Un topic fetecchia da non mollare
- Pitone
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Un topic fetecchia da non mollare
Allora, dopo aver letto Colla di Irvine Welsh dove è spesso utilizzata (da Gas Terry per gli amanti) ed averla ascoltata (alla radio) anche da alcuni dee jay strettamente legati agli anni '70/'80 c'è qualcuno che mi sa dire da dove deriva questo modo di dire:
"garantito al limone" quando si vuole indicare una sicurezza nelle proprie opinioni?
So che magari vi aspettavate chissà cosa ed in fin dei conti è proprio una domanda del ***** però sto guardando inter-benfica e, capitemi se non mi esce nulla di meglio
"garantito al limone" quando si vuole indicare una sicurezza nelle proprie opinioni?
So che magari vi aspettavate chissà cosa ed in fin dei conti è proprio una domanda del ***** però sto guardando inter-benfica e, capitemi se non mi esce nulla di meglio
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
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Mi hanno scioccato i tuoi nuovi "simboli" ho subito pensato: chi c***o è questo e come si permette!!! poi ho letto l'ormai familiare Huk...
A proposito della partecipazione al Topic ormai ci sono abituato: dei miei argomenti non frega niente a nessuno
Ciao!
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- Gran Maestro
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Bravo pitone!!
Imbastiremo un'infinita discussione alla catalano...
No dico che poi come cappero ti e' venuto in mente di fare un topic su "garantito al limone" mentre vedevi la partita dell'inter!!
Ora mi hai messo questo tarlo nel cervello e se qualcuno non svelera' l'arcano potrei suicidarmi.
Ho provato a fare una ricerca con google. Escono fuori 976 pagine purtroppo poco indicative
Tu intanto pitone, ti sei informato sul significato della frase? Facci sapere
Imbastiremo un'infinita discussione alla catalano...
No dico che poi come cappero ti e' venuto in mente di fare un topic su "garantito al limone" mentre vedevi la partita dell'inter!!
Ora mi hai messo questo tarlo nel cervello e se qualcuno non svelera' l'arcano potrei suicidarmi.
Ho provato a fare una ricerca con google. Escono fuori 976 pagine purtroppo poco indicative
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- Pitone
- Massimo Carbone
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Ero scioccato dall'impegno che stava mettendo l'inter a farsi eliminare e in me è nato l'arcano!!!
Anch'io ho fatto una ricerca su Google ma...niente.
Rivelo che la prima volta che ho sentito l'enigmatica frase è stata alla radio dal dee jay "federico l'olandese volante" su rtl 102.5 emittente che non sopporto ma ogni tanto mi tocca...il programma è dalle 15 alle 17 e udite udite tutt'ora esclama l'epiteto!!!
Una spiegazione che ho immaginato è questa: potrebbe risalire al massimo dell'espansione (terribile) dell'uso dell'eroina, si conosce l'utilizzo del limone per un lavoro fatto (orribile) "bene" e quindi potrebbe essere stato un modo di dire tra i tossici che la roba era buona o si era andati in palla alla grande (impossibile, ingiustificabile) poi utilizzato anche da gente comune.Sottolineo che è frutto di una fantasia (la mia) plagiata dalla lettura di Welsh e chi lo conosce mi capirà...
Alla prossima puntata!!!
Grazie Huk, non mi sento più solo
Anch'io ho fatto una ricerca su Google ma...niente.
Rivelo che la prima volta che ho sentito l'enigmatica frase è stata alla radio dal dee jay "federico l'olandese volante" su rtl 102.5 emittente che non sopporto ma ogni tanto mi tocca...il programma è dalle 15 alle 17 e udite udite tutt'ora esclama l'epiteto!!!
Una spiegazione che ho immaginato è questa: potrebbe risalire al massimo dell'espansione (terribile) dell'uso dell'eroina, si conosce l'utilizzo del limone per un lavoro fatto (orribile) "bene" e quindi potrebbe essere stato un modo di dire tra i tossici che la roba era buona o si era andati in palla alla grande (impossibile, ingiustificabile) poi utilizzato anche da gente comune.Sottolineo che è frutto di una fantasia (la mia) plagiata dalla lettura di Welsh e chi lo conosce mi capirà...
Alla prossima puntata!!!
Grazie Huk, non mi sento più solo
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Mi unisco......
garantito al limone......bah...
sarà ................
Per le innumerevoli proprietà che possiede il limone, è da considerarsi più un farmaco che un alimento. Ne ricordiamo alcune: antiscorbutiche, vitaminiche, dissetanti, rinfrescanti, toniche, aromatizzanti, digestive, antiacide (infatti, anche se non sembra, ha effetto alcalinizzante), antiuricemiche, astringenti, ipotensive, ecc..
Uso interno: influenze, malattie infettive, anemia, demineralizzazioni, nervosismo, nausea, malaria, prevenzione epidemie, emorragie, diarrea, parassiti intestinali, reumatismo, inappetenza, bronchiti, asma, arteriosclerosi, digestioni difficili, scorbuto, ipotensione, insufficienza del fegato, cefalea, emicrania, diabete, gotta, ipertiroidismo, calcoli renali, ecc..
Uso esterno: raffreddori di testa, sinusiti, otiti, emorragie nasali, congiuntiviti, dermatosi, foruncoli, fragilità capillare, ferite da cicatrizzare, verruche, herpes, geloni, punture di insetti, rughe, tigna e scabbia, ecc..
LIMONE E PELLE DEL VISO
Per prevenire e tonificare la pelle del viso, abbiate l’accortezza di spalmarvi sull’epidermide pulita alla sera, prima di coricarvi, del succo di limone filtrato. Iniziate con piccole parti per volta, in quanto tende a bruciare avendo l’effetto di curare e riparare le microfratture del volto. Per lo stesso motivo usarlo quando si hanno subito dei danni da troppo vento o da troppo freddo.
Contrariamente a quanto si pensa, lavora ottimamente sia con la pelle secca che quella grassa, avendo la bellissima proprietà di regolare ed ammorbidire qualunque tipo di epidermide.
Usarlo due/tre volte la settimana, ma ricordarsi alla mattina di toglierlo con un velo di tonico, ovviamente non alcolico.
Unica "controindicazione" potrebbe essere il fatto che tende a schiarire la pelle, quindi non usatelo se avete da poco guadagnato una bella abbronzatura: per lo stesso motivo, potete applicarlo per togliere inestetiche macchie cutanee, senza dimenticare di controllare anche il vostro fegato, in quanto prodotte da un eccesso di tossine che non è in grado di eliminare.
LIMONE E MANI SCREPOLATE
Ottimo per mani screpolate, rovinate, riarse e macchiate. Spalatene poche gocce prima di uscire di casa o prima di coricarvi per ritrovarvi al mattino con mani morbide e profumate di agrumi.
garantito al limone......bah...
sarà ................
Per le innumerevoli proprietà che possiede il limone, è da considerarsi più un farmaco che un alimento. Ne ricordiamo alcune: antiscorbutiche, vitaminiche, dissetanti, rinfrescanti, toniche, aromatizzanti, digestive, antiacide (infatti, anche se non sembra, ha effetto alcalinizzante), antiuricemiche, astringenti, ipotensive, ecc..
Uso interno: influenze, malattie infettive, anemia, demineralizzazioni, nervosismo, nausea, malaria, prevenzione epidemie, emorragie, diarrea, parassiti intestinali, reumatismo, inappetenza, bronchiti, asma, arteriosclerosi, digestioni difficili, scorbuto, ipotensione, insufficienza del fegato, cefalea, emicrania, diabete, gotta, ipertiroidismo, calcoli renali, ecc..
Uso esterno: raffreddori di testa, sinusiti, otiti, emorragie nasali, congiuntiviti, dermatosi, foruncoli, fragilità capillare, ferite da cicatrizzare, verruche, herpes, geloni, punture di insetti, rughe, tigna e scabbia, ecc..
LIMONE E PELLE DEL VISO
Per prevenire e tonificare la pelle del viso, abbiate l’accortezza di spalmarvi sull’epidermide pulita alla sera, prima di coricarvi, del succo di limone filtrato. Iniziate con piccole parti per volta, in quanto tende a bruciare avendo l’effetto di curare e riparare le microfratture del volto. Per lo stesso motivo usarlo quando si hanno subito dei danni da troppo vento o da troppo freddo.
Contrariamente a quanto si pensa, lavora ottimamente sia con la pelle secca che quella grassa, avendo la bellissima proprietà di regolare ed ammorbidire qualunque tipo di epidermide.
Usarlo due/tre volte la settimana, ma ricordarsi alla mattina di toglierlo con un velo di tonico, ovviamente non alcolico.
Unica "controindicazione" potrebbe essere il fatto che tende a schiarire la pelle, quindi non usatelo se avete da poco guadagnato una bella abbronzatura: per lo stesso motivo, potete applicarlo per togliere inestetiche macchie cutanee, senza dimenticare di controllare anche il vostro fegato, in quanto prodotte da un eccesso di tossine che non è in grado di eliminare.
LIMONE E MANI SCREPOLATE
Ottimo per mani screpolate, rovinate, riarse e macchiate. Spalatene poche gocce prima di uscire di casa o prima di coricarvi per ritrovarvi al mattino con mani morbide e profumate di agrumi.
Zio Erik "The Ghost"
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Vedo che gli spacciatori stanno facendo un bel lavoro
Mi sa che sia un derivato da una pubblicita' di un prodotto per lavare i piatti.
Ovviamente il prodotto era al limone e la signorina pettoruta di turno dopo aver lavato i piatti con gioia (sara' perche' a me che toccano tutte le sere mi girano come una trottola) dice: "Splendenti, garantito al limone".
Ciao
Mi sa che sia un derivato da una pubblicita' di un prodotto per lavare i piatti.
Ovviamente il prodotto era al limone e la signorina pettoruta di turno dopo aver lavato i piatti con gioia (sara' perche' a me che toccano tutte le sere mi girano come una trottola) dice: "Splendenti, garantito al limone".
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Grande White! Potrebbe essere vero, ma non svelarlo subito creiamo un po' di suspance nella speranza di ammucchiare un po' di post senza senso!!!
p.s. ma se è un modo di dire tipico italiano, utilizzato quindi dal traduttore di "colla" di Irvine Welsh, quale sarà l'espressione corrispondente inglese??? Iniziate a temere le mie domande vero?
p.s. ma se è un modo di dire tipico italiano, utilizzato quindi dal traduttore di "colla" di Irvine Welsh, quale sarà l'espressione corrispondente inglese??? Iniziate a temere le mie domande vero?
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Meno male che nel last non utilizzavano il parana' gurme' rosso espinozo del messico altrimenti sarebbe stato
"Garantito al parana' gurme' rosso espinozo del messico"
Un plauso ad erik per il tentativo di fornire una dettagliata spiegazione scientifica della frase
Fool, la conosci "garantito ai meloni"?
ps
pitone il lavoro sull'eroina sembra roba degli addetti ai lavori
Ma che ci fanno? l'eroina aromatizzata?
"Garantito al parana' gurme' rosso espinozo del messico"
Un plauso ad erik per il tentativo di fornire una dettagliata spiegazione scientifica della frase
Fool, la conosci "garantito ai meloni"?
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pitone il lavoro sull'eroina sembra roba degli addetti ai lavori
Ma che ci fanno? l'eroina aromatizzata?
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pitone il lavoro sull'eroina sembra roba degli addetti ai lavori
Se ti piace leggere prova con Welsh, bellissimo crudo, amaro, reale, l'unico problema è che ti da una laurea in tossicodipendenza anche senza non aver mai toccato nulla!
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Era questa la domanda del secolo?
Gas Terry sarebbe orgoglioso di te
Ecco di cosa parla il fantomatico libro Colla di Irvine Welsh, così magari vi viene voglia di leggerlo....
"Quattro ragazzi crescono insieme in uno squallido ghetto di Edimburgo. Sono Billy, Carl, Gally e Terry, i protagonisti di questo libro. Insieme condividono le prime esperienze che contano: le pestate con gli hooligans, le sbornie violente, il sesso cattivo e la droga tutta, dallo speed all'ecstasy. Insieme crescono: Billy diventa un pugile; Carl un dj strafatto e famosissimo; Gally un tossico sposato con Gail, ninfomane che lo pianterà; Terry un alcolizzato ossessionato dal sesso. Il loro mondo è tutto ai margini ma è anche un mondo in cui l'amicizia è l'unico legame, l'unica colla che tiene uniti anche i peggiori bastardi.
Anni Settanta, Ottanta, Novanta e infine il 2000: nell'arco di questo periodo si susseguono l'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza e l'età adulta di un gruppo di amici di Edimburgo. Irvine Welsh racconta la loro storia in un nuovo libro che ripropone gli elementi fondamentali della sua narrativa: un romanzo corale in cui quattro vite si intrecciano, si allontanano e si riavvicinano sullo sfondo di violenza, sesso, droga, sbronze e un inconfondibile black humour. Il tutto animato da un legame unico e indissolubile, l'amicizia, la sola cosa per cui vale la pena vivere e lottare.
E' questa la vera "colla" che unisce Terry Lawson, Carl Ewart, Billy Birrell e Andrew Galloway: insieme sin da bambini sulle strade di un sobborgo della capitale scozzese, i quattro conducono una vita sregolata e rivelano sin dall'adolescenza il loro carattere di personaggi estremi, marinando la scuola, facendosi di droghe di ogni genere e prendendo parte a piccoli episodi di violenza metropolitana. Anche quando sono ormai cresciuti non rinunciano alle cattive abitudini comuni fino a che le strade della vita non li separano. Ma il destino è in agguato e proprio all'alba del nuovo secolo riunisce i superstiti di un vincolo di amicizia un tempo saldissimo che ormai sembra spezzato per sempre. Li fa rincontrare per una resa dei conti finale, conducendoli a un'inevitabile catarsi.
Animato da una inesauribile vivacità linguistica, attraversato da una massiccia dose di velenoso umorismo e una serpeggiante vena di rabbia e tristezza, Colla ricorda la dirompente energia di Trainspotting riconfermando Irvine Welsh tra gli scrittori di culto degli ultimi decenni."
Gas Terry sarebbe orgoglioso di te
Ecco di cosa parla il fantomatico libro Colla di Irvine Welsh, così magari vi viene voglia di leggerlo....
"Quattro ragazzi crescono insieme in uno squallido ghetto di Edimburgo. Sono Billy, Carl, Gally e Terry, i protagonisti di questo libro. Insieme condividono le prime esperienze che contano: le pestate con gli hooligans, le sbornie violente, il sesso cattivo e la droga tutta, dallo speed all'ecstasy. Insieme crescono: Billy diventa un pugile; Carl un dj strafatto e famosissimo; Gally un tossico sposato con Gail, ninfomane che lo pianterà; Terry un alcolizzato ossessionato dal sesso. Il loro mondo è tutto ai margini ma è anche un mondo in cui l'amicizia è l'unico legame, l'unica colla che tiene uniti anche i peggiori bastardi.
Anni Settanta, Ottanta, Novanta e infine il 2000: nell'arco di questo periodo si susseguono l'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza e l'età adulta di un gruppo di amici di Edimburgo. Irvine Welsh racconta la loro storia in un nuovo libro che ripropone gli elementi fondamentali della sua narrativa: un romanzo corale in cui quattro vite si intrecciano, si allontanano e si riavvicinano sullo sfondo di violenza, sesso, droga, sbronze e un inconfondibile black humour. Il tutto animato da un legame unico e indissolubile, l'amicizia, la sola cosa per cui vale la pena vivere e lottare.
E' questa la vera "colla" che unisce Terry Lawson, Carl Ewart, Billy Birrell e Andrew Galloway: insieme sin da bambini sulle strade di un sobborgo della capitale scozzese, i quattro conducono una vita sregolata e rivelano sin dall'adolescenza il loro carattere di personaggi estremi, marinando la scuola, facendosi di droghe di ogni genere e prendendo parte a piccoli episodi di violenza metropolitana. Anche quando sono ormai cresciuti non rinunciano alle cattive abitudini comuni fino a che le strade della vita non li separano. Ma il destino è in agguato e proprio all'alba del nuovo secolo riunisce i superstiti di un vincolo di amicizia un tempo saldissimo che ormai sembra spezzato per sempre. Li fa rincontrare per una resa dei conti finale, conducendoli a un'inevitabile catarsi.
Animato da una inesauribile vivacità linguistica, attraversato da una massiccia dose di velenoso umorismo e una serpeggiante vena di rabbia e tristezza, Colla ricorda la dirompente energia di Trainspotting riconfermando Irvine Welsh tra gli scrittori di culto degli ultimi decenni."
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Hukberry ha scritto:Fool, la conosci "garantito ai meloni"?
Certo che la conosco Huck...
e ricordo benissimo pure la provenienza: era la pubblicità di un reggiseno...
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"Garantito ai meloni"
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"His 35th and 36th points of the night had come on a floater so sweet it could make honey jealous"
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Opinioni al vetriolo.....................
In alcuni cinema il caffé fa schifo!
Ritengo che i titoli di coda di un buon film siano paragonabili ad un caffé dopo una buona cena.
Un caffé pessimo rovina una buona cena, così come i titoli interrotti rovinano un buon film.
C'è a chi dei titoli non frega niente così come, c'è a chi il caffé non piace.
Al ristorante non si fa il caffé pessimo perché a taluno non piace, ma lo si fa buono perché a qualcuno piace.
Così i titoli di coda di un film, vanno mandati per intero non perché a tanti non interessano,
ma perché a pochi interessano... ma che volete farci,
il cinema somiglia sempre più alla televisione e,
alla televisione il caffé fa schifo!
In alcuni cinema il caffé fa schifo!
Ritengo che i titoli di coda di un buon film siano paragonabili ad un caffé dopo una buona cena.
Un caffé pessimo rovina una buona cena, così come i titoli interrotti rovinano un buon film.
C'è a chi dei titoli non frega niente così come, c'è a chi il caffé non piace.
Al ristorante non si fa il caffé pessimo perché a taluno non piace, ma lo si fa buono perché a qualcuno piace.
Così i titoli di coda di un film, vanno mandati per intero non perché a tanti non interessano,
ma perché a pochi interessano... ma che volete farci,
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Zio Erik "The Ghost"
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Ma cribbio!
Si e' deragliato da oni ad olo!!
Sui titoli di coda concordo. Magari vuoi saper il nome di quell'attore, l'autore di quella musica, i "responsabili" della fotografia ecc...
Ed invece troncano a manetta i titoli e con loro le nostre aspettative di conoscenza.
Lo dico sempre che e' meglio non avere aspettative...
Visto che siamo in vena di detti, ma da dove proviene vattelappesca?
Si e' deragliato da oni ad olo!!
Sui titoli di coda concordo. Magari vuoi saper il nome di quell'attore, l'autore di quella musica, i "responsabili" della fotografia ecc...
Ed invece troncano a manetta i titoli e con loro le nostre aspettative di conoscenza.
Lo dico sempre che e' meglio non avere aspettative...
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La sindrome del pene piccolo riguarda quella situazione clinica in cui un soggetto presenta ansia, paura o fobia collegate alle dimensioni del proprio pene ( in particolar modo la lunghezza ). Ad esse si associano sentimenti di inadeguatezza e di vergogna, con una conseguente distorta percezione delle proprie capacità nelle prestazioni sessuali. A lungo andare questa situazione può far insorgere, anche, delle complicazioni nel funzionamento relazionale e sociale dell’individuo. Bisogna precisare che la gravità di questa sintomatologia appare indipendente dalle reali dimensioni dell’organo genitale maschile o della presenza di un oggettivo deficit dimensionale. In questi casi è importante, quindi, che una valutazione medica preceda o accompagni quella psicologica, in modo che il soggetto sia facilitato nella presa di coscienza sulla reale natura del suo problema. Di solito, l’aspetto più ricorrente è quello in cui anche di fronte alle rassicurazioni mediche il soggetto continui ad avere preoccupazioni riguardo il suo pene. Il più delle volte chi ha questo tipo di preoccupazione, per cercare di diminuire i suoi sensi d’inferiorità ricerca continue rassicurazioni dalla sua partner e si mette sempre alla prova, con l’unico risultato di aumentare la sua insicurezza.Si è osservato che il solo procedimento medico non riesce a comprendere il problema fino in fondo. L’ esame obiettivo, la diagnosi e la conseguente terapia non sono sufficienti, infatti, ad esplorare pienamente la sofferenza del paziente. In questi casi si è portati a seguire una linea in cui si procede attraverso delle semplici rassicurazioni, quali “ Lei è sano “, “ Il suo apparato genitale è normale “ ed altre, che lasciano il paziente con il suo problema e il suo senso di disperazione. Si conclude, quindi, che in questi casi sia necessario un approccio di tipo psicoterapeutico, che permetta di analizzare il significato psicologico profondo delle preoccupazioni del soggetto ed avviare, così, un processo di comprensione e di elaborazione interiore.Secondo l’approccio psicoanalitico le preoccupazioni del soggetto sulle dimensioni del proprio pene, devono essere ricondotte alla fase fallica, una delle fasi attraverso le quali procede lo sviluppo psicosessuale dell’individuo. La fase fallica coincide con il quarto- quinto anno di età del bambino, in cui la sessualità non è ancora genitale ( cioè orientata allo scambio con l’altro sesso ), ma si trova di fronte l’alternativa : avere il fallo/ essere castrati. In questa fase si assiste al dispiegarsi delle dinamiche di tipo edipico e della minaccia di castrazione da parte del padre.L’aspetto centrale è il confronto/scontro con la figura paterna, legato non tanto e non solo ad un puro confronto dimensionale corporeo ma anche, e soprattutto, ad un confronto globale con le dimensioni paterne. Da questo confronto ciascun bambino ne esce con soluzioni del tutto personali che nel lungo periodo fanno sentire gli effetti sullo sviluppo del carattere. Secondo questo punto di vista, l’adulto che vive il proprio pene come inadeguato, insufficiente, ha riattivato i vissuti infantili non risolti propri della fase fallica.Si tratta di dinamiche inconsce in cui la struttura e le dimensioni degli organi genitali sono caricate di significati simbolici, assumendo un significato del tutto soggettivo e indipendente da parametri misurabili. L’idea stessa del pene e la sua simbolizzazione fallica finiscono inevitabilmente per riattivare le dinamiche inconsce del timore del confronto con gli altri maschi più virili: l’altro, il fidanzato o marito precedente, il rivale in amore, il divo del cinema, dietro i quali si intravede sempre, a ben guardare, la figura paterna, temuta e castrante della fase fallica. Quindi, l’atteggiamento di un soggetto verso la propria virilità, nel confronto relazionale con gli altri, dipende dalle vicissitudini infantili, che riguardano la propria storia personale e le dinamiche familiari.Tale sindrome comprende diverse forme cliniche che riconoscono una diversa genesi psicologica legate alle diverse esperienze nel corso dello sviluppo psicologico. Si possono infatti presentare diversi quadri clinici del fenomeno che rappresentano diversi gradi di sofferenza psicologica e di gravità. La forma più lieve è rappresentata dall’ansia del pene piccolo. In questo caso è presente un timore sulle dimensioni del proprio pene dovute al confronto con altre figure maschili che vengono vissuti come superdotati. Di fronte a tali figure si riattivano le fantasie infantili della fase fallica in cui riemerge la minaccia della figura paterna castrante. Si tratta di un fenomeno psicologico che non presenta caratteristiche patologiche o tratti abnormi di personalità, ma che può presentarsi di fronte a delle difficoltà sessuali e che manifesta un’ansia normale presente nel funzionamento psicologico di chiunque.Un’altra forma è data dalla paura del pene piccolo. In questo caso il quadro clinico è un po’ più grave in quanto rimanda a un conflitto interiore tra le parti evolute della personalità del soggetto e le parti più infantili. Quindi, mentre da una parte il soggetto è spinto al confronto, dall’altra però è frenato da sentimenti di vergogna e d’inferiorità che lo portano a prevedere del tutto irrazionalmente un insuccesso o una sconfitta. Queste dinamiche conflittuali sono da attribuire a delle difficoltà incorse durante lo sviluppo individuale e vengono scatenate da eventi di vita quali fallimenti o delusioni sessuali e amorose, accuse da parte della partner ). Questo fenomeno è caratterizzato, quindi, da una predisposizione caratteriale che costituisce il terreno di sviluppo di queste paure.La forma meno frequente, infine, è caratterizzata dalla fobia del pene piccolo. Questa è la forma più invalidante in quanto vengono attivati meccanismi difensivi tali da non permettere un funzionamento psicologico, in qualche modo, adattivo e funzionale. All’interno di questo quadro sono presenti un evitamento e un rifiuto aprioristico del confronto, in quanto il soggetto è totalmente concentrato sulla sua incapacitá sessuale ( idea che il più delle volte non rispecchia la realtà dei fatti ). In questo modo il vissuto del soggetto è pervaso da forti sentimenti di vergogna e di inadeguatezza. Solo in rari casi i soggetti che presentano dubbi sulla dimensione del loro pene sono affetti da malattie mentali propriamente dette. Questo può essere, soprattutto, il caso delle Dismorfofobie, in cui il soggetto presenta preoccupazione per la forma di una parte del corpo, in questo caso il pene, che comporta un impatto negativo su aree fondamentali di funzionamento ( relazionale, sociale, lavorativo ). La sindrome del pene piccolo comprende queste diverse forme cliniche, ognuna delle quali incide in misura diversa sulla vita del soggetto. Nei casi in cui non si abbia una profonda compromissione del carattere o l’attivazione di meccanismi di difesa arcaici, si può prevedere una evoluzione benigna del problema. Comunque, nella maggior parte dei casi sarà necessario procedere ad una accurata analisi psicodiagnostica per valutare l’eventualità di un trattamento psicoterapeutico.
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E tu Pitone, quanto ce l'hai piccolo?
Discuss.
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E tu Pitone, quanto ce l'hai piccolo?
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Il mio nick è assolutamente autoironico carissimo Lucas, infatti io ce l'ho piccolo, fortunatamente ho una vita serena quindi negli anni ho saputo accettare questo fatto, accettare che le donne non strabuzzino mai gli occhi (se non per individuarlo meglio) quando rimango nudo, accettare negli spogliatoi delle varie palestre di arrivare fin sotto la doccia in mutande per non sentirmi umiliato, cercare di mantenerlo sempre in stato barzotto per dare un senso al cavallo dei miei pantaloni...ma se tu hai scritto tutto quell'interessantissimo post ed hai fatto la fatidica domanda proprio a me, forse anzi sicuramente vuol dire che sei dei nostri e sono contento di non essere solo qui nel forum.
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