo una sola di gelato (una minuscola pallina di gelato Carte d’Or…) dall’Alcazar stesso prendiamo il bus che ci avrebbe condotto alla stazione dei pullman per prendere quello verso Madrid.
La giornata è stata positiva per il pranzo e la cattedrale, ma nel complesso non siamo rimasti soddisfatti dalla città, che di suo è molto bella ma è troppo votata al consumismo a danno della cultura e dei suoi stessi luoghi storici.
Dopo la cena al ristorante (dove nella zona bar c’erano tanti madrileni che imprecavano per le sorti del Real) decidiamo di spendere un’altra serata tra i turisti.
Anche stasera niente Latina o posti strani quindi; anzi decidiamo finalmente di essere veri turisti concedendoci dei giri per i negozi di souvenir in cerca di qualcosa da portare ai nostri cari.
Tra Plaza Mayor, calle Arenal e plaza Sant’Ana comletiamo il nostro shopping e decidiamo di mettere fine a questo lungo e intenso giorno.
L’indomani ci avrebbe atteso un’altra giornata molto impegnativa, con una nuova escursione fuori Madrid…


PS: qui si parla del Transparente della cattedrale di Toledo, alle spalle dell'altare: http://it.wikipedia.org/wiki/Transparen ... _di_Toledo
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demi-d
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1 settembre 2008: Il Parque Warner

Penultimo giorno di vacanza. Decidiamo di visitare uno dei parchi di divertimenti di Madrid; la nostra scelta cade su quello della Warner Bros.
Sveglia puntata alle 7 (nei precedenti giorni l’avevamo spostata tra le 7.30 e le 8) per partire di buon’ora, dato che ci avrebbe atteso tanta strada.
Durante la colazione facciamo conversazione con una delle ragazze del corso di spagnolo; le sue amiche tardano a raggiungerla nella sala buffet e lei non la pianta più di parlare! Insomma ogni nostro sforzo di uscire presto è quasi vanificato!
Per raggiungere il Warner bisogna prendere il treno da Atocha fino a Pinto e da lì un altro treno verso San Martìn de la Vega…
La linea 1, l’azzurra, che ci avrebbe potuto portare dall’Opera ad Atocha è chiusa e quindi chiediamo in hall quanto tempo ci avremmo impiegato a piedi: ci viene detto che converrebbe prendere un taxi perché c’è molta strada da fare…
Io e Maria ci incamminiamo! In quasi 20 minuti attraversando Plaza Mayor e percorrendo Calla de Atocha arriviamo tranquillamente: le gente non è abituata a spostarsi senza mezzi!
La stazione dei treni è una sorpresa: al suo interno è allestita una vera e propria serra, con tantissime piante! WOW!
Moltissima gente: chi va a destra e chi a manca, chi sale e chi scende; caos assoluto!
In un modo e nell’altro, chiedendo del Parque Warner, riusciamo a farci indicare dove poter comprare i biglietti.
Come spesso accade, la fila di fianco è sempre la più breve… tra l’altro la donna prima di noi continuava a fare richieste all’impiegato, tant’è che quando è stato il nostro turno l’abbiamo visto un attimino agitato.
Il biglietto A/R è costato circa 9 euro a testa (poco); dopo averci spiegato come prendere il treno per Pinto, quello con direzione Aranjunez, ci dice: “Buena suerte”…
Quando arriviamo al binario c’è un vagone che ha appena chiuso le porte: “Peccato, prenderemo il prossimo” pensiamo noi.
Poco dopo ne arriva un altro pronto a ripartire (ad Atocha mi sembra di ricordare che ci sono binari morti); io e Maria ci fiondiamo sul treno (guarda caso pulitissimo) e ci sistemiamo comodi, parlando del parco e spettegolando su un gruppo di turiste (inglesi o americane), immaginando che anche loro andassero nella nostra stessa meta…
Dopo la prima stazione controlliamo che tutto proceda bene, dopo la seconda iniziamo a farci delle domande… il nome non coincide con quelle segnate nel percorso fino a Pinto. Intanto le studentesse scendono dal treno e restiamo da soli.
“Chissà, forse è una fermata intermedia” ingenuamente pensiamo noi.
La terza è Getafe: scopriamo solo allora di aver completamente sbagliato direzione e di non esser sul treno verso Aranjunez, ma verso Parla.
Intorno a noi non c’è nessuno e il paesaggio è simile ad un deserto!
Fortunatamente si tratta di treni che arrivano fino ad un capolinea e poi tornano subito indietro, per cui decidiamo di arrivare a Parla e fare il percorso all’inverso per poi ricominciare tutto!
Dopo sei giorni abbiamo fatto flop!
Quando saliamo in direzione Aranjunez sono quasi le 12!!!
Arrivati a Pinto, ci aspetta un altro treno; la nostra fermata è Parque de Ocio.
Quando scendiamo capiamo che è stata creata solo ed esclusivamente per il Warner, tant’è che uscendo da lì si quasi subito nel parco.
Questa stazione di supporto è più pulita, organizzata, sicura e moderna della maggior parte di quelle italiane!!!!! Mah!

Dopo aver sborsato 35 eurini, si aprono finalmente le porte del magico mondo Warner!
Le mie grida di gioia si confondono con quelle dei bambini!!!
Ci immettiamo subito nel viale dei cartoon facendo tante foto con le statue dei personaggi e visitando la casa di Duffy Duck, quella di Bugs Bunny e soprattutto della nonnina con tanto di gabbia di Titti e foto di Silvestro!
Io non mi faccio di certo scappare lo scatto con Pepè la puzzola e Porky Pig!
Non ero mai stato in un parco di divertimenti a tema e quindi potete capire il mio entusiasmo… che però dura poco, ovvero fino a quando abbandoniamo la zona dei cartoni animati ed arriviamo a quella delle giostre…
Io non ci salgo e non mi piacciono, anzi le odio proprio!
La mia ragazza invece già inizia a stressare; incomincia ad assalirmi l’ansia… per fortuna capitiamo nella spazio riservato ai bambini.
Per rompere il ghiaccio le propongo di iniziare col tappeto volante… misura bimbo!
Il giro è stato piacevole e anche io, come gli altri marmocchi, ho staccato le mani durante la discesa e mi sono persino affacciato a vedere il panorama! :)
Il tour prosegue e capitiamo in una giostra ad acqua, dove ti trova sopra ad un gommone che viene trasportato dalla corrente.
Non c’è bisogno che vi descriva le posizioni: io angosciato, lei entusiasta.
Prima di metterci in fila decidiamo di dare un’occhiata al percorso; il fatto che salissero tanti fanciulli di 5-6 anni mi ha dato il coraggio necessario per questa pazzia.
Il nostro gommone: io, Maria, un papà, una mamma e due bambine…
Devo ammettere che è stato molto, molto divertente e che non c’è stato nessun pericolo, anzi ci siamo proprio rinfrescati (per non dire bagnati).
La mia seconda giostra mi è piaciuta, cosa chiedere di più? La mia lei non la pensa allo stesso modo dato che effettivamente mi ha chiesto di più… ancora le giostre acquatiche, solo che stavolta è il “Rio Bravo”, una di quelle con una discesa da far venire i brividi, roba che se ancora ci penso sbianco… provo a farle capire che questo genere di attrazioni non fanno per me, per uno che non si affaccia neppure ai balconi…
Lei sembra capire, però io inizio a farmi divorare dai sensi di colpa… e sia!
Sono salito su una giostra che si arrampicava fino a non so quanti metri d’altezza!!!
L’inizio è tranquillo, poi ci facciamo trainare in alto, troppo, e arrivati su una piattaforma la canoa viene messa di spalle… oh mio dio, si precipita da dietro!!!
Poi si risale e si precipita in avanti… lì ho avuto paura e ho chiuso gli occhi!
Tra l’altro gli schizzi d’acqua non stati molti.
Scesi da lì, Maria, inarrestabile, propone di salire sulle montagne russe: non quelle vere, ma più soft, dove ci salgono anche i ragazzini.
Dopo aver provato il Rio Bravo le dico subito si, al massimo avrei chiuso gli occhi… cosa che effettivamente accade per tutto il tragitto!
Anzi li ho aperti solo in due momenti: uno quando eravamo sospesi e l’altro quando mi sono visto praticamente col viso a terra, tanto eravamo piegati nel girare!
Fortunatamente è durato poco.
Sono ormai le due del pomeriggio e ancora non abbiamo pranzato.. timidamente provo a farglielo notare, ma lei in piena febbre da giostre mi porta in un’altra giostra acquatica!
Stavolta la canoa è a cinque posti e il percorso è semplicissimo: si sale, si gira non in velocità e si scende… e proviamo anche questa!
Ebbene, è stata spettacolare!!!
Durante la discesa (all’inizio ad occhi aperti, poi subito chiusi) si è alzato un vero e proprio tsunami che ci ha letteralmente inondati!!! Divertentissimo!!
Stavolta prendo io l’iniziativa e le propongo subito di farci un altro giro (ad occhi aperti!!) e così ci troviamo ancora sommersi dall’acqua!
Anche stavolta è stato molto bello, anzi di più dato che ho visto la discesa.
Decidiamo quindi di asciugarci al sole (per me via polo, scarpe, fantasmini e cappello!) e dopo andiamo a sfamarci con due boccadillos.
Nel pomeriggio ci mettiamo in fila nella giostra di Batman… non ci spieghiamo il motivo per cui nelle altre attrazioni non abbiamo mai aspettato tantissimo, mentre qui invece ci vogliono 20 minuti.
Quella giostra è una sòla per chi non parla lo spagnolo, dato che si tratta della narrazione di una storia che termina dentro al simulatore… dove, mi vergogno a dirlo, mi sono sentito quasi male, tanto che mi sono abbassato la visiera del berretto e non ho più proseguito la visione nello schermo!!!!
Maria, intanto, sghignazzava come la peggiore iena! :(

Per consolarmi mi propone un altro giro sul gommone (confermo il divertimento); poi è lei a dettare legge: le montagne russe soft e subito dopo il Rio Bravo e stavolta nella discesa in avanti ho tenuto gli occhi aperti e… sorpresa delle sorprese: mi è piaciuto!!!
Ovviamente non lo farò mai più, però è stato divertente!
Sulla scia di questa, per me nuova, emozione saliamo ancora sulle montagne russe soft: mi fa promettere di tenere gli occhi aperti, lo faccio e anche qui è stato pura adrenalina!! Bello!!
Anche qui ovviamente non ci salirò mai più.

Non ci siamo fatti mancare un altro simulatore (dell’orrore) e anche stavolta non ero esattamente a mio agio, diciamo così.
E’ quasi ora di andare, sigh, ma non dopo l’ennesimo giro sulle celebri montagne russe soft!

Il rientro è stato sicuramente meno complicato, senza errori di direzione… Maria naturalmente mi ha ampiamente sfottuto per il simulatore e per essermi divertito in quelle giostre dove mai e poi mai avrei pensato di salire!
Dopo la cena in ristorante decidiamo di rientrare in hotel per preparare le valigie per il ritorno: l’indomani mattina avremmo dovuto liberare la camera non prima delle 12, ma noi volevamo uscire intorno alle 9 per completare la nostra visita a Madrid.
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demi-d
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2 settembre 2008: Ultimo giorno di vacanza in giro per Madrid...

Per l'ultimo giorno della nostra vacanza decidiamo di prendercela comoda; quindi sveglia alle 8.30, colazione come sempre vergognosamente abbondante, poi sistemiamo le valigie in un'apposita stanza che ci viene concessa dall'albergo e iniziamo il nostro giro.

Uscire a passeggiare a Madrid alle 9 del mattino è davvero strano: in una città con oltre 3.500.000 di abitanti, si incontra solo qualche turista. E' come se da noi fossero le 7! E' proprio vero che loro carburano più tardi rispetto a noi.

Andiamo a vedere i giardini che circondano il Palazzo Reale: nei Jardins de Sabatini siamo praticamente soli e lì ci sono una pace e un panorama irresistibili; tra l'altro è tutto estremamente pulito e curato.

Dopo proseguiamo verso altri giardini reali, ovvero il cosidetto Campo del Moro: praticamente un bosco in città e alle spalle del Palacio. Qui c'è anche il Museo delle Carrozze; dopo quello dell'Armeria reale avremmo visto con piacere anche questo ma purtroppo in quel periodo era chiuso.

Decidiamo di concludere la mattinata visitando l'ultimo importante giardino che ancora ci manca e così ci incamminiamo verso il Parque del Oeste... per raggiungere la nostra meta, sita all'interno stesso del giardino, ci tocca iniziare a salire... fossimo stati a Reggio avremmo sudato 700 camicie, qui pur provati dalla fatica e dalla sete, abbiamo buttato solo qualche goccia di sudore.
Insomma infine giungiamo al tempio di Debod, di cui in precedenza ne avevamo sentito parlare.
Il colpo d'occhio è proprio d'effetto dato che davvero sembra di tornare al tempo degli antichi egizi!

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Il tempio è un autentico mausoleo egiziano che è stato regalato alla Spagna per aver aiutato nella ricerca dei reperti nella valle della Nubia.. io non avevo mai visitato un simile monumento e fa una certa impressione pensare che si tratta di reperti di milioni di anni prima!
Ovviamente l'interno è curato nei minimi dettagli, con tutte le indicazioni per capirne la storia, scritte in spagnolo e inglese.
Bellissimo il plastico con la ricostruzione dei templi della valle della Nubia: se vi piace la cultura degli antichi egizi vi consiglio di documentarvi a riguardo.

Dopo aver goduto anche di questa attrazione madrilena (a fine gita potremo dire di non esserci fatti mancare davvero nulla!), andiamo a pranzo al nostro solito ristorante: per arrivarci decidiamo di passare prima per Plaza de Espana, dove non possiamo non scattare la foto con il celebre Cervantes.

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Dopo la pappa, ultimo giro in metro per raggiungere Plaza Colon (ovvero Piazza Colombo) dedicata al nostro leggendario esploratore: la piazza non è niente di speciale, però troviamo comunque qualcosa di interessante: quasi al centro della piazza sventola la più grande bandiera che abbia mai visto!
Di dimensioni impressionanti, davvero singolare! Per me è stata assolutamente una "prima visione".
Lì chiediamo informazioni su dove si trovi precisamente il museo... col mio tipico accento spagnolo chiedo ad un tizio che mi fa: "Sei italiano!"...un nostro connazionale che si era trasferito in Spagna.

Se il Parque Warner era stata un'idea di Maria, la visita al museo delle cere era un mio desiderio: entusiasmante!

Molto, molto, divertente scattare le foto coi principali personaggi storici! Peccato che ovviamente abbiano preferito i propri compatrioti e quindi alcuni non sapevamo chi fossero.
Tra i tanti Giulio Cesare, Antonio, Cleopatra, i reali di Spagna, tutti gli attuali capi di stato o di governo (assente solo Berlusconi... ) e poi gli sportivi (per gli spagnoli Rafa, Arantxa, Raul, Alonso...), le aree tematiche, i vip, i cartoni animati...
Un posto per la gioia di piccoli e grandi!

Dopo le cere il biglietto prevedeva anche un giro nel simulatore per mia disgrazia (ricordate quelli del Warner? ).
Sfortunatamente ( ) bisogna compiere una scelta: il simulatore o lo spettacolo di flamenco?

Ebbene si, eravamo convinti che non avremmo potuto assistere a nessuna rappresentazione e invece abbiamo saputo durante il pranzo che il teatro allestiva uno spettacolo anche alle 18, oltre che alle 21!
Scartata la possibilità della notturna (ci attende l'aeroporto), cogliamo al volo questa inattesa opportunità!

Il teatro è alla Puerta del Sol e naturalmente è frequentato principalmente da turisti.
Mi aspettavo qualcosa di squallido o arrangiato, eppure mi sono dovuto ricredere!
L'interno è piuttosto lussoso e c'è persino un bar! Sono molto organizzati anche in questo.
In sala siamo pochini, solo 20 persone, e in me aumenta la paura di rimpiangere i 15 eurini del costo del biglietto! Insomma, le poltrone sono comode e tutto il resto lascia pensare ad un importante teatro...
Mi sono dovuto ricredere anche in questo! I ballerini sono stati tutti bravissimi!!
La prima ballerina tra l'altro aveva il viso da tipica spagnola; una scelta proprio azzeccata!!!
Maria era più rapita di me; eravamo talmente coinvolti che, pur essendo durato un'ora e mezza, c'è sembrato che il tempo fosse volato troppo in fretta.

Usciti dal teatro iniziamo ad avvertire un po' di nostalgia: sono le 20 e manca un'ora all'appuntamento in albergo per incontrare gli altri reggini e farci portare all'aeroporto...

Per cena andiamo al Cortes Anglais per comprare qualcosa da mangiare.
A Madrid ci sono tantissimi Cortes Anglais: sono dei centri commerciali su più piani, alcuni dei quali anche tematici (uno di 7 piani solo per musica e teconologia!)...
Al banco dei salumi siamo indecisi su cosa comprare, fino a quando non ci si illumina il viso vedendo la mortadella Ferradini!!
Simpatico siparietto col salumiere.
Lui (in spagnolo): Si, la mortadella è di Bologna.. poi c'è anche il salame e il prosciutto Ferradini
Io (arrangiandomi tra spagnolo e italiano): Uh, muy Italia aqui...
Lui: Ricorda che il vero prosciutto non è di Parma, è spagnolo...
Io: No..
Lui: Si, de Valencia...
Io: Vabbè... e la pasta?
Lui (divertito e sconfitto): Eh, italiana...
Io: Y la pizza?
Lui: Italiana anche quella...


Al supermercato per la seconda volta in un paio di ore incontriamo un altro italiano che è andato a vivere in Spagna (una signora di mezza età in questo caso).

Decidiamo di vivere l'ultimissima esperienza della nostra vacanza, copiando l'abitudine di tanti spagnoli: andiamo quindi a mangiare sul prato di fronte al palazzo reale, tra tantissima gente, molte famiglie e ancora una volta con una suggestiva atmosfera.
Non si poteva chiedere di meglio per chiudere una bellissima giornata e una vacanza indimenticabile!

Che altro aggiungere?

Tutto il resto (il viaggio verso l'aeroporto di Barajas e quello in aereo verso casa) è andato benone; siamo stati persino fortunati nel ritiro delle nostre valigie, che sono uscite dal rullo tra le primissime!
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Messaggio da doctorbones »

Azz, un altro "breve racconto" delle vacanze... :o

Te e macman siete come quelli che vi invitano a vedere le 2649 diapositive delle vacanze col raggior del cibo aggratis...da evitare accuratamente! :lol:

PS mese prossimo con calma, magari, leggo... :)
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