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Nel giorno in cui Musettino-bellino regala bellezza e Luce alle masse, segnalo che l’ispanico era sotto 6-3 3-1 40-0 contro un tennista che nei turni precedenti aveva brutalizzato i super-specialisti della terra Taberner (chi?) e Marcelo Tomas Barrios Vera (chi?).

Insomma, Carletto battagliava contro tale Ficovich (parola che, secondo alcuni maligni, io pronuncio ogniqualvolta mi specchio. Quindi faccio subito io questa facile battuta per toglier loro il gusto). In realtà mi dicono che costui sarebbe un argentino attualmente dotato non eccelsa classifica atp, ma in costante crescita (di classifica, non di statura) e per di più munito di molta tigna (per dirvi di quanto è poco famoso, dovrebbe essere situato al 185879° posto nella classifica delle celebrità del suo paese, staccato di diversi punti da quello davanti a lui - tale cestista (?), il basket è una materia in cui ammetto la mia ignoranza - Carlos Delfino).

Intendiamoci, per un (da poco) diciassettenne, una sconfitta dovuta ad una partenza stentata di un match - dopo aver però dominato (!) il torneo precedente - ai quarti del torneo successivo sarebbe del tutto umana. Solo che da lì in poi Carletto (che si ricorda di aver già bullizzato il Fonzie sudamericano nel torneo di Cordenons) ridicolizza senza fatica il povero peone argentino.

Lo so che queste imprese sono più facili a farsi a livello changeller rispetto anche solo al livello dei 250, ma Carletto pare proprio creato per dominare il circuito e per fare scempio senza alcuna fatica di tutti gli esteti, di tutti gli Amici Fragili del tennis.

Mi vedo già, ad esempio, il Pupillino Cherubino incendiare la plebe e divellere il fuoco nemico ai primi turni, poi trovarsi di fronte al giovinetto senza pietà, giocare contro di lui una mezzora da satanasso, da Muhammad Ali, per poi alla fine essere umiliato tra le urla sadiche di Carletto.

A chi, viste tali premesse, potrebbe chiedersi allora il perché io ne rimarchi le “imprese”, rispondo ricordando a tutti che una (piccola) consolazione ci sarebbe anche in questa situazione: un boscaiolo con l’anima sarebbe pur sempre meglio di un frigorifero con l’estetica.

Un saluto a tutti, e chissà che non ci si incontri in un loft.

Mettetevi l’animo in pace: il ragazzo è destinato a dominare il Tennys (Sandgren). Non v’è nessun dubbio. E trionferà con agio, in scioltezza atarassica. Chi spera nella vittoria di plurimi slam da parte dei Musetti & co a scapito del giovincello è meno lucido di quegli italiani che, prima della sfida al Roland Garros tra Sinner e Nadal, blateravano #vinciamonoi.

Dopo la sua prima vittoria slam, Ferreriani & arrotomani festeggeranno per mesi, il tutto mentre gli orteghiani si esalteranno per tale turco-indonesiano-olandese Hakan Van der Pippen, che otterrà quale miglior risultato in carriera una sconfitta 6-0 6-0 al primo turno del future di Pula contro il numero 1984 Atp, ma vincendo ben 2 punti (entrambi per doppio fallo dell’avversario) in quell’epico match.

Carletto, nell’anno 20-ritiratoRafa, dominerà il Roland Garros e, nei successivi venticinque anni, governerà su tutti gli slam come un despota diversamente illuminato. Durante il venticinquennio si prenderà di forza (almeno) altri 67 majors (sarà memorabile, tra gli innumerevoli triplici 6-0 rifilati agli avversari, uno in finale a Wimbledon sul Pupillino Cherubino), con alcuni epici “Golden slam”. Ciò non gli impedirà di vincere i 100 metri alle Olimpiadi, 9 Festival di Sanremo, svariati Palloni d’oro e di conquistare il record mondiale nei 200 metri rana nonché (come da titolo del topic) l’Oscar-Carlos come migliore attore protagonista nel remake di Ufficiale e gentiluomo (lui, dopo una plastica facciale, nella parte di Richard Gere e Nole in quella dell’odioso sergente cattivo Emil Foley). Tutte le tivù iberiche verranno abolite e sostituite con Tele Carletto, che trasmetterà la sua vita 24 ore su 24, comprese le interviste (?) che rilascerà a Daria Bignardi. Nel 2038 Ferrero sarà Presidente del Gobierno ed i Ministri più influenti saranno i più fidati vassalli “della prima ora” del suo pupillo: Mario Vilella Martinez e Pedro Martinez. Il Carlismo durerà 47 anni, poichè al termine della sua carriera il nostro cederà il potere al cuginetto PierCarlos Roger Rafael, che nascerà nel 2030.

Mentre tutto questo accadrà, io ascolterò The Wall. Ma attenti che, se invece per un qualche miracolo ciò non avvenisse e gli dei del tennis facessero trionfare qualcuno degli “Amici Fragili”, ci potrebbe addirittura scappare un altro balletto leggendario sulle note dei Pink Floyd.

(PS un saluto e, da domani, chi può e chi ama la musica dia uno sguardo (anche) a TvLoft).