"L'angolo dei maestri", parliamo di tecnica

Sotto-sezione del forum Area Tecnica dedicata alla tecnica e alla tattica
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archi66
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Messaggio da archi66 »

ciao a tutti,

volevo chiedere info su questi elastici di cui parlate per migliorare il dritto : mi riferisco in particolare a quello legato ad altezza gomito e sul cuore della racchetta....

serve di più al bloccaggio del polso oppure al finale/chiusura del colpo ??
avete modo di postare qualche link dove si possano reperire acquistandoli da internet oppure si possono autocostruire ?

grazie in anticipo :) :)
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

archi66 ha scritto:ciao a tutti,

volevo chiedere info su questi elastici di cui parlate per migliorare il dritto : mi riferisco in particolare a quello legato ad altezza gomito e sul cuore della racchetta....

serve di più al bloccaggio del polso oppure al finale/chiusura del colpo ??
avete modo di postare qualche link dove si possano reperire acquistandoli da internet oppure si possono autocostruire ?

grazie in anticipo :) :)


Autocostruisci pure, rimedia un bell'elasticone e sei a posto.

La funzione è quella di tenere il polso in posizione corretta prima durante e dopo il colpo quindi interessa tutto lo swing e in misura riflessa anche il gioco di gambe perchè limitando la possibilità di correzione di polso (vizietto di chi ha i piedi pigri) costringe ad una ricerca della palla più attiva.
archi66
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Messaggio da archi66 »

Satrapo ha scritto:
Autocostruisci pure, rimedia un bell'elasticone e sei a posto.

La funzione è quella di tenere il polso in posizione corretta prima durante e dopo il colpo quindi interessa tutto lo swing e in misura riflessa anche il gioco di gambe perchè limitando la possibilità di correzione di polso (vizietto di chi ha i piedi pigri) costringe ad una ricerca della palla più attiva.


avresti qualche foto dettagliata del suddetto attrezzo ???
giusto per rendermi conto delle dimensioni e i particolari....

grazie e ciao
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

ciccio ha scritto:.....e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !...


Questo aspetto non l'ho mai considerato....da oggi in poi ci farò caso!!!

Spulciando tra il web ho trovato questo sito, in inglese, ricco però di spunti e di immagini.

http://www.revolutionarytennis.com
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da picchio000 »

archi66 ha scritto:
Satrapo ha scritto:
Autocostruisci pure, rimedia un bell'elasticone e sei a posto.

La funzione è quella di tenere il polso in posizione corretta prima durante e dopo il colpo quindi interessa tutto lo swing e in misura riflessa anche il gioco di gambe perchè limitando la possibilità di correzione di polso (vizietto di chi ha i piedi pigri) costringe ad una ricerca della palla più attiva.


avresti qualche foto dettagliata del suddetto attrezzo ???
giusto per rendermi conto delle dimensioni e i particolari....

grazie e ciao


Ti ho mandato il link in mp...non sapevo se potevo postarlo.
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Messaggio da ciccio »

picchio000 ha scritto:
ciccio ha scritto:.....e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !...


Questo aspetto non l'ho mai considerato....da oggi in poi ci farò caso!!!

Spulciando tra il web ho trovato questo sito, in inglese, ricco però di spunti e di immagini.

http://www.revolutionarytennis.com

'peta che mi spiego meglio allora

Quando si pone il piede d'appoggio del colpo, il destro, e si da' la spalla alla rete la tendenza è per facilitare la preparazione della posizione porre il piede parallelo alla rete, ma è uno degli errori più banali che si compiono.
Se questo facilita la preparazione compromette però l'esecuzione. Il peso del corpo, peso della velocità del braccio, peso delle ginocchia che si rialzano trovano nel piede in parallelo un ostacolo, non un perno su cui scaricare verso la rete. Se al momento dell'impatto non troviamo nel piede d'appoggio un perno equilibrato, il peso non va dall'altra parte, ma per mantenerci in equilibrio, blocchiamo di forza la dinamica del colpo o al massimo scarichiamo verso l'alto l'energia accumulata, arretriamo il punto d'impatto ideale e si fugge dalla palla verso la destra del campo, col risultato di perdere fluidità e il 50% della potenzialità del rovescio.
Il piede non è perpendicolare alla rete, altrimenti non riusciremmo a dare spalla alla rete, ma punta più o meno verso il paletto sinistro della rete, in una posizione che varia da tennista a tennista in base alle proprie caratteristiche fisiche e muscolari.
L'ideale è sentire quel compromesso di "buona posizione di preparazione" e buon perno che mantiene l'equilibrio nella proiezione dei pesi verso la parte opposta del campo.

Il sito che citi è davvero carino. Una racccolta di trucchi in grado di migliorare la tecnica di base.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

ciccio ha scritto:.....e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !...


ciccio ha scritto:Quando si pone il piede d'appoggio del colpo, il destro, e si da' la spalla alla rete la tendenza è per facilitare la preparazione della posizione porre il piede parallelo alla rete, ma è uno degli errori più banali che si compiono.

Se questo facilita la preparazione compromette però l'esecuzione. Il peso del corpo, peso della velocità del braccio, peso delle ginocchia che si rialzano trovano nel piede in parallelo un ostacolo, non un perno su cui scaricare verso la rete. Se al momento dell'impatto non troviamo nel piede d'appoggio un perno equilibrato, il peso non va dall'altra parte, ma per mantenerci in equilibrio, blocchiamo di forza la dinamica del colpo o al massimo scarichiamo verso l'alto l'energia accumulata, arretriamo il punto d'impatto ideale e si fugge dalla palla verso la destra del campo, col risultato di perdere fluidità e il 50% della potenzialità del rovescio.
Il piede non è perpendicolare alla rete, altrimenti non riusciremmo a dare spalla alla rete, ma punta più o meno verso il paletto sinistro della rete, in una posizione che varia da tennista a tennista in base alle proprie caratteristiche fisiche e muscolari.
L'ideale è sentire quel compromesso di "buona posizione di preparazione" e buon perno che mantiene l'equilibrio nella proiezione dei pesi verso la parte opposta del campo.

Il sito che citi è davvero carino. Una racccolta di trucchi in grado di migliorare la tecnica di base.


Sicuramente interessante quello che dici Ciccio, uno spunto su cui riflettere però attenzione: la posizione del piede avanzato è molto "personale" e legata alla meccanica del proprio rovescio, alla personalizzazione che ognuno da al proprio movimento, mentre la translazione del peso verso la palla può (e deve!) avvenire anche con il piede tenuto parallelo alla linea di fondo.

Certo se uno ha problemi nel caricare il proprio peso sulla palla le osservazioni di Ciccio possono essere di grande aiuto, ma è un aspetto del movimento molto personale.

Inoltre non si tratta di un posizionamento fisso ma variabile in funzione del tipo di rovescio che si sta per tirare: se si incrocia sarà facile notare il piede più propenso a puntare verso il paletto appunto ma prima di un lungolinea sarà più facile vedere un piede parallelo alla riga di fondo.

Per capirci:

http://www.youtube.com/watch?v=9az5qWcLOTk

e anche

http://www.youtube.com/watch?v=MxvRtP7C42o

Come vedete il piede è sempre parallelo alla linea di fondo ma il peso viene comunque interamente scaricato sulla palla, tanto che il tallone si solleva a sottolineare l'avanzamento di peso sugli avampiedi.

Questo però non vuol dire Ciccio abbia torto infatti ci sono molti giocatori che invece assumono una posizione in linea con quella da lui descritta.

In sostanza il piede cambia il suo angolo di puntamento da tennnista a tennista e spesso anche da rovescio a rovescio tirato dallo stesso giocatore ma il peso va comunque sempre a scaricarsi sulla palla, anche quando per esigenza (lungolinea o rovescio in corsa laterale) o preferenza (il giocatore trova meglio il suo equilibrio con il piede parallelo alla linea di fondo) ci si trova con l'appoggio parallelo alla linea di fondo.

Questo è forse il miglior rovescio del mondo attualmente:

http://www.youtube.com/watch?v=dW_bxpi7FKw

Guardate nella sequenza come vari la posizione del piede destro, in alcuni colpi perfettamente parallelo ed in altri orientato (ma mai troppo come giustamente precisato da Ciccio) verso la rete.
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Satrapo ha scritto:
ciccio ha scritto:.....e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !...


ciccio ha scritto:Quando si pone il piede d'appoggio del colpo, il destro, e si da' la spalla alla rete la tendenza è per facilitare la preparazione della posizione porre il piede parallelo alla rete, ma è uno degli errori più banali che si compiono.

Se questo facilita la preparazione compromette però l'esecuzione. Il peso del corpo, peso della velocità del braccio, peso delle ginocchia che si rialzano trovano nel piede in parallelo un ostacolo, non un perno su cui scaricare verso la rete. Se al momento dell'impatto non troviamo nel piede d'appoggio un perno equilibrato, il peso non va dall'altra parte, ma per mantenerci in equilibrio, blocchiamo di forza la dinamica del colpo o al massimo scarichiamo verso l'alto l'energia accumulata, arretriamo il punto d'impatto ideale e si fugge dalla palla verso la destra del campo, col risultato di perdere fluidità e il 50% della potenzialità del rovescio.
Il piede non è perpendicolare alla rete, altrimenti non riusciremmo a dare spalla alla rete, ma punta più o meno verso il paletto sinistro della rete, in una posizione che varia da tennista a tennista in base alle proprie caratteristiche fisiche e muscolari.
L'ideale è sentire quel compromesso di "buona posizione di preparazione" e buon perno che mantiene l'equilibrio nella proiezione dei pesi verso la parte opposta del campo.

Il sito che citi è davvero carino. Una racccolta di trucchi in grado di migliorare la tecnica di base.


Sicuramente interessante quello che dici Ciccio, uno spunto su cui riflettere però attenzione: la posizione del piede avanzato è molto "personale" e legata alla meccanica del proprio rovescio, alla personalizzazione che ognuno da al proprio movimento, mentre la translazione del peso verso la palla può (e deve!) avvenire anche con il piede tenuto parallelo alla linea di fondo.

Certo se uno ha problemi nel caricare il proprio peso sulla palla le osservazioni di Ciccio possono essere di grande aiuto, ma è un aspetto del movimento molto personale.

Inoltre non si tratta di un posizionamento fisso ma variabile in funzione del tipo di rovescio che si sta per tirare: se si incrocia sarà facile notare il piede più propenso a puntare verso il paletto appunto ma prima di un lungolinea sarà più facile vedere un piede parallelo alla riga di fondo.

Per capirci:

http://www.youtube.com/watch?v=9az5qWcLOTk

e anche

http://www.youtube.com/watch?v=MxvRtP7C42o

Come vedete il piede è sempre parallelo alla linea di fondo ma il peso viene comunque interamente scaricato sulla palla, tanto che il tallone si solleva a sottolineare l'avanzamento di peso sugli avampiedi.

Questo però non vuol dire Ciccio abbia torto infatti ci sono molti giocatori che invece assumono una posizione in linea con quella da lui descritta.

In sostanza il piede cambia il suo angolo di puntamento da tennnista a tennista e spesso anche da rovescio a rovescio tirato dallo stesso giocatore ma il peso va comunque sempre a scaricarsi sulla palla, anche quando per esigenza (lungolinea o rovescio in corsa laterale) o preferenza (il giocatore trova meglio il suo equilibrio con il piede parallelo alla linea di fondo) ci si trova con l'appoggio parallelo alla linea di fondo.

Questo è forse il miglior rovescio del mondo attualmente:

http://www.youtube.com/watch?v=dW_bxpi7FKw

Guardate nella sequenza come vari la posizione del piede destro, in alcuni colpi perfettamente parallelo ed in altri orientato (ma mai troppo come giustamente precisato da Ciccio) verso la rete.


In sostanza il ragionamento é questo :
Il peso va caricato e il piede destro non deve impedirne lo scarico corretto. Se poi ci si riesce a parallelo e in un rovescio in corsa ad esempio é quasi impossibile fare il contrario, ben venga, ma il concetto di fondo resta, ed é che il tennis si gioca dal basso verso l'alto e da dietro a davanti e qualunque cosa impedisca questa dinamica o il nostro equilibrio rovina l'esecuzione del colpo.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
BeppeNole
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Messaggio da BeppeNole »

Satrapo ha scritto:
showstopper ha scritto:Satrapo, hai qualche consiglio o qualche metodo per imparare a mantenere nel dritto il polso intatto a 90 gradi durante e dopo l'impatto? Qualche esercizio o qualche visualizzazione mentre si colpisce? Grazie.


Premesso che gli elastici sono sempre una buona soluzione le visualizzazioni/metodologie più diffuse sono:

Puntare la palla in arrivo con il tappo della racchetta in fase di apertura: costringe il polso ad assumere la posizione corretta prima dello swing ma è una soluzione temporanea per memorizzare la posizione di partenza in quanto a mio avviso "vizia" ad una apertura con la racchetta troppo bassa.

Iniziare lo swing immaginando che la racchetta sia conficcata nel telone di fondo alle proprie spalle e che vada sfilata da li andando a colpire: in sostanza si cerca di limitare il movimento a sportello che è quello che mette fuori posizione il polso aprendo il suo angolo.

Esistono in commercio anche attrezzi studiati e sponsorizzati da grandi nomi per bloccare il polso ma io li sconsiglio non perchè siano poco efficaci, in realtà funzionano benissimo, ma semplicemente perchè si può ottenere lo stesso risultato con un paio di elastici ed i soldi risparmiati ve li mangiate in pizzeria #100#


Caro Satrapo, il problema del polso bloccato credo sia uno di quei problemi che, se risolti, ti fa fare almeno un salto di categoria. Sto provando con un nuovo maestro la configurazione del polso bloccato a 90° gradi e noto un effettivo vantaggio in termini soprattutto di velocità di palla. Viaggia il triplo !!!!
Il problema è che questo movimento andrebbe allenato giorni e giorni e noi di tempo ne abbiamo sempre poco.

Io sono molto pigro con le gambe, e le aggiustatine di polso (soprattutto sui recuperi laterali) per me sono all'ordine del giorno, ma vorrei arrivare quanto meno alla possibilità di utilizzare la configurazione del polso bloccato soprattutto quando posso giocare da fermo contro i giocatori più scarsi o i pallettari meno abili che mandano mozzarelle e si ha tutto il tempo di fare il movimento completo.

Vorrei ulteriori tue considerazioni su questo aspetto tecnico. Secondo me uno dei più importanti del tennis. Anche perchè il maggior numero di palle le giochiamo col diritto....
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

ciccio ha scritto:il concetto di fondo resta, ed é che il tennis si gioca dal basso verso l'alto


Ecco perfetto: questa frase stampatevela in fronte così da leggerla tutte le mattine quando vi specchiate, il tennis è verticalità. La frase che si ripete più spesso in allenamento è "SOTTOOOOOOOO" per ricordare di scendere sotto la palla con le gambe e spingerla dal basso.
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Tornando un secondo sul rovescio, appena posso voglio girare una clip così da farvela vedere e magari riuscite a dirmi quali errori faccio, anzi se riesco farò una clip di ogni colpo :P , nel frattempo ho ritrovato questa foto scattata durante un torneo amatoriale (che poi non esistono tornei amatoriali :lol: ), giocato con le racchette di legno :o , lasciando stare come ho giocato con quell'attrezzo infernale, volevo sapere se da questa immagine si può già capire eventuali errori, considerando che il colpo è nella sua fase di chiusura e secondo me è proprio lì che sbaglio.

Lo so forse è una vera e propria forzatura....ma ormai ce l'ho la posto e poi vediamo :wink:

Immagine
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

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Messaggio da Grass »

oh picchio ma com'è che guardi in camera mentre fai il rovescio??
E certo che poi non tiviene!!!

:lol: :lol: :lol:
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

Lo temevate? Sapevate che sarebbe arrivato eh.. ecco a voi il post fiume scritto un pezzetto per volta nei giorni passati! #100#

Riprendo con un po' di ritardo un topic ricco di spunti interessanti in questo post FIUME che ho scritto un pezzetto per volta nei giorni scorsi e che vuole essere una risposta ai questiti di Russian estesa a tutti i tennisti-in-progress di questo forum.


RussianTennisGods ha scritto:L 'ASPETTO TECNICO
io fino a poco tempo fa ero convintissimo nel voler migliorare il mio dritto per rendere il mio gioco più completo ma visto che non ho modo di prendere lezioni ho capito che per ora il dritto è meglio lasciarlo perdere.
Cosi da un anno e passa sto iniziando a provare a spostarmi sul rovescio quando posso, a basare tutto il mio gioco e i miei schemi su questo colpo. devo dire che cercare la massima resa dal mio colpo migliore mi ha dato molta fiducia e mi ha fatto migliorare,condivido pertanto con chi ha scritto che è importante costruirsi 1 COLPO su cui fare sempre affidamento.


Ragazzi non dimentichiamoci però che il tennis è uno sport asimmetrico. Ho detto questa banalità perchè sono impazzito? No. (Forse sono pazzo ma per altri motivi #100#)

Non commettete l'errore di pensare al dritto e al rovescio come se fossero due colpi speculari poichè sono totalmente diversi per caratteritiche e potenzialità: data la stessa palla da giocare alcune soluzioni saranno possibili (o impossibili) se la andrete a colpire di dritto o di rovescio.

E in particolare a parità di controllo del colpo il dritto consente soluzioni più offensive e completezza di angolazioni. (attenzione: il rovescio può in alcuni casi offrire angoli più estremi ma il dritto vi consente di tirare virtualmente ovunque, per questo ho parlato di completezza)

Questo vuol dire che nel tennis moderno il dritto è il motore del gioco, potete avere nel vostro ottimo rovescio il colpo migliore, fare di questo colpo un'arma offensiva e micidiale ma non potrete costruire il vostro gioco SOLO SUL ROVESCIO.

Quindi il vostro dritto deve necessariamente salire a livelli molto buoni per solidità e capacità di spinta, potrete certo avere un rovescio migliore del dritto ma non potrete avere un dritto debole. MAI.

In parole brutali spostarsi sul rovescio non è ammissibile, mentre parecchi giocatori anche professionisti si spostano (e anche molto) sul dritto per colpire. Cerchiamo di capire il perchè.

Per prima cosa anche i mostri sacri del rovescio (Gasquet, Gaudio, Nalba..) se hanno una palla morbida, lenta, centrale, quasi sempre scelgono di girarsi sul dritto per forzarla, ma comunque non vedrete mai un PRO nello scambio da fondo spostarsi marcatamente per cercare il rovescio, mentre è piuttosto comune vedere professionisti fare anche metri e metri per andare a colpire di dritto palle destinate al loro rovescio. (Il Moya dei tempi d'oro faceva chilometri per giocare di dritto)

In sostanza un dritto micidiale può difendere un rovescio debole ma un rovescio anche se stellare non potrà difendere un dritto traballante.

Il grande vantaggio "tattico" del dritto sta nella soluzione anomala che manca (quasi) completamente al rovescio. (Si può generare un angolo anomalo anche con il rovescio ma non si riuscirà a generare spinta o potenza tale da chiudere il colpo, e comunque vedremo che non si tratterebbe lo stesso di una soluzione conveniente)

Teniamo bene a mente che spostarsi per colpire di dritto o di rovescio palle che per posizione sarebbero destinate all'altro fondamentale comporta spostamenti supplementari e perdita della copertura del campo, quindi questi innegabili svantaggi devono essere compensati o da un vincente vero e proprio, o comunque dall'esecuzione di un colpo che metta il mio avversario in estrema difficoltà.

Immaginate in uno scambio da fondo una palla leggera sulla vostra 3/4 sinistra, un giocatore dal buon dritto potrà spostarsi per colpire di dritto e avrà a disposizione due soluzioni per sfondare di potenza: lungolinea e sventagliata anomala.

Se invece su una palla equivalente nella 3/4 destra un giocatore si spostasse per colpire appunto di rovescio che soluzione avrebbe per spingere? Praticamente solo il lungolina, dato che una sventagliata anomala di rovescio non può essere giocata con la sufficiente potenza.

Inoltre è un dato di fatto che 9 giocatori su 10 abbiano nel dritto il colpo più potente, quindi spostandoci sulla destra per colpire di rovescio incontreremo i colpi provenienti dalla diagonale del dritto del nostro avversario, ovvero sicuramente avremo di fronte palle mediamente più pesanti.

E sempre per questo motivo anche riuscendo a generare un angolo anomalo di rovescio con sufficiente potenza la nostra sventagliata troverà il dritto dell'avversario, ovvero ci troveremo nella spiacevole situazione di spingere sul colpo migliore del nostro contendente.

In sostanza spostarsi sul rovescio vuol dire fare più strada ed andare a sacrificare la copertura del campo per contrastare palle che arrivano dalla diagonale del dritto del nostro avversario (quindi normalmente più pesanti perchè 9 giocatori su dieci riescono a dare più pressione sulla diagonale del dritto) risultando prevedibili (abbiamo solo il lungolinea) e qualora fossimo in grado di generare un angolo anomalo di rovescio (cosa più unica che rara) giocheremmo un colpo sicuramente non potentissimo sul colpo migliore dell'avversario.

Spostarsi sul dritto invece ci porta a contrastare palle che arrivano dalla diagonale di rovescio del nostro avversario (presumibilmente quindi meno pesanti) e ci mette in condizione di scegliere tra due soluzioni di potenza: lungolinea o sventagliata anomala, con il vantaggio che la sventagliata anche se meno devastante della soluzione lungolinea incontrerà il rovescio del nostro avversario. (quasi sempre il suo colpo meno forte)

Spostandomi sul dritto avrò sacrificato la mia copertura di campo ma avrò ottenuto un vantaggio tattico potendo spingere forte sia lungolinea che nell'angolo anomalo.

Per questi motivi è impensabile costruire il proprio gioco da fondo sul rovescio, curate giustamente la vostra "arma" ma il dritto non può essere trascurato: deve necessariamente diventare un colpo solido capace di spingere e di tenere per presidiare la diagonale del dritto, perchè su questa diagonale la palla viaggia in media molto più veloce rispetto alla diagonale opposta.

Ripeto un dritto forte può difendere un rovescio debole ma un rovescio stellare non può reggere la baracca da solo se si ha un dirtto traballante.

RussianTennisGods ha scritto:Un altra chiave per me è il servizio...
evitare al massimo i doppi falli! Infatti da qualche anno sono passato da una prima piatta forte ed una seconda vergognosa e tanti doppi falli ad una prima onesta e un pò lavorata, una seconda un pò meno vergognosa ma 2-3 doppi falli a match (giornate particolari di skazzo a parte).
una scelta di solidità che paga, i doppi falli fanno malissimo al mio già instabile carattere.


Servire non deve essere evitare i doppi falli.

E' giustissimo abbassare la velocità della prima per aumentare la percentuale di palle servite ma bisogna lavorare affinchè questa velocità di crociera della prima sia sufficientemente alta per creare problemi all'avversario. Gli ace contano relativamente poco (A meno che non ne facciate 30 a partita ovvio #100#) ma la prima deve mettervi lo scambio in mano.

Non dovete risolvere il problema di una seconda debole abbassando la velocità della prima tanto da metterla sempre in campo, perchè potrebbe risultare tremendamente inefficace: dovete risolvere il problema della seconda lavorando sulla vostra seconda affinchè diventi solida e sicura.

La prima e la seconda sono due colpi diversi, la prima deve avere percentuali decenti e creare problemi all'avversario, la seconda deve avere percentuali prossime al 100% e risultare quanto più inattacabile e fastidiosa possibile. Cesti su cesti quindi di prime e di seconde trattandole come due colpi diversi, e una cosa: il colpo che i professionisti allenano di più e più a lungo è il servizio, e ci lavorano durante tutta la carriera. A livello agonistico-amatoriale invece è il colpo su cui ci si allena di meno. Dovete servire tanto, ma proprio tanto e servire provando soluzioni centrali, ad uscire, effetti differenti: mettete sempre un birillo, un bersaglio, non servite mai a "vanvera" allenatevi a mirare sempre, sia la prima che la seconda. Il piazzamento nel servizio è fondamentale: il giorno che pizzicherete l'avversario che ha difficoltà a rispondere di rovescio (o al centro, o ad uscire..) vi porterete a casa i turni di servizio sul velluto.

RussianTennisGods ha scritto:TATTICA
come fare ad entrare subito in partita e capire un avversario che non si è mai visto giocare?
come decidere cosa fare contro un avversario che non si conosce?


Purtroppo molti non riescono a pensare al tennis come uno sport in cui gli schemi sono fondamentali. Nessuno si sognerebbe di far giocare una squadra di calcio senza uno schema di gioco, senza applicare concetti come zona o fuorigioco, ma a tennis si commette l'errore di pensare che si possa entrare in campo e tirare ovunque si abbia voglia di farlo.

Tirare dove e come vi viene voglia a tennis equivale a mettere in campo una squadra di calcio lasciando che ogni giocatore corra dove gli pare.

Il tennis è uno sport di situazione: per ogni momento di gioco ci sono cose che si possono e devono fare (o tentare di fare) e altre che vanno evitate come la peste. La lettura del match è un momento fondamentale ma una volta inquadrato l'avversario bisogna inserirlo in un corrispondente schema di gioco che si è in grado di produrre . Se percepisco di aver di fronte un pallettaro e mi metto a tirare tutto faccio il suo gioco. Se invece inizio a rimettere tutto dall'altra parte senza spingere ancora faccio il suo gioco. Allora che faccio? La prima cosa è domandarsi quale sia il PROPRIO gioco perchè ogni giocatore ha le proprie caratteristiche, le sue armi e i suoi punti deboli e li deve conoscere bene. Ci preoccupiamo di conoscere o meno il nostro avversrio ma siamo sicuri di conoscere davvero noi stessi? Trovate il vostro gioco ma trovatelo sul serio, capite davvero quello che sapete fare meglio. Se sparate tutto ma fate più errori che punti non siete un attaccante, siete un kamikaze. Se rimettete tutto senza forzare ma sbagliate sempre prima dell'avversario non siete un regolarista, siete un suicida. Prima di cercare una tattica di gioco per contrastare un avversario assicuriamoci di aver trovato il nostro gioco e averlo sufficientemente perfezionato in allenamento. Se ogni volta che andate in campo giocate in maniera diversa, e se poi ogni volta che cambiate tipologia di avversario cambiate ulteriormente gioco l'unica cosa su cui non avrete dubbi sarà la vostra totale confusione. Personalità, ci vuole personalità: scoprite cosa funziona nel vostro gioco, perfezionatelo ma non trascurate troppo i punti eccessivamente deboli. Dovete trovare la vostra identità tennistica, ma trovarla seriamente: amare il serve and volley non vi trasforma in Edberg, giocare ottime volè e avere una prima meravigliosamente adatta ad essere seguita a rete invece può fare di voi un piccolo Edberg. Non rifiutate il vostro talento qualora non corrispondesse alle vostre preferenze ma assecondatelo e trovate il vostro vero gioco, quel tipo di gioco per il quale siete più adatti e più forti. Nella lirica esistono i bassi i baritoni e i tenori, e per ogni categoria di voce ci sono meravigliosi interpreti: i guai inizianpo quando i bassi si autoconvincono di poter fare i tenori o i tenori vogliono cantare da bassi, capito il concetto? #100#

L'errore più grande che può fare chi ad esempio è solito commettere troppi errori gratuiti è "promuoversi" ad attaccante e dire: non sono un regolarista, il mio gioco deve essere una continua ricerca del vincente. Bene, questo potrebbe essere vero se la percentuale di vincenti messi in campo da quel giocatore fosse mediamente superiore a quella degli errori gratuiti, perchè se mi comporto da attaccante e spingo ogni palla spedendo regolarmente 3 palle su 5 oltre le siepi è chiaro che non potrò vincere nemmeno il torneo condominiale. Se sono tecnicamente un giocarore adatto a dare pressione da fondo le mie percentuali di successo quando tiro vincenti devono essere da subito accetabili e poi si può lavorare per renderle molto alte, ma non basta sbagliare molto nel palleggio da fondo per diventare giocatori d'attacco. Se sbaglio tanto da fondo sono semplicemente un giocatore ancora troppo debole, ma niente paura: farti si diventa, basta allenarsi.

E poi un minimo dovete studiare e provare gli schemi classici di gioco: utilizzo delle diagonali maggiori, cosa cambia nel rispondere lungolinea o incrociato, cosa vuol dire aprire il campo e quando ha senso farlo, perchè i pallettari non amano impostare le diagonali, perchè il lungolinea va usato si ma con buonsenso, quale sono le posizioni di copertura campo in base al colpo che avete appena tirato (perchè non sempre il centro del campo è la miglior posizione di guardia e soprattutto la posizione corretta da ricercare dipende dal vostro colpo appena tirato e non dal prossimo che tirerà l'avversario, e questo è un argomento che andrebbe trattato a fondo), perchè i professionisti tirano 3-4 palle corte a match mentre voi ne provate (o subite) 50 (idem con i lob) etc. etc. Ad esempio il vostro avversario vi sorprende con una bella palla corta e voi vi precipitate a cannone verso la rete per prenderla: avete in mente dove piazzerete la palla o state correndo alla disperata verso un colpo che ancora non avete ben chiaro dove giocare e perchè? In recupero c'è un settore del campo che vi risulta naturalmente più facile da trovare? Avete difficoltà differenti quando site costretti a correre avanti in maniera rettilinea o diagonale? Createvi in allenamento il vostro bagaglio tattico, le vostre soluzioni preferite tra le quali pescare di volta in volta il jolly vincente. La fantasia non si improvvisa: variare il gioco è essenziale per sorprendere il vostro avversario ma se non avete studiato e provato tutte le variazioni che andrete a giocare queste saranno nuove anche per voi e rischierete di disorientarvi da soli. La tattica nel tennis è studiare le situazioni e predisporre più soluzioni ottimali, in modo da poter scegliere al momento opportuno quella che la vostra fantasia e il vostro talento (a volte la vostra "follia" #100#) vi suggerirà: a volte è più redditizzio scegliere il colpo più adatto a voi piuttosto che quello più adatto a mettere in difficoltà l'avversario di turno. E poi ripeto, ci sono schemi ai quali non si sfugge, quelli vanno metabolizzati.

RussianTennisGods ha scritto:MENTALITA'
Poi troppi passaggi a vuoto, troppe urla, troppi monologhi...
ma questo è il mio problema da sempre e ci sto lavorando su da una vita, nell'ultimo anno e mezzo qualche miglioramento nel comportamento in campo si è visto ed è forse la cosa che mi fa più contento.


Ecco, mentalità fa rima con umiltà. Quello che sto per dire non è un attacco personale a nessuno di voi, è una cosiderazione generale alla quale nemmeno io mi sottraggo: in campo prima o poi tutti abbiamo peccato di arroganza e superbia.

Bisogna capire e stamparsi nella mente che Federer, Nadal e prima di loro Borg, McEnroe, Lendl, Edberg, Sampras, Agassi etc. etc. ..pur baciati da un talento immenso hanno passato la vita a sputar sangue su un campo da tennis tirando milioni di dritti, rovesci, servizi e volè. Provando per ore tutto, perfezionando il dettaglio e la preparazione all'inverosimile. Hanno lavorato, e più diventavano forti e più lavoravano duro.

Eppure ogni tanto capita anche a loro di affossare un dritto semplicissimo a rete o di spedire una palla sui pini. (Vabè in tribuna, loro i pini a bordo campo non li hanno #100#)

Ora io mi domando come sia possibile che un giocatore di club, che sicuramente non ha in partenza avuto in dono il talento dei mostri sacri appena citati, e che in tutta la sua vita si è allenato meno di quanto facciano i sopracitati giocatori in un mese, possa, dopo aver affossato il medesimo dritto a rete, iniziare a sproloquiare a destra e manca, tirar racchette, condurre improbabili monologhi e via dicendo come se non riuscisse a capacitarsi di quell'errore.

Federer può steccare una palla semplice col talendo che ha e con tutto il lavoro che ha fatto e quel tennista part-time che tennisticamente parlando vale meno di un suo grip usato si mette a blaterare per aver mandato una palla in orbita?

Ma si dovrebbe sorprendere ringraziando il cielo per ogni palla che manda in campo, altro che arrabbiarsi per i suoi errori. Se ne devono sbagliare centomila di dritti prima di acquisire la capacità di tirarne tre decenti di fila, e ho detto "decenti" non buoni.

La mentalità giusta non è chiedersi com'è possibile sbagliare una palla così facile ma invece domandarsi come sia possibile essere riusciti a mandarne un paio dall'altra parte.

Quando mi arrabbio e blatero per un errore banale sto dando del deficiente tennistico a Federer, Nadal, Borg.. perchè se loro che hanno passato una vita a lavorare sul campo possono accettare senza troppi problemi un loro banale errore, chi sono io per fare scentate ad ogni mio sbaglio?

Pensate che quando fate i vostri monologhi state dichiarando a gran voce: "io sono molto più forte di Federer e Nadal" e forse avrete l'esatta percezione di quanto ci si metta in ridicolo con simili atteggiamenti.

Ripeto non è un attacco personale verso nessuno, anche a me è capitato di esagerare con qualche parola di troppo o tirare un paio di racchette in gioventù (ma solo quando non le pagavo io #100#) ma il problema è che chi blatera non è "grintoso": è solo ridicolo.

Un colpo vincente non innalza il vostro gioco così come un errore banale non lo fa sprofondare: la cosa più normale che può capitare su un campo da tennis è sbagliare una palla facile. Urlare vuol dire rifiutare l'errore e considerarlo un fatto estraneo al vostro tennis mentre accettarlo in silenzio vuol dire comprendere che dipende da voi e magari vi spronerà a piegarvi di più nello scambio successivo in modo da evitare un errore simile a quello appena commesso.

Ripeto eh, non è un attacco verso nessuno di voi, lo so bene che a volte può venir voglia di spaccare la racchetta sui pali della luce ululando come lupi siberiani ma finchè non si accettano serenamente i propri errori non si sarà in grado di fare qualcosa per limitarli.

Se quando affossate un dritto senza peso in rete avrete la forza di sorridere senza farvi scappare una sola parola mentre nella vostra mente tuonerà quel "piegati" che chi vi segue ha ripetuto miliardi di volte in allenamento quell'errore non sarà stato completamente vano e ne scongiurerà altri 10.
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Messaggio da picchio000 »

Grass ha scritto:oh picchio ma com'è che guardi in camera mentre fai il rovescio??
E certo che poi non tiviene!!!

:lol: :lol: :lol:


Bhe sai le fans... 8) ...ehehehe cmq se guardi bene sto guardando la traiettoria della palla...forse già un errore :cry:
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

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Messaggio da ciccio »

picchio000 ha scritto:Tornando un secondo sul rovescio, appena posso voglio girare una clip così da farvela vedere e magari riuscite a dirmi quali errori faccio, anzi se riesco farò una clip di ogni colpo :P , nel frattempo ho ritrovato questa foto scattata durante un torneo amatoriale (che poi non esistono tornei amatoriali :lol: ), giocato con le racchette di legno :o , lasciando stare come ho giocato con quell'attrezzo infernale, volevo sapere se da questa immagine si può già capire eventuali errori, considerando che il colpo è nella sua fase di chiusura e secondo me è proprio lì che sbaglio.

Lo so forse è una vera e propria forzatura....ma ormai ce l'ho la posto e poi vediamo :wink:

Immagine



bello direi, anche il piede sembra a posto, te lo devi soprattutto sentire tu quel piede che ti lascia spingere verso la rete. Chiusura con la punta in alto, ben teso il braccio, non sembra contratta la muscolatura, dalla foto sembra tu cada un po' allíndietro e questo non va bene, ma potrebbe essere un'illusione fotografica.
Sembra ok anche il bilanciamento con il braccio sinistro. Fossi in te aprirei ancora un po' di piú il pide e tenterei di spingere verso la rete, quell'anca cosí all'indietro mi lascia perplesso. fai qualche prova per vedere se carichi e scarichi bene in avanti tutti i pesi.
Quello che manca qui è quella sensazione di dinamica, la mancanza di disequilibrio perchè hai spostato i pesi in avanti, sei messo troppo bene a fine colpo sei ancora in equilibrio perfetto. Guarda questa foto
Immagine
Manca l'appoggio sul sinistro, il peso è tutto sul destro dove si sono spostati i pesi a tal punto da far alzare da terra il piede.
Il destro è in punta, il peso spostato è tale che viene solevato anche il tallone destro, è quel disequilibrio che indica una spinta frontale
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Messaggio da picchio000 »

ciccio ha scritto:Immagine

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Ecco...messe così la differenza è impietosa :cry: :lol: :lol: :lol: :lol:

A parte gli scherzi, effettivamente si vede che io non spingo verso la rete, ed è effettivamente la sensazione che provo durante il colpo....ora ne ho la certezza :wink: , è palese la differenza tra i "bacini"...io sembro seduto su una sedia :lol: :lol:
Il problema è che quando provo a spingere con tutto il corpo mi ritrovo già scarico al momento dell'impatto...ma credo a questo punto sia solo una questione di allenamento sul timing, quindi sotto a tirare 10 100 1000 rovesci !!!!!

Non pensavo che da una foto si potessero ricavare tante info
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Messaggio da Skorpion »

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Messaggio da picchio000 »

Un paio di giorni fà ho realizzato un video durante il riscaldamento, e durante i primi game di una partitella, per ora ho messo su youtube solo il warm up, anche perchè per ora volevo alcuni consigli su come e dove migliorare sui colpi da fondo.....poi più in là mettere anche l'altro video, dove ahimè si vede il mio pessimo servizio #1#

Per ora sorbitevi questi 2 minuti di horror tennistico.... :lol: , aspetterò con ansia i vostri consigli :wink:

http://www.youtube.com/watch?v=y_hmskYhkDo
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Messaggio da ciccio »

picchio000 ha scritto:Un paio di giorni fà ho realizzato un video durante il riscaldamento, e durante i primi game di una partitella, per ora ho messo su youtube solo il warm up, anche perchè per ora volevo alcuni consigli su come e dove migliorare sui colpi da fondo.....poi più in là mettere anche l'altro video, dove ahimè si vede il mio pessimo servizio #1#

Per ora sorbitevi questi 2 minuti di horror tennistico.... :lol: , aspetterò con ansia i vostri consigli :wink:

http://www.youtube.com/watch?v=y_hmskYhkDo


Un paio di cose a prima vista

piega di piú quel c~~~~~~ di gambe sul drittoooooooo zio billy

sei in ritardo nel posizionarti sul punto d'incontro di palla sui rovesci, scatta a prenderla quella palla sul rovescio o arretra perché sei in difesa, la aspetti, ma che ne hai paura ? hai presente la x spagnola l'uso delle diagonali e non delle perpendicolari nei movimenti di avvicinamento ?, se si, usala per giocare i rovesci, corri troppo in parallelo alla linea di fondo

non mi piace il cambio di impugnatura, troppo lento e macchinoso, prima cosa vedi la direzione della palla seconda cosa cambio di impugnatura rapido mentre cominci l'apertura e il posizionamento. E´vero che cambiare cosí lento da' ritmo al colpo ma perdi rapiditá d'esecuzione, quasi ti trovi a finire il cambio a fine apertura, il cambio dev'essere rapido e immediato. Lí sembra tu ci debba girare la polenta, col risultato che non bilanci il dritto con la mano sinistra protesa in avanti perché al momento che dovresti cominciare a farlo sei ancora lí a preparare il dritto. Usa quel c~~~~~~ di braccio sinistro anche nel dritto zio billy
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Messaggio da Satrapo »

picchio000 ha scritto:Un paio di giorni fà ho realizzato un video durante il riscaldamento, e durante i primi game di una partitella, per ora ho messo su youtube solo il warm up, anche perchè per ora volevo alcuni consigli su come e dove migliorare sui colpi da fondo.....poi più in là mettere anche l'altro video, dove ahimè si vede il mio pessimo servizio #1#

Per ora sorbitevi questi 2 minuti di horror tennistico.... :lol: , aspetterò con ansia i vostri consigli :wink:

http://www.youtube.com/watch?v=y_hmskYhkDo


Prima di tutto Picchio tennisticamente parlando proprio orrendo non sei su!

L'impostazione dei colpi è molto classica, non che sia un male eh intendiamoci, ma quello che vedo è un tennis molto ordinato ma decisamente "passivo" a livello di gambe.

Ti sei innamorato dei movimenti, ora è tempo di innamorarsi della palla #100#

Mi spiego, che sia riscaldamento o partitella la ricerca della palla è troppo timida, capita di vederti troppo distante dalla palla, a volte ti allunghi col busto per compensare quel passetto che non hai fatto, e soprattutto tendi a muoverti per lati, e questo va corretto al più presto: a tennis ci si muove sempre lungo le diagonali di avvicinamento al punto di impatto con la palla.

Tra 00:45 e 00:50 ad esempio entri in campo per chiudere un dritto e invece di andare diretto sulla palla fai una specie di gita in campagna per andarla a colpire. Ti sposti lateralmente e poi in avanzamento (per lati appunto e comunque troppo lentamente) invece di puntare direttamente e velocemente verso il punto di attacco della palla.

Un giocatore al tuo livello deve essere già in grado di andare a chiuderle al volo simili palle, farle rimbalzare regala all'avversario una marea di tempo per rimettersi in posizione e a volte la possibilità di continuare a giocarsi il punto.

E poi dolente nota: chi si piega? devi stare molto ma molto più giù, non si tratta di abbassarsi si tratta proprio di stare più giù. Specie sul dritto inizi il colpo con le gambe già praticamente distese. Un tennista in realtà non deve propriamente piegarsi, deve rimanere costantemente e sufficientemente basso per salire (spingere) durante l'esecuzione del colpo, per poi tornare giù e mantenersi basso sino al colpo successivo.

Sempre sul dritto il braccio sinistro è troppo "timido": usalo, punta, enfatizza il movimento!

L'impostazione classica insegna a puntare con il sinistro genericamente in avanti più o meno verso la palla in arrivo: non dico che sia giusto o sbagliato farlo, dico semplicemente che a me questa impostazione non piace. Io ti chiederei di puntare decisamente verso la tua destra, parallelamente alla riga di fondo e non verso la palla, per capirci:

Immagine

Questo atteggiamento di puntare non verso la palla ma lateralmente, che ormai viene adottato dalla quasi totalità dei tennisti, assicura un ottimale caricamento del busto favorendone la torsione.

Utilizzando una parola composta di uso tennsitico comune:

APRIPRIMAAAAAA! #100#

Tu sincronizzi l'apertura in modo da completarla appena prina di iniziare lo swing del colpo, tanto che il tutto sembra un unico fluido movimento: apertura-colpo-finale.

Ecco, non è cosa buona: io la devo vedere l'apertura, ci deve essere separazione tra preparazione e colpo, che sia anche un istante ma lo devo percepire. Devi aprire subito, in maniera fulminea mentre inizi la ricerca della palla in modo che una volta giunto nel punto di attacco del colpo tu sia già con il busto-braccio-racchetta ben posizionato per dare inizio allo swing.

Te inveci esegui una "apertura controllata" rallentandola o ritardandola in modo da ottenere un solo movimento continuo: apertura-colpo.

A 00:55 si vede proprio come ritardi l'apertura perchè la palla "stenta" ad arrivare, e perchè? Sei in anticipo e ritardi l'apertura rendendo nullo questo che dovrebbe essere un enorme vantaggio.

Finchè la palla viaggia piano ok, anche se perdiamo una posizione che dovrebbe essere di grosso vantaggio, ma quando la palla corre veloce non avremo mai tempo da sacrificare e questa abitudine di aprire tardivamente o lentamente si tradurrà in incapacità di tenere lo scambio.

In sostanza quando la velocità dello scambio è comoda per noi annulliamo il vantaggio con una apertura tardiva, e quando la velocità è alta siamo incapaci di tenere il ritmo.

Per finire questa breve e incompleta analisi in alcuni colpi (specialmente sul rovescio) si vedeno quelle che io definisco scorie da "lezioni di tennis" (o allenamento tecnico): a fine colpo c'è a volte un momento di contemplazione estatica del risultato in cui rimani qusi immobile come a domandarti "sono stato io a fare questo?" #100#

Manca un po' di indipendenza di gambe nel senso che mentre busto-braccio-racchetta completano in ottima decontrazione il finale del colpo i piedini sotto dovrebbero essere già ripartiti per recuperare campo: io dico sempre che il colpo finisce quando si è tornati in posizione di copertura campo, quindi ben oltre il follow-through.

Guarda i due rovesci che tiri a partire da 01:15 sembra che tu abbia un momento di black-out prima di rimetterti in movimento per coprire il campo (o seguire il colpo)

Invece ad esempio nel dritto che viene subito dopo inizi correttamente a rientrare al centro immediatamente dopo l'impatto.

Comunque non vedo grossi difetti, un po' di pigrizia di gambe, un po' di "timidezza" nella ricerca della palla, spostamenti non sempre adeguati.. ..tutto sommato un buon tennis che forse attualmente manca di un po' di "personalità tecnica", nel senso che i tuoi movimenti sono buoni, sostanzialmente corretti, ordinati ma non sufficientemente cattivi, ovviamente in un'ottica prettamente agonistica. (Ho avuto palleggiatori molto meno "scolastici" tecnicamente parlando #100#)

In sostanza non ti manca niente che non si possa costruire sulle buone basi di cui già disponi.

Un consiglio meno tecnico e più personale: prova ad enfatizzare qualche dettaglio nei tuoi gesti tecnici e domandati sempre se, qualora nel video al tuo posto ci fosse stata una sagoma nera, ti saresti potuto riconoscere solo dai tuoi movimenti. Disegna il tuo tennis nell'aria quando giochi, e fa che questa tua "firma" sia unica e riconoscibile.
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Messaggio da kinoko »

Devo fare i complimenmti a Satrapo (ed anche a tutti gli altri validi contributi di questo thread) per i suoi post. Non solo per i concetti ma soprattutto per la chiarezza e la precisione con cui sono espressi per iscritto. Molti conoscono la tecnica, pochi sanno spiegarla, pochissimi farlo bene e con sole parole.
Dovrebbero leggere i suoi post ed imparare tantissimi "maestri" di circolo che in un un'ora di profumatamente pagate lezioni non sanno far altro che far eseguire meccanicamente esercizi senza che gli allievi capiscano cosa stanno facendo. A volte basterebbe avere la voglia e l'occhio per guardare quale impugnatura usano e che errori fanno ma per qualche strano motivo pochissimi lo fanno.
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Messaggio da Stevee »

grandissimi consigli da cercare di portare subito nel campo!
Mi consigliate qualche esercizio da fare per allenarmi al meglio?
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Messaggio da pierom »

Satrapo ha scritto:
Tu sincronizzi l'apertura in modo da completarla appena prina di iniziare lo swing del colpo, tanto che il tutto sembra un unico fluido movimento: apertura-colpo-finale.

Ecco, non è cosa buona: io la devo vedere l'apertura, ci deve essere separazione tra preparazione e colpo, che sia anche un istante ma lo devo percepire. Devi aprire subito, in maniera fulminea mentre inizi la ricerca della palla in modo che una volta giunto nel punto di attacco del colpo tu sia già con il busto-braccio-racchetta ben posizionato per dare inizio allo swing.

Te inveci esegui una "apertura controllata" rallentandola o ritardandola in modo da ottenere un solo movimento continuo: apertura-colpo.



Pensa che a me un istruttore ha detto che il mio difetto è proprio il contrario, ossia apro troppo presto (sul dritto) x cui fra l'apertura e il momento dell'impatto resto x qualche frazione di secondo con la racchetta ferma e poi comincio lo swing perdendo in velocità di braccio ed esecuzione, mentre invece lui sostiene che il movimento dovrebbe essere continuo x esprimere la massima velocità.

Boh....non so che dire
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Messaggio da ciccio »

pierom ha scritto:
Satrapo ha scritto:
Tu sincronizzi l'apertura in modo da completarla appena prina di iniziare lo swing del colpo, tanto che il tutto sembra un unico fluido movimento: apertura-colpo-finale.

Ecco, non è cosa buona: io la devo vedere l'apertura, ci deve essere separazione tra preparazione e colpo, che sia anche un istante ma lo devo percepire. Devi aprire subito, in maniera fulminea mentre inizi la ricerca della palla in modo che una volta giunto nel punto di attacco del colpo tu sia già con il busto-braccio-racchetta ben posizionato per dare inizio allo swing.

Te inveci esegui una "apertura controllata" rallentandola o ritardandola in modo da ottenere un solo movimento continuo: apertura-colpo.



Pensa che a me un istruttore ha detto che il mio difetto è proprio il contrario, ossia apro troppo presto (sul dritto) x cui fra l'apertura e il momento dell'impatto resto x qualche frazione di secondo con la racchetta ferma e poi comincio lo swing perdendo in velocità di braccio ed esecuzione, mentre invece lui sostiene che il movimento dovrebbe essere continuo x esprimere la massima velocità.

Boh....non so che dire


In parte é vero e in parte no. Il ragionamento del tuo maestro é probabilmente dettato dal fatto che la ricaduta della racchetta dall'alto al momento dell'apertura da' una dinamica al colpo maggiore, ma ha ragione anche Satrapo perché esiste un momento in cui il movimento é talmente rallentato che é il momento di "adesso miro e sparo". In quel momento non sei fermo vero e proprio, ma é tutto in stasi dinamica e la testa in quell'istante prende concentrazione massima osservando la palla che arriva. Esiste un compromesso fra il troppo rapido e il fermo ed é un compromesso che va trovato, ma esiste un momento rallentatissimo che dice ho aperto, ok ora tiro. Bloccarsi all'atto dell'apertura é sbagliato, ma é anche sbagliato non aver nessun tipo di divisione fra apertura ed esecuzione dello swing.
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Messaggio da picchio000 »

ciccio ha scritto:Un paio di cose a prima vista

piega di piú quel c~~~~~~ di gambe sul drittoooooooo zio billy

sei in ritardo nel posizionarti sul punto d'incontro di palla sui rovesci, scatta a prenderla quella palla sul rovescio o arretra perché sei in difesa, la aspetti, ma che ne hai paura ? hai presente la x spagnola l'uso delle diagonali e non delle perpendicolari nei movimenti di avvicinamento ?, se si, usala per giocare i rovesci, corri troppo in parallelo alla linea di fondo

non mi piace il cambio di impugnatura, troppo lento e macchinoso, prima cosa vedi la direzione della palla seconda cosa cambio di impugnatura rapido mentre cominci l'apertura e il posizionamento. E´vero che cambiare cosí lento da' ritmo al colpo ma perdi rapiditá d'esecuzione, quasi ti trovi a finire il cambio a fine apertura, il cambio dev'essere rapido e immediato. Lí sembra tu ci debba girare la polenta, col risultato che non bilanci il dritto con la mano sinistra protesa in avanti perché al momento che dovresti cominciare a farlo sei ancora lí a preparare il dritto. Usa quel c~~~~~~ di braccio sinistro anche nel dritto zio billy


Satrapo ha scritto:
...ma quello che vedo è un tennis molto ordinato ma decisamente "passivo" a livello di gambe.


...la ricerca della palla è troppo timida, capita di vederti troppo distante dalla palla, a volte ti allunghi col busto per compensare quel passetto che non hai fatto, e soprattutto tendi a muoverti per lati, e questo va corretto al più presto: a tennis ci si muove sempre lungo le diagonali di avvicinamento al punto di impatto con la palla.

...entri in campo per chiudere un dritto e invece di andare diretto sulla palla fai una specie di gita in campagna per andarla a colpire. Ti sposti lateralmente e poi in avanzamento (per lati appunto e comunque troppo lentamente) invece di puntare direttamente e velocemente verso il punto di attacco della palla.

E poi dolente nota: chi si piega? devi stare molto ma molto più giù, non si tratta di abbassarsi si tratta proprio di stare più giù......

Sempre sul dritto il braccio sinistro è troppo "timido": usalo, punta, enfatizza il movimento!......


APRIPRIMAAAAAA!

Tu sincronizzi l'apertura in modo da completarla appena prina di iniziare lo swing del colpo, tanto che il tutto sembra un unico fluido movimento: apertura-colpo-finale.

Ecco, non è cosa buona: io la devo vedere l'apertura, ci deve essere separazione tra preparazione e colpo, che sia anche un istante ma lo devo percepire. Devi aprire subito, in maniera fulminea mentre inizi la ricerca della palla in modo che una volta giunto nel punto di attacco del colpo tu sia già con il busto-braccio-racchetta ben posizionato per dare inizio allo swing.

Te inveci esegui una "apertura controllata" rallentandola o ritardandola in modo da ottenere un solo movimento continuo: apertura-colpo.

Per finire questa breve e incompleta analisi in alcuni colpi (specialmente sul rovescio) si vedeno quelle che io definisco scorie da "lezioni di tennis" (o allenamento tecnico): a fine colpo c'è a volte un momento di contemplazione estatica del risultato in cui rimani qusi immobile come a domandarti "sono stato io a fare questo?"

Invece ad esempio nel dritto che viene subito dopo inizi correttamente a rientrare al centro immediatamente dopo l'impatto.

....un po' di pigrizia di gambe, un po' di "timidezza" nella ricerca della palla, spostamenti non sempre adeguati.. ..tutto sommato un buon tennis che forse attualmente manca di un po' di "personalità tecnica", nel senso che i tuoi movimenti sono buoni, sostanzialmente corretti, ordinati ma non sufficientemente cattivi

Un consiglio meno tecnico e più personale: prova ad enfatizzare qualche dettaglio nei tuoi gesti tecnici e domandati sempre se, qualora nel video al tuo posto ci fosse stata una sagoma nera, ti saresti potuto riconoscere solo dai tuoi movimenti. Disegna il tuo tennis nell'aria quando giochi, e fa che questa tua "firma" sia unica e riconoscibile.



Prima cosa.....GRAZIE a tutti e due.

A quanto pare, entrambe avete riscontrato un difetto "principale" nell'uso delle gambe, sia nella ricerca della posizione (mi muovo per linee rette invece che in diagonale) sia nel non piegarle a dovere durante la fase di caricamento del colpo ( e perchè non avete ancora visto il servizio :cry: )

Inoltre mi sembra di capire che apro in ritardo :lol: ...quel APRIPRIMAAAAAA dovrebbe indicare proprio questo giusto :wink: .

Okkkkkkkkkey...era quello che cercavo e volevo.....sotto a lavorare....ora che la pubalgia non c'è più 8)

Ps: quel "sono stato io a fare questo"....soprattutto sul rovescio....è proprio quello che mi dico dopo aver colpito decentemente....si è vero rimango in contemplazione a rimirare il colpo :oops: ....cercherò di evitarlo il più possibile.

Di nuovo grazie mille per il tempo che mi avete dedicato.
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

pierom ha scritto:il movimento dovrebbe essere continuo x esprimere la massima velocità.

Boh....non so che dire


Rapidissimamente perchè vado di corsa #100#

Apertura e swing del colpo sono due movimenti antagonisti, ovvero banalizzando l'apertura "porta dietro" la racchetta e lo swing la porta verso la palla.

Ora se tu applichi una forza per portare indietro la racchetta e poi in maniera continua una forza contraria per andare a colpire è evidente che parte di quella forza in avanzamento verrà impiegata per vincere l'inerzia della racchetta che sta arretrando nell'apertura, e non finirà sulla palla.

Ci DEVE essere divisione tra apertura e swing, perchè si tratta di due gesti tecnici antagonisti quindi l'energia impiegata per l'apertura contrasterà sempre quella impiegata per andare a colpire e se esegui il tutto in un unico movimento perderai spinta e velocità.

Ovvio non è un blocco forzato, in realtà può essere anche un rallentamento molto prossimo allo stop come dice ciccio, un istante in cui hai la percezione che è il momento di andare a colpire.

Se devi spingere una macchina dietro e poi avanti, fatichi di più se inizi a spingerla in avanti senza aspettare che abbia smesso di arretrate no?

Ragazzi, le gambe non centrano nulla eh, quando avete completato l'apertura non siete immobili con i piedi ma state ancora cercando la palla a mille, non interpretate la distinzione tra apertura e colpo come un momento di staticità perchè al contrario è il momento in cui la ricerca della palla si fa "frenetica".

Credo che il tuo maestro si riferisse a questo, magari tendi ad aprire immobilizzandoti dalla testa ai piedi e questo non va bene, i piedi devono continuare a lavorare per cercare la palla: se immobilizzassi "tutto" allora si che perderesti spinta.

Comunque un "maestro" che ne ha allenati parecchi di campioni esordiva dicendo: non è mai troppo presto per aprire #100#
BeppeNole
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Messaggio da BeppeNole »

Satrapo ha scritto:
showstopper ha scritto:Satrapo, hai qualche consiglio o qualche metodo per imparare a mantenere nel dritto il polso intatto a 90 gradi durante e dopo l'impatto? Qualche esercizio o qualche visualizzazione mentre si colpisce? Grazie.


Premesso che gli elastici sono sempre una buona soluzione le visualizzazioni/metodologie più diffuse sono:

Puntare la palla in arrivo con il tappo della racchetta in fase di apertura: costringe il polso ad assumere la posizione corretta prima dello swing ma è una soluzione temporanea per memorizzare la posizione di partenza in quanto a mio avviso "vizia" ad una apertura con la racchetta troppo bassa.

Iniziare lo swing immaginando che la racchetta sia conficcata nel telone di fondo alle proprie spalle e che vada sfilata da li andando a colpire: in sostanza si cerca di limitare il movimento a sportello che è quello che mette fuori posizione il polso aprendo il suo angolo.

Esistono in commercio anche attrezzi studiati e sponsorizzati da grandi nomi per bloccare il polso ma io li sconsiglio non perchè siano poco efficaci, in realtà funzionano benissimo, ma semplicemente perchè si può ottenere lo stesso risultato con un paio di elastici ed i soldi risparmiati ve li mangiate in pizzeria #100#


Caro Satrapo, il problema del polso bloccato credo sia uno di quei problemi che, se risolti, ti fa fare almeno un salto di categoria. Sto provando con un nuovo maestro la configurazione del polso bloccato a 90° gradi e noto un effettivo vantaggio in termini soprattutto di velocità di palla. Viaggia il triplo !!!!
Il problema è che questo movimento andrebbe allenato giorni e giorni e noi di tempo ne abbiamo sempre poco.

Io sono molto pigro con le gambe, e le aggiustatine di polso (soprattutto sui recuperi laterali) per me erano (e spero lo saranno per poco) all'ordine del giorno.
Allenandomi nella configurazione del polso bloccato a 90°, mi rendo conto che ci devo arrivare sempre bene con le gambe. Quindi si ha uno stimolo in più in una ricerca perfetta della palla anche con i piedi...

Vorrei ulteriori tue considerazioni su questo aspetto tecnico. Secondo me uno dei più importanti del tennis. Anche perchè il maggior numero di palle le giochiamo col diritto....
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Messaggio da jeroska »

Satrapo ha scritto:La prima cosa è domandarsi quale sia il PROPRIO gioco perchè ogni giocatore ha le proprie caratteristiche, le sue armi e i suoi punti deboli e li deve conoscere bene. Ci preoccupiamo di conoscere o meno il nostro avversrio ma siamo sicuri di conoscere davvero noi stessi? Trovate il vostro gioco ma trovatelo sul serio, capite davvero quello che sapete fare meglio. Se sparate tutto ma fate più errori che punti non siete un attaccante, siete un kamikaze. Se rimettete tutto senza forzare ma sbagliate sempre prima dell'avversario non siete un regolarista, siete un suicida. Prima di cercare una tattica di gioco per contrastare un avversario assicuriamoci di aver trovato il nostro gioco e averlo sufficientemente perfezionato in allenamento. Se ogni volta che andate in campo giocate in maniera diversa, e se poi ogni volta che cambiate tipologia di avversario cambiate ulteriormente gioco l'unica cosa su cui non avrete dubbi sarà la vostra totale confusione. Personalità, ci vuole personalità: scoprite cosa funziona nel vostro gioco, perfezionatelo ma non trascurate troppo i punti eccessivamente deboli. Dovete trovare la vostra identità tennistica, ma trovarla seriamente: amare il serve and volley non vi trasforma in Edberg, giocare ottime volè e avere una prima meravigliosamente adatta ad essere seguita a rete invece può fare di voi un piccolo Edberg. Non rifiutate il vostro talento qualora non corrispondesse alle vostre preferenze ma assecondatelo e trovate il vostro vero gioco, quel tipo di gioco per il quale siete più adatti e più forti. Nella lirica esistono i bassi i baritoni e i tenori, e per ogni categoria di voce ci sono meravigliosi interpreti: i guai inizianpo quando i bassi si autoconvincono di poter fare i tenori o i tenori vogliono cantare da bassi, capito il concetto?


Ecco, di tutte le numerose perle di sapienza che ci ha elargito Satrapo, questa è una delle più preziose. E suona come un'autorevole conferma ad un'idea che, modestamente, ho sempre avuto. Quante volte mi sono indispettito a bordo campo, da coach dilettante o aspirante tale, nel vedere un tennista che NON SAPEVA ESATTAMENTE COSA VOLEVA FARE IN CAMPO. E in quante occasioni ho visto un giocatore tecnicamente inferiore, ma con le idee chiare, prevalere su un altro più bravo ma confuso, e indeciso.

Partendo da questo concetto, una piccola provocazione. Talvolta per un giocatore saper fare troppe cose può diventare un handicap perchè aumenta le opzioni di gioco a sua disposizione, complica la scelta, fa troppo PENSARE in campo, e conduce all'errore. Mi viene in mente l'illustre esempio di Becker. Ho sempre pensato che il suo bagaglio tecnico completissimo a volte sia stato un fardello molto duro da portare, perchè tra la varietà di soluzioni che aveva al suo arco si imponeva sempre una scelta, un processo decisionale, che non di rado lo portava a confondersi e persino a smarrire una ben precisa identità di gioco. Secondo me, per questo motivo, ha vinto meno di quello che meritava. Edberg era senz'altro meno completo di Boris, ad esempio era meno solido nei fondamentali da fondo, per cui sapeva che il suo schema, in linea di massima, era obbligato: gettarsi al più presto, alla prima palla utile, verso la rete. Questa "semplicità" di scelta è stata la chiave di molte vittorie.

Satrapo, mi piacerebbe conoscere il tuo parere su questo apparente paradosso.
Buonasera caro. Dunque, io adesso batto lo zero, un milione sullo zero.
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

penaso ha scritto:Caro Satrapo, il problema del polso bloccato credo sia uno di quei problemi che, se risolti, ti fa fare almeno un salto di categoria. Sto provando con un nuovo maestro la configurazione del polso bloccato a 90° gradi e noto un effettivo vantaggio in termini soprattutto di velocità di palla. Viaggia il triplo !!!!
Il problema è che questo movimento andrebbe allenato giorni e giorni e noi di tempo ne abbiamo sempre poco.

Io sono molto pigro con le gambe, e le aggiustatine di polso (soprattutto sui recuperi laterali) per me erano (e spero lo saranno per poco) all'ordine del giorno.
Allenandomi nella configurazione del polso bloccato a 90°, mi rendo conto che ci devo arrivare sempre bene con le gambe. Quindi si ha uno stimolo in più in una ricerca perfetta della palla anche con i piedi...

Vorrei ulteriori tue considerazioni su questo aspetto tecnico. Secondo me uno dei più importanti del tennis. Anche perchè il maggior numero di palle le giochiamo col diritto....


Il polso riveste nel tennis un ruolo chiave, essendo l'articolazione più prossima alla racchetta, e di conseguenza alla palla nel momento dell'impatto, ed hai ragione ad individuare nella corretta gestione del polso uno step tecnico di notevole importanza.

Oltretutto l'articolazione del polso è in grado di flettersi, piegarsi e ruotare praticamente in ogni direzione pertanto non c'è limite alle posizioni relative che racchetta e avambraccio possono assumere, e questa enorme variabilità contribuisce a rendere più difficile l'individuazione e il mantenimento della corretta postura.

La prima considerazione da fare è questa: parlare di corretta impostazione del polso, o più genericamente di impostazione del polso è in realtà una piccola inesattezza.

Più esatto sarebbe parlare di "atteggiamento" del polso nel tennis, perchè in realtà non si tratta di assumere una posizione più o meno corretta, ma di trasformare questa postura in un atteggiamento naturale, confortevole e "inevitabile".

Non si deve lavorare per acquisire la capacità di creare e mantenere il giusto angolo tra racchetta ed avambraccio, l'obiettivo è che questa disposizione diventi una costante sempre presente, naturale e "inevitabile": appunto un "atteggiamento".

Per questo sul polso si lavora con l'ausilio di elastici o altri strumenti atti a bloccarlo nella posizione ottimale: ogni volta che questa posizione viene persa l'elastico o il bloccapolso ci trasmetteranno una sensazione di fastidio che cesserà solo quando ricreeremo il giusto angolo.

Questo tipo di lavoro non vuole semplicemente correggere un difetto o impostare un automatismo, ma mira proprio ad associare fastidio alla posizione errata del polso e comfort a quella corretta: in questo modo con il tempo la giusta disposizione del polso diventerà un vero e proprio atteggiamento naturale e non più un gesto tecnico volontario.

Questa metodologia di lavoro così "dittatoriale" che non si limita a suggerire un gesto tecnico ma pretende di stamparlo a fuoco nella memoria muscolare del giocatore ci fa comprendere come sia di vitale importanza arrivare il prima possibile a gestire il polso in maniera corretta.

Ovviamente se si inizia da piccoli in poco tempo la configurazione a 90° del polso sul dritto (90° gradi l'angolo tra racchetta e avambraccio) diventerà così naturale da non essere più percepita in maniera cosciente, ma fissata e mantenuta in maniera assolutamente automatica.

Immagine

(sorprendente vero?)

In età più adulta acquisire questo corretto atteggiamento è senza dubbio più arduo ma non certo impossibile. Il problema principale è che si deve andare a sostituire un atteggiamento controproducente ma ormai acquisito (racchetta-polso-avambraccio in linea) con uno diverso e percepito come innaturale. (Polso bloccato e angolo di 90° tra racchetta e avambraccio)

Se il mio difetto è piegarmi poco posso concentrarmi ed impormi di piegarmi di più, ma quando vado ad intervenire per rimpiazzare un atteggiamento errato ormai consolidato dovrò fare i conti con la quasi totale inconsapevolezza che ho su di esso: chi sblocca il polso o non mantiene l'angolo ottimale normalmente non ne ha percezione, pertanto ci vorrà del tempo per fargli cambiare questa "abitudine".

Se si ha la pazienza di passare 30-40 minuti a colpire di dritto per almeno 2-3 volte a settimana gli elastici sono sicuramente il miglior modo per ottenere un buon controllo sulla posizione del polso perchè intervengono proprio sulla percezione dell'atteggiamento errato sottolineandolo con un fastidio, costruendo così nel tempo una associazione permanente tra angolo corretto e comfort di gioco.

Immagine

Inoltre si è già parlato a lungo della convenienza di adottare una impugnatura di dritto mentre si attendono i colpi, bene, abbiate cura di mantenere il giusto atteggiamento del polso anche quando siete in posizione d'attesa in modo che aprendo non dovrete preoccuparvi anche di ricercare il corretto angolo tra racchetta ed avambraccio.

In sostanza la gestione del polso e del corretto angolo avambraccio-racchetta è un qualcosa che va addirittura oltre il gesto tecnico, ma deve diventare il più possibile un atteggiamento naturale dal quale deviare solo in caso di colpi particolarissimi quali recuperi disperati o situazioni in cui la palla è al limite della giocabilità.
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

jeroska ha scritto:una piccola provocazione. Talvolta per un giocatore saper fare troppe cose può diventare un handicap perchè aumenta le opzioni di gioco a sua disposizione, complica la scelta, fa troppo PENSARE in campo, e conduce all'errore. Mi viene in mente l'illustre esempio di Becker. Ho sempre pensato che il suo bagaglio tecnico completissimo a volte sia stato un fardello molto duro da portare, perchè tra la varietà di soluzioni che aveva al suo arco si imponeva sempre una scelta, un processo decisionale, che non di rado lo portava a confondersi e persino a smarrire una ben precisa identità di gioco. Secondo me, per questo motivo, ha vinto meno di quello che meritava. Edberg era senz'altro meno completo di Boris, ad esempio era meno solido nei fondamentali da fondo, per cui sapeva che il suo schema, in linea di massima, era obbligato: gettarsi al più presto, alla prima palla utile, verso la rete. Questa "semplicità" di scelta è stata la chiave di molte vittorie.

Satrapo, mi piacerebbe conoscere il tuo parere su questo apparente paradosso.


Questa tua piccola provocazione è sicuramente interessante, a riguardo dirò subito che ammettendo anche che possa essere un duro fardello possedere un bagaglio tecnico completissimo, ancor più dura è farsi strada quando il repertorio presenta qualche lacuna.

A mio avviso il problema di perdersi o confondersi fino a snaturarsi quando si hanno troppe soluzioni a disposizione è reale, ma è imputabile alla mentalità del giocatore più che al gran numero di alternative disponibili.

Ci sono tennisti che si perdono e si confondono anche quando di cosa ne sanno fare solo una, ed altri che sono perfettamente in grado di scegliere soluzioni diverse in base al match che vanno ad affrontare.

Becker effettivamente in alcune occasioni ha snaturato il suo gioco probabilmente per gratificare la sua "vanità" tennistica: lui non si sentiva inferiore a nessuno da fondo, e spesso ha ingaggiato e perso battaglie che avrebbe forse vinto sfruttando di più le sue doti di attaccante.

Ma la qualità dei colpi da fondo di Becker era comunque realmente molto buona, quindi io arrivo a comprendere in parte il suo atteggiamento: per Becker giocare da fondo poteva essere una scelta discutibile ma non un vero e proprio suicidio tennistico, quindi non è facile stabilire se questo meraviglioso campione avrebbe potuto vincere di più rimanendo maggiormente fedele alla sua natura tennistica: 6 slam sono un bottino difficilmente migliorabile, forse solo un Roland Garros avrebbe aggiunto qualcosa al suo palmares.

Di contro tu hai citato Edberg, probabilmente l'interprete del miglior serve-and-volley che si sia mai visto nel circuito, che non nascondeva le sue lacune tecniche nei colpi a rimbalzo, ovviamente dalla parte del dritto perchè il suo rovescio troverebbe un posto di rilievo in qualsiasi museo di "tecnica tennistica".

Hai ragione a dire che a conti fatti Edberg aveva poche scelte: avanzare e giocarsi il punto nei pressi della rete, zona nella quale era il migliore del mondo.

Ma Edberg era un campione di una tale lucidità che anche se fosse stato dotato di una grande solidità da fondo non avrebbe mai snaturato il suo gioco. Se Edberg avesse posseduto un solidissimo dritto non si sarebbe comunque mai messo a palleggiare da fondo con Lendl, ma sicuramente avrebbe vinto il Roland Garros che gli sfuggì nella incredibile finale contro Chang.

In questo caso per un giocatore come Edberg pur dotato di braccio divino, un bagaglio tecnico appena appena più ampio (a conti fatti sarebbe bastato un dritto più solido) avrebbe potuto regalargli il Roland Garros perso contro Chang perchè io ritengo che lo svedese sarebbe stato perfettamente in grado di gestire qualsiasi numero di soluzioni alternative senza perdersi.

Ma anche nel caso di Edberg 6 slam vinti non possono far rimpiangere nulla.

Tornando a Becker concordo che a volte può aver snaturato il suo gioco ma non in misura tale da poter essere considerato un suicidio tennistico.

Se Edberg si fosse confrontato da fondo contro Lend non avrebbe avuto scampo, e infatti lo svedese si è guardato bene dal farlo, ma quando fu Becker a incaponirsi un po' troppo da fondo contro "Ivan il terribile" non si trattò di vero e proprio suicidio tennistico, semmai di una scelta molto discutibile del tedesco, perchè in effetti con i colpi che aveva la possibilità di prevalere anche giocando più dietro, specie sul duro non era poi così remota.

Direi in conclusione che un bagaglio tecnico ampio e completo è sempre un vantaggio perchè un giocatore che tende a snaturare il suo gioco probabilmente lo farebbe anche con poche soluzioni a disposizione ma in questo caso le conseguenze sarebbero disastrose.
zakito
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Messaggio da zakito »

andare sotto alla pallina...ma anche con la testa della racchetta? Da ciò che ne so io molto meno di quanto uno potrebbe pensare,maggiormente quando si colpisce in top,per l'inclinazione della racchetta durante l'apertura.
ciccio
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Messaggio da ciccio »

jeroska ha scritto:Partendo da questo concetto, una piccola provocazione. Talvolta per un giocatore saper fare troppe cose può diventare un handicap perchè aumenta le opzioni di gioco a sua disposizione, complica la scelta, fa troppo PENSARE in campo, e conduce all'errore. Mi viene in mente l'illustre esempio di Becker. Ho sempre pensato che il suo bagaglio tecnico completissimo a volte sia stato un fardello molto duro da portare, perchè tra la varietà di soluzioni che aveva al suo arco si imponeva sempre una scelta, un processo decisionale, che non di rado lo portava a confondersi e persino a smarrire una ben precisa identità di gioco. Secondo me, per questo motivo, ha vinto meno di quello che meritava. Edberg era senz'altro meno completo di Boris, ad esempio era meno solido nei fondamentali da fondo, per cui sapeva che il suo schema, in linea di massima, era obbligato: gettarsi al più presto, alla prima palla utile, verso la rete. Questa "semplicità" di scelta è stata la chiave di molte vittorie.


Non è del tutto sbagliato quello che dici Jeroska e l'esempio più lampante a mio avviso è Wilander.
Ha giocato da fondo tutta la vita, ma pochi ricorderanno che ha vinto Wimbledon e ha fatto due finali, usopen e australian open, in doppio. A rete ci sapeva andare eccome, ma lo faceva poco e quando gli serviva davvero.
L'esempio di Becker è forse un po' fuorviante nel senso che le idee confuse lui le aveva di natura e nel tennis ha semplicemnete messo la testa che aveva.
Ma questo fa semplicemente parte delle tattiche di gioco di cui il primo comandamento è :
Mettiti sempre nella condizione di usare il gioco che ti riesce meglio e ti fa vincere, poi se ne hai ancora metticelo, ma solo quando non puoi farne a meno.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da Skorpion »

jeroska ha scritto: Partendo da questo concetto, una piccola provocazione. Talvolta per un giocatore saper fare troppe cose può diventare un handicap perchè aumenta le opzioni di gioco a sua disposizione, complica la scelta, fa troppo PENSARE in campo, e conduce all'errore. Mi viene in mente l'illustre esempio di Becker. Ho sempre pensato che il suo bagaglio tecnico completissimo a volte sia stato un fardello molto duro da portare, perchè tra la varietà di soluzioni che aveva al suo arco si imponeva sempre una scelta, un processo decisionale, che non di rado lo portava a confondersi e persino a smarrire una ben precisa identità di gioco. Secondo me, per questo motivo, ha vinto meno di quello che meritava. Edberg era senz'altro meno completo di Boris, ad esempio era meno solido nei fondamentali da fondo, per cui sapeva che il suo schema, in linea di massima, era obbligato: gettarsi al più presto, alla prima palla utile, verso la rete. Questa "semplicità" di scelta è stata la chiave di molte vittorie.


Credo sia un vantaggio avere un repertorio vasto ed essere consapevoli che la possibilità di più soluzioni possa conferire varietà alle conclusioni. Quanto al discorso della "confusione" mentale la difficoltà sta nello scegliere senza cambiare idea tra le varie soluzioni. Agonisticamente si imposta il gioco per avere la maggiore efficacia possibile nei confronti del proprio avversario. Vista così il fatto di possedere tante "armi" da fiducia ed addirittura genera un effetto contrario a quello "Becker" L'equilibrio è fondamentale in tutto.
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Messaggio da Massimilianoxxx »

Ciao, quali sono gli esercizi per migliorare la ricerca della palla?
Adelante
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Messaggio da Adelante »

All'ambrosiano intanto il sottoscritto prende una legnata tra i denti da un 4.3 che quest'anno sarà 4.2.......7-5 2-6 7-6 e a casa ...il tutto in poco piu di 2 ore
Non ce niente da fare soffro i giocatori che non ti danno ritmo,che variano in modo sistematico.
Nel primo mi "sveglio" quando sono orami 0-4 e comincio a capirci qualcosina ma è troppo tardi...
Nel secondo lui cambia strategia e si mette in testa di vincere giocando di pressione dal fondo....risultato 6-2 per me...
Nel terzo si rimette a giocare "old style" con addirittura back diritto e riemerge chiaramente la mia difficoltà ad affrontare un gioco simile...tengo duro,non provo a spingere perche sulle sue palle insidiose non mi sento in fiducia ed allora cerco di giocare come lui facendolo spostare molto,e variando molto la lunghezza di palla,ma purtroppo non è il mio gioco ....non è mai stato il mio gioco e non sono riuscito ad imporre il ritmo che volevo io,insomma abbiamo giocato "alle sue regole" ed inevitabilmente ha vinto il piu forte su quel terreno....
Sul 6-5 per me ho sbagliato uno smash con l'avversario a pelle di leone che mi avrebbe portato a match point.......ma con i se e con i ma si va a casa...................



Ecco Satrapo e Ciccio.....questo è quello che scrivevo "di là"...nel topic "i quarta"...l'ultima mia disavventura...
Urgono consigli per uscire da questa situazione....Quando incontro un'avversario cosi(di un certo livello si intende),sistematicamente perdo....
Paradossalmente con chi mette piu punch sulla palla,che spinge,che gioca profondo difficilmente vado in difficoltà,almeno che non sia troppo piu forte di me,ma qon questa tipologia "vecchio stile" di giocatori la partita per me è sempre in salita....
Perdo confidenza con i miei colpi,per natura ho bisogno di scambiare e trovare il giusto ritmo,questi non te lo permettono...
Consigli?
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Adelante ha scritto:All'ambrosiano intanto il sottoscritto prende una legnata tra i denti da un 4.3 che quest'anno sarà 4.2.......7-5 2-6 7-6 e a casa ...il tutto in poco piu di 2 ore
Non ce niente da fare soffro i giocatori che non ti danno ritmo,che variano in modo sistematico.
Nel primo mi "sveglio" quando sono orami 0-4 e comincio a capirci qualcosina ma è troppo tardi...
Nel secondo lui cambia strategia e si mette in testa di vincere giocando di pressione dal fondo....risultato 6-2 per me...
Nel terzo si rimette a giocare "old style" con addirittura back diritto e riemerge chiaramente la mia difficoltà ad affrontare un gioco simile...tengo duro,non provo a spingere perche sulle sue palle insidiose non mi sento in fiducia ed allora cerco di giocare come lui facendolo spostare molto,e variando molto la lunghezza di palla,ma purtroppo non è il mio gioco ....non è mai stato il mio gioco e non sono riuscito ad imporre il ritmo che volevo io,insomma abbiamo giocato "alle sue regole" ed inevitabilmente ha vinto il piu forte su quel terreno....
Sul 6-5 per me ho sbagliato uno smash con l'avversario a pelle di leone che mi avrebbe portato a match point.......ma con i se e con i ma si va a casa...................



Ecco Satrapo e Ciccio.....questo è quello che scrivevo "di là"...nel topic "i quarta"...l'ultima mia disavventura...
Urgono consigli per uscire da questa situazione....Quando incontro un'avversario cosi(di un certo livello si intende),sistematicamente perdo....
Paradossalmente con chi mette piu punch sulla palla,che spinge,che gioca profondo difficilmente vado in difficoltà,almeno che non sia troppo piu forte di me,ma qon questa tipologia "vecchio stile" di giocatori la partita per me è sempre in salita....
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Consigli?


soffro anch'io 'sti rompiscatole che tic, tic e poi tic. Io uso un trucco, corde mollate, a volte uso proprio un'altra racchetta, prendo quella che spinge di più che tanto ormai ho la collezione, mi metto in testa appena entro in campo di abbassare le ginocchia altrimenti mi escono lunghe e lcomincio a prenderli a fucilate e poi vado a rete appena posso. In pratica spacco io il loro gioco prima che lo spacchino a me oltre a spaccarmi i m... appena ne trovo uno. I giocatori che sanno variare gioco e non metterti in ritmo, alla Brad Gilbert, sono rogne per tutti, non solo per te. Gilbert senza aver colpi arrivo' al numero 4 nelle classifiche atp, giocando solo di testa e rompendo il gioco altrui. se non sbaglio scrisse anche un libro su quel tipo di gioco " Vincere a tennis giocando male" o una cosa del genere.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da Skorpion »

ciccio ha scritto: soffro anch'io 'sti rompiscatole che tic, tic e poi tic. Io uso un trucco, corde mollate, a volte uso proprio un'altra racchetta, prendo quella che spinge di più che tanto ormai ho la collezione, mi metto in testa appena entro in campo di abbassare le ginocchia altrimenti mi escono lunghe e lcomincio a prenderli a fucilate e poi vado a rete appena posso. In pratica spacco io il loro gioco prima che lo spacchino a me oltre a spaccarmi i m... appena ne trovo uno. I giocatori che sanno variare gioco e non metterti in ritmo, alla Brad Gilbert, sono rogne per tutti, non solo per te. Gilbert senza aver colpi arrivo' al numero 4 nelle classifiche atp, giocando solo di testa e rompendo il gioco altrui. se non sbaglio scrisse anche un libro su quel tipo di gioco " Vincere a tennis giocando male" o una cosa del genere
In pratica giochi come loro. A chiunque da fastidio chi fa il suo stesso gioco #100# Tra pallettari però è diverso in genere vince chi è più "attivo" poggiando su fondamentali leggermente superiori. Tra attaccanti la spunta chi ha i colpi migliori.
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Messaggio da Satrapo »

Adelante ha scritto:All'ambrosiano intanto il sottoscritto prende una legnata tra i denti da un 4.3 che quest'anno sarà 4.2.......7-5 2-6 7-6 e a casa ...il tutto in poco piu di 2 ore
Non ce niente da fare soffro i giocatori che non ti danno ritmo,che variano in modo sistematico.
Nel primo mi "sveglio" quando sono orami 0-4 e comincio a capirci qualcosina ma è troppo tardi...
Nel secondo lui cambia strategia e si mette in testa di vincere giocando di pressione dal fondo....risultato 6-2 per me...
Nel terzo si rimette a giocare "old style" con addirittura back diritto e riemerge chiaramente la mia difficoltà ad affrontare un gioco simile...tengo duro,non provo a spingere perche sulle sue palle insidiose non mi sento in fiducia ed allora cerco di giocare come lui facendolo spostare molto,e variando molto la lunghezza di palla,ma purtroppo non è il mio gioco ....non è mai stato il mio gioco e non sono riuscito ad imporre il ritmo che volevo io,insomma abbiamo giocato "alle sue regole" ed inevitabilmente ha vinto il piu forte su quel terreno....
Sul 6-5 per me ho sbagliato uno smash con l'avversario a pelle di leone che mi avrebbe portato a match point.......ma con i se e con i ma si va a casa...................



Ecco Satrapo e Ciccio.....questo è quello che scrivevo "di là"...nel topic "i quarta"...l'ultima mia disavventura...
Urgono consigli per uscire da questa situazione....Quando incontro un'avversario cosi(di un certo livello si intende),sistematicamente perdo....
Paradossalmente con chi mette piu punch sulla palla,che spinge,che gioca profondo difficilmente vado in difficoltà,almeno che non sia troppo piu forte di me,ma qon questa tipologia "vecchio stile" di giocatori la partita per me è sempre in salita....
Perdo confidenza con i miei colpi,per natura ho bisogno di scambiare e trovare il giusto ritmo,questi non te lo permettono...
Consigli?


Hai descritto benissimo il tuo avversario e quali sono le tipologie di gioco che temi maggiormente.

Ma tu, che giocatore sei? Cosa hai tu che può mettere in crisi un tuo avversario? Il tuo miglior colpo? Il tipo di gioco nel quale rendi al meglio? In sostanza chi leggendo il tabellone scopre di dover giocare contro di te cosa dovrebbe temere?

A tennis si gioca con i colpi che si hanno a disposizione, non si improvvisano strategie se non si hanno le caratteristiche per metterle in atto: hai descritto il "nemico" ora descrivi le tue armi e vedremo di capire come si possa battere quei giocatori che tanto ti fanno penare.
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

Massimilianoxxx ha scritto:Ciao, quali sono gli esercizi per migliorare la ricerca della palla?


Beh, ce ne sono tanti anche perchè a tennis la ricerca della palla è di vitale importanza.

Uno "simpatico" si fa senza racchetta: passate il braccio sinistro dietro la schiena ed afferrate il destro appena sopra il gomito: mantenendo la presa vi sarà assolutamente impossibile allontanare il gomito destro dal fianco ma potrete ancora muovere l'avambraccio.

Mantenendo la posizione andate ad afferrare con la mano destra le palle che vi verranno date dal cesto in sequenza, tornando sempre in posizione di copertura campo e aumentando man mano l'ampiezza ed il ritmo degli spostamenti.

Poiche' non potrete "allungare" il braccio sarete costretti a cercare la palla fino in fondo con grande rapidità e precisione per riuscire ad agguantare saldamente la palla. (la palla va trattenuta in mano per un secondo, se mancate la presa e vi sfugge di mano commettete un errore)

Ovviamente mantenete un atteggiamento "tennistico" eseguendo sempre lo step e muovendovi con spostamenti da tennista.

Buon divertimento #100#
Adelante
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Messaggio da Adelante »

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Hai descritto benissimo il tuo avversario e quali sono le tipologie di gioco che temi maggiormente.

Ma tu, che giocatore sei? Cosa hai tu che può mettere in crisi un tuo avversario? Il tuo miglior colpo? Il tipo di gioco nel quale rendi al meglio? In sostanza chi leggendo il tabellone scopre di dover giocare contro di te cosa dovrebbe temere?

A tennis si gioca con i colpi che si hanno a disposizione, non si improvvisano strategie se non si hanno le caratteristiche per metterle in atto: hai descritto il "nemico" ora descrivi le tue armi e vedremo di capire come si possa battere quei giocatori che tanto ti fanno penare.[/quote]

Allora Satrapo diciamo che sono un giocatore che ama giocare di pressione dal fondo,gioco molto in top spin e tutti i miei avversari dicono che ho la palla pesante.Semi western di diritto,rovescio ad una mano di uguale efficacia sia back che coperto.Uno schema che utilizzo molto(/anzi diciamo di cui abuso) è quello di giocare 2-3 palle di diritto molto cariche incrociate e appena l'avversario accorcia entro con il diritto lungolinea.Diciamo che il rovescio è un arma di "manovra" quasi mai definitivo ,ma abbastanza solido e regolare.Servizio buono rigorosamente in kick,dico rigorosamente perche se cerco la prima forzata la percentuale cala paursamente.Buone gambe e buona resistenza ....insomma ne viene fuori il classigo terraiolo...che se incontra gli avversari di cui sopra sul veloce(come domenica) va a casa bastonato........
The beauty will save the world........and me too....
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