Che corda monto sulla mia racchetta ?

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giascuccio
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Messaggio da giascuccio »

js ha scritto:
js ha scritto:Ma le pacific xforce 18 alias le 1.19 mm sono uscite di produzione ?


Una corda simile quale può essere .......


Mi riquoto ho bisogno di una corda simile alla xforce 18 quella con calibro 1.19

Da montare su una prestige mid

Quindi che abbia le stesse caratteristiche

gracias


Guarda, le x-force sia 1,19 sia 1,24 le ha Clythus.
Le ho appena prese.................
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Mi sono appena arrivate le TCS (spedite l'8 dagli USA...pagato dogana #103# ), le ho prese nel calibro da 1.20.

Di solito gioco con monofilamenti di buona qualità tirati in media a 23 kg (qualche volta 22/23), ora con questa TCS su quale tensione mi devo assestare???? Vado cmq sui 23 kg e vedo come mi ci trovo, oppure passo ai 24 o 25 kg????

Ieri ho pestato per benino le Red Code....non sono male, la palla fila via bella veloce, mi riservo di dare un giudizio definitivo dopo il torneo!!!
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
kinoko
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Messaggio da kinoko »

picchio000 ha scritto:Mi sono appena arrivate le TCS (spedite l'8 dagli USA...pagato dogana #103# ), le ho prese nel calibro da 1.20.

Di solito gioco con monofilamenti di buona qualità tirati in media a 23 kg (qualche volta 22/23), ora con questa TCS su quale tensione mi devo assestare???? Vado cmq sui 23 kg e vedo come mi ci trovo, oppure passo ai 24 o 25 kg????

Ieri ho pestato per benino le Red Code....non sono male, la palla fila via bella veloce, mi riservo di dare un giudizio definitivo dopo il torneo!!!


Picchio NON MONTARLE 23!!!! mettici almeno un kg in più. Con un kg in più misurate con l'ERT risultano alla stessa rigidità dinamica a parità di calibro.
Sono corde particolari ed anche la casa suggerisce uno o due kg in più di un normale poliestere.
Fidati se vuoi fare una prova obiettiva fai un kg o uno e mezzo più delle red code. Solo cosi'le puoi valutare. vedrai che belle corde!
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tarie
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Messaggio da tarie »

Ho preso per sfizio,avendole trovate in super offerta(c.ca 1euro l'uno) 4 set di Super Smash Spiky 1.275 e 1 di Polystar 1.30.
Ho letto in giro che le SSS perdono molto presto la tensione,è consigliabile quindi pre-stirarle?
Consigli per tensioni di entrambe?
Clythus
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Messaggio da Clythus »

tarie ha scritto:,è consigliabile quindi pre-stirarle?


Assolutamente no, il poliestere prestirato è un abominio, lo rovini.

Tendilo 1 Kg meno delle ppp 1,23.
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tarie
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Messaggio da tarie »

Clythus ha scritto:
tarie ha scritto:,è consigliabile quindi pre-stirarle?


Assolutamente no, il poliestere prestirato è un abominio, lo rovini.

Tendilo 1 Kg meno delle ppp 1,23.

Ok,grazie Milo! #82#
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Messaggio da kinoko »

A me le Spiky non sono piaciute neanche un po'... magari non ho azzeccato la tensione.

Avvertenza sulle Pacific Poly Force Extreme da me tanto osannate: TIRATELE POCO!!!! ANZI POCHISSIMO!!! oggi ho giocato con una ntensione che ritenevo accettabile ma erano dei travi di acciaio, ingiocabili, una cosa mai vista. Le dovrebbe provare Airtheguy che cercava della roba dura. La palla non andava di là neanche a pagarla (con la Extreme Pro :o ) ed il braccio ha accusato. Mi ha fatto dannare. Pensare che invece sotto una certa tensione la corda si trasforma e per me è godibile. Pero'occhio state davvero bassi se no poi venite fino in Giappone per tirarmele dietro :lol: !!!
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Messaggio da tarie »

kinoko ha scritto:A me le Spiky non sono piaciute neanche un po'... magari non ho azzeccato la tensione.

Io non sapevo niente di questa corda se non che fosse un poliestere!
presa per sfizio solo per il prezzo!
Clythus
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Messaggio da Clythus »

Rileggendo i messaggi precedenti:









js ha scritto:Qualcuno conosce queste corde ?

Pro’s Pro Vendetta

Product Information
Particularly suitable for players who demand durability, tension stability and extreme power from their string. By special components outstanding absorption and therefore substantially improves arm indulgence as conventional polyester strings. Polymono


Me ne è arrivata una matassina in regalo :o


Avessi un timbro aggiungerei "Ideal for garbage bags"

Bad_Horse ha scritto:
Colgo l'occasione anche per scusarmi con Clythus per non aver comprato da lui queste corde ...


:o

Scusa de che ? Mica ci sono contratti qui dentro 8) , hai fatto bene, spero ti sia trovato bene, è una corda molto buona.


Florian ha scritto:
Clythus ha scritto:Il powerball è un ottimo strumento, ti darà un bell' aiuto nel tenere lontane le tendiniti, immaginando che seguirai il consiglio di non strafare nelle prime due o tre settimane, sono sicuro che ti porterà gran beneficio.


E' arrivato oggi al mio domicilio, l'ho già usato, è tremendo, quando accellera genera una forza bestiale... :lol:

:wink:


Si, genera molta forza, come dicevo è importante non abusarne nelle prime due o tre settimane ed usarlo con molta cautela.




mp4/18 ha scritto:piccolo ot x chi ha visto stamane il disastro safin:

su tw indicano la sua incordatura uguale all'ibrido di federer: alu power rought/ budello ma oggi nell'inquadratura ravvicinata mi pareva avesse su qualcos'altro. parevano quasi dell big banger original.

fine ot.


Mi dicono che usa la prima pro hurricane, quella bianca ingiocabile.



tarie ha scritto:
kinoko ha scritto:A me le Spiky non sono piaciute neanche un po'... magari non ho azzeccato la tensione.

Io non sapevo niente di questa corda se non che fosse un poliestere!
presa per sfizio solo per il prezzo!


La Spiky non ha avuto grandissimo successo, la versione honey invece è ancora attualmente molto venduta.
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Messaggio da Florian »

Clythus ha scritto:
Florian ha scritto:
Clythus ha scritto:Il powerball è un ottimo strumento, ti darà un bell' aiuto nel tenere lontane le tendiniti, immaginando che seguirai il consiglio di non strafare nelle prime due o tre settimane, sono sicuro che ti porterà gran beneficio.


E' arrivato oggi al mio domicilio, l'ho già usato, è tremendo, quando accellera genera una forza bestiale... :lol:

:wink:


Si, genera molta forza, come dicevo è importante non abusarne nelle prime due o tre settimane ed usarlo con molta cautela.


Ma ci credi che mi ha sistemato il braccio al 90 % in pochi giorni di utilizzo?

Ho potuto già utilizzarlo al massimo dei giri dopo poco tempo, forse perchè le mie braccia sono già muscolose, mancavano solo di resistenza.

Ricordo (per chi non lo sapesse) che la terapia consiste nel contrastare la sua forza che genera dopo averlo fatto girare tenendo la mano ed il braccio fermi.

Grazie ancora Clythus, non lo conoscevo, è stato un toccasana per me. :wink:
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Beppe Viola
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Messaggio da Skorpion »

kinoko ha scritto:Avvertenza sulle Pacific Poly Force Extreme da me tanto osannate: TIRATELE POCO!!!! ANZI POCHISSIMO!!! oggi ho giocato con una tensione che ritenevo accettabile ma erano dei travi di acciaio, ingiocabili, una cosa mai vista. Le dovrebbe provare Airtheguy che cercava della roba dura. La palla non andava di là neanche a pagarla (con la Extreme Pro :o ) ed il braccio ha accusato. Mi ha fatto dannare. Pensare che invece sotto una certa tensione la corda si trasforma e per me è godibile. Pero'occhio state davvero bassi se no poi venite fino in Giappone per tirarmele dietro :lol: !!!

Sulla RDX500 le ho tirate a 21kg con la Babolat Sensor. Il servizio veniva una bomba poi usandole l'ultima volta sentivo la palla "scivolare" sulle corde :-? Quante ore durano?
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giascuccio
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Messaggio da giascuccio »

kinoko ha scritto:A me le Spiky non sono piaciute neanche un po'... magari non ho azzeccato la tensione.

Avvertenza sulle Pacific Poly Force Extreme da me tanto osannate: TIRATELE POCO!!!! ANZI POCHISSIMO!!! oggi ho giocato con una ntensione che ritenevo accettabile ma erano dei travi di acciaio, ingiocabili, una cosa mai vista. Le dovrebbe provare Airtheguy che cercava della roba dura. La palla non andava di là neanche a pagarla (con la Extreme Pro :o ) ed il braccio ha accusato. Mi ha fatto dannare. Pensare che invece sotto una certa tensione la corda si trasforma e per me è godibile. Pero'occhio state davvero bassi se no poi venite fino in Giappone per tirarmele dietro :lol: !!!


Esattamente il contrario delle Pacific x-force, vero Kinoko? :D :D
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tarie
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Messaggio da tarie »

Ho giocato ieri una due set con le TCS tirate a 23kg,magari è presto per un giudizio ma le corde giocano davvero bene.La spinta c'è,controllo e profondità mi hanno spiazzato,assieme allo spin,tante palle che mi aspettavo uscissero ricadevano a mezzo metro dalla linea di fondo!Per ora gran corde,vediamo come tengono :)
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MrSoft
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Messaggio da MrSoft »

sarei intenzionato a prendere la kblade 98" dopo lungo pensare.qualcuno potrebbe dirmi quale tensione sia più consigliata per questa racchetta?avevo pensato a tirarle a 24 per prediligere un pò più di potenza da fondo visto che il telaio già di suo dà un ottimo controllo.che ne dite? mi consigliate un tipo di corde adatto ad un gioco prevalentemente piatto da fondo.grazie
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tarie
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Messaggio da tarie »

Oggi match di torneo con le TCS.
Devo dire che niente da lamentare,la palla viaggia,si controlla e prende benissimo lo spin.La profondità oggi andava un po peggio perchè ho tolto i pesi alla racchetta e ogni tanto andavo corto,immagino sia questo il motivo.
La palla esce veloce e decisa dalle corde e a rete dove in questo periodo mi piace proiettarmi ma non sono propriamente un fenomeno,questa uscita cosi veloce non aiuta la mia indecisione,le megaforce o le big ace che trattenevano un po piu la palla me la facevano indirizzare meglio,ma ripeto,colpa del mio limite tecnico.
Buono anche il comfort.
Comunque giudizio molto molto positivo,ora manca solo da vedere quanto tengono la tensione.
miguel
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Messaggio da miguel »

sto per passare da price syn gut a dunlop tour performance, cly tempo fa mi disse che sono corde simili la dunlop è leggermente meglio in tutto.
se qualcuno le ha provate entrambe puo' dirmi se a livello tensione quindi non dovrebbero esserci grosse differenze o conviene tenderla qualche kg in più o in meno ?
Florian
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Messaggio da Florian »

LE CORDE PER RACCHETTE


Il budello naturale
Fin da oltre un millennio prima di Cristo, il budello naturale era utilizzato per l’arco da tiro. Molti secoli più tardi le corde furono applicate all’arpa, al violino e agli altri strumenti ad arco. In seguito un’altra applicazione fu trovata nei filamenti per suture chirurgiche e attualmente per le suture oftalmiche vengono utilizzati dei fili più sottili di un capello. L’impiego delle corde di budello per le racchette di pallacorda, l’antenato del tennis, risale invece alla metà del Cinquecento.
Tutti avranno sentito parlare di catgut (budello di gatto). In realtà, per fabbricare delle corde per il tennis vengono impiegati solo intestini di bovini che permettono di ottenere anche armeggi di 11 m. Sono necessari due intestini di bue, circa 15 kg di materia prima per fabbricare un solo armeggio di 20 gr. al termine di una lavorazione che dura un paio di settimane ed è seguita da una stagionatura di 6 mesi.
Anni or sono, chi scrive ebbe occasione di seguire il processo di fabbricazione presso la Société Française de Cordes et Boyaux. La materia prima era prevalentemente importata da Paesi in via di sviluppo, perché il recupero degli intestini nei Paesi industrializzati era troppo oneroso. L’intestino veniva tagliato longitudinalmente in strisce, larghe da 18 a 21 mm, che venivano sottoposti a diversi trattamenti prima di ritorcerli per trasformarli in trefoli e essiccarli per un paio di settimane in un ambiente a 25°C, umidità 50%, sotto tensione di 10 kg.
Le corde sono fabbricate accoppiando e ritorcendo 14 trefoli, in media e vengono poi sottoposte a un controllo di qualità, rifinitura, plastificazione e selezione per calibro, seguite da una stagionatura di almeno sei mesi. Nel passato si ricavavano delle strisce di circa 13 mm, anziché 20 e quindi per ottenere lo stesso calibro. Il calibro delle corde di budello non è espresso in mm, ma secondo una scala inglese; esso varia da 8 ½ (1,30 mm) a 9 ½ (1,40 mm).
Il budello naturale possiede delle qualità superiori a quelle del sintetico, ma oltre al costo elevato ha alcuni altri svantaggi:
a- Con tempo caldo e umido la tensione e la durata del budello calano notevolmente. Per rendere il budello idrofugo vengono introdotte fra le fibre delle particelle di silicone e per proteggere la corda dall’umidità si ricopre di una guaina di poliuretano, ma in tal caso il suo rendimento diminuisce.
b- Poca resistenza e durata alle alte tensioni (28-30 kg e oltre). Mediante trattamenti chimici si possono fabbricare corde che resistono a 34 kg di tensione, ma durano poco. Inoltre i trattamenti per aumentarne la resistenza alla trazione ne riducono il rendimento
La diminuzione della domanda di corde naturali ha obbligato dei grossi fabbricanti come Babolat a entrare nel settore del sintetico (recentemente la Babolat è entrata pure nel settore delle palline).
Le corde sintetiche
Le resine poliammidiche (nylon) sono apparse durante il secondo conflitto mondiale. Inizialmente fu usato per fabbricare paracadute militari.
Finita la guerra il suo impiego si estese a numerose applicazioni, fra le quali la più conosciuta è quella delle calze femminili. Nylon è un nome commerciale (come Perlon, Dorlon, Rixan) passato nell’uso comune. I tipi ad alta tenacità, con una resistenza alla trazione superiore a quella dell’acciaio, hanno lentamente sostituito le corde di budello naturale. Attualmente i quattro tipi di nylon più diffusi nelle corde sintetiche sono il Nylon 6, il N.6.6, il N.6.10, il N.11. I vantaggi del nylon, rispetto al budello naturale, sono i seguenti:
a- Costo inferiore
b- Maggiore resistenza alla tensione. Le corde di nylon cal. 1,40 mm hanno un carico di rottura intorno agli 80 kg. Il budello resiste a meno della metà.
c- Più lunga durata di gioco
d- Insensibilità all’umidità

Facciamo una piccola parentesi per analizzare le caratteristiche di rendimento di una corda. Il primo elemento è senza dubbio l’elasticità, cioè la capacità di allungarsi quando viene sollecitata alla trazione e di ritornare alla lunghezza iniziale quando la sollecitazione cessa. Questa capacità è misurata dal modulo di elasticità. Il sintetico ha un modulo di elasticità vicino a quello del budello, fino a circa 20 kg di tensione, ma nettamente inferiore alle tensioni superiori.
Tuttavia l’elasticità istantanea e la perdita di tensione nel tempo sono ancor più importanti del modulo di elasticità. Quando cessa la sollecitazione, il ritorno della corda alla lunghezza iniziale può essere più o meno rapido. Durante l’impatto, la palla resta in contatto con le corde dai 3-4 ai 7-8 millesimi di secondo (dwell time), in funzione della tensione delle corde e della velocità di impatto. E’ evidente che se la corda per tornare alla lunghezza iniziale impiega 8 millesimi o un tempo più lungo, l’energia cinetica assorbita dalle corde viene restituita dopo che la palla ha lasciato la racchetta. Cioè va persa, la velocità della palla viene ammortizzata e i colpi perdono drasticamente di potenza.
Il budello ha un’elasticità istantanea superiore a quella del sintetico, che si traduce in una maggiore velocità della palla.
Chi scrive aveva interpellato la Snia Tecnopolimeri, che fabbrica filamenti di nylon per reti e canne da pesca il cui prezzo di mercato è circa un quarto di quello delle corde per racchette, per esplorare le possibilità di fornitura di corde per il tennis. Le corde per la pesca devono avere un ritardo nel ritornare alla lunghezza iniziale, in termini tecnici si dice che devono avere un’isteresi elevata, per evitare contraccolpi che rischierebbero di sganciare la presa dall’amo. Cioè devono avere caratteristiche opposte a quelle di una corda per racchette.
Le quantità in gioco nel mio caso non giustificavano la messa a punto di corde ad alta elasticità istantanea.
Un altro parametro da tenere in considerazione è la perdita di tensione nel tempo. Una corda sintetica sottoposta ad una trazione di 30 kg registra un allungamento immediato del 10,5-11%. Lasciando la corda sotto tensione si registra un ulteriore lento allungamento che raggiunge i valori del 16-17% dopo dieci giorni. L’allungamento iniziale è prevalentemente elastico, perché se cessa la trazione, la corda recupera quasi interamente la lunghezza iniziale. L’allungamento nel tempo è invece prevalentemente irreversibile e imputabile a uno snervamento delle fibre. Quando la corda è montata su una racchetta, l’allungamento nel tempo non può aver luogo, perché le dimensioni del piatto corde non cambiano, ma si registrerà un allentamento, cioè una perdita di tensione le di elasticità. Sarebbe vano incordare una racchetta con una tensione superiore che tenga conto dell’allentamento della corda nel tempo.
Il budello ha una perdita di tensione nel tempo inferiore a quella del sintetico, tuttavia la differenza di rendimento a favore del budello naturale diminuisce con l’aumento della superficie del piatto corde, e ciò ha ulteriormente favorito la sostituzione delle corde naturali con quelle sintetiche.

Oltre al nylon, altre resine sintetiche hanno trovato applicazione nelle corde e racchette per il tennis: resine aramidiche e poliestere utilizzate per i filamenti, resine epossidiche e fenoliche utilizzate come leganti nelle corde da tennis e epossidiche utilizzate come leganti nelle racchette.
L’impiego di carbonio/grafite legate con fibre epossidiche (carbonio misto a fibra di vetro per i modelli meno costosi) hanno permesso di produrre telai robusti e leggeri (circa 300 g.) con ovali fino a 110 pollici quadrati di superficie.
Nel passato sono state messe sul mercato delle racchette in nylon pressofuso (Dunlop Max200G), con fibre corte di carbonio annegate nella massa, ma non hanno incontrato successo. Inoltre il nylon raffreddandosi registra un forte ritiro che possono provocare microfessure nella massa.
Le resine poliestere sono invece impiegate come leganti di fibre di vetro in altri settori dove l’impiego di resine epossidiche e di fibra di carbonio sarebbe troppo costosa; per esempio per fabbricare scafi di imbarcazioni da diporto.
Le fibre poliestere sono utilizzate nell’industria tessile sotto nomi commerciali (Tergal, Terilene, Tevira, Dacron, ecc), come pure pure le resine poliammidiche (Perlon, ecc).
I filamenti di poliestere possiedono una buona elasticità istantanea, ma un minore allungamento e una maggiore rigidità alla flessione rispetto al nylon, e non si prestano alla fabbricazione di corde multifilamenti.. In Germania sono molto diffuse le corde monofilamento di poliestere, mentre in Italia hanno un mercato ridotto.
Kevlar è il nome commerciale di una fibra aramidica messa a punto dalla Du Pont de Nemours. Molto leggera e resistente alla trazione e all’impatto, questa fibra è utilizzata principalmente nella fabbricazione di giubbotti ed elmetti antiproiettile. Nel passato il kevlar è stato aggiunto alla fibra di grafite nei telai delle racchette, ma si è trattato di una moda di breve durata. Le corde di kevlar sono molto rigide, cioè presentano una bassa elongazione alla trazione e nel tennis trovano un certo impiego solo nelle incordature cosiddette ibride. Oppure si aggiungono alcuni filamenti di kevlar nei multifilamenti di nylon. La loro domanda è limitata.

Molti fabbricanti usano dei nomi commerciali della fibra, o generali; come copolimeri (nylon è uno dei nomi commerciali dei poliammidi che sono dei polimeri, come i pliesteri sono dei polimeri di esteri), ma in definitiva le corde per racchette sono fabbricate per il 95% di nylon coperte da una guaina di nylon e silicone, o di poliuretano (Technifibre) che dà alla corda un aspetto gommoso. L’altro cinque per cento è di poliestere o fabbricato con aggiunta di kevlar.
Le strutture di base delle corde sono le seguenti:
- Corde con un nucleo (o anima) centrale, formato da un monofilamento continuo, sul quale sono avvolti elicoidalmente numerosi sottili monofilamenti, in uno, due o tre strati, in senso orario e antiorario, alternativamente.
- Corde con un nucleo in microfibre corte, filate e ritorte come le fibre naturali, e ricoperte da uno o più strati di sottili monofilamenti.
- Corde senza nucleo (tipo maxigut, o gutlike, o budello sintetico), formate da 50-60 sottili monofilamenti continui. Il numero massimo di monofilamenti in una corda è determinato dal loro diametro minimo ottenibile dalle filiere, ed è necessariamente compreso fra 50 e 60, in funzione del calibro.
Esistono anche corde di fibre corte filate e ritorte come un filo di cotone, ricoperte da una guaina nylon/silicone, e corde (made in Germany) ricavate da una nastro di nylon, cioè una specie di fettuccina continua ritorta e inguainata.

I fabbricanti talvolta classificano le loro corde in tre tipi: controllo di palla (precisione nei colpi), potenza dei colpi (velocità di palla), durata. Si tratta di una classificazione commerciale, priva di giustificazione tecnica. A parte le caratteristiche delle fibre, il controllo, la velocità di palla e la durata dipendono dalla tensione e dal calibro. Una corda di piccolo calibro (1,30 mm) è più vivace, ma dura poco. Una corda tesa moderatamente (22-24 kg) risponde meglio di una corda molto tesa. Una corda molto tesa (oltre 27 kg) permette un maggior controllo di palla. Aumentando la tensione aumenta il controllo e diminuisce la velocità di palla, aumentando il calibro aumenta la durata (cfr il libro La Racchetta, ed Ikon, Milano); la durata dipende anche dalle sollecitazioni alle quali è sottoposta la corda (cioè dalla forza di impatto della racchetta sulla palla). Quando avevo vent’anni le corde mi duravano poco, ora non riesco più a romperle. I casi sono due: o le corde sono più resistenti, o sono io che colpisco la palla meno forte….
Alcune corde hanno una superficie irregolare che dovrebbe accrescere l’attrito della palla sulle corde per renderle più adatte al gioco liftato (top spin). La differenza rispetto alle corde con superficie liscia è irrilevante.
Alcuni distributori parlano di impatto morbido altri distinguono le corde nelle categorie: per la volée, per il gioco da fondo campo, o polivalenti.
Le cordein pratica sono tutte polivalenti, ma si cerca di far leva sulla psicologìa del cliente per attirarlo. Un giocatore che utilizza una nuova corda (o una nuova racchetta) e ha la ventura di ottenere un buon risultato è portato ad attribuire il successo all’attrezzo e quindi a fidelizzarsi alla marca.
In realtà la qualità delle corde dipende esclusivamente dalle caratteristiche del nylon utilizzato e dall’accuratezza della fabbricazione. I Paesi industriali come il Giappone, gli Usa e alcuni Paesi europei hanno da molti anni quasi abbandonato la fabbricazione di corde a causa della concorrenza di Taiwan che ha soddisfatto per molti anni una parte preponderante della domanda mondiale di corde, utilizzando come materia prima i granulati di nylon giapponesi.
Una ditta italiana, anni or sono. progettava di lanciarsi nella fabbricazione delle corde, ma ha dovuto rinunciarvi perché oltre all’alto investimento necessario in macchinari automatici, è necessario vendere sul mercato mondiale i mercati per ammortizzare i costi. E’ difficile inserirsi in questo settore, per un nuovo venuto. E’ come se si progettasse di lanciare una nuova marca di palle sul mercato dove sono già presenti dei colossi mondiali. Tuttavia la Babolat è entrata recentemente sul mercato con la sua marca, con l’obiettivo di conquistare il 10% della domanda mondiale.
In una prima fase una ventina di anni or sono, i fabbricanti di Taiwan erano numerosi, la vigilanza sulle macchine e i controlli di qualità insufficienti, per cui talvolta venivano fabbricati dei lotti difettosi. Nel giro di un decennio il numero di fabbricanti si è drasticamente ridotto e ne sono rimasti 4-5 in grado di assicurare un ottimo standard qualitativo. In questi ultimi anni, a causa dell’aumento del costo della mano d’opera, alcuni fabbricanti di Taiwan hanno istallato dei macchinari e trasferito la fabbricazione nella Cina comunista, mantenendo la sede a Taiwan, come da noi l’industria calzaturiera che ha mantenuto la sede, l’organizzazione commerciale e il design in Italia, ma fa fabbricare nel Sud est asiatico.
Nel passato i prezzi delle corde sintetiche erano elevati, essendo per ragioni storiche influenzati dal costo elevato del budello naturale. Gli operatori commerciali tenevano alta l’immagine del sintetico comparandolo al budello sul piano delle prestazioni e della presentazione. I filamenti sintetici sono ottenuti per trafilazione e stiramento a caldo, per cui in teoria non vi sono limitazioni di lunghezza nella fabbricazione, come nel caso del budello la cui lunghezza è condizionata da quella dell’intestino dell’animale. In pratica vengono commercializzati dei rotoli da 100 o 200 m, oltre agli armeggi di 11-12 m..
Alcune ditte importavano dei grossi rotoli e li condizionavano in armeggi punzonati con la loro marca, facendo sparire l’etichetta “Made in Taiwan”, evitando di offrirle in rotoli per non nuocere al prestigio del prodotto, e investendo prevalentemente nell’imballaggio e in pubblicità. Inoltre si cercava di allettare i clienti aumentando la gamma di colori e appellandosi a caratteristiche tecniche fasulle. Erano di moda i colori vivaci e le corde arcobaleno che davano un aspetto poco estetico all’incordatura. Alcuni clienti rifiutavano di acquistare se non trovavano il colore preferito. Inoltre ogni due tre anni venivano lanciati nuovi tipi di corde: corde al carbonio, di colore nero, corde al boron. L’aggiunta di polveri di carbonio o boro avrebbe avuto lo scopo di migliorare le prestazioni, la resistenza all’abrasione e la durata della corda. In realtà si tratta solo di argomenti puramente commerciali diretti ad aumentare la quota di mercato del fabbricante che per primo adotta un nuovo tipo di corda. Tutti gli altri seguono nel giro di alcuni mesi. Ora va di moda il biossido di titanio, per via del prestigio di questo metallo legato alle costruzioni aeronautiche, ma le sue qualità di leggerezza e resistenza alle alte temperature non giustificano tecnicamente il suo impiego né nelle corde, né nelle racchette.
Il titanio oggi, come il carbonio e il boron nel passato non migliorano assolutamente le caratteristiche tecniche delle corde, ma influenzano l’immaginario dei consumatori e permettono ai distributori di spuntare prezzi più remunerativi in un mercato difficile e in crisi. Questa moda, puramente commerciale, durerà alcuni anni e poi il titanio verrà abbandonato in favore del molibdeno, o del berillio, o dell’osmio.
La ragione della disaffezione dei giovani per il tennis e del conseguente crollo della domanda di articoli per questo sport in Italia è dovuto al fatto che mentre Paesi come la Francia e la Spagna, che sono comparabili al nostro come popolazione, contano circa una decina di giocatori ciascuno fra i primi cinquanta della classifica ATP, l’Italia fino a qualche anno fa aveva solo Gaudenzi e ora non ha nessuno. Questa situazione dipende non solo dal fatto che gli italiani, si dice, siano restìi al sacrificio, e sotto i vent’anni non viaggino volentieri da soli per il mondo a fare esperienza nei tornei Challenger, ma anche dall’organizzazione federale a Roma, che molti accusano di essere un centro di potere politico-clientelare.

Elio Bailo
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Beppe Viola
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Messaggio da kinoko »

tarie ha scritto:Oggi match di torneo con le TCS.
Devo dire che niente da lamentare,la palla viaggia,si controlla e prende benissimo lo spin.La profondità oggi andava un po peggio perchè ho tolto i pesi alla racchetta e ogni tanto andavo corto,immagino sia questo il motivo.
La palla esce veloce e decisa dalle corde e a rete dove in questo periodo mi piace proiettarmi ma non sono propriamente un fenomeno,questa uscita cosi veloce non aiuta la mia indecisione,le megaforce o le big ace che trattenevano un po piu la palla me la facevano indirizzare meglio,ma ripeto,colpa del mio limite tecnico.
Buono anche il comfort.
Comunque giudizio molto molto positivo,ora manca solo da vedere quanto tengono la tensione.


Dario a rete se ti trovi meglio con una corda più" stanca" puoi stare sicuro che è un limite tecnico e di assuefazione ai monofili.
A rete ci vuole una corda sensibile e che spinga, sempre. La volee non si controlla, ma si domina e non hai tutta l'energia del tuo swing dietro e la necessità di controllare la lunghezza del colpo come da fondo ragion per cui in molti preferiscono i mono.
Se fai l'abitudine a corde più reattive vedrai che inizi a migliorare anche a rete perchè non ti affidi più alla corda che non spinge per fare la "volee del vigile" a paletta, ma inizi a scoprire un mondo nuovo di possibilità che le corde migliori per giocare a rete ti offrono.
La TCS secondo me da fondo è spettacolare per uno che non tira fortissimo e vuole solo controllo massimo e poca spinta. Perchè controlla tantissimo, dà spin, ma spinge davvero bene la palla. Quello che in molti provano con le Pacific xForce (ma che per qualche motivo a me non riesce con 'ste corde non ho mai capito perchè). Io la reattività dei mono la sento subito dal servizio. Prova a servire rilassato con due mono diversi una palla dietro l'altra e ti accorgi subito come cambia la spinta della corda.
A rete fa il suo lavoro, ma ho capito per quale motivo a me non aveva entusiasmato. Per la natura della corda io l'avevo tesa molto, il che da fondo non è stato un gran male, ma è pur sempre un mono e nel mio caso non sottilissimo (1,25) e a rete non mi ha reso quanto potrebbe.
Immagino con un kg o uno e mezzo in meno giocare molto meglio.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Florian ha scritto:LE CORDE PER RACCHETTE


Il budello naturale
Fin da oltre un millennio prima di Cristo, il budello naturale era utilizzato per l’arco da tiro. Molti secoli più tardi le corde furono applicate all’arpa, al violino e agli altri strumenti ad arco. In seguito un’altra applicazione fu trovata nei filamenti per suture chirurgiche e attualmente per le suture oftalmiche vengono utilizzati dei fili più sottili di un capello. L’impiego delle corde di budello per le racchette di pallacorda, l’antenato del tennis, risale invece alla metà del Cinquecento.
Tutti avranno sentito parlare di catgut (budello di gatto). In realtà, per fabbricare delle corde per il tennis vengono impiegati solo intestini di bovini che permettono di ottenere anche armeggi di 11 m. Sono necessari due intestini di bue, circa 15 kg di materia prima per fabbricare un solo armeggio di 20 gr. al termine di una lavorazione che dura un paio di settimane ed è seguita da una stagionatura di 6 mesi.
Anni or sono, chi scrive ebbe occasione di seguire il processo di fabbricazione presso la Société Française de Cordes et Boyaux. La materia prima era prevalentemente importata da Paesi in via di sviluppo, perché il recupero degli intestini nei Paesi industrializzati era troppo oneroso. L’intestino veniva tagliato longitudinalmente in strisce, larghe da 18 a 21 mm, che venivano sottoposti a diversi trattamenti prima di ritorcerli per trasformarli in trefoli e essiccarli per un paio di settimane in un ambiente a 25°C, umidità 50%, sotto tensione di 10 kg.
Le corde sono fabbricate accoppiando e ritorcendo 14 trefoli, in media e vengono poi sottoposte a un controllo di qualità, rifinitura, plastificazione e selezione per calibro, seguite da una stagionatura di almeno sei mesi. Nel passato si ricavavano delle strisce di circa 13 mm, anziché 20 e quindi per ottenere lo stesso calibro. Il calibro delle corde di budello non è espresso in mm, ma secondo una scala inglese; esso varia da 8 ½ (1,30 mm) a 9 ½ (1,40 mm).
Il budello naturale possiede delle qualità superiori a quelle del sintetico, ma oltre al costo elevato ha alcuni altri svantaggi:
a- Con tempo caldo e umido la tensione e la durata del budello calano notevolmente. Per rendere il budello idrofugo vengono introdotte fra le fibre delle particelle di silicone e per proteggere la corda dall’umidità si ricopre di una guaina di poliuretano, ma in tal caso il suo rendimento diminuisce.
b- Poca resistenza e durata alle alte tensioni (28-30 kg e oltre). Mediante trattamenti chimici si possono fabbricare corde che resistono a 34 kg di tensione, ma durano poco. Inoltre i trattamenti per aumentarne la resistenza alla trazione ne riducono il rendimento
La diminuzione della domanda di corde naturali ha obbligato dei grossi fabbricanti come Babolat a entrare nel settore del sintetico (recentemente la Babolat è entrata pure nel settore delle palline).
Le corde sintetiche
Le resine poliammidiche (nylon) sono apparse durante il secondo conflitto mondiale. Inizialmente fu usato per fabbricare paracadute militari.
Finita la guerra il suo impiego si estese a numerose applicazioni, fra le quali la più conosciuta è quella delle calze femminili. Nylon è un nome commerciale (come Perlon, Dorlon, Rixan) passato nell’uso comune. I tipi ad alta tenacità, con una resistenza alla trazione superiore a quella dell’acciaio, hanno lentamente sostituito le corde di budello naturale. Attualmente i quattro tipi di nylon più diffusi nelle corde sintetiche sono il Nylon 6, il N.6.6, il N.6.10, il N.11. I vantaggi del nylon, rispetto al budello naturale, sono i seguenti:
a- Costo inferiore
b- Maggiore resistenza alla tensione. Le corde di nylon cal. 1,40 mm hanno un carico di rottura intorno agli 80 kg. Il budello resiste a meno della metà.
c- Più lunga durata di gioco
d- Insensibilità all’umidità

Facciamo una piccola parentesi per analizzare le caratteristiche di rendimento di una corda. Il primo elemento è senza dubbio l’elasticità, cioè la capacità di allungarsi quando viene sollecitata alla trazione e di ritornare alla lunghezza iniziale quando la sollecitazione cessa. Questa capacità è misurata dal modulo di elasticità. Il sintetico ha un modulo di elasticità vicino a quello del budello, fino a circa 20 kg di tensione, ma nettamente inferiore alle tensioni superiori.
Tuttavia l’elasticità istantanea e la perdita di tensione nel tempo sono ancor più importanti del modulo di elasticità. Quando cessa la sollecitazione, il ritorno della corda alla lunghezza iniziale può essere più o meno rapido. Durante l’impatto, la palla resta in contatto con le corde dai 3-4 ai 7-8 millesimi di secondo (dwell time), in funzione della tensione delle corde e della velocità di impatto. E’ evidente che se la corda per tornare alla lunghezza iniziale impiega 8 millesimi o un tempo più lungo, l’energia cinetica assorbita dalle corde viene restituita dopo che la palla ha lasciato la racchetta. Cioè va persa, la velocità della palla viene ammortizzata e i colpi perdono drasticamente di potenza.
Il budello ha un’elasticità istantanea superiore a quella del sintetico, che si traduce in una maggiore velocità della palla.
Chi scrive aveva interpellato la Snia Tecnopolimeri, che fabbrica filamenti di nylon per reti e canne da pesca il cui prezzo di mercato è circa un quarto di quello delle corde per racchette, per esplorare le possibilità di fornitura di corde per il tennis. Le corde per la pesca devono avere un ritardo nel ritornare alla lunghezza iniziale, in termini tecnici si dice che devono avere un’isteresi elevata, per evitare contraccolpi che rischierebbero di sganciare la presa dall’amo. Cioè devono avere caratteristiche opposte a quelle di una corda per racchette.
Le quantità in gioco nel mio caso non giustificavano la messa a punto di corde ad alta elasticità istantanea.
Un altro parametro da tenere in considerazione è la perdita di tensione nel tempo. Una corda sintetica sottoposta ad una trazione di 30 kg registra un allungamento immediato del 10,5-11%. Lasciando la corda sotto tensione si registra un ulteriore lento allungamento che raggiunge i valori del 16-17% dopo dieci giorni. L’allungamento iniziale è prevalentemente elastico, perché se cessa la trazione, la corda recupera quasi interamente la lunghezza iniziale. L’allungamento nel tempo è invece prevalentemente irreversibile e imputabile a uno snervamento delle fibre. Quando la corda è montata su una racchetta, l’allungamento nel tempo non può aver luogo, perché le dimensioni del piatto corde non cambiano, ma si registrerà un allentamento, cioè una perdita di tensione le di elasticità. Sarebbe vano incordare una racchetta con una tensione superiore che tenga conto dell’allentamento della corda nel tempo.
Il budello ha una perdita di tensione nel tempo inferiore a quella del sintetico, tuttavia la differenza di rendimento a favore del budello naturale diminuisce con l’aumento della superficie del piatto corde, e ciò ha ulteriormente favorito la sostituzione delle corde naturali con quelle sintetiche.

Oltre al nylon, altre resine sintetiche hanno trovato applicazione nelle corde e racchette per il tennis: resine aramidiche e poliestere utilizzate per i filamenti, resine epossidiche e fenoliche utilizzate come leganti nelle corde da tennis e epossidiche utilizzate come leganti nelle racchette.
L’impiego di carbonio/grafite legate con fibre epossidiche (carbonio misto a fibra di vetro per i modelli meno costosi) hanno permesso di produrre telai robusti e leggeri (circa 300 g.) con ovali fino a 110 pollici quadrati di superficie.
Nel passato sono state messe sul mercato delle racchette in nylon pressofuso (Dunlop Max200G), con fibre corte di carbonio annegate nella massa, ma non hanno incontrato successo. Inoltre il nylon raffreddandosi registra un forte ritiro che possono provocare microfessure nella massa.
Le resine poliestere sono invece impiegate come leganti di fibre di vetro in altri settori dove l’impiego di resine epossidiche e di fibra di carbonio sarebbe troppo costosa; per esempio per fabbricare scafi di imbarcazioni da diporto.
Le fibre poliestere sono utilizzate nell’industria tessile sotto nomi commerciali (Tergal, Terilene, Tevira, Dacron, ecc), come pure pure le resine poliammidiche (Perlon, ecc).
I filamenti di poliestere possiedono una buona elasticità istantanea, ma un minore allungamento e una maggiore rigidità alla flessione rispetto al nylon, e non si prestano alla fabbricazione di corde multifilamenti.. In Germania sono molto diffuse le corde monofilamento di poliestere, mentre in Italia hanno un mercato ridotto.
Kevlar è il nome commerciale di una fibra aramidica messa a punto dalla Du Pont de Nemours. Molto leggera e resistente alla trazione e all’impatto, questa fibra è utilizzata principalmente nella fabbricazione di giubbotti ed elmetti antiproiettile. Nel passato il kevlar è stato aggiunto alla fibra di grafite nei telai delle racchette, ma si è trattato di una moda di breve durata. Le corde di kevlar sono molto rigide, cioè presentano una bassa elongazione alla trazione e nel tennis trovano un certo impiego solo nelle incordature cosiddette ibride. Oppure si aggiungono alcuni filamenti di kevlar nei multifilamenti di nylon. La loro domanda è limitata.

Molti fabbricanti usano dei nomi commerciali della fibra, o generali; come copolimeri (nylon è uno dei nomi commerciali dei poliammidi che sono dei polimeri, come i pliesteri sono dei polimeri di esteri), ma in definitiva le corde per racchette sono fabbricate per il 95% di nylon coperte da una guaina di nylon e silicone, o di poliuretano (Technifibre) che dà alla corda un aspetto gommoso. L’altro cinque per cento è di poliestere o fabbricato con aggiunta di kevlar.
Le strutture di base delle corde sono le seguenti:
- Corde con un nucleo (o anima) centrale, formato da un monofilamento continuo, sul quale sono avvolti elicoidalmente numerosi sottili monofilamenti, in uno, due o tre strati, in senso orario e antiorario, alternativamente.
- Corde con un nucleo in microfibre corte, filate e ritorte come le fibre naturali, e ricoperte da uno o più strati di sottili monofilamenti.
- Corde senza nucleo (tipo maxigut, o gutlike, o budello sintetico), formate da 50-60 sottili monofilamenti continui. Il numero massimo di monofilamenti in una corda è determinato dal loro diametro minimo ottenibile dalle filiere, ed è necessariamente compreso fra 50 e 60, in funzione del calibro.
Esistono anche corde di fibre corte filate e ritorte come un filo di cotone, ricoperte da una guaina nylon/silicone, e corde (made in Germany) ricavate da una nastro di nylon, cioè una specie di fettuccina continua ritorta e inguainata.

I fabbricanti talvolta classificano le loro corde in tre tipi: controllo di palla (precisione nei colpi), potenza dei colpi (velocità di palla), durata. Si tratta di una classificazione commerciale, priva di giustificazione tecnica. A parte le caratteristiche delle fibre, il controllo, la velocità di palla e la durata dipendono dalla tensione e dal calibro. Una corda di piccolo calibro (1,30 mm) è più vivace, ma dura poco. Una corda tesa moderatamente (22-24 kg) risponde meglio di una corda molto tesa. Una corda molto tesa (oltre 27 kg) permette un maggior controllo di palla. Aumentando la tensione aumenta il controllo e diminuisce la velocità di palla, aumentando il calibro aumenta la durata (cfr il libro La Racchetta, ed Ikon, Milano); la durata dipende anche dalle sollecitazioni alle quali è sottoposta la corda (cioè dalla forza di impatto della racchetta sulla palla). Quando avevo vent’anni le corde mi duravano poco, ora non riesco più a romperle. I casi sono due: o le corde sono più resistenti, o sono io che colpisco la palla meno forte….
Alcune corde hanno una superficie irregolare che dovrebbe accrescere l’attrito della palla sulle corde per renderle più adatte al gioco liftato (top spin). La differenza rispetto alle corde con superficie liscia è irrilevante.
Alcuni distributori parlano di impatto morbido altri distinguono le corde nelle categorie: per la volée, per il gioco da fondo campo, o polivalenti.
Le cordein pratica sono tutte polivalenti, ma si cerca di far leva sulla psicologìa del cliente per attirarlo. Un giocatore che utilizza una nuova corda (o una nuova racchetta) e ha la ventura di ottenere un buon risultato è portato ad attribuire il successo all’attrezzo e quindi a fidelizzarsi alla marca.
In realtà la qualità delle corde dipende esclusivamente dalle caratteristiche del nylon utilizzato e dall’accuratezza della fabbricazione. I Paesi industriali come il Giappone, gli Usa e alcuni Paesi europei hanno da molti anni quasi abbandonato la fabbricazione di corde a causa della concorrenza di Taiwan che ha soddisfatto per molti anni una parte preponderante della domanda mondiale di corde, utilizzando come materia prima i granulati di nylon giapponesi.
Una ditta italiana, anni or sono. progettava di lanciarsi nella fabbricazione delle corde, ma ha dovuto rinunciarvi perché oltre all’alto investimento necessario in macchinari automatici, è necessario vendere sul mercato mondiale i mercati per ammortizzare i costi. E’ difficile inserirsi in questo settore, per un nuovo venuto. E’ come se si progettasse di lanciare una nuova marca di palle sul mercato dove sono già presenti dei colossi mondiali. Tuttavia la Babolat è entrata recentemente sul mercato con la sua marca, con l’obiettivo di conquistare il 10% della domanda mondiale.
In una prima fase una ventina di anni or sono, i fabbricanti di Taiwan erano numerosi, la vigilanza sulle macchine e i controlli di qualità insufficienti, per cui talvolta venivano fabbricati dei lotti difettosi. Nel giro di un decennio il numero di fabbricanti si è drasticamente ridotto e ne sono rimasti 4-5 in grado di assicurare un ottimo standard qualitativo. In questi ultimi anni, a causa dell’aumento del costo della mano d’opera, alcuni fabbricanti di Taiwan hanno istallato dei macchinari e trasferito la fabbricazione nella Cina comunista, mantenendo la sede a Taiwan, come da noi l’industria calzaturiera che ha mantenuto la sede, l’organizzazione commerciale e il design in Italia, ma fa fabbricare nel Sud est asiatico.
Nel passato i prezzi delle corde sintetiche erano elevati, essendo per ragioni storiche influenzati dal costo elevato del budello naturale. Gli operatori commerciali tenevano alta l’immagine del sintetico comparandolo al budello sul piano delle prestazioni e della presentazione. I filamenti sintetici sono ottenuti per trafilazione e stiramento a caldo, per cui in teoria non vi sono limitazioni di lunghezza nella fabbricazione, come nel caso del budello la cui lunghezza è condizionata da quella dell’intestino dell’animale. In pratica vengono commercializzati dei rotoli da 100 o 200 m, oltre agli armeggi di 11-12 m..
Alcune ditte importavano dei grossi rotoli e li condizionavano in armeggi punzonati con la loro marca, facendo sparire l’etichetta “Made in Taiwan”, evitando di offrirle in rotoli per non nuocere al prestigio del prodotto, e investendo prevalentemente nell’imballaggio e in pubblicità. Inoltre si cercava di allettare i clienti aumentando la gamma di colori e appellandosi a caratteristiche tecniche fasulle. Erano di moda i colori vivaci e le corde arcobaleno che davano un aspetto poco estetico all’incordatura. Alcuni clienti rifiutavano di acquistare se non trovavano il colore preferito. Inoltre ogni due tre anni venivano lanciati nuovi tipi di corde: corde al carbonio, di colore nero, corde al boron. L’aggiunta di polveri di carbonio o boro avrebbe avuto lo scopo di migliorare le prestazioni, la resistenza all’abrasione e la durata della corda. In realtà si tratta solo di argomenti puramente commerciali diretti ad aumentare la quota di mercato del fabbricante che per primo adotta un nuovo tipo di corda. Tutti gli altri seguono nel giro di alcuni mesi. Ora va di moda il biossido di titanio, per via del prestigio di questo metallo legato alle costruzioni aeronautiche, ma le sue qualità di leggerezza e resistenza alle alte temperature non giustificano tecnicamente il suo impiego né nelle corde, né nelle racchette.
Il titanio oggi, come il carbonio e il boron nel passato non migliorano assolutamente le caratteristiche tecniche delle corde, ma influenzano l’immaginario dei consumatori e permettono ai distributori di spuntare prezzi più remunerativi in un mercato difficile e in crisi. Questa moda, puramente commerciale, durerà alcuni anni e poi il titanio verrà abbandonato in favore del molibdeno, o del berillio, o dell’osmio.
La ragione della disaffezione dei giovani per il tennis e del conseguente crollo della domanda di articoli per questo sport in Italia è dovuto al fatto che mentre Paesi come la Francia e la Spagna, che sono comparabili al nostro come popolazione, contano circa una decina di giocatori ciascuno fra i primi cinquanta della classifica ATP, l’Italia fino a qualche anno fa aveva solo Gaudenzi e ora non ha nessuno. Questa situazione dipende non solo dal fatto che gli italiani, si dice, siano restìi al sacrificio, e sotto i vent’anni non viaggino volentieri da soli per il mondo a fare esperienza nei tornei Challenger, ma anche dall’organizzazione federale a Roma, che molti accusano di essere un centro di potere politico-clientelare.

Elio Bailo



Florian l'articolo è interessante e ricco di informazioni precise ed esatte ma che purtroppo si alternano continuamente ad inesattezze, conclusioni imprecise e campate per aria ed errori. Si alternano cose giuste a cose sbagliate. Bisognerebbe avere tempo e pazienza e ripercorrerlo riga per riga per sottolineare dove si dicono cose esatte e dove no e naturalmente per ogni inesattezza correggerla e spiegarne il perchè...
Chi ha già una cultura sull'argomento naturalmente sa benissimo a cosa mi riferisco.
Una sola cosa mi sembra davvero cosi'palese che per paradosso voglio sottolineare. Che un Nadal giocherebbe come gioca e vincerebbe quello che vince giocando con il filo spinato ed io no, su questo non ci piove.
Ma se si ragiona su questa linea allora è anche vero che cosa stiamo qui a scegliere un piatto 90 o 100 o 110. O a dannarci a scegliere un grip comodo o meno comodo. Tanto sono sensazioni certo non cambiano il risultato.
Cio'che in laboratorio non darebbe risultati diversi pur cambiando corde o materiali se l'utente dell'attrezzo è un computer, nelo caso umano è moooolto diverso.
E non mi riferisco alla psicologia (che pur c'e') di sentirsi "meglio" se si usa una corda o una racchetta più che un'altra.
Mi riferisco ad esempio alle micro sensazioni che in una complessità umana e in quella millimetrica del tennis (sport difficilissimo dove si pretende di spostarsi su una enorme superficie di campo, manovrare una pallina che viaggia velocissima con un attrezzo spinto a mano in zone delimitate ed ostacolati da una rete!!!! con tante variabili di avversari, superfici, condizioni meteo, eccc!!!!!) dove un grip diverso e molto di più una racchetta o una corda diversa possono cambiare molto il modo in cui eseguiamo il gesto tecnico, possono influenzare le nostre reazioni umane ed imperfette, possono darci dolore o sensazioni piacevoli, ecc... Ripeto in uno sport cosi'complesso e fatto di millimetri conta e non poco.
Se cosi'non fosse gli aspiranti pro (non ipro che non hanno problemi di sponsor) non spenderebbero tutti i loro esigui guadagni in corde ad esempio. Ed è gente che ti assicuro farebbe volentieri a meno di farlo e che non gioca per piacere (o solo per piacere) ma per denaro. E spendere migliaia di dollari per una corda più che un'altra pesa tantissimo quando hanno da pagarsi coach, viaggi, hotel, ecc...
Tu stesso che sei un amatore sei in grado di constatare i benefici di una corda o di un budello sul tuo braccio. Figurati che ha la racchetta in mano tutti i giorni per ore.
E'un po'come dire ad un musicista (lo so che adesso estremizzo e parlare di arte è diverso) che un violino di ottima qualità ed un antico violino d'epoca di enorme pregio producono le stesse note. Tecnicamente con entrambi puoi suonare la stessa musica. Ed è ovvio che conta infinitamente di più chi la suona e che lo Stradivari da solo non trasforma in Paganini. Ma all'orecchio esperto (e figuriamoci al musicista!!!) la differenza c'e'e si apprezza.
E cosi'via... Si puo'dire che il vino se è di qualità è sempre buono e non ha senso pagare una bottiglia 2000 dollari solo per un sapore diverso. Per alcuni non ha senso e magari è davvero esagerato, ma alzi la mano chi non ha messo giù una bottiglia da 5 euro qualche volta per comprare quella vicina da dieci o venti pregustandone l'accoppiata con le carni della cena con gli amici.

Se si vuole si puo'entrare in un campo delicatissimo dell'etica e della morale, e discutere se sia giusto o meno, quando gente muore di fame e i soldi che risparmiamo su una corda o su un telaio, o su un vino, o su una scarpa di marca, potremmo darli in beneficenza. Ma questo è un discorso che non compete a quest'area tecnica. Qui si parla solo del fatto che ci siano differenze fra un attrezzo ed un altro. Ed obiettivamente ci sono. Ma questo non vuol dire che con gli attrezzi giusti diventiamo tutti Federer. Ma la cosa è cosi'banale che se è necessario doverla smentire ogni volta allora mi chiedo che cosa esista a fare l'area tecnica del forum, o il forum stesso.
La loro stessa esistenza testimoniano che le differenze ci sono e non sono nemmeno poche.
js
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Messaggio da js »

Kinoko dice :

"Se si vuole si puo'entrare in un campo delicatissimo dell'etica e della morale, e discutere se sia giusto o meno, quando gente muore di fame e i soldi che risparmiamo su una corda o su un telaio, o su un vino, o su una scarpa di marca, potremmo darli in beneficenza. Ma questo è un discorso che non compete a quest'area tecnica. Qui si parla solo del fatto che ci siano differenze fra un attrezzo ed un altro. Ed obiettivamente ci sono. Ma questo non vuol dire che con gli attrezzi giusti diventiamo tutti Federer. Ma la cosa è cosi'banale che se è necessario doverla smentire ogni volta allora mi chiedo che cosa esista a fare l'area tecnica del forum, o il forum stesso.
La loro stessa esistenza testimoniano che le differenze ci sono e non sono nemmeno poche."


ed io antonio son daccordo con te

Devo dire che a causa di queste continue "ripicche" queste due aree tecniche stanno perdendo di entusiasmo e la cosa non mi piace affatto.
Si sta perdendo completamente di vista l'utilità di queste sezioni :wink:
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tarie
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Messaggio da tarie »

kinoko ha scritto:
tarie ha scritto:Oggi match di torneo con le TCS.
Devo dire che niente da lamentare,la palla viaggia,si controlla e prende benissimo lo spin.La profondità oggi andava un po peggio perchè ho tolto i pesi alla racchetta e ogni tanto andavo corto,immagino sia questo il motivo.
La palla esce veloce e decisa dalle corde e a rete dove in questo periodo mi piace proiettarmi ma non sono propriamente un fenomeno,questa uscita cosi veloce non aiuta la mia indecisione,le megaforce o le big ace che trattenevano un po piu la palla me la facevano indirizzare meglio,ma ripeto,colpa del mio limite tecnico.
Buono anche il comfort.
Comunque giudizio molto molto positivo,ora manca solo da vedere quanto tengono la tensione.


Dario a rete se ti trovi meglio con una corda più" stanca" puoi stare sicuro che è un limite tecnico e di assuefazione ai monofili.
A rete ci vuole una corda sensibile e che spinga, sempre. La volee non si controlla, ma si domina e non hai tutta l'energia del tuo swing dietro e la necessità di controllare la lunghezza del colpo come da fondo ragion per cui in molti preferiscono i mono.
Se fai l'abitudine a corde più reattive vedrai che inizi a migliorare anche a rete perchè non ti affidi più alla corda che non spinge per fare la "volee del vigile" a paletta, ma inizi a scoprire un mondo nuovo di possibilità che le corde migliori per giocare a rete ti offrono.
La TCS secondo me da fondo è spettacolare per uno che non tira fortissimo e vuole solo controllo massimo e poca spinta. Perchè controlla tantissimo, dà spin, ma spinge davvero bene la palla. Quello che in molti provano con le Pacific xForce (ma che per qualche motivo a me non riesce con 'ste corde non ho mai capito perchè). Io la reattività dei mono la sento subito dal servizio. Prova a servire rilassato con due mono diversi una palla dietro l'altra e ti accorgi subito come cambia la spinta della corda.
A rete fa il suo lavoro, ma ho capito per quale motivo a me non aveva entusiasmato. Per la natura della corda io l'avevo tesa molto, il che da fondo non è stato un gran male, ma è pur sempre un mono e nel mio caso non sottilissimo (1,25) e a rete non mi ha reso quanto potrebbe.
Immagino con un kg o uno e mezzo in meno giocare molto meglio.

Antò,a rete piu che assuefazione ai monofili è proprio un limite tecnico! :D
Ripeto,mi piace andarci perchè il gioco che produco mi porta spesso a giocare approcci o "vincentini" come dice satrapo,solo che poi la volèè non è degna del resto del gioco.Oddio,quella facili facili si,le altre un po meno.
Comunque si la corda è ottima,per me che non ho muscoli da culturista è perfetta per quella spinta in piu senza perdere controllo.
Clythus
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Messaggio da Clythus »

E' un post calderone, contiene un po' di tutto: molti concetti giusti, altri opinabili, alcuni nettamente errati, qualche banalità, inesattezze, aneddoti realmente accaduti ma soprattutto si tratta di argomenti già trattati, mi pare che il tutto voglia in fin dei conti tornare subdolamente all' angosciante e già pluri-affrontato "made in China", in caso contraio, se si ha la curiosità e l' interesse di leggersi certe cose, basta cliccare sulle pagine precedenti dei vari topic tecnici e con pazienza si trovano.




Ho editato per la terza volta un post di Florian contenente un link che riporta ad un sito di vendita on-line, quindi ricordo il regolamento:



Codice: Seleziona tutto

5) Vietati i link a siti di contenuto pornografico, così come la promozione di catene di S.Antonio e tutto ciò che rientra nella categoria “spam” (ovvero messaggi unicamente pubblicitari di qualsiasi tipo). 


Al prossimo link o pubblicità gratuita ad un qualsiasi articolo dovrò ammonire Florian.


MyMag rispetta l' opinione altrui ed è aperta al confronto di idee, vogliamo però essere rispettati anche noi, grazie.

Sono d' accordo col signor Bailo, commerciante competente ed onesto, quando scrive che tante volte quella del tecnico tennistico è più un arte che una scienza, ma tante volte l' arte viene supportata dalla tecncia, pure il grande Leonardo usava "tecniche" per esprimere il suo genio.

Tanto per dirne una e chiudere subito qui la questione, l' aneddoto di Boris Becker ha in realtà una spiegazione, le racchette le trovava sinceramente lente perché evidentemente il budello era troppo tirato, se lo lasci fermo qualche ora, la tensione diminuisce e quindi la racchetta diventa più veloce, questo è dimostrabile con l' ERT 300, applicandolo sulle corde da appena montate (quando Boris le ha inizialmente portate in campo) e a distanza di ogni 30 minuti, si nota il calo del valore.

Questo ad ulteriore riconferma che i professionisti ( specie dotati di mano dorata come Boris) hanno grande sensibilità, grazie poi alla francocialtroneria di quell' incordatore ( evidentemente superiore alla sua professionalità e cortesia) la racchetta si è automaticamente sistemata.
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Quando l' uomo a nitroglicerina trova l' uomo ad antimateria, l'uomo a nitro è un 7/5, 4/6, 2/6, 7/6(5), 5/7.
Manza
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Messaggio da Manza »

Ciao a tutti! E' la prima volta che scrivo nel forum, queste discussioni tecniche mi gasano tantissimo, ho le letto quasi tutte le 86 pagine della discussione.. :lol:
Scrivo per due cose:
1- Leggendo qua e la sulle tensioni usate dai Pro, mi sono incuriosito sul fatto che Volandri usa/usava le corde a 13Kg (circa), allora visto che sto combattendo da un mesetto con tendinite al braccio, ho provato ad incordami la mia racchetta (Head Extreme Pro) a 13/15Kg invece dei 25,5kg che uso abitualmente... credevo di non riuscire neppure a palleggiare invece con grande sorpresa ho giocato un ottima partita (vincendo) e tirando delle belle bombardate sia di servizio che da fondo campo con ottima precisione.. e soprattutto il braccio non ne ha risentito come al solito. Sicuramente finchè con le gambe si riesce a "stare sulla palla" tutto ok, ma ovviamente se si arriva in ritardo o si indietreggia un pò sul colpo, la palla parte via senza perdonare gli errori.
Concordo pieamente con quanto detto da kinoko in un post di settembre'07 "In realtà quando un'incordatura esce da un certo range (più ampio di quello consigliato, diciamo 18-35 ad esempio) il comportamento delle corde non segue più le regole canoniche che vogliono un'incordatura lenta più reattiva. Sotto una certa tensione , come quella di Volandri, le corde smettono di lavorare in modo "normale" e riducendo la tensione non aumenta la spinta, ma diminuisce. La racchetta diventa una specie di retino dentro cui la palla si infossa per uscirne con una spinta relativamente ridotta. ...
Pertanto ora quanto più diminuisce la tensione quanto piu'controllo e meno spinta ottiene, inversamente a quanto accade nel range di ottimo funzionamento delle corde. Quando si è fatto incordare la racchetta a 13 kili invece che 16 è stato per ottenere meno spinta al contrario di quanto si potrebbe pensare. Se rientrasse nel range ottimo questa regola come ben sappiamo si invertirebbe, ma a quel punto per avere controllo dovrebbe balzare ben sopre i 25 e a lui quelle tensioni danno fastidio."


2- Volevo chiedere a Clythus ulteriori informazioni sul pretensionamento manuale delle corde. Ho letto che suggerivi di tirare la corda a 20Kg per 10 secondi, ma solitamente nel prestretch non si deve aumentare la tensione del 10-20%? Quindi se si gioca con 25Kg le corde andrebbero pretensionate a 28-30Kg o sbaglio? Sono sufficienti soli 10 sec?
Io uso le SPPHex 1.25 è nonostante che si dica che non serve il prestretch su polymono, io personalemnete ho notato che invece rende la corda molto più stabile alle perdite di tensione. Io rompo solitamente dopo 6 ore, e senza stretch sento che dopo 4 ore la corda è diversa "più fionda", mentre tensionandole prima arrivo alla rottura sempre con la stessa sensibilità e controllo. Unica pecca è che il prestretch rende le corde un pochino più rigide e meno elastiche, che per il mio braccio "sensibile" non è il max.

Per ora è tutto.
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Messaggio da Florian »

Clythus ha scritto:Ho editato per la terza volta un post di Florian contenente un link che riporta ad un sito di vendita on-line, quindi ricordo il regolamento...


Scusatemi, non era mia intenzione fare pubblicità, è che io sono abituato in un altro forum dove, quando si cita un argomento prelevato da internet, bisogna citare la fonte.

Volevo soltanto sapere il vostro parere a proposito dell'argomento, visto che il Sig. Bailo di Livorno viene citato come persona molto competente in materia.

Non volevo offendere nessuno nè tantomeno far alcun tipo di ripicca, non sono un bambino e non sono neppure di Livorno... :lol:

Ciao. :wink:
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Messaggio da js »

Quanto senso ha incordare una racchetta a tensioni basse vedi i 13 Kg o altissime .....

A quel punto non si perdono tutte le qualità di un telaio / di una corda ?
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Messaggio da Florian »

Manza ha scritto:Ciao a tutti! E' la prima volta che scrivo nel forum, queste discussioni tecniche mi gasano tantissimo, ho le letto quasi tutte le 86 pagine della discussione.. :lol:
Scrivo per due cose:
1- Leggendo qua e la sulle tensioni usate dai Pro, mi sono incuriosito sul fatto che Volandri usa/usava le corde a 13Kg (circa), allora visto che sto combattendo da un mesetto con tendinite al braccio, ho provato ad incordami la mia racchetta (Head Extreme Pro) a 13/15Kg invece dei 25,5kg che uso abitualmente... credevo di non riuscire neppure a palleggiare invece con grande sorpresa ho giocato un ottima partita (vincendo) e tirando delle belle bombardate sia di servizio che da fondo campo con ottima precisione.. e soprattutto il braccio non ne ha risentito come al solito.



Uhm, qui la cosa si fa interessante anche per me, io ho le corde tirate a 20 Kg, quindi è possibile portare la tensione delle corde ad un carico minore (14/15 Kg) come si faceva con le racchette di legno utilizzate alla fine degli anni '70 sulle racchette in grafite attuali? :-?
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Beppe Viola
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Messaggio da locanton1 »

Milo e altri espertoni potreste consigliarmi una corda simile alle Luxilon Alu Power rough? Quindi buon controllo e grandi rotazioni da mettere sulle mie babolat aeropro drive cortex?
Con le luxilon mi trovo molto bene ma il problema è ke ultimamente sulla terra le rompo dopo una settimana, dopo 7-10 ore si rompono... e per quel che costano nn vanno per nulla bene...
Quindi vorrei provare qualcosa di più duraturo(sempre se esiste, e un pò più duraturo nel mantenimento della tensione e delle caratteristiche) ma che nn sia troppo diverso... Non vorrei stravolgere tutto... e immegermi nelle prove dato che sono in periodo di tornei...
Grazie mille.
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Messaggio da Clythus »

Manza ha scritto:Ciao a tutti! E' la prima volta che scrivo nel forum, queste discussioni tecniche mi gasano tantissimo, ho le letto quasi tutte le 86 pagine della discussione.. :lol:
Scrivo per due cose:
1- Leggendo qua e la sulle tensioni usate dai Pro, mi sono incuriosito sul fatto che Volandri usa/usava le corde a 13Kg (circa), allora visto che sto combattendo da un mesetto con tendinite al braccio, ho provato ad incordami la mia racchetta (Head Extreme Pro) a 13/15Kg invece dei 25,5kg che uso abitualmente... credevo di non riuscire neppure a palleggiare invece con grande sorpresa ho giocato un ottima partita (vincendo) e tirando delle belle bombardate sia di servizio che da fondo campo con ottima precisione.. e soprattutto il braccio non ne ha risentito come al solito. Sicuramente finchè con le gambe si riesce a "stare sulla palla" tutto ok, ma ovviamente se si arriva in ritardo o si indietreggia un pò sul colpo, la palla parte via senza perdonare gli errori.
Concordo pieamente con quanto detto da kinoko in un post di settembre'07 "In realtà quando un'incordatura esce da un certo range (più ampio di quello consigliato, diciamo 18-35 ad esempio) il comportamento delle corde non segue più le regole canoniche che vogliono un'incordatura lenta più reattiva. Sotto una certa tensione , come quella di Volandri, le corde smettono di lavorare in modo "normale" e riducendo la tensione non aumenta la spinta, ma diminuisce. La racchetta diventa una specie di retino dentro cui la palla si infossa per uscirne con una spinta relativamente ridotta. ...
Pertanto ora quanto più diminuisce la tensione quanto piu'controllo e meno spinta ottiene, inversamente a quanto accade nel range di ottimo funzionamento delle corde. Quando si è fatto incordare la racchetta a 13 kili invece che 16 è stato per ottenere meno spinta al contrario di quanto si potrebbe pensare. Se rientrasse nel range ottimo questa regola come ben sappiamo si invertirebbe, ma a quel punto per avere controllo dovrebbe balzare ben sopre i 25 e a lui quelle tensioni danno fastidio."


2- Volevo chiedere a Clythus ulteriori informazioni sul pretensionamento manuale delle corde. Ho letto che suggerivi di tirare la corda a 20Kg per 10 secondi, ma solitamente nel prestretch non si deve aumentare la tensione del 10-20%? Quindi se si gioca con 25Kg le corde andrebbero pretensionate a 28-30Kg o sbaglio? Sono sufficienti soli 10 sec?
Io uso le SPPHex 1.25 è nonostante che si dica che non serve il prestretch su polymono, io personalemnete ho notato che invece rende la corda molto più stabile alle perdite di tensione. Io rompo solitamente dopo 6 ore, e senza stretch sento che dopo 4 ore la corda è diversa "più fionda", mentre tensionandole prima arrivo alla rottura sempre con la stessa sensibilità e controllo. Unica pecca è che il prestretch rende le corde un pochino più rigide e meno elastiche, che per il mio braccio "sensibile" non è il max.

Per ora è tutto.
Thanks!



Benvenuto Manza, datti un' occhiata al regolamento appena puoi.


Il range di tensione è sicuramente un parametro che aiuta a sfruttare meglio il telaio, il confronto con Volandri però no : o )

Filippo ha un braccio troppo più potente di un normale giocatore che legge il forum e come lui, anche gli altri pro sono capaci di sfruttare i telai anche a tensioni lontane dal range consigliato, un intorno di valori solitamente studiato per giocatori di capacità medie, per questo Monica Seles e Woodforde tiravano ad oltre 40, Pete a più di 30 e Mac sotto i 20.

Poi il range nasconde un’ insidia, ci sono racchette che sono state fabbricate a cavallo della nascita dei primi monofili, successivamente, il range di tensione di tali racchette è cambiato, proprio perché la minore elasticità di tali armeggi imponeva il variare anche della tensione consigliata su determinati telai, se si ha quindi un telaio del genere, è su di esso indicato un range che oggi sarebbe da rivedere.

I professionisti usano racchette più simili a quelle dell’ era pre-mono che non a quella moderna, percui basarsi sui loro valori può essere fuorviante, tantopiù che certe racchette attualmente in commercio sono simili a quelle di qualche anno fa, spero sia solo per curiosità perché voler usare i loro settaggi non è consigliabile.

Il prestretch io lo uso poche volte, in maniera manuale, solo per il budello e qualche multifilo ma in rari casi.
Per le altre corde secondo me non ha molto senso, per i mono in poliestere e copoly invece trovo ne abbia ancora meno.

L’ esplosività dei mono è proprio racchiusa in quella minima elasticità che rilasciano dopo essere portati in tensione, se si fa un pretiraggio secondo me si buttano via i soldi pagati per avere determinate prestazioni dalla corda.

E’ ovvio che le tue poly plasma le senti più dure se gli fai il pretiraggio, migliori sensibilmente la tenuta ma peggiori molto la resa dinamica della corda e alla fine hai ottenuto un risultato peggiore, non solo, hai in parte vanificato l’ acquisto di una corda che ha una buona spinta e così montata è poco reattiva.

Il prestretch è presente in certe macchine elettroniche ma ad esempio, in altre macchine di recente uscita è stato addirittura tolto perché poco usato e perché da degli studi è risultato dare un vantaggio tangibile solo in pochi casi e quando veniva effettuato manualmente nel modo che ti ho indicato.

Il prestretch eseguito elettronicamente sulla macchina stira segmenti di corda di lunghezza sempre diversa e se praticato su una corda come un mono che ha meno elasticità, porta ad una riduzione di tenuta tensione sempre diversa aumentando ancora di più la rigidità nelle parti periferiche del piatto corde.

Un pretiraggio effettuato manualmente con poca tensione per pochi secondi, distribuisce il carico su tutta la corda e ne causa una leggera estensione che compensa solo parzialmente il calo di tensione di assestamento iniziale, solo quello, poi il calo avviene lo stesso.

Il range di tensione ha una tolleranza, come nei sistemi di sicurezza, quando ti dicono non gonfiare a più di 5 atmosfere è perché ne sopporta almeno 7 o 8, le racchetta invece se può essere incordata da 24 a 28, non è che a 23 non la usi più, ma nemmeno a 22, semplicemente viene garantito il massimo rendimento se si resta dentro tale valore ma posso dire che tanti tanti giocatori hanno usato con profitto dei telai incordati su valori normalmente più bassi ed in certi casi anche più alti.
Se prendi me e Satrapo, teniamo la racchetta incordata ad un valore superiore a quello consigliato.

Il consiglio è di stare nei termini indicati dal costruttore, poi se siamo dei casi disperati : o ) che necessitano cali esagerati di tensione che si tentino pure, ma se possibile, semplificare sempre cercando il valore giusto fra quelli consigliati.

Meglio ancora se si ha un incordatore al quale affidarsi, ci sono della racchette ad esempio che possono essere sfruttate anche da dei giocatori di medie capacità ma necessitano tensioni che tante volte sono un chiletto sotto il valore minimo, un incordatore esperto questo consiglio te lo può dare se conosce la racchetta, ti da quindi una mano accelerando la ricerca della tensione giusta, facendolo da soli può esserci una comprensibile titubanza nel leggere che sulla racchetta c’è scritto un range e che a volte i giocatori non lo rispettano.



La domanda di JS è parecchio difficile, adesso sono stanco e non riesco a costruire la risposta che poi soddisfa anche la richiesta di Florian, se ci riesco domani rispondo.


Per locanton: non c’è niente di simile alle Alu Power Rough, domani provo a dare una risposta migliore.
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Messaggio da Manza »

Grazie Clythus, ma ne sai veramente a pacchi!!
Per quanto riguarda il prestretch condivido pienamente, infatti ho notato che si perde gran parte dell'esplosività della corda e aumenta la rigidità globale della racchetta, poi comunque sono gusti, c'è a chi piace avere un tavoletta di marmo al posto della racchetta, quindi preferisce pretensionare la corde. Con il mio swing molto ampio, preferisco corde piuttosto rigide e che sfiondano poco, infatti i multifili non li "digerisco", ma ultimamente il mio braccio si sta ribellando, forse saranno anche le 8-10 ore a settimana di tennis che si deve sopportare, pertanto sto provando ad abbassare la tensione.
Ieri sera ho fatto altri due test con 23Kg e 18Kg, ripeto io solitamente uso 25,5Kg, e devo dire che ho riscontrato molto meno controllo rispetto ai 13 Kg della volta precedente, infatti a tali tensioni le corde hanno aumentato l'effetto fionda e non riuscivo a sentire più bene la palla sulla racchetta ("mi scappava via"), per assurdo con 13kg la palla rimaneva più sul piatto corde e riuscivo a sentirla molto meglio, proprio perchè l'effetto fionda era minore.
Personalmente non ho mai letto la tensione suggerita sulla racchetta, solitamente parto da 25 kg poi abbasso o aumento in base a come la sento.
Un domanda a tutti i lettori: ma anche voi riscontrate problemi nel passare dai campi invernali coperti ai campi estivi all'aperto? sembra anche a voi che la palla non vada più veloce come prima? Ogni hanno in questo periodo ho un mesetto di crisi tennistica, dovuta all'ambientamento tra dentro e fuori. Ho sentito che alcuni per superare il problema abbassano la tensione di 0.5/1Kg.
Ciauz..
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Messaggio da picchio000 »

picchio000 ha scritto:Ieri ho pestato per benino le Red Code....non sono male, la palla fila via bella veloce, mi riservo di dare un giudizio definitivo dopo il torneo!!!


Dopo una partita di torneo e due di allenemento, posso dire con certezza che ho toppato il tiraggio delle corde.

Purtroppo con questo set up la palla mi scappa via, spesso vado lungo e non riesco a dare la rotazione giusta per tenerla in campo, molto evidente questa cosa sul servizio in kick, una marea di doppi falli tutte palle lunghe 5 cm, sono costretto a giocare con il freno a mano tirato.
E' un peccato perchè la palla cmq esce bella pesante e fila via veloce!!!

Urge montare le TCS per fine settimana ho un 4°cat. #103#
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"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da tarie »

picchio000 ha scritto:
picchio000 ha scritto:Ieri ho pestato per benino le Red Code....non sono male, la palla fila via bella veloce, mi riservo di dare un giudizio definitivo dopo il torneo!!!


Dopo una partita di torneo e due di allenemento, posso dire con certezza che ho toppato il tiraggio delle corde.

Purtroppo con questo set up la palla mi scappa via, spesso vado lungo e non riesco a dare la rotazione giusta per tenerla in campo, molto evidente questa cosa sul servizio in kick, una marea di doppi falli tutte palle lunghe 5 cm, sono costretto a giocare con il freno a mano tirato.
E' un peccato perchè la palla cmq esce bella pesante e fila via veloce!!!

Urge montare le TCS per fine settimana ho un 4°cat. #103#

Se la palla ti scappa con le Red Code le TCS tirale un po di piu,perchè nonostante un gran controllo la palla fila via ancora piu veloce.
Io ci sto giocando con soddisfazione,ma ho riscontrato ieri un po il difetto che dicevi tu nel servizio,se non lo carico tanto scappa lunga.Per il mio parere è una corda con cui tirare senza paura e dando rotazioni,se tiri con incertezza sei fritto.(certo,questo vale un po per tutto ma l'esuberanza delle TCS lo accentua)
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Messaggio da Manza »

Ciao picchio000, in squadra con me ci sono alcuni che usavano le red code, ma che hanno abbandonato perchè avevano riscontrato il tuo stesso problema, se ti può essere di aiuto adesso loro utilizzano le Lux Original 1.30 e si trovano molto meglio, certo che il costo è un pò diverso..
Comunque se ti scappano di soli 5 cm prova ad aumentare di 0.5Kg l'incordatura.
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Messaggio da ciccio »

picchio000 ha scritto:
picchio000 ha scritto:Ieri ho pestato per benino le Red Code....non sono male, la palla fila via bella veloce, mi riservo di dare un giudizio definitivo dopo il torneo!!!


Dopo una partita di torneo e due di allenemento, posso dire con certezza che ho toppato il tiraggio delle corde.

Purtroppo con questo set up la palla mi scappa via, spesso vado lungo e non riesco a dare la rotazione giusta per tenerla in campo, molto evidente questa cosa sul servizio in kick, una marea di doppi falli tutte palle lunghe 5 cm, sono costretto a giocare con il freno a mano tirato.
E' un peccato perchè la palla cmq esce bella pesante e fila via veloce!!!

Urge montare le TCS per fine settimana ho un 4°cat. #103#


Picchio piegati di piú e la palla ti entra 1 metro dentro, red code non é fatta per non piegarsi #103# , ma proprio per tirare gran sberle. Piú gambe e piú entrata montando sulla palla, la corda a meno che non l'hai tirata a 21 non centra niente.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da picchio000 »

ciccio ha scritto:
Picchio piegati di piú e la palla ti entra 1 metro dentro, red code non é fatta per non piegarsi #103# , ma proprio per tirare gran sberle. Piú gambe e piú entrata montando sulla palla, la corda a meno che non l'hai tirata a 21 non centra niente.


tirata a 23/22.....però sicuramente le gambe danno il loro apporto negativo al tutto #103# #103#
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Messaggio da ciccio »

picchio000 ha scritto:
ciccio ha scritto:
Picchio piegati di piú e la palla ti entra 1 metro dentro, red code non é fatta per non piegarsi #103# , ma proprio per tirare gran sberle. Piú gambe e piú entrata montando sulla palla, la corda a meno che non l'hai tirata a 21 non centra niente.


tirata a 23/22.....però sicuramente le gambe danno il loro apporto negativo al tutto #103# #103#

Se non ricordo male hai una yonex da 98, é pochetto.
1 o 2 kg in piú, ma ripeto PIEGATI DI PIÚ, giá nel video si era visto il problema, anche cosí come sono aumenti velocitá e tieni un metro e anche piú dentro.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da js »

js ha scritto:Corda alu su prestige.

Ci vuole braccio bisogna star molto bene.Perdonano pochissimo.
Fanno viaggiare di più la palla ma devi spingere.
Non è semplice.

Mi riservo ancora qualche ora ma per ora la considero molto difficile come corda messa sulla head.


Per quello che mi riguarda esito della prova devastante.

Una corda di un certo tipo può crearti dei problemi seri al braccio,mi si è acuito un dolore alla spalla, mi hanno stravolto quello che di buono avevo trovato nella head.

Settimana scorsa completamete fuori gioco.E tutto per le corde per la voglia di provarle per il dire ce la devo fare.

Errore clamoroso,se una corda / telaio non son fatti per voi non insistete si rischia di farsi male.

Oggi ho ripreso dopo qualche giorno di riposo a rigiocare con quella incordata pacific e miracolo ricomincio a fare quelo che voglio.Come se avessi deviato da un percorso che mi stava migliorando e nel quale sentivo fiducia piena e nel quale mi concentravo solo sui colpi sulla tecnica.

Non è mai troppo tardi per imparare.
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Messaggio da picchio000 »

ciccio ha scritto:Se non ricordo male hai una yonex da 98, é pochetto.
1 o 2 kg in piú, ma ripeto PIEGATI DI PIÚ, giá nel video si era visto il problema, anche cosí come sono aumenti velocitá e tieni un metro e anche piú dentro.


Si ricordi benissimo!!!! Ora provo le TCS a 25, mi sono tenuto volutamente più su di 2 kg, così vedo la differenza tra appena montate e dopo che hanno perso un pò di tensione.

Ps: per le gambe adesso cerco di fare più attenzione, e cerco di piegarle di più....ma forse non è ancora sufficiente #1#
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Messaggio da ciccio »

js ha scritto:
js ha scritto:Corda alu su prestige.

Ci vuole braccio bisogna star molto bene.Perdonano pochissimo.
Fanno viaggiare di più la palla ma devi spingere.
Non è semplice.

Mi riservo ancora qualche ora ma per ora la considero molto difficile come corda messa sulla head.


Per quello che mi riguarda esito della prova devastante.

Una corda di un certo tipo può crearti dei problemi seri al braccio,mi si è acuito un dolore alla spalla, mi hanno stravolto quello che di buono avevo trovato nella head.

Settimana scorsa completamete fuori gioco.E tutto per le corde per la voglia di provarle per il dire ce la devo fare.

Errore clamoroso,se una corda / telaio non son fatti per voi non insistete si rischia di farsi male.

Oggi ho ripreso dopo qualche giorno di riposo a rigiocare con quella incordata pacific e miracolo ricomincio a fare quelo che voglio.Come se avessi deviato da un percorso che mi stava migliorando e nel quale sentivo fiducia piena e nel quale mi concentravo solo sui colpi sulla tecnica.

Non è mai troppo tardi per imparare.

Bravo Js, sia a voler provare per toglierti lo sfizio, sia a saperti limitare dalle scelte intriganti, ma esasperate.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da js »

ciccio ha scritto:
js ha scritto:
js ha scritto:Corda alu su prestige.

Ci vuole braccio bisogna star molto bene.Perdonano pochissimo.
Fanno viaggiare di più la palla ma devi spingere.
Non è semplice.

Mi riservo ancora qualche ora ma per ora la considero molto difficile come corda messa sulla head.


Per quello che mi riguarda esito della prova devastante.

Una corda di un certo tipo può crearti dei problemi seri al braccio,mi si è acuito un dolore alla spalla, mi hanno stravolto quello che di buono avevo trovato nella head.

Settimana scorsa completamete fuori gioco.E tutto per le corde per la voglia di provarle per il dire ce la devo fare.

Errore clamoroso,se una corda / telaio non son fatti per voi non insistete si rischia di farsi male.

Oggi ho ripreso dopo qualche giorno di riposo a rigiocare con quella incordata pacific e miracolo ricomincio a fare quelo che voglio.Come se avessi deviato da un percorso che mi stava migliorando e nel quale sentivo fiducia piena e nel quale mi concentravo solo sui colpi sulla tecnica.

Non è mai troppo tardi per imparare.

Bravo Js, sia a voler provare per toglierti lo sfizio, sia a saperti limitare dalle scelte intriganti, ma esasperate.


Bè le sperimentazioni non sono finite e prevedono in ordine ....

1) MSV Focus Hex 1.10 25 Kg

2) Polyfibbre Hitech 1.10 25 Kg

3) Pro Line II 1.20 24,5 Kg

4) Poly MegaForce 1.19 24 Kg

Da buon allievo di Clytus e di Kin.

Vi aggiorno
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Messaggio da Florian »

Manza ha scritto:Ieri sera ho fatto altri due test con 23Kg e 18Kg, ripeto io solitamente uso 25,5Kg, e devo dire che ho riscontrato molto meno controllo rispetto ai 13 Kg della volta precedente, infatti a tali tensioni le corde hanno aumentato l'effetto fionda e non riuscivo a sentire più bene la palla sulla racchetta ("mi scappava via"), per assurdo con 13kg la palla rimaneva più sul piatto corde e riuscivo a sentirla molto meglio, proprio perchè l'effetto fionda era minore.



E' strano, ho sempre sentito il contrario, una corda meno tesa non dovrebbe avere un maggior "effetto fionda"?


Dov'è la verita? :-?



:lol:


P.s: io adoro le corde morbide vecchio stile... :wink:
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