Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Il topic dei sogni di Koufax si trova qui
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

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gianlu ha scritto: In Italia ogni tragedia prende la forma della farsa.
E deve ancora arrivare Balotelli...
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: In Italia ogni tragedia prende la forma della farsa.
E deve ancora arrivare Balotelli...
Per me, considerando anche Balotelli ed Arnautovic, l'Inter ha rifatto l'attacco molto molto bene.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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gianlu ha scritto: Per me, considerando anche Balotelli ed Arnautovic, l'Inter ha rifatto l'attacco molto molto bene.
Smentisco glamorosamente!! (cit.)

Chi ti ha detto 'sta cazzata? :roll: :lol:
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Per me, considerando anche Balotelli ed Arnautovic, l'Inter ha rifatto l'attacco molto molto bene.
Smentisco glamorosamente!! (cit.)

Chi ti ha detto 'sta cazzata? :roll: :lol:
Ma smentire cosa? Le previsioni del tempo? Ma per favore, ma che significa "non potendo smentire"?
Se il livello delle obiezioni è questo (i titoli (!)), pretendi pure una 'smentita'?
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gianlu ha scritto: Ma smentire cosa? Le previsioni del tempo? Ma per favore, ma che significa "non potendo smentire"?
Se il livello delle obiezioni è questo (i titoli (!)), pretendi pure una 'smentita'?
http://www.libero-news.it/webeditorials/view/4026

eccoli qui.
Eccoli qui i titoli e le strilla vomitevoli e vili.
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Ma smentire cosa? Le previsioni del tempo? Ma per favore, ma che significa "non potendo smentire"?
Se il livello delle obiezioni è questo (i titoli (!)), pretendi pure una 'smentita'?
http://www.libero-news.it/webeditorials/view/4026

eccoli qui.
Eccoli qui i titoli e le strilla vomitevoli e vili.
Appunto per questo.
L'unico argomento inerente all'Egitto, sulle pagine dei nostri quotidiani,è la nipotina di Moubarak.
Si, proprio QUEL Moubarak.
Se qualcuno ritiene che tutto questo non sia grottesco e vomitevole, posti pure editoriali o pistolotti moralisti e indignati di chi non ha un cazzo da fare nella vita se non puntare il dito e non sapere nemmeno perchè lo sta puntando.
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Koufax c'è Asterix in Egitto.
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Alga ha scritto:Koufax c'è Asterix in Egitto.
Ah la destra: l'urfascismo può allignare ovunque, Genova 2001 dov'era, in Egitto, in Ucraina?
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gianlu ha scritto: Ah la destra: l'urfascismo può allignare ovunque, Genova 2001 dov'era, in Egitto, in Ucraina?
Gioca tu in Russia ed in Ucraina con 10 gradi sotto zero! :wink:
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Ah la destra: l'urfascismo può allignare ovunque, Genova 2001 dov'era, in Egitto, in Ucraina?
Gioca tu in Russia ed in Ucraina con 10 gradi sotto zero! :wink:
Questo, ahi lasso, è quello che succede quando si guarda il mondo come se il cosidetto 'interesse nazionale' (definito così, come un monolite) fosse veramente un principio etico fondamentale e la giustificazione ultima dell'azione politica internazionale: Putin diventa 'maltrattato dall'occidente' e perfettamente legittimato a fare il poliziotto attorno a casa sua (mentre dentro casa schiaccia l'opposizione mandando in esilio o incarcerando gli oppositori e facendo ammazzare i giornalisti scomodi).
Che pianto.
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gianlu ha scritto:Putin diventa 'maltrattato dall'occidente' e perfettamente legittimato a fare il poliziotto attorno a casa sua (mentre dentro casa schiaccia l'opposizione mandando in esilio o incarcerando gli oppositori e facendo ammazzare i giornalisti scomodi).
Che pianto.
Così dicevano i giornalisti russi durante l'australian open :)
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto:Putin diventa 'maltrattato dall'occidente' e perfettamente legittimato a fare il poliziotto attorno a casa sua (mentre dentro casa schiaccia l'opposizione mandando in esilio o incarcerando gli oppositori e facendo ammazzare i giornalisti scomodi).
Che pianto.
Così dicevano i giornalisti russi durante l'australian open :)
e' come far decidere ad una platea di 100 persone quale tonno e' piu' buono, mostrando loro solo la confezione e raccontando balle sul contenuto.

con giornalisti e mezzi d'informazioni corretti, la gente potrebbe sapere dove e come e' stato prodotto, con che olio d'oliva, come e' stato conservato, etc..
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gianlu ha scritto: e' come far decidere ad una platea di 100 persone quale tonno e' piu' buono, mostrando loro solo la confezione e raccontando balle sul contenuto.

con giornalisti e mezzi d'informazioni corretti, la gente potrebbe sapere dove e come e' stato prodotto, con che olio d'oliva, come e' stato conservato, etc..
Io ho mangiato tagliatelle fatte in casa al pomodoro, cotoletta alla milanese....

Le tagliatelle le ha fatte mio figlio Thomas.....ha 8 anni e cucina già parecchio!!! :D
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: e' come far decidere ad una platea di 100 persone quale tonno e' piu' buono, mostrando loro solo la confezione e raccontando balle sul contenuto.

con giornalisti e mezzi d'informazioni corretti, la gente potrebbe sapere dove e come e' stato prodotto, con che olio d'oliva, come e' stato conservato, etc..
Io ho mangiato tagliatelle fatte in casa al pomodoro, cotoletta alla milanese....

Le tagliatelle le ha fatte mio figlio Thomas.....ha 8 anni e cucina già parecchio!!! :D
Tra l'altro su quel genere di mentalità. L'osceno conformismo eternamente ghignante della dietrologia da quattro soldi sulle azioni altrui. L'idea fissa e fondamentale per cui 'massì ma in fondo siamo tutti dei bastardi sbracati da curva sud e da canotta macchiata di ragù davanti a Studio Aperto, il resto sono tutte pose e pretese'.
Ci saranno mille cause, certamente, per questo atroce fenomeno sociologico contemporaneo; ma se prendessimo come causa prossima la predominanza dell'Universo Assiologico Mediaset, insomma, in breve, il trionfo di quella sottocultura dell'occhiolino eternamente complice con l'undicenne-dentro-di-noi che sbava e che scacazza pubblicamente, sghignazzante e autocompiaciuto, beh non credo che ci sbaglieremmo di molto.
Quali che siano le cause, comunque, fa veramente schifo.
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gianlu ha scritto: Tra l'altro su quel genere di mentalità. L'osceno conformismo eternamente ghignante della dietrologia da quattro soldi sulle azioni altrui. L'idea fissa e fondamentale per cui 'massì ma in fondo siamo tutti dei bastardi sbracati da curva sud e da canotta macchiata di ragù davanti a Studio Aperto, il resto sono tutte pose e pretese'.
Ci saranno mille cause, certamente, per questo atroce fenomeno sociologico contemporaneo; ma se prendessimo come causa prossima la predominanza dell'Universo Assiologico Mediaset, insomma, in breve, il trionfo di quella sottocultura dell'occhiolino eternamente complice con l'undicenne-dentro-di-noi che sbava e che scacazza pubblicamente, sghignazzante e autocompiaciuto, beh non credo che ci sbaglieremmo di molto.
Quali che siano le cause, comunque, fa veramente schifo.
Aspetta che forse non ho capito bene il senso sel tuo post,cioè prima critichiamo la mentalità provinciale degli italiani e poi ci lamentiamo che Seppi non ha mai vinto un 25.000$(avessi detto Wimbledon) invece di elogiarlo per la sua grande professionalità che lo porta a viaggiare e farsi il giro per il mondo in cerca degli ATP da quando ha 18 anni...

Senza parole.... Spero di aver capito male io...
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Tra l'altro su quel genere di mentalità. L'osceno conformismo eternamente ghignante della dietrologia da quattro soldi sulle azioni altrui. L'idea fissa e fondamentale per cui 'massì ma in fondo siamo tutti dei bastardi sbracati da curva sud e da canotta macchiata di ragù davanti a Studio Aperto, il resto sono tutte pose e pretese'.
Ci saranno mille cause, certamente, per questo atroce fenomeno sociologico contemporaneo; ma se prendessimo come causa prossima la predominanza dell'Universo Assiologico Mediaset, insomma, in breve, il trionfo di quella sottocultura dell'occhiolino eternamente complice con l'undicenne-dentro-di-noi che sbava e che scacazza pubblicamente, sghignazzante e autocompiaciuto, beh non credo che ci sbaglieremmo di molto.
Quali che siano le cause, comunque, fa veramente schifo.
Aspetta che forse non ho capito bene il senso sel tuo post,cioè prima critichiamo la mentalità provinciale degli italiani e poi ci lamentiamo che Seppi non ha mai vinto un 25.000$(avessi detto Wimbledon) invece di elogiarlo per la sua grande professionalità che lo porta a viaggiare e farsi il giro per il mondo in cerca degli ATP da quando ha 18 anni...

Senza parole.... Spero di aver capito male io...
Ma ho capito male o anche le 4 miniprovincie da tagliare non saranno tagliate? :)
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gianlu ha scritto: Ma ho capito male o anche le 4 miniprovincie da tagliare non saranno tagliate? :)
Io ancora aspetto il taglio del bollo auto :D
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Ma ho capito male o anche le 4 miniprovincie da tagliare non saranno tagliate? :)
Io ancora aspetto il taglio del bollo auto :D
Ma taci pezzo di idiota immancabile fesso e misero bestemmiatore da bar, e se proprio vuoi posta un link dove si chiama porco il padre tuo.
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gianlu ha scritto: Ma taci pezzo di idiota immancabile fesso e misero bestemmiatore da bar, e se proprio vuoi posta un link dove si chiama porco il padre tuo.
ahhahahahahhahha..lo sapevo che ti avrei punto nell'orgoglio.. :D :D :wink:
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Ma taci pezzo di idiota immancabile fesso e misero bestemmiatore da bar, e se proprio vuoi posta un link dove si chiama porco il padre tuo.
ahhahahahahhahha..lo sapevo che ti avrei punto nell'orgoglio.. :D :D :wink:
Occhio che il cazzàtòmetro sta per esplodere.
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gianlu ha scritto: Occhio che il cazzàtòmetro sta per esplodere.
Come mi disse qualcuno, spari una trentina di cazzate al giorno e ce la fai dai...
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Alga ha scritto:
gianlu ha scritto: Occhio che il cazzàtòmetro sta per esplodere.
Come mi disse qualcuno, spari una trentina di cazzate al giorno e ce la fai dai...
Signora Presidente della Camera dei Deputati, Signora Vice Presidente del Senato, Signori Parlamentari e Delegati regionali,
Rivolgo un saluto rispettoso a questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro popolo e le danno voce e alle Regioni qui rappresentate.
Ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Vice Presidente Valeria Fedeli.
Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al voto.
Un pensiero deferente ai miei predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplari.
A loro va l’affettuosa riconoscenza degli italiani.
Al Presidente Napolitano che, in un momento difficile, ha accettato l’onere di un secondo mandato, un ringraziamento particolarmente intenso.
Rendo omaggio alla Corte Costituzionale organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta fondamentale, al Consiglio Superiore della magistratura presidio dell’indipendenza e a tutte le magistrature.
Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato.
La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno.
Ma anche l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini.
Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana.
L’impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze.
La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo.
Ha aumentato le ingiustizie.
Ha generato nuove povertà.
Ha prodotto emarginazione e solitudine.
Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi.
Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali.
Sono questi i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo.
Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione.
Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l’economia nazionale e quella europea, va alimentata l’inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa.
E’ indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo.
Nel corso del semestre di Presidenza dell’Unione Europea appena conclusosi, il Governo – cui rivolgo un saluto e un augurio di buon lavoro – ha opportunamente perseguito questa strategia.
Sussiste oggi l’esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza.
L’urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla nostra comunità, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte.
Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente.
Penso ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito.
Penso alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali.
Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni.
Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace mobilitazione di tutte le risorse della società italiana.
Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza.
Perché questa speranza non rimanga un’evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che tengono insieme la società.
A questa azione sono chiamate tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come all’estero.
Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso.
Un pensiero di amicizia rivolgo alle numerose comunità straniere presenti nel nostro Paese.
La strada maestra di un Paese unito è quella che indica la nostra Costituzione, quando sottolinea il ruolo delle formazioni sociali, corollario di una piena partecipazione alla vita pubblica.
La crisi di rappresentanza ha reso deboli o inefficaci gli strumenti tradizionali della partecipazione, mentre dalla società emergono, con forza, nuove modalità di espressione che hanno già prodotto risultati avvertibili nella politica e nei suoi soggetti.
Questo stesso Parlamento presenta elementi di novità e di cambiamento.
La più alta percentuale di donne e tanti giovani parlamentari. Un risultato prezioso che troppe volte la politica stessa finisce per oscurare dietro polemiche e conflitti.
I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei. Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di cambiare.
A loro, in particolare, chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero comunità nazionale, non dimenticando mai l’essenza del mandato parlamentare.
L’idea, cioè, che in queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma si è rappresentanti dell’intero popolo italiano e, tutti insieme, al servizio del Paese.
Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità.
Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti.
E’ necessario ricollegare a esse quei tanti nostri concittadini che le avvertono lontane ed estranee.
La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando le formule più adeguate al mutamento dei tempi.
E’ significativo che il mio giuramento sia avvenuto mentre sta per completarsi il percorso di un’ampia e incisiva riforma della seconda parte della Costituzione.
Senza entrare nel merito delle singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua sovranità, desidero esprimere l’auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia.
Riformare la Costituzione per rafforzare il processo democratico.
Vi è anche la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare.
Come è stato più volte sollecitato dal Presidente Napolitano, un’altra priorità è costituita dall’approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.
Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione.
E’ una immagine efficace.
All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale.
I giocatori lo aiutino con la loro correttezza.
Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione.
La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno.
Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro.
Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.
Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici.
Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.
Significa garantire i diritti dei malati.
Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.
Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.
Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.
Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.
Significa sostenere la famiglia, risorsa della società.
Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia.
Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo.
Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva.
Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità.
La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.
La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile.
Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini.
Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato.
Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.
L’attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini».
E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
Dobbiamo incoraggiare l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.
Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi. Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere.
Altri rischi minacciano la nostra convivenza.
Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti.
Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.
Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell’ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano.
La pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia. Va condannato e combattuto chi strumentalizza a fini di dominio il proprio credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa.
Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell’ottica dello scontro tra religioni o tra civiltà sarebbe un grave errore.
La minaccia è molto più profonda e più vasta. L’attacco è ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza.
Per minacce globali servono risposte globali.
Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati nazionali.
I predicatori d’odio e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a una dimensione territoriale.
La comunità internazionale deve mettere in campo tutte le sue risorse.
Nel salutare il Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica, esprimo un auspicio di intensa collaborazione anche in questa direzione.
La lotta al terrorismo va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento. Una lotta impegnativa che non può prescindere dalla sicurezza: lo Stato deve assicurare il diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura.
Il sentimento della speranza ha caratterizzato l’Europa nel dopoguerra e alla caduta del muro di Berlino. Speranza di libertà e di ripresa dopo la guerra, speranza di affermazione di valori di democrazia dopo il 1989.
Nella nuova Europa l’Italia ha trovato l’affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro ma soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L’Unione Europea rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio.
L’affermazione dei diritti di cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia.
Le guerre, gli attentati, le persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano ingenti masse di profughi.
Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell’Europa del diritto e della democrazia.
E’ questa un’emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l’Unione Europea più attenta, impegnata e solidale.
L’Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l’impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo.
A livello internazionale la meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede impegnati i nostri militari in tante missioni, ¬ deve essere consolidata con un’azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza la quale ogni sforzo è destinato a vanificarsi.
Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra politica estera e di sicurezza, rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita nell’assolvimento del proprio dovere.
Occorre continuare a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria.
Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo.
Di tre italiani, padre Paolo Dall’Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno notizie in terre difficili e martoriate. A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all’augurio di fare presto ritorno nelle loro case.
Onorevoli Parlamentari, Signori Delegati,
Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l’ ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo.
Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.
i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti.
Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di chi ha dovuto chiudere l’impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.
Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.
Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace.
Viva la Repubblica, viva l’Italia!
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

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gianlu ha scritto: Signora Presidente della Camera dei Deputati, Signora Vice Presidente del Senato, Signori Parlamentari e Delegati regionali,
Rivolgo un saluto rispettoso a questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro popolo e le danno voce e alle Regioni qui rappresentate.
Ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Vice Presidente Valeria Fedeli.
Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al voto.
Un pensiero deferente ai miei predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplari.
A loro va l’affettuosa riconoscenza degli italiani.
Al Presidente Napolitano che, in un momento difficile, ha accettato l’onere di un secondo mandato, un ringraziamento particolarmente intenso.
Rendo omaggio alla Corte Costituzionale organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta fondamentale, al Consiglio Superiore della magistratura presidio dell’indipendenza e a tutte le magistrature.
Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato.
La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno.
Ma anche l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini.
Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana.
L’impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze.
La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo.
Ha aumentato le ingiustizie.
Ha generato nuove povertà.
Ha prodotto emarginazione e solitudine.
Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi.
Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali.
Sono questi i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo.
Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione.
Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l’economia nazionale e quella europea, va alimentata l’inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa.
E’ indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo.
Nel corso del semestre di Presidenza dell’Unione Europea appena conclusosi, il Governo – cui rivolgo un saluto e un augurio di buon lavoro – ha opportunamente perseguito questa strategia.
Sussiste oggi l’esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza.
L’urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla nostra comunità, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte.
Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente.
Penso ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito.
Penso alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali.
Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni.
Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace mobilitazione di tutte le risorse della società italiana.
Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza.
Perché questa speranza non rimanga un’evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che tengono insieme la società.
A questa azione sono chiamate tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come all’estero.
Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso.
Un pensiero di amicizia rivolgo alle numerose comunità straniere presenti nel nostro Paese.
La strada maestra di un Paese unito è quella che indica la nostra Costituzione, quando sottolinea il ruolo delle formazioni sociali, corollario di una piena partecipazione alla vita pubblica.
La crisi di rappresentanza ha reso deboli o inefficaci gli strumenti tradizionali della partecipazione, mentre dalla società emergono, con forza, nuove modalità di espressione che hanno già prodotto risultati avvertibili nella politica e nei suoi soggetti.
Questo stesso Parlamento presenta elementi di novità e di cambiamento.
La più alta percentuale di donne e tanti giovani parlamentari. Un risultato prezioso che troppe volte la politica stessa finisce per oscurare dietro polemiche e conflitti.
I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei. Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di cambiare.
A loro, in particolare, chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero comunità nazionale, non dimenticando mai l’essenza del mandato parlamentare.
L’idea, cioè, che in queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma si è rappresentanti dell’intero popolo italiano e, tutti insieme, al servizio del Paese.
Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità.
Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti.
E’ necessario ricollegare a esse quei tanti nostri concittadini che le avvertono lontane ed estranee.
La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando le formule più adeguate al mutamento dei tempi.
E’ significativo che il mio giuramento sia avvenuto mentre sta per completarsi il percorso di un’ampia e incisiva riforma della seconda parte della Costituzione.
Senza entrare nel merito delle singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua sovranità, desidero esprimere l’auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia.
Riformare la Costituzione per rafforzare il processo democratico.
Vi è anche la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare.
Come è stato più volte sollecitato dal Presidente Napolitano, un’altra priorità è costituita dall’approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.
Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione.
E’ una immagine efficace.
All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale.
I giocatori lo aiutino con la loro correttezza.
Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione.
La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno.
Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro.
Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.
Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici.
Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.
Significa garantire i diritti dei malati.
Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.
Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.
Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.
Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.
Significa sostenere la famiglia, risorsa della società.
Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia.
Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo.
Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva.
Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità.
La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.
La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile.
Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini.
Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato.
Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.
L’attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini».
E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
Dobbiamo incoraggiare l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.
Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi. Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere.
Altri rischi minacciano la nostra convivenza.
Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti.
Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.
Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell’ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano.
La pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia. Va condannato e combattuto chi strumentalizza a fini di dominio il proprio credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa.
Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell’ottica dello scontro tra religioni o tra civiltà sarebbe un grave errore.
La minaccia è molto più profonda e più vasta. L’attacco è ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza.
Per minacce globali servono risposte globali.
Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati nazionali.
I predicatori d’odio e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a una dimensione territoriale.
La comunità internazionale deve mettere in campo tutte le sue risorse.
Nel salutare il Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica, esprimo un auspicio di intensa collaborazione anche in questa direzione.
La lotta al terrorismo va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento. Una lotta impegnativa che non può prescindere dalla sicurezza: lo Stato deve assicurare il diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura.
Il sentimento della speranza ha caratterizzato l’Europa nel dopoguerra e alla caduta del muro di Berlino. Speranza di libertà e di ripresa dopo la guerra, speranza di affermazione di valori di democrazia dopo il 1989.
Nella nuova Europa l’Italia ha trovato l’affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro ma soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L’Unione Europea rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio.
L’affermazione dei diritti di cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia.
Le guerre, gli attentati, le persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano ingenti masse di profughi.
Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell’Europa del diritto e della democrazia.
E’ questa un’emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l’Unione Europea più attenta, impegnata e solidale.
L’Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l’impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo.
A livello internazionale la meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede impegnati i nostri militari in tante missioni, ¬ deve essere consolidata con un’azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza la quale ogni sforzo è destinato a vanificarsi.
Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra politica estera e di sicurezza, rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita nell’assolvimento del proprio dovere.
Occorre continuare a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria.
Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo.
Di tre italiani, padre Paolo Dall’Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno notizie in terre difficili e martoriate. A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all’augurio di fare presto ritorno nelle loro case.
Onorevoli Parlamentari, Signori Delegati,
Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l’ ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo.
Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.
i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti.
Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di chi ha dovuto chiudere l’impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.
Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.
Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace.
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è un pensiero molto diffuso tra le massaie,i pensionati e gli elettori della lega :wink:
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Messaggio da gianlu »

Sconvolgente.
E la cosa peggiore è che proprio stasera a cena ho scoperto che era una panzana sostenuta da un notaio (autodichiaratesi non berlusconiano) conoscente di mio padre (il quale me l'ha riportata appunto proprio stasera a cena, a sua volta dubbioso ma propenso a credere, in modo preoccupante, al contenuto delirante dell'affermazione).
La Borghesia. Altro che le massaie. Mi vien da piangere.
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Messaggio da Alga »

gianlu ha scritto:Sconvolgente.
E la cosa peggiore è che proprio stasera a cena ho scoperto che era una panzana sostenuta da un notaio (autodichiaratesi non berlusconiano) conoscente di mio padre
Ma il notaio che fine ha fatto???....troppi limoncelli? :lol:
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Messaggio da klaus »

Alga ha scritto:
gianlu ha scritto:Sconvolgente.
E la cosa peggiore è che proprio stasera a cena ho scoperto che era una panzana sostenuta da un notaio (autodichiaratesi non berlusconiano) conoscente di mio padre
Ma il notaio che fine ha fatto???....troppi limoncelli? :lol:
'sta roba pensavo esistesse solo al cinema.
Vabbè che si sarebbe pure da vedere com'è che i portantini dell'ospedale psichiatrico abbiano fatto a giudicare che "suona divinamente". Saranno diplomati al conservatorio?
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Messaggio da gianlu »

klaus ha scritto:
Alga ha scritto:
gianlu ha scritto:Sconvolgente.
E la cosa peggiore è che proprio stasera a cena ho scoperto che era una panzana sostenuta da un notaio (autodichiaratesi non berlusconiano) conoscente di mio padre
Ma il notaio che fine ha fatto???....troppi limoncelli? :lol:
'sta roba pensavo esistesse solo al cinema.
Vabbè che si sarebbe pure da vedere com'è che i portantini dell'ospedale psichiatrico abbiano fatto a giudicare che "suona divinamente". Saranno diplomati al conservatorio?
Un'altra mia amica invece si fa dimettere dall'ospedale per andare a votare Vendola
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Messaggio da Nickognito »

gianlu ha scritto:Un'altra mia amica invece si fa dimettere dall'ospedale per andare a votare Vendola
Non parlavo di Bertinotti, Renzi o Vendola.
E comunque sì, più facile che sia per la libertà a tutto tondo una persona di sinistra, che uno che vota Lega o Forca Italia.
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Nickognito ha scritto: Non siamo tutti uguali. E non è tutto uguale
Io e Villo siamo uguali... pazzesco!
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Messaggio da klaus »

Alga ha scritto:
Nickognito ha scritto: Non siamo tutti uguali. E non è tutto uguale
Io e Villo siamo uguali... pazzesco!
lo pensavo ieri, sono identici, incredibile
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Messaggio da gianlu »

klaus ha scritto:
Alga ha scritto:
Nickognito ha scritto: Non siamo tutti uguali. E non è tutto uguale
Io e Villo siamo uguali... pazzesco!
lo pensavo ieri, sono identici, incredibile
Intendiamoci, se poi alla fine passa Prodi meglio tardi che mai, ma questo punto di cui sopra rimane, in modo incredibile.
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Messaggio da klaus »

gianlu ha scritto:
klaus ha scritto: lo pensavo ieri, sono identici, incredibile
Intendiamoci, se poi alla fine passa Prodi meglio tardi che mai, ma questo punto di cui sopra rimane, in modo incredibile.
Quindi Prodi o Bersani o Fassino o chiamparino o anche monti.
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Messaggio da Alga »

klaus ha scritto:
gianlu ha scritto:
klaus ha scritto: lo pensavo ieri, sono identici, incredibile
Intendiamoci, se poi alla fine passa Prodi meglio tardi che mai, ma questo punto di cui sopra rimane, in modo incredibile.
Quindi Prodi o Bersani o Fassino o chiamparino o anche monti.
Bisogna sperare che muoia presto. E festeggiare a dovere quando avverrà.
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Messaggio da klaus »

Alga ha scritto:
klaus ha scritto:
gianlu ha scritto: Intendiamoci, se poi alla fine passa Prodi meglio tardi che mai, ma questo punto di cui sopra rimane, in modo incredibile.
Quindi Prodi o Bersani o Fassino o chiamparino o anche monti.
Bisogna sperare che muoia presto. E festeggiare a dovere quando avverrà.
beh sì, mai morire la domenica del Super Bowl...
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Messaggio da Alga »

klaus ha scritto: beh sì, mai morire la domenica del Super Bowl...
Danza la coscienza
nella domenica ipnotica
delle verità svendute,
dell'adunanza catodica.
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Che c'entra?
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Messaggio da gianlu »

klaus ha scritto:Che c'entra?
Ma cosa c'entra? Anche se la moglie andasse con il postino per piacere e non per soldi molti la lascerebbero, per gelosia.

Direi che la questione qui sia di capire quanto ci sia di "morale religiosa" nel considerare la prostituzione un lavoro illecito e immorale.

Dal punto di vista dello schifo fisico una badante che accudisce gli anziani non e' necessariamente messa meglio di una escort di alto bordo che seleziona i clienti.
Dal punto di vista morale in passato da noi, e ancora oggi in molte culture, una ragazza che fa sesso prima di essere sposata o addirittura ha un figlio senza essere sposata era considerata esattamente come una prostituta, c'erano anche "istituti" in Italia per "aiutare" le ragazze madri, ancora negli anni 70.
Quindi la morale cambia, non e' assoluta, siamo noi che consideriamo il sesso una cosa da un lato "sporca" dall'altro cosi' importante, ma lo facciamo soprattutto per ragioni religiose.
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Messaggio da Alga »

gianlu ha scritto: Ma cosa c'entra? Anche se la moglie andasse con il postino per piacere e non per soldi molti la lascerebbero, per gelosia.

Direi che la questione qui sia di capire quanto ci sia di "morale religiosa" nel considerare la prostituzione un lavoro illecito e immorale.

Dal punto di vista dello schifo fisico una badante che accudisce gli anziani non e' necessariamente messa meglio di una escort di alto bordo che seleziona i clienti.
Dal punto di vista morale in passato da noi, e ancora oggi in molte culture, una ragazza che fa sesso prima di essere sposata o addirittura ha un figlio senza essere sposata era considerata esattamente come una prostituta, c'erano anche "istituti" in Italia per "aiutare" le ragazze madri, ancora negli anni 70.
Quindi la morale cambia, non e' assoluta, siamo noi che consideriamo il sesso una cosa da un lato "sporca" dall'altro cosi' importante, ma lo facciamo soprattutto per ragioni religiose.
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Messaggio da klaus »

Alga ha scritto:
Comunqe tutte na gran manica de zòccole
ha dimenticato il mago Forest e il Gabibbo
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
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Alga
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Re: Il topic riciclato (solo post già scritti, grazie)

Messaggio da Alga »

klaus ha scritto: ha dimenticato il mago Forest e il Gabibbo
e il mago diego????

ciao belli,sto per svegliarmi
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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