Ray Ewry - La rana umana
- balbysauro
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Ray Ewry - La rana umana
Dando uno sguardo ai risultati delle vecchie Olimpiadi
http://www.mymag.it/forum/viewtopic.php?f=31&t=32270
mi sono imbattuto nelle gesta di questo americano
Ray Ewry non lo conosce (più) nessuno (e ho qualche dubbio lo conoscesse qualcuno allora), ma ha vinto 8 medaglie d'oro individuali alle olimpiadi. Meglio di lui solo Phelps, 9. E, se consideriamo anche le Olimpiadi "intermedie" del 1906, successivamente disconosciute ma ai tempi comunque organizzate dal CIO, arriva a 10 ori in 10 gare a cui ha partecipato!
La curiosità è che tutte e 10 le medaglie arrivarono in discipline morte da tempo: il salto in lungo da fermo, il salto triplo da fermo, il salto in alto da fermo
A occhio il ragazzo aveva delle caviglie esplosive...
Tra le curiosità: da ragazzo aveva contratto la poliomielite, per un periodo rimase in carrozzina e si pensò potesse rimanere paralizzato a vita. Ottima guarigione.
Le prime 3 medaglie, alle olimpiadi di Parigi 1900, le vinse tutte nello stesso giorno.
Il suo record nel salto in lungo da fermo (3,47m) è tuttora il record mondiale dato che era tale nel 1938, anno dal quale la competizione non si effettua più. Magari qualcuno potrebbe allenarsi per migliorarlo anche se, a occhio, 3 metri e mezzo da fermo mi sembrano tanti
Da ragazzino ricordo che giocavo con un amico, nel corridoio di casa, al salto in lungo da fermo, forse per questo mi ha incuriosito particolarmente Ewry.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ray_Ewry
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mi sono imbattuto nelle gesta di questo americano
Ray Ewry non lo conosce (più) nessuno (e ho qualche dubbio lo conoscesse qualcuno allora), ma ha vinto 8 medaglie d'oro individuali alle olimpiadi. Meglio di lui solo Phelps, 9. E, se consideriamo anche le Olimpiadi "intermedie" del 1906, successivamente disconosciute ma ai tempi comunque organizzate dal CIO, arriva a 10 ori in 10 gare a cui ha partecipato!
La curiosità è che tutte e 10 le medaglie arrivarono in discipline morte da tempo: il salto in lungo da fermo, il salto triplo da fermo, il salto in alto da fermo
A occhio il ragazzo aveva delle caviglie esplosive...
Tra le curiosità: da ragazzo aveva contratto la poliomielite, per un periodo rimase in carrozzina e si pensò potesse rimanere paralizzato a vita. Ottima guarigione.
Le prime 3 medaglie, alle olimpiadi di Parigi 1900, le vinse tutte nello stesso giorno.
Il suo record nel salto in lungo da fermo (3,47m) è tuttora il record mondiale dato che era tale nel 1938, anno dal quale la competizione non si effettua più. Magari qualcuno potrebbe allenarsi per migliorarlo anche se, a occhio, 3 metri e mezzo da fermo mi sembrano tanti
Da ragazzino ricordo che giocavo con un amico, nel corridoio di casa, al salto in lungo da fermo, forse per questo mi ha incuriosito particolarmente Ewry.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
E' il topic che non ho mai osato aprire.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
gianlu ha scritto:E' il topic che non ho mai osato aprire.
appena ho letto ho pensato che la rana sotto ghiaccio avesse, in qualche modo, preso vita
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Ah i corridoi anni 70, anch'io costringevo mio fratello a gareggiare con mebalbysauro ha scritto:Da ragazzino ricordo che giocavo con un amico, nel corridoio di casa, al salto in lungo da fermo, forse per questo mi ha incuriosito particolarmente Ewry.
D'estate al mare provavo ad organizzare delle vere e proprie olimpiadi, il salto triplo mi affascinava tantissimo, la pista per i 100 metri era una strada in salita di un'ottantina di metri con curva finale
Chissà perchè non avevano molto successo fra i miei amici
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Re: Ray Ewry - La rana umana
gianlu ha scritto:E' il topic che non ho mai osato aprire.
mi piacciono queste storie di sport sconosciute, che posso farci?
la mia prima firma, al momento dell'iscrizione su questo forum, erano le statistiche di un tennista sfigatissimo degli anni 70, Roy Barth, che vinse una ventina di partite in tutta la sua carriera in oltre cento tornei disputati, rimediando un'ottantina di primi turni
http://www.atpworldtour.com/Tennis/Play ... =0&m=s&e=0
noi le facevamo sotto casa:tuborovescio ha scritto:Ah i corridoi anni 70, anch'io costringevo mio fratello a gareggiare con me
D'estate al mare provavo ad organizzare delle vere e proprie olimpiadi, il salto triplo mi affascinava tantissimo, la pista per i 100 metri era una strada in salita di un'ottantina di metri con curva finale
Chissà perchè non avevano molto successo fra i miei amici
velocità: un rettilineo di circa 40 metri
mezzo fondo: un giro intorno al palazzo, fatto a forma di L
fondo: tre giri intorno al palazzo
ostacoli: c'era un colonnato con delle fioriere da saltare, andata e ritorno (gara necessariamente a cronometro )
lungo e triplo (con arrivo su un campo di bocce che come fondo aveva terra presa da uno scarico delle ferrovie, era fatta praticamente di ruggine sbriciolata, credo che distorcesse anche il campo magnetico terrestre)
non ebbero mai troppo successo, preferivamo giocare a pallone tutto il pomeriggio
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Re: Ray Ewry - La rana umana
io facevo solo la gara a chi uccideva piu' insetti
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Ray Ewry - La rana umana
Non avevo mai osato aprire il topic proprio perché le storie sportive di fine ottocento/inizio novecento hanno oggi poco appeal.balbysauro ha scritto:gianlu ha scritto:E' il topic che non ho mai osato aprire.
mi piacciono queste storie di sport sconosciute, che posso farci?
Rispondo comunque presente a chiunque volesse trattare anche i Jim Thorpe, Stanley Ketchel, Jack Johnson ecc.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Thorpe lo conosco
(da ragazzino, quando venivo in sicilia a trovare mia nonna, leggevo sempre un'enciclopedia che era a casa sua. Era del tipo tematico, tipo I Quindici, per chi se li ricorda, e in un capitolo che riguardava le prime olimpiadi si parlava anche di lui)
comunque mi andrò a rivedere la sua biografia
gli altri due mi sono ignoti e li cercherò
poi se ce ne parli tu è meglio
(da ragazzino, quando venivo in sicilia a trovare mia nonna, leggevo sempre un'enciclopedia che era a casa sua. Era del tipo tematico, tipo I Quindici, per chi se li ricorda, e in un capitolo che riguardava le prime olimpiadi si parlava anche di lui)
comunque mi andrò a rivedere la sua biografia
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poi se ce ne parli tu è meglio
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Re: Ray Ewry - La rana umana
per me hanno motlo appeal, anzi, e' un po' l unico tipo di storia di quel periodo che abbia appeal, per me. Il problema mio e' che nuoto e atletica per me non hanno appeal in generalegianlu ha scritto:
Non avevo mai osato aprire il topic proprio perché le storie sportive di fine ottocento/inizio novecento hanno oggi poco appeal.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Sono i due sport olimpici per eccellenza. Sei privo di spirito olimpico?
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Re: Ray Ewry - La rana umana
che c' entra? Mi piace anche lo spirito religioso, ma mica mi metto a guardare una messa del 1910 alla tv. Nuotare, correre o saltare puo' essere apprezzabile, ma e' piu' nojoso a vedersi, e meno apprezzabile, di un infermiere che cura un malato. Piuttosto mi guardo la diretta di un ospizio. Per me ovviamente.gianlu ha scritto:Sono i due sport olimpici per eccellenza. Sei privo di spirito olimpico?
A me piacciono i giochi, non le gare.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
La prossima volta che andrò a Zurigo per il meeting ti avviserò, affinché tu possa calarvi da Praga.
Magari cambi idea sull'atletica "noiosa".
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Re: Ray Ewry - La rana umana
l' ho guardata l' atletica, l' hos eguita a lungo. C' e' di peggio. Nel nuoto direi no, fatico a trovarte cose che mi paice di meno guardare. In ogni caso oggi non li guardo perche' il doping li rende inguardabili. Almeno inguardabili per chi non vede in questi sport nulla piu' delle prestazioni atletiche. Come il sottoscritto.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Immaginavo di no, dato che non posti quasi mai.Nickognito ha scritto:l' ho guardata l' atletica, l' hos eguita a lungo.
Non è proprio così arido questo sport.Nickognito ha scritto:Nel nuoto direi no, fatico a trovarte cose che mi paice di meno guardare. In ogni caso oggi non li guardo perche' il doping li rende inguardabili. Almeno inguardabili per chi non vede in questi sport nulla piu' delle prestazioni atletiche. Come il sottoscritto.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
non parlo di atletica perche' l' ho guardata con attenzione solo engli an ni 80 e 90, non vedo molti topic a riguardo. In ogni caso non sono un esperto. Di nuoto seguivo solo la Egerszegi, ma solo perche' mi piaceva come donna.
In questi sport di solito ci vedo solo atletismo, e io gli sport li seguo solo per altri motivi, perche' ritengo l' atletismo condizionato dal doping. Pero' davvero, solo opinioni mie, per cui non vorrei andare offtopic in questo topic che e' assai interessante, e aspetto qualche storia su qualche protagonista del primo novecento,
In questi sport di solito ci vedo solo atletismo, e io gli sport li seguo solo per altri motivi, perche' ritengo l' atletismo condizionato dal doping. Pero' davvero, solo opinioni mie, per cui non vorrei andare offtopic in questo topic che e' assai interessante, e aspetto qualche storia su qualche protagonista del primo novecento,
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Nickognito ha scritto:Egerszegi
L'ho vista due anni fa ad un meeting; purtroppo ha perso parte dell'appeal dei primi anni novanta.
Se balby non ha niente in contrario butto giù qualche riga ogni tanto su Ewry e su altri del periodo.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
intanto
anzi, sarebbe un piacere
possiamo trovare anche un nuovo titolo, se vuoi, tipo "la rana umana ed altre storie dimenticate"
o magari meglio, sono un pessimo titolista
secondariamentegianlu ha scritto:Nickognito ha scritto:Egerszegi
scherzi?gianlu ha scritto:Se balby non ha niente in contrario butto giù qualche riga ogni tanto su Ewry e su altri del periodo.
anzi, sarebbe un piacere
possiamo trovare anche un nuovo titolo, se vuoi, tipo "la rana umana ed altre storie dimenticate"
o magari meglio, sono un pessimo titolista
Re: Ray Ewry - La rana umana
Di Ewry hai scritto tutto l'essenziale.
Aggiungo qualche dettaglio in ordine cronologico:
- dopo essersi salvato dalla poliomelite, praticò in prima istanza il football americano. Una lesione alla spalla lo convinse a passare all'atletica leggera onde evitare contatti fisici.
- trasferitosi dall'Indiana a New York per lavoro (ingegnere) s'iscrive al locale prestigioso Athletic Club: da lì in poi l'epopea olimpica.
- ai Giochi il suo avversario più ostico fu il greco Konstantinos Tsiklitiras nel 1908, senza però riuscire ad imporsi con Ewry in gara.
- il trentanovenne Ewry mancò la qualificazione alle Olimpiadi del 1912, le ultime ad includere i salti da fermo.
- nel computo degli ori olimpici - prima di essere superato da Phelps - è stato appunto a lungo il capofila, solo avvicinato da Nurmi e Lewis.
- il suo palmarès comprende inoltre 15 titoli nazionali.
Aggiungo qualche dettaglio in ordine cronologico:
- dopo essersi salvato dalla poliomelite, praticò in prima istanza il football americano. Una lesione alla spalla lo convinse a passare all'atletica leggera onde evitare contatti fisici.
- trasferitosi dall'Indiana a New York per lavoro (ingegnere) s'iscrive al locale prestigioso Athletic Club: da lì in poi l'epopea olimpica.
- ai Giochi il suo avversario più ostico fu il greco Konstantinos Tsiklitiras nel 1908, senza però riuscire ad imporsi con Ewry in gara.
- il trentanovenne Ewry mancò la qualificazione alle Olimpiadi del 1912, le ultime ad includere i salti da fermo.
- nel computo degli ori olimpici - prima di essere superato da Phelps - è stato appunto a lungo il capofila, solo avvicinato da Nurmi e Lewis.
- il suo palmarès comprende inoltre 15 titoli nazionali.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Wa-tho-huck (sentiero luminoso), noto col nome Jim Thorpe, nasce in una fattoria riserva indiana lungo il North Canadian River (Oklahoma) in anno incerto fra il 1887 ed il 1889, da genitori di sangue misto, il padre di origine irlandese e della tribù dei Sac and Fox, la madre Pottawatomie figlia di un francese.
Frequenta dapprima le scuole della riserva, poi si sposta dapprima nel Kansas, successivamente in Pennsylvania: alla locale Carlisle, sotto la guida di Glen Warner apprende - fra qualche crisi di adattamento - i rudimenti di baseball, football e soprattutto atletica leggera.
Alla prima partecipazione ai Trials non riesce a qualificarsi per i Giochi 1908 nel salto in alto;
l'appuntamento con la gloria è però solo rimandato: raggiunti alla maturità fisica i 180 cm x 86 kg, ottiene il pass per Stoccolma 1912 sia nel Pentathlon (concorso in programma fino al 1924) che nel Decathlon (allora in 3 giornate anziché 2).
Dopo un lungo viaggio in nave, trascorso senza allenarsi, il pellerossa sbanca in entrambe le competizioni;
dapprima nel Pentathlon, in cui s'impone in ben quattro prove (200, 1500, lungo e disco - il terzo posto nel giavellotto non preclude il trionfo finale).
L'impressione che desta è tale da indurre il sovrano a volerlo premiare di persona: Thorpe, ubriaco dopo i festeggiamenti, barcolla al ricevimento benché sorretto dai compagni di squadra.
Si rimette pienamente in sesto per il successivo Decathlon, vinto col primato mondiale di 8413 punti (6564 secondo le tabelle in vigore ora), lasciando il secondo classificato, lo svedese Wieslander, ad oltre 700 punti.
L'eclettismo illimitato gli vale inoltre il quarto posto nell'alto, il settimo nel lungo ed un prestigioso successo su Fred Kelly sul costui terreno (110 hs) in una tournée postolimpica.
Nel 1913 il CIO gli chiede però la restituzione delle medaglie, oltre a revocargli lo status di dilettante per i
guadagni percepiti nel baseball (East Carolina League, cui era approdato in una delle fughe dalla Carlisle) fra il 1909 ed il 1910, secondo l'esito dell'inchiesta interna della AAU (Unione Atletica Americana) originata da un articolo di un quotidiano del Massachussetts.
Thorpe si difende così: "Spero che verrò scusato almeno in parte del fatto che ero semplicemente uno studente indiano e non sapevo tutto ciò che c'era da sapere.
Davvero non sapevo che stavo facendo una cosa sbagliata, perché molti altri studenti avevano fatto lo stesso, senza però usare i loro veri nomi".
Si dedica poi agli sport professionistici, prima da giocatore con grandi risultati nel football, poi anche da dirigente.
Ritiratosi dalle competizioni ottiene ruoli da figurante a Hollywood, anche per sopperire a difficoltà finanziarie.
La stessa Hollywood lo onora con un film sulla sua vita, "Pelle di rame", interpretato da Burt Lancaster nel 1951.
L'anno prima viene proclamato miglior atleta della prima metà del secolo in un referendum dell'Associated Press.
Muore nel 1953 a Lomita, California, a seguito di un infarto. La vedova porta le ceneri in una cittadina della Pennsylvania, Mauch Chunk, poi rinominata Jim Thorpe.
Esaurita la presidenza di Brundage (in gara da atleta a Stoccolma e mai attivo per sanare il torto), il 13.10.1982 il CIO riabilita finalmente Thorpe col reinserimento nel libro d'oro dei Giochi. La riconsegna delle medaglie ai figli avviene il 18.01.1983.
Nel 1999 verrà proclamato atleta statunitense del secolo.
Frequenta dapprima le scuole della riserva, poi si sposta dapprima nel Kansas, successivamente in Pennsylvania: alla locale Carlisle, sotto la guida di Glen Warner apprende - fra qualche crisi di adattamento - i rudimenti di baseball, football e soprattutto atletica leggera.
Alla prima partecipazione ai Trials non riesce a qualificarsi per i Giochi 1908 nel salto in alto;
l'appuntamento con la gloria è però solo rimandato: raggiunti alla maturità fisica i 180 cm x 86 kg, ottiene il pass per Stoccolma 1912 sia nel Pentathlon (concorso in programma fino al 1924) che nel Decathlon (allora in 3 giornate anziché 2).
Dopo un lungo viaggio in nave, trascorso senza allenarsi, il pellerossa sbanca in entrambe le competizioni;
dapprima nel Pentathlon, in cui s'impone in ben quattro prove (200, 1500, lungo e disco - il terzo posto nel giavellotto non preclude il trionfo finale).
L'impressione che desta è tale da indurre il sovrano a volerlo premiare di persona: Thorpe, ubriaco dopo i festeggiamenti, barcolla al ricevimento benché sorretto dai compagni di squadra.
Si rimette pienamente in sesto per il successivo Decathlon, vinto col primato mondiale di 8413 punti (6564 secondo le tabelle in vigore ora), lasciando il secondo classificato, lo svedese Wieslander, ad oltre 700 punti.
L'eclettismo illimitato gli vale inoltre il quarto posto nell'alto, il settimo nel lungo ed un prestigioso successo su Fred Kelly sul costui terreno (110 hs) in una tournée postolimpica.
Nel 1913 il CIO gli chiede però la restituzione delle medaglie, oltre a revocargli lo status di dilettante per i
guadagni percepiti nel baseball (East Carolina League, cui era approdato in una delle fughe dalla Carlisle) fra il 1909 ed il 1910, secondo l'esito dell'inchiesta interna della AAU (Unione Atletica Americana) originata da un articolo di un quotidiano del Massachussetts.
Thorpe si difende così: "Spero che verrò scusato almeno in parte del fatto che ero semplicemente uno studente indiano e non sapevo tutto ciò che c'era da sapere.
Davvero non sapevo che stavo facendo una cosa sbagliata, perché molti altri studenti avevano fatto lo stesso, senza però usare i loro veri nomi".
Si dedica poi agli sport professionistici, prima da giocatore con grandi risultati nel football, poi anche da dirigente.
Ritiratosi dalle competizioni ottiene ruoli da figurante a Hollywood, anche per sopperire a difficoltà finanziarie.
La stessa Hollywood lo onora con un film sulla sua vita, "Pelle di rame", interpretato da Burt Lancaster nel 1951.
L'anno prima viene proclamato miglior atleta della prima metà del secolo in un referendum dell'Associated Press.
Muore nel 1953 a Lomita, California, a seguito di un infarto. La vedova porta le ceneri in una cittadina della Pennsylvania, Mauch Chunk, poi rinominata Jim Thorpe.
Esaurita la presidenza di Brundage (in gara da atleta a Stoccolma e mai attivo per sanare il torto), il 13.10.1982 il CIO riabilita finalmente Thorpe col reinserimento nel libro d'oro dei Giochi. La riconsegna delle medaglie ai figli avviene il 18.01.1983.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Jim Thorpe è l'atleta in assoluto considerato numero uno da Rino Tommasi.
Una ventina d'anni fa stilò la sua classifica assoluta, sport per sport. E tra tutti poi, alla fine, scelse il numero uno assoluto, ed era il pellerossa in questione.
Negli anni 90 Tele+2 era fantastica, vi ricordate SPORTRAITS? Fantastica trasmissione, ne ho almeno 3 videocassette piene, che figata.
Una ventina d'anni fa stilò la sua classifica assoluta, sport per sport. E tra tutti poi, alla fine, scelse il numero uno assoluto, ed era il pellerossa in questione.
Negli anni 90 Tele+2 era fantastica, vi ricordate SPORTRAITS? Fantastica trasmissione, ne ho almeno 3 videocassette piene, che figata.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Ray Ewry - La rana umana
Thorpe è tra i primissimi (con Babe Ruth, Michael Jordan e pochi altri) in ogni graduatoria proveniente dagli states. Ewry è più indietro.
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Re: Ray Ewry - La rana umana
Atletica noiosa, ma che capperi dite?
Impossibile annoiarsi guardando l'atletica, secondo me è lo sport più televisivo del mondo, succede sempre qualcosa...
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Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Ray Ewry - La rana umana
Io - essendo tesserato Fidal - non ho un parere imparziale; anche da telespettatore non comprendo però come possa essere considerata noiosa.tennisfan82 ha scritto:Atletica noiosa, ma che capperi dite?
Impossibile annoiarsi guardando l'atletica, secondo me è lo sport più televisivo del mondo, succede sempre qualcosa...
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