Caratteristiche tecniche racchette, filler, proc. produttivi

Sotto-sezione del forum Area Tecnica dedicata alle Racchette Intermedie o per Principianti
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ciccio
Massimo Carbone
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Messaggio da ciccio »

Da quello che leggo trovo conferma di quello che sento giocando. Racchette buone recenti se ne trovano poche, racchette valide ne trovi qualcuna in piú fra quelle di qualche anno fa con poche eccezioni. Grande sviluppo negli anni 90 per vincere la corsa tecnologica, grande corsa al risparmio nella produzione negli anni 2000 per vincere il lievitare dei prezzi, grande corsa negli anni 2000 per fare marketing con pseudogeniali invenzioni sui materiali che servono solo a farti sembrare vecchie le racchette migliori di fine anni 90.
Questo tipo di mercato é terreno per la nascita di laboratori artigianali molto evoluti che a prezzi molto alti sfornano prodotti che mantengono un'altissima qualitá.
Questo tipo di aziende stanno nascendo o esistono ? ne sai qualcosa kinoko ? O rimangono destinate solo a fornire le grandi e storiche aziende che poi le girano ai loro testimonial o ai laboratori di ricerca interni ?
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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tarie
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Messaggio da tarie »

kinoko ha scritto:..Dario la

?? :D
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Scusa Dario la tastiera giapponese mi fa sempre strani scherzi, non so cosa mi abbia combinato... pero'la parte sulla dunlop e'uscita, non mi sembra avessi scritto altro che è stato tagliato :)

Ciccio quei laboratori di cui parli ci sono, ma di solito sono all'interno delle case costruttrici, non sono indipendenti. Le casi sono le uniche che hanno le dimensioni, la tecnologia, le macchine, le risorse e l'esperienza per fare le racchette su misura ai pro. fare una racchetta come si deve è una cosa super complessa, dalla ricerca al prodotto finale. Inoltre ben sai quanti telai un solo pro consuma, solo le grandi case possono permettersi di produrne cosi'tanti e tenere i costi ragionevolmente bassi.

Sono piccole aziende semi artigianali super tecnologiche dentro le aziende. Per questo che di solito le case piccole e tecniche come Fischer e Volkl lavorano cosi'bene, perche'di solito quelli che fanno le racchette ai pro sono anche quelli che fanno quelle per il mercato.
Negli anni 90 erano la stessa racchetta, adesso attenzione mica vuol dire che i pro hanno sempre racchette diverse dalla nostra, eh. Magari è la stessa. Io parlo di una tendenza generale.

Ad esempio so che Volkl al suo interno fa-faceva le racchette su misura per Mantilla, McEnroe, Stepanek e Korda. Anche quando cambiano sponsor non è detto che per contratto non le ricevano comunque.
Per certo a Stepanek la Volkl glie la fa su misura, come ad esempio Prince la faceva su misura, dal manico al bumper totalmente diversa, a Rafter. La differenza è che nel caso Prince la racchetta di Rafter e quella di mercato èp molto maggiore che fra la racchetta di Stepanek e Korda ed una -per fare un esempio di racchetta ancora prodotta e credo per poco- Volkl DNX 10 Mid. Chi ha provato quest'ultima sa cosa intendo.

Pro Kennex anche fa le racchette su misura per alcuni pro tipo Seppi, ma cambiano pochissimo da quelle che puoi comprare in negozio. E'una casa che lavora davvero bene in produzione e lo riprova la durissima battaglia legale che dovete affrontare con la Federazione per poter produrre il suo sistema Kinetik, dimostrando che le sue sfere erano insacchettate una ad una in microcamere e non infrangevano il regolamento che vieta corpi mobili verso la testa della racchetta ma non in senso trasversale. I risultati parlano da soli, la racchette Pro Kennex sono quasi tutte dei gran prodotti.

Una regola molto generale per il mercato del 2000 è che nelle case grandi i laboratori interni dei pro fanno cose molto diverse da quelle per il mercato, case piccole fanno ancora cose molto vicine, negli anni 90 le stesse identiche. Parlo sempre in generale, le eccezioni ci sono sempre...
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Si vero anche le grandi case ho impressione mantengano un livello qualitativo alto in una-due racchette di punta per tenere alto il nome costruitosi, come per dire "vedete siamo bravi !", salvo poi propinare attrezzi concettualmente anche validi, ma schifosamente fabbricati per altri modelli.
Leggi di mercato purtroppo, chi ha buone racchette in mano se le tenga ben strette, ho l'impressione che nei prossimi anni racchette realmente valide e innovative ne vedremo ben poche, ma vedremo un fiorire di continui discutibili rinnovamenti e un ampliarsi delle gamma che servirá solo a riempire i magazzini dei rivenditori, che giá da ora peró hanno gli scaffali mezzi vuoti perché ben sanno cosa significa riempirsi di "ossi" il negozio, e a confondere le idee all'esercito di sprovveduti.
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biciomac
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Messaggio da biciomac »

una domanda:

ma la prokennex casa madre di dove è? americana o giapponese?
e dove le producono, in cina come tutti?
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Pro Kennex è una casa in origine americana ma poi globalizzatasi al punto che c'e'una Pro Kennex Giappone, Italia, Usa, ecc.

Le racchette sono fatte in Cina come quasi tutte quelle moderne.
La qualità tuttavia è buona rispetto alla media e lo sforzo nella ricerca e sviluppo è evidente. Purtroppo anche nel caso di Pro Kennex si nota un calo qualitativo rispetto al passato.

Alcune case come diceva Ciccio, specie le grandi, investono più risorse e si accollano maggiori costi su uno o due modelli su cui decidono di guadagnare meno per tenere un'immagine qualitativa più alta ed anche dare al cliente una prodotto diverso. E'l'esempio della Pure Storm per Babolat che è di sicuro il telaio più nobile per materiali impiegati.

Nel caso Yonex ad esempio il fatto che la produzione sia in Giappone e non altrove da'vantaggi evidentissimi. Nel caso della casa nipponica la qualità media è molto alta anche se naturalmente si alternano modelli di alta qualità ad altri inferiori, senza una legge o un criterio facile da cogliere. Come spesso capita nelle strategie e filosofoe aziendali giapponesi non vi è una tendenza lineare (un lento e progressivo degrado o sviluppo che sia) ma circolare. Magari escono 3 o 4 prodotti fenomenali, poi il nulla per un paio d'anni poi magari saltano fuori di nuovo prodotti simili. La linea conduttrice è infatti il mercato nazionale e non quello mondiale ed il mercato nazionale giapponese funziona appunto in maniera circolare e non lineare.
Chissa'che presto non torni a furoreggiare la costruzione vacuum... sarebbe il massimo...
Clythus
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Messaggio da Clythus »

Pro Kennex produce da sempre i suoi telai in Taiwan nella Kunnan Enterprise, azienda che fra l' altro produce le Wilson, Babolat ecc... osservando le specifiche richieste dalle ditte.

La potenziale qualità è la stessa il fatto è che per Pro Kennex usano un iter produttivo, per Wilson un altro ancora ecc....

Un esempio simile potrebbe essere il comprare una Seat, ha motorizzazione e cruscotteria Wolkswagen, ma per assemblaggio e cosette varie, non è una Wolkswagen, non so se ho reso l' idea.
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miguel
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Messaggio da miguel »

io ho controllato le mie dunlop 300g hm ed effettivamente sono braided construction......
paoletto2
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Messaggio da paoletto2 »

Io ricordo gianni clerici in una partita che affermo' che agassi le sue racchette se le fa fare da un artigiano di New York e le dipinge come la radical. Cosa che mi sembrava abbastanza plausibile non ostante la mia ignoranza, conoscendo la radical :)
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Alla richiesta domanda di Skorpion "se tu dovessi costruirti una racchetta quale tecniche e materiali sceglieresti":

Questa e'una bellissima domanda ma anche molto difficile da rispondere. Infatti a seconda delle tecniche ed i materiali usati il risultato cambia moltissimo pur rimanendo le suddette tecniche ed i suddetti materiali molto validi. Ad esempio per fare una racchetta con il metodo injection mould della max200g il nylon era necessario perche'reagisse con la grafite. Ma se usi il nylon senza fare l'injection mould ma usi una tecnica piu'tradizionale viene fuori una racchetta troppo morbida sia straticamente che dinamicamente. La rigidita'dinamica alla max200g la dava la tecnica costruttiva, la morbidezza statica il nylon.

io personalmente per rispondere semplicemente userei tecniche vacuum e come materiale il twaron ad esempio. tecnica costosa (fischer, yonex dei tempi d'oro ad esempio) materiale molto molto valido e costoso (Prestige pre Liquimental ad esempio).
Non a caso entrambi sono stati dismessi e non a caso entrambi davano alle proprie racchette caratteristiche uniche ed eccezionali.

Poi ce ne sono altre di tecniche ed altri materiali, di sicuro. Dipende anche da quanto accuratamente ci si lavora ad esempio e da quanto tempo si pensa al progetto, ci si pone un obiettivo, si cerca un continuum con la linea precedente, si fa la racchetta per il pro sentendo le sue indicazioni. Ad esempio la Yonex RDti70, quella rossa col piatto 88 di Krajicek. Fu studiata e testata una vita. Ne usci'un gioiello ma anche una racchetta difficile ed in cui la palla viaggiava meno che in una racchetta di legno a momenti. Ma lo fsorzo e la progettazione furono incredibili, Krajicek ne fu entusiasta e per lui era il massimo. Ovvio, lui era Krajicek, non uno qualunque.

Questo per dire che ci sono molti modi per fare o cercare di fare una buona racchetta, ma prima di tutto ci vuole il desiderio e l'impegno per farlo, se questo c'e' di sicuro si sceglieranno tecniche e materiali all'altezza e soprattutto la si fara' "pensata", non a caso giusto per metterci sopra una grafica accattivante e dare il paint job di turno al pro sotto contratto...
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Messaggio da kinoko »

In risposta a Tarie sulla Vantage:

Dario la VANTAGE è una casa particolare, che fa ottime racchette, usa eccellenti tecniche costruttive ed è molto valida. Data la sua particolarita'qui vengono pregi e difetti appunto "particolari": dei pregi abbiamo parlato, usano grafite braided di prima qualità in altissima percentuale, hanno grandissima attenzione per la finitura, usano un filler riempitivo a posteriori aggiungendo un piccolo step al processo produttivo piuttosto costoso...
Contro:costano molto, non ne trovi usate o in prova, rivenderle è difficile (credo) ed in realta'non è che facciano racchette su misura. Fanno UNA racchetta su misura. La casa ha in realta'un solo modello che puo'essere prodotto con lunghezze diverse, pesi e bilanciamenti diversi, piatti diversi. Per carità ovviamente giocheranno diversamente, ci mancherebbe, ma l' "anima" della racchetta è unica. Infatti la racchetta non si è evoluta perche'la casa non ha le risorse per evolvere il progetto nè il feedback di pro top 100 per correggerla. Per cui o ti piace o no. La racchetta quella è e rimane. A chi piace giura che non riesce a giocare con nient'altro. Altri non ci trovano niente di speciale. Dipende. In generale posso dirti che giocano molto piu'flessibili del dichiarato (rdc70 sembra piu'un 63) e ame pare che perdano un po'di potenza a causa della tecnica di fissaggio del manico in un secondo momento rispetto alla fabbricazione del resto. Questo "due pezzi" in casa vantage -e'solo una mia impressione- fa perdere energia alla palla. Rende anche la racchetta piuttosto confortevole devo dire, ma la palla viaggia poco a mio avviso.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Su richiesta di TROPIX sulle Babolat:

Discorso Babolat.
Gia'varie volte credo sia stato affrontato, specie da Cly, che ha illustrato molto bene la faccenda.

Le Babolat non sono cattive racchette, anzi. In questo campo è quasi impossibile essere assolutistici ma se dobbiamo esprimere un giudizio obiettivo ed assoluto direi che sono ottime racchette. Ecco il perche'.

Babolat vanta una storia ed una penetrazione nel mercato tennis (non avete idea di quanto mi pesi scrivere mercato per intero e non mkt, ma mi attengo alle regole del forum ) assolutamente incredibile. C'e'in giro una bellissima storia della Babolat, su internet la trovate facilmente, leggetela perchè è molto molto interessante ed illuminante.
Babolat aveva un oligopolio fortissimo nel campo corde fra i pro col suo budello, al punto che i pro pagavano le corde esattamente come oggi accade con le Luxilon. La fonte maggiore di introiti per Babolat era vendere budello ai pro e non a noi poveri cristi, che pure lo compravamo. Vi stupite poi se la qualità è eccelsa (e i prezzi pure!!!), i Pro non solo lo usavano (ed usano), ma PAGAVANO per farlo.
Se solo al posto delle corde facessimo pure le racchette, quanto facile sarebbe venderle?.... penetrazione enorme fra i pro e nel mercato, nome noto e solido... distribuzione già presente... FACCIAMO ANCHE LE RACCHETTE!!
pERO ASPETTA, COME SI FA UNA RACCHETTA? le corde le sappiamo fare benissimo le racchette no. E mica possiamo permetterci di sbagliare. Ci roviniamo il nome.
Soluzione. Compriamo il brevetto di una casa di alta qualità e tecnologia ma che sia piccola abbastanza per vendercelo e per non entrarci in concorrenza.... Pro Kennex!
Da qui nacque la Pure Drive e poi venne la fortunatissima (perchè quello fu vero autentico e palese C..O!!!) del Junior Roddick che va a vincere uno slam dopo che il tennis americano sembrava defunto con il vicino addio di Sampras ed Agassi. Che oltretutto gioca un tennis che ben si sposa con l'immagine. Potente, con servizi velocissimi, nell'epoca dei radar che vanno di moda ed il pubblico americano che non va in visibilio per una demivolee ma per una bomba sopra i 230km\h (da qui i radar "ritoccati" che ragazzi non segnano la reale velocità credetemi. Certo che Roddick e company tirano forte ma i 240km\h dei radar di oggi sono i 215-220 di una volta e su questo fidatevi. Ti pare se io con la stessa racchetta, le stesse corde, ma anni di inattività ora servo più veloce di 20km\h rispetto a 15 anni fa? marketing dell'ATP).

Torniamo a Babolat. Se la racchetta la usano tantissimi pro e tantissimi junior non puo'essere cattiva. Infatti non lo era in precedenza la sua progenitrice Pro Kennex. Il fatto è che esplode in concomitanza con una rivoluzione corde\tecnica\superfici che è assolutamente chiave per questo tipo di modello.
I wide Body degli anni 90 di Yonex e Wilson erano simili ma poco si adattavano al gioco dei pro (e quello di conseguenza insegnato nelle accademie e dai maestri) di allora. Lasciamo stare ora questo argomento che non appartiene alla discussione (rivoluzione gioco, corde luxilon superfici) fatto sta che in linea di massima abbiamo piatti piccoli, flessibilità statica\rigidità dinamica, budello, superfici velocissime (ve la ricordate l'erba di Wimbledon anni 80 90 o i tanti tornei indoor sul velocissimo carpet tipo Bercy, Stoccarda, Stoccolma? Se ci fosse stato uno slam carpet indoor Becker avrebbe 4 slam in piu') colpi più piatti (mica c'era il tempo di girare intorno alla palla, lavorarla, fare movimenti ampissimi, solo sullka terra e infatti solo i terraioli giocavano cosi'e spesso avevano racchette più da top spin).
Oggi piatti più grandi, luxilon, spessori maggiori e wide body, superfici molto simili e mediamente lente (quando mai si è visto che wimbledon non è la superficie più veloce degli slam, o che invece di una stagione indoor invernale o autunnale velocissima in europa, ci siano tornei outdoor con cementi lenti in oriente?).

Se ci fate caso queste cose influiscono solo a livello pro dove la superficie, le palle, le corde hanno cambiato il gioco. Fino alla seconda categoria dove la palla viaggia molto meno non cambia molto e le partite vinte dal giocatore old style pro staff e budello e tutti tagli continuano ad equivalere quelle vinte dal moderno pressatore da fondo con luxilon e pure drive. Per cui noi continueremo a vita a discutere se è meglio una pure drive o una pro staff, budello o luxilon, andare a rete o picchiare da dietro, perchè i cambiamenti che per i pro sono stati enormi a noi cambiano poco. Certo, invece che giocare sulla terra giocate sul parquet ed in queste condizioni limite persino per un quarta cxtegoria conta la superficie che si adatti al proprio gioco.

Per cui le Pure Drive trovano il loro impiego ideale (in campo pro eh...) con corde che trasferiscono meno spinta come le Luxilon, con movimenti più ampi e veloci generano più spin su superfici e con palle che consentono questo gioco. Prima non c'erano le condizioni perchè accadesse, se non sulla terra. Ma oggi che gli australian open giocano più lenti che la terra di Amburgo, che wimbledon corre meno degli us open, avere la tecnica moderna con i set up piatti grandi e corde luxilon paga più di una volta e in quasi tutti i tornei, per cui giocatori che una volta avrebbero vinto solo sul rosso ora si fanno valere ovunque.

A noi importa poco ripeto, per cui dipende solo da come giochiamo, se più classico o più moderno, ma soprattutto a mio avviso da quanto veloce va la testa della nostra racchetta. Un piatto grande è più difficile da velocizzare di uno piccolo, allo stesso tempo con swing ampi e velocissimi consente di più superfice per imprimere top spin e più margine di errore perchè lo sweet spot è più grande, e di corde meno reattive che consentano quell'energia di trasferirsi in rotazione più che in velocità longitudinale, isomma di creare le moderne traiettorie di palla "a uovo" dove la palla fila velocissima e sembra uscire poi improvvisamente cade ad un passo dalla riga e rimbalza altissima.
Al contrario se quella velocità della testa non c'e', se si colpisce più frontale e piatto, raso, teso e si alternano soluzioni violente ad altri tocchi in cui non si picchia, un piatto grande super rigido e potente intralcia, la corda dura non risponde, gli spessori estremi infastidiscono.

Ripeto a noi frega poco della moderna rivoluzione tennistica perchè la velocità di scambio per noi è bassa comunque. Però quella che nei pro è avvenuta ha portato comunque i maestri ad insegnare tecniche diverse. Se ci è stata insegnata una tecnica moderna può essere che una pure drive (che magari è stata la nostra prima racchetta agonistica) con corde luxilon si sposi bene col nostro gioco. Ma non vuol dire che la Pure Drive sia la racchetta più potente o migliore ecc...
Allo stesso tempo per chi ha imparato la tecnica classica e continua a giocare così la Pure Drive non dice nulla anzi intralcia ed infastidisce come lo facevano i Wide Body di 15 anni fa e che usava la Seles.

Per cui non hanno senso le affermazioni "le Pure drive fanno schifo" o "le Pure Drive sono le migliori racchette".
Se parliamo all'unico livello di obiettività che ci è consentito, ovvero quello costruttivo vi assicuro che progettualmente la Pure Drive è un eccellente brevetto Pro Kennex. I materiali non sono i migliori, la rigidità è assoluta sia statica che dinamica e si trasferisce molto sul braccio. A molti crea fastidi, a molti pro ha creato fastidi, ma vuol dire poco, tante altre ottime racchette lo fanno. La racchetta è molto efficace e sincera e questa sua "brutalità" piace molto a molti perchè molto efficace per un certo tipo di gioco specie con swing ampi e veloci, top esasperati e corde luxilon.

Oltretutto Babolat si trova in una soluzione sempre vincente: spesso chi usa Luxilon (e non babolat) usa pure drive, e chi usa una racchetta piùclassica usa ancora il suo budello vs.
Ma il cash flow di Babolat è alto e intelligentemente la casa investe in ricerca e sviluppo, oltretutto c'e'grande feed back dai pro.
La casa crea i suoi ottimi mono per rivaleggiare luxilon e sviluppa il progetto Pro Kennex creando la Aero Pro di Nadal. Non è ancora in grado di fare un'ottima racchetta da zero ma sviluppa bene la base che ha.
Allo stesso tempo sfruttando l'esperienza nel campo corde crea il sistema grommet woofer (molti continuano a preferire le prime senza, "dure e pure") che a me personalmente piace molto. Piccoli passi incrementali.
Dopo anni finalmente la casa impara a camminare con le proprie gambe e creal la Pure Storm e lo fa tutto da sola. Ma la ricerca c'e' e adesso che il progetto non è quello che si era sicuri essere ottimo di pro kennex la casa vuole essere sicura non sia un flop e si impegna e ci mette materiali più pregiato che nella Pure Drive. Ecco l'impiego di grafite braided ad esempio. E'il debutto babolat nel campo delle racchette più classiche ma adattate al gioco moderno. La racchetta è ottima ed il successo sia fra i pro che nel mercato anche. E'la pure storm.

Secondo me la Aero Pro Drive di Nadal è la racchetta più difficile da usare perchè molto dura (quel sistema di razze triangolari la rende davvero dura e cattiva) per cui secondo me si adatta quasi esclusivamente a che colpisce la palla davvero forte con swing ampi e molto veloci. La Pure Drive che pure è di questo genere rimane un filo più facile un filo meno specifica un filo più utilizzabile. La pure storm è per un giocatore dal gioco moderno ma più classico e meno esasperato, secondo me molto più facile ed universale, oltre che più gentile grazie ai materiali migliori con cui è costruita (a livello progettuale ripeto la gamma Pure non difetta in nulla).
La scelta va al proprio gioco. Se io giocassi esattamente come Nadal troverei probabilmente la Aero la più efficace, e cosi'via. Ragazzi basta guardare i pro che la usano per farsi un'idea (in scala enorme rispetto a noi formiche) del gioco a cui si adatta. Non sono paint job, sono vere Babolat quelle. A livello femminile dove impera il gioco moderno seppur non ai livellki di nadal infatti la aero non la usa nessuno ma la pure drive tantissime giocatrici. Fra i junior pure. Chi è passato ad un gioco più moderno da un gioco classico con la Storm si trova benissimo.

Io personalmente con la Pure drive e aero non so dove colpire la palla, non mi trovo proprio. Con la Storm molto di più, specie l'ultima che è ancora più pregiata nei materiali e più flessibile e gentile. Uno che picchia fortissimo come Gonzales ad esempio è rimasto alla Storm vecchia perchè era più rigida ed efficace. Il suo dritto arrotato e pesantissimo ci dicono il perchè. Ma il suo rovesco più classico ci dicono perchè non usa una Pure Drive.

Nulla è casuale e a tutto c'e'una spiegazione. Analizzate con obiettività il vostro gioco, le vostre sensazioni e, perchè no, anche come una racchetta viene fatta e cosa c'e' dentro. guardatevi intorno anche.
Non vi stupirete più se uno che si trova bene con una ne disdegni un'altra. Come le donne: a chi piace la rossa, la bruna, la mora... la brutta però non piace a nessuno così come la racchetta ciofeca (scusate l'ardito paragone finale ).
Clythus
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Messaggio da Clythus »

La Pure Drive è stata recensita più volte qui dentro, come dicevo, è un telaio inventato da Pro Kennex, la vecchia Pro Kennex Destiny, telaio che provai parecchi anni fa, tipo nel 96 mi pare, era molto bella, nera e rossa, ne ricordo la potenza di spinta notevole e immaginavo si sarebbe diffusa parecchio.

I nanotubi non erano però una novità già allora, si erano visti pure nel modello Ace, successo zero.

Babolat ha saputo portarla al successo prima con Moya, poi da lì l' hanno adottata in moltissimi, da Corretja, Escudé, Arthurs, e tantissimi altri.

E' ancora stampata dalla Kunnan Enterprises ( Pro Kennex ), se ci si ricorda la prima versione della Pure Drive, era in tutto e per tutto una Destiny, quella con le razze colorate con quelle specie di saette, poi la versione Team era già un gradino sotto a livello di rifiniture, sempre fatta bene ma molto meno.

Chi vuol veramente provare quelle che sono le specifiche e le sensazioni richieste da questo telaio dovrebbe fare un giro con questa:



Immagine



Allora credo capirebbe perché non gradisco molto le PureDrive.
Immagine

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Messaggio da biciomac »

quella è la racchetta che usa andrea agazzi, ottimo seconda categoria!

a parte che è extralunga!!!
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Messaggio da apassante72 »

E' possibile avere informazioni sulla Tecnifibre (storia dell'azienda, ma soprattutto livello qualitativo e tecnologico delle racchette)?
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Messaggio da kinoko »

Su Tecnifibre non sono molto ferrato, diciamo che si intuisce il desiderio di fare la stessa mossa di Babolat e sfruttare le economie di scopo e la penetrazione nel mercato grazie alle corde per ottenere lo stesso successo bi Babolat.
Tecnifibre pero'non aveva la stessa penetrazione a livello corde e naturalmente non ha avuto il colpo di fortuna Babolat ebbe col giovane Roddick.
Per questo sta sponsorizzando molti giovani, nella speranza che succeda lo stesso.
Sempre sulla scia di Babolat adotta un telaio abbastanza sperimentato, un vecchio stampo molto noto fra i pro e che pare abbia acquistato quando Balake era sull'orlo di essere sponsorizzato da loro. Poi quando l'americano prese altri lidi per ingaggi piu'cospicui pare Tecnifibre si sia trovata con gli stampi che gli avevano promesso ma non il giocatore.

Io non le ho provate e ho sentito pareri contrastanti sulla qualità costruttiva delle racchette. Con certezza non saprei dire...
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Messaggio da picchio000 »

biciomac ha scritto:quella è la racchetta che usa andrea agazzi, ottimo seconda categoria!



Un nome...un destino!!!!! :lol: :lol:

Scusate l'OT #1#
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da Clythus »

Tempo fa mi era stato chiesto un articolo sulle insidie esterne che danneggiano corde e telai, in quell' occasione ho avuto modo di scrivere qualcosa su come è fatto un telaio, non si scende troppo nello specifico ma può far luce sul discorso: fibre/leganti.

L' immagine è spezzata in due perché non entrava tutto nello scanner

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Messaggio da PKK »

Come si calcola l'inerzia di un telaio? ....è sufficiente conoscerne peso e bilanciamento,oppure ci vuole obbligatoriamente un macchinario per calcolarla?
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Messaggio da apassante72 »

Se ne è parlato in dettaglio all'inizio di dicembre nel topic 'Accessori per il tennis'.
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PKK
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Messaggio da PKK »

Un breve accenno.....
Sul sito usrsa ci sono dei tools per calcolare anche il swingweight....gli avete mai provati?
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PKK
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Messaggio da PKK »

SW = m[(PT^2/40.28 ) - (P^2/1000) + (Y^2/1000)]

where:

m = mass of the racquet in grams

P = distance in cm from the balance point to the bottom edge of the cross string used as support

T = period in seconds

BP = distance in cm between the balance point and the butt cap

Y = BP - 10.16 cm = distance in cm from the balance point to a point 10.16 cm (or 4") from the buttcap


Ho trovato questa formuletta....può essere utile?
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tarie
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Messaggio da tarie »

P periodo di cosa?
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Messaggio da ciccio »

tarie ha scritto:P periodo di cosa?


L'appendono a un perno Tarie, la lasciano andare e misurano il tempo, è il famoso periodo del pendolo di cui si parlava nell'altro topic, il tempo impiegato a tornare nella posizione di partenza.
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Messaggio da tarie »

ciccio ha scritto:
tarie ha scritto:P periodo di cosa?


L'appendono a un perno Tarie, la lasciano andare e misurano il tempo, è il famoso periodo del pendolo di cui si parlava nell'altro topic, il tempo impiegato a tornare nella posizione di partenza.

Ah beh ok,detta cosi si,ma la formula da sola ci facevo poco.
Studio ingegneria anche io,qualcosa capisco :D e nei libri vogliono sempre ste benedette condizioni iniziali :lol:
Renudo
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Messaggio da Renudo »

Ciao a tutti.
Innanzitutto i miei complimenti a kinoko per le interessantissime informazioni.
Tra l'altro sono un felice possessore di telai come la Prince Graphite ed alcune Vantage e leggere quanto spiegato mi è stato di molto conforto nel confermare che la differente qualità di alcuni prodotti non è solo dovuta ad un decadimento senile che mi faceva apprezzare solo quelli della mia generazione (sono 40 quest'anno) ma trova effettivamento riscontro nei differenti processi produttivi.
Vengo al dunque.
Questa mattina mentre mi trovavo al Circolo in attesa del mio socio stavo curiosando in una sorta di cimitero dei telai dove si trovano accatastate una ventina di racchette di cui nessuno ha mai saputo spiegare la provenienza ma che, per qualche motivo, non vengono butttate.
Per farla breve in mezzo ad un sacco di pattume la mia attenzione è stata attirata dal giallo di una Fischer Vacuum Pro 98 Revolution, in condizioni più che discrete, finita chissà come nel mucchio.
Inutile dire che me la sono immediatamente infilata in borsa, con tanto di ringraziamento del gestore, nella speranza che si trattasse di uno di quei Dom Perignon che citava kinoko.
Che aggiungere? Vi metto alcune foto ed aspetto con ansia il responso...

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Immagine

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Dimenticavo i dati tecnici:
Piatto: 98
Peso: 320gr
Bilanciamento: 315mm
Lunghezza 71cm!!!
Ovviamente Made in Austria
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Racchetta molto usata dai Pro sotto vari paint job tempo fa e forse anche ora da qualcuno. Immagina di prendere una ferrari (le Vacuum agonistiche 90 e 98) e meterci un doppio turbo (profilo allargato e lunghezza esagerata).

Racchetta eccezionalòe a suo modo, estrema se vogliamo, a me la ferrari piace cosi'e non mi sognerei mai di metterci un doppio turbo, ma per gli amanti del genere (bombardieri da fondo, giocatrici di tour nelle prime 50 del mondo, ecc..) questa è una gran racchetta.

Ha la tecnica Vacuum, la Ceramica, insomma tutti gli attributi giusti... e... esagerata appunto... ma chi ci giocava non trovava neiente di meglio, questo è sicuro. un perfetto incrocio fra agonistica di qualità e bombardiera...
Renudo
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Messaggio da Renudo »

Hai fatto di me un uomo felice! :D
Ho sempre avuto un debole per i telai che mi complicano la vita, adesso potrò anche rispondere:"Si, impegnativa. Però come qualità non ha paragoni!" :wink:
A questo punto permettimi di approfittarne ancora un pochino...
Grip in cuoio, quello non si discute, ma le corde?
Pensavo ad un budello a 26/25Kg...
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Su questo non ci piove. Devi essere avezzo pero'innanzitutto ai telai cosi'lunghi... Poi picchiarci di brutto ed imprimere il giusto spin... Insomma devi avere il giusto gioco per quella racchetta. Se poi ti ci trovi cercarne almeno un'altra per fare la coppia
Renudo
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Messaggio da Renudo »

Normalmente gioco con telai da 70cm spero quindi di non risentire troppo della differenza in lunghezza.
Per il tipo di gioco invece, cercando spesso la rete, la vedo un po' più dura.
Comunque, considerando anche quanto l'ho pagata :D , direi che merita di giocarci almeno un po' nella speranza che non mi piaccia troppo perchè trovarne un'altra per fare la coppia la vedo molto dura...
Grazie ancora per le informazioni. :wink:
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Messaggio da _skunk_ »

ReKal ha scritto:Hai fatto di me un uomo felice! :D
Ho sempre avuto un debole per i telai che mi complicano la vita, adesso potrò anche rispondere:"Si, impegnativa. Però come qualità non ha paragoni!" :wink:
A questo punto permettimi di approfittarne ancora un pochino...
Grip in cuoio, quello non si discute, ma le corde?
Pensavo ad un budello a 26/25Kg...



Gran bella racchetta, ne ho 2 pure io, buona in tutte le posizioni del campo, io mi ci son trovato benissimo con un multi della klip a 26 kg, ultimamente dove faccio incordare le racchette mi han montato un toalson gold alla stessa tensione, era la prima volta che provavo questa corda e son rimasto molto molto soddisfatto.
Queste racchette le si possono comperare in rete su ebay, c'e' un rivenditore che fa dei prezzi molto buoni.
Saluti.
Renudo
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Messaggio da Renudo »

_skunk_ ha scritto:
ReKal ha scritto:Hai fatto di me un uomo felice! :D
Ho sempre avuto un debole per i telai che mi complicano la vita, adesso potrò anche rispondere:"Si, impegnativa. Però come qualità non ha paragoni!" :wink:
A questo punto permettimi di approfittarne ancora un pochino...
Grip in cuoio, quello non si discute, ma le corde?
Pensavo ad un budello a 26/25Kg...



Gran bella racchetta, ne ho 2 pure io, buona in tutte le posizioni del campo, io mi ci son trovato benissimo con un multi della klip a 26 kg, ultimamente dove faccio incordare le racchette mi han montato un toalson gold alla stessa tensione, era la prima volta che provavo questa corda e son rimasto molto molto soddisfatto.
Queste racchette le si possono comperare in rete su ebay, c'e' un rivenditore che fa dei prezzi molto buoni.
Saluti.


Anche su consiglio di kinoko ho fatto montare un budello Gamma calibro 1.30 a 26/25 solo che sono all'estero per lavoro e non potro' provarla prima di sabato... ...una rabbia!
Grazie per la dritta di ebay, vado subito a dare un'occhiata.
Per curiosità, qual'è il tuo livello?
Devo ammettere che essendo una schiappa temo di non riuscire a giocarci o meglio di non riuscire a sfruttarne appieno il potenziale.
Vabbè, sabato e domenica ci gioco poi, se non mi si è staccato il braccio, vi racconto com'è andata.
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Messaggio da tarie »

Posto qui visto che se ne era parlato in "racchette agonistiche"..domanda:
cosa comporta/cambia un ponte a 3 o a 4 ed il fatto che al cuore ci siano gli svasi o meno?
Non voglio sapere quale è meglio,ma solo che differenze ci sono. :D
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Messaggio da biciomac »

Clythus ha scritto:Pro Kennex produce da sempre i suoi telai in Taiwan nella Kunnan Enterprise, azienda che fra l' altro produce le Wilson, Babolat ecc... osservando le specifiche richieste dalle ditte.

La potenziale qualità è la stessa il fatto è che per Pro Kennex usano un iter produttivo, per Wilson un altro ancora ecc....

Un esempio simile potrebbe essere il comprare una Seat, ha motorizzazione e cruscotteria Wolkswagen, ma per assemblaggio e cosette varie, non è una Wolkswagen, non so se ho reso l' idea.


quindi più cura e qualità in prokennex o wilson?
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti
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Messaggio da kinoko »

tarie ha scritto:Posto qui visto che se ne era parlato in "racchette agonistiche"..domanda:
cosa comporta/cambia un ponte a 3 o a 4 ed il fatto che al cuore ci siano gli svasi o meno?
Non voglio sapere quale è meglio,ma solo che differenze ci sono. :D



Il ponte è un po'l'anima della racchetta, specie in termine di "feel", è dove il piatto ed il fusto si incontrano, il raccordo fra le corde e l'attrezzo. Va da sè che pur all'interno di un complesso fatto di numerose parti tutte importanti, il ponte svolga una funzione delicata ed importante. Il suo spessore, la sua consistenza, il modo con cui si raccorda alle razze, tutto influirà sulle torsioni del piatto e sulle sensazioni trasmesse al fusto.

Gli svasi che collegano ponte e razze danno due indicazioni di massima. Una è una conseguenza di quella che puo'essere una componente importante, ovvero il fatto che il ponte e le razze abbiano sezioni di dimensioni (e forma) differenti. Questo avviene quasi sempre perchè poche racchette hanno spessori inferiori ai 22, 21, 20 o 19 ... mm. Oggigiorno le racchette sono mediamente più spesse che in passato. Ma il ponte, per consentire di continuare a "sentire" la palla anche in profili maggiorati, altrettanto frequentemente è più sottile. Guardate ad esempio alcune Babolat profilate. Hanno un ponte molto sottile e si intuisce il lavoro progettuale che c'e'dietro.

Un ponte sottile consente di percepire molto meglio le flessioni del piatto corde e di indirizzare molto meglio la palla in senso longitudinale, ovvero di avere maggiore sensibilità nella profondità dei colpi. Soprattutto in tacchette profilate\rigide\potenti, ci vuole un cuore che faccia da pannello di controllo che colleghi corde e braccio e ci consenta di "sentire" la profondità del colpo. Se il ponte di una Aero Pro Drive fosse spesso come razze e piatto sarebbe mooolto difficile per un agonista che colpisce forte, ma anche per chi gioca di tocco, avere la percezione della profondità del colpo.
Al contrario racchette con profilo costante e mediamente più sottile a volte hanno ponti di misura eguale al resto, pertanto gli svasi NON SONO NECESSARI (gli svasi come conseguenza e non come causa di un fenomeno). Non sono necessari per due motivi. Il primo è che magari sono già abbastanza sottili perche'tutto è già sottile. Il secondo è che magari visto che tutto è più sottile un ponte sottile non serve più, anzi un ponte un filo più spesso (relativamente) dà sensazione di maggior fermezza.

Gli svasi inoltre (voluti o necessari perchè la racchetta è profilata) creano comunque una sorta di "interruzione" fra ponte e razze, che interferisce con la sensibilità. creano anche maggior rigidità, perchè il veriare della sezione con delle curvature ellittiche comporta sempre una maggior resistenza torsionale. Questo, naturalmente relativizzato ad un complesso di altre concomitanti caratteristiche (racchetta molto morbida, racchetta molto rigida, ecc.ecc....) influisce anch'esso nel feel.

Ad esempio, è una delle componenti che cambia, eh, non l'unica ma è un esempio, la K-90 rispetto alla PS88 ha gli svasi laddove la PS85 no. Questa sarà una (non l'unica) delle cose che potrebbero dare alla PS85 maggior sensibilità.
La iPrestige MID rispetto a tutte le altre Prestige Mid compresa l'attuale MG ha gli svasi e rimane più secca, più asciutta, rispetto alle altre (ripeto non solo per questo ci sono mille altre cose che possono portare la racchetta ad andare in direzioni opposte oppure accfentuare ancora di più cio'che gli svasi comportano).

Il discorso ci ricollega alle razze ed ai ponti a 4 o a 3 passaggi.

Le corde non lavorano in modo totalmente indipendente fra di loro, anche se ad occhio sembrano esserlo. Non è che si muovano come dei serpenti tirandosi appresso le altre, però quando la palla colpisce il piatto coinvolgendo direttamente 4 o 6 o 8 corde, anche le altre immediatamente vicine pur se non coinvolte subiscono trazioni dovute alle flessioni del telaio e del piatto corde.

In particolare le corde più importanti come è facile immaginare sono le centrali, che corrispondono alla zona di impatto ideale della palla, sono le più lunghe, sono quelle che trasferiscono di più le sensazioni ecc.ecc.. Anche un semplice vibration dumpener influenza molto non solo il suono ma anche le sensazioni e persino la capacità repulsiva delle corde. Metterlo anche se di poco toglie un po'di spinta, sappiatelo.
Ora, in una racchetta col ponte a tre le due corde centrali sono immediatamente "collegate", passano nello stesso grommet (ovviamente ognuna nel suo foro, solo che i due fori sono immediatamente collegati da un unico canale di plastica) queste due corde lavorano quasi come una sola. Le due coppie immediatamente a lato saranno un po'meno coinvolte dalla flesione del piatto corde.
In un ponte a 4 le due corde centrali appartengono a grommet distinti, pertanto se una palla colpisce le due corde centrali saranno le 4 centrali ad essere immediatamente coinvolte direttamente. E'una questione di sensazioni, si percepirà la flessione del piatto corde un po'più sotto la lente di ingrandimento e siccome le corde centrali sono le prime responsabili della spinta e della profondità della palla, è come avere uno schermo più ampio in cui osservare quanto lontano la palla andrà. Non influisce su quanto lontano la palla va ma su percepire questa profondità.

E'sicuramente un vantaggio in più ma non è detto in assoluto che a tutti piaccia. Ad alcuni può disturbare sentire tanto la flessione del piatto corde, alcuni potrebbero avere già sufficiente sensibilità, pertanto percepire meglio le cose in generale con un ponte a tre. Un ponte a tre magari dà loro miglior percezione quando colpiscono la palla appena un filo fuori dallo sweet spot perchè le due corde centrali vengono coinvolte meno pertanto capiscono meglio quando la palla non le tocca direttamente. Due sensazioni appena leggermente diverse ma che possono influire sul panorama generale di come si sente la palla con un determinato attrezzo.

Un altro argomento collegato e direttamente conseguente è quanto larghe siano le razze. Razze che abbraccino il piatto in modo più largo, più ampio, ovviamente fanno quello che abbiamo descritto prima col ponte. Allargano il cuore ad una zona più ampia del piatto corde.

Questo puo'dare maggior sensibilità a chi ne ha poco o a una racchetta che ne ha poca, ma allo stesso tempo darne troppa e pertanto meno netta, a chi ne ha tanta e far sentire meno i colpi decentrati. A volte in un oversize è la conseguenza di un piatto inevitabilmente più largo.
Razze più larghe influiscono sulla rigidità torsionale, aumentando la resistenza alle torsioni del piatto corde.
Possono influire nella sensazione di maneggevolezza del tutto dando sensazione di essere più o meno maneggevole.

Faccio l'esempio pratico, per me positivo ma perchè a me piace così, dela mia Prestige MG Mid.
La racchetta ha un piatto piccolo e delle razze pertanto in senso assoluto non troppo allargate. Questo dà sensazione di grande maneggevolezza, leva più concentrata, sensazioni più dirette. Allo stesso tempo però è un ponte se non in senso assoluto (perchè è un mid e per definizione stretto) ma relativo (per un mid) largo, a quattro passaggi. Questo "esplode" lo "schermo" con cui si "vede" la profondità di palla. Immaginate una moderna macchina fotografica digitale dove il corpo macchina ha il pregio di essere piccolo e compatto ma allo stesso tempo lo schermo enorme rispetto alla macchina ed occupa un po'tutto lo spazio disponibile, unendo il meglio dei due mondi.

La MG Prestige Mid inoltre è tutta sottile (19mm costanti) pertanto super sensibile ed il ponte sottile quanto la racchetta, pertanto non troppo (fermezza) ma in assoluto sottile (19mm perchè tutto il resto è sottile) gli svasi non sono necessari e non ci sono nemmeno aggiunti (come nella K-90 dove non sono necessari ma sono presenti) e questo conferisce grande uniformità ed evita "salti" nel trasmettere sensazioni fra ponte, razze e fusto.

Questo è un esempio dei pregi che io riscontro nella mia racchetta parlando di ponti, razze, passaggi di corde e svasi. Ma è quello che piace a me. Tra l'altro in un altra racchetta completamente diversa anche a me potrebbero piacere cose diverse che si integrano meglio in un complesso di caratteristiche differenti. Certo non posso che riscontrare una grande coerenza progettuale e costruttiva, ma che di solito, piaccia o meno il modello, è presente in quasi tutte le racchette agonistiche, laddove invece le non agonistiche a volte sono fatte un po'a caso senza un gran lavoro progettuale dietro ( e ripeto qui non si parla di racchette "facili" o "difficili" ma meglio o peggio progettate, pensate).

In senso assoluto ponti a 3 o 4, steli larghi o stretti, spessori sottili o meno, non hanno vantaggi o svantaggi, ma dipende da come sono progettati nell'insieme e soprattutto dalle caratteristiche e preferenze dell'utente se piacciano o meno in un modo o in un altro.

Pensate ad esempio all'utilizzo dei "power pad" i supporti di cuoio a volte interposti fra grommet e corda di solito proprio nei passaggi del ponte (vedi sampras o federer). Influiscono, come influiscono i woofer babolat o altri sistemi. Non sono buoni o cattivi, dipende da quello che cerchiamo.
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tarie
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Messaggio da tarie »

Grazie Antonio,bellissima spiegazione!Ma come le sai tutte queste cose? :o
Sulla mia Aerogel200 ho notato che il ponte è un po piu sottile di tutto il resto,però non ha quegli svasi tipo k-90 o i.prestige.
Se posso chiedere..i power pad che funzione hanno?di protezione della corda?sono riutilizzabili?
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Messaggio da kinoko »

tarie ha scritto:Grazie Antonio,bellissima spiegazione!Ma come le sai tutte queste cose? :o
Sulla mia Aerogel200 ho notato che il ponte è un po piu sottile di tutto il resto,però non ha quegli svasi tipo k-90 o i.prestige.
Se posso chiedere..i power pad che funzione hanno?di protezione della corda?sono riutilizzabili?


Un po'sono cose imparate bazzicando ingegneri e mondo dei brevetti, tennisti e tecnici, fabbriche e progettisti. Un po'sperimentate da me e ricercate su libri, internet, documentazioni varie. Un po'di passione per il tennis, un po'per l'ingegneria dei materiali, un po'il caso e la fortuna :wink: e anche molto imparato da questo forum, eccezionale :)

I power pad non sono riutilizzabili, perchè si posizionano prima di tendere la corda, poi sotto tensione vanno ad occupare gli spazi fra corda e grommet o telaio in modo molto molto stretto ed è anche l'unico modo perchè funzionino correttamente.
Una prima funzione è puramente pratica per proteggere la corda soprattutto in racchette senza grommet.
La funzione ai fini del gioco invece è molteplice. I power pad assorbono moltissime vibrazioni dalle corde cui vengono applicati, senza diminuire la capacità di spinta della corda come un dumpener. Anzi allungando la corda di qualche millimetro le danno maggior effetto trampolino e quindi magior spinta.
Diciamo che la ragione fondamentale per cui si usano è in realtà quella delle sensazioni. Chi ci è abituato come Federer e Sampras percepirebbe sensazioni molto diverse senza, per cui continua ad usarli.
A me ad esempio non piacciono in racchette con i grommet perchè mi tolgono sensibilità (come anche i dumperner che non uso mai), non voglio interferenza alcuna. Mentre mi piace la loro azione su racchette senza grommet (come la Max200G) dove l'interazione fra telaio e corde è già così accentuata che i tre passanti centrali dotati di power pad non mi danno fastidio, anzi.
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Messaggio da tarie »

kinoko ha scritto:
tarie ha scritto:Grazie Antonio,bellissima spiegazione!Ma come le sai tutte queste cose? :o
Sulla mia Aerogel200 ho notato che il ponte è un po piu sottile di tutto il resto,però non ha quegli svasi tipo k-90 o i.prestige.
Se posso chiedere..i power pad che funzione hanno?di protezione della corda?sono riutilizzabili?


Un po'sono cose imparate bazzicando ingegneri e mondo dei brevetti, tennisti e tecnici, fabbriche e progettisti. Un po'sperimentate da me e ricercate su libri, internet, documentazioni varie. Un po'di passione per il tennis, un po'per l'ingegneria dei materiali, un po'il caso e la fortuna :wink: e anche molto imparato da questo forum, eccezionale :)

I power pad non sono riutilizzabili, perchè si posizionano prima di tendere la corda, poi sotto tensione vanno ad occupare gli spazi fra corda e grommet o telaio in modo molto molto stretto ed è anche l'unico modo perchè funzionino correttamente.
Una prima funzione è puramente pratica per proteggere la corda soprattutto in racchette senza grommet.
La funzione ai fini del gioco invece è molteplice. I power pad assorbono moltissime vibrazioni dalle corde cui vengono applicati, senza diminuire la capacità di spinta della corda come un dumpener. Anzi allungando la corda di qualche millimetro le danno maggior effetto trampolino e quindi magior spinta.
Diciamo che la ragione fondamentale per cui si usano è in realtà quella delle sensazioni. Chi ci è abituato come Federer e Sampras percepirebbe sensazioni molto diverse senza, per cui continua ad usarli.
A me ad esempio non piacciono in racchette con i grommet perchè mi tolgono sensibilità (come anche i dumperner che non uso mai), non voglio interferenza alcuna. Mentre mi piace la loro azione su racchette senza grommet (come la Max200G) dove l'interazione fra telaio e corde è già così accentuata che i tre passanti centrali dotati di power pad non mi danno fastidio, anzi.

Capito,grazie!
Quindi se diciamo un giorno volessi fare una prova,me li posso creare da me anche tagliando dei quadratini dal cuoio dei grip avanzato,giusto?
Sono curioso solo perchè nella prestige non usavo il dampener,sulla dunlop all'inizio si,ora no,diventava troppo muta,però vibra leggermente(niente di tragico! :D )
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Messaggio da kinoko »

basta che lo chiedi al tuo incordatore e dovrebbe fartelo lui. Se incordi da solo chiedi a Cly...
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ReKal ha scritto:Ciao a tutti.
Innanzitutto i miei complimenti a kinoko per le interessantissime informazioni.
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Che aggiungere? Vi metto alcune foto ed aspetto con ansia il responso...

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