ludega ha scritto:
Tu vuoi equiparare il tennis a un lavoro ma non lo è: lo sport è una forma di spettacolo, non tanto diverso dal cinema o dal teatro...
Andresti mai a vedere un film di cui non ti frega niente? Sì forse per far felice moglie/fidanzata e figli ma non per divertirti tu...
Allo stesso modo guardare un evento sportivo di cui NON ti interessa l'esito perché ti basta che "vinca il migliore", annulla completamente la componente emotiva che è il motore dello sport ed è il motivo per cui gli sportivi di alto livello sono ricchi....
tu vai a cinema o teatro tifando per un attore? Se guardi due amici giocare a tennis fai i cori di disturbo sulla seconda di uno dei due?
Ti interessa l'esito, anche, ma applaudi entrambi, come a teatro, non vai con la bandiera.
Ma lo stesso per gli altri sport individuali, vai a un major di golf e fai il tifoso di un golfista col cuore in gola, oppure giri per il green a seguire i colpi piu' belli e l'emozione della gara fra i primi?
Il tennis e' come il golf, non come il calcio. Nemmeno come gli atleti di altri sport che sono atleti indviduali ma di stato, con bandiera e inno. A Wimbledon mica si suona l'inno serbo, o del team Djokovic (escluse Davis, Olimpiadi, ecc.).
Se ti piace il tennis, applaudi lo spettacolo. I colpi di entrambi, e' evidente. Se non ti piace, perche' vai? L'atleta un perche' ce l'ha, viene pagato. Ma il tifoso? O ci va perche' gli piace e il gioco e applaude il gioco o ci va per problemi di ego e potrebbe essere qualsiasi gioco, l'importante e' vincere (magari sceglie il tennis perche' lo gioca e si identifica in modo ancora piu' egotico).
Un appassionato di tennis di media gira per tutti i campi, guarda giocatori nuovi, boh... Io quando vado al torneo di Praga, o ai tornei juniores, chi tifo? Boh, se non mi piace guardare il tennis non ci vado, magari vado a giocare e poi in tv o dal vivo mi guardo il mio beniamino, cosi' vinco IO e poi di nuovo IO. Poi al torneo di Praga vedo due peones e tifo istintivamente uno dei due, mma e' diverso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)