Nickognito ha scritto:Dopo il ritiro di Osaka, discutibile di per sé, le bianche dovrebbero fare lo stesso dai
Qui non ti seguo. Ok, la Osaka non e' davvero giapponese, e' cresciuta in America, di fatto e' americana, ci sta.
Ma la Mertens, la Konta, la Azarenka cosa hanno da spartire con la violenza della polizia americana? Sono negli Stati Uniti con un visto temporaneo, non sono cittadini, ne' residenti, credo, perche' dovrebbero protestare per la violenza della polizia di un altro paese? Se Nadal avesse scioperato agli Internazionali per protestare per le violenze nella scuola Diaz non sarebbe sembrato molto strano e fuori luogo?
Poi la Azarenka ha un dittatore e quasi la guerra civile nel suo paese e dovrebbe pensare alla polizia americana?
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Nickognito ha scritto:Dopo il ritiro di Osaka, discutibile di per sé, le bianche dovrebbero fare lo stesso dai
Qui non ti seguo. Ok, la Osaka non e' davvero giapponese, e' cresciuta in America, di fatto e' americana, ci sta.
Ma la Mertens, la Konta, la Azarenka cosa hanno da spartire con la violenza della polizia americana? Sono negli Stati Uniti con un visto temporaneo, non sono cittadini, ne' residenti, credo, perche' dovrebbero protestare per la violenza della polizia di un altro paese? Se Nadal avesse scioperato agli Internazionali per protestare per le violenze nella scuola Diaz non sarebbe sembrato molto strano e fuori luogo?
Poi la Azarenka ha un dittatore e quasi la guerra civile nel suo paese e dovrebbe pensare alla polizia americana?
Per solidarieta' sportiva, semplicemente.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Nickognito ha scritto:Dopo il ritiro di Osaka, discutibile di per sé, le bianche dovrebbero fare lo stesso dai
Qui non ti seguo. Ok, la Osaka non e' davvero giapponese, e' cresciuta in America, di fatto e' americana, ci sta.
Ma la Mertens, la Konta, la Azarenka cosa hanno da spartire con la violenza della polizia americana? Sono negli Stati Uniti con un visto temporaneo, non sono cittadini, ne' residenti, credo, perche' dovrebbero protestare per la violenza della polizia di un altro paese? Se Nadal avesse scioperato agli Internazionali per protestare per le violenze nella scuola Diaz non sarebbe sembrato molto strano e fuori luogo?
Poi la Azarenka ha un dittatore e quasi la guerra civile nel suo paese e dovrebbe pensare alla polizia americana?
Per solidarieta' sportiva, semplicemente.
Ma non sono mica docenti di etica, sono solo giocatrici di tennis.
Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla.
laplaz ha scritto:
Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla.
Stiamo parlando di un evento unico nella storia dello sport. O quasi. In generale, in WTA e' dagli anni 70 che non ricordo un ritiro per motivi politici o umanitari. L'unica situazione che mi viene in mente e' l'esclusione della Peer da un torneo in medio oriente. Sia in quel caso che in questo, avrei smesso di giocare.
Il che non implica che non si farebbe piu' nulla, si farebbe tutto per decenni con due eccezioni.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
laplaz ha scritto:
Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla.
Stiamo parlando di un evento unico nella storia dello sport. O quasi. In generale, in WTA e' dagli anni 70 che non ricordo un ritiro per motivi politici o umanitari. L'unica situazione che mi viene in mente e' l'esclusione della Peer da un torneo in medio oriente. Sia in quel caso che in questo, avrei smesso di giocare.
Il che non implica che non si farebbe piu' nulla, si farebbe tutto per decenni con due eccezioni.
Ogni organizzazione ha un suo ruolo, e ogni giocatore ha sensibilità, coscienza e percettibilità differenti.
Aspettarsi che la WTA prenda posizione ufficiale è del tutto illogico. Sono lì per tutelare gli interessi delle giocatrici e dei tornei, non certo per solidarizzare con eventi sociali. Sarebbe come dire che ti aspettassi che il sindacato degli immondiziai facesse sciopero perchè ha qualche lavoratore di colore al suo interno (prendo a esempio il tuo genere di paragoni )
Le giocatrici possono essere colpite dalla situazione così come esserne totalmente indifferenti, o semplicemente nella loro scala di valori non sta al primo posto la questione "black lives matter". E' assurdo pensare che "le bianche dovrebbero fare lo stesso" generalizzando uno schema comportamentale che chiaramente non è attaccabile ad ogni individuo come un post-it a prescindere dalle sensibilità di ognuna.
Non ho mai scritto che la WTA dovrebbe fare qualcosa. Dico solo che fossi la Mertens, andata in finale solo grazie a un ritiro per motivi umanitari, non giocherei la finale regalata per solidarieta' con la collega (anche perche' non e' che manifesti perche' non danno le brioches a Confindustria, insomma).
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Nickognito ha scritto:Non ho mai scritto che la WTA dovrebbe fare qualcosa. Dico solo che fossi la Mertens, andata in finale solo grazie a un ritiro per motivi umanitari, non giocherei la finale regalata per solidarieta' con la collega (anche perche' non e' che manifesti perche' non danno le brioches a Confindustria, insomma).
Sì ma tu non sei la Mertens
Ovviamente puoi dire che "le bianche dovrebbero fare lo stesso" secondo la tua sensibilità, ma sto dicendo che non ha però molto senso aspettarselo nè sorprendersi se non verrà fatto, per i motivi che ho detto sopra.
laplaz ha scritto:
Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla.
Stiamo parlando di un evento unico nella storia dello sport. O quasi. In generale, in WTA e' dagli anni 70 che non ricordo un ritiro per motivi politici o umanitari. L'unica situazione che mi viene in mente e' l'esclusione della Peer da un torneo in medio oriente. Sia in quel caso che in questo, avrei smesso di giocare.
Il che non implica che non si farebbe piu' nulla, si farebbe tutto per decenni con due eccezioni.
Quando hanno escluso la Peer da un torneo in un paese arabo, Dubai, non ricordo un boicottaggio delle giocatrici. Pero' Roddick si ritiro' dal torneo maschile. Ma e' una cosa molto diversa, perche' riguardava direttamente il tennis e l'organizzazione dei tornei.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
laplaz ha scritto:
Ovviamente puoi dire che "le bianche dovrebbero fare lo stesso" secondo la tua sensibilità, ma sto dicendo che non ha però molto senso aspettarselo nè sorprendersi se non verrà fatto, per i motivi che ho detto sopra.
Come non interpretare questo dalla frase: "Ma non sono mica docenti di etica, sono solo giocatrici di tennis. Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla."
Ho mai scritto che mi stupisco se non lo fanno? Mi sono forse stupito quando tutte le tenniste o quasi si opposero a proteggere la classifica della Seles accoltellata?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
uglygeek ha scritto:
Quando hanno escluso la Peer da un torneo in un paese arabo, Dubai, non ricordo un boicottaggio delle giocatrici..
ma io non mi stupirei nemmeno se le giocatrici continuassero a giocare una semifinale mentre nell'altro campo gli spettatori fucilassero le altre semifinaliste
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
laplaz ha scritto:
Se si dovesse solidarizzare per ogni porcata nel mondo non si farebbe semplicemente più nulla.
Stiamo parlando di un evento unico nella storia dello sport. O quasi. In generale, in WTA e' dagli anni 70 che non ricordo un ritiro per motivi politici o umanitari. L'unica situazione che mi viene in mente e' l'esclusione della Peer da un torneo in medio oriente. Sia in quel caso che in questo, avrei smesso di giocare.
Il che non implica che non si farebbe piu' nulla, si farebbe tutto per decenni con due eccezioni.
Ogni organizzazione ha un suo ruolo, e ogni giocatore ha sensibilità, coscienza e percettibilità differenti.
Aspettarsi che la WTA prenda posizione ufficiale è del tutto illogico. Sono lì per tutelare gli interessi delle giocatrici e dei tornei, non certo per solidarizzare con eventi sociali. Sarebbe come dire che ti aspettassi che il sindacato degli immondiziai facesse sciopero perchè ha qualche lavoratore di colore al suo interno (prendo a esempio il tuo genere di paragoni )
Le giocatrici possono essere colpite dalla situazione così come esserne totalmente indifferenti, o semplicemente nella loro scala di valori non sta al primo posto la questione "black lives matter". E' assurdo pensare che "le bianche dovrebbero fare lo stesso" generalizzando uno schema comportamentale che chiaramente non è attaccabile ad ogni individuo come un post-it a prescindere dalle sensibilità di ognuna.
La cosa che vedo fastidiosa e' che dal punto di vista degli americani tutto quello che succede in America riguarda tutto il mondo per cui se ci sono proteste per loro e' naturale che una tennista belga o bielorussa protesti, mentre a loro di quello che succede in Bielorussia non importa niente.
Giustamente, una tennista europea secondo me puo' anche fregarsene abbastanza della situazione sociopolitica degli Stati Uniti.
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uglygeek ha scritto:
Quando hanno escluso la Peer da un torneo in un paese arabo, Dubai, non ricordo un boicottaggio delle giocatrici..
ma io non mi stupirei nemmeno se le giocatrici continuassero a giocare una semifinale mentre nell'altro campo gli spettatori fucilassero le altre semifinaliste
Questo darebbe tutt'altro interesse al torneo, e' innegabile...
Poi ci vorrebbe almeno un Hemingway per scrivere le cronache.
Potrebbero ispirarsi agli aztechi e fucilare la tennista sconfitta e quindi, e' proprio il caso di dirlo, eliminata.
Comunque, scusa, se ci fosse un colpo di stato in Italia con carri armati e fucilazioni di massa e Gallinari chiedesse di sospendere i playoff, sai quanto gliene importerebbe agli altri giocatori, da "China" Lebron in giu'?
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uglygeek ha scritto:
Comunque, scusa, se ci fosse un colpo di stato in Italia con carri armati e fucilazioni di massa e Gallinari chiedesse di sospendere i playoff, sai quanto gliene importerebbe agli altri giocatori, da "China" Lebron in giu'?
Gallinari gioca nel campionato americano, eh. Se venisse il nazismo in Italia con i carrarmati in squadra forse Cristiano Ronaldo smetterebbe di giocare match di serie A. La NBA non e' un campionato mondiale, e' un campionato nazionale.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Nickognito ha scritto:Ho mai scritto che mi stupisco se non lo fanno? Mi sono forse stupito quando tutte le tenniste o quasi si opposero a proteggere la classifica della Seles accoltellata?
Ah no, allora ho capito male, ma avevi scritto
"Dopo il ritiro di Osaka, discutibile di per sé, le bianche dovrebbero fare lo stesso dai"
Pareva ti sorprendessi qualora non si ritirassero...
uglygeek ha scritto:
Comunque, scusa, se ci fosse un colpo di stato in Italia con carri armati e fucilazioni di massa e Gallinari chiedesse di sospendere i playoff, sai quanto gliene importerebbe agli altri giocatori, da "China" Lebron in giu'?
Gallinari gioca nel campionato americano, eh. Se venisse il nazismo in Italia con i carrarmati in squadra forse Cristiano Ronaldo smetterebbe di giocare match di serie A. La NBA non e' un campionato mondiale, e' un campionato nazionale.
Smetterebbe di giocare match di serie A perche' andrebbe in un altro campionato, piu' sicuro e senza carrarmati.
Pero' si', la NBA e' un campionato nazionale, ma il torneo di Cincinnati/NY non lo e', appunto.
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Nickognito ha scritto:Ho mai scritto che mi stupisco se non lo fanno? Mi sono forse stupito quando tutte le tenniste o quasi si opposero a proteggere la classifica della Seles accoltellata?
Ah no, allora ho capito male, ma avevi scritto
"Dopo il ritiro di Osaka, discutibile di per sé, le bianche dovrebbero fare lo stesso dai"
Pareva ti sorprendessi qualora non si ritirassero...
boh, ho scritto che per me dovrebbero. Perche' dovrei in generale stupirmi che qualcuno non faccia cio' che dovrebbe?
ma forse hai inteso 'dovrebbero' nel senso di 'dovrebbe piovere'
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uglygeek ha scritto:
Pero' si', la NBA e' un campionato nazionale, ma il torneo di Cincinnati/NY non lo e', appunto.
mh, ni, sono i campionati degli stati uniti. Diciamo che se le nere americane del tennis si ritirassero per un anno, mica mi ritirerei per un anno. Poi io mi ritirerei per la Osaka, non per Serena, che tanto e' sempre stata antisportiva.
Diciamo che se lo sport diventa politica, l'opzione 'gioco solo, non faccio politica', per me non esiste, comunque se giochi e stai zitto prendi posizione, che tu lo voglia o meno. Io potrei dire cose 'supporto la causa, ma penso che siano queationi da risolvere con il voto in demcorazia e non con boicottaggi, disordine e violenza' e giocare, magari devolvendo in beneficienza parte dei miei premi.
Si parla di personaggi pubblici in un momento in cui i colleghi di vari sport hanno queste inziative, prendere posizione per me e' ababstanza normale.
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Nickognito ha scritto:Diciamo che se lo sport diventa politica, l'opzione 'gioco solo, non faccio politica', per me non esiste, comunque se giochi e stai zitto prendi posizione, che tu lo voglia o meno.
Questo e' vero ma e' profondamente ingiusto secondo me.
Poi comunque vale solo nell'ambito americano, perche' l'NBA stessa dimostra che si puo' benissimo continuare a fare affari con la Cina senza prendere posizione. I cinesi hanno anche campi di concentramento per gli uiguri, ormai, e LeBron James dorme bene lo stesso.
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Nickognito ha scritto:Diciamo che se lo sport diventa politica, l'opzione 'gioco solo, non faccio politica', per me non esiste, comunque se giochi e stai zitto prendi posizione, che tu lo voglia o meno.
Questo e' vero ma e' profondamente ingiusto secondo me.
Poi comunque vale solo nell'ambito americano, perche' l'NBA stessa dimostra che si puo' benissimo continuare a fare affari con la Cina senza prendere posizione. I cinesi hanno anche campi di concentramento per gli uiguri, ormai, e LeBron James dorme bene lo stesso.
vabbè gli americani più di ogni altro popolo guardano fondamentalmente a quel che accade in casa loro.
Basti pensare alla politica estera di Kissinger (e non solo di lui).
Nickognito ha scritto:Diciamo che se lo sport diventa politica, l'opzione 'gioco solo, non faccio politica', per me non esiste, comunque se giochi e stai zitto prendi posizione, che tu lo voglia o meno.
Questo e' vero ma e' profondamente ingiusto secondo me.
Poi comunque vale solo nell'ambito americano, perche' l'NBA stessa dimostra che si puo' benissimo continuare a fare affari con la Cina senza prendere posizione. I cinesi hanno anche campi di concentramento per gli uiguri, ormai, e LeBron James dorme bene lo stesso.
si', ma puoi prendere posizione anche cosi': dire gioco, perche' i fatti gravi nel mondo sono tanti (e puoi fare esempi) e quindi o non si gioca mai per tutti, o si gioca. Oppure dici che lotti solo per i piu' gravi.
Detto questo, viviamo in un contesto nazionalista, eh. Insomma, se durante la rivoluzione francese qualcuno fosse andato in piazza a dire 'io contro il re non faccio nulla, non e' coerente, facciamo prima qualcosa contro lo sfruttamento dei congolesi e dei nativi americani', non so se lo avrebbero trattato molto bene
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Io prima di dire bravi ai giocatori nba aspetto di vedere se perderanno veramente dei soldi e non faranno storie quando gli verrà detto nonostante i contratti dovranno rinunciare a molti soldi
maxredo ha scritto:Io prima di dire bravi ai giocatori nba aspetto di vedere se perderanno veramente dei soldi e non faranno storie quando gli verrà detto nonostante i contratti dovranno rinunciare a molti soldi
Vero, per ora stanno solo rinunciando a dei playoff giocati molto malvolentieri (e anche maluccio) in palestrone senza pubblico, con ascolti televisivi anche molto bassi.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
maxredo ha scritto:Io prima di dire bravi ai giocatori nba aspetto di vedere se perderanno veramente dei soldi e non faranno storie quando gli verrà detto nonostante i contratti dovranno rinunciare a molti soldi
Vero, per ora stanno solo rinunciando a dei playoff giocati molto malvolentieri (e anche maluccio) in palestrone senza pubblico, con ascolti televisivi anche molto bassi.
Eh
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
La peculiarità della NBA non è soltanto la composizione razziale dei suoi protagonisti, in fondo anche la NFL è su queste percentuali, quanto quella dei suoi spettatori. Secondo una statistica di Morning Consult, in pratica una rielaborazione dei dati televisivi della Nielsen, il 47% dei fan della NBA è formato da neri, il 34 da bianchi e il 19 da altre razze: importante notare che per per questo tipo di sondaggi i latinos non sono bianchi, ma ‘altri’. Facile il confronto con gli Stati Uniti nel loro complesso, dove gli afroamericani in senso stretto sono il 12,7% della popolazione. In altre parole, negli Stati Uniti la NBA è percepita come una lega di neri per neri. Può piacere anche a molti bianchi, ma le percentuali parlano da sole.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
La peculiarità della NBA non è soltanto la composizione razziale dei suoi protagonisti, in fondo anche la NFL è su queste percentuali, quanto quella dei suoi spettatori. Secondo una statistica di Morning Consult, in pratica una rielaborazione dei dati televisivi della Nielsen, il 47% dei fan della NBA è formato da neri, il 34 da bianchi e il 19 da altre razze: importante notare che per per questo tipo di sondaggi i latinos non sono bianchi, ma ‘altri’. Facile il confronto con gli Stati Uniti nel loro complesso, dove gli afroamericani in senso stretto sono il 12,7% della popolazione. In altre parole, negli Stati Uniti la NBA è percepita come una lega di neri per neri. Può piacere anche a molti bianchi, ma le percentuali parlano da sole.
F.F.
conta moltissimo in questa statistica il fatto che storicamente il basket è il "city game" per eccellenza: è uno sport nato (vabbé, non nel senso di genesi con naismith, ma comunque praticamente subito dopo) nelle grandi città e con giocatori e pubblico delle grandi città, con le minoranze che sin dagli albori del gioco erano i migliori interpreti. fino a che i neri dovevano fare campionati a parte (e nonostante ci fossero già mozioni a favore dell'integrazione da parte delle altre squadre, vedasi gli original celtics che spesso rifiutavano di giocare dove non fossero ammessi per motivi razziali i new york rens), il basket era spesso lo sport degli ebrei, degli italiani e degli slavi, quasi sempre americani figli di immigrati che trovavano alloggio e lavoro nelle grandi città costiere. quando a fine anni '40 la fusione di BAA ed NBL portò all'nba, "vinse" la linea della seconda, che puntava molto di più sulle grandi città e i grandi palazzetti, a differenza della prima che era invece una lega del mid-west, legata più alle squadre "aziendali" (la cui identità sopravvive solo negli attuali detroit pistons, nati come squadra di una società di motori di fort wayne, poi "costretti" comunque a spostarsi a detroit).
lo sviluppo della nba negli anni ha portato ad accentuare ancora di più questo aspetto e non stupisce (anche se forse un po' nella magnitudine delle percentuali) che comunque la fan base maggiore rispecchi questo dato, visto che ad oggi, la percentuali di neri nelle grandi metropolitan areas è sempre maggiore.
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
maxredo ha scritto:Io prima di dire bravi ai giocatori nba aspetto di vedere se perderanno veramente dei soldi e non faranno storie quando gli verrà detto nonostante i contratti dovranno rinunciare a molti soldi
Vero, per ora stanno solo rinunciando a dei playoff giocati molto malvolentieri (e anche maluccio) in palestrone senza pubblico, con ascolti televisivi anche molto bassi.
Eh
F.F.
Le conseguenze economiche già le conoscono da tempo, non dovranno dirglielo. Ne erano consapevoli anche prima di ieri.
C'è già gente che ha rinunciato al proprio stipendio decidendo di non andare ad Orlando, eh. Pochi, ma ci sono. Poi è chiaro, come scritto la scorsa pagina, che i danni di una cancellazione completa sarebbero di più. Che in una situazione del genere, con tante persone coinvolte, c'è chi preferirà continuare a giocare (anche per motivi economici), chi non se la sentirà e magari chi invece solo vuole solo tornarsene a casa perchè non vuole stare nella bolla. Non sarà facile trovare un'unione tra i giocatori stessi, anche perchè non tutti sono ricchi alla stessa maniera ecc ecc...
Jaylen Brown, tra quelli più attivi nelle proteste a fine Maggio, l'ha anche detto durante il meeting di ieri sera: se decidete di uscirvene da qui vi voglio in prima fila, attivi nel fare qualcosa. Non usate questa situazione come una scusa per tornarvene a casa e stare in piscina.
Io sono sicuro al 100% che ci siano decine di giocatori/allenatori che semplicemente non se la sentono di giocare a basket in questo momento. E sono disposti anche a perdere tanti soldi. Probabilmente per nulla, perchè l'ho già scritto, alla fine negli USA non cambierà nulla e gli unici a perderci sarebbero loro. Ma non sottovalutate quanto questa situazione stia facendo male a queste persone, giocatori NBA o meno.
In NBA c'è gente come Sefolosha o Sterling Brown (o James Blake durante gli Us Open di qualche anno fa....) che si è presa mazzate per strada senza motivo dalla polizia. Non è gente al di sopra di tutto, è gente che tutti i giorni ha paura che i loro figli potrebbero essere i prossimi, perchè magari sono neri che fanno una passeggiata in un quartiere residenziale prettamente bianco, piuttosto che "assomigliare" a qualcuno ricercato.
Anche dovessero tornare a giocare tra 24 ore (e non si tornerà a giocare tra 24 ore) ci sarebbe solo da togliersi il cappello. Oggi alle 13:35 il TG1 parlava di NBA e Naomi Osaka, anche dovessero tornare a giocare tra 24 ore avranno fatto più loro per smuovere qualcosa rispetto a chi di dovere.
Quindi no, il "bravi" se lo prendono a prescindere per quanto mi riguarda.
Opinione personale. Boicottare il campionato fa più che altro del male alla NBA, e non serve a risolvere i problemi. A venire danneggiati sono forse gli interessi di chi fa troppo poco per cambiare la situazione sociale/razziale negli Stati Uniti? A me non sembra.
Mi parrebbe più razionale continuare a giocare, e - nel contempo - portare avanti la sacrosanta presa di posizione sul "Black Lives Matter". Sparire dal palcoscenico farebbe certamente sensazione sul momento, ma poi?
E se a novembre Trump rivince le elezioni, e/o nulla cambia in generale a livello politico? Si fa sciopero a oltranza? Con quali conseguenze? E quali benefici ne verrebbero per la causa che si intende appoggiare?
Poi, certo, io vivo in Italia, so poco degli USA, non ho un quadro completo della situazione. Di sicuro, c' è chi è più qualificato di me a dire la sua.
L'ho scritto io per prima che gli unici a perderci sarebbero loro, perchè gli USA sono talmente nella merda che di certo non cambieranno dall'oggi al domani. Ma questo gli fa ancora più onore, anche perchè potrebbero semplicemente essersi rotti il cazzo di vivere una situazione del genere, pur magari essendo consapevoli di non poter ottenere alcunchè nè ora, nè nel prossimo futuro.
Lo hanno detto i giocatori stessi, che a Giugno decisero alla fine di andare ad Orlando cercando di utilizzarla come piattaforma sociale, in un certo senso. Sostenendo che non sono così ingenui da pensare che in due mesi sarebbe cambiato qualcosa, ma allo stesso tempo dai e dai, uno potrebbe anche arrivare al limite di sopportazione.
Magari son stanchi che lo stesso poliziotto che una sera t'ammazza un nero in maniera brutale poi torna a casa e va vedersi questi altri neri che saltano e lo fanno divertire davanti alla tv. Perchè per molti lì oltreoceano i neri son buoni per questo, fornire intrattenimento su un campo da basket.
Poi chiaro, l'atleta (ma di certo non tutti) magari ha una base economica dietro importante e può anche permettersi di fare certe scelte rispetto a un comune mortale, senza dubbio. Però a maggior ragione, se uno può permetterselo e sente che non è il momento adatto per giocare (perdendo soldi) ma provare a fare altro ben venga.
Immaginatevi una squadra di calcio italiana che boicotta una partita di quarti di Champions o una partita decisiva per lo scudetto. Per qualsiasi ragione.
Gli ultras andrebbero a prendere i calciatori a casa uno per uno, a meno che il boicottaggio non fosse stato imposto dagli ultras stessi, come quando la polizia famosamente "uccise" un bambino prima di un derby romano.
E' interessante che nel calcio italiano quello che e' successo ieri e' plausibile solo se lo decidono gli ultras, i calciatori non hanno diritto di parola e di azione, devono solo giocare. In America i giocatori scioperano contro i tifosi, in Italia i tifosi controllano i giocatori. In America i giocatori protestano contro la polizia, in Italia i tifosi costringono i giocatori a protestare contro la polizia.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
uglygeek ha scritto:Immaginatevi una squadra di calcio italiana che boicotta una partita di quarti di Champions o una partita decisiva per lo scudetto. Per qualsiasi ragione.
e la gioca il giorno dopo. Non succedeebbe nulla
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Però quando l’hanno deciso questo i Bucks, non lo sapevano.
Poi ci fosse stato tutto il pubblico allo stadio non credo che non sarebbe successo nulla, nel calcio.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
fabio86 ha scritto:La Montagna che partorì il topolino.
Al solito direi.
D'altronde il problema principale non è tanto di diseguaglianza razziale, ma economica. E giustamente gli atleti stanno tutti dall'altro lato della barricata.
fabio86 ha scritto:La Montagna che partorì il topolino.
Al solito direi.
D'altronde il problema principale non è tanto di diseguaglianza razziale, ma economica. E giustamente gli atleti stanno tutti dall'altro lato della barricata.
Comunque no, non e' solo un problema economico.
A Sefolosha la polizia fece davvero male e solo perche' era nero, non e' che la gente va in giro con il conto in banca tatuato sulla fronte.
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fabio86 ha scritto:La Montagna che partorì il topolino.
Al solito direi.
D'altronde il problema principale non è tanto di diseguaglianza razziale, ma economica. E giustamente gli atleti stanno tutti dall'altro lato della barricata.
Comunque no, non e' solo un problema economico.
A Sefolosha la polizia fece davvero male e solo perche' era nero, non e' che la gente va in giro con il conto in banca tatuato sulla fronte.
Capisco che siano arrabbiati ma devono anche capire che se non finiscono la stagione è se c’e il lockdown nella stagione prossima alla fine la gente sta senza basket e non succede niente, non sono davvero così fondamentali, è solo entertainment. Certo, non giocare per un anno o più è un messaggio forte, ma poi la vita continua anche senza NBA.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.