Pianeta Napoli
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Il grande cuore dei napoletani...
E pensare che io quel giorno ero a New York e pensavo che fosse pericoloso andare di notte in metropolitana, li'.
Il grande cuore dei napoletani...
E pensare che io quel giorno ero a New York e pensavo che fosse pericoloso andare di notte in metropolitana, li'.
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Le metropolitane più belle del mondo.(cit.)
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Vergogna!
Quelli non sono napoletani. Sono pezzi di mmerda.
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In a lot of ways investing is like tennis. In tennis, having a killer serve and a great backhand will win you a lot of points, but any advantage that these skills confer can be quickly wiped out with a string of double faults or unforced errors.
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Io al limite posso capire che mentre quelli sparano tu devi per prima cosa pensare a salvare la pelle, ma dopo è inconcepibile che, con un uomo per terra praticamente in fin di vita non ci sia stato uno che si sia minimamente preoccupato.
Poi ovviamente in quella situazione uno non può dire come reagirebbe se non ci si trova...
Comunque vivere in quei posti lì non dev'essere facile per gli stessi napoletani. La tragedia è che queste cose accadono quasi ogni giorno e sembra non esserci soluzione.
Poi ovviamente in quella situazione uno non può dire come reagirebbe se non ci si trova...
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Re: Pianeta Napoli
Dall'incanto alla vergogna
lo scempio durante la notte
Liquami in mare da un camion: due arresti
Un lungo e pesante tubo di gomma nera. Immobile e devastante. Attaccato a un´autobotte che aveva appena svuotato alcuni pozzi fognari, vomitava direttamente nel golfo le sue acque nere. E non in un pezzo di costa qualunque: ma a ridosso della Grotta Azzurra, comune di Anacapri, perla per eccellenza dell´iconografia caprese.
Sorpresi dai carabinieri nella notte inoltrata, due dipendenti di una "stimata" ditta di autoespurgo della terraferma sono stati arrestati. Per l´isola azzurra si tratta dell´ultima vergogna di un´estate minore. Che procede anche a colpi di cattive sorprese. Dopo la cattura dei due presunti "inquinatori", ieri intervengono ambientalisti e amministratori. L´amministrazione comunale di Anacapri annuncia che si costituirà parte civile nel processo che si aprirà, il 25 agosto, contro gli autori dello scempio.
E Legambiente grida contro l´atto di barbarie. «Abbiamo toccato il fondo - osserva il presidente regionale, Michele Buonomo - questo è un atto criminale, preoccupante ed inaudito. In Campania ormai l´illegalità ambientale ed il rispetto del territorio è all´anno zero. Non si fermano davanti neanche ad una bellezza come la Grotta Azzurra, invidiata in tutto il mondo».
I militari dell´isola erano stati messi sull´avviso dalla strana presenza di un camion fermo, alle quattro del mattino, nel buio della stradina verde che sovrasta il costone di roccia, sopra la celebre Grotta, visitata da centinaia di turisti al giorno. A finire in quel tratto di mare, secondo gli investigatori, erano proprio i liquami che erano stati prelevati, durante la serata, da alcuni ristoranti, piccoli esercenti e strutture ricettive della zona.
Cinquemila litri, la capienza di quell´autobotte. E nessuno dei clienti di quella ditta di autoespurgo poteva immaginare quanto fosse breve la strada che avrebbero compiuto i rifiuti. Dai dirupi a strapiombo direttamente giù.
In manette sono finiti Salvatore G., di 28 anni e Salvatore C. di 52 anni. Risultano lavoratori della "Ecology srl", sede a Castellammare di Stabia, azienda vecchia di dieci anni, con trenta dipendenti, appalti (anche con affidamento diretto) ottenuti in numerosi enti locali, e un fatturato di oltre 2 milioni l´anno. Accusati di «deturpamento di bellezze naturali ed illecito smaltimento di rifiuti fognari», in zona sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico, i due indagati sono stati sottoposti a rito direttissimo e hanno ottenuto gli arresti domiciliari, col rinvio del processo.
L´inchiesta punta ora a individuare eventuali responsabilità di altri complici o della ditta, che - per ora - non è toccata da sospetti. Ipotesi alla quale reagiscono seccamente alla "Ecology". «Noi siamo una ditta seria», si ribella alle domande di Repubblica Enrico Giugliano, direttore tecnico della srl e figlio dell´amministratrice unica, Lina Ranieri. E spiega: «I nostri dipendenti sono scrupolosi, difatti hanno già negato tutto. Noi operiamo nel settore da anni. Gli operai stavano riposando, aspettando che si facesse ora per prendere il traghetto». Ma dagli atti risulta che c´era un tubo che dall´autobotte di liquami finiva in mare. Replica Giugliano: «Forse si stavano limitando a lavare il camion, altrimenti non ti fanno salire sulla nave». Carabinieri e giudice, per ora, non la pensano così.
lo scempio durante la notte
Liquami in mare da un camion: due arresti
Un lungo e pesante tubo di gomma nera. Immobile e devastante. Attaccato a un´autobotte che aveva appena svuotato alcuni pozzi fognari, vomitava direttamente nel golfo le sue acque nere. E non in un pezzo di costa qualunque: ma a ridosso della Grotta Azzurra, comune di Anacapri, perla per eccellenza dell´iconografia caprese.
Sorpresi dai carabinieri nella notte inoltrata, due dipendenti di una "stimata" ditta di autoespurgo della terraferma sono stati arrestati. Per l´isola azzurra si tratta dell´ultima vergogna di un´estate minore. Che procede anche a colpi di cattive sorprese. Dopo la cattura dei due presunti "inquinatori", ieri intervengono ambientalisti e amministratori. L´amministrazione comunale di Anacapri annuncia che si costituirà parte civile nel processo che si aprirà, il 25 agosto, contro gli autori dello scempio.
E Legambiente grida contro l´atto di barbarie. «Abbiamo toccato il fondo - osserva il presidente regionale, Michele Buonomo - questo è un atto criminale, preoccupante ed inaudito. In Campania ormai l´illegalità ambientale ed il rispetto del territorio è all´anno zero. Non si fermano davanti neanche ad una bellezza come la Grotta Azzurra, invidiata in tutto il mondo».
I militari dell´isola erano stati messi sull´avviso dalla strana presenza di un camion fermo, alle quattro del mattino, nel buio della stradina verde che sovrasta il costone di roccia, sopra la celebre Grotta, visitata da centinaia di turisti al giorno. A finire in quel tratto di mare, secondo gli investigatori, erano proprio i liquami che erano stati prelevati, durante la serata, da alcuni ristoranti, piccoli esercenti e strutture ricettive della zona.
Cinquemila litri, la capienza di quell´autobotte. E nessuno dei clienti di quella ditta di autoespurgo poteva immaginare quanto fosse breve la strada che avrebbero compiuto i rifiuti. Dai dirupi a strapiombo direttamente giù.
In manette sono finiti Salvatore G., di 28 anni e Salvatore C. di 52 anni. Risultano lavoratori della "Ecology srl", sede a Castellammare di Stabia, azienda vecchia di dieci anni, con trenta dipendenti, appalti (anche con affidamento diretto) ottenuti in numerosi enti locali, e un fatturato di oltre 2 milioni l´anno. Accusati di «deturpamento di bellezze naturali ed illecito smaltimento di rifiuti fognari», in zona sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico, i due indagati sono stati sottoposti a rito direttissimo e hanno ottenuto gli arresti domiciliari, col rinvio del processo.
L´inchiesta punta ora a individuare eventuali responsabilità di altri complici o della ditta, che - per ora - non è toccata da sospetti. Ipotesi alla quale reagiscono seccamente alla "Ecology". «Noi siamo una ditta seria», si ribella alle domande di Repubblica Enrico Giugliano, direttore tecnico della srl e figlio dell´amministratrice unica, Lina Ranieri. E spiega: «I nostri dipendenti sono scrupolosi, difatti hanno già negato tutto. Noi operiamo nel settore da anni. Gli operai stavano riposando, aspettando che si facesse ora per prendere il traghetto». Ma dagli atti risulta che c´era un tubo che dall´autobotte di liquami finiva in mare. Replica Giugliano: «Forse si stavano limitando a lavare il camion, altrimenti non ti fanno salire sulla nave». Carabinieri e giudice, per ora, non la pensano così.
"...il vero scopo di un viaggiatore dovrebbe essere quello di migliorare gli uomini di renderli più saggi e di temprarne gli animi con esempi buoni e cattivi, tratti dalla descrizione di terre lontane"
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Re: Pianeta Napoli
Magari i rifiuti spariti nel nulla hanno fatto la stessa fine.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Pianeta Napoli
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Pianeta Napoli
Io affogherei nello stesso liquame che hanno scaricato, i dementi in questione.Ombra84 ha scritto:http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 33039.html
Compresi quelli che hanno ordinato loro di farlo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Pianeta Napoli
Da repubblica.it:
E' stato rubato la scorsa notte il tradizionale l'albero di Natale di circa cinque-sei metri detto 'dei desideri', ancora non addobbato, posizionato soltanto da ieri pomeriggio al centro della galleria Umberto di Napoli. Il furto, viste le dimensioni dell'albero, potrebbe aver richiesto l'uso di un camion per il trasporto e l' impegno di più persone. Questa mattina, su quel che resta, ovvero un vaso e un pò di terriccio, qualcuno ha lasciato un biglietto rosso con questa scritta: "Caro Babbo Natale, fa che coloro che hanno fatto questo scempio e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter produrre più altra spazzatura. Questa città e la stragrande maggioranza della gente che purtroppo non ha voce merita di più". Come vuole la tradizione, sull'albero molti napoletani e anche tanti turisti avrebbero appenso biglietti di auguri, desideri, speranze e alcuni anche ironici. Non è la prima volta che a Napoli viene rubato l'albero dalla galleria Umberto da quando, nel 1985, è nata questa tradizione. La pianta è molto ambita da quanti, in vista del tradizionale falò di Sant'Antonio che avviene in diversi quartieri della città il 13 gennaio di ogni anno, razziano arbusti e piante per fare in modo che il proprio cippo sia più grande e sprigioni fiamme più alte degli altri. Nel 2002 l'albero venne rubato e qualche giorno dopo fu ritrovato nei vicini Quartieri Spagnoli. Due tentativi di furto furono sventati nel 1999 e nel 2004. L'albero ha subito anche atti vandalici. Nel 2005 venne incendiato direttamente in galleria
E' stato rubato la scorsa notte il tradizionale l'albero di Natale di circa cinque-sei metri detto 'dei desideri', ancora non addobbato, posizionato soltanto da ieri pomeriggio al centro della galleria Umberto di Napoli. Il furto, viste le dimensioni dell'albero, potrebbe aver richiesto l'uso di un camion per il trasporto e l' impegno di più persone. Questa mattina, su quel che resta, ovvero un vaso e un pò di terriccio, qualcuno ha lasciato un biglietto rosso con questa scritta: "Caro Babbo Natale, fa che coloro che hanno fatto questo scempio e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter produrre più altra spazzatura. Questa città e la stragrande maggioranza della gente che purtroppo non ha voce merita di più". Come vuole la tradizione, sull'albero molti napoletani e anche tanti turisti avrebbero appenso biglietti di auguri, desideri, speranze e alcuni anche ironici. Non è la prima volta che a Napoli viene rubato l'albero dalla galleria Umberto da quando, nel 1985, è nata questa tradizione. La pianta è molto ambita da quanti, in vista del tradizionale falò di Sant'Antonio che avviene in diversi quartieri della città il 13 gennaio di ogni anno, razziano arbusti e piante per fare in modo che il proprio cippo sia più grande e sprigioni fiamme più alte degli altri. Nel 2002 l'albero venne rubato e qualche giorno dopo fu ritrovato nei vicini Quartieri Spagnoli. Due tentativi di furto furono sventati nel 1999 e nel 2004. L'albero ha subito anche atti vandalici. Nel 2005 venne incendiato direttamente in galleria
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Pianeta Napoli
Sono curioso di leggere Pippo al riguardo.Alga ha scritto:Da repubblica.it:
E' stato rubato la scorsa notte il tradizionale l'albero di Natale di circa cinque-sei metri detto 'dei desideri', ancora non addobbato, posizionato soltanto da ieri pomeriggio al centro della galleria Umberto di Napoli. Il furto, viste le dimensioni dell'albero, potrebbe aver richiesto l'uso di un camion per il trasporto e l' impegno di più persone. Questa mattina, su quel che resta, ovvero un vaso e un pò di terriccio, qualcuno ha lasciato un biglietto rosso con questa scritta: "Caro Babbo Natale, fa che coloro che hanno fatto questo scempio e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter produrre più altra spazzatura. Questa città e la stragrande maggioranza della gente che purtroppo non ha voce merita di più". Come vuole la tradizione, sull'albero molti napoletani e anche tanti turisti avrebbero appenso biglietti di auguri, desideri, speranze e alcuni anche ironici. Non è la prima volta che a Napoli viene rubato l'albero dalla galleria Umberto da quando, nel 1985, è nata questa tradizione. La pianta è molto ambita da quanti, in vista del tradizionale falò di Sant'Antonio che avviene in diversi quartieri della città il 13 gennaio di ogni anno, razziano arbusti e piante per fare in modo che il proprio cippo sia più grande e sprigioni fiamme più alte degli altri. Nel 2002 l'albero venne rubato e qualche giorno dopo fu ritrovato nei vicini Quartieri Spagnoli. Due tentativi di furto furono sventati nel 1999 e nel 2004. L'albero ha subito anche atti vandalici. Nel 2005 venne incendiato direttamente in galleria
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Re: Pianeta Napoli
Dichi che l'ha rubato lui?danser ha scritto:Sono curioso di leggere Pippo al riguardo.Alga ha scritto:Da repubblica.it:
E' stato rubato la scorsa notte il tradizionale l'albero di Natale di circa cinque-sei metri detto 'dei desideri', ancora non addobbato, posizionato soltanto da ieri pomeriggio al centro della galleria Umberto di Napoli. Il furto, viste le dimensioni dell'albero, potrebbe aver richiesto l'uso di un camion per il trasporto e l' impegno di più persone. Questa mattina, su quel che resta, ovvero un vaso e un pò di terriccio, qualcuno ha lasciato un biglietto rosso con questa scritta: "Caro Babbo Natale, fa che coloro che hanno fatto questo scempio e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter produrre più altra spazzatura. Questa città e la stragrande maggioranza della gente che purtroppo non ha voce merita di più". Come vuole la tradizione, sull'albero molti napoletani e anche tanti turisti avrebbero appenso biglietti di auguri, desideri, speranze e alcuni anche ironici. Non è la prima volta che a Napoli viene rubato l'albero dalla galleria Umberto da quando, nel 1985, è nata questa tradizione. La pianta è molto ambita da quanti, in vista del tradizionale falò di Sant'Antonio che avviene in diversi quartieri della città il 13 gennaio di ogni anno, razziano arbusti e piante per fare in modo che il proprio cippo sia più grande e sprigioni fiamme più alte degli altri. Nel 2002 l'albero venne rubato e qualche giorno dopo fu ritrovato nei vicini Quartieri Spagnoli. Due tentativi di furto furono sventati nel 1999 e nel 2004. L'albero ha subito anche atti vandalici. Nel 2005 venne incendiato direttamente in galleria
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Re: Pianeta Napoli
Nasty ha scritto:Dichi che l'ha rubato lui?danser ha scritto:Sono curioso di leggere Pippo al riguardo.Alga ha scritto:Da repubblica.it:
E' stato rubato la scorsa notte il tradizionale l'albero di Natale di circa cinque-sei metri detto 'dei desideri', ancora non addobbato, posizionato soltanto da ieri pomeriggio al centro della galleria Umberto di Napoli. Il furto, viste le dimensioni dell'albero, potrebbe aver richiesto l'uso di un camion per il trasporto e l' impegno di più persone. Questa mattina, su quel che resta, ovvero un vaso e un pò di terriccio, qualcuno ha lasciato un biglietto rosso con questa scritta: "Caro Babbo Natale, fa che coloro che hanno fatto questo scempio e tutti i loro simili possano diventare sterili e quindi non poter produrre più altra spazzatura. Questa città e la stragrande maggioranza della gente che purtroppo non ha voce merita di più". Come vuole la tradizione, sull'albero molti napoletani e anche tanti turisti avrebbero appenso biglietti di auguri, desideri, speranze e alcuni anche ironici. Non è la prima volta che a Napoli viene rubato l'albero dalla galleria Umberto da quando, nel 1985, è nata questa tradizione. La pianta è molto ambita da quanti, in vista del tradizionale falò di Sant'Antonio che avviene in diversi quartieri della città il 13 gennaio di ogni anno, razziano arbusti e piante per fare in modo che il proprio cippo sia più grande e sprigioni fiamme più alte degli altri. Nel 2002 l'albero venne rubato e qualche giorno dopo fu ritrovato nei vicini Quartieri Spagnoli. Due tentativi di furto furono sventati nel 1999 e nel 2004. L'albero ha subito anche atti vandalici. Nel 2005 venne incendiato direttamente in galleria
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Re: Pianeta Napoli
Più probabile che se lo sia fumato.Nasty ha scritto: Dichi che l'ha rubato lui?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Pianeta Napoli
Da leggo.it:
"TE LA DIAMO GRATIS": ED È IRA DELLE NAPOLETANE
I manifesti tappezzano la città
Una miscela (è il caso di dirlo) irresistibile per i napoletani: da una parte lo slogan "Te la siamo gratis", dall'altra l'amata macchina del caffè tra le mani di una ragazza procace. Ce ne sarebbe abbastanza per sorridere, ma non la pensano allo stesso modo le battagliere componenti dell'Udi, l'unione donne italiane: nei manifesti, che tappezzano Napoli, verrebbe infatti lesa la dignità della donne. Il malumore è stato espresso dall'associazione partenopea con una lettera al sindaco e all’assessore alle Pari opportunità Valeria Valente. “Da novembre il Comune ha adottato una delibera – spiega la nota – che rende indisponibili gli spazi pubblici a simili scempi, offensivi e lesivi della dignità femminile. Cos’è, una svista della commissione?”. Poi l’iniziativa di boicottaggio: “Rifiutare il caffè di questa marca e scegliere i bar che non lo servono”. A ben guardare, però, l'iniziativa dell'azienda che punta a far comprare i chicchi di caffè per offrire in omaggio una macchinetta non è nemmeno così originale: una campagna nazionale passata senza colpo ferire di "Casamia" qualche anno fa (vedi foto allegata) proponeva camere da letto a prezzi da saldo per lo slogan "ve la diamo gratis". Slogan quasi identici, sensibilità diversa.
"TE LA DIAMO GRATIS": ED È IRA DELLE NAPOLETANE
I manifesti tappezzano la città
Una miscela (è il caso di dirlo) irresistibile per i napoletani: da una parte lo slogan "Te la siamo gratis", dall'altra l'amata macchina del caffè tra le mani di una ragazza procace. Ce ne sarebbe abbastanza per sorridere, ma non la pensano allo stesso modo le battagliere componenti dell'Udi, l'unione donne italiane: nei manifesti, che tappezzano Napoli, verrebbe infatti lesa la dignità della donne. Il malumore è stato espresso dall'associazione partenopea con una lettera al sindaco e all’assessore alle Pari opportunità Valeria Valente. “Da novembre il Comune ha adottato una delibera – spiega la nota – che rende indisponibili gli spazi pubblici a simili scempi, offensivi e lesivi della dignità femminile. Cos’è, una svista della commissione?”. Poi l’iniziativa di boicottaggio: “Rifiutare il caffè di questa marca e scegliere i bar che non lo servono”. A ben guardare, però, l'iniziativa dell'azienda che punta a far comprare i chicchi di caffè per offrire in omaggio una macchinetta non è nemmeno così originale: una campagna nazionale passata senza colpo ferire di "Casamia" qualche anno fa (vedi foto allegata) proponeva camere da letto a prezzi da saldo per lo slogan "ve la diamo gratis". Slogan quasi identici, sensibilità diversa.
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Re: Pianeta Napoli
NAPOLI - Da Roma ha già fatto sapere che oggi non intende parlare di emergenza rifiuti. "Non al presente". Eppure lo spettro di una nuova, strisciante emergenza incombe sul ritorno di Silvio Berlusconi a Napoli. Il premier arriva in città, alle 17 di oggi, a lanciare il candidato presidente alla Regione Stefano Caldoro, che i sondaggi danno in vantaggio sullo sfidante del Pd, Vincenzo De Luca. Ma la polemica sull'immondizia che da almeno sei giorni torna ad occupare alcuni quartieri di Napoli e numerosi comuni del casertano, in seguito alle agitazioni di 1300 dipendenti che non percepiscono lo stipendio, preoccupano non poco il Cavaliere. Che proprio in Campania, al banco di prova del disastro rifiuti, battezzò la nascita del "governo del fare".
Al padiglione 6 della Mostra d'Oltremare, imponente struttura di epoca fascista alla porta occidentale della città, ad attendere il primo ministro ci saranno 5mila bandiere, oltre 300 pullman di sostenitori, un palco di dieci metri per quattro. Parallelamente, è partita la corsa contro il tempo per cancellare la crisi.
Quattrocento tonnellate di immondizia sparse tra il cuore di Napoli e le periferie. Altre 300 nel casertano. E ancora 700 tonnellate ad Aversa, dove il sindaco Domenico Ciaramella ha inviato un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. "Si tratta di un servizio - scrive Ciaramella, alla guida di una coalizione di centrodestra - che doveva essere garantito dal Consorzio unico di bacino delle Province di Napoli e Caserta. Si è determinato un problema igienico-sanitario, a terra abbiamo 700 tonnellate di rifiuti".
L'esposto è stato presentato "affinché vengano valutate ipotesi di reato e responsabilità per la nuova emergenza, da non addebitare al Comune, ma soltanto allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori del Consorzio, che non ricevono lo stipendio da due mesi. Alcuni, ritenuti in esubero, sollecitano la stabilizzazione". E tra i sindacati dei lavoratori che bloccano impianti e strade, c'è una sigla da sempre vicina alla destra, il Sindacato azzurro. Il consorzio sarebbe gravato da enormi sprechi e disservizi, ma nessuno interviene con i tagli. Un braccio di ferro che coinvolge due livelli istituzionali. Da un lato i Comuni che appaiono morosi nei confronti della lunga gestione commissariale, per 140 milioni di euro. Dall'altro, le Province di Napoli e Caserta, che per effetto del decreto legge voluto dal sottosegretario Guido Bertolaso, devono assorbire questi dipendenti e gestire la raccolta, non accettano di buon grado la disposizione. Determinando la prima frattura, sul tema rifiuti, in seno al Pdl. "Le risorse per gli stipendi non le abbiamo. Non possiamo firmare cambiali in banco", aveva già tuonato il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, prevedendo il disastro.
Oggi risulterà ovviamente sgombro dai sacchetti il percorso napoletano del premier. Ad assicurare "la rimozione immediata" ci ha pensato la task-force individuata dal prefetto di Napoli, dopo una lunga riunione a Palazzo di governo con le parti. E la severa lettera del sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Che chiede di "superare le attuali criticità economico-finanziarie del Consorzio unico" e ricorda alle Province di "intervenire con assoluta urgenza".
Al padiglione 6 della Mostra d'Oltremare, imponente struttura di epoca fascista alla porta occidentale della città, ad attendere il primo ministro ci saranno 5mila bandiere, oltre 300 pullman di sostenitori, un palco di dieci metri per quattro. Parallelamente, è partita la corsa contro il tempo per cancellare la crisi.
Quattrocento tonnellate di immondizia sparse tra il cuore di Napoli e le periferie. Altre 300 nel casertano. E ancora 700 tonnellate ad Aversa, dove il sindaco Domenico Ciaramella ha inviato un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. "Si tratta di un servizio - scrive Ciaramella, alla guida di una coalizione di centrodestra - che doveva essere garantito dal Consorzio unico di bacino delle Province di Napoli e Caserta. Si è determinato un problema igienico-sanitario, a terra abbiamo 700 tonnellate di rifiuti".
L'esposto è stato presentato "affinché vengano valutate ipotesi di reato e responsabilità per la nuova emergenza, da non addebitare al Comune, ma soltanto allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori del Consorzio, che non ricevono lo stipendio da due mesi. Alcuni, ritenuti in esubero, sollecitano la stabilizzazione". E tra i sindacati dei lavoratori che bloccano impianti e strade, c'è una sigla da sempre vicina alla destra, il Sindacato azzurro. Il consorzio sarebbe gravato da enormi sprechi e disservizi, ma nessuno interviene con i tagli. Un braccio di ferro che coinvolge due livelli istituzionali. Da un lato i Comuni che appaiono morosi nei confronti della lunga gestione commissariale, per 140 milioni di euro. Dall'altro, le Province di Napoli e Caserta, che per effetto del decreto legge voluto dal sottosegretario Guido Bertolaso, devono assorbire questi dipendenti e gestire la raccolta, non accettano di buon grado la disposizione. Determinando la prima frattura, sul tema rifiuti, in seno al Pdl. "Le risorse per gli stipendi non le abbiamo. Non possiamo firmare cambiali in banco", aveva già tuonato il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, prevedendo il disastro.
Oggi risulterà ovviamente sgombro dai sacchetti il percorso napoletano del premier. Ad assicurare "la rimozione immediata" ci ha pensato la task-force individuata dal prefetto di Napoli, dopo una lunga riunione a Palazzo di governo con le parti. E la severa lettera del sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Che chiede di "superare le attuali criticità economico-finanziarie del Consorzio unico" e ricorda alle Province di "intervenire con assoluta urgenza".
"...il vero scopo di un viaggiatore dovrebbe essere quello di migliorare gli uomini di renderli più saggi e di temprarne gli animi con esempi buoni e cattivi, tratti dalla descrizione di terre lontane"