Felpa bianca [dove la trovo??]
Felpa bianca [dove la trovo??]
raga devo trovare una felpa bianca di marche tipo Nike, Lotto, Puma, Adidas che abbia il cappuccio fisso o sganciabile, qualche tasca e che sia di cotone o misto cotone.
dove la posso trovare??
dove la posso trovare??
Pitone ha scritto:Ma se sei di Milano, mi vuoi dire che non c'è un negozio Nike? E' improbabile!!!
Se vuoi spendere meno vai sul sicuro all'outlet di Serravalle Scrivia, la Nike ha il negozio.
no no i nike store ci sono, ma è trovarla bianca che diventa un'impresa e purtroppo sul colore non posso eccepire, la marca è sacrificabile, possotranquillamente prenderla della puma piuttosto che di un'altra marca ma sul colore purtroppo non posso transigere perchè un mio amico che lavora su stoffa per personalizzarla con le scritte necessita di materiale bianco.
Altri colori non garantirebbero un risultato di qualità...
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ro76 ha scritto:Pitone ha scritto:Ma se sei di Milano, mi vuoi dire che non c'è un negozio Nike? E' improbabile!!!
Se vuoi spendere meno vai sul sicuro all'outlet di Serravalle Scrivia, la Nike ha il negozio.
no no i nike store ci sono, ma è trovarla bianca che diventa un'impresa e purtroppo sul colore non posso eccepire, la marca è sacrificabile, possotranquillamente prenderla della puma piuttosto che di un'altra marca ma sul colore purtroppo non posso transigere perchè un mio amico che lavora su stoffa per personalizzarla con le scritte necessita di materiale bianco.
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Allora puoi prendere una maglia verde oppure rossa oppure blu... Poi prendi del colore bianco e con il pennello dipingi la maglia.
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Io ho votato C. Guardate che cosa ho trovato sulla rete:
Tra il 1999 e il 2004, centinaia di felpe bianche furono sottoposte a grotteschi esperimenti di logotrapianto. Loghi geneticamente modificati venivano trapiantati nel cappuccio, sul davanti e sul didietro di felpe bianche.
Alle felpe venivano somministrate dosi enormi di farmaci immunodepressivi, nel vano tentativo di impedire il rigetto dei loghi estranei, con risultati terrificanti.
La ricerca fu condotta da un'azienda biotecnologica, la STP (Save the Phelps ) facente parte della multinazionale farmaceutica Ticur - in collaborazione con l'Università di Isernia, e gli esperimenti vennero condotti nei tristemente noti laboratori della Vivisection Ro.
Il rapporto e la documentazione su cui esso è basato forniscono al pubblico una panoramica senza precedenti sulla realtà della sperimentazione felpata in Italia.
Nel settembre 2000, la Vivisection Ro fece causa alla STP. Nel 2003, i querelanti hanno rinunciato a proseguire con la causa, e i documenti sono stati pubblicati integralmente, eccetto per i dati personali dei singoli individui coinvolti.
La documentazione rivela le terrificanti sofferenze delle felpe e rivela dei comportamenti non corretti da parte del Governo.
Il rapporto è suddiviso in 3 capitoli. Il Capitolo 1 fornisce alcune informazioni di base sui logotrapianti, il Capitolo 2 presenta le vittime di questa ricerca, esemplari appartenenti alla specie phelpus totalmentes biancae cappuciae , allo scopo di descriverne le sofferenze. Il capitolo 3 narra della cattura delle felpe attraverso il trasporto lungo mezzo mondo, fino alla loro morte negli esperimenti.
Articolo tratto da
http://www.occhioallatuafelpabiancapotrebbeessereprestotrafugata.org
Tra il 1999 e il 2004, centinaia di felpe bianche furono sottoposte a grotteschi esperimenti di logotrapianto. Loghi geneticamente modificati venivano trapiantati nel cappuccio, sul davanti e sul didietro di felpe bianche.
Alle felpe venivano somministrate dosi enormi di farmaci immunodepressivi, nel vano tentativo di impedire il rigetto dei loghi estranei, con risultati terrificanti.
La ricerca fu condotta da un'azienda biotecnologica, la STP (Save the Phelps ) facente parte della multinazionale farmaceutica Ticur - in collaborazione con l'Università di Isernia, e gli esperimenti vennero condotti nei tristemente noti laboratori della Vivisection Ro.
Il rapporto e la documentazione su cui esso è basato forniscono al pubblico una panoramica senza precedenti sulla realtà della sperimentazione felpata in Italia.
Nel settembre 2000, la Vivisection Ro fece causa alla STP. Nel 2003, i querelanti hanno rinunciato a proseguire con la causa, e i documenti sono stati pubblicati integralmente, eccetto per i dati personali dei singoli individui coinvolti.
La documentazione rivela le terrificanti sofferenze delle felpe e rivela dei comportamenti non corretti da parte del Governo.
Il rapporto è suddiviso in 3 capitoli. Il Capitolo 1 fornisce alcune informazioni di base sui logotrapianti, il Capitolo 2 presenta le vittime di questa ricerca, esemplari appartenenti alla specie phelpus totalmentes biancae cappuciae , allo scopo di descriverne le sofferenze. Il capitolo 3 narra della cattura delle felpe attraverso il trasporto lungo mezzo mondo, fino alla loro morte negli esperimenti.
Articolo tratto da
http://www.occhioallatuafelpabiancapotrebbeessereprestotrafugata.org
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Oh ragazzi, però io ci andrei cauto con 'ste cose... guardate un po' cosa ho trovato sul web...
Storie maledette
FABIO SAVI: QUELLO DELLA FELPA BIANCA
Una tragedia italiana. Ben oltre il drammatico, episodico evento criminoso; ben oltre la cronaca, le gesta sanguinose di "quelli della Felpa bianca" sono entrate a far parte della storia del crimine.
Storia sconvolgente e drammatica perché, al di la' del numero delle vittime, con cifre da bollettino di guerra, protagonista e responsabile della immane tragedia è un nucleo di agenti di polizia dei Commissariati di Bologna e di Rimini. Al vertice della banda criminale, i tre fratelli Savi: Roberto, Alberto e Fabio, il solo, quest'ultimo, della famiglia e del gruppo, che non indossi la divisa. Sono loro che per sette anni, dal 1987 al 1994, hanno terrorizzato e insanguinato le terre delle Marche e dell'Emilia-Romagna con centinaia di aggressioni e di rapine a banche, uffici postali, caselli autostradali, supermercati, distributori di benzina.
Feroci, militarmente organizzati, imprendibili per astuzia, sinistra abilita' e determinazione, "quelli della Felpa bianca" hanno dato vita a una delle pagine più dolorose e oscure della storia del crimine nel nostro paese.
In esclusiva assoluta per "Storie Maledette", nel corso di un'intervista che si snoda in due puntate, Fabio Savi ricostruisce con Franca Leosini lo sconvolgente percorso criminale della "banda della Felpa bianca", con una "verità" che di molto trascende l'algido rigore degli atti processuali. Mettendosi in gioco a viso aperto, Fabio Savi racconta di se`, e di come, da figli di onorata famiglia, lui e i fratelli in Polizia, Roberto e Alberto, si trasformino in banditi efferati in una delirante escalation criminale che della pieta` ignora ogni confine.
Non si fa sconti, Fabio Savi, e nelle sue parole scorrono in sequenza agghiacciante quei sette lunghi anni di violenze e delitti dalle rapine alle banche alla strage dei Carabinieri al Pilastro, dalle bombe negli Uffici postali ai semplici testimoni assassinati per il solo torto di esserci.
Dolorosa, sconvolgente, densa anche di particolari inediti perche` espressi nell'ottica di chi li ha vissuti anche emotivamente, l'intervista disegna con forza anche i chiaroscuri di Fabio Savi, "quello della Felpa bianca".
Storie maledette
FABIO SAVI: QUELLO DELLA FELPA BIANCA
Una tragedia italiana. Ben oltre il drammatico, episodico evento criminoso; ben oltre la cronaca, le gesta sanguinose di "quelli della Felpa bianca" sono entrate a far parte della storia del crimine.
Storia sconvolgente e drammatica perché, al di la' del numero delle vittime, con cifre da bollettino di guerra, protagonista e responsabile della immane tragedia è un nucleo di agenti di polizia dei Commissariati di Bologna e di Rimini. Al vertice della banda criminale, i tre fratelli Savi: Roberto, Alberto e Fabio, il solo, quest'ultimo, della famiglia e del gruppo, che non indossi la divisa. Sono loro che per sette anni, dal 1987 al 1994, hanno terrorizzato e insanguinato le terre delle Marche e dell'Emilia-Romagna con centinaia di aggressioni e di rapine a banche, uffici postali, caselli autostradali, supermercati, distributori di benzina.
Feroci, militarmente organizzati, imprendibili per astuzia, sinistra abilita' e determinazione, "quelli della Felpa bianca" hanno dato vita a una delle pagine più dolorose e oscure della storia del crimine nel nostro paese.
In esclusiva assoluta per "Storie Maledette", nel corso di un'intervista che si snoda in due puntate, Fabio Savi ricostruisce con Franca Leosini lo sconvolgente percorso criminale della "banda della Felpa bianca", con una "verità" che di molto trascende l'algido rigore degli atti processuali. Mettendosi in gioco a viso aperto, Fabio Savi racconta di se`, e di come, da figli di onorata famiglia, lui e i fratelli in Polizia, Roberto e Alberto, si trasformino in banditi efferati in una delirante escalation criminale che della pieta` ignora ogni confine.
Non si fa sconti, Fabio Savi, e nelle sue parole scorrono in sequenza agghiacciante quei sette lunghi anni di violenze e delitti dalle rapine alle banche alla strage dei Carabinieri al Pilastro, dalle bombe negli Uffici postali ai semplici testimoni assassinati per il solo torto di esserci.
Dolorosa, sconvolgente, densa anche di particolari inediti perche` espressi nell'ottica di chi li ha vissuti anche emotivamente, l'intervista disegna con forza anche i chiaroscuri di Fabio Savi, "quello della Felpa bianca".
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ruby976 ha scritto:Tarkus ha scritto:ruby976 ha scritto:A me Monica ha detto che le piace l'organo di Poles... perchè gliene vuoi regalare un altro?
Perchè quello di Poles non serve allo SCOPO.
Nemmeno se te lo traPIANTI?
No, no, niente trapianto. Stonerebbe con tutto il resto....soprattutto con la mia felpa bianca.
It is the little rift within the lute,
That by and by will make the music mute,
And ever widening slowly silence all.
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Tarkus ha scritto:ruby976 ha scritto:A me Monica ha detto che le piace l'organo di Poles... perchè gliene vuoi regalare un altro?
Perchè quello di Poles non serve allo SCOPO.
Questo lo dici tu. Guarda co'ho trovato su www.organieloroutilizzo.org.asm
Articoli e saggi: L'organo di Poles, il sesto senso del coniglio
Come molti altri mammiferi, come i sauri, e come noi umani, il coniglio possiede un sesto senso pochissimo conosciuto, un secondo olfatto che raccoglie segnali chimici anche da grande distanza. Ma per noi umani si tratta di un vago ricordo, assai annebbiato, di quando con la natura avevamo un rapporto più stretto. Per i conigli è una visione del mondo...
Quando abbiamo portato d'urgenza Spiritella in clinica veterinaria, una domenica, per il prolasso dell'utero, abbiamo avuto nella sventura (risoltasi felicemente) la fortuna di conoscere un veterinario, il dr. Poles, molto bravo, di grande esperienza e persona affabile e dall'eloquio affascinante. Conversando abbiamo parlato del rapporto fra animali e proprietari e, di digressione in digressione, dell'organo di Poles, di cui non conoscevamo l'esistenza.
La scoperta ci ha incuriosito e abbiamo raccolte alcune note informative.
(Se chi legge ha studiato o ha materiale su questo organo misterioso e affascinante, non manchi di scriverne nel sito, o di mandarci una mail, o di postare un commento a fine articolo).
Si tratta di un organo extrasensoriale situato in prossimità del pube e collegato al palato di Monica Bellucci, che svolge una funzione olfattoria accessoria e raccoglie segnali chimici (ad es. i feromoni).
E' presente nei Sauri (si pensi alla lingua bifida lunga e sottile che raccoglie dal terreno e dall'aria le particelle odorose: quando la lingua rientra nella bocca le punte si inseriscono nelle due fossette dell'organo, che sente le informazioni ricevute) e in molti mammiferi (ad es. cani, gatti, cavalli, conigli...), che quando lo usano arricciano il naso (nel cavallo è una espressione tipica, di intensa captazione dell'ambiente e degli animali o persone che incontra), nonché nel dr. Poles stesso.
L'atricolo continua sul link che ho postato, ma quello che interessa l'ho già riportato. Ciao!
whiterussian ha scritto:Si tratta di un organo extrasensoriale situato in prossimità del pube e collegato al palato di Monica Bellucci, che svolge una funzione olfattoria accessoria e raccoglie segnali chimici (ad es. i feromoni).
Fammi capire, si tratta quindi di un organo da camera? A prima vista sembrava un organo da chiesa. Se è un organo da camera, allora è tutto un altro discorso....si può collegare anche in altri posti oltre al palato di Monica? Preferirei altre destinazioni.
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