Satrapo ha scritto:SIGNORI E SIGNORE, LA GESTIONE DEL MATCH: SOPRAVVIVERE ALLO STRESS E GESTIRE L'ATTENZIONE
[Parte seconda]
LA TECNICA VIENE PRIMA
Questo punto è fondamentale e più di ogni altro differenzia i giocatori che sono riusciti a sviluppare adeguatamente il loro potenziale da quelli che rimangono in una sorta di limbo dove scarseggiano miglioramenti e risultati.
La tecnica precede qualsiasi considerazione psicologica o mentale, precede discorsi quali la gestione dello stress e dell'attenzione o la strategia. LE TECNICA VIENE PRIMA DI TUTTO, se non comprendete a fondo questa realtà non raggiungerete MAI il vostro pieno potenziale tennistico qualunque esso sia. (Perchè ovviamente non nasciamo tutti potenziali top100, c'è chi ha mezzi per arrivare in terza, chi in seconda e via dicendo..)
Prima di procedere quindi cerchiamo di capire quanto sappiamo giocare a tennis: chi conosce il proprio tennis e in partita sa quello che può o non può fare batte facilmente chi si ostina a tentare soluzioni che non è tecnicamente in grado di produrre con percentuali decenti.
IL TEST DELLE 120 PALLE: UNA AUTOVALUTAZIONE IMPARZIALE.
Prolungate la linea del servizio fino ad incrociare la riga di fondo in modo da dividere il campo in due metà. Fatevi dare 60 palle sul dritto scaricando tutto il cesto senza pause mirando al settore opposto, ovvero piazzate la palla sulla diagonale di dritto ma attenzione: la profondità minima richiesta è OLTRE la riga del servizio.
MOLTO IMPORTANTE: La palla che ricevete dal cesto deve essere “morbida” ma sufficientemente profonda in modo che non vi troviate MAI a colpirla con i piedi dentro il campo. Dovete impattare con i piedi vicini alla riga di fondo ma mai dentro il campo e sempre presidiando la diagonale.
Commettete errore se non piazzate la palla nella metà di campo prevista o la palla risulta corta (entro la riga del servizio) lunga, larga o in rete (conta il campo di singolo ovviamente, palla in corridoio è errore). Anche se la palla tocca una delle righe del settore è errore, se sfiora il nastro è errore. Se dopo aver rimbalzato regolarmente nel settore la palla compie anche il secondo rimbalzo nel settore commettete errore: il vostro colpo deve cadere nel settore ed avere sufficiente velocità per compiere il secondo rimbalzo al di fuori di esso.
Ripetete anche col rovescio 60 palle sulla diagonale opposta con le stesse modalità.
Questo esercizio è tecnicamente molto facile perchè il settore target è enorme (poco meno di ¼ di campo!!) e la palla che ricevete è estremamente comoda e ne conoscete già la traiettoria. Dovreste avere una fallosità sulle 120 palle prossima allo zero perchè se non siete in grado di piazzare in assoluta sicurezza una palla in una “prateria” pari a quasi ¼ di campo dovrete prendere atto che la vostra tecnica attualmente non è in grado di sostenervi e che rappresenta il vero anello debole del vostro gioco. Prima di pensare a qualsiasi altra cosa dovrete lavorare per ottenere una tecnica solida che vi consenta di portare a termine con una fallosità prossima allo zero un test tecnicamente molto facile come quello proposto. Senza queste basi è probabile che applicando concetti avanzati come la gestione dell'attenzione possiate finire col peggiorare la vostra resa, più avanti vedremo perchè.
LA DIFFICOLTA' TECNICA COME PARAMETRO VARIABILE
In allenamento quando si lavora sui colpi tutta l'attenzione resta focalizzata sulla corretta esecuzione del gesto mentre in partita tanti fattori compreso lo stress contribuiscono a “distoglierla” dal gesto tecnico con un inevitabile decadimento del nostro tennis.
Ma inevitabilmente in partita dobbiamo prestare attenzione anche ad altri elementi che non sono invece presenti in allenamento come la situazione di punteggio, l'avversario, il risultato.. insomma banalmente la partita non è l'allenamento: preso un colpo qualsiasi la sua esecuzione risulterà molto più facile in allenamento di quanto lo sarà in partita. La difficoltà tecnica di un colpo è quindi un PARAMETRO VARIABILE legato alla situazione nella quale il colpo viene eseguito. Per questo in allenamento il gap tecnico tra due giocatori si riduce enormemente (la maggiore facilità di esecuzione in allenamento rende più solido il bagaglio tecnico del giocatore più debole), per questo non è raro vedere un top10 perdere un set in allenamento contro un promettente juniores o contro uno sparring numero 1000 del mondo che normalmente stenta a far turni nei Futures (per questo in allenamento il quarta tiene botta al terza e via dicendo..) e sempre per questo servire una seconda su una palla break è più difficile che servirla sul 40 a zero.
Una volta compreso che non sono IO a cambiare passando dall'allenamento al match ma è la difficoltà tecnica di ogni esecuzione ad impennarsi il mio problema sarà migliorare la mia resa in partita. Un buon giocatore gioca meglio in partita di quanto faccia in allenamento, ed essenzialmente sono due i parametri sui quali lavorare per raggiungere una resa ottimale durante il match, nell'ordine: il margine tecnico e la corretta gestione dell'attenzione.
IL MARGINE TECNICO.
Il primo parametro da considerare è il margine tecnico che ho rispetto ad ogni esecuzione: se una cosa mi risulta difficile da fare per il mio livello tecnico attuale non potrò usarla con profitto in partita fin quando non avrò su di essa un margine tecnico sufficiente, perchè abbiamo visto che la difficoltà di un colpo aumenta in base alla situazione in cui viene eseguito.
Ovviamente per raggiungere un margine tecnico tale da consentirci di utilizzare in partita più soluzioni con profitto non esiste alternativa all'allenamento tecnico: ore o ore di prove, ripetizioni ed esecuzioni il più possibile uguali e costanti. La chiave dell'allenamento tecnico è la ripetizione e la standardizzazione del gesto tecnico, dovete raggiungere una omogeneità di esecuzione assoluta, dovete essere in grado di tirare il colpo 10-100-1000 volte in maniera identica. Il vostro gesto deve essere sempre uguale a se stesso, dovete stampare a fuoco nella memoria muscolare l'esecuzione del colpo.
Prima di utilizzare una soluzione in partita dovete dominarla in allenamento, altrimenti cadrete come mosche contro il primo pallettarino che dal canto suo ha il merito di aver capito forse la cosa più importante in un'ottica agonistica: in partita si fa solo quello che si sa fare davvero bene, quello in cui si è davvero consistenti e solidi. E lui limitandosi a correre e ributtare indietro la palla perchè solo quello sa fare bene vi spedisce a casa con tutti i vostri “micidiali” colpi che provate a tirare senza avere nemmeno lontanamente quel margine tecnico di cui sopra.
Dato per scontato che non scendete in campo per perdere, cosa che spesso invece sembra essere il vero obiettivo di giocatori che si ostinano ad attuare tattiche autolesionistiche in partita, e che quindi in partita porterete solo il repertorio di colpi e soluzioni sulle quali avete un margine tecnico accettabile passiamo alla fase successiva.
LA GESTIONE DELL'ATTENZIONE
Se devo eseguire un gesto tecnico complicato (ed il tennis è tremendamente complicato!) a parità di abilità tecnica avrò maggiori possibilità di successo tanto più alta sarà la mia attenzione nell'eseguirlo.
Evidente, banale ma non di facile attuazione. Vediamo perchè.
NON SIAMO COMPUTER
Per fortuna essendo esseri umani abbiamo dei limiti e relativamente alla capacità di mantenere alta l'attenzione questi limiti sono decisamente marcati.
NESSUNO può giocare a tennis rimanendo concentrato al massimo su ogni colpo per tutto il match, è umanamente impossibile. L'attenzione durante un match va gestita a picchi, e l'obiettivo deve essere quello di riuscire a giocare i punti decisivi del match con la massima attenzione.
LA LETTURA DEL MATCH: I PUNTI NON SONO TUTTI UGUALI.
Il primo 15 dell'incontro non è un punto decisivo. Specie se servite voi perdere il primo 15 non sposta il match in nessuna direzione. Affrontarlo con ansia impiegando troppe risorse mentali è controproducente perchè la posta in palio non vale lo sforzo. State spendendo troppo rispetto a quello che potreste ottenere, state sprecando risorse mentali che sono come abbiamo visto limitate. Le prime fasi del match si giocano solo di tecnica ("di pancia" come si suol dire) e non di testa, preoccupatevi di fare le cose come vanno fatte, assicuratevi di "mettere in moto i piedi", se siete notoriamente pigri nello scendere enfatizzate il piegamento.. insomma prendete contatto con il vostro tennis ma senza sprecare preziose e limitate risorse mentali. Tenete conto che l'inizio del match è tecnicamente critico per voi come per il vostro avversario quindi sarete leggermente più fallosi e vulnerabili voi tanto quanto lo sarà il vostro avversario. Nelle primissime fasi della partita è più probabile combinare “guai” ma è anche più facile porvi rimedio. Gli errori nelle primissime fasi del match sono relativamente meno gravi, se iniziate a disperarvi perchè il vostro primo dritto è finito fuori di 10 metri iniziando a lamentarvi o peggio ancora lanciandovi in improbabili correzioni tecniche improvvisate o pianificando strategie alternative vuol dire che in pochi istanti avete già fuso mentalmente. Paradossalmente se proprio dovete perdere il servizio il momento migliore per farlo è sullo 0 pari, il che non vuol dire che dobbiate buttare via il primo game anzi, il servizio si difende sempre con i denti, ma nell'80% delle partite che vincerete comunque vi capiterà di perdere almeno un servizio, e allora perderlo sullo 0 pari o comunque nei primi game è il male minore. Qualche errore a inizio match ci può stare, non è il caso di disperarsi. (Attenti eh, qualche errore non vuol dire 4 doppi falli o 4 errori gratuiti consecutivi!!)
Capita di vedere gente sbagliare il primo colpo del match e scuotere la testa borbottando “oggi non va proprio”. Oppure incassare nel primo scambio della partita un vincente di dritto e ululare "devo giocargli sul rovescio!". (..ma che ne sai, ha tirato un dritto e magari resterà l'unico in campo per tutta la partita!) Atteggiamenti come questo vi rendono perdenti (e in alcuni casi anche parecchio ridicoli) e sono da evitare come la peste. La partita si vince al terzo set, il primo 15 del match non conta nulla.
E' dunque essenziale per gestire correttamente l'attenzione imparare a leggere correttamente le situazioni del match.
Un esempio su tutti chiarisce bene questo concetto e contribuisce a spiegare altrettanto bene come comunque una corretta gestione dell'attenzione non può prescindere da una solida tecnica.
Terzo set, match tirato sono avanti 5-3 serve il mio avversario.
La fase del match è a dir poco CRUCIALE, presumibilmente si sta in campo da due ore forse anche qualcosa in più, la stanchezza si fa sentire e si sono spese tante energie fisiche e mentali in questo "epico" confronto che uscirne sconfitti sarebbe davvero un peccato. Voglio vincere, sono arrivato fin qui e ora voglio vincere. (..cosa da non dare mai per scontata, vedo spesso tennisti giocare in un modo che lascia parecchi dubbi sulla loro reale volontà di vincere il match!)
Per il nostro avversario il game è decisivo, non può perdere questo servizio ma per noi il game decisivo sarà il prossimo, quando andremo a servire sul 5-4.
Per sfruttare al meglio la pressione che grava sul nostro avversario dobbiamo liberarci di quella che grava su di noi prendendo coscienza che il game da vincere per noi sarà il prossimo, tutto quello che di buono potrebbe accadere in questo è solo una ulteriore possibilità per noi ma vincere ora 6-3 o tra 10 minuti 6-4 è indifferente. (Voglio vincere, ricordate? Non voglio "vincere ora", non voglio "vincere presto", non voglio "vincere facile". Ho faticato per due ore e "voglio vincere", punto.)
Questo game è solo una opportunità in più, conviene giocare sciolti il che non vuol dire sparacchiare via tutto ma nemmeno mettersi li a remare come paguri magari faticando come bestie per poi presentarsi distrutti al nostro appuntamento decisivo. Un game come questo si gioca pensando al successivo quindi sciolti e in “confidenza”. Game come questo si giocano a “memoria” affidandoci completamente alla nostra tecnica senza distogliere troppo l'attenzione da quello che sarà il nostro vero appuntamento con la vittoria, ovvero il game successivo. Spesso questo atteggiamento se siamo supportati da una solida tecnica ci consente di piazzare qualche bel vincente mettendoci in condizione di chiudere direttamente il discorso sul 6-3.
Ma se questo non dovesse accadere allora sul 5-4 e servizio signori miei è tempo di utilizzare tutte le nostre risorse e giocare al 110%. Ora si che dovete inchiodare la vostra attenzione su ogni gesto tecnico come se fosse l'ultimo della vostra carriera. Niente stupidaggini solo consistenza e ricordate che siete al servizio e che quindi lo scambio dovete prenderlo in mano da subito. Massima attenzione, nessun rischio inutile non è questo il momento di sperimentare, non vi serve una strategia sul 5-4 al terzo, non vi serve una trovata geniale, l'unica cosa che conta è portare a casa il match perchè se siete arrivati così' vicino alla vittoria vuol dire che comunque avete il tennis per uscire vincitori dal campo. Privilegiate le soluzioni che vi hanno portato più punti, se pressando sulla diagonale avete portato a casa la maggior parte dei 15 non è questo il momento di sparare il lungolinea al terzo scambio! Fate ciò che ha funzionato meglio. Se in due ore avete fatto 3 palle corte e tutte e tre vi hanno dato il punto, NON fate la palla corta ora! 3 punti in due ore sono un apporto minimo, non è con la palla corta che avete costruito il vostro punteggio e quindi non è con la palla corta che vincerete il match! Fate ciò che QUANTITATIVAMENTE vi ha portato più punti e fatelo con la MASSIMA ATTENZIONE! Qui avete bisogno di un picco di attenzione che risalti come l'Everest nella pianura Padana perchè ora è il momento di remare come paguri controcorrente, picchiare come fabbri e non mollare un 15 a costo di arrampicarsi sui pini per intercettare uno smash!
Questo è l'unico game che dovete vincere assolutamente, qui la massima attenzione è indispensabile.
Detto ciò una importante riflessione. Questo approccio è ineccepibile e infatti molto spesso i professionisti quando hanno un break di vantaggio nelle fasi finali del set mollano o quasi l'ultimo game di risposta e appaiono visibilmente concentrati sul loro successivo e decisivo turno di battuta. Capita anche che giocando “a memoria” essendo comunque dei top-player di livello mondiale peschino qualche jolly come un paio di risposte micidiali e riescano a chiudere direttamente la pratica. Ma la cosa su cui riflettere è appunto la tecnica di base perchè pur essendo questo un esempio di perfetta gestione dell'attenzione per essere realmente produttivo da per scontato che il game di servizio sia un reale e consistente vantaggio.
Se non so servire, o meglio se non ho un buon servizio tutto questo castello cadrà miseramente perchè con una prima traballante ed una seconda timida ed innocua non potrò certo affidarmi serenamente al mio turno di battuta.
Se la mia tecnica non è adeguata non sarò in grado di trarre profitto da una corretta gestione dell'attenzione, come detto in apertura la tecnica viene prima.
Si potrebbe andare avanti all'infinito facendo esempi per distinguere le situazioni del match che richiedono la massima attenzione (picco) da quelle più tranquille dove è possibile tirare un po' il fiato, ovviamente sfruttate al massimo i cambi di campo e tutte le pause per mollare la tensione e quando la situazione è delicata (palle break, game decisivi..) fate in modo di non disperdere la vostra attenzione su aspetti che perdono importanza risultando completamente secondari e inutili in quei frangenti.
Ma una volta che l'esperienza ed una adeguata preparazione ci consentono di leggere correttamente il match individuando le situazioni chiave, come si impara a "raccogliere" tutta la propria attenzione per focalizzarla interamente sull'esecuzione del colpo?
Si allena la capacità di controllare la propria attenzione?
La risposta è si, gli esercizi tecnici mirati a migliorare la capacità di "muovere l'attenzione" sono denominati "con distrattore" e sono decisamente interessanti, anche se normalmente destinati a giocatori di livello già decisamente avanzato.
Nella terza ed ultima parte ne vedremo alcuni tra i più utilizzati.
Bellissimo post Satrap,
ripete con chiarezza dei concetti fondamentali che purtroppo si danno per scontati quando invece non lo sono.
L' unico problema Satrapo è che per noi pippe il tuo post non ha una perfetta applicazione perché presuppone un assunto inesistente, ovvero la possibilità di: 1) allenarsi e 2) sfruttare in partita gli allenamenti.
Io gioco spesso due volte a settimana di cui una con una ragazza con la quale palleggio ed una col maestro che ci tiene in 4 o 5 in campo, ci spiega concetti e punti di vista similissimi ai tuoi ma il problema è che giocando poche volte con avversari "degni", non c'è tanto modo di acquisire sicurezza in partita di ciò che fai in allenamento, se si può considerare allenamento un cadenziamento di un ora ogni 7 giorni.... dove fai tutte cose diverse e non ti fermi ad allenare o solidificare un colpo in particolare, magari quello più sicuro che tornerebbe preziosissimo in partita.
Sono sicuro che se potessi passare da 2 ore fatte alla cappero di canide a 4 ore di cui 2 col maestro da solo e 2 con degli avversari di pari livello, la storia cambierebbe, è quello che fanno poi gli n.c. più forti, stanno in campo 5 ore a settimana, 2 col maestro e 3 singolari coi giocatori più forti del circolo, aumenti le capacità tecniche e l' abitudine a gestire il match con avversari di pari valore o superiore.
Aggiungici poi che questi vanno anche a correre, in palestra ecc... a me va già bene se riesco a giocarmi le mie 2 o 3 ore che diventano factotum per: allenamento, partita, movimento fisico.
Gli avversari che trovo ai tornei invece provengono da circoli tutti muniti di palestra e fisioterapista, massaggiatore, parco vicino per andare a correre.....
Tant'è che gli n-c più forti dei circoli della mia zona vincono anche coi 4.3 ed impegnano fortemente ( e a volte battono ) i 4.1.
Se abitassi dalle tue parti verrei certamente a prenotare un' ora o due al mese : o )
Sono venuto qui a ringraziarti per questo bel post e per rimandarti al topic tecnico perché devo chiedeti una cosa.