RaphaEl ha scritto:Autogrill di Guccini, questa è stupenda "Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox, ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché picchiettavo un indù in latta di una scatola di té..."
Eh, m'hai fregato la citazione.
Peraltro, Iddio benedica la 7up con la birra chiara.
Integro la citazia...
Bella, d'una sua bellezza acerba, bionda senza averne l'aria, quasi triste, come i fiori e l'erba di scarpata ferroviaria
"You can walk away from someone who doesn't love you. And you can walk away from someone you don't love. But when the love is mutual," Roy said. "The hardest thing is to walk away."
Mi viene in mente un episodio divertente riguardo una commessa ( notare che la paginetta è già stata fottuta un post fa) vabbeh...
Anni fa volevo comprarmi una salopette così vado in un negozio del centro dove sapevo di sicuro di poterne trovare, ci vado con la ragazza.
La commessa mi fa vedere due modelli, uno della Lee e uno della Levi's.
Provo prima quello della Lee, poi provo quello della Levi's e dopo aver indossato quest' ultimo, la commessa mi dice qualcosa e me lo dice stando alla mia sinistra dove purtroppo non sento ed interpreto la sua parola come un parere positivo del tipo: "ti sta bene"
Ed io le rispondo: "Sì infatti prendo questa!".
A questa risposta la mia ragazza esce inspiegabilmente dal negozio, io vado a pagare e quando esco la ritrovo rossa nel viso tipo Sarina quando sta ridendo e non riprende fiato.
Dopo 5 minuti ritrova la parola e mi dice che la commessa mi aveva detto:
"Secondo me ti stava meglio quella della Lee" ed io le avevo risposto:
"Si, infatti prendo questa!" figura di merd@
A ripensarci mi ricordavo che aveva fatto un' espressione strana.
Quando l' uomo a nitroglicerina trova l' uomo ad antimateria, l'uomo a nitro è un 7/5, 4/6, 2/6, 7/6(5), 5/7.
Stamane parto presto per andare in ospedale, prendo il bigliettino, mi presento "buongiorno dovrei fare questo esame qui"
"Tessera sanitaria"
"Ecco"
"Non risulta nessun dato. L'ha mai utilizzata?"
"No, mi pare di no"
"Ma è mai stato in ospedale?"
"L'ultima volta quando sono stato partorito"
"Ah"
"Già"
"Mi dia i suoi dati, allora"
(...)
"Molto bene, tenga"
Rimango inchiodato allo sportello.
"Scusi, che devo fare, adesso?"
"Adesso va al centro prelievi e si fa fare l'esame"
"Giusto. Il centro prelievi."
"Lei non ha idea di dove sia, vero?"
"Non esattamente"
"La faccio accompagnare da un infermiera. Tanto la devo mandare lì comunque"
"No grazie, non ce n'è bisogno, mi dica solo dove andare"
Si presenta una morettina piccolina piccolina coi capelli lisci, tutta vestita di bianco.
"Ok, no, va bene, meglio essere scortati. Non si sa mai".
(...)
"Ecco qui"
"Sì, bene"
"Vuole che rimanga qui?"
"Immagino non ce ne sia bisogno"
"Ha paura degli aghi?"
"No. Oddio, almeno non credo. Mi dia del tuo, per l'amor del cielo, c'avrà la mia età"
"Sul lavoro meglio dare del lei"
(Qui uno fico avrebbe detto "E dopo il lavoro?")
"Ottimo, sì. Mi sembra una buona abitudine"
"Capita ogni tanto che qualcuno abbia paura degli aghi"
"E che succede?"
"Niente di particolare"
"Ah. Si usano ancora i sali? Ha presente nei melodrammi, quanto arriva uno e dice "diamine, un capogiro! Portate i sali!"?"
Sorride.
"No, veramente no"
"Peccato"
(...)
"Tocca a me"
"Vuole che entri anch'io?"
"No, grazie. Ha presente, magari faccio brutta figura"
"Ok, arrivederci, allora"
"Lei si chiama?"
"Mariagrazia"
"E' stata gentile, Mariagrazia"
"Di niente"
Gios ha scritto:"Capita ogni tanto che qualcuno abbia paura degli aghi" "E che succede?" "Niente di particolare" "Ah. Si usano ancora i sali? Ha presente nei melodrammi, quanto arriva uno e dice "diamine, un capogiro! Portate i sali!"?" Sorride. "No, veramente no" "Peccato"
- Devo cambiare occhiali. Vede i miei occhiali? Ecco, vorrei fossero uguali. Neri, anonimi, niente che attiri l'attenzione.
- Ah, va bene. Questi?
- Nonononono, troppo colorati. La striscia rossa è eccessiva. Non devo andare ad un raduno di bizzarri.
- Questi?
- Meglio. No, non mi stanno bene, le pare.
- Direi di no. Ha l'incarnato chiaro.
- Sì, si può dire così. Lei è un po' bugiarda e quindi un'ottima mercante, sa?
[ride]
- Questi?
- No, troppo Banda Bassotti.
- Se li vuole neri e anonimi mi sa che assomiglieranno tutti alla Banda Bassotti.
- Vero, buona osservazione.
Dopo una dozzina di prove, si scelgono. ci si siede al tavolo.
-Lei ha al momento lenti di vetro, si usavano qualche anno fa. Le consiglio lenti in titanio (non sono sicuro sia titanio, a dire la verità, facciamo che ndGios). Sono più leggere...
- Bene
- ...più sottili...
- Bene
- ...infrangibili...
- Bene
- ...antigraffio...
- Ottimo
- ... e costano meno.
- E sia: vada per il vetro.
- Sta scherzando? Hanno solo contro e nessun pro!
- Vorrei pensarci un momento.
Mi guarda un po' storto, e io mi guardo in giro.
- Ma ha ascoltato quello che ho detto?
- Sì, stavo giocando a fare l'ottuso. e' un evergreen della gag. Non lo faccio con tutti, sa?
- Sono lusingata. Le riesce bene, comunque, l'ottuso.
- Magnificamente.
- Titanio?
- Certo.
[sorride]
Poi oggi sono andato a prenderli, sti occhiali.
- Avevo scelto degli occhiali, un dieci giorni fa, sono...
- Eccoli.
- Ah, bene. Si ricorda?
- Sì.
- Benone. Li provo un momento. Mi stanno un po' storti. Devo avere un orecchio più in su dell'altro. Sono un mostro deforme, in pratica.
- Il 99% delle persone è asimmetrica.
- Straordinario, la scienza riesce sempre a consolare le anime sofferenti.
[ride]
- Dia qua, li raddrizzo.
Ritorna.
- Benone. Immagino dovrei pagarli, adesso.
- Sì, di solito è la prassi.
- Già.
Mi parla per cinque minuti di garanzie, assicurazioni, fatture, io ascolto attentamente, e penso ad altro.
-... e così le metto tutto nel pacchettino. Adesso mi ripete quello che ho detto, parola per parola.
- Prego?
- Mi ripeta quello che le ho detto.
- Ah.
- Lei non ha ascoltato niente di quello che ho detto.
- Per sommi capi.
- Le do dei buoni. 79 euro di sconto su un paio di occhiali da sole. Valgono quattordici giorni, torni a trovarmi.
- Magari le mando mia madre, sto via un po', adesso.
- Vacanza?
- Vacanza. Parigi.
- Fidanzata?
- Amica.
- Sì. Alla prossima!
Gios, mai pensato di scrivere dialoghi per telefilm?
Seriamente.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
No, però potrei scrivere l'opera italiana più brillante, profonda, divertita, devota, etica e complessa di questo scorcio di secolo. Appena trovo qualche minuto libero la faccio, in fondo basta trovare una trama e una induzione.
Potrei ad esempio raccontare di un branco di scimmie zombie divoratrici di reni, che impazziscono e ammazzano il tecnico che solo lui conosce come tenere su il satellite delle telecomunicazioni. Anarchia, le scimmie prendono il potere, ma vengono soppiantate dagli animali di gran lunga più gagliardi: i cammelli. Poi succede che ai cammelli gli prende un colpo di sole, e il libro finisce. Il seguito si potrebbe chiamare "Le scimmie in dialisi".
Sarebbe una storia metaforica di grande spessore. Potrei magari vincere un David di Donatello.
...
e tu Regina sai
tu sai com'è che va
tu ci vedi passare e mostrare
le nostre meschinità
e lo vedi anche tu
questo circo malato
che ripete lo stesso menù
magnifico, osceno
vitale mortale
non se ne può più
...
su tutto questo la
Regina serve al bar
sembrerebbe che
non si possa toccar
il suo trono è là
tutti la voglion ma
c'è solo dato di
poterla immaginar
...
(Vinicio Capossela, La regina del Florida)
Complimenti Gios, mi unisco al coro dei peana.
E penso che la gag dell'ottuso la proverò presto
Piuttosto: oltre alle bariste e alle infermiere, possiamo mettere anche le segretarie?
No, perchè ce n'è una di cui sono pazzo e della quale ho prenotato la prossima vita (convertendomi all'induismo 10 secondi prima di proporle di fuggire con me in Polinesia: dato che sapevo che mi avrebbe detto di no, non mi sono lasciato prendere alla sprovvista...)
Se ti piace una libraia hai cento pretesti per parlarle insieme più volte, infatti non la stupirai mai chiedendo il titolo di un libro, per quanto bizzarro. Le libraie sono abituate alle richieste di titoli più assurdi per cui puoi inventare quello che vuoi. Entro a una Feltrinelli, vado al banco: "Signorina, vorrei il libro 'L'ombra del tuo cane'". Lei: "Mi dice l'autore?". "Non lo so". Lei: "Nemmeno l'editore e l'anno d'uscita?". Io: "Mi sembra Mursia ma non sono sicuro" . La ricerca sul computer prosegue per minuti. Per assurdo può esserci davvero in archivio un pirla che ha scritto 'L'ombra del tuo cane'; alla fine ti tocca anche prenderlo. Di solito però non ce l'ha in casa. Altro titolo che ho chiesto per fare il pirla con una libraia in centro a Genova è: "Scusi ha 'Bere fumare davanti al sindaco di Catanzaro'?". Lei subito senza guardare il computer: "Non c'è!!". Perché ha mangiato la foglia. Io: "Ma come, l'ho scritto io!". Altra volta: "Signorina, mi dà 'Come digerire a comando per farsi esonerare dal servizio di leva'?". La libraia mi ha dato un pugno. Non per la richiesta di questo titolo ma di questo: "La stanga che chiudeva il canale di Suez", edizioni Nottetempo, euro 5. Le spiego: "Signorina, esiste, si parla del 1963 quando una tribù di beduini assalì la guarnigione inglese a guardia del canalone e faceva pagare dazio 1.800 volte superiore a quello imposto dall'Onu per le imbarcazioni che volevano tagliare dentro da quella via d'acqua". Beh, alla fine mi sono fidanzato con quella libraia, l'ho lasciata per una bibliotecaria di Messina.
Maurizio Milani - Innamorato Fisso - Il Foglio del 19 Giugno 2008
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
Stamani sono andato a comprarmi un paio di scarpe e sono entrato in un negozio dove quest' inverno una commessa mi ha detto: "Milo?" ed io con espressione interrogativa ho risposto: "Si ? ? ?", era una ragazza con cui uscivo 12 anni fa, non ricordo nemmeno come si chiama , ho cercato un escavatrice per nascondermi ma non c'era, soltanto due scarpe numero 48 dove potevo giusto infilarci la testa rossa dalla vergogna.
Stamani mi sono dimenticato di questo particolare, cioè che ci lavora lei, mi risaluta, mi riparla dei suoi fratelli, che uno si sposa fra due settimane, ma io non mi ricordo più un kazzo , l' ho risalutata di nuovo ma non so ancora come si chiama lei, speravo una delle sue colleghe la chiamasse per scoprire il suo nome , manco aveva la targhetta per facilitarmi il compito.
Quando l' uomo a nitroglicerina trova l' uomo ad antimateria, l'uomo a nitro è un 7/5, 4/6, 2/6, 7/6(5), 5/7.
Quando i miei non ci sono, specie se è domenica perché è scritto "onorerai la domenica" prendo e salgo al ristorante.
In questo periodo inizia la stagione, e c'era una nuova cameriera.
- Fettuccine al ragù d'anatra, grazie.
- Di secondo?
- Niente, basta così.
- Un po' d'insalata?
- No, meglio di no. Se non è stato ammazzato un animale per farlo, non credo valga la pena di assaggiarlo.
- Mh?
- Mi rendo conto che è un approccio un po' sentimentale.
- Ah.
- Tutto bene?
- Ottimo, davvero, grazie.
- Per dolce? Un wurstel con la panna?
Mi viene da ridere.
- Non sono troppo sicuro che per fare un wurstel venga ammazzato un animale.
Stavolta ride lei.
- Un po' di fragole col gelato, se è possibile.
- Non sono sulla lista, non so se le abbiamo.
- Vedrai che me le fanno.
- Ok.
- Buone le fragole?
- Certo.
- Caffè?
- No, grazie.
- Sempre per lo stesso principio?
- Oh, beh, no, non credo che la regola valga per la roba da bere. Non mi pare si debbano ammazzare degli animali per fare roba da bere. Tranne il sangue di capra, certo, ma quello si beve solo durante i sabba, anzi, a proposito, domani è la notte di San Giovanni, sarà bene prepararsi, non so se hai presente.
- Non molto.
- Neanch'io eh. Sono robe che si leggono. Mi porti il conto?
- Cccccerto.
- Scherzavo prima. Voglio dire, non vorrei passare per quello che va a fare i sabba e beve sangue di capra.
- Lo supponevo.
- Non dubitavo, ma non si sa mai.
- Sì dimmi.
- Come funziona il protocollo?
- Eh?
- Come funziona, per i libri intendo
- Che vieni qua, chiedi quelli che ti servono e ti li porti a casa. Poi li riporti qua.
- Sì, sì, è implicito nel concetto di biblioteca, sì. Intendevo se c’è bisogno di una tessera, quelle cose lì, se devo chiedere a te o se posso fare tutto sul computer laggiù.
- Devi farti la tessera.
- … e …
- … e poi chiedi al computer, o chiedi a me.
- Chiedo a te.
- Compila qua.
- (scrivendo, testa bassa) Ok. Ma come càzzo le avete studiate ‘ste panche che uno deve stare tutto intorcicato [a mia discolpa la panca della segreteria della biblioteca di Belluno è fatta davvero malamente, uno per parlare deve stare storto come in un ritratto di Tiziano]. Ehm, non intendevo dire “càzzo”, che sarebbe poco carino. Una volta ho letto da qualche parte di un cappuccino, monaco non bevanda, che scriveva ad una nobile sua parente “ma càzzo, contessa!”, ma era la fine dell’800, credo. Certo il fatto che non mi ricordi il contesto fa sembrare la cosa una strònz… Ecco, “strònzata” è già più tosto, da giustificare, sì, è esattamente quella l’espressione che mi aspetto uno prenda in questo momento, capisco perfettamente.
- Nono, fai pure.
- Bene, ecco qua, finito.
- Dicevi che libri ti servono?
- Entropia di Jeremy Rifkin.
- Vedo se c’è.
- Dovrebbe.
- Bene.
- C’è.
- E’ per lavoro.
- Capisco, che lavoro fai?
- Niente di particolare. Dammi anche, vediamo [qua stavo cercando qualcosa di non troppo intellettuale], come si chiama, ah sì, Le 12 fatiche di Asterix [Asterix? ASTERIX? ASTERIX?]. E’ per mio nipote, comunque.
- Altro?
- Per la carità dei morti no, basta così.
- Adesso ti arrivano, un minuto.
- Bene, caffè?
- Devo lavorare…
- Naturalmente, naturalmente. Tu sei…
- … Giulia.
- Giulia.
- Ah, carrello verticale.
- Ecco qua. Entropia e Asterix.
- Mi fa morire il bardo. Anche a mio nipote, anche.
- Sei… strano eh.
- Strano tipo “guarda quel cane col Burberry che strano” o strano “esotico e affascinante”?
- [ride] Mmmmmhhh, una via di mezzo.
- Oro, neanche male, poteva andare peggio.
- Non avresti dovuto chiedermi se mi andava un caffè più tardi?
- Ah. Tecnicamente sì.
- …
- Ehm, nel pomeriggio ho da fare io.
- Ah.
- Comunque i libri te li riporto. Quando scade il termine?
- Un mese.
- Molto prima, allora.
- Ok.
Bah, ma che robaccia leggi, gios: cheap and useless pop science.
Gios ha scritto:
- Ah, carrello verticale.
- Ecco qua. Entropia e Asterix.
- Mi fa morire il bardo. Anche a mio nipote, anche.
- Sei… strano eh.
- Strano tipo “guarda quel cane col Burberry che strano” o strano “esotico e affascinante”?
- [ride] Mmmmmhhh, una via di mezzo.
- Oro, neanche male, poteva andare peggio.
- Non avresti dovuto chiedermi se mi andava un caffè più tardi?
- Ah. Tecnicamente sì.
- …
- Ehm, nel pomeriggio ho da fare io.
- Ah.
- Comunque i libri te li riporto. Quando scade il termine?
- Un mese.
- Molto prima, allora.
- Ok.
(però brillante lei, con quel "non avresti dovuto etc.", altro che barista, cassiera o commessa decervellata standard type. Eh, bibliotecaria infatti, l'effetto nobilitante della polvere sulla carta stampata, mica fuffa. )
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Gios ha scritto:- Sì dimmi.
- Come funziona il protocollo?
- Eh?
- Come funziona, per i libri intendo
- Che vieni qua, chiedi quelli che ti servono e ti li porti a casa. Poi li riporti qua.
- Sì, sì, è implicito nel concetto di biblioteca, sì. Intendevo se c’è bisogno di una tessera, quelle cose lì, se devo chiedere a te o se posso fare tutto sul computer laggiù.
- Devi farti la tessera.
- … e …
- … e poi chiedi al computer, o chiedi a me.
- Chiedo a te.
- Compila qua.
- (scrivendo, testa bassa) Ok. Ma come càzzo le avete studiate ‘ste panche che uno deve stare tutto intorcicato [a mia discolpa la panca della segreteria della biblioteca di Belluno è fatta davvero malamente, uno per parlare deve stare storto come in un ritratto di Tiziano]. Ehm, non intendevo dire “càzzo”, che sarebbe poco carino. Una volta ho letto da qualche parte di un cappuccino, monaco non bevanda, che scriveva ad una nobile sua parente “ma càzzo, contessa!”, ma era la fine dell’800, credo. Certo il fatto che non mi ricordi il contesto fa sembrare la cosa una strònz… Ecco, “strònzata” è già più tosto, da giustificare, sì, è esattamente quella l’espressione che mi aspetto uno prenda in questo momento, capisco perfettamente.
- Nono, fai pure.
- Bene, ecco qua, finito.
- Dicevi che libri ti servono?
- Entropia di Jeremy Rifkin.
- Vedo se c’è.
- Dovrebbe.
- Bene.
- C’è.
- E’ per lavoro.
- Capisco, che lavoro fai?
- Niente di particolare. Dammi anche, vediamo [qua stavo cercando qualcosa di non troppo intellettuale], come si chiama, ah sì, Le 12 fatiche di Asterix [Asterix? ASTERIX? ASTERIX?]. E’ per mio nipote, comunque.
- Altro?
- Per la carità dei morti no, basta così.
- Adesso ti arrivano, un minuto.
- Bene, caffè?
- Devo lavorare…
- Naturalmente, naturalmente. Tu sei…
- … Giulia.
- Giulia.
- Ah, carrello verticale.
- Ecco qua. Entropia e Asterix.
- Mi fa morire il bardo. Anche a mio nipote, anche.
- Sei… strano eh.
- Strano tipo “guarda quel cane col Burberry che strano” o strano “esotico e affascinante”?
- [ride] Mmmmmhhh, una via di mezzo.
- Oro, neanche male, poteva andare peggio.
- Non avresti dovuto chiedermi se mi andava un caffè più tardi?
- Ah. Tecnicamente sì.
- …
- Ehm, nel pomeriggio ho da fare io.
- Ah.
- Comunque i libri te li riporto. Quando scade il termine?
- Un mese.
- Molto prima, allora.
- Ok.
ps: l'episodio dell'ospedale invece non è plausibile, a meno che non si tratti di una facoltosa clinica privata (non dico che non sia successo, ma trattandosi di un'eccezione non può rientrare in una sceneggiatura che voglia essere rappresentativa della comune quotidianità).
Ultima modifica di Rosewall il mer dic 16, 2009 1:19 pm, modificato 1 volta in totale.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Gios ha scritto:Veramente credo di avvicinarmi di più al modello "Hugh Grant". Senza fascino però, quindi in effetti non è che la cosa funzioni troppo.
io sono piu` il tipo alla horace grant, cioe` la metto solo dalla mia mattonella a 4/5 metri da canestro se nessuno mi marca, ma in effetti e` un po` ot
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Gios ha scritto:Veramente credo di avvicinarmi di più al modello "Hugh Grant". Senza fascino però, quindi in effetti non è che la cosa funzioni troppo.
Oddio, mi costringi a riferire di nuovo sul forum questa conversazione casalinga (capisco che sia OT in un topic del genere, abbi pietà):
Guardando "Quattro matrimoni e un funerale" o poteva essere "Notting Hill", non ricordo:
- Come mi piacerebbe essere come uno dei personaggi interpretati da Hugh Grant nei suoi film.
Clythus ha scritto:Mi viene in mente un episodio divertente riguardo una commessa ( notare che la paginetta è già stata fottuta un post fa) vabbeh...
Anni fa volevo comprarmi una salopette così vado in un negozio del centro dove sapevo di sicuro di poterne trovare, ci vado con la ragazza.
La commessa mi fa vedere due modelli, uno della Lee e uno della Levi's.
Provo prima quello della Lee, poi provo quello della Levi's e dopo aver indossato quest' ultimo, la commessa mi dice qualcosa e me lo dice stando alla mia sinistra dove purtroppo non sento ed interpreto la sua parola come un parere positivo del tipo: "ti sta bene"
Ed io le rispondo: "Sì infatti prendo questa!".
A questa risposta la mia ragazza esce inspiegabilmente dal negozio, io vado a pagare e quando esco la ritrovo rossa nel viso tipo Sarina quando sta ridendo e non riprende fiato.
Dopo 5 minuti ritrova la parola e mi dice che la commessa mi aveva detto:
"Secondo me ti stava meglio quella della Lee" ed io le avevo risposto:
"Si, infatti prendo questa!" figura di merd@
A ripensarci mi ricordavo che aveva fatto un' espressione strana.
Grande Cly!!!!
Sì, direi che mi ritrovo nella descrizione della tua ragazza!
..That is not dead which can eternal lie. Yet with strange aeons, even death may die...
Gios ha scritto:No, però potrei scrivere l'opera italiana più brillante, profonda, divertita, devota, etica e complessa di questo scorcio di secolo. Appena trovo qualche minuto libero la faccio, in fondo basta trovare una trama e una induzione.
..That is not dead which can eternal lie. Yet with strange aeons, even death may die...