Il vostro esame di maturità

[Ildiavolovestemilan]

Dicono sia un punto di partenza più che un punto d'arrivo, dicono che sia un momento indimenticabile, un' immagine ricorrente durante la vita di ogni persona che l' abbia vissuto, dicono che rappresenti la consapevolezza del passaggio ad un' età più responsabile, ad una maturità da tutti i punti di vista.

E tra otto mesi toccherà a me...

Qui potete esprimere quello che avete provato prima e dopo l'esame, i vostri ricordi di quei periodi, come lo avete affrontato, aneddoti, ecc...



"La maturità è un'invenzione dell'uomo che non può ammettere di non essere migliorato" (G.Pinketts).

[Nickognito]

uno dei miei ricordi piu' belli

Uno degli anni migliori, a scuola, come intesa con alcuni compagni di classe, e divertimento. La gita piu' bella, i maggiori divertimenti in classe. La preparazione vissuta quasi come un match sportivo, sentendo che era importante (cosa non vera), esami scritti che sono stata la cosa piu; curata che abba mai fatto, ottimi risultati (per l' ultima volta in vita mia) , io e la ragazza che mi piaceva unici ad avere la lode, e il voto saputo durante la finale dei mondiali. Difficile chiedere di meglio.

[Kafelnikov 18]

Il mio esame di maturità è stato una farsa assoluta, sia lo scritto che l'orale, sarebbero passati anche capi di bestiame dotati di carta di identità e tesina.

[fabio86]

Dicono sia un punto di partenza più che un punto d'arrivo, dicono che sia un momento indimenticabile, un' immagine ricorrente durante la vita di ogni persona che l' abbia vissuto, dicono che rappresenti la consapevolezza del passaggio ad un' età più responsabile, ad una maturità da tutti i punti di vista.

Tutte boiate.

[ciccio]

Niente di particolare, tutto abbastanza normale.
Una cosa però che mi fece incacchiare, fu che portai una tesina su Pirandello, 100 pagine circa che mi costarono parecchio tempo.
La commissione manco ne lesse un pezzettino, ma s'incavolarono molto perchè la i della macchina da scrivere imprimeva male, a quei tempi far battere a macchina era molto caro e non ci avevo i soldini, me ne feci prestare una mezzo scassata. Manco la leggi e ti lamenti perchè una lettera è spostata di un millimetro ? Se non v'interessa non lamentatevi, statevene zitti.

[gianlu]

da studente: scritto di italiano come tutti, scritto di tecnica bancaria di relativa difficoltà, orali di diritto e inglese fatti da due incompetenti.

da commissario, sei anni dopo: piacere per la paga, dispiacere per i contenuti.

[BackhandWinner]

uno dei miei ricordi piu' belli

Uno degli anni migliori, a scuola, come intesa con alcuni compagni di classe, e divertimento. La gita piu' bella, i maggiori divertimenti in classe. La preparazione vissuta quasi come un match sportivo, sentendo che era importante (cosa non vera)

Non a questo livello (il mio akmé è stato decisamente all'università, sia teoretico sia, soprattutto, esistenziale ), ma anche per me fu un anno molto bello (così come l'anno precedente) e la maturità una bella esperienza.
Scritti: un po' deludente quello di italiano, dal quale aspettavo grandi cose che non sono arrivate; faticoso e difficile, ma soddisfacente alla fine, quello di matematica. Orali molto brillanti ma giocavo davvero troppo in casa: Italiano e Filosofia (in casa per quanto riguarda le discipline: c'era la Commisione Esterna ai miei tempi, niente farse).

Ma boh, sono secoli fa, tempi ormai del tutto sbiaditi nella memoria; mentre quelli dell'università, anche quelli di un solo paio d'anni successivi alla Maturità, sono molto vividi e presenti nel ricordo.
Cambiare città, incontrare coetanei di tutta Italia, prima, e di tutta europa, poi: esperienza incommensurabile. Quello sì, il vero punto di partenza (per arrivare da nessuna parte, magari; ma quello è un altro, terribile, discorso ).
La maturità quasi la vedrei, al massimo, come punto d'arrivo della lunga infanzia, la conclusione della primissima adolescenza: nulla più.
Oh, insomma, io a 19 anni portavo ancora i capelli lunghi e cantavo cover dei Doors e degli Alice in Chains sui palchi delle Feste dell'Unità (Festa Vecchi, spazio gggiovani o Festa Gggggiovani tout court): dai, su.

[Nickognito]

vabbe' io portavo i capelli lunghi e stavo con una liceale quando ne avevo 26 , piu' o meno, eh

[BackhandWinner]

vabbe' io portavo i capelli lunghi e stavo con una liceale quando ne avevo 26 , piu' o meno, eh

[Nickognito]

si, ma dormo per terra senza un materasso vero senza un tavolo in casa senza un frigo vero, senza una carriera, famiglia e figli, frequentando gente con dieci anni meno di me a 37 , in effetti

Per me la maturita' e' stato forse l ' ultimo momento in cui sono stato una persona seria e 'rispettabile' Cosi' sono sempre stato visto da tutti fino a quel momnto, da quasi nessuno da allora in poi.

[BackhandWinner]

si, ma dormo per terra senza un materasso vero senza un tavolo in casa senza un frigo vero, senza una carriera, famiglia e figli, frequentando gente con dieci anni meno di me a 37 , in effetti

Vuoi che ti odi proprio sul serio, allora, eh?
La carriera, ok, vabbè.
Però moglie e figli? Mah. Soprattutto questi ultimi, in quanto maschio della specie, considerati pure ancora giovanissimo.
Piuttosto, per i figli serve una qualche forma significativa di carriera, un mestiere remunerativo; quasto sì, non si sfugge. Oppure essere un ricco ereditiero: ancora meglio perché così hai anche tempo di starci, con i figli.

Per me la maturita' e' stato forse l ' ultimo momento in cui sono stato una persona seria e 'rispettabile' Cosi' sono sempre stato visto da tutti fino a quel momnto, da quasi nessuno da allora in poi.

Vabbè questo potrebbe significare che sei un cialtrone, ma anche solo che sei, come molti maschi sapiens, un totale, e generoso, dissipatore delle tue proprie energie fisiche, emotive e intellettuali, o, anche, invece, che sei un Vero Filosofo.

[BackhandWinner]

E poi, sulla frequentazione di gente di dieci anni più giovane: certo, non sempre è tutto rose e fiori.
Può capitarti di ritrovarti a frequentare dei Floyd, per dire.
Ma quello che conta è: se la coorte è quella, quasi necessariamente ne uscirà un certo numero di femminote 25enni (e dintorni), più o meno interessanti, più o meno interessate.
E per questo, ben venga persino la compagnia di dieci, addirittura anche di venti, Floyd.

Scusate l'OT-Old Pig, ho finito.

[Nickognito]

si', ma io volevo essere offtopic, e intendevo dire che per me la maturita' e' stato l effettivo momento tra l' essere una persona seria, stimata, 'di successo' a una persona meno seria (certo, da molti comunque apprezzata, ma in modo piu' eccentrico, ecc). Questo sia nella considerazione degli altri che di me stesso. Questo anche grazie a una situazione, diciamo, di squadra. E; un esame di una 'classe', in cui ci si aiuta a vicenda, in cui ci si sente spesso contro qualcuno, insieme contro qualcuno. E' dove rendo meglio, cosi' e' stato al lavoro, quando avevo colleghi in qualche modo come una squadra, sia nel ldivertimento che nell impegno che nell' essere contro qualcuno. Dov' ero io da solo senza queste sensazioni sono sempre piu' o meno andato male. Poi ovviamente ognuno ha esperienze diverse (per dire, magari uno non ha amici al liceo e diventa pieno di amici all unversita' e cambiano un po' di cose), ma questa era la mia.

[Ildiavolovestemilan]

Interessante Nick, anche io la vedo così!

[Nickognito]

poi ovviamente ogni situazione e' diversa. Io facevo una scuola privata, e all' epoca gli esami funzionavano diversamente Una commissione totalmente esterna, e un cosiddetto membro interno (il nostro fu per fortuna il piu simpatico, giovane, e amico). Questo dava problemi, perche' insegnanti esterni spesso (anche giustamente) valutavano con sospetto scuole private, magari troppo garantiste. In realta' fu un esame equo, ci fu qualcuno col massimo dei voti, qualcuno bocciato e gli altri ben distribuiti.

Eravamo una scuole con due sezione, la mia mista classico/linguistico, l' altra scientifico, Tra noi non c era rivalita' (molti eravamo stati in classe insieme al biennio, altri alle medio, facevamo educazione fisica insieme, e in generale eravamo amici), ma in qualche modo la rivalita' fu creata dalla scuola. Il 'membro interno' dello scientifico (nonche' vicepreside) trucco' il sorteggio degli orali (fece estrarre a un suo ragazzo, dicendogli cosa estrarre, in modo che i ragazzi dello scientifico avessero piu' tempo per studiare). In piu' dalle alte sfere della scuola tutto l' anno ci descrivevano come la brutta copia dell' altra sezione (lo scientifico appunto). Il risultato finale, fu che (i voti erano in sessantesimi), dello scientifico nessuno supero' i 50, di classe nostra la superammo mi pare in 5, e in generale andammo tutti meglio (a parte un bocciato, peraltro piu; che meritato).

Ed e' vero che mi tornano i ricordi. Ricordo la tesina (di matematica,orribile), fatta su un computer prestato da un collega di mio padre di banca, un tipo che i pc li costruiva, era un affaraccio che si bloccava sempre, e , beh, windows ancora non c' era, eh . E ricordo il commissario, siciliano. Un tipo con pizzo bianco e pipa. Fumo' la pipa durante tutto il compito di italiano, mentre era caldo e le finestre dovevano rimanere sigillate (per motivi di sicurezza di svolgimento, roba da pazzi )

Era uno che per lavoro conosceva mio padre e quindi lo incontro' durante gli esami. Non un amico, ma insomma, visita di cortesia. Per fortuna riuscii a convincerlo a non fare il mio nome e raccontare la coincidenza, per evitare favoritismi. Favoritismi che peraltro forse i parte ebbi perche' il membro interno era appunto mio amico. L orale infatti non fu affatto perfetto (lo scritto si, ma era un tema sulla democrazia e una versione di latino forse la piu; facile che sia mai uscita in un esame).

E' un; esperienza che mi ha lasciato il segno, e so che lo ha fatto perche' molte persone ne hanno aumentato l importanza a dismisura. Importanza che di fatto non e' tale. Ringrazio veramente che questo sia successo che nessuno mi abbia mai convinto che sono tutte cavolate, l; ;esame non conta, la vita e' altro, e patapim e patapam. Non ho vissuto fortunatamente questo disincanto.

Io penso che se si guarda a cosa realmente serve nella vita, la risposta e nulla. Si soffre, piu; o meno, si fanno errori, piu; o meno, si invecchia e si muore.

Non amo vivere di ricordi , e spero che non lo amero' fare nemmeno a 100 anni. Ma la maturita' per me e' un momento da vivere, ecco. E meglio credere che conti troppo, che troppo poco.

[Lyndon79]

poi ovviamente ogni situazione e' diversa.
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E' un; esperienza che mi ha lasciato il segno, e so che lo ha fatto perche' molte persone ne hanno aumentato l importanza a dismisura. Importanza che di fatto non e' tale. Ringrazio veramente che questo sia successo che nessuno mi abbia mai convinto che sono tutte cavolate, l; ;esame non conta, la vita e' altro, e patapim e patapam. Non ho vissuto fortunatamente questo disincanto.

Io penso che se si guarda a cosa realmente serve nella vita, la risposta e nulla. Si soffre, piu; o meno, si fanno errori, piu; o meno, si invecchia e si muore.

Ti quoto fino a qui.

Non amo vivere di ricordi , e spero che non lo amero' fare nemmeno a 100 anni. Ma la maturita' per me e' un momento da vivere, ecco. E meglio credere che conti troppo, che troppo poco.

Su questo, non son d'accordo.
Da una parte, non vedo cosa c'è di male vivere Anche di ricordi (ma questo è discorso altro, che ci porterebbe lontano).
Dall'altro, se iniziavi dicendo che ogni situazione è diversa, non vedo perchè dire che "è meglio credere che conti troppo, che troppo poco".
Non ha alcun senso 'forzare' l'evento della maturità. E' un momento della vita - può capitare che per te sia stato, per mille motivi, fondante. O come per me o BHW (su cui quoto che nella vera Maturità ho cominciato ad entrarci all'università) è un evento che non mi ha lasciato niente. Ma proprio la prospettiva di "credere che conti troppo o troppo poco" non la capisco: dipende dagli eventi, da me e dal contesto, se è una esperienza importante o no.

[Nickognito]

ci sono per me cose che e' bello provare a una certa eta' (per farlo bisogna essere sufficientemente immaturi, poi e' troppo tardi, un po' come per la frutta, non si torna piu' indietro) ed e' bello farlo anche in gruppo e non solo il proprio piccolo gruppo, ma come qualcosa di generale. La maturita' offre la possibilita' di farlo, altre cose, se pur belle, no. La maturita' e' come il viaggio di nozze dopo le prime nozze. Io non ci troverei nulla di incantato. Sarebbe forse qualcosa di bello, certo, ma non ciaggiungerei nulla i piu'. Una cosa che ho perso e mai avro' (intendiamoci, nel caso specifico meglio perder questo e anche le sue controindicazioni). Per me certo che ogni situazione e' diversa, ma se si vive male la maturita' si perde qualcosa di speciale Certo, magri l anno dopo fai un figlio, o scali il K2, e vivi un esperienza ancora migliore. Ma rimane qualcosa di speciale, e quindi meglio viverlo come tale, se si puo'

[ameba]

Ho letto i vostri post e mi sento di sottolineare i passaggi di nickognito che riguardano il "contro qualcuno" ,"insieme contro qualcuno".........

Approvo , ho l' età giusta per poter confermare che ciò sia un aspetto della vita oltremodo importante, da non sottovalutare ; se manca la condivisione , manca tutto , la condivisione è il pane ( non soltanto il sale ) della vita. Nel mio lavoro , quando sono arrivato in posizioni apicali, ho fatto sempre un passo indietro, perchè mi rendevo conto di essere diventato io quel "qualcuno" e la cosa , pur con la busta paga ridondante , proprio non riuscivo a digerirla ( mia moglie e, ora che hanno l' età per capire, anche i miei figli hanno sempre approvato , leggasi approvato e non "soltanto" rispettato, le mie scelte )

Non scrivevo un post al di fuori del GCN da tempo immemore , può darsi pure che ripassi a raccontarvi il mio esame di maturità , che ha avuto ben poco di banale e tanto di significativo , anche se in quel momento non avevo la saggezza per capire gli insegnamenti che ne avrei potuto trarre......allora ero un trattore che tirava dritto per la propria strada, lasciando inconsapevolmente feriti a destra e a manca , ma sarebbe troppo "comodo" vivere l' adolescenza con la testa di un cinquantenne ( si fa per dire , mancherebbe poi quella sete di conoscenza a me tanto cara )

P.S. - Se poi nickognito voleva significare tutt' altro con i suoi "versus" , va bene uguale....."dite la vostra , ché ( per me l' accento ci vuole, anche se nella comune filastrocca non ricordo di averlo mai notato ) ho detto la mia "

P.S. 2 - Ora vado al cinema a vedermi il film di Maestro Bernardo . Il libro dal quale è tratta la sceneggiatura m' intrigo' molto , fors' anche perchè ho figli di quella difficile età

P.S. 3 - Oggi avevo smania di condivisione , questo post ne é la certificazione

Ciao

[fabio86]

Il ricordo più bello degli esami di maturità è un pomeriggio di studio con i compagni a casa di uno di loro, finito a gavettoni in giardino.

[Nickognito]

volevo dire quello che dici tu

[RussianTennisGods]

Ci sono 2-3 cose che in questo topic che mi fanno riflettere.
Di istinto mi viene da condividere il post Nick ma c'è anche il rischio che stia mitizzando quel periodo, quando in realtà è stato molto più sciatto e banale.
In fondo mi rendo conto che l'esame di maturità mi ha dato convinzione e motivazione, per certi versi mi ha fatto capire di essere competitivo. D'altra parte oggettivamente l'ultimo anno di liceo è stato di gran lunga il migliore: maggiore libertà, piccole svolte con le ragazze, gruppo di amici maggiormente coeso e consapevole (scioltosi l'anno dopo). Una condizione dalla quale non saresti voluto uscire e che si tende a prolungare anche al primo anno di uni, vissuto quasi come una prosecuzione del liceo, con il gusto però di scoprire gente nuova...

L'altra riflessione è sempre su un post di Nick e il riferimento alla relazione 26-17... Non aggiungo altro ma l'espressione di Back mi mette tanta paura
Andiamo oltre.

Il consiglio che posso dare all'autore del topic è quello di prendere l'ESAME di maturità come strumento per misurarti, sempre se sei uno che alla scuola e allo studio ci tiene, altrimenti fottitene perchè comunque lo passi. Puoi trarne vantaggi e consapevolezze per l'età successiva, quella universitaria. Per il resto goditi la tarda adolescenza e la sua malinconia, perchè la gita dell'ultimo anno, il pranzo dei 100 giorni, la scuola guida ecc sono un lungo farewell tour, bello ed emozionante e va goduto in quanto tale. E' l'addio ad un periodo della vita che però in questa fase riserva i suoi frutti migliori.

[Lyndon79]

Continuo a non capire il valore mistico della maturità.
Non capisco quali aspetti positivi abbia intrinsecamente, o quali grandi opportunità (di condivisione, di crescita, di quello che volete) abbia strutturalmente.

Per me, nessuno: se poi molti di voi hanno vissuto dei bellissimi momenti di condivisione o altro, ben per voi
Ma in sè, la maturità non porta a quelli. Non credo che nemmeno li faciliti così di più rispetto ad altri momenti della adolescenza o ai primi anni da ometto (cit. Gios ).

[Nickognito]

ma se te non li hai vissuti non puoi prendertela con noi. E' indubbiamente il singolo momento piu' importante della scuola, e' come la finale dei mondiali di calcio , tecnicamente e' cosi e' innegabile Ed e' un evento che non solo vivi insieme alla tua classe, ma che vivono tantissimi italiani della tua eta' in quello stesso momento . Quindi e' oggettivamente un momento particolare. Poi ovvio, ce ne son tanti nella vita. Puo; esser bello o brutto o medio. Ma tant'e'

[BackhandWinner]

Continuo a non capire il valore mistico della maturità.
Non capisco quali aspetti positivi abbia intrinsecamente, o quali grandi opportunità (di condivisione, di crescita, di quello che volete) abbia strutturalmente.

Per me, nessuno: se poi molti di voi hanno vissuto dei bellissimi momenti di condivisione o altro, ben per voi

Più o meno con Lyndon.
In particolare, non ricordo proprio nessuna condivisione, o quasi, dell'esperienza 'Maturità'. Boh, forse scordo qualcosa, ma non mi pare. Si studiava più che altro individualmente. Ricordo soprattutto i pomeriggi di giugno con l'Antologia della Letteratura italiana e Foscolo e Le Operette Morali e l'Abbagnano, chiuso nel salotto di casa di mia nonna. Solo. Forse qualcosa per lo scritto di matematica, sì, normale; ma poca roba.

Anche qui, molta, moltissima più condivisione all'Università (va bene, mi ripeto; ma solo in parte ): sia il primo anno, per motivi strutturali (un corso a numero chiuso con cento studenti tende fatalmente a ricreare l'effetto classe, a un livello qualitativo, però, molto più alto); sia negli ultimi due anni, tesi di laurea inclusa e addirittura includendo un bellissimo viaggio estivo in Turchia, con cinque colleghi di corso, ad un seminario internazionale di Filosofia (questa bella condivisione è stata in parte mera fortuna, trovare un certo tipo di persone nel proprio percorso; in parte dovuta all'ambito particolare, quello filosofico, dove se, stupidamente, non si agisce da autistici o poeti maledetti, la condivisione è nell'ordine naturale delle cose).

[Nickognito]

io a filosofia , in un periodo in cui ero sempre orso, ma anche meno del solito (e iniziavo a uscire con gruppi nuovi di amici), non conoscevo nessuno, dopo un anno di frequenze quotidiane, nemmeno tanto bene da dirgli ciao.

Mai successo da nessuna parte . Senza dubbio colpa mia, ma fino a quel punto e' davvero incredibile, mai successo.

[RussianTennisGods]

Continuo a non capire il valore mistico della maturità.
Non capisco quali aspetti positivi abbia intrinsecamente, o quali grandi opportunità (di condivisione, di crescita, di quello che volete) abbia strutturalmente.

Per me, nessuno: se poi molti di voi hanno vissuto dei bellissimi momenti di condivisione o altro, ben per voi

Più o meno con Lyndon.
In particolare, non ricordo proprio nessuna condivisione, o quasi, dell'esperienza 'Maturità'. Boh, forse scordo qualcosa, ma non mi pare. Si studiava più che altro individualmente. Ricordo soprattutto i pomeriggi di giugno con l'Antologia della Letteratura italiana e Foscolo e Le Operette Morali e l'Abbagnano, chiuso nel salotto di casa di mia nonna. Solo. Forse qualcosa per lo scritto di matematica, sì, normale; ma poca roba.

Anche qui, molta, moltissima più condivisione all'Università (va bene, mi ripeto; ma solo in parte ): sia il primo anno, per motivi strutturali (un corso a numero chiuso con cento studenti tende fatalmente a ricreare l'effetto classe, a un livello qualitativo, però, molto più alto); sia negli ultimi due anni, tesi di laurea inclusa e addirittura includendo un bellissimo viaggio estivo in Turchia, con cinque colleghi di corso, ad un seminario internazionale di Filosofia (questa bella condivisione è stata in parte mera fortuna, trovare un certo tipo di persone nel proprio percorso; in parte dovuta all'ambito particolare, quello filosofico, dove se, stupidamente, non si agisce da autistici o poeti maledetti, la condivisione è nell'ordine naturale delle cose).

Ma io infatti non ho posto l'accento sulla maturità come momento mistico sotto il profilo umano, io ne ho sottolineato l'importanza come momento formativo. Ci si confronta con un obiettivo, con un risultato da ottenere, con una tensione ben superiore rispetto a quella di un compito in classe.
Ho detto solo che l'ultimo anno di liceo è un anno bello, carico di esperienze (piccole ma in quel momento importanti) e momenti per certi versi simbolici.

[Nickognito]

si', ma poi e; oggettivo, ognuno ha le sue esperienze, ma la maturita' e' un esame finale unico decisivo per una classe. La tesi no, un esame all universita; no. Poi quando uno studia in gruppo e quando no e' altro discorso, ma c'e' una differenza intrinseca

[Nickognito]

che discorsi da vecchi, ma perche' diavolovestemilan ci legge ?

[Gios]

Ricordo perfettamente. Avrò avuto forse cinque anni, vestivo un piccolo montgomery, ed era tardo autunno. Mi avevano portato alle giostre, e c'era un camioncino di quelli dove sparacchi col fucile a pallini, e a seconda di quanti palloncini scoppi, ti danno un premio. Tra questi, c'era una astronave giocattolo magnifica: credo avesse ogni colore possibile, e soprattutto era molto grande. Chiesi a papà di provare. Provò, provò, provò, ma credo che per l'astronave ci volesse un enplein. Mi diedero un altro premio, ed io urlai "ma io voglio quello!". Il bancone era ad altezza normale, naturalmente, ma a me sembrava enorme, altissimo, ed era solennemente presieduto dalla giostraia; e chi era padrona di una tale meraviglia, doveva avere certo grande autorità. Ecco, la giostraia (una signora con gli occhiali di tartaruga. Alla mia memoria parlano gli occhiali di tartaruga) disse, non senza una qualche solennità: "L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re!"
Ecco, sono sicuro che in quel momento, se avessi ascoltato in una certa maniera quella espressione, sarei potuto diventare molte cose. Mi sarebbe potuto venire l'odio per i re, che a quanto pare avevano tutto meno una cosa (sarei diventato giacobino); sarei potuto diventare epicureo; o materialista, negando l'anima che mi attira verso un desiderio che mai avrei potuto soddisfare; radicale; o chissà cos'altro. Quello che mi venne in mente però fu questo. Pensai ad un re, nella sua maestosità (un re con un lungo mantello, ed uno scettro) e lo vidi passeggiare per il suo giardino, un giardino ordinato e colmo d'ogni pianta. Ma il re si rammaricava molto, perché di tutte le erbe, i fiori ed i germoglii, gliene mancava un: l'erba voglio. E questa erba voglio doveva essere davvero un'erba dalle proprietà magiche, e si trovava certamente in un punto inaccessibile del reame del re, e di certo il re avrebbe bandito una ricerca, e ci sarebbero state molto avventure. Questo pensiero mi suggestionò moltissimo, e ancora oggi mi suggestiona.
Sono abbastanza sicuro la giostraia contribuì molto alla mia sanità mentale, ed alla mia maturità.

[Nasty]

Aspetto da matrona la giostraia, felliniana, o no?

[Gios]

Aspetto da matrona la giostraia, felliniana, o no?

No, direi di no, a quel che ricordo. Caschetto liscio castano e lucido, occhiali di tartaruga.

[klaus]

Dicono sia un punto di partenza più che un punto d'arrivo, dicono che sia un momento indimenticabile, un' immagine ricorrente durante la vita di ogni persona

non mi ricordo assolutamente nulla.

[Nasty]

Io ricordo distintamente che l'orale il 30 Giugno fu una grossa figata. Gli altri ad attendere financo a metà Luglio, gli amici universitari peggio ancora, fine Luglio.

Io dal 30 Giugno vacanza. Notevole sì sì.

Stesso anno di backhandwinner ( 1995 nevvero?), però le mie materie furono inglese e fisica, non siamo affini io e il pesarese.

[BackhandWinner]

Stesso anno di backhandwinner ( 1995 nevvero?), però le mie materie furono inglese e fisica, non siamo affini io e il pesarese.

Stesso anno, sì. Impazzava il grunge e c'era Dini al Governo, tanto per dare un'idea del tempo che è trascorso.

Sulle materie: bah, per me inglese sarebbe stato troppo facile...
(in fisica ero mediocre)

[taylorhawkins89]

Un esame come tanti altri, forse pompato da tutte queste leggende sulla sua importanza!
Fai bene gli scritti che poi all'orale i prof ti aggiustano il voto a secondo del tuo rendimento negli altri anni, un po' come fa la terna arbitrale con i match della Juve.
Divertiti e non crearti pressione che tanto il voto del liceo non conta nulla, specialmente di questi tempi.

[RussianTennisGods]

Un esame come tanti altri, forse pompato da tutte queste leggende sulla sua importanza!
Fai bene gli scritti che poi all'orale i prof ti aggiustano il voto a secondo del tuo rendimento negli altri anni, un po' come fa la terna arbitrale con i match della Juve.
Divertiti e non crearti pressione che tanto il voto del liceo non conta nulla, specialmente di questi tempi.

C'è chi dice che se vuoi provare medicina devi fottertene altamente dell'esame di maturità e iniziare a studiare i quiz già da adesso. Secondo me è un banco prova per se stessi, ci si mette alla prova...
Certo se la versione non sai farla non impari certo quest'anno, idem con il tema. Però è bene prenderlo come un esame serio...

[taylorhawkins89]

Non ho capito se sei d'accordo con me o no! Se dovessi provare ad entrare a medicina certamente metterei più impegno nei test della unimed!
Poi mica ho scritto fatti le seghe e non studiare, piuttosto studia come gli altri anni e fai attenzione alle prove scritte che sono quelle in cui c'è meno spazio per manovre di correzione da parte dei tuoi prof interni.
A me il voto di maturità non è servito per entrare all'università, ne pubblica ne privata, sono state le mie abilità nei test a farmi passare; tra l'altro meglio pensare a scegliere bene il proprio futuro che fare i Vaporidis di turno e spaccarsi il sedere per una formalità. Io ci ho rimesso il primo anno di università, non ho ponderato bene la mia scelta e ho praticamente perso l'anno cambiando facoltà quello successivo.

[RussianTennisGods]

Penso che per un secchione sia un evento importante... Prepararlo e' come preparare il primo grande giro per un ciclista, dopo che fino a quel momento hai fatto solo gare dal kilometraggio inferiore. per questo e' importante.

[BackhandWinner]

Io ci ho rimesso il primo anno di università, non ho ponderato bene la mia scelta e ho praticamente perso l'anno cambiando facoltà quello successivo.

Cioè? Ti eri iscritto per caso a Economia il primo anno?

[taylorhawkins89]

Penso che per un secchione sia un evento importante... Prepararlo e' come preparare il primo grande giro per un ciclista, dopo che fino a quel momento hai fatto solo gare dal kilometraggio inferiore. per questo e' importante.

Si certo, è molto emozionante ed è un'esperienza che ti fa maturare e ti carica di responsabilità, però fondamentalmente non lo vedo come un evento decisivo per la tua vita.

Io ci ho rimesso il primo anno di università, non ho ponderato bene la mia scelta e ho praticamente perso l'anno cambiando facoltà quello successivo.

Cioè? Ti eri iscritto per caso a Economia il primo anno?

Si, poi a furia di onanismi con la curva di Phillips e il modello IS-LM, stavo rischiando di perdere la vista e ho preferito cedere al qualunquismo mainstream Monti-Fornero, ridicolizzati in ogni ateneo che si rispetti.