LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

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paoolino
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Come capita spesso nel forum io trovo che si ragiona un po' troppo per assoluti e che o è tutto bianco o è tutto nero, quando il mondo è a colori con milioni di sfumature.

Pur riconoscendo una serie di difetti più o meno gravi al sistema delle Olimpiadi (ma forse, per la piega che ha preso il topic, potremmo parlare dei grandi eventi sportivi professionistici in generale) e cioè, lo strapotere della politica, lo strapotere economico, l'influenze degli sponsor e dei media, il doping, la parzialità di alcuni giudici, l'agonismo esasperato, che comunque mi sembrano tutti aspetti di cui nessuno qui dentro mymag nega l'esistenza, dire che al di là di tutto questo corrisponde lo zero assoluto di valori positivi mi pare esagerato.

Cosa hanno lasciato di positivo a me le varie edizioni delle olimpiadi che ho vissuto da spettatore?
Intanto, grazie alle Olimpiadi conosco le bandiere, gli inni nazionali e la posizione geografica di quasi tutte le nazioni del mondo e di alcune di esse ho avuto modo di avere qualche informazione in più sulla loro situazione politico-economico-sociale; grazie alle olimpiadi conosco l'esistenza e le regole di tanti sport di cui, probabilmente, avrei ignorato l'esistenza e di cui mi è venuta voglia di provarli, di conoscerne le origini e la storia; grazie alle olimpiadi conosco tante storie umane e personali fatte di vittorie e sconfitte, fortuna e sfortuna, imbroglio e onestà, individualismo e solidarietà; tra l'altro è grazie a eventi sportivi così che nascono personaggi tipo Rino Tommasi, per il quale molti di noi si trovano a scrivere e a scambiarci le idee su un po' tutto qui dentro.

Per rispondere più direttamente a ciccio, se dieci ragazzini a Settembre chiederanno ai genitori di essere iscritti a un corso di Teakwondo per via dell'oro vinto da Molfetta, e due di questi lo considereranno il "loro" sport, mi sembrerà già una buona cosa. Magari l'olimpiade non la lascia a tutti i giovani la voglia di fare sport, ma forse a qualcuno sì, e già questo è un risultato.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

gios , le olimpiadi mancano di leggerezza. E' una retorica continua sotto gli occhi di tutti, e da' noja solo questo, non certo gli eventi sportivi in se'

tu, semplicemente, senti il bisogno di dare significati simbolici a cio' che ti piace, ma forse non a cio' che non ti piace, altrimenti saremmo qui con 800 milioni di cose che ispirano generazioni, riducono lo spleen, o chissa cosa.

se tu avessi detto: fico, guardo 8 omini che corrono, ahahahah, guarda come vanno, mi diverto, toh, quello va ancora piu' forte, guarda che bellini

benissimo

ma se parli di patriottismo, vincere l' inedia, l' albero della vita di Bolt, e via dicendo, beh, e' la solita retorica pesante che non merita leggerezza in risposta.

e questo manca, anche paolino, leggerezza. Ma certo che va benisismo se qualcuno fara' taekwondo e guarda le olimpiadi invece del grande fratello. Ma ci sono ottantamila eventi, concerti, poesie, romanzi, filosofie, scienze, sport non olimpici, viaggiatori, ospedali, preghiere, passioni politiche, pitture, sculture del legno ghiaccio marmo sabbia e quel che vi pare, che accendono passioni, che ispirano giovani, che portano emozioni. Forse qualcuno nega che tutto questo abbia aspetti positivi, olimpiadi comprese? No. Solo che uno solo, di questi mille eventi emozionanti, porta con se' tanta retorica, soldi, ipocrisia nel non rispetto delle regole, e orgoglio come i giochi olimpici. Qualcuno su mymag ha forse detto qualcosa a koufax sulle olimpiadi, qualcosa di negativo? No. Perche' ne scrive senza sciorinare retoriche. Non ci fracassa i coglioni, insomma, chi lo vuole leggere ne apprende la competenza, chi no ne fa a meno. Una certa retorica a 360 gradi per due settimane dovunque vivi invece appesantisce tremendamente. Tutto qua :)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da pippozzi »

Bah io le adoro le migliori in assoluto solo gli spettacoli di apertura e chiusura meritano....Poi mi hanno confermato una cosa da grande appassionato di calcio...che il Calcio in Italia è solo merda...Dopo 14 giorni di Olimpiadi ho guardato Napoli - Juve ero schifato da tutto dalle polemiche dalle scene dai comportamenti .....ho visto gente sputare l'anima e festeggiare di essere 4°, qua a ragione a torto non si è partcipato alla premiazione...ma i soldi dei cinesi il pupazzo li ha incassati....
Bisognerebbe nel nostro piccolo iniziare a boicottare questo sport questi atteggiamenti...ma l'audience e il denaro fa tutto..per cui del Kayak ne parleremo tra 4 anni e dello skeet anno...mentre ci preoccuperemo dove va a fare la pipì Balotelli...o se Conte riesce a comunicare con la sua panchina....che tristezza...
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ciccio »

paoolino ha scritto:
Per rispondere più direttamente a ciccio, se dieci ragazzini a Settembre chiederanno ai genitori di essere iscritti a un corso di Teakwondo per via dell'oro vinto da Molfetta, e due di questi lo considereranno il "loro" sport, mi sembrerà già una buona cosa. Magari l'olimpiade non la lascia a tutti i giovani la voglia di fare sport, ma forse a qualcuno sì, e già questo è un risultato.
Ok parliamo di Molfetta e di Italia.
Tempo addietro, c'era un movimento sportivo che come proclama aveva "vogliamo divertirci facendo sport senza per forza dover diventare dei campioni". Se quei 10 ragazzi hanno questa possibilità ok. L'hanno ? No, se non spendendo molti, troppi soldi. E questo succede nella stragrande maggioranza dei casi e il contrario è un'eccezione. Meglio il campetto dietro casa a tirar due calci a un pallone.
Ma anche nel caso in cui vuoi diventare un campione, come vieni supportato ? Con l'arruolamento all'arma ? Siamo chiari, in Italia per lo sport è stato fatto tutto, ma tutto il possibile perchè se ne devono interessare altri e non la comunità con le sue strutture fisiche e non.
Facciamo l'ipotesi contraria, che sia la comunità ad interessarsene e che finalmente dopo un secolo crei le situazioni tali perchè lo sport venga sviluppato, il tutto in sincronia col privato. Allora si, allora la medaglia di Molfetta prenderebbe un senso, lascerebbe realmente qualcosa.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

il calcio ha un contorno schifoso, ma a me diverte assai piu' del kajak. che ci posso fare :)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da alessandro »

pippozzi ha scritto:Bah io le adoro le migliori in assoluto solo gli spettacoli di apertura e chiusura meritano....Poi mi hanno confermato una cosa da grande appassionato di calcio...che il Calcio in Italia è solo *xxxxxxx*...Dopo 14 giorni di Olimpiadi ho guardato Napoli - Juve ero schifato da tutto dalle polemiche dalle scene dai comportamenti .....ho visto gente sputare l'anima e festeggiare di essere 4°, qua a ragione a torto non si è partcipato alla premiazione...ma i soldi dei cinesi il pupazzo li ha incassati....
Bisognerebbe nel nostro piccolo iniziare a boicottare questo sport questi atteggiamenti...ma l'audience e il denaro fa tutto..per cui del Kayak ne parleremo tra 4 anni e dello skeet anno...mentre ci preoccuperemo dove va a fare la pipì Balotelli...o se Conte riesce a comunicare con la sua panchina....che tristezza...
un buon motivo per l'esistenza delle Olimpiadi :D
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ciccio »

Nickognito ha scritto:
E il problema della retorica e' , semplicemente, la risposta alla domanda: ' perche' questa gente sente il bisogno di tanta retorica invece di presentare semplicemente un bello spettacolo? chi ha bisogno che si dica questo, e perche'?
Perfetto
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Scusate la polemica, ma pure quella della purezza del campetto dietro casa mi sembra un po' retorica come cosa.

Le litigate peggiori, gli atti anti-sportivi, i trucchetti, il non saper perdere e il non saper vincere, gli insulti pesanti e gratuiti, il doping casalingo di quello che prima di giocare si prende l'aulin col caffé, le ho viste dal vivo sui campi di calcetto o nei circoli di tennis per partitelle estemporanee o per torneini con in premio una maglietta.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

la differenze sono due

che ai campini qualcuno bara e molti no, alle olimpiadi bara la maggior parte e si bara in modo professionale, scientifico, e grave

che ai campini si gioca, e se uno va a dire che ispira la futura generazione di tizio, tizio o ride o gli ammolla un ceffone, o le prende per stupido, o tutte queste cose insieme
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:la differenze sono due

che ai campini qualcuno bara e molti no, alle olimpiadi bara la maggior parte e si bara in modo professionale, scientifico, e grave

che ai campini si gioca, e se uno va a dire che ispira la futura generazione di tizio, tizio o ride o gli ammolla un ceffone, o le prende per stupido, o tutte queste cose insieme
Ma se ne facciamo una questione di principio ci deve fare schifo tanto a Londra 2012 quanto ai campini tutti i giorni.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ciccio »

Ma chi ne fa una questione di principio ? è questione di realtà !
Che poi se uno mi fa un fallaccio antisportivo al campetto gli rifilo un calcione a sua volta com'era nel sano rugby del passato :D , e nessuno mi darà torto :D , anzi magari gliene arriva qualcun'altro :roll:
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ThePiper »

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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

ma no, scusami, a ma danno fastidio tante cose, non posso mica star qui a scrivere su mymag di tutto cio' che mi da' fastidio. Ci sono milioni di persone che fanno i farabutti per soldi, barano, rubacchiano e non sono un modello da seguire. La differenza e' che pochissimi sono presentati da tutti i giornali, siti, tv, gente per strada come eroi ispiratori delle generazioni future, simbolo di virtu'. E' chiaro che ti girano di piu' per quelli come loro no? Se un giorno per due settimane tv, giornali e passanti non mi parlano d' altro di come sono virtuosi gli orafi, di come un orafo ispira una nova generazione, di come guardando i grandi orafi un giovane diventera' voglioso di essere un grande orafo anche lui e via dicendo, be, lo direi di loro: direi che fanno un bel lavoro, ci guadagnano bei soldi, mi piace guardare gli oggetto che fanno e vado a qualche mostra del settore, ma sono come tanta gente normale brava nel loro lavoro che si fa i suoi soldi, molti non pagano le tasse, e sono un esempio per nessuno. Ma visto che degli orafi non me ne parla nessuno, o dei cuochi nemmeno, parlo degli atleti olimpionici.

E' chiaro che alla quinta persona che ti dice: ai visto che gran cosa il kayak, tizio, kayo, hanno vinto, che temponi, ma hai visto, eh, che orgoglio, che esempio. No, non l ho visto, avevo da fare, l hai vista che buona la pilsner e che bello il faggio e come sono bravi a rifar le stradre gli operai praghesi? No, ecco, e io non ho visto il kayak. Dovevo andarci sul lago gutierrez con l' evelina, in kayak, ma poi non ci sono andato e sono andato da solo per i boschi, solo questo mi fa pensare il kayak, non me ne frega nulla, i giovani vadano o non vadano in kayak non mi cambia niente, quanto ci si allenano non me ne frega niente, sono qui con gente di tutto il mondo che si emoziona e sacrifica la propria vita per i festival di heavy metal e mi interessa piu; condividere le loro emozioni, per cui spengo la tv, non leggo i giornali e , come un backhandwinner durante i caroselli dei mondiali di calcio, aspetto che la tempesta si quieti.

Poi ovviamente rompe anche a me che al pub non diano il dream team alle olimpiadi ma l orribile supercoppa inglese, mi piace il basket, ma kevin durant non lo voglio affatto come modello di vita, al massimo come modello di rilascio della palla. :)

c.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

x Alessandro:
comunqu enon hai capito una minkia di quello che intendevo dire.
rileggendo il mio messaggio precedente, in effetti, non er achiarissimo.
non voloevo dir eche bisogna fare solo cose utili, utilitaristiche, e non sprecare energia, fatiche e soldi per cose inutili, visto che lo scopo della vita sta, probabilmente, nelle cose inutili, dalla passeggiata, alla partitella con gli amici, all'allenamento per ben figurare al torneo sociale, al leggere un libro di nicchia, allo scrivere gratis su un forum etc...
non volevo assolutamente dir eche le cose inutili siano d aevitare e senza significato.
se uno ama uno sport, si allena 10 ore al giorno e con gioia vince qualcosa, va benissimo.
e' creare un sistema, un obbligo vero e proprio nei paesi dittatoriali, un obbligo pratico in quei paesi dove si vive male, un obbligo psicologico per atri, che magari odiano quello sport e lo fanno solo per avere uno stipendio e per pressioni psicologiche dell'ambiente.
e' il sistema che mi mette molti dubbi.
su questo, come si può essere in disaccordo (a parte che bisognerebbe constatare con mano che cosa fanno e non fanno in Cina ai ginnasti e compagnia varia anziché parlare per sentito dire, ma lasciamo perdere).

Tu avevi scritto altre cose:
in effetti che utilita' ha? cioe', uno che si allen aper 4 anni a marciare 8 ore al giorno tutti i giorni per pi andare alle olimpiadi e marciare 50 Km.
che senso ha? poi, si allena cosi' quello che vince ma anche quello ceh arriva quarto o trentaseiesimo.

ok, poi quello che vince puo' fare la pubblicita del kinder pingui', e allora?
non sarebbe meglio se studiasse ingegneria e a 30 anni, invece di esser eun ex atleta facesse una professione utile per la societa' ?

poi, ok, c'e' il mercato. uno gioca a calcio, ci sono milioni di persone che pagano per vederlo giocare e tutto torna.
m agli sport minori? sono anche fuori mercato.
non lo so... non ho una opinione precisa.
potrebbe essere una cosa simile all'arte, che non e' una attivita' inutile, e viene in parte finanziata dal pubblico.
ed io a queste ho risposto. Ma non voleva essere un'accusa, era solo una risposta alle tue parole e al bofonchiare di Nick subito sotto: ho spiegato perché si fanno cose che non servono a nulla. Non penso mica di te che tu sia un anti-sport, un sedentario, un senza-cuore... ma figuriamoci. Anzi, per quel poco che ti conosco (cioè solo come utente) ho un'alta opinione di te e figuriamoci se basta un post a cambiarmela. Ho solo risposto scrivendo ciò che mi veniva in mente in risposta alle tue parole, fine; non solo non volevo offenderti ma non pensavo neanche di "accusare", in un certo senso, le tue abitudini di vita o quelle di qualcun altro qui, tutt'altro. Era un discorso assolutamente generale: perché nella vita si sprecano energie per cose inutili.

Lo dico perché evidentemente Nick non ha capito niente di ciò che volevo intendere ed ha pensavo che volessi fare uno specie di spot contro la sedentarietà :lol:
la solita retorica dell' appassionato di sport, l ossessione del divano, detta a un altro appassionato di sport, che , senza giudicare nulla ne' trarre conclusioni, ha un; intuizione che forse tutto questo allenarsi per una gara sia inutile.
ma figuriamoci, figuriamoci se volevo accusare Alessandro di essere un 'pigro', senza nemmeno conoscerlo - e poi che male ci sarebbe: mica ho parlato solo di sport nel mio discorso, a meno che la coltivazione dei pomodori sia considerata come tale. Ho fatto mille esempi di un "darsi da fare fine a se stesso", ci potevo mettere anche andare a vedere una mostra d'arte, collezionare francobolli... qualunque cosa che possa dar piacere, soggettivamente, qualunque passione.

Così come una passione è guardarlo lo sport; ma lo sapete come e meglio di me.
Se poi Schwazer, o Qiu Bo, o gli Abbagnale o la Comaneci o metteteci chi vi pare, che mi/ci piace guardar faticare alle olimpiadi fanno sport anche loro per passione o perché costretti dal governo, perché hanno avuto un'infanzia difficile o dei genitori nazisti non lo so, immagino che ognuno abbia i suoi motivi e che generalizzare sia inutile; che se si generalizza non si sia "sulla buona strada". Fine!
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Delle Olimpiadi ho visto solo tre match di Roger nel torneo di tennis, dai quarti alla (orrenda) finale. E' grave? :D

Ho visto poi i 100m sul tubo, non ho però trovato i 200, per quanto abbia cercato. :(

Quanto al leggere, buffo, mi è successo il contrario di quanto scrive gios (ma d'altronde è banalmente agosto anche per chi non segue le Olimpiadi): proprio in questo periodo sono riuscito, finalmente, dopo mesi ormai, a leggermi due romanzi* alla vecchia maniera, come ai tempi dell'Università, per intenderci: con voracità feroce, con la voglia di tornare a casa la sera per riprendere il filo interrotto, crollando poi sulla pagina per puro sfinimento alle due di notte. Portandomi persino il libro dietro a cena fuori, perché mi mancavano quelle ultime dieci pagine e non potevo aspettare di ritornare a casa tardi di notte per completare l'opera. E allora, per una volta, in auto al posto del passeggere così da poter arrivare in fondo alla storia, rannicchiato sul sedile, con i piedi appoggiati all'insù.

*: Uno di questi, tra l'altro, dovrebbe piacere molto, per il tema trattato, sia a nick sia a gios: How to be good, di Nick Hornby. :)
(l'altro è un guilty pleasure, un classico della lad-lit londinese fine anni '90 :oops: :) )
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

dsidfr, semplicemente chi trova la retorica delle olimpiadi esagerata, e si chiede se in fondo tutto questo sacrificarsi per poi fare una corsa e' magari inutile, non e' evidentemente per forza uno che nnon apprezza le piccole cose importanti della vita o non si emoziona. E suggerire questo e' piuttosto offensivo, mi sembra.

Facessero vedere Backhandwinner che legge in macchina, alla tv, dandogli tutti i titoli dei giornali. Backhandwinner si emoziona leggendo libri in macchina!

E il bambino spenge la tv con la quale stava cercando di vincere lo spleen, e si dice: Voglio essere il primo, fare i soldi, onorare la mia nazione spendendo la mia vita muovendo il sedere con un movimento innaturale assumendo sostante tossiche e giurando il falso, o voglio non competere con nessuno, leggere un libro, non della mia nazione, e emozionarmi cosi? Mah, vediamo :)

Che poi questa cosa dell' esempio: io capirei prender ad esempio appunto Backhandwinner: fa sport, ha un bel servizio, un buon rovescio, ed e' un tipo normale. Beh, pensa il bambino, lo posso fare anche io. Se guardo le olimpiadi penso: 1) non sono negro. E gia' con questo sono fottuto. Due, ho un fisico normale, dovro' doparmi il quadruplo per arrivare a un minimo di qualcosa. Tre, cavolo, mio cugino ha appena lasciato i ciclismo amatoriale che lo facevano dopare, se divento professionista che dovro' fare? Beh, ok, ma devo fare i soldi. Andro' a giocare a tennis allora, magari il fisico serve di meno. Cerco un campino. Come non ci sono i campini? Ah no, la federazione e il governo danno i soldi ai professionisti per farli migliorare e rappresentare la patria, quindi niente campini, mi spiace. Se vuoi puoi gocare a calcio, o fare palestra o nuotare. Ma non mi piace. Beh, altri impianti piu vicini non ce ne sono , sono lontano e non gratuiti. Vabbe', torno sul divano e guardo le olimpiadi...... Idea! Mi opero, divento donna , e un giorno primeggero' fra le donne senza che nessuno se ne accorga, semmai per non destare sospetti mi accontntero' del secondo posto, e poi mi azzoppo apposta per farmi dare una protesi con cui correre piu' veloce. Fico! :)
Ultima modifica di Nickognito il lun ago 13, 2012 2:40 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Certo che nelle Olimpiadi, nel loro approccio, nella loro retorica (tuttavia è una retorica che io trovo in alcune parti giustificata: credo che di fronte a Bolt o Phelps fare un po' di retorica potrebbe non essere così sbagliato: se è fatta bene), nei rischi di imbroglio, nelle giurie, nel giro di denaro, negli interessi politici, ci siano aspetti negativi. Li trovo tuttavia futili.

Tuttavia mi rimane abbastanza persistente l'impressione che, di fronte alle olimpiadi, e diciamo guardandole (per quei motivi che ho elencati: la tregua, il fatto che atleti e tifosi credono in quello che fanno, il senso del gioco, la similitudine con la fiaba, il simbolo), qualcuno possa rimanere più inspirato a muoversi bene, che ad agire male. Che è insomma il classico modo per capire se una cosa è in fondo buona o meno.
Ultima modifica di Gios il lun ago 13, 2012 2:38 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Nickognito ha scritto: Facessero vedere Backhandwinner che legge in macchina, alla tv, dandogli tutti i titoli dei giornali. Backhandwinner si emoziona leggendo libri in macchina!
Sembra nulla, ma il percorso era tutto curve a gomito e saliscendi come montagne russe - s'era in mezzo alle belle colline del riminese, per una serata così radical-chic e così piddì che avrebbe fatto arrossire persino RTG: ci vuole lo stomaco di ferro oppure una grande capacità di estraniarsi dal mondo circostante, per non soffrire il mal d'auto.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

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C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Ma poi Nick, scusa, ma da dove la prendi questa tua considerazione sul barare così scientifico, diffuso, endemico (brevemente, senza dilungamenti, brevemente ;))?
Ultima modifica di Gios il lun ago 13, 2012 2:46 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

Nickognito ha scritto:dsidfr, semplicemente chi trova la retorica delle olimpiadi esagerata, e si chiede se in fondo tutto questo sacrificarsi per poi fare una corsa e' magari inutile, non e' evidentemente per forza uno che nnon apprezza le piccole cose importanti della vita o non si emoziona. E suggerire questo e' piuttosto offensivo, mi sembra.
ma chi l'avrebbe suggerito, io? Mi scuso, se ho dato quell'impressione, anche se mi sembra di averla data solo a te. Anche perché non mi pare ancora che tu abbia capito il senso di quello che volevo dire, la tua gatta o le piccole sfumature dei rapporti umani sono molto più importanti di tutto quanto ho elencato, e infatti non rientrano proprio in quella categoria!

Rileggi quello che ho scritto in quel mio post.
Se tu, o Alessandro, non sentite mai il bisogno di fare qualcosa che magari vi piace ma che vi impegna anche molto e spesso vi pesa solo per il semplice motivo che una volta fatta state meglio con voi stessi, ben per voi.
Vuol dire che riuscite a essere le eccellenti persone che siete facendo tutto quanto volentieri, di buon grado.
Non vuol mica dire che siete essere umani insensibili, poveri di spirito o stronzate del genere, tutt'altro.
Gli affetti, come la tua gatta, o anche semplicemente le emozioni non c'entrano niente con il mio discorso. E questo in effetti e mi conforta: non ho scritto cose cattive verso di voi, è solo che non hai capito cosa volevo dire. Bene così.




Poi, il discorso dei soldi con cui si mantengono i marciatori e si affamano le masse ( :roll: ) mi sembra tutta un'altra questione. Allora mi potrei ugualmente chiedere perché pago lo stipendio dei giornalisti del tg1 se non guardo il tg1, e cose così.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
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Cosa facevi a 16 anni, paolì, cosa facevi!? :-? :(
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
Una specie di disagio anemico.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

L'altro giorno ero andato in libreria, mi serviva un saggio su Chaucher, stavo chiacchierando e si presenta una ragazzina (16?), una specie di via di mezzo tra Romy Schneider in Sissi e Farrah Fawcett in Charlie's Angels, piuttosto minuta, che chiedeva una edizione dei Fiori del Male. Ho pensato che a trentanni avrebbe avuto ottime possibilità di essere una donna interessante.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Gios ha scritto:Romy Schneider in Sissi e Farrah Fawcett in Charlie's Angels
Bravo Gios, hai i termini di paragone di un cinquantenne.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:ma no, scusami, a ma danno fastidio tante cose, non posso mica star qui a scrivere su mymag di tutto cio' che mi da' fastidio. Ci sono milioni di persone che fanno i farabutti per soldi, barano, rubacchiano e non sono un modello da seguire. La differenza e' che pochissimi sono presentati da tutti i giornali, siti, tv, gente per strada come eroi ispiratori delle generazioni future, simbolo di virtu'. E' chiaro che ti girano di piu' per quelli come loro no? Se un giorno per due settimane tv, giornali e passanti non mi parlano d' altro di come sono virtuosi gli orafi, di come un orafo ispira una nova generazione, di come guardando i grandi orafi un giovane diventera' voglioso di essere un grande orafo anche lui e via dicendo, be, lo direi di loro: direi che fanno un bel lavoro, ci guadagnano bei soldi, mi piace guardare gli oggetto che fanno e vado a qualche mostra del settore, ma sono come tanta gente normale brava nel loro lavoro che si fa i suoi soldi, molti non pagano le tasse, e sono un esempio per nessuno. Ma visto che degli orafi non me ne parla nessuno, o dei cuochi nemmeno, parlo degli atleti olimpionici.

E' chiaro che alla quinta persona che ti dice: ai visto che gran cosa il kayak, tizio, kayo, hanno vinto, che temponi, ma hai visto, eh, che orgoglio, che esempio. No, non l ho visto, avevo da fare, l hai vista che buona la pilsner e che bello il faggio e come sono bravi a rifar le stradre gli operai praghesi? No, ecco, e io non ho visto il kayak. Dovevo andarci sul lago gutierrez con l' evelina, in kayak, ma poi non ci sono andato e sono andato da solo per i boschi, solo questo mi fa pensare il kayak, non me ne frega nulla, i giovani vadano o non vadano in kayak non mi cambia niente, quanto ci si allenano non me ne frega niente, sono qui con gente di tutto il mondo che si emoziona e sacrifica la propria vita per i festival di heavy metal e mi interessa piu; condividere le loro emozioni, per cui spengo la tv, non leggo i giornali e , come un backhandwinner durante i caroselli dei mondiali di calcio, aspetto che la tempesta si quieti.

Poi ovviamente rompe anche a me che al pub non diano il dream team alle olimpiadi ma l orribile supercoppa inglese, mi piace il basket, ma kevin durant non lo voglio affatto come modello di vita, al massimo come modello di rilascio della palla. :)

c.
Sul punto non ho molto da ribattere, anche perché se a te del kayak non frega una mazza c'è poco da fare e se trovi ridicolo il fatto che chi non ha mai visto un kayak in vita sua improvvisamente lo ritenga per qualche ora uno degli aspetti fondamentali della vita non posso darti torto. Come non posso darti torto di quanto sia fastidiosa e spesso ipocrita la retorica dell'eroe olimpico (che poi viene beatamente ignorato per quattro anni...), dell'impresa e di tutto l'ambaradan attorno.
Mi sembra però altrettanto incontestabile che in mezzo a tutta questa ipocrisia di fondo, risieda anche qualche diffuso barlume di spirito sportivo positivo e io ho la supponenza di essere in grado di distinguere abbastanza bene l'uno dall'altro. Ad esempio, nella cerimonia di apertura mi piace la sfilata con tutte le nazioni, e l'accensione della torcia; mi faccio grasse risate al giuramento degli atleti e degli arbitri, e non mi viene da dire che poiché il giuramento degli atleti e degli arbitri mi suona di ipocrisia tutta la cerimonia sia da prendere e buttare.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

BackhandWinner ha scritto:
paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
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Cosa facevi a 16 anni, paolì, cosa facevi!? :-? :(
Guardavo le Olimpiadi di Atlanta!
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

x Nick, un altro possibile esempio: ma quando, mettiamo, vai a spulciare gli archivi della stagione tennistica 1960 per controllare il numero di game vinti e persi da Pancho Gonzalez sulle diverse superfici, non ci dedichi forse tempo ed energie? Quando sei già stanco eppure sei ancora a marzo e devi arrivare a dicembre, non pensi mai "ma chi me lo fa fare"? :) E perché lo fai, mica diventerai ricco o famoso per questo?
Eppure non è forse importante per te farlo, non provi forse soddisfazione una volta completata la tua ricerca?

Eppure non si tratta della tua gatta, né di una persona cara, di un'emozione... non c'entra proprio niente, siamo diversi gradini sotto. Però, nondimeno, è importante per il tuo umore. O no, o sbaglio?

Ecco, qualcun altro prova la stessa cosa alla fine di una durata giornata di allenamenti in cui dà il massimo (per poi magari competere fra quattro anni, o anche no). Non per questo lui è una persona migliore o peggiore di te, non sono queste le cose che ci permettono di stabilirlo, tutt'altro. Ma la forza che vi spinge è la stessa.
Poi ci saranno anche tanti che fanno la stessa cosa per i soldi o perché costretti dal loro governo, chi lo nega.
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floyd10
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Non è solo esagerata, è una cosa che aiuta a intendere diverse altre cose, ma non è solo retorica: è una tregua, appunto.

Su facebook avevo scritto quattro righe l'altro giorno, le ricopio che faccio prima (è ridicolo citarsi da un altro posto, lo so, vogliate adoperarmi la pietà, via):

Bene, in questi giorni di sport e democrazia, sui quali il comico Beppe Grillo ha fatto alcune battute poco riuscite, lo spread è solo un ricordo della già passata era post-capitalista.
Sulla prima pagina on-line del quotidiano Il Corriere della Sera la parola spread ricorre due sole volte, in uno di quei grafici sulla destra dove l'economia è un disegnino. La parola Monti, tre volte. Due nel cognome di Fabio Monti, che scrive di due squadre a caccia della finale. Una terza volta in un riquadrino preimpostato a fondo pagina, dedicato all'economia: Monti prepara il piano anti-debito.
Sulla prima pagina del quotidiano on-line La Repubblica c'è scritto, più o meno a metà pagina, "Mari o Monti, scegliete Dio". Due riquadrini sotto, sale lo spread. A capo: Red Devils, il calcio delude a Wall Street. Del resto, il calcio non è davvero sport olimpico.
Non si avvistano Draghi. L'Europa va su e giù con le medaglie.

In questo fortunato momento nel quale lo spread ci ha lasciati in pace e l'economia non è più un peso, mentre a detta del comico Grillo lo sono le Olimpiadi, e a detta del giornalista Travaglio lo è Giorgio Napolitano, non è stato olimpico nemmeno Alex Schwazer, che ha squarciato la serenità del mondo sportivo familiare con una storia bruttissima e drammatica: "che vita è? se va male mi butto" dice alla madre, e intanto si dopa. L'atleta dimostra che pure in un mondo nel quale ci sono le Olimpiadi e tutto va bene, la tragedia è dietro l'angolo.
Per fortuna ci sono le istituzioni sportive italiane, e con loro tutti gli addetti ai lavori, che con enorme professionalità hanno estirpato l'erba cattiva, e ci hanno spiegato che lo sport è fatto di grandi valori, dei quali si è fatto portavoce il giornalista Franco Bragagna, il quale si è detto pentito di aver fatto tenere il figlio neonato in braccio al malfattore.
In definitiva, in questa estate caldissima, tutto sembra volgere per il meglio. Lo spettro della crisi è lontano, l'Italia va a suon di medaglie, e i malvagi vengono presto puniti.

---

Potete andare oggi su Repubblica e Corriere on-line per vedere come Bot, spread, draghi, cristi e madonne siano in uno subito sotto il papa, e nell'altro in terza posizione (a margine, noto ora che non è tanto un discorso di parole chiave, ma insomma nei giorni scorsi posso assicurarvi che non se ne parlava proprio, di queste cose, se vi fidate :) ).

E' stata una cosa che mi ha impressionato. Dovevi andare sul Sole per sapere cosa succedeva, durante le Olimpiadi. E non ho la tv, ma immagino sia stato qualcosa di simile.
Poi c'è stato il cattivo da condannare, unico colpevole, tutti buoni e tutti amici, incredibile davvero. Che troiate.

Le gare bellissime eh, ci mancherebbe. Non capisco tutti questi discorsi, sensi, e robe simili. La vita è fatta per vivere. C'è chi è più fortunato e chi meno. Chi si diverte a fare sport e a guardarlo, trova nelle Olimpiadi una bellissima cosa, perché è un evento sportivamente importantissimo.
Chi è strullo ci trova anche chissà che altro, che con misura lo puoi anche trovare, puoi far sognare un bambino che è bello, però se sei una persona cresciuta lo sai che il mondo non viene ispirato dalle Olimpiadi.

Che il mondo dell'informazione a più livelli cerchi di far passare questo messaggio è sì preoccupante. Quanto, anche inconsapevolmente, questo messaggio passi, non lo so.
D'altra parte si potrebbe dire che forse è l'unico modo di fare "informazione", che il razzismo (o il doping o quel che è) non lo leveremo mai, e che l'unico modo di farci sembrare uguali è mettere lo spazzino nero che balla felice, come nella cerimonia di chiusura di ieri sera, e quindi ci dicano un po' quello che vogliono, almeno la gente per un po' non pensa alla crisi ed è più tranquilla. Tregua.

Sarebbe meglio pensarla direttamente così, ma insomma,

Le conseguenze del collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte, per come le capisco io, e probabilmente le capisco male, se dovessi riassumerle brevemente direi che potrebbero essere queste: diventeremo più poveri. E quando penso alla povertà, mi vien sempre in mente una cosa che mi sembra dicesse Stendhal, al quale, come si sa, l’Italia piaceva moltissimo, e diceva che quello che gli piaceva, dell’Italia, era che in Italia, gli italiani, non si vergognavano di essere poveri. Allora, secondo me, se ritornassimo a pensarla a questo modo, che non c’è da vergognarsi, a essere poveri, credo che il collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte ci farebbe molto meno paura.

Paolo Nori.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Ma hai un contratto con facebook per scrivere degli editoriali?
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paoolino
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Gios ha scritto:
paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
Una specie di disagio anemico.
Tipo quello che aveva Sampras?
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Bel nome, "Talassemia", bel ritmo. Non saprei, comunque.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ciccio »

Gios ha scritto:
Tuttavia mi rimane abbastanza persistente l'impressione che, di fronte alle olimpiadi, e diciamo guardandole (per quei motivi che ho elencati: la tregua, il fatto che atleti e tifosi credono in quello che fanno, il senso del gioco, la similitudine con la fiaba, il simbolo), qualcuno possa rimanere più inspirato a muoversi bene, che ad agire male. Che è insomma il classico modo per capire se una cosa è in fondo buona o meno.
No, ecco su questo dico no a chiare lettere, oppio, fumo, coscienza sporca da lavare senza sapone, non certo il bene.

Sia chiaro che con questo non voglio dire che non è giusto o non è bello che ci siano le olimpiadi, che gli atleti fanno male ad andarci, che un'atleta faccia male a far tutto il possibile per gareggiare al meglio o cose del genere.
Mi son goduto anch'io da spettatore lo spettacolo, mi fa piacere fra 4 anni rifacciano uno spettacolo ancor più bello, dico che non lasciano nulla perchè lo spirito sportivo, che dovrebbe essere motore dei prossimi 4 anni, viene tradito dalla retorica e dalla demagogia. Oggi, finite le olimpiadi, tutto come prima.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da alessandro »

BackhandWinner ha scritto:
paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?


Cosa facevi a 16 anni, paolì, cosa facevi!? :-? :(
lo stavo scrivendo io :D , paoolino, cosa facevi durant el elezioni di italiano alle superiori?
ma forse gia' alle medie.

comunque adoro la gente che fa domande quando non sa qualcosa, fai una figuraccia, magari, ma almeno poi lo sai.
perche' poi, stando al computer e' facilissimo far finta di sapere con due ricerchine.


per il resto...

nick dice cose differenti (in parte) da quanto ho scritto io.

io sostenevo l'inutilita' o anzi, la dannosita' di incanalare giovani vite verso un perverso professionismo, fatto solo di allenamenti cechi e sordi che fanno sfuggire tra le dita la vita e il bello.
Non ho detto assolutamente che le cose inutili cioe' quelle che non danno prestigio, guadagno, fama etc... siano veramente inutili.
e che non di asoddisfazioen sforzarsi anche per quelle.

io, per diversi anni facevo palestra ininverno, per preparare il fisico al tennis, e odiavo fare palestra. lo trovo monotono e stupido, circondato da narcisisti ottusi e gente che va li solo per bere il gatorade e guardare il culo alle ragazze. O gente che cerca di diventare piu' enorme possibile in ogni modo emettendo versi gutturali e parlando in stampatello. (poi c''e anche gente deliziosa... ).
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

ciccio ha scritto:
Gios ha scritto:
Tuttavia mi rimane abbastanza persistente l'impressione che, di fronte alle olimpiadi, e diciamo guardandole (per quei motivi che ho elencati: la tregua, il fatto che atleti e tifosi credono in quello che fanno, il senso del gioco, la similitudine con la fiaba, il simbolo), qualcuno possa rimanere più inspirato a muoversi bene, che ad agire male. Che è insomma il classico modo per capire se una cosa è in fondo buona o meno.
No, ecco su questo dico no a chiare lettere, oppio, fumo, coscienza sporca da lavare senza sapone, non certo il bene.

Sia chiaro che con questo non voglio dire che non è giusto o non è bello che ci siano le olimpiadi, che gli atleti fanno male ad andarci, che un'atleta faccia male a far tutto il possibile per gareggiare al meglio o cose del genere.
Mi son goduto anch'io da spettatore lo spettacolo, mi fa piacere fra 4 anni rifacciano uno spettacolo ancor più bello, dico che non lasciano nulla perchè lo spirito sportivo, che dovrebbe essere motore dei prossimi 4 anni, viene tradito dalla retorica e dalla demagogia. Oggi, finite le olimpiadi, tutto come prima.
Diciamo per le 24 ore successive alla fine delle olimpiadi, certo, o per le due settimane durante. Due settimane di tensione all'agire decentemente potrebbero salvare il mondo :D
Ultima modifica di Gios il lun ago 13, 2012 3:29 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

x Alessandro: perfetto, ma figurati se avevo dubitato della tua buona fede.

Il fatto è che questo
in effetti che utilita' ha? cioe', uno che si allen aper 4 anni a marciare 8 ore al giorno tutti i giorni per pi andare alle olimpiadi e marciare 50 Km.
che senso ha? poi, si allena cosi' quello che vince ma anche quello ceh arriva quarto o trentaseiesimo.
ok, poi quello che vince puo' fare la pubblicita del kinder pingui', e allora? (...)
m agli sport minori? sono anche fuori mercato.
suona diverso da questo,
se uno ama uno sport, si allena 10 ore al giorno e con gioia vince qualcosa, va benissimo.
e' creare un sistema, un obbligo vero e proprio nei paesi dittatoriali, un obbligo pratico in quei paesi dove si vive male, un obbligo psicologico per atri, che magari odiano quello sport e lo fanno solo per avere uno stipendio e per pressioni psicologiche dell'ambiente.
ne converrai! Per questo al primo post ho sentito il bisogno di rispondere, facendo delle considerazioni che come vedi condividi anche tu. Incomprensione risolta!
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

dsdifr ha scritto:x Nick, un altro possibile esempio: ma quando, mettiamo, vai a spulciare gli archivi della stagione tennistica 1960 per controllare il numero di game vinti e persi da Pancho Gonzalez sulle diverse superfici, non ci dedichi forse tempo ed energie? Quando sei già stanco eppure sei ancora a marzo e devi arrivare a dicembre, non pensi mai "ma chi me lo fa fare"? :)
lo penso molto spesso. Sto perdendo tempo, ci sto dedicando troppo tempo, mi piace, ma sto facendo una cosa futile. Lo faccio anche perche' nella vita mi mancano alcune cose non futili, o lo fareidi meno. E la tengo come passione personale, a condivido solo con chi ne e' interessato, e non voglio essere di esempio per nessuno. Se un mi dice 'ma per cosa tutto questo lavoro? e' forse inutile?' dico: si' , forse si' . Non ci vedo niente di mitico, simbolico, fiabesco, non ha nulla a che fare con lo spleen. E, soprattutto, non tifo:)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Però così sei no stronzo, deformi e sminuisci :D
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

anche Walt Kowalski passava mezza giornata a lucidare quella Gran Torino del '72 che non usava mai. Anche lui non voleva essere di esempio per nessuno, anzi, trattava male tutti. Eppure in quanti lo hanno salutato come un esempio, un'ispirazione?
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