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Re: Roma
Io Berlusconi, una figura che garantisce e esprime fiducia.uglygeek ha scritto:Proprio quello che ci serve. Le Olimpiadi a Roma. Propongo Carminati direttore del comitato organizzatore.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Roma
be, location ideale per truffatori professionisti nella competizione piu' adatta ai bari. Berlusconi quasi troppo onesto, dai
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Roma
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Re: Roma
con la corruzione disciplina olimpica credo che prenderemmo meno medaglie di quante ne prendiamo. Al mondo siamo molto piu' avanti negli sport olimpici che nella corruzione.tennisfan82 ha scritto:Se la corruzione diventa disciplina olimpica vinciamo il medagliere
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Re: Roma
In Europa siamo i primi, superate anche Bulgaria e GreciaNickognito ha scritto:con la corruzione disciplina olimpica credo che prenderemmo meno medaglie di quante ne prendiamo. Al mondo siamo molto piu' avanti negli sport olimpici che nella corruzione.tennisfan82 ha scritto:Se la corruzione diventa disciplina olimpica vinciamo il medagliere
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Re: Roma
Come nel fondo, l'Africa e' di un'altra categoria, ma per essere un paese occidentale ci difendiamo bene dai.tennisfan82 ha scritto:In Europa siamo i primi, superate anche Bulgaria e GreciaNickognito ha scritto:con la corruzione disciplina olimpica credo che prenderemmo meno medaglie di quante ne prendiamo. Al mondo siamo molto piu' avanti negli sport olimpici che nella corruzione.tennisfan82 ha scritto:Se la corruzione diventa disciplina olimpica vinciamo il medagliere
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Re: Roma
agli europei saremmo messi bene si.
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Re: Roma
Se nel 2017 venissero assegnate a Roma le Olimpiadi del 2024 nessun lavoro inizierebbe prima del 2022.
Poi, il governo decreterebbe una condizione di emergenza per poter saltare tutta la burocrazia (e tutti i controlli) sugli appalti.
Per poi costruire stadi in cui parte degli spettatori non possono vedere il campo di gioco, come accadde per Italia 90.
Poi, il governo decreterebbe una condizione di emergenza per poter saltare tutta la burocrazia (e tutti i controlli) sugli appalti.
Per poi costruire stadi in cui parte degli spettatori non possono vedere il campo di gioco, come accadde per Italia 90.
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Re: Roma
Questo è l'unico topic in cui i partecipanti sono finora su posizioni grilloleghiste.
A parte ciò, due considerazioni:
a) Roma si candida per la settima volta: cinque candidature furono vane, si spera anche la sesta.
b) chiunque vinca, otterrà dal Cio due miliardi di euro da diritti televisivi e sponsor. Dal momento che i giochi ne costeranno sei, il saldo dovrà essere coperto da altri finanziatori.
A parte ciò, due considerazioni:
a) Roma si candida per la settima volta: cinque candidature furono vane, si spera anche la sesta.
b) chiunque vinca, otterrà dal Cio due miliardi di euro da diritti televisivi e sponsor. Dal momento che i giochi ne costeranno sei, il saldo dovrà essere coperto da altri finanziatori.
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Re: Roma
Strutture già sento tutte al centro sud, tanto per cambiare, una eventuale candidatura del Garda per Vela e sport nautici manco verrebbe presa in considerazione, per dire. Come la Davis, del resto.gianlu ha scritto: Roma si candida per la settima volta: cinque candidature furono vane, si spera anche la sesta.
.
Altro motivo (a parte la generale follia della candidatura) per cui spero proprio che si facciano altrove.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Roma
mah, non darei troppo peso alle sedi "secondarie" che son circolate ora, ho sentito di tutto, da milano/torino/bologna per gli sport di squadra alla sardegna per la vela, nonché grossa decentralizzazione verso firenze per placare renzi. comunque, il CIO mi pare abbia messo come limite per delocalizzare il vincolo di massimo due ore di treno o giù di lì, quindi non è che ci si può spostare più di tanto.Johnny Rex ha scritto:Strutture già sento tutte al centro sud, tanto per cambiare, una eventuale candidatura del Garda per Vela e sport nautici manco verrebbe presa in considerazione, per dire. Come la Davis, del resto.gianlu ha scritto: Roma si candida per la settima volta: cinque candidature furono vane, si spera anche la sesta.
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Altro motivo (a parte la generale follia della candidatura) per cui spero proprio che si facciano altrove.
F.F.
comunque, condivido lo scetticismo per le magagne che ne uscirebbero fuori, di certo se venisse scelta roma, non nego che avrei piacere che la mia città ospitasse un evento di tale importanza, per non parlare del puro lato sportivo.
ps. in verità dopo quelle ospitate nel '60, l'unica vera candidatura di roma fu per il 2004: in altre occasioni (2012 e 2020 sicuro, le altre tre non saprei) si è parlato di candidare ufficialmente, ma senza mai presentare la proposta al CIO.
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Re: Roma
Indipendentemente dal successo di Roma 2024, il futuro delle Olimpiadi è verso la decentralizzazione, magari con due o più nazioni coinvolte. I costi sono troppo elevati da sostenere per una sola nazione. Faccio un esempio sulle Olimpiadi invernali di Torino: perché costruire nuovi impianti sportivi in Piemonte (piste di bob/slittino, trampolini) per poi abbandonarli dopo le Olimpiadi? Perché non usare e potenziare i trampolini di Tarvisio (dove si allena la nazionale italiana e sede di gare di coppa del mondo)? Perché non usare e potenziare le piste di bob/slittino in Alto Adige? E lo stesso discorso si può fare per le Olimpiadi Estive? Perché costruire nuovissimi impianti in una città (o regione), quando esistono impianti simili (già pronti, solo da migliorare) qualche centinaio di chilometri più in là? Resto convinto che la candidatura di Klagenfurt 2006 (con Tarvision e Kranjska Gora) sia stata la migliore.
Inoltre, decentralizzare significa ridurre i costi, evitare ingolfamenti. Così come per campionati mondiali e europei (non solo di calcio, ma anche di altri sport), non vedo perché le Olimpiadi debbano essere legate ad una sola nazione! Addirittura ad una stessa città. Forse per le Olimpiadi del 2028, ci potrebbero essere delle candidature internazionali.
Inoltre, decentralizzare significa ridurre i costi, evitare ingolfamenti. Così come per campionati mondiali e europei (non solo di calcio, ma anche di altri sport), non vedo perché le Olimpiadi debbano essere legate ad una sola nazione! Addirittura ad una stessa città. Forse per le Olimpiadi del 2028, ci potrebbero essere delle candidature internazionali.
Leo Durocher: You don't save a pitcher for tomorrow. Tomorrow it may rain.
Re: Roma
Due ore di treno? In Italia da Roma centro se va bene arrivi in borgata, e neanche tutti i giorni...pocaluce ha scritto:comunque, il CIO mi pare abbia messo come limite per delocalizzare il vincolo di massimo due ore di treno o giù di lì, quindi non è che ci si può spostare più di tanto.
Due ore di treno in Francia e quasi arrivi da Parigi a Marsiglia... :|
Ultima modifica di uglygeek il mer dic 17, 2014 8:14 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Roma
Perche' costruire campi da tennis per le olimpiadi di Rio quando esiste gia' lo stadio del Roland Garros? Fate fare il torneo di calcio in Brasile e quello di tennis a Parigi!koufax75 ha scritto:Indipendentemente dal successo di Roma 2024, il futuro delle Olimpiadi è verso la decentralizzazione, magari con due o più nazioni coinvolte. I costi sono troppo elevati da sostenere per una sola nazione. Faccio un esempio sulle Olimpiadi invernali di Torino: perché costruire nuovi impianti sportivi in Piemonte (piste di bob/slittino, trampolini) per poi abbandonarli dopo le Olimpiadi? Perché non usare e potenziare i trampolini di Tarvisio (dove si allena la nazionale italiana e sede di gare di coppa del mondo)? Perché non usare e potenziare le piste di bob/slittino in Alto Adige? E lo stesso discorso si può fare per le Olimpiadi Estive? Perché costruire nuovissimi impianti in una città (o regione), quando esistono impianti simili (già pronti, solo da migliorare) qualche centinaio di chilometri più in là? Resto convinto che la candidatura di Klagenfurt 2006 (con Tarvision e Kranjska Gora) sia stata la migliore.
Inoltre, decentralizzare significa ridurre i costi, evitare ingolfamenti. Così come per campionati mondiali e europei (non solo di calcio, ma anche di altri sport), non vedo perché le Olimpiadi debbano essere legate ad una sola nazione! Addirittura ad una stessa città. Forse per le Olimpiadi del 2028, ci potrebbero essere delle candidature internazionali.
Dai, non esageriamo, se spargi troppo le gare si annacqua lo spirito dell'evento. Poi io sono d'accordo che sia un errore costruire impianti sportivi che poi non si useranno. Ad esempio, se non sbaglio in Italia non esiste piu' un solo velodromo per il ciclismo indoor. Se Roma ottenesse le olimpiadi dovrebbe costruirne uno. Ora, i casi sono due, o il velodromo ci serve e sarebbe poi utilizzato oppure no. Nel secondo caso e' meglio non costruirlo affatto, e' sicuramente un errore costruire qualcosa solo per le olimpiadi.
Bisogna pero' distinguere tra gli impianti sportivi, quasi tutti inutili se non esistono gia', e il villaggio per l'ospitalita' delle migliaia di atleti, che e' bene tenere quasi tutti nella stessa area, anche per ragioni di sicurezza (pensiamo a Monaco). Di solito si coglie l'occasione per ripulire aree depresse della citta' e costruire un nuovo quartiere, quindi le olimpiadi possono essere l'occasione per cambiare il volto a una citta', che e' poi l'unico vero effetto positivo che possono avere, almeno in certi casi.
Se decentralizzi rischi di spendere comunque soldi per strutture piu' o meno inutili senza nemmeno i vantaggi di un ampio progetto urbanistico.
Bisognerebbe organizzare in mondo da minimizzare la costruzione di nuovi impianti, evitare tutto cio' che non sara' riutilizzato, quindi anche spostare qualche evento ad un paio d'ore di treno puo' avere senso, ma soprattutto scegliere citta' che sono gia' quasi pronte, come Londra.
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Re: Roma
uglygeek ha scritto: Dai, non esageriamo, se spargi troppo le gare si annacqua lo spirito dell'evento..
ok, ma lo spirito dell' evento conta molto meno dello spreco dei soldi, per cui
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Re: Roma
Obama ha annunciato la candidatura americana per il 2024(Boston, Washington, Los Angeles, San Francisco...)
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Re: Roma
Ovvio che per Olimpiadi internazionali si intendono organizzate da stati vicini. E non ci vedo nulla di male. Avevo letto che per il 2024 (o 2028) erano state proposte le candidature Amburgo-Copenhagen e San Diego-Tijuana. Spirito olimpico quello che vuoi, ma se poi uno stato si deve dissanguare per le Olimpiadi, allora è meglio cercare proposte alternative. E visto che ad ogni edizione, i costi per le Olimpiadi salgono vertiginosamente forse dividere le spese con uno stato vicino forse non è un'idea così balzana.
Ma anche restando all'interno di una nazione sola. E faccio l'esempio di Torino 2006. A Tarvisio, c'era già un impianto adatto per il salto con gli sci. Perché costruirne uno nuovo in Piemonte? Perché non potenziare le proprie strutture già esistenti, anche se sono un po' distanti dalla città principale? E facciamo un'ipotesi: a Milano esiste un velodromo in buone condizioni. Perché costruirne uno nuovo a Roma?
Ma anche restando all'interno di una nazione sola. E faccio l'esempio di Torino 2006. A Tarvisio, c'era già un impianto adatto per il salto con gli sci. Perché costruirne uno nuovo in Piemonte? Perché non potenziare le proprie strutture già esistenti, anche se sono un po' distanti dalla città principale? E facciamo un'ipotesi: a Milano esiste un velodromo in buone condizioni. Perché costruirne uno nuovo a Roma?
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Re: Roma
Io sapevo che il tetto del Vigorelli fosse crollato anni fa. L'hanno poi aggiustato?koufax75 ha scritto:Ovvio che per Olimpiadi internazionali si intendono organizzate da stati vicini. E non ci vedo nulla di male. Avevo letto che per il 2024 (o 2028) erano state proposte le candidature Amburgo-Copenhagen e San Diego-Tijuana. Spirito olimpico quello che vuoi, ma se poi uno stato si deve dissanguare per le Olimpiadi, allora è meglio cercare proposte alternative. E visto che ad ogni edizione, i costi per le Olimpiadi salgono vertiginosamente forse dividere le spese con uno stato vicino forse non è un'idea così balzana.
Ma anche restando all'interno di una nazione sola. E faccio l'esempio di Torino 2006. A Tarvisio, c'era già un impianto adatto per il salto con gli sci. Perché costruirne uno nuovo in Piemonte? Perché non potenziare le proprie strutture già esistenti, anche se sono un po' distanti dalla città principale? E facciamo un'ipotesi: a Milano esiste un velodromo in buone condizioni. Perché costruirne uno nuovo a Roma?
Ma poi, perche' salgono i costi per le Olimpiadi? Molti degli sport olimpici non necessitano necessariamente di impianti giganteschi.
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Re: Roma
Ma devono scegliere ancora la citta'...madmarat ha scritto:Boston - LA sono un po' più di 2 ore di treno
Probabilmente San Francisco: sarebbero le olimpiadi della Silicon Valley, uno dei luoghi piu' importanti in questo inizio di secolo.
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Re: Roma
E che ne so io, è tennisfan che entra in tackle senza spiegareuglygeek ha scritto:Ma devono scegliere ancora la citta'...madmarat ha scritto:Boston - LA sono un po' più di 2 ore di treno
Probabilmente San Francisco: sarebbero le olimpiadi della Silicon Valley, uno dei luoghi piu' importanti in questo inizio di secolo.
Re: Roma
Con il Coni di Malago' le Olimpiadi sarebbero senza dubbio in mani oneste. Dall'intervista del presidente del Coni a Repubblica di oggi:
Chi meglio di lui?A Repubblica abbiamo ricevuto le fotocopie di atti che dicono che in primo grado lei è stato condannato a un anno e 10 mesi per aver comprato tre esami universitari di Economia e commercio negli anni '80 a Roma, pena poi condonata per indulto mentre il reato è stato considerato prescritto in Appello.
"Quel processo, che coinvolse duecento persone, fu subito prescritto perché arrivato dodici anni dopo le contestazioni. I tre esami restarono sub judice e così nel 2005 ho deciso di ridarli all'Università di Siena: 110 e lode con le mie figlie presenti. Sono orgoglioso di aver fatto quello sforzo suppletivo".
Prescrizione o no, lei ha corrotto due bidelli e falsificato il libretto universitario?
"Certo che no, e la prescrizione mi ha impedito di provarlo. Io non ho scheletri nell'armadio ".
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Re: Roma
Napoli Roma 1h e 10 min, insomma ok che manchi in Italia da un pò...uglygeek ha scritto:Due ore di treno? In Italia da Roma centro se va bene arrivi in borgata, e neanche tutti i giorni...pocaluce ha scritto:comunque, il CIO mi pare abbia messo come limite per delocalizzare il vincolo di massimo due ore di treno o giù di lì, quindi non è che ci si può spostare più di tanto.
Due ore di treno in Francia e quasi arrivi da Parigi a Marsiglia... :|
Peraltro da Giugno Roma Milano si dovrebbe fare in 2 ore e 30 di treno
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Roma
Napoli Roma 1h e 10 min, insomma ok che manchi in Italia da un pò...uglygeek ha scritto:Due ore di treno? In Italia da Roma centro se va bene arrivi in borgata, e neanche tutti i giorni...pocaluce ha scritto:comunque, il CIO mi pare abbia messo come limite per delocalizzare il vincolo di massimo due ore di treno o giù di lì, quindi non è che ci si può spostare più di tanto.
Due ore di treno in Francia e quasi arrivi da Parigi a Marsiglia... :|
Peraltro da Giugno Roma Milano si dovrebbe fare in 2 ore e 30 di treno
Poi è chiaro che le Ns tratte regionali fanno pietà, però insomma qualcosa che si muove veloce ce l' abbiamo
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Roma
Ombra84 ha scritto:Napoli Roma 1h e 10 min, insomma ok che manchi in Italia da un pò...uglygeek ha scritto:Due ore di treno? In Italia da Roma centro se va bene arrivi in borgata, e neanche tutti i giorni...pocaluce ha scritto:comunque, il CIO mi pare abbia messo come limite per delocalizzare il vincolo di massimo due ore di treno o giù di lì, quindi non è che ci si può spostare più di tanto.
Due ore di treno in Francia e quasi arrivi da Parigi a Marsiglia... :|
Peraltro da Giugno Roma Milano si dovrebbe fare in 2 ore e 30 di treno
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Roma
l'alternativa a Montezemolo come presidente del comitato organizzatore sarebbe Frattini , fantastico, cosi quando è a sciare possiamo sempre sostituirlo con Max Paiella, Yes!
Ragazzi, evitiamo ste cose Olimpiadi, Mondiali, ecc, sarebbe bello, ma non siamo in grado.
Abbiamo fatto fatica ad organizzare i giochi del Mediterraneo...
Ragazzi, evitiamo ste cose Olimpiadi, Mondiali, ecc, sarebbe bello, ma non siamo in grado.
Abbiamo fatto fatica ad organizzare i giochi del Mediterraneo...
Re: Roma
Due ore in meno che vent'anni fa, quando al pendolino occorrevano 4 ore e 35 minuti.Ombra84 ha scritto:Peraltro da Giugno Roma Milano si dovrebbe fare in 2 ore e 30 di treno
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Roma
gianlu ha scritto:Due ore in meno che vent'anni fa, quando al pendolino occorrevano 4 ore e 35 minuti.Ombra84 ha scritto:Peraltro da Giugno Roma Milano si dovrebbe fare in 2 ore e 30 di treno
oppure poco più della metà del tempo, ecco, dipende come la vedi.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Roma
un'ulteriore carta a nostro vantaggio nella sfida con Boston: ci siamo già portati avanti!
La Città dello sport di Calatrava già costata 200 milioni e che forse non sarà mai terminata.
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Roma
Da iltempo.it:
Così è fallita la rinascita del Flaminio
Dopo un anno dalla concessione la Figc restituisce l’impianto al Comune Gradinate devastate, erbacce ovunque e cancelli usati per stendere i panni
Sorridevano a braccetto Ignazio Marino e Giovanni Malagò, il 15 dicembre scorso, alla presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Peccato che soltanto tre giorni dopo, il 18, davanti al tribunale civile si sarebbe consumato l’ennesimo atto di un lungo braccio di ferro con protagonisti proprio il Comune di Roma e il Coni, e al centro un impianto sportivo diventato in questi anni, suo malgrado, emblema di annunci irrealizzati e sprechi di denaro pubblico: il glorioso e ormai fatiscente stadio Flaminio.
Mettiamo ordine, torniamo all’ottobre del 2013 quando il proclama risuonò sui media: lo stadio Flaminio, ristrutturato cinque anni prima con 9 milioni di euro pubblici per le esigenze del rugby e abbandonato quasi subito a una vergognosa decadenza, sarebbe rinato grazie a un accordo tra comune di Roma e Figc. Tanti i progetti sbandierati: dalla Casa dello Calcio con tanto di museo agli spazi riservati a calcio femminile e giovanile. Più di un anno dopo quel patto, voluto dall’ex assessore allo sport Luca Pancalli e sostanziato nella delibera con cui a febbraio il Campidoglio ha regalato senza gara lo stadio alla Figc, è già carta straccia. L’impianto è in condizioni peggiori di prima, la Figc non ha avviato alcuna delle iniziative ventilate, ma la notizia è un’altra: l’affidamento della giunta Marino sarebbe stato fatto sulla base di una generica manifestazione d’interesse contenuta in una lettera firmata dall’ex presidente della federazione calcistica Giancarlo Abete, senza alcun progetto concreto né impegno vincolante. Per questo il successore, Carlo Tavecchio, dopo un po’ di melina ha comunicato al Campidoglio che la Figc non è più interessata all’impianto.
Uscito di scena (senza mai esservi davvero entrato) il calcio, tramontata anche la manifestazione d’interesse della Polisportiva Lazio che era giunta a Pancalli senza però approdare negli uffici del Dipartimento Sport, nel frattempo si è aggravata la diatriba tra Roma Capitale e il precedente gestore del Flaminio, cioè il Coni o meglio la Coni Servizi. Quest’ultima ha chiesto di restituire l’impianto al Comune, rifiutandosi però di firmare un «verbale di consistenza», cioè un atto ufficiale che descrivesse le condizioni dei luoghi al momento della riconsegna con relativa presa in carico dei danni. Il Campidoglio ha quindi deciso ricorrere al Tribunale civile per un accertamento tecnico preventivo, cioè la nomina di un perito in grado di certificare in modo imparziale lo stato attuale del Flaminio. Il 18 dicembre scorso c’è stata appunto l'udienza di nomina.
Due giorni prima, il 16 dicembre, ci sarebbe stata una telefonata di Malagò a Marino, nella quale il presidente del Coni avrebbe cercato di sbloccare l’impasse, chiedendo al Comune di riprendere in consegna l’impianto senza far tracimare la querelle in un sede civile. Marino avrebbe dunque contattato l’Ufficio Patrimonio, che però non si è presentato nel giorno fissato per la riconsegna dello stadio, scaricando la responsabilità della questione sull’Ufficio Sport, nonostante quest’ultimo non abbia mai avuto in carico l’impianto.
Una nuova udienza era stata fissata per fine dicembre, ma proprio ieri il Comune ha deciso di gettare la spugna, e di riprendersi dal Coni l’impianto nelle condizioni in cui si trova, nonostante la delibera 170 del 2006 preveda che un concessionario di impianti sportivi debba restituire il bene affidato in stato di perfetta manutenzione. Dopo lunga ed estenuante impasse, insomma, tutto è stato risolto proprio un attimo prima che il nuovo assessore allo sport del Comune Paolo Masini assumesse la delega. Contestualmente è stata affidata la custodia del Flaminio a una cooperativa sociale. La situazione dell’impianto, nell’anno che doveva sancirne la rinascita, si è nel frattempo aggravata ulteriormente: devastato dalle erbacce, con i bagni distrutti e le gradinate in pezzi, usato come stenditoio dai senzatetto della zona, è stato abbandonato anche dalle federazioni che negli ultimi tempi usufruivano di parte delle strutture. E anche i mobili, gli arredi e le suppellettili comprati con i soldi dell’appalto del 2009 sono stati razziati.
Così è fallita la rinascita del Flaminio
Dopo un anno dalla concessione la Figc restituisce l’impianto al Comune Gradinate devastate, erbacce ovunque e cancelli usati per stendere i panni
Sorridevano a braccetto Ignazio Marino e Giovanni Malagò, il 15 dicembre scorso, alla presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Peccato che soltanto tre giorni dopo, il 18, davanti al tribunale civile si sarebbe consumato l’ennesimo atto di un lungo braccio di ferro con protagonisti proprio il Comune di Roma e il Coni, e al centro un impianto sportivo diventato in questi anni, suo malgrado, emblema di annunci irrealizzati e sprechi di denaro pubblico: il glorioso e ormai fatiscente stadio Flaminio.
Mettiamo ordine, torniamo all’ottobre del 2013 quando il proclama risuonò sui media: lo stadio Flaminio, ristrutturato cinque anni prima con 9 milioni di euro pubblici per le esigenze del rugby e abbandonato quasi subito a una vergognosa decadenza, sarebbe rinato grazie a un accordo tra comune di Roma e Figc. Tanti i progetti sbandierati: dalla Casa dello Calcio con tanto di museo agli spazi riservati a calcio femminile e giovanile. Più di un anno dopo quel patto, voluto dall’ex assessore allo sport Luca Pancalli e sostanziato nella delibera con cui a febbraio il Campidoglio ha regalato senza gara lo stadio alla Figc, è già carta straccia. L’impianto è in condizioni peggiori di prima, la Figc non ha avviato alcuna delle iniziative ventilate, ma la notizia è un’altra: l’affidamento della giunta Marino sarebbe stato fatto sulla base di una generica manifestazione d’interesse contenuta in una lettera firmata dall’ex presidente della federazione calcistica Giancarlo Abete, senza alcun progetto concreto né impegno vincolante. Per questo il successore, Carlo Tavecchio, dopo un po’ di melina ha comunicato al Campidoglio che la Figc non è più interessata all’impianto.
Uscito di scena (senza mai esservi davvero entrato) il calcio, tramontata anche la manifestazione d’interesse della Polisportiva Lazio che era giunta a Pancalli senza però approdare negli uffici del Dipartimento Sport, nel frattempo si è aggravata la diatriba tra Roma Capitale e il precedente gestore del Flaminio, cioè il Coni o meglio la Coni Servizi. Quest’ultima ha chiesto di restituire l’impianto al Comune, rifiutandosi però di firmare un «verbale di consistenza», cioè un atto ufficiale che descrivesse le condizioni dei luoghi al momento della riconsegna con relativa presa in carico dei danni. Il Campidoglio ha quindi deciso ricorrere al Tribunale civile per un accertamento tecnico preventivo, cioè la nomina di un perito in grado di certificare in modo imparziale lo stato attuale del Flaminio. Il 18 dicembre scorso c’è stata appunto l'udienza di nomina.
Due giorni prima, il 16 dicembre, ci sarebbe stata una telefonata di Malagò a Marino, nella quale il presidente del Coni avrebbe cercato di sbloccare l’impasse, chiedendo al Comune di riprendere in consegna l’impianto senza far tracimare la querelle in un sede civile. Marino avrebbe dunque contattato l’Ufficio Patrimonio, che però non si è presentato nel giorno fissato per la riconsegna dello stadio, scaricando la responsabilità della questione sull’Ufficio Sport, nonostante quest’ultimo non abbia mai avuto in carico l’impianto.
Una nuova udienza era stata fissata per fine dicembre, ma proprio ieri il Comune ha deciso di gettare la spugna, e di riprendersi dal Coni l’impianto nelle condizioni in cui si trova, nonostante la delibera 170 del 2006 preveda che un concessionario di impianti sportivi debba restituire il bene affidato in stato di perfetta manutenzione. Dopo lunga ed estenuante impasse, insomma, tutto è stato risolto proprio un attimo prima che il nuovo assessore allo sport del Comune Paolo Masini assumesse la delega. Contestualmente è stata affidata la custodia del Flaminio a una cooperativa sociale. La situazione dell’impianto, nell’anno che doveva sancirne la rinascita, si è nel frattempo aggravata ulteriormente: devastato dalle erbacce, con i bagni distrutti e le gradinate in pezzi, usato come stenditoio dai senzatetto della zona, è stato abbandonato anche dalle federazioni che negli ultimi tempi usufruivano di parte delle strutture. E anche i mobili, gli arredi e le suppellettili comprati con i soldi dell’appalto del 2009 sono stati razziati.
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Re: Roma
Da lalaziosiamonoi.it:
La Società Sportiva Lazio esprime solidarietà e sostegno a Claudio Toti e alla Virtus Roma Basket, lanciando un allarme per la Lazio Pallamano e Lazio Nuoto
Il Presidente Generale della Società Sportiva Lazio, Antonio Buccioni, certo di interpretare lo stato d’animo degli appassionati e degli sportivi biancocelesti, rivolge i propri sentimenti di solidarietà e di sostegno- oltre che di amicizia personale – all’Ing. Claudio Toti e all’intera dirigenza della Virtus Roma a seguito della ultime vicende che rendono quanto mai incerta la partecipazione della società al prossimo Campionato Italiano di Basket.
Si tratterebbe dell’ennesima, dolorosa ferita che verrebbe inflitta al patrimonio sportivo, culturale e di affetto della nostra città che già, negli anni scorsi, a seguito di vicissitudini economiche, si è vista privata di gloriosi Sodalizi appartenenti a discipline di significativa valenza come calcio, rugby, baseball, pallavolo, baseball e softball (Atletico Roma, Rugby Roma, Piaggio Volley, Urbe Roma Baseball e Softball).
Nel corso di lunghissime stagioni agonistiche la Virtus ha rappresentato una delle eccellenze di Roma, capace soprattutto di esaltare il concetto di “sport di base” con una attenzione costante rivolta al proprio vivaio ed ai giovani.
Nell’auspicare una positiva conclusione della vicenda, la Società Sportiva Lazio, peraltro, non può non rimarcare con dispiacere l’indifferenza delle Istituzioni che, con una attenzione scarsamente partecipe, hanno comunque indirettamente cagionato una situazione di precarietà.
In tale contesto, la Società Sportiva Lazio, con crescente preoccupazione, rivolge un appello alle medesime Istituzioni affinchè – per non orientare la fine di altre importanti realtà sportive della città – intervengano concretamente per fornire un sostegno significativo a due antiche e gloriose Sezioni agonistiche del Sodalizio biancoceleste come la S.S. Lazio Pallamano – alla ricerca di una nuova governance e di un investimento complessivo per la nuova stagione agonistica inferiore alla risibile cifra di centomila euro – e la Lazio Nuoto, in particolare il settore Pallanuoto, che sta preparando l’ennesima stagione di serie A1 convivendo con lo spettro di dover lasciare il polo sportivo del Salaria Sport Village nel quale confluiscono migliaia di atleti e giovani speranze biancocelesti di nuoto, pallanuoto, sincronizzato e salvamento.
In quest’ultimo caso, la Società Sportiva Lazio ha appreso con costernazione e incredulità – peraltro per vie ufficiose – che per il Salaria sarebbe stata addirittura ipotizzata una repentina modifica della destinazione d’uso, cancellando così un polo polivalente per praticare sport natatorio ad alto livello – per il quale, ed esclusivamente per il quale, era stata concessa la possibilità di realizzazione nell’imminenza dei Campionati Mondiali di Nuoto di Roma 2009/Roma 2009 – a beneficio dell’avvio di attività estranee al mondo dello sport.
Tale, duplice appello, ovviamente, viene contestualmente rivolto anche a potenziali investitori che desiderino legare il proprio brand a due Sezioni che, per passato e tradizione, rappresentano incontrovertibili motivi di vanto per l’intera famiglia biancoceleste, regalando loro la certezza di poter continuare ad esprimersi sui massimi palcoscenici nazionali.
La Società Sportiva Lazio esprime solidarietà e sostegno a Claudio Toti e alla Virtus Roma Basket, lanciando un allarme per la Lazio Pallamano e Lazio Nuoto
Il Presidente Generale della Società Sportiva Lazio, Antonio Buccioni, certo di interpretare lo stato d’animo degli appassionati e degli sportivi biancocelesti, rivolge i propri sentimenti di solidarietà e di sostegno- oltre che di amicizia personale – all’Ing. Claudio Toti e all’intera dirigenza della Virtus Roma a seguito della ultime vicende che rendono quanto mai incerta la partecipazione della società al prossimo Campionato Italiano di Basket.
Si tratterebbe dell’ennesima, dolorosa ferita che verrebbe inflitta al patrimonio sportivo, culturale e di affetto della nostra città che già, negli anni scorsi, a seguito di vicissitudini economiche, si è vista privata di gloriosi Sodalizi appartenenti a discipline di significativa valenza come calcio, rugby, baseball, pallavolo, baseball e softball (Atletico Roma, Rugby Roma, Piaggio Volley, Urbe Roma Baseball e Softball).
Nel corso di lunghissime stagioni agonistiche la Virtus ha rappresentato una delle eccellenze di Roma, capace soprattutto di esaltare il concetto di “sport di base” con una attenzione costante rivolta al proprio vivaio ed ai giovani.
Nell’auspicare una positiva conclusione della vicenda, la Società Sportiva Lazio, peraltro, non può non rimarcare con dispiacere l’indifferenza delle Istituzioni che, con una attenzione scarsamente partecipe, hanno comunque indirettamente cagionato una situazione di precarietà.
In tale contesto, la Società Sportiva Lazio, con crescente preoccupazione, rivolge un appello alle medesime Istituzioni affinchè – per non orientare la fine di altre importanti realtà sportive della città – intervengano concretamente per fornire un sostegno significativo a due antiche e gloriose Sezioni agonistiche del Sodalizio biancoceleste come la S.S. Lazio Pallamano – alla ricerca di una nuova governance e di un investimento complessivo per la nuova stagione agonistica inferiore alla risibile cifra di centomila euro – e la Lazio Nuoto, in particolare il settore Pallanuoto, che sta preparando l’ennesima stagione di serie A1 convivendo con lo spettro di dover lasciare il polo sportivo del Salaria Sport Village nel quale confluiscono migliaia di atleti e giovani speranze biancocelesti di nuoto, pallanuoto, sincronizzato e salvamento.
In quest’ultimo caso, la Società Sportiva Lazio ha appreso con costernazione e incredulità – peraltro per vie ufficiose – che per il Salaria sarebbe stata addirittura ipotizzata una repentina modifica della destinazione d’uso, cancellando così un polo polivalente per praticare sport natatorio ad alto livello – per il quale, ed esclusivamente per il quale, era stata concessa la possibilità di realizzazione nell’imminenza dei Campionati Mondiali di Nuoto di Roma 2009/Roma 2009 – a beneficio dell’avvio di attività estranee al mondo dello sport.
Tale, duplice appello, ovviamente, viene contestualmente rivolto anche a potenziali investitori che desiderino legare il proprio brand a due Sezioni che, per passato e tradizione, rappresentano incontrovertibili motivi di vanto per l’intera famiglia biancoceleste, regalando loro la certezza di poter continuare ad esprimersi sui massimi palcoscenici nazionali.
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Re: Roma
Roma 2024: 51% cittadini è contrario
Sondaggio commissionato da Rutelli 'ma io favorevole'
(ANSA) - Il 50,7% dei romani è contrario alla candidatura della città alle Olimpiadi 2024 mentre il 44,6% è favorevole, secondo un sondaggio commissionato a Ipr Marketing dall'associazione di Francesco Rutelli Progetto Roma 2025. "Sono favorevole alla candidatura, ma guai a sottovalutare questi giudizi critici - ha commentato l'ex sindaco -. Il Comitato promotore deve essere molto rispettoso e prendere molto sul serio questo dato. C'è tempo per coinvolgere i cittadini e creare un clima di fiducia intorno alla candidatura.
Ci vuole trasparenza e l'impatto delle opere per i Giochi deve essere positivo e duraturo". Sul referendum proposto dai Radicali sulla candidatura olimpica Rutelli ha risposto: "Affiderei la parola al nuovo sindaco, sarà la prossima amministrazione a decidere".
Sondaggio commissionato da Rutelli 'ma io favorevole'
(ANSA) - Il 50,7% dei romani è contrario alla candidatura della città alle Olimpiadi 2024 mentre il 44,6% è favorevole, secondo un sondaggio commissionato a Ipr Marketing dall'associazione di Francesco Rutelli Progetto Roma 2025. "Sono favorevole alla candidatura, ma guai a sottovalutare questi giudizi critici - ha commentato l'ex sindaco -. Il Comitato promotore deve essere molto rispettoso e prendere molto sul serio questo dato. C'è tempo per coinvolgere i cittadini e creare un clima di fiducia intorno alla candidatura.
Ci vuole trasparenza e l'impatto delle opere per i Giochi deve essere positivo e duraturo". Sul referendum proposto dai Radicali sulla candidatura olimpica Rutelli ha risposto: "Affiderei la parola al nuovo sindaco, sarà la prossima amministrazione a decidere".
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Re: Roma
Alga ha scritto:Stadio Flaminio:
Dal minuto 3.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag