Super-Fabio ha scritto:non predilige i campi veloci nel senso che ancora non ha ottenuto risultati, e questo non lo vengo certo a dire io, lo dicono i risultati.,...ma non si tira indietro e cerca di migliorare anche su quei campi. Non dimentichiamo che il suo miglior risultato junior lo ha ottenuto a Melbourne.
Sì SF, lo so, ed è giovane e può migliorare.
Detto questo, mi spieghi (domanda retorica) perché in Italia si continua a "costruire" giocatori monosuperficie e feticisti della terra battuta? Perché la massima aspirazione italica è costruire un ragioniere che costruisce la sua classifica facendo il gradasso a Sopot e Umago?
Mi pare che Hubert Strolz, durante gli Aussie, avesse giustamente notato come tra i primi 20 al mondo fossero due o tre (e basta) i "terraioli" veri.
E il circuito è fatto soprattutto da tornei sul rapido (di sicuro sono quelli più blasonati e onorevoli).
Mi spieghi perché in Italia si continua a puntare anzitutto sulla terra battuta? E' uno di quegli errori atavici che - a prescindere da Fognini - io non capisco. Sono proprio errori di provincialismo, programmazioni scellerate. E le eccezioni sono poche poche: Bracciali, Sanguinetti (che infatti ha imparato a giocare negli Stati Uniti), Luzzi, Vico, forse Stoppini (comunque giocatori di seconda fascia, tranne i primi due).
Perché alle promesse italiane si insegna a giocare anzitutto sul rosso (e con risultati infinitamente inferiori alla Spagna)?
E' una di quelle domande senza risposta, come quella che mi piacerebbe fare riguardo alla sciagurata "meccanica del dritto" che qualche genio ha voluto insegnare a Volandri e Santangelo.