alcol ha scritto:Pippo and Potito ha scritto:Anzi, negli anni d'oro del livornese io ero l'unico qui dentro che parlava di Volandri come n.5 del Mondo su terra battuta.
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io c'ero, ma non mi risulta.
Anch'io non ricordo bene, anzi.. ricordo il contrario, tanto che ne avevo accennato anche nell'enciclopedia etologica, qualche mese fa..
quote="andreinoz"]I grandi documentari di Mymag - I Volandri italici
I Volandri italici sono uccelli caratteristici dell’Italia centrale che hanno trovato diffusione, in questi ultimi anni, in diverse regioni dell’Europa centrale e dell’America Latina.
Facilmente individuabile per il suo particolare piumaggio color giallo-oro, il Volandro italico è stato a lungo il rapace predominante nei cieli italiani: era facile vederlo sorvolare le zone attorno a Palermo e San Marino, da esso predilette per la facilità di reperirvi facile prede in animali di stazza medio-piccola, di cui è ghiotto.
Al contrario della maggior parte degli altri rapaci, che sono prevalentemente diurni, i Volandri amano cacciare di notte e anzi, dedicano alla vita notturna le loro principali energie e attenzioni, allo stesso modo dei safini della steppa russa.
E’ evidente, tuttavia, che le prede che i volandri si trovano a cacciare di notte sono necessariamente di diverso tipo rispetto alle prede cacciate dagli altri rapaci diurni. Di notte, infatti, i volandri cacciano con successo giovani passere e gallinelle di campagna abituate a razzolare nei cortili più ricchi di grano nelle prime ore della notte.
Queste abitudini notturne portano i volandri ad essere meno attivi nella caccia diurna. Questi uccelli tendono infatti ad accumulare il cibo di cui si alimentano in ripetute sortite sopra le regioni dove proliferano gli animali della terra rossa: trattasi di animali molto veloci e resistenti capaci di impegnare i volandri in strenue battaglie che si protraggono anche per più di due o tre ore.
Ma quando finisce la stagione della caccia agli animali terricoli, i volandri in pratica vivono di quanto accumulato nei mesi precedenti e si dedicano quasi esclusivamente alla cacciagione notturna.
Nonostante sembrino assolutamente sicure le origini livornesi del volandro, sparuti ornitologi sostengono invece la sua provenienza dalla Svezia, dove viene chiamato Wilander, anche se l’opinione prevalente è che il Wilander svedese sia tutta un’altra specie di rapace, molto più grosso e forte. Il Wilander svedese, infatti, fu in passato capace di assicurarsi il predominio su tutti gli altri uccelli per un periodo consistente, sebbene dagli appassionati di ornitologia venga ricordato anche per un impressionante filmato in cui viene documentata una sua durissima lotta per la sopravvivenza persa contro un canè, un canide bolognese dall’indole estremamente aggressiva, secondo per ferocia solo al dingo australiano.
Molti bird watchers italiani sostengono che i volandri siano tra i 5 più grandi rapaci del mondo, almeno in quanto predatori degli animali che vivono sulla terra rossa. Questa tesi però viene da anni duramente confutata dal noto ornitologo prof. Pippo Epotito dell’università di Napoli, il quale infatti sostiene che vi siano almeno 30-35 altri rapaci più grossi dei volandri.Si tratta di una questione molto controversa, ma allo stesso tempo molto interessante, che divide da tempo la comunità degli appassionati e che pare ancora lungi dal giungere ad una conclusione definitiva.
da “Vita e comportamento degli animali della terra” - Andreinoz Editore
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