Per me è più probabile che diventi major Indian wellsJohnny Rex ha scritto:Eh, in Sudamerica soldi per uno slam mica credo li abbiano . La Cina è chiusa, il Giappone ha anch'esso regole d'ingresso penso incasinate.Nickognito ha scritto:Beh sì, trasferissero lo slam sarebbe comprensibile adesso. Magari in Sudamerica.
Al solito, gli unici che potrebbero buttare sul tavolo soldi e strutture sono i figli d'Allah.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Possibile sì. Lì hanno i soldi e tutto quello che occorre
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
https://www.ultimouomo.com/novak-djokov ... lian-open/
È difficile quantificare l’eventuale perdita economica degli Australian Open per l’assenza di Djokovic, ma sappiamo che il torneo nell’ultimo anno ha registrato circa 80 milioni di dollari di perdite a causa del Covid. E sappiamo che nessuno sport è legato commercialmente ai propri atleti quanto il tennis, e in nessuno sport i diritti e il potere, politico ed economico, sono tanto sbilanciati in favore degli atleti. Il tennis a volte sembra davvero un circo itinerante il cui fascino è tenuto in vita dai giocatori in grado di creare la magia.
La ATP, il principale circuito mondiale di tennis maschile, è sostanzialmente un’organizzazione sindacale controllata in buona parte dai tennisti stessi. Nell’universo della ATP successi sportivi e potere politico sono abbastanza proporzionati. Rafael Nadal e Roger Federer, le due “galline dalle uova d’oro” del tennis (definizione di John McEnroe), sono una presenza fissa del concilio dei giocatori, e mantengono un potere immenso nonostante siano sportivamente sempre più defilati. Un esempio: la ATP ha sfruttato la pausa per il Covid-19 per modificare il funzionamento del ranking e ammorbidire così il rientro di Roger Federer alle competizioni. Nessun giocatore ha protestato, perché tutti riconoscono l’importanza di Federer per il movimento. I tornei dello Slam sgomitano per assicurarsi la presenza dei migliori giocatori, gli assicurano contratti remunerativi, gli garantiscono i migliori orari e i migliori campi durante gli eventi. Un meccanismo sofferto anche da Djokovic negli anni passati, quando l’organizzazione di Melbourne riservava a Roger Federer gli orari più freschi in cui giocare. Sulla possibilità che Djokovic non fosse presente, persino un nemico storico e un giacobino come Nick Kyrgios, facendosi i conti, ha avuto parole angosciate: «Onestamente non conosco perfettamente la situazione di Novak. Se in Australia quest’anno non ci fossero né lui, né Nadal, né Federer sarebbe un vero e proprio disastro per i tifosi e per tutto ciò che ruota attorno al torneo». Quando Rafa Nadal ha pubblicato la sua foto sui campi australiani e la didascalia «Non ditelo a nessuno» hanno tutti tirato un sospiro di sollievo. Nadal era risultato positivo al Covid-19 poche settimane fa, ma è riuscito a negativizzarsi nel frattempo. La sua presenza ha dato respiro a un circuito che ha bisogno di una transizione più dolce verso le nuove generazioni.
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È difficile quantificare l’eventuale perdita economica degli Australian Open per l’assenza di Djokovic, ma sappiamo che il torneo nell’ultimo anno ha registrato circa 80 milioni di dollari di perdite a causa del Covid. E sappiamo che nessuno sport è legato commercialmente ai propri atleti quanto il tennis, e in nessuno sport i diritti e il potere, politico ed economico, sono tanto sbilanciati in favore degli atleti. Il tennis a volte sembra davvero un circo itinerante il cui fascino è tenuto in vita dai giocatori in grado di creare la magia.
La ATP, il principale circuito mondiale di tennis maschile, è sostanzialmente un’organizzazione sindacale controllata in buona parte dai tennisti stessi. Nell’universo della ATP successi sportivi e potere politico sono abbastanza proporzionati. Rafael Nadal e Roger Federer, le due “galline dalle uova d’oro” del tennis (definizione di John McEnroe), sono una presenza fissa del concilio dei giocatori, e mantengono un potere immenso nonostante siano sportivamente sempre più defilati. Un esempio: la ATP ha sfruttato la pausa per il Covid-19 per modificare il funzionamento del ranking e ammorbidire così il rientro di Roger Federer alle competizioni. Nessun giocatore ha protestato, perché tutti riconoscono l’importanza di Federer per il movimento. I tornei dello Slam sgomitano per assicurarsi la presenza dei migliori giocatori, gli assicurano contratti remunerativi, gli garantiscono i migliori orari e i migliori campi durante gli eventi. Un meccanismo sofferto anche da Djokovic negli anni passati, quando l’organizzazione di Melbourne riservava a Roger Federer gli orari più freschi in cui giocare. Sulla possibilità che Djokovic non fosse presente, persino un nemico storico e un giacobino come Nick Kyrgios, facendosi i conti, ha avuto parole angosciate: «Onestamente non conosco perfettamente la situazione di Novak. Se in Australia quest’anno non ci fossero né lui, né Nadal, né Federer sarebbe un vero e proprio disastro per i tifosi e per tutto ciò che ruota attorno al torneo». Quando Rafa Nadal ha pubblicato la sua foto sui campi australiani e la didascalia «Non ditelo a nessuno» hanno tutti tirato un sospiro di sollievo. Nadal era risultato positivo al Covid-19 poche settimane fa, ma è riuscito a negativizzarsi nel frattempo. La sua presenza ha dato respiro a un circuito che ha bisogno di una transizione più dolce verso le nuove generazioni.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Quante cazzate in un articolo solo!
Gli Australian Open hanno perso soldi l'anno scorso - con Djokovic in campo - per le limitazioni del pubblico e la mancanza di visitatori stranieri. Stessa cosa in misura minore si ripeterà quest'anno con o senza Djokovic. Certi biglietti per i torneini di Melbourne si trovano a 9$ australiani, quindi i biglietti non vanno a ruba.
Il potere dei giocatori forti nell'ATP qui non c'entra niente. chi ha scritto l'articolo probabilmente ignora che i tornei dello slam non sono tornei ATP.
Gli Australian Open hanno perso soldi l'anno scorso - con Djokovic in campo - per le limitazioni del pubblico e la mancanza di visitatori stranieri. Stessa cosa in misura minore si ripeterà quest'anno con o senza Djokovic. Certi biglietti per i torneini di Melbourne si trovano a 9$ australiani, quindi i biglietti non vanno a ruba.
Il potere dei giocatori forti nell'ATP qui non c'entra niente. chi ha scritto l'articolo probabilmente ignora che i tornei dello slam non sono tornei ATP.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Gli australiani (governo centrale, governo di Victoria, comitato organizzatore) sono riusciti nella titanica impresa di far passare lo stronzo di Djokovic dalla parte della ragione. Non era facile
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ma quindi, alla fine, cosa fa? Gioca o non gioca?
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Djokovic figlio forse mentre Djokovic padre ha sicuramente ulteriormente rafforzato il suo status di gargantuesco imbecille.Roda ha scritto:Gli australiani (governo centrale, governo di Victoria, comitato organizzatore) sono riusciti nella titanica impresa di far passare lo stronzo di Djokovic dalla parte della ragione. Non era facile
Djoko o non Djoko?eddie v. ha scritto:Ma quindi, alla fine, cosa fa? Gioca o non gioca?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Applausi a scena aperta, qui siamo davvero OLTRE.
In compagnia fino a lunedì dei rifugiati rinchiusi da anni in albergo. Roba da film.
Ma nemmeno a farlo apposta si sarebbe riusciti a creare un bordello del genere. Dilettanti tutti quanti, a partire da Djokovic ovviamente ma le autorità australiane in sole 24 ore si sono poste al suo stesso livello.
Sono ansioso di vedere cosa succede nei prossimi giorni, ormai è più appassionante di una finale di Wimbledon.
Ultima modifica di laplaz il gio gen 06, 2022 10:12 am, modificato 1 volta in totale.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
2 slam in un paese dove il nostro sport è declinante da decenni? No, molto improbabile per me. In Sudamerica non credo ci siano infrastrutture sufficientement buone, in Cina manca la passione ed è chiusa, in Medio Oriente puo' funzionare per qualche anno ma non nel lungo periodo. Per me si resta in Australia per mancanza di alternative, e comunque non dimentichiamoci che fino al 2019 tutti lodavano questo slam, si sono venduti bene come slam non solo anglosassone ma di un'Australasia proiettata al futuropaoolino ha scritto:Per me è più probabile che diventi major Indian wellsJohnny Rex ha scritto:Eh, in Sudamerica soldi per uno slam mica credo li abbiano . La Cina è chiusa, il Giappone ha anch'esso regole d'ingresso penso incasinate.Nickognito ha scritto:Beh sì, trasferissero lo slam sarebbe comprensibile adesso. Magari in Sudamerica.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Sì, ma per diverse cazzate è invece interessante per altri aspetti, tipo l'allucinante dichiarazione di Zverev sulla eventuale giustezza di un esenzione "E' il numero uno!" fa capire la mentalità dei tennisti (e non solo) per cui chi è al vertice ha davvero diritto a tutto .uglygeek ha scritto:Quante cazzate in un articolo solo!
Ed è infatti notevole e impressivo il silenzio di tutti negli ultimi giorni.
Cavalli coi paraocchi .
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ben Rothenberg ovviamente e' d'accordo con gli australiani.
Il giorno che saro' una volta d'accordo con lui, forse, sara' tempo di lasciare questo mondo...
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Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ah, non sapevo che Nadal fosse rientrato in pista.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Comunque era da capire: dopo il tweet di Enrico Letta l’Australia non poteva far vedere di rimanere con le mani in mano.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Concordo che il fatto che il tennis sia declinante da decenni negli USA renda l'ipotesi IW improbabile, è già tanto se non cancellano il torneo di Miami.s&v ha scritto:2 slam in un paese dove il nostro sport è declinante da decenni? No, molto improbabile per me. In Sudamerica non credo ci siano infrastrutture sufficientement buone, in Cina manca la passione ed è chiusa, in Medio Oriente puo' funzionare per qualche anno ma non nel lungo periodo. Per me si resta in Australia per mancanza di alternative, e comunque non dimentichiamoci che fino al 2019 tutti lodavano questo slam, si sono venduti bene come slam non solo anglosassone ma di un'Australasia proiettata al futuropaoolino ha scritto:Per me è più probabile che diventi major Indian wellsJohnny Rex ha scritto:
Eh, in Sudamerica soldi per uno slam mica credo li abbiano . La Cina è chiusa, il Giappone ha anch'esso regole d'ingresso penso incasinate.
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Di Cina non se ne parla nemmeno, e anche in Medio Oriente fanno i tornei perché hanno i soldi ma l'interesse è minimo. Va bene ospitare le finali della Davis per qualche anno ma un major richiede continuità.
Il continente dove il tennis ha sempre più seguito è l'Europa, un terzo Slam in Europa non sarebbe male. Poi rimarrà sicuramente in Australia, anche se, forse proprio perché Australasia, esce veramente male da questi ultimi due anni e spero paghi un prezzo. Ormai sembra che l'opinione pubblica australiana se la prenda con il tennis per sfogare la propria frustrazione per il covid, avrebbero fatto lo stesso con il rugby?
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Anche perchè se perdono lo Slam non è proprio che siano pieni di eventi mondiali eh. Avranno comunque Brisbane 2028.
Ma certo quanto accaduto un segno lo lascerà.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
mi è sempre piaciuto l'aggettivo gargantuesco, non capita spesso di usarlo in una conversazione...Monheim ha scritto: Djokovic figlio forse mentre Djokovic padre ha sicuramente ulteriormente rafforzato il suo status di gargantuesco imbecille.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
O anche Pantagruelico a cena con amici ghiottoni a un banchetto Trimalcionico...eddie v. ha scritto:mi è sempre piaciuto l'aggettivo gargantuesco, non capita spesso di usarlo in una conversazione...Monheim ha scritto: Djokovic figlio forse mentre Djokovic padre ha sicuramente ulteriormente rafforzato il suo status di gargantuesco imbecille.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
eddie v. ha scritto:mi è sempre piaciuto l'aggettivo gargantuesco, non capita spesso di usarlo in una conversazione...Monheim ha scritto: Djokovic figlio forse mentre Djokovic padre ha sicuramente ulteriormente rafforzato il suo status di gargantuesco imbecille.
Fa un po' il paio con sesquipedale tanto amato da chiaky.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Non ditelo a Noleslampaoolino ha scritto:Ah, non sapevo che Nadal fosse rientrato in pista.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Johnny Rex ha scritto:Non ditelo a Noleslam202*paoolino ha scritto:Ah, non sapevo che Nadal fosse rientrato in pista.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Fonte della schermata?laplaz ha scritto:Schermata 2022-01-06 alle 10.08.10.png
Beh ragazzi ma è tutto FANTASTICO
Applausi a scena aperta, qui siamo davvero OLTRE.
In compagnia fino a lunedì dei rifugiati rinchiusi da anni in albergo. Roba da film.
Ma nemmeno a farlo apposta si sarebbe riusciti a creare un bordello del genere. Dilettanti tutti quanti, a partire da Djokovic ovviamente ma le autorità australiane in sole 24 ore si sono poste al suo stesso livello.
Sono ansioso di vedere cosa succede nei prossimi giorni, ormai è più appassionante di una finale di Wimbledon.
Concordo con la chiusa in grassetto.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Comunque non capisco perché nickognito e altri non festeggino il fatto che ci sarà un solo VDM al torneo.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
É intervenuto Nadal sulla questione.Johnny Rex ha scritto:Sì, ma per diverse cazzate è invece interessante per altri aspetti, tipo l'allucinante dichiarazione di Zverev sulla eventuale giustezza di un esenzione "E' il numero uno!" fa capire la mentalità dei tennisti (e non solo) per cui chi è al vertice ha davvero diritto a tutto .uglygeek ha scritto:Quante cazzate in un articolo solo!
Ed è infatti notevole e impressivo il silenzio di tutti negli ultimi giorni.
Cavalli coi paraocchi .
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djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Anche Selvaggia Lucarelli
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Gran palle gonfie le suepaoolino ha scritto:Anche Selvaggia Lucarelli
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
paoolino ha scritto:Anche Selvaggia Lucarelli
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Nadal direi molto saggio senza sbilanciarsi eccessivamente.
Ma è il messaggio giusto da dare.
Ma è il messaggio giusto da dare.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Per me ci sono gradi diversi di colpevolezza.
Ovviamente, i politici australiani sono una schifezza. Far valere la legge solo per il caso piu;; rlevante mediaticamente e' una grande cazzata, e la legge stessa con omicron dilagante e' una grande cazzata, Ma e' politica, cioe' populismo, tenere buona la popolazione, succede sempre o spesso, e' successo anche stavolta.
Djokovic ha tutto il diritto di non vaccinarsi, ma deve adeguarsi alle leggi dei paesi dove va a lavorare, pero', con mille errori, e' anche normale che ci provi. Se gli Australian Open li avessero detto: tu senza vaccino non puoi assolutamente giocare, lui sarebbe rimasto a casa a fine della storia.
Quel che e' totalmente inaccettabile e' l'organizzazione del torneo. E' evidente che sono loro ad aver detto a Djokovic di venire senza rendersi conto delle implicazioni politiche e addirittura delle leggi del loro stesso paese (che, si spera, dovrebbero conoscere loro, non Djokovic).
La responsabilita' di questo fatto paradossale e' loro al 90%. Ma non solo, non e' un errore casuale. Rientra in un sistema in cui e' normale aggirare le regole per i piu' forti. Solo che il Covid e' piu' grande di loro e incredibilmente, comunque vada adesso, non lo hanno capito.
Ovviamente, i politici australiani sono una schifezza. Far valere la legge solo per il caso piu;; rlevante mediaticamente e' una grande cazzata, e la legge stessa con omicron dilagante e' una grande cazzata, Ma e' politica, cioe' populismo, tenere buona la popolazione, succede sempre o spesso, e' successo anche stavolta.
Djokovic ha tutto il diritto di non vaccinarsi, ma deve adeguarsi alle leggi dei paesi dove va a lavorare, pero', con mille errori, e' anche normale che ci provi. Se gli Australian Open li avessero detto: tu senza vaccino non puoi assolutamente giocare, lui sarebbe rimasto a casa a fine della storia.
Quel che e' totalmente inaccettabile e' l'organizzazione del torneo. E' evidente che sono loro ad aver detto a Djokovic di venire senza rendersi conto delle implicazioni politiche e addirittura delle leggi del loro stesso paese (che, si spera, dovrebbero conoscere loro, non Djokovic).
La responsabilita' di questo fatto paradossale e' loro al 90%. Ma non solo, non e' un errore casuale. Rientra in un sistema in cui e' normale aggirare le regole per i piu' forti. Solo che il Covid e' piu' grande di loro e incredibilmente, comunque vada adesso, non lo hanno capito.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ha parlato senza sapere i dettagli della situazione.laplaz ha scritto:Nadal direi molto saggio senza sbilanciarsi eccessivamente.
Ma è il messaggio giusto da dare.
Lo ha detto lui.
E te credo dato che quagliava mentre l’altro era chiuso in una stanza dell’aereoporto.
La presa di posizione sul vaccino ci sta.
Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
2024: "Nole non vincera' mai piu' il Roland Garros" (cit.Sottoscritto)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
E quindi?marat77 ha scritto:Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.laplaz ha scritto:Nadal direi molto saggio senza sbilanciarsi eccessivamente.
Ma è il messaggio giusto da dare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ma infatti il discorso è molto semplice:laplaz ha scritto:E quindi?marat77 ha scritto:Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.laplaz ha scritto:Nadal direi molto saggio senza sbilanciarsi eccessivamente.
Ma è il messaggio giusto da dare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
"In un certo senso il Tennis è finito con Federer. Potrà non fare piacere sentirlo ma così è." JR
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Beh oddio adesso gli australiani stanno davvero gestendo la cosa allacazzo quindi non è che siano esenti da colpe.ludega ha scritto:Ma infatti il discorso è molto semplice:laplaz ha scritto:E quindi?marat77 ha scritto:
Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma alla base di tutto ci sta un approccio da parte di tutti molto superficiale, inadeguato per una situazione di tale importanza.
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ma che vai dicendolaplaz ha scritto:E quindi?marat77 ha scritto:Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.laplaz ha scritto:Nadal direi molto saggio senza sbilanciarsi eccessivamente.
Ma è il messaggio giusto da dare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Ha cercato di aggirare il sistema de che.
Ha deciso lui di permettere l’iscrizione al torneo presentando una esenzione valutata da due istituti indipendenti stabiliti da Tennis Australia?
Se l’è accettata da solo l’esenzione?
Aggirare cosa.
Che poi basta cercare in giro dichiarazioni del Primo Ministro un mese fa e quelle di ieri. In contraddizione.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Certamente ma bisogna partire dal principio:laplaz ha scritto:Beh oddio adesso gli australiani stanno davvero gestendo la cosa allacazzo quindi non è che siano esenti da colpe.ludega ha scritto:Ma infatti il discorso è molto semplice:laplaz ha scritto:
E quindi?
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma alla base di tutto ci sta un approccio da parte di tutti molto superficiale, inadeguato per una situazione di tale importanza.
Se Djokovic avesse scelto A o B non sarebbe successo nulla. A monte di tutto c'è la scelta di Djokovic di aggirare le regole...
Poi dopo arrivano le colpe di Tennis Australia e di chi ha dato l'esenzione farlocca. Ma le regole erano chiare da MESI...
"In un certo senso il Tennis è finito con Federer. Potrà non fare piacere sentirlo ma così è." JR
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
La scelta C non l’ha voluta lui.ludega ha scritto:Ma infatti il discorso è molto semplice:laplaz ha scritto:E quindi?marat77 ha scritto:
Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma avanti a scrivere cagate.
2024: "Nole non vincera' mai piu' il Roland Garros" (cit.Sottoscritto)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Avanti con le cagateludega ha scritto:Certamente ma bisogna partire dal principio:laplaz ha scritto:Beh oddio adesso gli australiani stanno davvero gestendo la cosa allacazzo quindi non è che siano esenti da colpe.ludega ha scritto:
Ma infatti il discorso è molto semplice:
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma alla base di tutto ci sta un approccio da parte di tutti molto superficiale, inadeguato per una situazione di tale importanza.
Se Djokovic avesse scelto A o B non sarebbe successo nulla. A monte di tutto c'è la scelta di Djokovic di aggirare le regole...
Poi dopo arrivano le colpe di Tennis Australia e di chi ha dato l'esenzione farlocca. Ma le regole erano chiare da MESI...
Le regole erano chiare da mesi.
Non era chiaro una fava mesi fa non è chiaro nulla manco ora.
2024: "Nole non vincera' mai piu' il Roland Garros" (cit.Sottoscritto)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
marat77 ha scritto:La scelta C non l’ha voluta lui.ludega ha scritto:Ma infatti il discorso è molto semplice:laplaz ha scritto:
E quindi?
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma avanti a scrivere cagate.
Scusami fenomeno ma l'esenzione medica chi l'ha chiesta? Il Guru Pepe Imaz o Djokovic???
"In un certo senso il Tennis è finito con Federer. Potrà non fare piacere sentirlo ma così è." JR
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Fenomeno ma l’esenzione chi l’ha pensata Djokovic o Tennis Australia.ludega ha scritto:marat77 ha scritto:La scelta C non l’ha voluta lui.ludega ha scritto:
Ma infatti il discorso è molto semplice:
Djokovic aveva 2 scelte legittime:
A) Vaccinarsi
B) Stare a casa
Siccome non gli andava bene nessuna delle due scelte ha cercato di creare una scelta C, cercando di aggirare le leggi di uno Stato (a prescindere dall'esenzione farlocca che gli ha dato la Federazione australiana che non è comunque un'autorità di Stato).
Adesso che ne paga le conseguenze viene fatto passare per vittima dei cattivoni australiani...
Mi pare tutto assolutamente grottesco
Ma avanti a scrivere cagate.
Scusami fenomeno ma l'esenzione medica chi l'ha chiesta? Il Guru Pepe Imaz o Djokovic???
L’esenzione l’ha chiesta solo Djokovic o altre 25 persone tra staff e giocatori???
2024: "Nole non vincera' mai piu' il Roland Garros" (cit.Sottoscritto)
Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.
Ma l’esenzione per accedere al torneo (e ci sarebbe da aprire una parentesi gigantesca) non c’entra niente con la possibilità di entrare in Australia. Ha un bel gruppo di legali a quanto pare, doveva approfondire la questione per tempo. Invece ha preso la cosa sottogamba, con arroganza, tra l’altro nascondendo all’ATP di aver contratto il Covid tra settembre e novembre (e non so qui cosa preveda il regolamento attuale, ammesso e non concesso che le certificazioni mediche che lo attestano siano veritiere)marat77 ha scritto:Ma che vai dicendolaplaz ha scritto:E quindi?marat77 ha scritto:
Peccato gli sia sfuggito un piccolo particolare.
Non è obbligatorio da nessuna parte e in teoria non lo era nemmeno in Australia prima dell’intervento del Governo.
Djokovic è stato semplicemente superficiale e piuttosto arrogante. Era ben chiaro a tutti quali fossero le condizioni per giocare in Australia. Non ti va bene? Stai a casa.
Ha palesemente cercato di aggirare il sistema. Lasciamo stare se le sue motivazioni mediche siano vere o inventate (lì si cadrebbe addirittura nel penale). Una persona di tale importanza nel mondo del tennis non doveva comportarsi così.
Ha cercato di aggirare il sistema de che.
Ha deciso lui di permettere l’iscrizione al torneo presentando una esenzione valutata da due istituti indipendenti stabiliti da Tennis Australia?
Se l’è accettata da solo l’esenzione?
Aggirare cosa.
Che poi basta cercare in giro dichiarazioni del Primo Ministro un mese fa e quelle di ieri. In contraddizione.