Quanto costa tirare su un giovane talento???

Attrezzature tennistiche, problemi tecnici del tuo tennis, allenamenti, superfici, esecuzione dei colpi ecc
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picchio000
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Quanto costa tirare su un giovane talento???

Messaggio da picchio000 »

Non so se è la sezione giusta...ma qui mi sento a casa :)...al massimo la si sposta!!!

Ogni tanto vago con la mente e con i "sogni", e vedo mio figlio "talento" del tennis italiano (perchè no....mondiale...tanto si sogna :lol: ).
Tralasciando tutte le varie implicazioni di carattere "morale", tipo che non bisogna spingere un bambino a fare ciò che non vuole, oppure non caricarlo da subito di responsabilità etc etc, la cosa che mi chiedo e alla quale non so dare risposta è:

se è davvero un talento naturale....quanto mi costerebbe tirarlo su??? si può contare sulla federazione oppure bisogna fare tutto di tasca propria?? e gli sponsor quando entrano in gioco???
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"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

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miguel
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Messaggio da miguel »

costa tanto sia in termini di soldi che di tempo.
purtroppo per giocare ad alti livelli il tennis é ancora uno sport per ricchi o al limite per persone inserite nell'ambiente tennistico (avere un padre maestro ad es. é un buon viatico).
il problema é che più migliori più crescono le spese in termini di viaggi,hotel,allenatori etc etc..... tanto é vero che tra i pro se non entri tra i primi 150-200 del mondo con quello che guadagni riesci più o meno ad andare in pareggio alla fine dell'anno.
se invece ad esempio il tuo obiettivo é fare diventare il tuo fiflio un buon seconda allora basta una buona sat per un po' di anni e tanta passione ..
veterano
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Messaggio da veterano »

Non so che aiuti possa dare la federazione perche' sono fuori dall'italia da parecchi anni,ma una volta come dice miguel ci volevano i soldoni,comunque non so di dove sei ma se ti interessa conosco persone validissime che scommettono su giovani ragazzi se veramente vedono che hanno il talento a un minimo di spese,in genere parliamo di ragazzi/sui 12-13 anni,se ti interessa mandami un pvt.Ciao
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

veterano ha scritto:Non so che aiuti possa dare la federazione perche' sono fuori dall'italia da parecchi anni,ma una volta come dice miguel ci volevano i soldoni,comunque non so di dove sei ma se ti interessa conosco persone validissime che scommettono su giovani ragazzi se veramente vedono che hanno il talento a un minimo di spese,in genere parliamo di ragazzi/sui 12-13 anni,se ti interessa mandami un pvt.Ciao


Grazie Vet ma il mio discorso era più che altro a livello teorico, mio figlio ha appena....2 anni e mezzo :D.

Volevo solo sapere se un domani avrò la possibilità di farlo "crescere", sempre che a lui piaccia giocare e soprattutto....faticare!!! :wink:

Credo comunque che il tema sia interessante, visto che qui navigano parecchi papà e mamme.

Ps:terrò a mente il tuo messaggio però...non si sa mai, magari tra 10 anni ti arriva un pvt :lol:
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miguel
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Messaggio da miguel »

tra 10 anni sarà un po' tardi :D
se si vuole impostare un progetto del genere penso sia necessario cominciare a giocare non dopo gli 8 anni... magari anche un po' prima cosi' si capisce subito se il bambino é appassionato al gioco o é meglio lasciar perdere
1967rosario
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Messaggio da 1967rosario »

ciao ragazzi tanto tanto vi posso assicurare , io ho mio figlio u16 , dopo vari infortuni come caviglia, frattura del braccio sx , allergie varie ,quest'anno stiamo facendo il possibile per salire in 3 categoria , ma costa tanto dalle scarpe ,corde ecc. ciao
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

miguel ha scritto:tra 10 anni sarà un po' tardi :D
se si vuole impostare un progetto del genere penso sia necessario cominciare a giocare non dopo gli 8 anni... magari anche un po' prima cosi' si capisce subito se il bambino é appassionato al gioco o é meglio lasciar perdere


Ah no...se è per questo già lo porto a giocare sul campo da tennis....senza racchetta ovviamente, ma solo lanciando le palline con le mani.....sai com'è intanto familiarizza con il campo :lol: :lol:
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Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

picchio000 ha scritto:Grazie Vet ma il mio discorso era più che altro a livello teorico, mio figlio ha appena....2 anni e mezzo :D.

Volevo solo sapere se un domani avrò la possibilità di farlo "crescere", sempre che a lui piaccia giocare e soprattutto....faticare!!! :wink:

Credo comunque che il tema sia interessante, visto che qui navigano parecchi papà e mamme.

Ps:terrò a mente il tuo messaggio però...non si sa mai, magari tra 10 anni ti arriva un pvt :lol:


Il discorso è piuttosto articolato.

Il tennis è uno sport decisamente costoso anche perchè la formazione di un giocatore è un processo molto lungo.

Inoltre se il talento è tale da lasciar intravedere la possibilità di raggiungrere traguardi "internazionali" molto presto si deve inziare a far bagagli e viaggiare per il mondo, ovviamente a proprie spese.

Riguardo all'opzione FIT bisogna rassegnarsi all'evidenza dei fatti che ci mostra come la nostra federazione non sia stata in grado di produrre un solo topplayer, dato che gli unici giocatori italiani in grado di vincere uno Slam (Panatta e Pietrangeli) non possono certo essere considerati un prodotto Federtennis.

Affidare un talento vero alle cure federali è come firmare un compromesso: si spenderà meno e si formerà un giocatore mediocre.

L'unica nota positiva in questo scenario che sembra lasciare poche speranze è che a tennis se il talento c'è si vede, e si vede molto presto, quindi di solito speranze e sacrifici economici sono ripagati da risultati soddisfacenti salvo inconvenienti e imprevisti, ovviamente se la valutazione delle potenzialità del giocatore è stata fatta con competenza ed obiettività.

Purtroppo molto spesso i genitori vedono nei loro figli un talento che non esiste, e per quanto comprensibile questa visione amorevole delle potenzialità del proprio figlio si rivela disastrosa in termini economici.

Un ragazzino dotato di talento inizia a distinguersi subito, ben prima di ricevere cure tecniche specifiche. Mandare un "brocco" da Bollettieri non lo trasformerà in un buon giocatore, e vi assicuro che la Accademy pulula di piccoli pseudo-talenti che pagano profumatamente per coltivare un sogno che resterà tale, non per colpa dei tecnici che li seguiranno, ma semplicemente perchè non c'erano le basi per tirar su un giocatore.

Ora la tua domanda era: "sarò in grado economicamente di far crescere mio figlio se dimostrasse di avere il talento per arrivare davvero in alto?"

Prima di rispondere dobbiamo chiederci, quanto in alto?

Se l'obbiettivo è la seconda categoria e qualche futures non ci saranno problemi, basterà il supporto di un buon circolo che sarà ben disposto ad accollarsi le spese tecniche mettendo a disposizione le proprie strutture per coltivare un buon giocatore che ripagherà questo investimento difendendo i colori del circolo a livello nazionale.

Diciamo che chiunque avvicinandosi presto al tennis sia dotato di reale talento può, a prescindere dai mezzi economici, assicurarsi una buona carriera agonistica nazionale portandosi a casa di tanto in tanto anche qualche buona prestazione a livello Futures. Questo perchè un ragazzino che ha un talento tale da creare ragionevoli aspettative per una rapida salita in seconda categoria si distinguerà prestissimo tra i suoi coetanei ben prima di ricevere cure tecniche specifiche: basteranno pochi mesi di SAT o di lezioni per rendersi conto che siamo di fronte ad un giocatore con una marcia in più.

Ma se il supporto di un circolo può garantire una onesta carriera a livello nazionale, se il talento è davvero tale da lasciar intrevedere potenzialità di successi "internazionali" il discorso cambia radicalmente e l'investimento economico necessario per una formazione da topplayer diventa davvero impegnativo.

A questo punto la valutazione corretta delle reali qualità del presunto talento diventa decisiva e deve considerare oltre alle doti tecniche altri fattori determinanti come le caratteristiche fisiche, il carattere, la voglia di allenarsi, di faticare e la capacità e il desiderio di confrontarsi perchè se è corretto affermare che bravi si diventa è altrettanto vero che agonisti si nasce.

Allora se il ragazzino dimostra da subito di essere nettamente più forte dei suoi coetanei vincendo spessissimo contro i pari età e risultando estremamente competitivo contro ragazzi più grandi, se gestisce positivamente le sconfitte e non si dimostra insofferente al lavoro sul campo, se insomma le doti tecniche, caratteriali e fisiche sono supportate da risultati davvero convincenti (il ragazzino deve vincere tanto e a qualsiasi livello, anche nelle "americane" della SAT o nel tiro al birillo per capirci!) si può considerare la possibilità di provare a fare il grande salto ed investire una somma considerevole per finanziare un progetto di crescita tecnica di valore assoluto dimenticando vivai e centri federali, iniziando un costoso "pellegrinaggio" per andare a "far tennis" dove hanno "fatto tennis" i grandi della racchetta.

Ora una stagione votata alla crescita tecnica di un futuro topplayer può costare tra viaggi, allenamenti, preparatori etc.. migliaia di dollari e queste sono cifre non certo alla portata di tutte le tasche, ma se si decide di investire sulla crescita di un futuro campione si deve essere disposti ad affrontare sacrifici economici non indifferenti, l'importante è che ci siano solide basi tecniche e "numeriche" (risultati in campo) a giustificarli.

Quindi la risposta alla tua domanda secondo me è si, facendo grandi sacrifici Picchio potrai eventualmente "finanziare" la crescita del tuo futuro campione, ma il punto è che non potrai permetterti di sbagliare "pronostico".

E l'unico modo per tentare di limitare i rischi di questa scommessa è rimanere obiettivi nella valutazione delle qualità del piccolo talento cercando di sentire più di qualche parere competente in merito, tenendo bene a mente che il ragazzino deve risultare vincente prima ancora di meritare un enorme investimento.

Per avere una idea di quale siano le premesse che possano giustificare i sacrifici necessari per tirar su un campione guardiamo i risultati da U16 di alcuni fenomeni:

Nadal nel suo secondo anno U16 vinceva ben 6 Futures facendo anche un secondo turno in un Challenger dopo aver battuto il numero 80 del mondo, chiudendo la stagione come numero 200 ATP mentre Djokovic vinceva a 17 anni non ancora compiuti il suo primo torneo Challenger. Per non parlare di Federer che avendo frequentato pochissimo il circuito Juniores e Futures a 17 anni in un torneo ATP batteva Moya allora numero 5 del mondo! E per comprendere quanto sbagliata sia la mentalità italiana apllicata alla formazione dei giocatori mentre il nostro Trevisan è cresciuto collezionando vittorie nel circuito Junioares e si ritrova maggiorenne avendo giocato una decina di Futures in tutta la sua carriera un certo Boris Becker vinceva il suo primo Wimbledon ancora minorenne.

Se le premesse ci sono e ci sono davvero come nei casi qui sopra citati i soldi si trovano, anche a costo di rinunciare alle vacanze estive per fare gli straordinari o di rimandare l'acquisto della nuova macchina a data da destinarsi, ma se il nostro futuro campione è un ragazzino che a 14 anni ha una classifica nazionale non esaltante e vince spesso ma non quanto dovrebbe beh, allora meglio portare la famiglia in vacanza e farsi la macchina nuova facendo in modo che non trascuri la scuola per inseguire un sogno impossibile.

E in ultimo la cosa più importante.

Tutte le valutazioni sulle potenzialità del futuro top player vanno sempre confrontate con la volontà e la passione del ragazzino per questo sport: la scelta deve essere quanto più possibile soprattuto sua, perchè poi sarà lui a dover sudare e lavorare come una bestia da soma in campo e saranno sue le rinuncie più drastiche ed i sacrifici più pesanti: facciamo di tutto affinche' i nostri figli possano inseguire i loro sogni e non i nostri. :wink:
gdecet
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Messaggio da gdecet »

Come sempre eccellente l'esamina di Satrapo !!!!! Un piacere leggerti.

Comunque Picchio, il mio piccolo Dejan (un nome serbo può essere già un'inizio di carriera ... eh eh eh :D) come ben sai ha appena compiuto 5 anni, e gioco in campo con lui da quando aveva 3 anni.

Credo che iniziare prestissimo non faccia per niente male, soprattutto se il bambino è portato e si diverte.
Finora è sempre stato lui a chiedermi di andare in campo, poche sono le volte che devo stimolarlo io. Gioca perchè gli piace.
Vedrai che a 5 anni inizi ad avere belle soddisfazioni .......
Io mi sto divertendo un sacco con lui .... poi ... vedremo ...

saluti
Giuliano
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js
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Messaggio da js »

Grazie Satrapo ,

per la tua competenza per il tempo dedicatoci ma sopratutto per la chiarezza dialettica.

I miei personali ringraziamenti e complimenti oggi mi hai insegnato qualcosa.

Stefano


( anche se non ho ancora figli e non sono neanche sposato :P )
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Mi metto in coda per i complimenti per l'ennesimo grande post Satrapo!
Jho
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.

Messaggio da Jho »

Se ti interessa approfondire l'argomento qui' ne parlano da sempre

http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1264

Da quello che ho capito per un ragazzino/a di 8/9 anni , una buona accademia piu' viaggi/tornei durante l'anno "costa" un 25.000 Euro anno

Dati citati da Max (che indubbiamente conosce benissimo l'argomento)

Ovviamente le spese salgono piu' avanti (nel blog interviene anche il padre di Fognini che da quanto ho capito ancora oggi mette dei soldi lui per il figlio)

Saluti
miguel
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Re: .

Messaggio da miguel »

Jho ha scritto:Se ti interessa approfondire l'argomento qui' ne parlano da sempre

http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1264

Da quello che ho capito per un ragazzino/a di 8/9 anni , una buona accademia piu' viaggi/tornei durante l'anno "costa" un 25.000 Euro anno


ecco é questo il punto... se guadagni che so 1500€ al mese (e per gli standard italiani é già più di uno stipendio medio) come fai pur sacrificando tutto il sacrificabile affrontare un impegno economico simile ?
gdecet
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Re: .

Messaggio da gdecet »

miguel ha scritto: ecco é questo il punto... se guadagni che so 1500€ al mese (e per gli standard italiani é già più di uno stipendio medio) come fai pur sacrificando tutto il sacrificabile affrontare un impegno economico simile ?


O NON FAI .... oppure in Italia l'unica soluzione è vendere la casa ed acquistare un bel Camper per girare tutto il circuito Europeo. Così risparmi anche l'albergo. :D
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Satrapo ha scritto:E in ultimo la cosa più importante.

Tutte le valutazioni sulle potenzialità del futuro top player vanno sempre confrontate con la volontà e la passione del ragazzino per questo sport: la scelta deve essere quanto più possibile soprattuto sua, perchè poi sarà lui a dover sudare e lavorare come una bestia da soma in campo e saranno sue le rinuncie più drastiche ed i sacrifici più pesanti: facciamo di tutto affinche' i nostri figli possano inseguire i loro sogni e non i nostri. :wink:


Di tutto il post ho evidenziato questa parte perchè mi trovi daccordo al 100%, non ho nessuna intenzione di forzare mio figlio a fare una cosa che non vuole, al massimo posso dargli una...."spintarella" e portarlo sul campo ad assoporare l'aria già a 2 anni e mezzo, poi deciderà lui!!! :D


Per il resto complimenti e grazie mille Sat perchè mi hai tolto parecchi dubbi sull'argomento. :wink:
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Messaggio da Clythus »

Tutta la mia solidarietà a Rosario, Giuliano e altri lodevoli genitori che fanno sacrifici per far fare sport ai figli e grazie ai bravi maestri come Satrapo che ci consentono un servizio di massima qualità.

Purtroppo, scarseggiano sia i genitori che i satrapi :-?
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Quando l' uomo a nitroglicerina trova l' uomo ad antimateria, l'uomo a nitro è un 7/5, 4/6, 2/6, 7/6(5), 5/7.
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Messaggio da Fillo »

Clythus ha scritto:Purtroppo, scarseggiano sia i genitori che i satrapi :-?

Più satrapo per tutti, insomma #100#
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Ho buttato un occhio sul blog segnalato da Jho, uhmmmm credo che dovrò abbandonare prima ancora di iniziare ogni sogno di professionismo per mio figlio....a questo punto spero che in fondo, il tennis non gli piaccia tanto come a suo padre #1#
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Messaggio da Satrapo »

picchio000 ha scritto:Ho buttato un occhio sul blog segnalato da Jho, uhmmmm credo che dovrò abbandonare prima ancora di iniziare ogni sogno di professionismo per mio figlio....a questo punto spero che in fondo, il tennis non gli piaccia tanto come a suo padre #1#


Dammi retta Picchio, se avrà veramente talento in un modo o nell'altro lo tirerai su, certo sarà difficile ma con molti sacrifici si può fare.

Il problema dei genitori che dissanguano le loro casse per poi vedere i loro figli fallire nell'avventura professionistica è più nella mancanza di reale talento dei figli che nei costi proibitivi di una formazione tennistica, fermo restando che i costi sono indubbiamente altissimi.

Portalo in campo come stai facendo ora e quando avrà 4-5-6 anni inizia a fargli colpire qualche palla (prima quelle grandi di gomma e poi le progressione) e se la cosa sembra piacergli fagli fare un paio di lezioni a settimana con un tecnico abituato ad occuparsi di agonismo, vedrai che con un anno di lezioni saprà darti indicazioni sufficientemente precise sulla "mano" del bambino.

Poi a 6-7 anni segnalo in una buona SAT che lo tenga in campo almeno 3 volte a settimana in modo che stia in mezzo ai suoi coetanei, ma una SAT di quelle valide in cui siano presenti sia l'aspetto ludico che quello tecnico (i bambini vanno fatti giocare ma anche riflettere su quello che si deve fare quando si ha una racchetta in mano) e porta avanti parallelamente qualche sessione tecnica privata, ma anche qui ancora non occorre esagerare: se gioca 3 volte a settimana nella SAT una ulteriore oretta privata settimanale va più che bene.

Dopo 2-3 anni di questa formazione avrai un ragazzino di 9-10 anni con alle spalle già moltissime ore di tennis sul campo, numerose partitelle con i coetanei, tante piccole "sfide" affrontate con la racchetta in mano e potrai fare un primo bilancio e avere una prima idea di quanto ci si possa aspettare dal bimbetto in questione.

Anche se ha solo 9-10 anni il parametro più importante rimane sempre quello dei risultati e del carattere: quanto vince? E soprattutto COME perde? Perchè che debba vincere tanto da subito è un fattore tanto scontato quanto sottovalutato (spesso i genitori tendono a dire che il ragazzo "vincerà" una volta ben preparato ma se affronta piccoli avversari che hanno ricevuto più o meno la sua stessa formazione DEVE prevalere da subito, se ha bisogno di più indicazioni tecniche degli altri per ottenere risultati simili da un punto di vista prettamente agonistico non ci siamo), ma non parlo di vittorie dovute a chissà quali doti tecniche o tattiche, parlo proprio della innata capacità di prevalere nei confronti dei suoi "piccoli avversari" in tutte le mini-sfide che vengono proposte in una buona SAT.

Tiro al birillo, palleggi sulla stecca del telaio, americana, nessuna palla a rete, tiro al canestro, servizio ad occhi chiusi, tiro al bersaglio, più servizi consecutivamente in campo ma anche scatti e prove di agilità.. qualsiasi sia la piccola sfida proposta deve costantemente essere tra i primissimi, e quando arriva secondo deve uscire dal campo con la voglia di ripetere al più presto la sfida e non col muso lungo ed i lacrimoni di chi rifiuta la "sconfitta".

(O meglio i lacrimoni ed il muso a 9 anni ci stanno purchè siano testimonianza della voglia di cimentarsi di nuovo, io ad esempio piangevo a dirotto fin quando non mi riportavano in campo a riprovare, anzi a dirla tutta era davvero difficile portarmi via da un campo quando avevo rimediato qualche batosta #100#)

Quindi con costi già alti ma ragionevoli (non bassi, perchè obiettivamente costa sia la SAT che la lezione privata settimanale) potrai fornire a tuo figlio gli strumenti per farci vedere quello che ha dentro: un ragazzino di diciamo 10 anni che ha affrontato questo percorso passando 4 anni sul campo da tennis può già darci indicazioni molto precise sulle sue potenzialità, e da qui in poi se ci sono gli elementi si può alzare il tiro, trovare una agonistica più un tecnico che lo segua 2-3 volte a settimana e che lo introduca nel mondo dell'agonismo con i primi tornei federali.

Se i risultati agonistici sono davvero importanti, se la classifica sale vertiginosamente e se il ragazzo ha doti fisiche tali da poterlo supportare in un eventuale contesto professionistico (sufficientemente alto, molto veloce agile e resistente) si può pensare di tentare la grande avventura.

Purtroppo da qui i costi diventano davvero alti, ma in un certo senso ancora proporzionati alle aspettative: un Nadal-Federer-Djokovic.. a 12-13 anni lasciavano ben pochi dubbi su quale sarebbe stato il loro futuro.

Ma molto spesso vedo giovani talenti assolutamente sopravvalutati (comprensibilmente per carità) dagli amorevoli occhi di mamma e papà.

Perchè la realtà è che ad esempio mentre nel calcio i primi 150-200 giocatori d'Italia trovano tranquillamente un posto nella rosa di una squadra di serie A con stipendi che anche per un "panchinaro" possono arrivare a 10-15 mila euro al mese, un tennista che arriva a valere il numero 100 d'Italia quei 10-15 mila euro di montepremi non li vede nemmeno in un anno, e allora bisogna rassegnarsi a non scommettere sulla formazione di un talento a meno che non sia talento vero, perchè formare un ottimo tennista a livello nazionale (e per arrivare nei primi gruppi della seconda categoria nazionale bisogna comunque essere davvero ottimi giocatori dotati di buon talento) a costi esorbitanti è un investimento in perdita.

Quindi dobbiamo rassegnarci a diventare tutti calciatori? Assolutamente no, dobbiamo rassegnarci alla necessità di dover essere obiettivi e valutare correttamente le potenzialità di un aspirante professionista prima di investire risorse economiche importanti specialmente se questo implica per le famiglie sacrifici enormi. (Poi se uno ha soldi da buttare li butti pure come vuole..)

E' chiaro, può andar "male" anche quando le premesse ci sono tutte, ma un reale talento da potenziale top50 correttamente valutato, male che vada si fermerà alle soglie dei primi 300 e tutto sommato almeno le spese sostenute dalla famiglia per la sua formazione le potrà ripagare, anche se non diventerà mai un campione da svariati milioni di dollari.

Se poi il talento è addirittura da topten allora tranne "sfortune galattiche" male male non può davvero andare e problemi economici non ce ne saranno più..

P.s.: Una parola anche riguardo agli infortuni: questi inconveniente fanno parte del gioco e sono una variabile da valutare. Purtroppo l'imprevisto ci sta e può in alcuni casi rovinare aspettative più che legittime di ottime carriere ma se il ragazzo mostra fin dall'inizio una fragilità congenita non si può sottovulate questo fattore facendo finta che non sia un problema e poi recriminare sulla "sfortuna" quando il ragazzo si trova costantemente a fare i conti con problemi fisici che ne limitano la crescita e di conseguenza le prospettive di carriera. La frase "sarebbe stato un campione se non avesse avuto le ginocchia fragili" va sostituita con la ben più triste ma veritiera "non sarà mai un campione perchè ha le ginocchia fragili".

E' brutto dirlo ma per serietà va detto: se un ragazzo già a 12-13 anni inizia ad accusare problemi fisici come infiammazioni articolari frequenti od altri fastidi cronici ricorrenti non si può sperare che andando avanti questi guai si risolvano perchè la pressione sul fisico dell'atleta aumenta esponenzialmente fino a diventare enorme in un contesto professionistico.

Se i guai fisici vengono risolti bene e presto magari affidandosi ad una corretta preparazione fisica ok, ma se rimangono sempre dietro l'angolo non si può non definire questo fattore come assolutamente incompatibile con una formazione professionistica, semplicemente perchè anche se potenzialmente valido l'atleta non potrà mai esprimere il suo potenziale. Lo stesso dicasi per l'altezza o la tipologia fisica: purtroppo un ragazzino che a 11-12 anni mostra inequivocabili caratteristiche da brevilineo anche se dotato di ottimo talento incontrerà difficoltà enormi nel confrontarsi con atleti più prestanti. Nel tennis moderno maschile un atleta deve avere almeno una altezza molto prossima all' 1,80 (e siamo già al limite) ma al di sotto dell 1,75 - 1,70 si paga un gap in termini di rendimento enorme tale da rendere lecito il chiedersi se valga la pena investire sulla formazione di un ragazzo che non lasci prevedere a maturazione fisica ultimata il raggiungimento di una altezza adeguata.

Ovviamente questo tipo di valutazioni non sono una discriminazione, per me tutti dovrebbero giocare e ricevere la migliore formazione tecnica possibile, ma se una famiglia mi viene a chiedere se valga la pena vendere la casa al mare per tentare di lanciare il loro ragazzino nel tennis professionistico mandandolo da Bollettieri o dai Sanchez io non posso prescindere dal valutare anche questi fattori fisici, sempre nel rispetto massimo dell'individuo ma con l'obbligo morale e professionale di fornire una valutazione quanto più corretta ed onesta delle presunte possibilità.

Poi espresse le mie valutazioni che come tutte le opinioni non sono nè definitive nè tantomeno infallibili, sarà la famiglia (senza trascurare la volontà e l'indole del ragazzino) a decidere il da farsi.

In conclusione quindi Picchio se il tuo ragazzino mostrerà di avere il talento del futuro Federer non aver paura, lo mostrerà in maniera così dirompente da non lasciarti alternative: troverai (hem se vale un Federer mi correggo e dico troveremo!! #100#) il modo per farlo salire ai vertici del tennis mondiale! :wink:
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Messaggio da picchio000 »

Satrapo ha scritto:
In conclusione quindi Picchio se il tuo ragazzino mostrerà di avere il talento del futuro Federer non aver paura, lo mostrerà in maniera così dirompente da non lasciarti alternative: troverai (hem se vale un Federer mi correggo e dico troveremo!! #100#) il modo per farlo salire ai vertici del tennis mondiale! :wink:


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Cmq, ho capito il tuo discorso.....male che va, se gli piace giocare a tennis, lo porterò volentieri ad una buona scuola SAT...poi il resto lo farà il destino!!!! :wink:

Ps:mi devo ricordare allora nel caso di mandare un pvt a veterano, e portarlo a farlo vedere a Sat.....ufffffff....già la cosa si complica!!!!!! :lol: :lol: :lol:
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Messaggio da bernie10s »

http://www.mymag.it/forum/viewtopic.php?t=26216

in questo 3d ci sono un pò di link di video di mio figlio di 6 anni e mezzo. In youtube ho postato l'evoluzione da aprile di quest'anno, giugno, agosto e adesso novembre. Certo che costa assai. Quest'anno pago solo di corso 1.600 euro per 10 mesi, 4 volte a settimana allenamento con 2 sedute di ginnastica compensativa e coordinazione.
Però il ragazzo è portato. Io, da sportivo, ho sempre cercato di fargli sviluppare diversi schemi motori. Mattia scia bene, nuota, va in monopattino e fa altre cose che potete vedere i youtube.
Il tennis costa (e costerà ancora di più, anche se non diventasse un campione ma solo un buon giocatore) ma vi assicuro che lo sci agonistico, che è uno sport ad altissimo rischio con molte poche possibilità di riuscire e perdipiù con un'attività limitatissima nell'anno, costa molto di più anche se vivo a Trento!
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Qualcuno ha avuto contatti con l'accademia Vavassori ? che si dice in giro ?
M'è arrivata una ragazza Italiana che si allena lì e mi sembra davvero impostata molto bene.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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PKK
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Messaggio da PKK »

ciccio ha scritto:Qualcuno ha avuto contatti con l'accademia Vavassori ? che si dice in giro ?
M'è arrivata una ragazza Italiana che si allena lì e mi sembra davvero impostata molto bene.


http://www.vavassoritennis.com/
D.F.Wallace
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Messaggio da D.F.Wallace »

ciccio ha scritto:Qualcuno ha avuto contatti con l'accademia Vavassori ? che si dice in giro ?
M'è arrivata una ragazza Italiana che si allena lì e mi sembra davvero impostata molto bene.


Ciao Ciccio :wink:

Io spesso li vedo allenare dato che si allenano anche al Saini a Milano dove gioco io tutti i sabati...il Saini è un centro del comune quindi non del team di Vavassori ma affittano per parecchie ore...probabilmente lo fanno li per risparmiare dato che costa decisamente meno di un club.

Non ho le consocenze per dirti se siano bravi o meno (tra l'altro sono un po' qua e la sui campi quindi non conoscendo gli allenatori potrei anche confondere con altri maestri che danno lezioni li...)
L'unica cosa che so è che lavorano molto...un giorno io e marat77 mentre aspettavamo che ci liberassero il campo abbiamo chiesto ad uno dei maestri quanto si allenano...c'era in campo uno scricciolo di bimbo/tennista e il maestro ha detto che si allenava tipo 5 giorni alla settimana 4 ore al giorno tra tennis e preparazione atletica :o
Magari è normale per un agonistica avanzata, non lo so, ma a me sembra già molto per un ragazzino che avrà avuto sui 12anni (ma nn lo glielo ho chiesto...è difficile però dire l'età, da un mese con l'altro si cresce di molto ed è soggettiva la cosa e si può dimostrare + o - anni)
Cmq anche in tv ho sentito dire che è un ottima accademia quella di Vavassori. :wink:
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alcol
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Messaggio da alcol »

nooooooo hanno reintegrato nada-redo! :lol: (ciao,bentornato!)

comunque chi vuol fare il pro a 12-13 anni effettivamente si allena in quel modo, il problema è che sia nelle mani giuste, perchè tante ore possono voler dire tanti benefici o tanti danni...
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti.(cit)

Partito anti-poltronati

Qui siamo uno step più avanti
wes
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Re:

Messaggio da wes »

Satrapo ha scritto:
picchio000 ha scritto:Ho buttato un occhio sul blog segnalato da Jho, uhmmmm credo che dovrò abbandonare prima ancora di iniziare ogni sogno di professionismo per mio figlio....a questo punto spero che in fondo, il tennis non gli piaccia tanto come a suo padre #1#
Dammi retta Picchio, se avrà veramente talento in un modo o nell'altro lo tirerai su, certo sarà difficile ma con molti sacrifici si può fare.

Il problema dei genitori che dissanguano le loro casse per poi vedere i loro figli fallire nell'avventura professionistica è più nella mancanza di reale talento dei figli che nei costi proibitivi di una formazione tennistica, fermo restando che i costi sono indubbiamente altissimi.

Portalo in campo come stai facendo ora e quando avrà 4-5-6 anni inizia a fargli colpire qualche palla (prima quelle grandi di gomma e poi le progressione) e se la cosa sembra piacergli fagli fare un paio di lezioni a settimana con un tecnico abituato ad occuparsi di agonismo, vedrai che con un anno di lezioni saprà darti indicazioni sufficientemente precise sulla "mano" del bambino.

Poi a 6-7 anni segnalo in una buona SAT che lo tenga in campo almeno 3 volte a settimana in modo che stia in mezzo ai suoi coetanei, ma una SAT di quelle valide in cui siano presenti sia l'aspetto ludico che quello tecnico (i bambini vanno fatti giocare ma anche riflettere su quello che si deve fare quando si ha una racchetta in mano) e porta avanti parallelamente qualche sessione tecnica privata, ma anche qui ancora non occorre esagerare: se gioca 3 volte a settimana nella SAT una ulteriore oretta privata settimanale va più che bene.

Dopo 2-3 anni di questa formazione avrai un ragazzino di 9-10 anni con alle spalle già moltissime ore di tennis sul campo, numerose partitelle con i coetanei, tante piccole "sfide" affrontate con la racchetta in mano e potrai fare un primo bilancio e avere una prima idea di quanto ci si possa aspettare dal bimbetto in questione.

Anche se ha solo 9-10 anni il parametro più importante rimane sempre quello dei risultati e del carattere: quanto vince? E soprattutto COME perde? Perchè che debba vincere tanto da subito è un fattore tanto scontato quanto sottovalutato (spesso i genitori tendono a dire che il ragazzo "vincerà" una volta ben preparato ma se affronta piccoli avversari che hanno ricevuto più o meno la sua stessa formazione DEVE prevalere da subito, se ha bisogno di più indicazioni tecniche degli altri per ottenere risultati simili da un punto di vista prettamente agonistico non ci siamo), ma non parlo di vittorie dovute a chissà quali doti tecniche o tattiche, parlo proprio della innata capacità di prevalere nei confronti dei suoi "piccoli avversari" in tutte le mini-sfide che vengono proposte in una buona SAT.

Tiro al birillo, palleggi sulla stecca del telaio, americana, nessuna palla a rete, tiro al canestro, servizio ad occhi chiusi, tiro al bersaglio, più servizi consecutivamente in campo ma anche scatti e prove di agilità.. qualsiasi sia la piccola sfida proposta deve costantemente essere tra i primissimi, e quando arriva secondo deve uscire dal campo con la voglia di ripetere al più presto la sfida e non col muso lungo ed i lacrimoni di chi rifiuta la "sconfitta".

(O meglio i lacrimoni ed il muso a 9 anni ci stanno purchè siano testimonianza della voglia di cimentarsi di nuovo, io ad esempio piangevo a dirotto fin quando non mi riportavano in campo a riprovare, anzi a dirla tutta era davvero difficile portarmi via da un campo quando avevo rimediato qualche batosta #100#)

Quindi con costi già alti ma ragionevoli (non bassi, perchè obiettivamente costa sia la SAT che la lezione privata settimanale) potrai fornire a tuo figlio gli strumenti per farci vedere quello che ha dentro: un ragazzino di diciamo 10 anni che ha affrontato questo percorso passando 4 anni sul campo da tennis può già darci indicazioni molto precise sulle sue potenzialità, e da qui in poi se ci sono gli elementi si può alzare il tiro, trovare una agonistica più un tecnico che lo segua 2-3 volte a settimana e che lo introduca nel mondo dell'agonismo con i primi tornei federali.

Se i risultati agonistici sono davvero importanti, se la classifica sale vertiginosamente e se il ragazzo ha doti fisiche tali da poterlo supportare in un eventuale contesto professionistico (sufficientemente alto, molto veloce agile e resistente) si può pensare di tentare la grande avventura.

Purtroppo da qui i costi diventano davvero alti, ma in un certo senso ancora proporzionati alle aspettative: un Nadal-Federer-Djokovic.. a 12-13 anni lasciavano ben pochi dubbi su quale sarebbe stato il loro futuro.

Ma molto spesso vedo giovani talenti assolutamente sopravvalutati (comprensibilmente per carità) dagli amorevoli occhi di mamma e papà.

Perchè la realtà è che ad esempio mentre nel calcio i primi 150-200 giocatori d'Italia trovano tranquillamente un posto nella rosa di una squadra di serie A con stipendi che anche per un "panchinaro" possono arrivare a 10-15 mila euro al mese, un tennista che arriva a valere il numero 100 d'Italia quei 10-15 mila euro di montepremi non li vede nemmeno in un anno, e allora bisogna rassegnarsi a non scommettere sulla formazione di un talento a meno che non sia talento vero, perchè formare un ottimo tennista a livello nazionale (e per arrivare nei primi gruppi della seconda categoria nazionale bisogna comunque essere davvero ottimi giocatori dotati di buon talento) a costi esorbitanti è un investimento in perdita.

Quindi dobbiamo rassegnarci a diventare tutti calciatori? Assolutamente no, dobbiamo rassegnarci alla necessità di dover essere obiettivi e valutare correttamente le potenzialità di un aspirante professionista prima di investire risorse economiche importanti specialmente se questo implica per le famiglie sacrifici enormi. (Poi se uno ha soldi da buttare li butti pure come vuole..)

E' chiaro, può andar "male" anche quando le premesse ci sono tutte, ma un reale talento da potenziale top50 correttamente valutato, male che vada si fermerà alle soglie dei primi 300 e tutto sommato almeno le spese sostenute dalla famiglia per la sua formazione le potrà ripagare, anche se non diventerà mai un campione da svariati milioni di dollari.

Se poi il talento è addirittura da topten allora tranne "sfortune galattiche" male male non può davvero andare e problemi economici non ce ne saranno più..

P.s.: Una parola anche riguardo agli infortuni: questi inconveniente fanno parte del gioco e sono una variabile da valutare. Purtroppo l'imprevisto ci sta e può in alcuni casi rovinare aspettative più che legittime di ottime carriere ma se il ragazzo mostra fin dall'inizio una fragilità congenita non si può sottovulate questo fattore facendo finta che non sia un problema e poi recriminare sulla "sfortuna" quando il ragazzo si trova costantemente a fare i conti con problemi fisici che ne limitano la crescita e di conseguenza le prospettive di carriera. La frase "sarebbe stato un campione se non avesse avuto le ginocchia fragili" va sostituita con la ben più triste ma veritiera "non sarà mai un campione perchè ha le ginocchia fragili".

E' brutto dirlo ma per serietà va detto: se un ragazzo già a 12-13 anni inizia ad accusare problemi fisici come infiammazioni articolari frequenti od altri fastidi cronici ricorrenti non si può sperare che andando avanti questi guai si risolvano perchè la pressione sul fisico dell'atleta aumenta esponenzialmente fino a diventare enorme in un contesto professionistico.

Se i guai fisici vengono risolti bene e presto magari affidandosi ad una corretta preparazione fisica ok, ma se rimangono sempre dietro l'angolo non si può non definire questo fattore come assolutamente incompatibile con una formazione professionistica, semplicemente perchè anche se potenzialmente valido l'atleta non potrà mai esprimere il suo potenziale. Lo stesso dicasi per l'altezza o la tipologia fisica: purtroppo un ragazzino che a 11-12 anni mostra inequivocabili caratteristiche da brevilineo anche se dotato di ottimo talento incontrerà difficoltà enormi nel confrontarsi con atleti più prestanti. Nel tennis moderno maschile un atleta deve avere almeno una altezza molto prossima all' 1,80 (e siamo già al limite) ma al di sotto dell 1,75 - 1,70 si paga un gap in termini di rendimento enorme tale da rendere lecito il chiedersi se valga la pena investire sulla formazione di un ragazzo che non lasci prevedere a maturazione fisica ultimata il raggiungimento di una altezza adeguata.

Ovviamente questo tipo di valutazioni non sono una discriminazione, per me tutti dovrebbero giocare e ricevere la migliore formazione tecnica possibile, ma se una famiglia mi viene a chiedere se valga la pena vendere la casa al mare per tentare di lanciare il loro ragazzino nel tennis professionistico mandandolo da Bollettieri o dai Sanchez io non posso prescindere dal valutare anche questi fattori fisici, sempre nel rispetto massimo dell'individuo ma con l'obbligo morale e professionale di fornire una valutazione quanto più corretta ed onesta delle presunte possibilità.

Poi espresse le mie valutazioni che come tutte le opinioni non sono nè definitive nè tantomeno infallibili, sarà la famiglia (senza trascurare la volontà e l'indole del ragazzino) a decidere il da farsi.

In conclusione quindi Picchio se il tuo ragazzino mostrerà di avere il talento del futuro Federer non aver paura, lo mostrerà in maniera così dirompente da non lasciarti alternative: troverai (hem se vale un Federer mi correggo e dico troveremo!! #100#) il modo per farlo salire ai vertici del tennis mondiale! :wink:
Complimenti,neanche il miglior tecnico federale potrebbe spiegarlo meglio. :)

Da tutto ciò un paio di considerazioni che in parte posso deudrre dalle mia esperienza(ho iniziato da zero a 12 anni e giocato fino a 19,1 anno di Sat e 5 di agonistica 4 volte la settimana,non ho raggiunto una grande classifica(3.5),ma sono riuscito comunque a continuare a studiare e laurearmi,cosa non impossibile ma veramente impegnativa).

1) La Fit dovrebbe seguire e finanziare al 100% le giovani promesse,perchè è impensabile spendere 100.000 euro all'anno per portare un ragazzo in giro per il mondo,è quindi ancora uno sport elitario e per pochi.

2) Spesso viene trascurato l'allenamento mentale del giocatore,si vedono ragazzi con colpi e doti fisiche allucinanti,spesso meglio dei loro coetanei europei,ma completamente incapaci di ragionare durante la partita..e la testa nel tennis è tutto,sopratutto nel passaggio da junior a pro.

3) Ci vogliono i campi in cemento #103# #103# #103#
"L'ignoranza è forza,la libertà è schiavitù"(George Orwell)
wes
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Re:

Messaggio da wes »

Satrapo ha scritto:
picchio000 ha scritto:Ho buttato un occhio sul blog segnalato da Jho, uhmmmm credo che dovrò abbandonare prima ancora di iniziare ogni sogno di professionismo per mio figlio....a questo punto spero che in fondo, il tennis non gli piaccia tanto come a suo padre #1#
Dammi retta Picchio, se avrà veramente talento in un modo o nell'altro lo tirerai su, certo sarà difficile ma con molti sacrifici si può fare.

Il problema dei genitori che dissanguano le loro casse per poi vedere i loro figli fallire nell'avventura professionistica è più nella mancanza di reale talento dei figli che nei costi proibitivi di una formazione tennistica, fermo restando che i costi sono indubbiamente altissimi.

Portalo in campo come stai facendo ora e quando avrà 4-5-6 anni inizia a fargli colpire qualche palla (prima quelle grandi di gomma e poi le progressione) e se la cosa sembra piacergli fagli fare un paio di lezioni a settimana con un tecnico abituato ad occuparsi di agonismo, vedrai che con un anno di lezioni saprà darti indicazioni sufficientemente precise sulla "mano" del bambino.

Poi a 6-7 anni segnalo in una buona SAT che lo tenga in campo almeno 3 volte a settimana in modo che stia in mezzo ai suoi coetanei, ma una SAT di quelle valide in cui siano presenti sia l'aspetto ludico che quello tecnico (i bambini vanno fatti giocare ma anche riflettere su quello che si deve fare quando si ha una racchetta in mano) e porta avanti parallelamente qualche sessione tecnica privata, ma anche qui ancora non occorre esagerare: se gioca 3 volte a settimana nella SAT una ulteriore oretta privata settimanale va più che bene.

Dopo 2-3 anni di questa formazione avrai un ragazzino di 9-10 anni con alle spalle già moltissime ore di tennis sul campo, numerose partitelle con i coetanei, tante piccole "sfide" affrontate con la racchetta in mano e potrai fare un primo bilancio e avere una prima idea di quanto ci si possa aspettare dal bimbetto in questione.

Anche se ha solo 9-10 anni il parametro più importante rimane sempre quello dei risultati e del carattere: quanto vince? E soprattutto COME perde? Perchè che debba vincere tanto da subito è un fattore tanto scontato quanto sottovalutato (spesso i genitori tendono a dire che il ragazzo "vincerà" una volta ben preparato ma se affronta piccoli avversari che hanno ricevuto più o meno la sua stessa formazione DEVE prevalere da subito, se ha bisogno di più indicazioni tecniche degli altri per ottenere risultati simili da un punto di vista prettamente agonistico non ci siamo), ma non parlo di vittorie dovute a chissà quali doti tecniche o tattiche, parlo proprio della innata capacità di prevalere nei confronti dei suoi "piccoli avversari" in tutte le mini-sfide che vengono proposte in una buona SAT.

Tiro al birillo, palleggi sulla stecca del telaio, americana, nessuna palla a rete, tiro al canestro, servizio ad occhi chiusi, tiro al bersaglio, più servizi consecutivamente in campo ma anche scatti e prove di agilità.. qualsiasi sia la piccola sfida proposta deve costantemente essere tra i primissimi, e quando arriva secondo deve uscire dal campo con la voglia di ripetere al più presto la sfida e non col muso lungo ed i lacrimoni di chi rifiuta la "sconfitta".

(O meglio i lacrimoni ed il muso a 9 anni ci stanno purchè siano testimonianza della voglia di cimentarsi di nuovo, io ad esempio piangevo a dirotto fin quando non mi riportavano in campo a riprovare, anzi a dirla tutta era davvero difficile portarmi via da un campo quando avevo rimediato qualche batosta #100#)

Quindi con costi già alti ma ragionevoli (non bassi, perchè obiettivamente costa sia la SAT che la lezione privata settimanale) potrai fornire a tuo figlio gli strumenti per farci vedere quello che ha dentro: un ragazzino di diciamo 10 anni che ha affrontato questo percorso passando 4 anni sul campo da tennis può già darci indicazioni molto precise sulle sue potenzialità, e da qui in poi se ci sono gli elementi si può alzare il tiro, trovare una agonistica più un tecnico che lo segua 2-3 volte a settimana e che lo introduca nel mondo dell'agonismo con i primi tornei federali.

Se i risultati agonistici sono davvero importanti, se la classifica sale vertiginosamente e se il ragazzo ha doti fisiche tali da poterlo supportare in un eventuale contesto professionistico (sufficientemente alto, molto veloce agile e resistente) si può pensare di tentare la grande avventura.

Purtroppo da qui i costi diventano davvero alti, ma in un certo senso ancora proporzionati alle aspettative: un Nadal-Federer-Djokovic.. a 12-13 anni lasciavano ben pochi dubbi su quale sarebbe stato il loro futuro.

Ma molto spesso vedo giovani talenti assolutamente sopravvalutati (comprensibilmente per carità) dagli amorevoli occhi di mamma e papà.

Perchè la realtà è che ad esempio mentre nel calcio i primi 150-200 giocatori d'Italia trovano tranquillamente un posto nella rosa di una squadra di serie A con stipendi che anche per un "panchinaro" possono arrivare a 10-15 mila euro al mese, un tennista che arriva a valere il numero 100 d'Italia quei 10-15 mila euro di montepremi non li vede nemmeno in un anno, e allora bisogna rassegnarsi a non scommettere sulla formazione di un talento a meno che non sia talento vero, perchè formare un ottimo tennista a livello nazionale (e per arrivare nei primi gruppi della seconda categoria nazionale bisogna comunque essere davvero ottimi giocatori dotati di buon talento) a costi esorbitanti è un investimento in perdita.

Quindi dobbiamo rassegnarci a diventare tutti calciatori? Assolutamente no, dobbiamo rassegnarci alla necessità di dover essere obiettivi e valutare correttamente le potenzialità di un aspirante professionista prima di investire risorse economiche importanti specialmente se questo implica per le famiglie sacrifici enormi. (Poi se uno ha soldi da buttare li butti pure come vuole..)

E' chiaro, può andar "male" anche quando le premesse ci sono tutte, ma un reale talento da potenziale top50 correttamente valutato, male che vada si fermerà alle soglie dei primi 300 e tutto sommato almeno le spese sostenute dalla famiglia per la sua formazione le potrà ripagare, anche se non diventerà mai un campione da svariati milioni di dollari.

Se poi il talento è addirittura da topten allora tranne "sfortune galattiche" male male non può davvero andare e problemi economici non ce ne saranno più..

P.s.: Una parola anche riguardo agli infortuni: questi inconveniente fanno parte del gioco e sono una variabile da valutare. Purtroppo l'imprevisto ci sta e può in alcuni casi rovinare aspettative più che legittime di ottime carriere ma se il ragazzo mostra fin dall'inizio una fragilità congenita non si può sottovulate questo fattore facendo finta che non sia un problema e poi recriminare sulla "sfortuna" quando il ragazzo si trova costantemente a fare i conti con problemi fisici che ne limitano la crescita e di conseguenza le prospettive di carriera. La frase "sarebbe stato un campione se non avesse avuto le ginocchia fragili" va sostituita con la ben più triste ma veritiera "non sarà mai un campione perchè ha le ginocchia fragili".

E' brutto dirlo ma per serietà va detto: se un ragazzo già a 12-13 anni inizia ad accusare problemi fisici come infiammazioni articolari frequenti od altri fastidi cronici ricorrenti non si può sperare che andando avanti questi guai si risolvano perchè la pressione sul fisico dell'atleta aumenta esponenzialmente fino a diventare enorme in un contesto professionistico.

Se i guai fisici vengono risolti bene e presto magari affidandosi ad una corretta preparazione fisica ok, ma se rimangono sempre dietro l'angolo non si può non definire questo fattore come assolutamente incompatibile con una formazione professionistica, semplicemente perchè anche se potenzialmente valido l'atleta non potrà mai esprimere il suo potenziale. Lo stesso dicasi per l'altezza o la tipologia fisica: purtroppo un ragazzino che a 11-12 anni mostra inequivocabili caratteristiche da brevilineo anche se dotato di ottimo talento incontrerà difficoltà enormi nel confrontarsi con atleti più prestanti. Nel tennis moderno maschile un atleta deve avere almeno una altezza molto prossima all' 1,80 (e siamo già al limite) ma al di sotto dell 1,75 - 1,70 si paga un gap in termini di rendimento enorme tale da rendere lecito il chiedersi se valga la pena investire sulla formazione di un ragazzo che non lasci prevedere a maturazione fisica ultimata il raggiungimento di una altezza adeguata.

Ovviamente questo tipo di valutazioni non sono una discriminazione, per me tutti dovrebbero giocare e ricevere la migliore formazione tecnica possibile, ma se una famiglia mi viene a chiedere se valga la pena vendere la casa al mare per tentare di lanciare il loro ragazzino nel tennis professionistico mandandolo da Bollettieri o dai Sanchez io non posso prescindere dal valutare anche questi fattori fisici, sempre nel rispetto massimo dell'individuo ma con l'obbligo morale e professionale di fornire una valutazione quanto più corretta ed onesta delle presunte possibilità.

Poi espresse le mie valutazioni che come tutte le opinioni non sono nè definitive nè tantomeno infallibili, sarà la famiglia (senza trascurare la volontà e l'indole del ragazzino) a decidere il da farsi.

In conclusione quindi Picchio se il tuo ragazzino mostrerà di avere il talento del futuro Federer non aver paura, lo mostrerà in maniera così dirompente da non lasciarti alternative: troverai (hem se vale un Federer mi correggo e dico troveremo!! #100#) il modo per farlo salire ai vertici del tennis mondiale! :wink:
Complimenti,neanche il miglior tecnico federale potrebbe spiegarlo meglio. :)

Da tutto ciò un paio di considerazioni che in parte posso deudrre dalle mia esperienza(ho iniziato da zero a 12 anni e giocato fino a 19,1 anno di Sat e 5 di agonistica 4 volte la settimana,non ho raggiunto una grande classifica(3.5),ma sono riuscito comunque a continuare a studiare e laurearmi,cosa non impossibile ma veramente impegnativa).

1) La Fit dovrebbe seguire e finanziare al 100% le giovani promesse,perchè è impensabile spendere 100.000 euro all'anno per portare un ragazzo in giro per il mondo,è quindi ancora uno sport elitario e per pochi.

2) Spesso viene trascurato l'allenamento mentale del giocatore,si vedono ragazzi con colpi e doti fisiche allucinanti,spesso meglio dei loro coetanei europei,ma completamente incapaci di ragionare durante la partita..e la testa nel tennis è tutto,sopratutto nel passaggio da junior a pro.

3) Ci vogliono i campi in cemento #103# #103# #103#
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