"L'angolo dei maestri", parliamo di tecnica

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Florian
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Re: Video Schiodom

Messaggio da Florian »

ciccio ha scritto:Se in un'attività sportiva non sai dominare la mente non vai da nessuna parte, e in un'attività sportiva il modo di dominare la mente è con il corretto gesto tecnico, non ci sono storie e storielle di altro tipo che tengano.
Superato il fattore gesto tecnico rientra la gestione della mente, ma siamo ben oltre dei livelli amatoriali, siamo a livelli professionali dove le questioni sono in situazioni particolari e circoscritte.
E nel tennis questo è un dogma più che in altri sport. L'unica variabile è la concentrazione, ma qui si stava parlando di tensione, non di concentrazione, che è altro argomento.



>> http://www.tgcom.mediaset.it/sport/arti ... 6128.shtml
« Sarei disposto ad avere 37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda di servizio di McEnroe »

Beppe Viola
kinoko
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Re: Video Schiodom

Messaggio da kinoko »

I_Hate_Pete ha scritto:
dani1960 ha scritto:
I_Hate_Pete ha scritto:... c'era un topic apposito in cui ci si chiedeva dell'esistenza dei pallettari di quarta, persone normodotate (anche giovani!) che in campo non fanno altro che correre e mettere la racchetta (con palla un metro o due sopra la rete). Rimarra' uno dei misteri della vita.....

forse semplicemente fanno un po' di attivita' fisica :D

Puo' essere :) ma il discorso era un po' piu' complesso.
Si discuteva dell'insolito manifestarsi degli stessi comportamenti in quasi ogni esemplare osservato (caratteristiche impresse nel genoma pallettaro?) tanto che l'argomento meriterebbe un dedicato capitolo nei Grandi Documentari di Mymag dello stimato professor Andreinoz. Tranne rare eccezioni il pallettaro tende ad assimilare comportamenti tipici di altre specie, ognuna adatta per ogni situazione che gli si presenta.

La Gazza Ladra:
Il pallettaro gioca esclusivamente a rischio zero (Paura di sbagliare? Complessi d'inferiorita'?) quindi palla alta sopra la rete e mai piu' vicina di due metri dalle righe del campo. Questo suo comportamento lo convince che se l'avversario tira la palla troppo vicino ad una riga HA SBAGLIATO A PRESCINDERE (che ingenuo) e chiama fuori la palla senza timore (spesso senza manco averla vista); inutile mostrargli il segno dato che lui ne indichera' sempre uno ad almeno 30 cm di distanza (il primo che scorge fuori dalle righe), se si insiste nell'indicare il segno giusto il pallettaro tira fuori dal cilindro algebra e geometria per dimostrare che la palla che arriva dal punto x con forza y-altezza z-rotazione w e umidita' x non puo' aver creato un segno con quell'angolazione e per forza deve essere quello da lui indicato (segno ruotato di ben 1.3 gradi rispetto l'altro).
Se gli si fa' notare che pure il suo compagno di doppio ha visto la palla dentro (quindi 6 occhi contro 2) sbraita 2 secondi, fa' la vittima cercando di instillare sensi di colpa agli altri giocatori, al che fa' finta di niente e si tiene il punto lo stesso (probabilita' di risatina beffarda appena si gira=99 percento).

Il Gufo con l'Alzheimer:
Il pallettaro tende a non fare punti suoi, lui nella sua testa vede solo gli errori dell'avversario.
Il problema e' che a volte esagera con le proiezioni mentali e capiti perda il contatto con la realta' con chiamate paradossali come: "30-0!" (mentre siamo 0-15) "40-15!" (mentre siamo 15 pari) o addirittura "3-0 per me!" (mentre stiamo mangiando in pizzeria).
Alla fine di ogni gioco e' come assistere alle estrazioni del lotto, il risultato e' casuale ma sempre a suo favore; se l'avversario tende ad essere un po' distratto perdera' il set anche senza aver mai sbagliato un colpo.

Il Gallo Pavone:
Se il pallettaro prende scoppole su scoppole a fine gara diventa silenzioso e accondiscendente ma SE PER CASO vince la partita (nel caso dei pallettari si puo' dire che sia l'avversario che gliela regala) la cresta si alza, si pavoneggia manco avesse vinto Wimbledon e si vanta d'aver triturato l'avversario con possenti colpi e mirabili prodezze a rete (l'estasi che prova per una volee a padella con il naso sopra il nastro e' superiore a quella che prova una persona normale se gli riesce la volee smorzata in tuffo alla Becker).
Questo dimostra che, nel profondo, anche il pallettaro ha qualcosa da dire in termini tennistici, la voracita' con cui si butta sulle rarissime occasioni di fare il punto diretto dimostra che anche per lui c'e' luce in fondo al tunnel.......peccato che l'illusorio senso di onnipotenza creato dalla volee vincente duri soltanto pochi decimi di secondo dopo i quali l'esemplare torna stanco e felice a fondocampo (chiedendo pure se puo' fumare una sigaretta) e dimentichi immediatamente quell'incredibile sensazione di piacere, resettando il sistema operativo alle sue uniche due funzioni indispensabili: corri, palla, corri, palla, corri, palla.......



Da pubblicare! :D :D :D :D :D :D capolavoro! :D :D :D
schiodom
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Messaggio da schiodom »

X Vetreano ma come si può miglirare la ricerca della palla e su quali dinamiche del dritto dovrei lavorare precisamente?

X Ciccio so che stai cercando di scrivere un post di utilità generale per il forum prendendo spunto dalle problematiche del mio dritto, ma ti vorrei precisare che dopo lo stop sto cercando di passare da un impostazione chiusa ad una semiopen sul dritto, questo potrebbe essere una causa dei limiti del mio dritto, ti dico questo solo per darti maggiori elementi di valutazione.

X Satrapo tre il 93 e il 94 sono stato C4 ma erano anni "confusi" come anche tu ricorderai anni di in cui dalla coppa italia per NC si passò alla C3-C4 perchè ormai in competizioni a squadre i veri NC erano scomparsi in quegl'anni, poi comiciarono a nascere anche tornei individuali limitati ai C3-C4. Insomma in quegl'anni i i tornei li vincevano giocatori NC che l'anno dopo il comitato classificava anche come C2. In quegl'anni i C4 difficilmente in Campania vincevano un torneo NC, infatti molti di quei vincitori attualmente in attività ho visto hanno una classifica che va da 4.1 a 3.3, e tra questi ci sono anche persone con cui nel lontano 94 me la giocavo, vincevo, perdevo, ma correvo come un pazzo (pesavo 75 kg!!!! sigh!! sigh!!). E' una mia opinione che le attuali clasifiche valgano un pò meno delle vecchie cioè per me il forte C1 vale almeno un 2.7 di oggi.

Domenico
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Partiamo dalle due cose piú semplici schiodom, rovescio e diagonale del post susseguente. Sul dritto é ancora in embrione perché non trovo i video appropriati, lasciami un altro paio di gg.

Slice

L'errore sta nel voler prendere la palla da sotto. Non serve.
Quello che fa andare la palla in uno slice é la combinazione di tre differenti forze, la spinta dall'alto verso il basso della racchetta, la posizione rivolta leggermente all'insú del piatto corde e la spinta frontale del corpo. La spinta é frontale, non dal basso verso l'alto.

Un po' di video

http://www.youtube.com/watch?v=-GzW401y ... re=related
http://www.youtube.com/watch?v=sXXM3I9E ... re=related
http://www.youtube.com/watch?v=8vdD-QeZ ... re=related
http://www.youtube.com/watch?v=sEmX1rZi ... re=related

Nota un paio di cose, braccio sempre teso, caricamento dall'alto verso il basso, spinta frontale meno visibile nella henin, ma molto di piú in Federer, angolo del polso che da 90 gradi passa 0 gradi.
Il polso lo vedi bene qui

http://www.youtube.com/watch?v=QVQCiDSr ... re=related

Il tuo slice é troppo preso dal basso, a dargli un taglio col polso per farlo alzare, un po' come faceva Panatta con il suo cioppato, a far arivare la palla lunga che poi muore lentissima e quasi rimbalzando verticale a fine corsa, oggi non si puó, racchette e fisici ben differenti non lascierebbero scampo a un cioppato alla Panatta. Fai presto a confrontare i tuoi video con i video che ti ho copiato, per notare la differenza di tipo di spinta.

Rovescio coperto

Lí manca la sicurezza del topspin, se tutto il movimento mi piace molto, immagino che quel colpo sia molto radende alla rete e in partita vedi chiaro come lo trattiene per timore di spedirlo fuori o in rete.
L'accortezza é quella di renderlo meno falloso, piú solido.
Ripeto le cose giá dette prima

Racchetta in basso
Punta della racchetta in basso
Tu scendi in basso

Questo é un momento che deve esistere dopo l'apertura una volta che hai fatto ricadere la racchetta dall' inizio swing. Ti metto il video di un due mani dove questi concetti sono piú chiari, nell'una mano sono meno visibili, ma questo principio accomuna i due rovesci

http://www.youtube.com/watch?v=XphTboHQLtA

Al secondo tre é tutto in posizione come descritto, se confronti con un tuo video, vedrai che una posizione come quella al secondo tre é molto, ma molto meno pronunciata, vero che in un una mano lo é giá di principio, ma quel passaggio dal basso verso l'alto nel tuo coperto quasi non esiste.
Il tuo movimento é molto buono, ma devi aggiungere sicurezza al colpo che cosí com'é senza quasi top non potrai mai raggiungere.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
ciccio
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Messaggio da ciccio »

Arriviamo al discorso sulle diagonali, e qui ritorniamo a un discorso giá fatto, principi di massima generalizzabili nella tattica sono molto difficili, dipende da che giocatore sei, in che giornata sei, da che avversario hai ecc. ecc. ecc. ovvero una tale serie di variabili dove definire concetti generali é estremamente difficile.

Ma qualcosa si puó fare, partiamo dal principio che un colpo in diagonale é piú sicuro di un colpo in lingolinea. Lo é per due ragioni, la rete é piú alta e il campo é piú lungo.
Ora ti potrei semplicemente dire che si sceglie un'opzione sulla diagonale ogni volta che non devi rischiare, e questa semplice affermazione é giá di per se stessa risposta alla tua domanda.
Perché rischiare un lungolinea se ho una comoda e sicura diagonale a disposizione ?
Facciamo l'ipotesi per assurdo di due giocatori perfettamente uguali, ma di due valori assoluti leggermente differenti. Il giocatore piú forte giocando solo ed esclusivamente diagonale per tutto l'incontro se l'altro gli risponde sempre in diagonale ha giá vinto. Fine dell'argomento !
E' il giocatore debole che dovrá rischiare di muovere il gioco da lí assumendosi il rischio del lungolinea. Ma rischia, e allora torniamo al principio di partenza, ogni volta che non devo rischiare gioco una diagonale.

Ma se io giocatore piú forte a forza di giocare diagonale sposto il mio avversario a tal punto da avere il suo campo di sinistra aperto, a questo punto é per me piú produttivo e meno rischioso tirare un lungolinea e chiudere o quasi il punto prima che io magari faccia un errore in diagonale. Ma anche qui torniamo al principio di base, ovvero ogni qualvolta non conviene rischiare.

Facciamo altre due ipotesi
Il mio avversario corre davvero male, é ciccione e appena lo sposti si pianta e mi rimanda una palletta innocua che posso tranquillamente chiudere, allora no giocheró a tergicristallo !
Il mio avversario ha un rovescio talmente scarso e carente e un ottimo dritto, al punto tale che difficilmente mi rimanda una palla decente, allora gli batteró sempre e costantemente il rovescio per farlo sbagliare.
Ma anche qui torniamo al principio di fondo, ogni qualvolta non vale la pena di rischiare si gioca diagonale.

Di questi esempi ne potremmo fare a centinaia a seconda della tipologia di giocatore e avversario, ma ritorneremmo sempre lí, gira e rigira, il risultato sará sempre tornare allo stesso principio.


Riassumiamo ora, non é possibile stabilire visto l'incredibile numero di variabili quando impostare una partita sulla diagonale o meno, ma se ci basiamo sull'assioma : "la diagonale é meno rischiosa del lungolinea" la risposta é il principio che ne é figlio "gioco diagonale ogni volta che non vale la pena assumersi un rischio".
Detto cosí é semplice, ma allora quando imposto la partita sulla diagonale ?
Sempre per principio !!, eccetto quando un lungolinea non mi é meno rischioso, ovvero parto sempre dal presupposto che si imposta la partita sulla diagonale, ma se si dimostra meno rischioso un lungolinea opteró la scelta opposta.
Per cui non é una vera e propria impostazione di partita, ma un assioma che vincola una qualsiasi partita a questa opzione di partenza ! Poi nel gioco vediamo cosa succede........ma io questa idea ben chiara in testa la devo avere, altrimenti si continua dare palle a dx e sx senza senso con l'unico risultato di dare angoli al mio avversario da cui riceveró angolo maggiore, per cui solo un danno a me stesso !!
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giascuccio
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Messaggio da giascuccio »

"altrimenti si continua dare palle a dx e sx senza senso con l'unico risultato di dare angoli al mio avversario da cui riceveró angolo maggiore, per cui solo un danno a me stesso !!"

ciccio, spiegami meglio.
Questo a patto che il mio avversario sia bravo e capace a rispondere ancora piu' angolato al mio angolo, giusto?

Illuminami: io sono scarsamente mobile, data penosa condizione fisica.
Devo cercare di non farmi spostare troppo (obiettivo conclamato del mio avversario).
Quindi, lo inchiodo sulla diagonale, aspettando il momento buono per fulminarlo lungolinea?? :o
veterano
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Messaggio da veterano »

schiodom ha scritto:X Vetreano ma come si può miglirare la ricerca della palla e su quali dinamiche del dritto dovrei lavorare precisamente?

X Ciccio so che stai cercando di scrivere un post di utilità generale per il forum prendendo spunto dalle problematiche del mio dritto, ma ti vorrei precisare che dopo lo stop sto cercando di passare da un impostazione chiusa ad una semiopen sul dritto, questo potrebbe essere una causa dei limiti del mio dritto, ti dico questo solo per darti maggiori elementi di valutazione.

X Satrapo tre il 93 e il 94 sono stato C4 ma erano anni "confusi" come anche tu ricorderai anni di in cui dalla coppa italia per NC si passò alla C3-C4 perchè ormai in competizioni a squadre i veri NC erano scomparsi in quegl'anni, poi comiciarono a nascere anche tornei individuali limitati ai C3-C4. Insomma in quegl'anni i i tornei li vincevano giocatori NC che l'anno dopo il comitato classificava anche come C2. In quegl'anni i C4 difficilmente in Campania vincevano un torneo NC, infatti molti di quei vincitori attualmente in attività ho visto hanno una classifica che va da 4.1 a 3.3, e tra questi ci sono anche persone con cui nel lontano 94 me la giocavo, vincevo, perdevo, ma correvo come un pazzo (pesavo 75 kg!!!! sigh!! sigh!!). E' una mia opinione che le attuali clasifiche valgano un pò meno delle vecchie cioè per me il forte C1 vale almeno un 2.7 di oggi.

Domenico

Ciao Schiodom diciamo che di per se la meccanica del tuo dritto non va male se parliamo del movimento del braccio,ma mi sembra che anche tu come il buon picchio di un tempo sofra' un po della sindrome di attessa del colpo,nei video che hai postato si vedono decine di corse in laterale aspettando la palla e non aggredendola e tagliando il campo come e' giusto che sia,si nota anche che usi poco le gambe nel caricare il colpo e non trasferisci bene il peso sulla palla.Il migliorare il movimento in campo oltre a farti correre di meno sicuramente puo farti migliorare il gioco,poi bisogna vedere a cosa e dovuta questa tua mancanza ,se e' dovuta ad una pigrizia causa forma atletica non ottimale, oppure e' una tua costante di gioco o forse per una scarsa capacita' di lettura del colpo avversario,il saper muoversi bene credo che sia la parte piu importante del gioco,purtroppo costa molti sacrifici e tanta voglia di allenarsi,per migliorare questo ci sono tantissimi esercizi che si possono fare,se hai un maestro che ti segue penso che non avra' difficolta' ad aiutarti,ma come ti dicevo e' un lavoro duro e faticoso,prima di tutto ricupera una buona forma atletica e dopo di che anche in palleggio ti puo' servire il discorso di metterti in testa di andare in contro alla palla tagliando il campo e di non aspettarla muovendodi lateralmente.Quello che dice ciccio e vero se sei abituato ad aspettare la palla il discorso si fa molto complicato,ma comunque niente e' impossibile se si ha voglia di migliorare.nel frattempo sperando di esserti stato d'aiuto aspetto anche io con ansia il trattato di satrapo sulla ricerca della palla .
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Messaggio da ciccio »

giascuccio ha scritto:"altrimenti si continua dare palle a dx e sx senza senso con l'unico risultato di dare angoli al mio avversario da cui riceveró angolo maggiore, per cui solo un danno a me stesso !!"

ciccio, spiegami meglio.
Questo a patto che il mio avversario sia bravo e capace a rispondere ancora piu' angolato al mio angolo, giusto?

Illuminami: io sono scarsamente mobile, data penosa condizione fisica.
Devo cercare di non farmi spostare troppo (obiettivo conclamato del mio avversario).
Quindi, lo inchiodo sulla diagonale, aspettando il momento buono per fulminarlo lungolinea?? :o

No giascuccio, avrà sempre più angolo a disposizione di te, pensaci bene e comincia a disegnarti geometrie in campo, o la tua palla lo mette in qualche difficoltà o avrà a disposizione un campo maggiore di te, in diagonale o lungolina in contropiede., tu sarai sempre obbligato a coprire una parte maggiore del campo.
Se poi sei poco mobile si scelgono due opzioni, una è quella di giocare diagonale piuttosto centrale e alla prima buona un approccio se non si hanno winner degni di nota, la seconda è di giocare spesso il tergicristallo si, ma solo se i tuoi vincenti o le tue accellerazioni sono davvero degne di questo nome. In questo secondo modo accorci il numero di scambi per punto, ma rischi. In questo caso il tuo ragionamento è il rischio vale la pena del lungolinea perchè non reggerei un tergicristallo avversario.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da giascuccio »

ciccio ha scritto:
giascuccio ha scritto:"altrimenti si continua dare palle a dx e sx senza senso con l'unico risultato di dare angoli al mio avversario da cui riceveró angolo maggiore, per cui solo un danno a me stesso !!"

ciccio, spiegami meglio.
Questo a patto che il mio avversario sia bravo e capace a rispondere ancora piu' angolato al mio angolo, giusto?

Illuminami: io sono scarsamente mobile, data penosa condizione fisica.
Devo cercare di non farmi spostare troppo (obiettivo conclamato del mio avversario).
Quindi, lo inchiodo sulla diagonale, aspettando il momento buono per fulminarlo lungolinea?? :o

No giascuccio, avrà sempre più angolo a disposizione di te, pensaci bene e comincia a disegnarti geometrie in campo, o la tua palla lo mette in qualche difficoltà o avrà a disposizione un campo maggiore di te, in diagonale o lungolina in contropiede., tu sarai sempre obbligato a coprire una parte maggiore del campo.
Se poi sei poco mobile si scelgono due opzioni, una è quella di giocare diagonale piuttosto centrale e alla prima buona un approccio se non si hanno winner degni di nota, la seconda è di giocare spesso il tergicristallo si, ma solo se i tuoi vincenti o le tue accellerazioni sono davvero degne di questo nome. In questo secondo modo accorci il numero di scambi per punto, ma rischi. In questo caso il tuo ragionamento è il rischio vale la pena del lungolinea perchè non reggerei un tergicristallo avversario.



uhm.............riesco spesso a chiudere con il diritto lungolinea, o quantomeno, gli creo difficoltà di risposta (lui accorcia) e io entro in campo e gli chiudo il punto.
Interessante, e molto, giocare diagonale piuttosto centrale.
In questo modo, non dovrei scoprire troppo campo, ho capito bene?
Grazie cmq, Ciccio
Ah, il livello è basso Ciccio :D :D
Parliamo di semplici nc :D :D
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

C'è ben poco da aggiungere all'ottima dissertazione fatta da Ciccio sull'importanza delle diagonali.

Il punto di partenza di ogni agonista è proprio il vantaggio enorme che una diagonale offre in termine di margine di errore, leggi rete più bassa e campo più ampio.

Il tennis è uno sport percentuale, se c'è un vantaggio reale va sfruttato.

Assolutamente corretto l'accostamento dello "schema diagonali" a vero e proprio postulato più che a possibile opzione: la partita a prescindere si imposta sulle diagonali, poi vediamo se salta fuori qualche variabile inaspettata.

Importante è però capire che la variabile può e deve interessare solo l'avversario e non noi stessi, mi spiego meglio.

Posso dover tentare nuovi schemi nel caso mi rendessi conto dopo un po' che il mio avversario è un novello Gonzales e sulla diagonale di dritto fa "morti e feriti", ma non posso dover tentare nuovi schemi solo perchè sono tecnicamente impreparato a reggere una dignitosa diagonale con un avversario mediocre. In questo secondo caso dovrò migliorare il mio tennis non la mia strategia, perchè se in condizioni mediamente normali non sono in grado di tenere una diagonale con la dovuta autorevolezza devo rimboccarmi le maniche e lavorare sui miei colpi.

Se contro il vecio che tira a 10 all'ora non sono in grado di pressare in sicurezza sulla diagonale maggiore portando a casa il match 62 61 ma mi incarto in improbabili destra sinistra il problema non è tattico ma tecnico: devo lavorare per giocare bene le cose semplici, vedi Picchio e la sua evoluzione tecnica che l'ha portato in pochi mesi a dominare questa tipologia di avversari giocando in maniera semplice ed efficace.

Anche per quanto riguarda la copertura e la difesa del nostro campo la supremazia delle diagonali è evidente, perchè se imposto una diagonale sufficientemente profonda il mio avversario avrà molto meno campo a disposizione per piazzare i suoi colpi, mentre giocando al centro o lungolinea si offriranno soluzioni o più comode o comunque potenzialmente più angolate.

Per questo scegliere il momento giusto per uscire da una diagonale è essenziale. Sostanzialmente la diagonale è come una trincea dalla quale si esce per attaccare dopo aver fiaccato le difese nemiche o per non essere decimanti quando ormai la situazione sta precipitando, quindi devo essere o molto in vantaggio o disperato.

Devo essere molto in vantaggio perchè affondando un lungolinea invece di continuare a dare pressione su una "sicura" diagonale offrirò al mio avversario una nuova diagonale (l'opposta) dove provare il colpaccio.

Se resto sulla diagonale invece qualora il mio avversario volesse o dovesse tentare il vincente avrebbe solo il lungolinea per farlo con le grandi difficoltà che un vincente lungolinea comporta, ma se sono io ad aprire regalerò al mio contendente la possibilità di tirare a tutta incrociando, quindi il suo tentativo di vincente stavolta sarà in diagonale e per il solito discorso di rete più bassa e campo più ampio avrà più possibilità di andare a buon fine.

Quindi l'uscita dalla diagonale deve essere valutata bene ed effettuata cercando di fare il maggior danno possibile, il che comunque non vuol dire chiudere gli occhi e tirare la sassata del secolo. Se ho una volè decente un colpo a 3/4 di velocità seguito a rete è sempre la soluzione migliore, altrimenti si può giocare quello che si definisce "vincentino" ovvero un buon affondo che non sia portato con la presunzione di essere definitivo ma che mi lasci mobilità sufficiente per seguire con attenzione lo scambio ed eventualmente chiudere con la palla successiva.

Il concetto di "vincentino" è molto avanzato e fa parte di una impostazione agonistica di alto livello nella quale si ha (per teoria ma anche per lunga pratica contro avversari molto solidi) ben chiaro quali siano le conseguenze tecniche nel monento in cui si decida di tirare un vincente. Quando si porta un colpo a tutta per fare il punto diretto (vincente) si perde mobilità e si diventa estremamente vulnerabili nei confronti di un eventuale ribattuta più o meno "miracolosa" del nostro avversario. Forzare a tutta richiede una gestione degli appoggi e del peso definita "esaustiva" che non consente una immediata ripartenza in ricerca di campo: in parole povere per scaricare la massima potenza che siamo in grado di generare sulla palla rimarremo inevitabilmente piantati sul posto in uscita di colpo.

In questa ottica si parla di vincentino come colpo portato si in grande spinta, ma che conservi una dinamica di appoggi compatibile con una pronta ripartenza ed una copertura campo decente. Quindi braccio a tutta ma appoggi ancora controllati, con una gestione del peso più centrale e meno votata alla massima spinta: ci sarà comunque una perdita di mobilità e conseguentemente di copertura campo ma non disastrosa.

Quello che ulteriormente distingue un vincente da un vincentino è il piazzamento, che nel caso del vincentino deve essere molto più intelligente e "malizioso" essendo in questo caso ben cosapevoli che stiamo tirando un colpo solo semi-definitivo, e quindi dovremo essere pronti a fronteggiare con buona probabilità una ulteriore palla per chiudere il punto.

Allora cercheremo il lato più debole dell'avversario, l'angolo dal quale ha dimostrato di essere meno pericoloso, cercheremo anche la tipologia di effetto che meno gradisce.. insomma l'obiettivo sarà quello di fargli giocare la palla che più di tutte lo mette in difficoltà in modo che la sua difesa sarà quasi una resa incondizionate e la successiva chiusura del punto per noi una mera formalità.

Di contro invece un vincente si tira nel punto e nei modi che più gradiamo NOI indipendentemente da quali siano le caratteristiche del nostro avversario perchè in questo caso ci stiamo giochiamo il nostro jolly, il colpo del ko. Anche se avessimo Nadal dall'altra parte se il nostro vincente ideale andasse a cozzare sul suo terrificante dritto noi comunque li dovremmo tirarlo, perchè optando per il vincente abbiamo deciso di sfondare con la nostra arma migliore e dobbiamo giocarla nelle condizioni ideali per noi senza preoccuparci di chi abbiamo di fronte dato che il vincente per definizione non prevede che la palla torni indietro.

Anche per questo i vincenti si tirano col contagocce, sono colpi rischiosissimi che se vanno a buon fine portano sempre e comunque un solo punto, ma se falliscono troppo spesso (e 3 volte di fila ad esempio è già troppo spesso!) oltre a regalar punti contribuiscono a renderci inefficaci agli occhi del nostro avversario che giocherà molto più tranquillo: se non avete nulla che il vostro avversario tema davvero avete già perso metà match.

Altro punto interessantissimo è il discorso sullo spostare (essere spostati).

Anche qui (come si è detto mille volte ormai) è la diagonale la soluzione ideale per offrire meno angoli all'avversario e meno opzioni in termini di soluzioni, e inoltre ogni cambio di angolazione viene pagata in termini di rischi aggiunti che chi decide di uscire da una dovrà accollarsi.

Il miglior modo per ridurre il campo all'avversario quindi è ancora una volta impostare una diagonale maggiore e tenerla viva con la sufficiente pressione.

Per quanto riguarda lo spostare un avversario una regola d'oro che dovreste scrivere a fuoco nella vostra mente è questa:

SI SPOSTA UN AVVERSARIO SOLO SE REALMENTE SI MUOVE PEGGIO DI NOI

Spostare un giocatore che copre il campo meglio di noi è un suicidio: gli forniremmo angoli comodi per piazzare palle sulle quali finiremmo per non arrivare, o per arrivare peggio di lui (a parità di angolo giocato) facendo rapidamente precipitare lo scambio fino all'inevitabile perdita del 15.

Se siete carenti nella copertura campo dovete addormentare lo scambio costringendo il vostro avversario a giocare in un fazzoletto: impostate diagonali cariche e sufficientemente profonde che lo mandino a giocare lateralmente all'altezza del corridoio, da li avrà ben poche possibilità di spostarvi.

(Non so se qualcuno di voi ha visto durante la partita Nadal - Ferrer un grafico che riportava l'altezza media della palla di Nadal misurata a metà campo come pari a quasi 2 metri, mentre quella di Ferrer era solo pochi cm più bassa. Altezza media alla rete 2m, così giocano i topplayer, non aggiungo altro!)

E lo stesso vale nel caso in cui pur essendo voi dei buoni "corridori" incappiate in un avversario con gambe micidiali: non lo spostate, fareste il suo gioco.

Gli unici giocatori che vale la pena spostare sono quelli che in gergo chiamiamo "le piante", ovvero i pochissimi che davvero hanno spostamenti agghiaccianti e copertura campo penosa. Per il resto pensare di stancare un maratoneta è come spegnere il fuoco con la benzina; il tennis che ci riguarda (almeno fino agli slam!) è 2 su 3 e la componente fatica non ha un ruolo determinante in un match medio perchè si supponde che chi si decida di segnarsi ad un torneo abbia almeno un paio di ore di autonomia in campo. Se poi non l'avesse tanto di guadagnato, ma siccome scopriremmo l'eventuale calo fisico di un giocatore solo dopo un'oretta abbondante non possiamo certo scommettere su una tale eventualità, anche perchè per perdere due set ed andare a casa bastano 40 minuti.

Che sia un "vecio" che ci sembri "sovrappeso" o "pigro" convinciamoci che questi non sono mai elementi da considerare: partiamo dal presupposto che il nostro avversario non si stancherà per almeno un'oretta abbondante e che quindi dovremo giocare un buon tennis che abbia come obiettivo quello di fare punti e regalare niente, e non di far saltare le coronarie o segare le gambe al nostro avversario.

Quando sarete davvero perfetti nelle esecuzioni standard sarete ottimi tennisti e potrete provare a cimentarvi in qualcosa di più impegnativo, ma guardate che giocare un tennis fatto di fondamentali solidi e sicuri inquadrati in schemi di gioco lineari semplici e corretti equivale già a giocare un tennis di altissimo livello.

E' molto difficile ma se abbiamo scelto il tennis vuol dire che le cose facili non ci piacciono no? #100#
ciccio
Massimo Carbone
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Messaggio da ciccio »

Bel post Satr, :wink:

una ventina di giorni fa aspettavo il mio turno nella finale di un torneo a squadre, c'era un ragazzino di 10 anni che giocava nei campi periferici. Giocava davvero bene con una racchetta poco più piccola di lui.

Mi metto lì a scambiare due colpi e insegnargli qualcosa, a un certo punto dopo un bello scambio in diagonale mi spara un lungolinea a metà rete, mi avvicino con fare serio e gli faccio ? Che volevi fare ?, e mi risponde con fare ancor più serio, pensavo avere il campo aperto, no no era troppo presto per tirare il lungolinea, e si da' la racchetta in testa.

Ho pensato subito a questo topic :lol:
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

schiodom ha scritto:XX Satrapo tre il 93 e il 94 sono stato C4 ma erano anni "confusi" come anche tu ricorderai anni di in cui dalla coppa italia per NC si passò alla C3-C4 perchè ormai in competizioni a squadre i veri NC erano scomparsi in quegl'anni, poi comiciarono a nascere anche tornei individuali limitati ai C3-C4. Insomma in quegl'anni i i tornei li vincevano giocatori NC che l'anno dopo il comitato classificava anche come C2. In quegl'anni i C4 difficilmente in Campania vincevano un torneo NC, infatti molti di quei vincitori attualmente in attività ho visto hanno una classifica che va da 4.1 a 3.3, e tra questi ci sono anche persone con cui nel lontano 94 me la giocavo, vincevo, perdevo, ma correvo come un pazzo (pesavo 75 kg!!!! sigh!! sigh!!). E' una mia opinione che le attuali clasifiche valgano un pò meno delle vecchie cioè per me il forte C1 vale almeno un 2.7 di oggi.

Domenico


Allora si mi sbagliavo ho ricontrollato e l'anno della B e la C a 3 gruppi era il 98, riguardo alla confusione cui accenni gli NC dei nostri tempi erano davvero un mare sconfinato in cui potevi pescare di tutto, e per questo i primi tornei erano estremamente formativi per chi si affacciava al tennis agonistico: sapevi da subito che c'era in giro gente che giocava molto bene perchè te la trovavi di fronte in un paio di turni anche in un torneo NC. Paradossalmente passando in C i tabelloni risultavano più equilibrati e giocabili, ovviamente di livello medio decisamente più alto ma senza troppe sorprese ed infatti per chi puntava ai piani alti (serie b) era considerato di vitale importanza guadagnarsi una classifica da C4-C3 non più tardi dei 14 anni per non rimanere invischiato negli sconfinati tabelloni NC nei quali potevi pizzicare chiunque dal primo turno.

Sulla conversione di valori e classifiche si è parlato moltissimo, io condivido la tua valutazione e posso tranquillamente affermare che un C1 di una regione "solida" oggi non avrebbe difficoltà ad affacciarsi in seconda categoria e grosso modo un C4 vale un 3.5 - 3.4 di oggi.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Un aggiornamento sul miop allenamento tecnico, che poi è la cosa che ha influenzato (insieme ad una proficua collaborazione con degli agonisti che mi ha fruttato se non direttamente un guadagno monetario per lo meno in attrezzatura) le mie sperimentazioni sia in campo di corde che di racchette.

Nel mio rientro al tennis giocato e al contempo nel tentativo di apprendere dopo un lungo stop una tecnica moderna rispetto ai colpi piatti e alla closed stance di quando giocavo, mi sono sottoposto ad intensi allenamenti e per scelta\necessità all'utilizzo di attrezzi ed armeggi che limitassero gli automatismi di un tempo e mi aiutassero a "riapprendere" il tennis direttamente in una versione più efficace di quella che conoscevo.

Naturalmente ho fatto i miei progressi e mi sono anche scontrato con le difficoltà dell'apprendere cose nuove (e soprattutto di modofocare cosa che si è imparato in modo diverso) in un età poco adatta (31 anni, verso i 32).

Ultimamente il mio allenatore ha constatato cose interessanti (finalmente! dopo mesi di nessun cambiamento o input!). Quando io ritenevo di giocare bene e produrre un buon tennis lui constatava il contrario, mentre a volte quando a me sembrava regredire lui constatava miglioramenti.

Per farla breve ci siamo resi conto che stavo facendo l'errore di "trying too hard", di fissarmi troppo nel voler produrre proprio le meccaniche per me più difficili generando cosi'tensioni muscolari che rendevano il mio gioco troppo faticoso, poco naturale ed inefficiente.

Certo l'allenamento è una cosa, ma l'irrigidirsi nell'intestardirsi su una cosa in modo troppo accanito puo'a volte portare l'effetto opposto. Siamo giunti alla conclusione che l'allenamento fin qui fatto per apprendere concetti nuovi (e quello che si continuerà a fare) è abbastanza per evitare di doversene preoccupare troppo tralasciando il gioco nella propria globalità e nell'evitare di snaturarsi.

Ho comunque un modo di giocare che non posso cambiare troppo, perchè questo mi porterebbe a perdere le cose che so fare piuttosto che a sostituirle con altre migliori.

Siamo dunque giunti alla conclusine di puntare di più ad un allenamento fatto per obiettivi (mettere la palla 100 volte nello stesso punto ma fissandosi meno sullo scomporre alla nausea il gesto tecnico) piuttosto che appunto concentrarsi allo spasimo sul come si colpisce se poi il risutato finale non è all'altezza delle aspettative.
Ovvero. Se la palla la metto 100 volte nello stesso punto usando meno top spin ad esempio, ma obbligandomi ad usare più topspin mi irrigidisco e ce la metto solo 50 volte, cercare di non preoccuparsene troppo, consci che giocando più rilassati ed eliminando quelle tensioni muscolari la tecnica appresa uscirà fuori ugualmente nei limiti in cui puo'uscire, nei limiti in cui è stata appresa.

Starapo e Ciccio, pur sapendo che senza un video il discorso è altamente aleatorio, voi come bilancereste (in uno che non essendo un pro o comunque in grado di dedicare 4 o 5 ore giornaliere al tennis) l'allenamento? Ovvero, come bilanciare, quando si è in questa situazione, ovvero età non troppo avanzata per cio'che concerne la forma fisica (forma fisica impeccabile, nessun problema di sorta), tempo abbondante ma non illimitato, l'allenamento tecnico? come bilanciare il lavoro sul gesto in sè e quello obiettivo|ripetizione (cento palle tutte in diagonale senza sbagliare,ecc ecc..)? Quanto tempo bisognerebbe dedicare all'uno e all'altro (approssimativamente livello tecnico attuale di terza categoria). Quanto a cercare di ripulire il gesto o cambiarlo in parte e quanto invece alla ripetizione? Quanto cercare di limare un errore e quanto invece di cercare solidità con i mezzi attuali (ripeto alivellob tecnico già solido ma certo ancora imperfetto, terza categoria appunto)?

Se potro'in furturo ovviamente postero'dei video.
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Messaggio da ciccio »

kinoko ha scritto:Starapo e Ciccio, pur sapendo che senza un video il discorso è altamente aleatorio, voi come bilancereste (in uno che non essendo un pro o comunque in grado di dedicare 4 o 5 ore giornaliere al tennis) l'allenamento? Ovvero, come bilanciare, quando si è in questa situazione, ovvero età non troppo avanzata per cio'che concerne la forma fisica (forma fisica impeccabile, nessun problema di sorta), tempo abbondante ma non illimitato, l'allenamento tecnico? come bilanciare il lavoro sul gesto in sè e quello obiettivo|ripetizione (cento palle tutte in diagonale senza sbagliare,ecc ecc..)? Quanto tempo bisognerebbe dedicare all'uno e all'altro (approssimativamente livello tecnico attuale di terza categoria). Quanto a cercare di ripulire il gesto o cambiarlo in parte e quanto invece alla ripetizione? Quanto cercare di limare un errore e quanto invece di cercare solidità con i mezzi attuali (ripeto alivellob tecnico già solido ma certo ancora imperfetto, terza categoria appunto)?

Se potro'in furturo ovviamente postero'dei video.


Dipende dagli obbiettivi che hai Kinoko.
Vincere tornei o crearti un tennis che ti piace ?

Non sono due cose poi cosí distanti l'una dalla'altra. Se giochi giochi e ciochi prima o poi al torneo ci arrivi, che sia quello sociale o di categoria non conta poi molto.

Il tuo problema é : come riesco a cambiare la tecnica antica da quella attuale ? La risposta é concentrandosi sul gesto e ripetere il gesto a iosa.
Ma se dopo un tot di tempo il risultato non l'hai raggiunto, l'obbiettivo deve cambiare ed essere preso da un lato differente.
Ovvero io mi concentrerei sulla soliditá dei colpi, e nell'effettuare il colpo mi concentrereri al massimo su un difetto.
In pratica le nuove tecniche le conosci, ma l'incocciutirsi nel tennis serve a poco, devi anche lasciare andare quelle che sono le tue naturali propensioni.
La naturale propensione comunque non é mai perfetta, ma una volta che conosciamo giá la tecnica del fondamentale a cui vogliamo arrivare, e da quanto dici giá la conosci ma non riusciamo a renderla tale, si inizia un lavoro di solidificazione dell'efficacia del colpo che deve essere il nostro pensiero prioritario concentrandosi peró al momento di effettuare il fondamentale su un unico difetto.
In pratica solidifica il risultato e mantieni quello come obbiettivo, per solidificarlo prendi comunque il difetto principale di quel colpo e ogni volta che colpisci concentrati dal lato meramente tecnico su quello.
Pensare a piú cose nel tennis si puó solo all'inizio, poi si pensa solo ed unicamente a una alla volta.
Direi che per te é ora di fare proprio questo tipo di lavoro, lavora come se dovessi prepararti a un torneo per vincerlo e correggi l'errore che non te lo fa vincere a un piccolo particolare alla volta, uno unico finché non é rimosso.
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gianni67
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Messaggio da gianni67 »

Satrapo ha scritto:C'è ben poco da aggiungere all'ottima dissertazione fatta da Ciccio sull'importanza delle diagonali.

Il punto di partenza di ogni agonista è proprio il vantaggio enorme che una diagonale offre in termine di margine di errore, leggi rete più bassa e campo più ampio.

Il tennis è uno sport percentuale, se c'è un vantaggio reale va sfruttato.

Assolutamente corretto l'accostamento dello "schema diagonali" a vero e proprio postulato più che a possibile opzione: la partita a prescindere si imposta sulle diagonali, poi vediamo se salta fuori qualche variabile inaspettata.


Debbo dire che leggere Satrapo è sempre un piacere ed una fonte di saggezza tennistica incredibile!
La settimana scorsa ho giocato contro un mancino pallettaro terribile di 15 anni piu' giovane di me ( ne ho 41 ), ebbene senza inventarmi chissa chè ho semplicemente giocato profondo e prevalentemente sulle diagonali, ho vinto con un po' di fatica ma senza grossi problemi.. qualche discesa a rete a chiudere lo scambio, ma l'unica volta che ho attaccato poco profondo sono stato puntualmente infilzato!
Quoto in todo il grande Satrapo a cui voglio chiedere :
ultimamente mi sono reso conto che attaccare l'avversaario con una palla profonda ma piuttosto centrale mi aiuta a chiudere piu' facilmente il punto, cio' si ricollega al fatto che attaccare sugli angoli permette una difesa piu' facile in diagonale, giusto?
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Messaggio da dani1960 »

ciccio ha scritto:...Pensare a piú cose nel tennis si puó solo all'inizio, poi si pensa solo ed unicamente a una alla volta...


interessante questa frase :) potresti approfondire il concetto ?
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

kinoko ha scritto:
Per farla breve ci siamo resi conto che stavo facendo l'errore di "trying too hard", di fissarmi troppo nel voler produrre proprio le meccaniche per me più difficili generando cosi'tensioni muscolari che rendevano il mio gioco troppo faticoso, poco naturale ed inefficiente.



Più o meno il mio stesso problema, ricerca esasperata del gesto tecnico a discapito dell'efficacia del colpo stesso.....ovviamente sto cambiando direzione :wink:

Per quel che riguarda la solidità del gioco, ho visto proprio ieri nel torneo dal quale mi hanno buttato fuori abbastanza presto #1# , un NC giocare contro un 4.1 e portare a casa la partita per 6-4 7-6 senza avere un colpo uno definitivo, si limitava a rimettere tutto di la a 20 cm dalla riga di fondo e aspettava pazientemente l'errore del suo avversario, che arrivavav puntualmente se lo scambio si prolungava (tentativo di vincente causa disperazione), ovviamente l'nc era dotato di fisico eccezionale e grande facilità e velocità di movimento.....in pratica un muro di gomma.
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da miguel »

[quote="picchio000"

Per quel che riguarda la solidità del gioco, ho visto proprio ieri nel torneo dal quale mi hanno buttato fuori abbastanza presto #1# , un NC giocare contro un 4.1 e portare a casa la partita per 6-4 7-6 senza avere un colpo uno definitivo, si limitava a rimettere tutto di la a 20 cm dalla riga di fondo e aspettava pazientemente l'errore del suo avversario, che arrivavav puntualmente se lo scambio si prolungava (tentativo di vincente causa disperazione), ovviamente l'nc era dotato di fisico eccezionale e grande facilità e velocità di movimento.....in pratica un muro di gomma.[/quote]

se rimetteva tutto di la a 20 cm dalle righe senza sbagliare aveva anche doti tecniche non indifferenti...
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Messaggio da veterano »

ciccio ha scritto:
kinoko ha scritto:Starapo e Ciccio, pur sapendo che senza un video il discorso è altamente aleatorio, voi come bilancereste (in uno che non essendo un pro o comunque in grado di dedicare 4 o 5 ore giornaliere al tennis) l'allenamento? Ovvero, come bilanciare, quando si è in questa situazione, ovvero età non troppo avanzata per cio'che concerne la forma fisica (forma fisica impeccabile, nessun problema di sorta), tempo abbondante ma non illimitato, l'allenamento tecnico? come bilanciare il lavoro sul gesto in sè e quello obiettivo|ripetizione (cento palle tutte in diagonale senza sbagliare,ecc ecc..)? Quanto tempo bisognerebbe dedicare all'uno e all'altro (approssimativamente livello tecnico attuale di terza categoria). Quanto a cercare di ripulire il gesto o cambiarlo in parte e quanto invece alla ripetizione? Quanto cercare di limare un errore e quanto invece di cercare solidità con i mezzi attuali (ripeto alivellob tecnico già solido ma certo ancora imperfetto, terza categoria appunto)?

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Dipende dagli obbiettivi che hai Kinoko.
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Non sono due cose poi cosí distanti l'una dalla'altra. Se giochi giochi e ciochi prima o poi al torneo ci arrivi, che sia quello sociale o di categoria non conta poi molto.

Il tuo problema é : come riesco a cambiare la tecnica antica da quella attuale ? La risposta é concentrandosi sul gesto e ripetere il gesto a iosa.
Ma se dopo un tot di tempo il risultato non l'hai raggiunto, l'obbiettivo deve cambiare ed essere preso da un lato differente.
Ovvero io mi concentrerei sulla soliditá dei colpi, e nell'effettuare il colpo mi concentrereri al massimo su un difetto.
In pratica le nuove tecniche le conosci, ma l'incocciutirsi nel tennis serve a poco, devi anche lasciare andare quelle che sono le tue naturali propensioni.
La naturale propensione comunque non é mai perfetta, ma una volta che conosciamo giá la tecnica del fondamentale a cui vogliamo arrivare, e da quanto dici giá la conosci ma non riusciamo a renderla tale, si inizia un lavoro di solidificazione dell'efficacia del colpo che deve essere il nostro pensiero prioritario concentrandosi peró al momento di effettuare il fondamentale su un unico difetto.
In pratica solidifica il risultato e mantieni quello come obbiettivo, per solidificarlo prendi comunque il difetto principale di quel colpo e ogni volta che colpisci concentrati dal lato meramente tecnico su quello.
Pensare a piú cose nel tennis si puó solo all'inizio, poi si pensa solo ed unicamente a una alla volta.
Direi che per te é ora di fare proprio questo tipo di lavoro, lavora come se dovessi prepararti a un torneo per vincerlo e correggi l'errore che non te lo fa vincere a un piccolo particolare alla volta, uno unico finché non é rimosso.

Quoto Ciccio,kinoko se sei allenato fisicamente come dici e dopo un lungo lavoro che stai effettuando credo che sia il momento di mettersi alla prova,prova a fare qualche torneo e vedi cos'e che non va oppure vedi cosa si puo' migliorare senza perforza fissarsi molto sulla tecnica moderna,se hai gia' di per se una buona tecnica e sicurezza dei colpi a volte e' inutile ricercare cose che non sono nella propria natura,poi bisogna veramente vedere se il gioco ne vale la candela,facendo un po di tornei ti accorgi subito se il tuo tennis e' efficace oppure no ed in base a questo si decidera' che strada prendere,per quello che riguarda la terza categoria facendoti il mio esempio ti garantisco che quando realmente mi sento bene anche il mio tennis abbastanza classico mi permette di vincere con ragazzini di 20 anni di meno, a volte con qualche variazione ma non piu' di tanto,non faccio cose che non mi appartengono ma cerco di sfruttare al massimo quello che posso dare, per cio' a questo punto mettiti alla prova giocando il tuo tennis piu' sicuro e poi vedi che cosa e meglio fare.
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Messaggio da picchio000 »

miguel ha scritto:se rimetteva tutto di la a 20 cm dalle righe senza sbagliare aveva anche doti tecniche non indifferenti...


Non so, a vederlo da fuori ti direi di no, nel senso che si le palle arrivavano l'80% delle volte a 20 cm, ma erano per lo più back di rovescio alti che rimbalzavano verticalmente, o dritti tirati senza peso e senza alcun effetto, anche il servizio era un semplice "rimettere" in gioco la palla.

Magari il 4.1 di turno era un pò troppo falloso contro un giocatore così...magari ha sbagliato tattica, io al suo posto avrei preso domicilio nei pressi della rete...ma vista da fuori siamo tutti bravi, poi in campo è un' altra storia.

Per la cronaca il suddetto ha battuto per 6-0 6-0 due NC ai primi turni, poi 6-0 6-1 un 4.3 e poi 6-4 7-6 il 4.1, qualche merito ce l'avrà pure.
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Messaggio da ciccio »

Ok vediamo ora di districarci con questo benedetto dritto di Schiodom, gioia e dolore di chi come molti qui in quest'area vogliono trasformare da oldstyle a newstyle dopo un periodo piú o meno lungo di inattivitá.

Giá espresso qualche migliaio di volte il concetto, lo ripeto perché non é mai sufficientemente importante capirlo,
NEL TENNIS MODERNO IL DRITTO NON É SOSTITUIBILE.
Stopppp, non voglio sentire ragioni, non lamentatevi, non dite ma....., é cosí e fine. Perché ?
Perché nessun colpo oggi é tanto potenzialmente potente come un dritto ben portato.
In passato le volée erano un'alternativa, vediamo un McEnroe che costruí un dritto tanto fragile quanto destinato a scendere a rete nel miglior modo possibile o a un Edberg, oggi ci si vá molto meno a rete perché c'é un dritto pronto ad aspettarci, perché c'é un dritto che non ce lo lascia fare.
Cos'é cambiato di fondo ?
E' cambiata la preparazione fisica, son cambiate le racchette, é cambiata la filosofia di come muoversi in campo, ma soprattutto il movimento é stato modificato. Un movimento si badi bene che fine a se stesso non é assolutamente piú potente di una closed o di una neutral, ma che consente di esserlo se l'atteggiamento sulla palla é corretto.
Traiamone queste conclusioni, SE l'atteggiamento sulla palla é corretto il movimento semi-open é di un efficacia tremenda e tale movimento CI CONSENTE una rapida ricerca della nostra posizione di attesa.

Credo d'essere stato abbastanza inconsapevolmente un precursore di queste nuove tecniche, tiravo open con grandi lamentele del mio coach polacco trent'anni fa. Ci feci un bel po' di litigate, e ricordo perfettamente che quando i miei dritti cominciavano ad essere deboli di come s'inarcava a sostenere che dovevo girarmi di piú, incrociare il campo con quel piede sinistro, ma anche come rimaneva interdetto quando cominciavo a macinare gioco e sparare bordate a dx e sx quando il tutto mi riusciva magicamente bene. Sinceramente nemmeno io capivo la differenza fra quando i colpi funzionavano e quando invece mi uscivano pallette, l'unica cosa che comprendevo era che una mia maggior tonicitá coincideva con risultati eccezionali, mancando non funzionava piú nulla, ma io con quelle open mi sentivo molto piú a mio agio.
Capii piú avanti il segreto di una open, una open funziona solo se L'ATTEGGIAMENTO SULLA PALLA NE É STRETTAMENTE COLLEGATO, altrimenti cari ragassuoli continuate pure con le neutral e closed, non ne vale la pena di cambiare.

I movimenti di una open giá li conoscete, se n'é giá parlato in abbondanza e magari piú avanti ne riparleremo ancora, ma quello che dovete prima inserire nel vostro bagaglio se volete realmente far rendere questo colpo é la mentalitá con cui dove andare a cercare-impattare. Vediamola.

Io son piú fortunato di voi, qui i tornei riuniscono le cinque categorie in giornate coincidenti dalla prima alla quinta, in pratica viste le enormi distanze e il limitato numero di praticanti, ogni scuola organizza un torneo, si parte tutti assieme per una tre giorni nel fine settimana e in pratica si fanno cinque tornei nello stesso posto, negli stessi giorni per le cinque categorie differenti, in questo modo hai possibilitá visivamente e contemporaneamente di valutare le differenze tecniche di ogni categoria.
A questo voi non é possibile, ma riportando alle categorie italiane, se vi andate a vedere un torneo di quarta e un torneo di seconda, per quanto riguarda i movimenti non vedete poi delle grandissime differenze, parliamo ovviamente dei migliori quarta, gli scarsotti lasciamo pure perdere, ma quello che cambia é una sorta di balletto avanti-indietro che differenzia i seconda e i giovanissimi quarta delle agonistiche giovanili che cominciano a scalare classifica, dai quarta, i movimenti di ricerca dell'impatto e i punti d'impatto nel campo sono differenti, questo é la causa di questo balletto.

Come ci si muove in campo ? Cosa differenzia un quarta da un seconda in questi movimenti ? Perché un seconda balla avanti e indietro e invece un quarta sembra piantato lí lungo la linea di fondo arrivando sempre poi scarico e statico all'effettuare il nostro dritto ?

La prima fondamentale cosa é che ci muove per diagonali, la famosa X spagnola, non ci si muove per linee perpendicolari +. La palla vá sempre cercata in diagonale, ma lasciamo questo al Satrapo il giorno in cui avrá il tempo per poterlo descrivere, ma parliamo di quando giá siamo arrivati sulla palla in diagonale che é strettamente collegato all'esecuzione del dritto in open e semi-open.

Vediamoci questi due filmati
http://www.youtube.com/watch?v=W_v3Jus5uQU
http://www.youtube.com/watch?v=_2WvQM6GH0I

La parte importante da notare è come non vanno mai a incontrare la palla in un punto lungo la linea di fondo come un agonista principiante, ma dal punto di partenza sempre si muovono in diagonale in avanti o all'indietro ad intercettare il punto ottimale in cui incontrare la palla ad effettuare il colpo con la miglior resa fra incontro e spinta e poi rientrano in posizione di partenza. Se quel punto è lungo la linea orizzontale ok, ma questo se noti bene è solo un fatto casuale all'interno di movimenti in diagonale. C'è di più, nota come se questo punto è lungo la diagonale arretrando, la diagonale è sempre leggermente accentuata a correre dietro quel punto, per poi effettuare una spinta in avanti dei pesi.

Ecco qui ci siamo !! Spostamento dei pesi in avanti ad incontrare la palla, dinamica dell'inerzia della corsa in avanti in diagonale ad aggiungere peso quando la diagonale và verso il campo, (occhio che questo non vuole assolutamente dire colpire in movimento, ma solo avere un'inerzia dalla progressione che cerca il posizionamento), è una sorta di ricerca del momento migliore per colpire in cui la palla arriva ancora carica che non è assolutamente detto sia lungo la linea di fondo abbinata a uno scontro frontale fra la palla in arrivo e i nostri pesi che la vanno ad incontrare.
Ecco ! Le tecniche moderne di dritto sono le più indicate proprio a fare questo lavoro ! Trovare quello scontro frontale fra tutti i pesi che noi possiamo proporre e il peso della palla in arrivo. LA PALLA VA' CERCATA E INCONTRATA, altrimenti meglio oldstyle dove il movimento stesso aiuta la dinamica della spinta in avanti fine a se stessa, ma ne limita la potenza nel momento in cui siamo proprio in grado di ENTRARE NELLA PALLA.

Vediamo un po' il perchè.
Se noi giochiamo closed, abbiamo a disposizione già l'appoggio del piede sinistro sui cui far leva dove scaricare il peso dal piede destro, la distribuzione dei pesi è prevalente, non esclusiva, ma quel piede già messo lì ci aiuta proprio in quella dinamica di mandare i pesi in avanti, è una sorta di predisposizione. In una semi-open il peso stà tutto sul piede destro, il sinistro è solo appoggio per mantenere l'equilibrio, ovvero il destro è potenzialmente carico al massimo del nostro peso, questo significa che non abbiamo già la predisposizione del sinistro a raccogliere peso che ci invita aspostarlo in avanti, ma dobbiamo proprio buttarcelo noi in avanti tutto quel peso, e dobbiamo proprio noi, cercare quel punto d'incontro ottimale incontro-scontro.
A questo aggiugiamoci due fattori importanti, il primo che con una posizione a gambe frontali alla rete è molto più semplice muoversi per cercare quel punto, a gambe incrociate come in closed sei in posizione obbligata e bloccata, il secondo è che con una semi-open abbiamo a disposizione il giro di busto ad aumentare ulteriormente questa spinta, cosa che con una closed è impossibile, infatti il busto è bloccato dalla posizione incrociata dei piedi.

Questo dà la dimensione della potenzialità del dritto in stile moderno, ma dà anche la dimensione di come se non c'è questa sequenza di ricerca in diagonale a incontrare la palla già col maggior peso possibile, carico del peso dell'inerzia della dinamica dell'avvicinamento al posizionamento, carico del peso che dal piede destro in peno carico scarica in avanti, in pratica NON SI ENTRA NELLA PALLA IN ARRIVO il risultato non c'è, e plin, malgrado grandi e poderose sbracciate la nostra è e resta una palletta senza peso, facile preda dell'entrata in campo del mazzolatore di turno ed una più semplice closed che già ha in se questa predisposizione per posizione alla spinta in avanti funzionerebbe meglio.

Questo è colpire il dritto con tecnica moderna, e questa è la causa di quell'impressione di balletto avanti-indietro di un giocatore di categoria avanzata assente in un agonista di categoria inferiore, e questo viene prima di qualsiasi altra descrizione del movimento del dritto. E se questo lo fai il tuo dritto comincia a volare, non a rimandare la palla di là.

Torniamo ai tuoi video

http://it.youtube.com/watch?v=xZgRrnLCKEY

osserva come arrivi scarico al punto d'incontro, non sei caricato di tutti i pesi e forze che abbiamo descritto fin'ora, e l'origine prima è una ricerca a linee perpendicolari, non a X, a una ricerca-incontro-scontro di palla non nei luoghi più adatti a questo appuntamento, in pratica, non entri sulla palla. A te manca proprio quel balletto di cui abbiamo parlato fin'ora.
Ora, mancando proprio questa fase, nessuna fase successiva ha un senso vero e prorio, il tuo colpo di per se stesso è buono, la tecnica lo è a sufficienza, migliorabile sicuramente, ma la base c'è, ma è inutile, ok se la palla arriva buona lì, mi metto bene ecc, ecc son capace di fare anche dei buoni punti e dei vincenti validi, ma non a far male e tanto male come potresti chiedere a quel dritto.

Ciò su cui concentrarti Schiodon, è proprio questo descritto fin'ora, possiamo completare poi con movimenti ben fatti di esecuzione vera e propria tipo questi del braccio


Immagine


Immagine

fino ad arrivare a questa esecuzione stilistica che è la più esemplificativa della tecnica moderna

http://www.youtube.com/watch?v=PbsQ8gZLWyc

o addiritura a questa che va oltre il moderno, và nel marziano dove il punto d'impatto è talmente avanzato da raddrizzare il braccio che in teoria come in Djoko deve rimanere piegato per consentire al polso il suo lavoro a 90 gradi e creare un solido punto di contrasto alla palla in arrivo

http://www.youtube.com/watch?v=pM0jYWfV ... re=related

ma questo è il poi, prima devi cercare il punto ottimale d'incontro, il resto verrà da solo.

Non è stato facile senza un campo a disposizione, perdonatemi errori ed eventuali cose non chiare, se qualcosa è confuso chiedete pure delucidazioni.
Ultima modifica di ciccio il mar apr 29, 2008 11:30 am, modificato 2 volte in totale.
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satrapo e/o ciccio mi potreste spiegare un pò il discorso sul vantaggio di essere mancini?
Perchè essendo mancino mi hanno sempre detto di essere molto avvantaggiato ma secondo me oltre al fattore sorpresa iniziale nn credo cambi molto.... soprattutto nel mio caso con dritto e rovescio a 50 e 50 o al massimo con un 40/60 per il rovescio...
Grazie mille.
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www.atptennis.com-

Sampras Joins the BlackRock Tour of Champions
Pete Sampras has given a huge boost to the BlackRock Tour of Champions by announcing that he is to join the circuit of former World No.1’s, Grand Slam finalists and Davis cup winners in 2008.

Sampras, who won seven Wimbledon titles and ended six successive years as the World No.1, will play two tournaments in his first year - the Grand Champions Brasil in Sao Paulo next month, and the BlackRock Masters Tennis event in December at the Royal Albert Hall in London, England.

The trip to Sao Paulo will be the first time he has visited South America, and the BlackRock Masters Tennis event will mark his first journey to England since his last Wimbledon appearance in 2002.


.....Ciccio se per caso ti capita il megaculo di giocarci fatti fare una dedica per il Pippe Country Club....ti imploro :D
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Ottimo contributo ciccio!!!!

Nello specifico io sto incontrando problematiche identiche sull'altro lato del campo...sul rovescio!!!!

Mi sono costruito faticosamente una discreta (sufficente??) diagonale sul dritto, ma se il mio avversario cambia e mi gioca in lungolinea, ho una difficoltà tremenda ad arrivare su quella palla in diagonale di rovescio, e mi trovo spesso a colpire con peso del corpo che cade indietro, con conseguente rovescio mozzarella che diventa facile preda del mio avversario. Discorso diverso invece se la diagonale iniziale è sul rovescio e mi spostano sul dritto...in quel caso riesco con relativa facilità a giocare di dritto.

La soluzione la so...cioè, lavorare lavorare lavorare....il mio è più uno sfogo che altro, perchè proprio non mi viene naturale impattare in avanzamento sul rovescio, magari perchè mi sento insicuro e tendo ad arretrare. #1#
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da ciccio »

klaus ha scritto:www.atptennis.com-

Sampras Joins the BlackRock Tour of Champions

.....Ciccio se per caso ti capita il megaculo di giocarci fatti fare una dedica per il Pippe Country Club....ti imploro :D


No scusa Klaus,
prima non accetti la mia iscrizione adducendo che sono classificato, poi esco dalle classifiche e ti imploro, nulla da fare, mi ricatti con un "se mi alleni forse....", poi addirittura metti in bilico la mia panchina per scarsa tua concentrazione....
eh no eeehhhhh
manco 'pé niente !!! :evil:
faccio fare la deidica all'area tecnica di mymag, e pure ci faccio scrivere bene in chiaro che non é per Klaus :D


PS, ok vedo se riesco e ci faccio pure mettere il tuo nome come presidente 8) .
Le ultime mi danno sparring di riserva, gli sponsor non son piú gli stessi della volta scorsa e pare che uno di questi voglia i maestri del suo circolo, che poi é il piú famoso del Brasile, come sparring. Comunque intorno al 19-20 sono in partenza con le racchette per São Paulo, questo per lo meno é sicuro, poi magari piglio sotto con la macchina qualcuno di questi maestri #10#
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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klaus
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Messaggio da klaus »

ciccio ha scritto:No scusa Klaus,
poi addirittura metti in bilico la mia panchina per scarsa tua concentrazione....
eh no eeehhhhh


diciamo per broccolaggine irreversibile.... 8)

ciccio ha scritto:Le ultime mi danno sparring di riserva, gli sponsor non son piú gli stessi della volta scorsa e pare che uno di questi voglia i maestri del suo circolo, che poi é il piú famoso del Brasile, come sparring. Comunque intorno al 19-20 sono in partenza con le racchette per São Paulo, questo per lo meno é sicuro, poi magari piglio sotto con la macchina qualcuno di questi maestri #10#


in bocca al lupo :)
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Messaggio da ciccio »

locanton1 ha scritto:satrapo e/o ciccio mi potreste spiegare un pò il discorso sul vantaggio di essere mancini?
Perchè essendo mancino mi hanno sempre detto di essere molto avvantaggiato ma secondo me oltre al fattore sorpresa iniziale nn credo cambi molto.... soprattutto nel mio caso con dritto e rovescio a 50 e 50 o al massimo con un 40/60 per il rovescio...
Grazie mille.


Il vantaggio sostanziale é che mini la tattica avversaria che non é abituata al giocatore mancino.
A prescindere dal fatto che tu possa avere o meno i colpi alla pari, e questo vuol dire che sei scarso di dritto, dritto e rovescio hanno angoli e rendimenti a seconda della palla in arrivo differenti.

Ipotesi, io so' che a un bimane tirando molto centrale in risposta al servizio e molto lungo lo metto in difficoltá subito sulla risposta. Sono abituato a tirargli lí, questo é nella mia memoria, e il tennis SI GIOCA A MEMORIA E AUTOMATISMI, per fare lo stesso contro di te devo pensare, e tirartela non piú dov'é mi abitudine, ma un metro dall'altro lato, e giá questo é un enorme vantaggio che hai nei miei confronti.
Altra ipotesi, io approccio spesso in slice incrociato in diagonale con palla che rimbalza molto bassa contro il rovescio a una mano, se ben fatto l'avversario é molto in difficoltá su questa palla. Questo é un mio schema di base, contro di te non lo posso fare, ma devo approcciare lungolinea per avere lo stesso risultato, cosa che non solo non sono abituato a fare, ma che é molto piú rischiosa per il fatto stesso che é lungolinea. Ma il problema principale é che mi costringi a non usare i miei collaudati meccanismi che potrei fare ad occhi chiusi, costringendomi a pensare cose che non dovrei pensare.
In una partita bisognerebbe solo ed esclusivamente pensare all'opzione migliore che hai in quel preciso istante che la palla stá arrivando scegliendola nel contesto di una serie di schemi di base che hai gia´abbondantemente meccanizzato e straripetuto in allenamento.
Per te questo non é un problema, perché la stragrande maggioranza dei tuoi avversari é destra, ma per me lo é, ed é un problema mica da ridere.
Vero che pesa soprattutto all'inizio, nel corso dell'incontro ti abitui a questa differenza, ma pur sempre resta, ed é soprattutto un dover pensare a cose che in quel momento non dovrebbero occupare la tua mente.
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Messaggio da tarie »

ciccio ha scritto:Ipotesi, io so' che a un bimane tirando molto centrale in risposta al servizio e molto lungo lo metto in difficoltá subito sulla risposta.

Questa è ottima,mi sa che è il caso che comincio a leggere qualcosa sulla tattica.
ciccio ha scritto:Altra ipotesi, io approccio spesso in slice incrociato in diagonale con palla che rimbalza molto bassa contro il rovescio a una mano, se ben fatto l'avversario é molto in difficoltá su questa palla.

E pensare che qualunque approccio col back lo faccio lungolinea..
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klaus
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Messaggio da klaus »

tarie ha scritto:E pensare che qualunque approccio col back lo faccio lungolinea..


anche io :lol:
invariabilmente se metto un bel dritto incrociato e l'avversario accorcia cerco di giocargli il contropiede in back e prendere la rete.
Finisco regolarmente passato imprecando...."attacagli il rovescio ebete".... #103# :lol:
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Messaggio da ciccio »

dani1960 ha scritto:
ciccio ha scritto:...Pensare a piú cose nel tennis si puó solo all'inizio, poi si pensa solo ed unicamente a una alla volta...


interessante questa frase :) potresti approfondire il concetto ?


Il tennis , come giá detto anche poco sopra é fatto di meccanica, di automatismi, di cose giá fatte e ripetute un milione di volte tali da renderle solide.
Il risultato di questo é che gli allenamenti di tennis non solo sono pesanti, ma anche spesso e volentieri noiosi e ripetitivi, ma lo scopo é proprio questo, mandare la palla lá in quel preciso punto talmente tante volte che questo per te diventa il giá fatto. La tua concentrazione dovrá essere solo quella di guardare la palla, osservarla dall'inizio alla fine senza staccargli gli occhi di dosso per impattarla al momento giusto, nel modo che giá sai a memoria. Meno pensi meglio é, o meglio devi solo esclusivamente pensare alle variabili che in quel momento che la palla arriva non sono riproducibili in allenamento, solo a questo.
E' fatto anche di autocorrezioni, i colpi vanno "sentiti", e in base alla resa vanno valutati proprio da se stessi. Senti l'uscita bella piena del colpo, senti il rumore dell'impatto sulle corde che é proprio quello che cerchi ecc. ecc.

Se all'inizio di un lavoro questo ovviamente é impossibile, il gran numero di informazioni ad es. impostando un colpo completamente nuovo é enorme, ma col tempo i meccanismi si instaurano, e anche peró purtroppo gli errori si instaurano in questi meccanismi.
L'autocorrezione agisce proprio sentendo l'errore, e qui maestro e coach sono importanti, ma bada bene non solo loro, é un 50% fra te e loro, perché la resa errata, la sensazione scorretta, la vedono loro come puoi sentirla tu.
Pian piano la serie degli errori si screma, il numero diventa sempre minore e i meccanismi prendono sempre piú forza e il colpo cominciare a diventare il tuo colpo secondo il tuo stile, ad arrivare al punto che un errore non é piú correggibile facilmente, ma devi proprio rimuovere il meccanismo e instaurarne un altro. E questo vale non solo agli inizi, ma anche strada facendo, un colpo puó perdere efficacia in un qualsiasi momento della tua carriera tennistica, cominci a immettere senza ccorgertene un difetto e naturalmente lo porti avanti senza capire il perché perdi i tuoi match. Come questo vale anche nei miglioramenti, sempre si puó migliorare e il procedimento é lo stesso identico alla correzione.
Quando siamo a quel punto, concentrarsi solo su quello e meccanizzare la correzione é la via per trovare la soluzione.
Prima l'errore vá scovato, e non é semplice, poi pensando solo ed esclusivamente a quello si meccanizza la correzione, e questo é in prima persona l'atleta che lo fa, un coach al massimo puó aiutarti a vederlo e offrirti delle possibilitá per rimuoverlo, ma sei proprio tu , a forza di dai e dai che sentendo i colpo lo aggiusti.
Piú vai avanti con la carriera piú i tuoi meccanismi sono stabili, piú difficoltá avrai nel modificarli, piú dovrai pensare proprio a "quell'uno alla volta" che a forza di dai e dai dovrai introdurre.
Poi alla fine in campo ci son solo due cose, la palla che arriva e dove mandarla, il resto non deve contare piú nulla, meno pensi e piú ti concentri su questo meglio giochi.
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Messaggio da Satrapo »

locanton1 ha scritto:satrapo e/o ciccio mi potreste spiegare un pò il discorso sul vantaggio di essere mancini?
Perchè essendo mancino mi hanno sempre detto di essere molto avvantaggiato ma secondo me oltre al fattore sorpresa iniziale nn credo cambi molto.... soprattutto nel mio caso con dritto e rovescio a 50 e 50 o al massimo con un 40/60 per il rovescio...
Grazie mille.


No effettivamene ci sono vantaggi reali per i giocatori mancini nel tennis.

L'esempio di Ciccio sulla risposta al servizio è una tipica situazione che descrive come uno schema sul quale si è lavorato da sempre risulti non solo inefficace ma anche controproducente contro un mancino.

Stesso discorso per le strategie di attacco che sono sempre costruite per prendere la rete sul rovescio avversario, che però nel caso dei mancini travano un bel dritto. E non crediate che basti dire ok, devo attaccare dalla parte opposta per annullare il vantaggio perchè gli automatismi di gioco ad alti livelli non coinvolgono solo la mera esecuzione del gesto tecnico. Io giocatore destro sono abituato da sempre a valutare la palla come attaccabile anche in base al campo che vedo sul rovescio avversario, sono abituato a produrre l'angolo che piazza la palla in quel settore e non posso di punto in bianco ribaltare il tutto. Ammesso che riesca a piazzare la palla nel settore del rovescio mancino con la stessa scioltezza e sicurezza (cosa pressochè impossibile perchè se ho lavorato per anni su una soluzione ribaltarla di punto in bianco non sarà facile) il problema è anche a monte, perchè mentalmente non leggo la palla come attaccabile perchè automaticamente a livello incoscio percepisco il campo aperto come presidiato dal dritto avversario e nella maggior parte dei casi desisto, mentre in realtà è proprio li che attaccando troverei il rovescio mancino.

Quindi oltre a difficoltà di esecuzione per via di schemi "nuovi" e poco utilizzati c'è a monte una ancor più limitante incapacità di leggere correttamente le palle. Per questo guardando la tv l'inesperto si stupisce di come ad esempio Nadal non venga attaccato poi così spesso sul rovescio, come se l'avversario non si fosse accorto di essere di fronte ad un mancino: l'avversario lo sa bene, ma durante uno scambio a livelli alti il suo cervello non leggerà correttamente le informazioni perchè le valuterà nel 90% dei casi sempre e comunque come se avesse di fronte un giocatore destro.

Ma oltre ai problemi di impostazione del gioco c'è dell'altro.

Ammesso che si riesca a preparare una strategia anti-mancino, cosa che negli anni quando si sono affacciati grandi campioni mancini i loro diretti rivali hanno sicuramente sviluppato, un ulteriore enorme vantaggio deriva dalla asimmetricitità del tennis.

Le rotazioni mancine sono diverse da quelle che un destro imprime sulla palla e d iconseguenza diversi saranno gli angoli che un mancino può generare. Prendiamo il back di rovescio tirato da un destro in lungolinea: se fatto bene la componente slice del colpo allontanerà la palla dal giocatore dopo il rimbalzo. La stessa cosa si verificherà per il servizio slice ad uscire da sinistra: il rimbalzo allontana la palla dall'avversario.

Bene, fastidioso quanto volete ma una volta letto correttamente l'effetto riconoscendo l'esecuzione slice, allungarsi un po' di più per giocare la palla è fattibile.

Ora gli stessi colpi portati con gli stessi effetti nel caso dei mancini hanno il rimbalzo a chiudere, quindi anche qui la mente leggerà correttamente lo slice e si appresterà automaticamente a "rimediare" ad un rimbalzo che aprirà l'angolo, ritrovandosi però improvvisamente la palla addosso: se lo slice destro è fastidioso quello mancino è devastante.

In più l'essere mancini oltre a portare tutti quesi vantaggi non ha aspetti negativi perchè un mancino si forma giocando contro i destri (che sono in netta maggioranza) e le rare volte in cui si troverà di fronte un'altro mancino le sue difficoltà nell'adattarsi alla novità saranno le stesse del suo avversario che come lui sarà cresciuto giocando contro destri, quindi in pratica il mancino o gioca alla pari incontrando le stesse difficoltà (nel raro caso di un avversario mancino come lui) oppure beneficia di innegabili vantaggi.

Chiudo facendo notare un'altro aspetto molto rilevante: un mancino ha un controllo sul suo braccio non dominante infinitamente maggiore rispetto ad un destro. Questo perchè nasce e cresce in un mondo destrorso e quindi sviluppa comunque ottime capacità di coordinazione anche dal lato destro. (Per fare un esempio per tutti un mancino utilizza il cambio dell'automobile con la destra) Quindi comunque svilupperà abilità motorie quasi equivalenti sui due lati, e questo in uno sport asimmetrico è un vantaggio enorme tanto che quando un ragazzino mostra di non fare troppa distinzione tra destra e sinistra ma tende ad esempio a cambiare mano senza troppe difficoltà si prova l'impostazione mancina come è stato fatto nel caso di Nadal che è appunto un esempio di ambidestro impostato mancino.
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grandefabrizio
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Messaggio da grandefabrizio »

Un piccolo vantaggio vorremo pure trovarlo? :D
Ci provo io: se il mancino non è più forte di me, io mi trovo bene perchè posso impostare la mia diagonale di dritto sul suo rovescio, e verosimilmente lui, essendo meno dotato, non riuscirà a spostare l'inerzia degli scambi sulla sua diagonale di dritto.

Inoltre, se ho una buona battuta slice ad uscire da destra, questa andrà a finire sul suo rovescio, mentre normalmente incontra il dritto del mio avversario.

Ho detto due cavolate? :P 8)
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Messaggio da ciccio »

grandefabrizio ha scritto:Un piccolo vantaggio vorremo pure trovarlo? :D
Ci provo io: se il mancino non è più forte di me, io mi trovo bene perchè posso impostare la mia diagonale di dritto sul suo rovescio, e verosimilmente lui, essendo meno dotato, non riuscirà a spostare l'inerzia degli scambi sulla sua diagonale di dritto.

Inoltre, se ho una buona battuta slice ad uscire da destra, questa andrà a finire sul suo rovescio, mentre normalmente incontra il dritto del mio avversario.

Ho detto due cavolate? :P 8)


Abbastanza :D :wink: ,

lo stesso ragionamento sulla diagonale vá fatto anche all'opposto, lui ha lo stesso vantaggio mio, siamo alla pari.

Sul servizio non c'é cosa piú brutta di rispondere a uno slice rovescio, sei talmente abituato allo slice dall'altro lato che io mi ritrovo spessissimo o con una palla nella pancia o a steccarla , o magari vederla sfilare esterna, quando gioca sul mio rovescio, convintissimo di poterci arrivare tranquillamente.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da Massimilianoxxx »

Per Satrapo: per caso lavoravi a Livorno qualche tempo fa?
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grandefabrizio
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Messaggio da grandefabrizio »

ciccio ha scritto:lo stesso ragionamento sulla diagonale vá fatto anche all'opposto, lui ha lo stesso vantaggio mio, siamo alla pari.


Infatti io ho premesso che trattasi di mancino più "scarso" di me, quindi non in grado di impostare a suo piacimento la stessa diagonale a cui invece dovrei essere in grado di inchiodarlo io :wink:

ciccio ha scritto:Sul servizio non c'é cosa piú brutta di rispondere a uno slice rovescio, sei talmente abituato allo slice dall'altro lato che io mi ritrovo spessissimo o con una palla nella pancia o a steccarla , o magari vederla sfilare esterna, quando gioca sul mio rovescio, convintissimo di poterci arrivare tranquillamente.


Anche quì, il mio servizio migliore del suo è la premessa del ragionamento :D
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Messaggio da maxredo »

Sempre sul discorso mancini chiedo a Satrapo/Ciccio invece che considerazioni fanno su destro che gioca con la sinistra (io scrivo con la destra e gioco con la sinistra come Nadal, ambidestro quindi? )...tatticamente ovviamente ho gli stessi vantaggi di un sinistro "vero" ma da altri punti di vista lo considerate un svantaggio/vantaggio (Roberto Lombardi parla spesso in telecronaca di emisfero destro/sinistro,razionale/intuitivo, occhio dominante etc...)

Io onestamente come locanton non sento vantaggi nell'essere mancino, se non nell'effetto sorpresa iniziale...ma penso sia dovuto al livello basso di gioco (qui parlo solo per me non per locanton :D )...a livelli così bassi si gioca abbastanza "a caso", non ci sono gli automatismi di cui parlate e quindi i disagi x i miei avversari forse sono minori...

Anche se effettivamente qualcuno spesso mi dice che si scorda sempre di alzarmi il pallonetto dalla parte giusta e mi fa fare lo smash anzichè una volee alta di rovescio...(che poi è un vantaggio perchè sono una capra con lo smash :D )

Ci sarebbe anche il vantaggio che il mancino serve dalla parte teoricamente migliore (a uscire) nei punti importanti (palle break e vantaggi)....basta che non ci sia il maledetto no-advantage che sceglie chi risponde dove farti servire!
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Messaggio da picchio000 »

grandefabrizio ha scritto:
ciccio ha scritto:lo stesso ragionamento sulla diagonale vá fatto anche all'opposto, lui ha lo stesso vantaggio mio, siamo alla pari.


Infatti io ho premesso che trattasi di mancino più "scarso" di me, quindi non in grado di impostare a suo piacimento la stessa diagonale a cui invece dovrei essere in grado di inchiodarlo io :wink:

ciccio ha scritto:Sul servizio non c'é cosa piú brutta di rispondere a uno slice rovescio, sei talmente abituato allo slice dall'altro lato che io mi ritrovo spessissimo o con una palla nella pancia o a steccarla , o magari vederla sfilare esterna, quando gioca sul mio rovescio, convintissimo di poterci arrivare tranquillamente.



Anche quì, il mio servizio migliore del suo è la premessa del ragionamento :D


Vabhè ma così non vale...se uno è più scarso...è più scarso punto, destro o mancino che sia la partita la porto a casa :D
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Messaggio da ciccio »

grandefabrizio ha scritto:
ciccio ha scritto:lo stesso ragionamento sulla diagonale vá fatto anche all'opposto, lui ha lo stesso vantaggio mio, siamo alla pari.


Infatti io ho premesso che trattasi di mancino più "scarso" di me, quindi non in grado di impostare a suo piacimento la stessa diagonale a cui invece dovrei essere in grado di inchiodarlo io :wink:

ciccio ha scritto:Sul servizio non c'é cosa piú brutta di rispondere a uno slice rovescio, sei talmente abituato allo slice dall'altro lato che io mi ritrovo spessissimo o con una palla nella pancia o a steccarla , o magari vederla sfilare esterna, quando gioca sul mio rovescio, convintissimo di poterci arrivare tranquillamente.


Anche quì, il mio servizio migliore del suo è la premessa del ragionamento :D


Ah ok, ma se sei migliore di lui hai giá vinto per wto :D
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Messaggio da gianni67 »

infinitejest ha scritto:Dopo anni e anni di problemi con il servizio, in particolare con l'efficacia della prima palla di servizio, ho trovato il movimento che mi consente di picchiare la prima palla, riuscendo a mettere in difficoltà il mio avversario.
La cosa paradossale è che adesso mi ritrovo in molte occasioni nella possibilità di aggredire la risposta dell'avversario, ma non sono abituato ad essere aggressivo subito dopo il servizio e quindi commetto parecchi errori.
Ma penso sia solo una questione di tempo e perseveranza, prima di poter perfezionare lo schema "servizio e dritto" e poter risparmiare così energie utili.
Si apre un mondo nuovo.


Riesci a spiegarmi se possibile la tua evoluzione tecnica?
Che problemi avevi prima?
Anche io lotto da un po' di tempo con la mia prima, la vorrei piu' incisiva e potente, mi riesce bene lo slice ma per la botta piena mantenendo il controllo nn riesco ancora a trovare la quadra.....
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Messaggio da grandefabrizio »

Vabbè, ho capito, mi ritiro :D :D
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