berlusconi: l'alitalia agli italiani

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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gianlu
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da gianlu »

Agli oltre cinquecento tedeschi si arriva appunto includendo le avio-superfici.
Così facendo in Baviera (es.) sono ottantadue, due soli dei quali fanno traffico internazionale.
Ultima modifica di gianlu il gio feb 09, 2012 1:12 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da gianlu »

MULTA MILIONARIA A RYAN AIR. ORIO RISCHIA DI PERDERE IL VETTORE

Se aspettavamo le linee aeree di Stato, le Alitalia varie, i figli degli operai sarebbero ancora oggi costretti ad aspettare la liquidazione dei padri per potersi permettere una vacanza. Invece, grazie all’apertura – seppur parziale – dei mercati aerei, imprenditori come ‘O Leary hanno reso possibili i sogni di ogni viaggiatore, andare da Milano a Parigi spendendo 29 euro, o a Londra, spendendone 19. Ma a qualcuno tutto ciò non piace e per Ryanair – che ha la sua base operativa a Orio al Serio (Bergamo, ma Aeroporti di Milano) – i tempi si fanno bui.

Tutto parte da un esposto di Cisl e Anpav, che vorrebbero assoggettare i 650 dipendenti della compagnia di Dublino alle normative italiane. Ad oggi, i dipendenti di ‘O Leary hanno contratti che rispondono alle leggi irlandesi, il che riduce di molto il costo del personale. All’ispettorato del lavoro italiano tutto ciò non va bene e ha notificato una multa da 11 milioni e 860 mila euro allaRyan air.

La notizia l’ha pubblicata bergamo.corriere.it: “Mentre le altre compagnie aeree estere che hanno una postazione italiana assumono dipendenti secondo regole italiane (come Lufthansa Italia, Air France Italia), Ryanair fa firmare i contratti a Dublino dove la tassazione per stipendi fino a 32 mila euro è inferiore al 10%(da noi sfiora il 70). Di fatto, però, i dipendenti Ryanair, pur essendo lavoratori di diritto irlandese, lavorano in Italia, dove vivono e usufruiscono delle prestazioni sanitarie. In pratica, godono di servizi pubblici che non pagano”.

Ryanair sostiene di non avere alcuna base stabile in Italia, Orio è solo il principale punto di appoggio, ergo i suoi contratti irlandesi sono regolari.

La più importante compagnia low cost continentale non è la prima volta che ha problemi di questo genere. Quando accade in Francia, prese una decisione drastica e decise di mollare l’aeroporto di Marsiglia.

Qualche tempo prima, fu il Commissario alla concorrenza europeo Mario Monti a sollevare problemi a ‘O Leary, sostenendo che i suoi aerei usavano l’aeroporto belga di Charleroy solo perché ricevevano consistenti sussidi pubblici. “Sotto il pretesto di difendere la concorrenza, in modo assai ipocrita – ha spiegato uno studio dell’IBL – l’UE ha cercato di colpire la compagnia irlandese al solo fine di tutelare e proteggere i ben più costosi ed inefficienti colossi di Stato”. Proprio come sta accadendo a Bergamo, dopo il sindacato sta cercando di difendere un sistema in cui il costo del lavoro è esorbitante.

Sul caso di Charleroy, Michael O’Leary stesso spiegò che non si è trattava neppure di “sussidi” in senso stretto, ma semplicemente di grossi sconti negoziati dalla sua compagnia aerea con l’aeroporto di Charleroi, e che sono stati concessi anche in virtù del fatto che, prima dei voli low cost, esso era un sito dal quale transitava una porzione ridottissima del traffico diretto verso il Belgio”.

Un po’ come per l’aeroporto di Bergamo, che prima che diventasse un hub della Ryan air era una specie di landa deserta.

Qual è il rischio a questo punto? Se la vertenza non si risolvesse e Ryan air decidesse di lasciare Orio (da tempo si vocifera della possibilità che Montichiari, nel bresciano, potrebbe essere l’aeroporto nuovo su cui punterebbe la compagnia irlandese) le conseguenze economiche non sarebbero di poco conto.
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babaoriley
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da babaoriley »

pur con tutto l'astio per Ryanair, che non è di certo la mia low cost preferita, perdere un punto di appoggio come Orio al Serio sarebbe grave.Ho preso spesso voli da Orio, molto più che a Malpensa, scomodissima da raggiungere oltre che uno degli aeroporti più brutti e malprogettati di sempre.

Per fortuna ci sono altre compagnie low cost che partono da Orio, ma Ryanair è quella che ha più mete.
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alessandro
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da alessandro »

pero', se l alegge vale a bergamo, varra' anche a Brescia, in fondo e' sempre Padania.
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gianlu
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da gianlu »

alessandro ha scritto:pero', se l alegge vale a bergamo, varra' anche a Brescia, in fondo e' sempre Padania.
#11#
C'è però il precedente francese, da Marsiglia a (credo) Beauvais.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da gianlu »

http://www.corriere.it

Alitalia perde il monopolio Roma-Milano
Il Tar: «Fare spazio alla concorrenza»


Sentenza del tribunale amministrativo del Lazio respinge il ricorso Cai contro le disposizioni dell'Antitrust. Dal 28 ottobre un'altra compagnia potrebbe operare i voli-navetta

ROMA - Nuova grana per la compagnia Alitalia. Il giorno dopo l'annuncio del piano industriale che prevede altri 690 lavoratori in esubero tra il personale amministrativo, la compagnia deve fare i conti con un durissimo stop al proprio monopolio dei «voli navetta» Milano-Roma. La prima sezione del Tar del Lazio ha infatti bocciato il ricorso di Alitalia, che aveva chiesto l'annullamento del provvedimento con il quale - nell'aprile 2012 - l'Antitrust aveva imposto al vettore di liberare rotte sulla Linate-Fiumicino entro il 28 ottobre. Alitalia è stata inoltre condannata dalla prima sezione del Tribunale amministrativo a pagare le spese di giudizio.

LIBERARE GLI «SLOT» - La compagnia dovrà dunque recedere dalla posizione di dominio sulla rotta tra la Capitale e Milano Linate. La corte, presieduta da Calogero Piscitello, ha ritenuto nel dispositivo pubblicato che i 22 voli in andata e i 22 in ritorno gestiti ogni giorno da Alitalia sulla rotta nazionale più frequentata costituiscano una violazione delle norme sulla concorrenza. Nei prossimi giorni sono attese le motivazioni della sentenza. Nel frattempo ancora non è stata fissata l'udienza per un altro ricorso amministrativo proposto dalla compagnia Alitalia Cai per chiedere l'annullamento della nota con la quale l'Antitrust ha imposto il rilascio di 4 coppie di slot (i diritti sugli spazi-tempi di atterraggio e decollo) su Milano Linate, suddivise tra la fascia del mattino e della sera.

«NECESSARIO UN COMPETITOR» - Già in aprile l'Antitrust, chiudendo l'indagine conoscitiva sulle conseguenze della fusione fra vecchia Alitalia e AirOne, che nel 2008 ha dato via a Cai, aveva stabilito che la nuova Alitalia sulla rotta Roma-Milano (Fiumicino-Linate) è in una situazione di monopolio. E aveva disposto che la compagnia dovesse rimuovere gli ostacoli cedendo slot e riducendo i propri operativi su quella rotta entro il 28 ottobre. Secondo l'autorità per la concorrenza è «necessaria la presenza di un altro vettore aereo in grado di contendere» ad Alitalia-Cai i passeggeri che utilizzano i voli della prima mattinata e della tarda serata.

LA DIFESA DI CAI - Contro il provvedimento dell'Antitrust, Alitalia sosteneva che, con l'arrivo dei treni ad alta velocità, esistesse piena sostituibilità tra treno ed aereo: dunque che ci fosse una alternativa ai propri voli. La prima udienza al Tar, il 5 luglio scorso, aveva già visto la compagnia in difficoltà: i giudici amministrativi avevano bocciato la richiesta di sospensiva nei confronti del provvedimento dell'Antitrust che obbligava la compagnia a presentare entro il 17 luglio il dettaglio delle iniziative atte a liberare gli slot necessari per aprire il mercato a un nuovo competitor. Ora, dal 28 ottobre, con l'avvio dell'orario invernale, le migliaia di pendolari tra Roma e Milano potrebbero trovare in cartellone il nome di una nuova compagnia oltre a quello di Alitalia.
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laplaz
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... da/409896/

Ecco quello che succede a tenere in vita società già materialmente fallite :roll:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da wiper »

laplaz ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... da/409896/

Ecco quello che succede a tenere in vita società già materialmente fallite :roll:
come mai?!?!
è una cosa che non avrei mai immaginato :roll: :roll:
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bogix
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da bogix »

E adesso pure AirFrance va male...così manco la "speranza" che una società seria compri sto rottame in mano alla "creme" dell'imprenditoria italiana
tennisfan82
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da tennisfan82 »

Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

Toh! Chi l'avrebbe mai detto...
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laplaz
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Fino a quando si continuerà a pensare che tenere in vita una società fallita con soldi pubblici sia meglio che lasciarla andare a sè stessa purtroppo continueremo a trovarci in situazioni di questo tipo.
E la lezione non si è ancora imparata visto che si sono appena prestati 3,9 miliardi di € (che è più del suo valore di capitalizzazione, ridicolo... :roll: ) al MPS.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da madman 3 »

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laplaz
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

madman 3 ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... me/453751/

ma che gli farà lui oh
Mi sa che hai sbagliato clamorosamente topic :lol:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

”Su Alitalia rifarei la stessa scelta. Il nostro paese non può non avere una propria compagnia di bandiera. Se Alitalia fosse caduta nelle mani di Air France tanti turisti sarebbero finiti a visitare i castelli della Loira invece che nelle nostre città d’arte”.

#1#
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Rosewall
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Rosewall »

deportati in catene nei castelli della Loira.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Pindaro
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Pindaro »

Andy ha scritto:”Su Alitalia rifarei la stessa scelta. Il nostro paese non può non avere una propria compagnia di bandiera. Se Alitalia fosse caduta nelle mani di Air France tanti turisti sarebbero finiti a visitare i castelli della Loira invece che nelle nostre città d’arte”.

#1#

Quattro anni fa:

«Si potrebbe tornare all'ipotesi iniziale della ricerca di un grande gruppo internazionale ma che assicuri ad Alitalia pari dignità», ha risposto successivamente Berlusconi ai giornalisti che gli hanno chiesto che cosa conta di fare per togliere Alitalia dall'empasse in cui si trova.
Sul dossier Alitalia comunque ha anche aggiunto il Cavaliere «c'è anche un'altra possibilità che è quella di tornare alla primitiva soluzione e cioè la formazione di un grande gruppo internazionale con pari dignità delle tre compagnie aeree», Alitalia-Klm-Air France.


Ma tranquilli.
Imbecilli pronti a credergli e a dargli ragione ce ne sono sempre.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... no/462405/

Alitalia baluardo del turismo, la bufala di B. Tratte internazionali già in mani straniere
L'ex premier non molla lo slogan elettorale che tanto lo aveva aiutato nel 2008. Ma i fatti lo smentiscono. Sulle sorti della compagnia, in ogni caso, l'ultima parola spetterà al futuro primo ministro che grazie a una legge introdotta da Monti ha il diritto di veto su "qualsiasi delibera" riguardante settori strategici come i trasporti

Chi porta i turisti berlinesi a Roma? Alitalia? Errore. Klm o Air France che sulla tratta Roma-Berlino operano per conto della “compagnia di bandiera“. E i russi? Il 50% circa dei voli tra Mosca e Roma venduti dalla società di Roberto Colaninno e soci li fa Aeroflot. Va ancora peggio se si va più a est, con la tratta Pechino-Roma che Alitalia ha affidato ai partner francesi e olandesi. E il film è lo stesso se si guarda all’India, ma anche a sud, dove per andare da Abu Dhabi a Roma si può comprare il biglietto da Alitalia, ma si deve viaggiare con il partner Etihad o, peggio ancora, con Klm via Amsterdam. Non va meglio all’interno dei confini nazionali, dove da una parte sono appena stati ridotti (“temporaneamente”) i collegamenti con Bari e Brindisi, dall’altra Pisa e Ancona stanno facendo da apripista per il subappalto ai rumeni di Carpatair, che puntano a gestire il 10% della flotta della “compagnia di bandiera”.

Eppure secondo Silvio Berlusconi, il turismo italiano è appeso proprio all’italianità dell’Alitalia in queste settimana alla resa dei conti con oltre 600mila euro di perdite quotidiane, debiti che hanno superato quota 700 milioni e una cassa ridotta a 300 milioni, che rendono sempre più concreta la necessità di una ricapitalizzazione proprio alla vigilia della scadenza, per i soci entrati nel 2008, del divieto di vendere le loro azioni che fino ad oggi aveva bloccato Air France al 25% del capitale della compagnia. Difficile, del resto, rinunciare, al fortunato slogan elettorale che nel 2008 aveva contribuito a riportare il leader del Pdl a Palazzo Chigi dopo la caduta di Romano Prodi. Già, perché quella di Air France che ci vuole portare via Alitalia per deviare sui castelli della Loira le orde di cinesi, russi e indiani diretti a Roma non è un’uscita nuova per Berlusconi. ”E’ una follia rinunciare alla compagnia di bandiera. Si tratta di un disastro, ad esempio, nel settore del turismo che si dice crescerà del 50% rispetto ad ora, grazie anche ai nuovi ricchi di Paesi come Cina, India e Russia che desiderano visitare l’ Europa. E se si affidano ad Air France per un viaggio di 7 giorni pensate che ce li scarichino qui nelle nostre città dell’arte o li portino ai castelli della Loira?”, aveva per esempio dichiarato il 31 marzo 2008. Mancavano 12 giorni alle elezioni e il salvataggio della compagnia di bandiera era di stringente attualità, per il contribuente, per 18mila dipendenti del gruppo, per i creditori, ma anche per l’elettorato leghista molto sensibile alle sorti dello scalo lombardo di Malpensa.

Nel tira e molla elettorale e sindacale, il risultato era stato la fuga di Air France con la sua offerta di acquisto da 1,7 miliardi di euro che includeva l’accollo per i francesi dei debiti della compagnia, ma anche circa 1.600 esuberi. E, a seguire, l’operazione dei capitani coraggiosi del “sistema”guidati da Roberto Colaninno e finanziati dalla Banca Intesa di Corrado Passera che per rilevare il succo rimasto della compagnia ormai fallita, avevano messo sul piatto circa 600 milioni in meno dei francesi, senza farsi carico dei debiti della compagnia di bandiera e senza passare per una gara pubblica. A cascata, quindi, ai contribuenti è toccato pagare un conto complessivo stimato in una somma compresa tra 3 e 4 miliardi di euro, a 7mila dipendenti è toccata la cassa integrazione e i consumatori hanno dovuto fare i conti con gli effetti sulla concorrenza dell’inserimento nell’operazione Fenice della Air One di Carlo Toto. Quanto al flop turistico, oltre all’analisi delle tratte di Alitalia, c’è da ricordare che fino all’affermarsi dell’Alta Velocità buona parte del fatturato la compagnia lo faceva piuttosto portando i turisti da Milano a Roma e ritorno, senza contare il peso sui margini internazionali del segmento business.

“Invece di argomentare sulla eventuale acquisizione da parte di Air France potrebbe fare un atto concreto ed imprenditoriale: dichiari di voler partecipare egli stesso alla ricapitalizzazione di Alitalia”, ha replicato a Berlusconi il presidente dell’Avia (Assistenti di volo associati) Antonio Divietri. “Se Berlusconi acquisisse una rilevante quota di Alitalia dimostrerebbe di credere e dare seguito a quello che dice, rispetto alla necessità di avere un trasporto aereo italiano per aiutare il rilancio del nostro Paese”, ha aggiunto ricordando che “l’inadeguatezza del progetto capitani coraggiosi era evidente sin da principio ed i fatti lo hanno in breve dimostrato. Politiche commerciali erratiche ed erronee hanno generato conti in profondo rosso già in periodi ante crisi ed oggi i nodi vengono al pettine: in assenza di immediata ricapitalizzazione Alitalia fallisce. Gioverebbe una inchiesta che portasse alla luce quegli enti o persone fisiche che hanno tratto vantaggio in questa vicenda, noi conosciamo chi ha perso: cittadini e lavoratori”.

In effetti già cinque anni fa Berlusconi, che con la cavalcata della bandiera del turismo italiano da salvare si era guadagnato un nuovo posto al sole a Palazzo Chigi, come imprenditore, si era ben guardato dal partecipare all’affare, nonostante il 21 marzo del 2008 avesse ventilato ai microfoni di Sky Tg24la possibilità di un ingresso dei suoi figli nella partita (”ne ho parlato solo fuggevolmente con i miei figli, ma li conosco e so che sono fatti in una certa maniera e non si tirerebbero indietro se qualcuno chiedesse loro di unirsi ad un esercito di imprenditori anche perché non ci sarebbe nessun conflitto di interessi perché sarebbe solo un intervento ad adiuvandum”). Quanto ai 21 “patrioti” del 2008, tramontata (o mai nata) come sembra l’ipotesi di un nuovo salvataggio di Stato targato Ferrovie dello Stato, starebbero studiano l’aggregazione delle loro quote azionarie per rafforzare il fronte italiano.

Un’operazione che potrebbe essere gestita o da un fondo azionario o da un’azionista italiano del settore dei trasporti come il gruppo Benetton, già socio di Alitalia che per di più ha appena incassato il contratto di programma per Aeroporti di Roma con il relativo aumento delle tariffe. Non si può escludere a priori neanche un ruolo futuro per il fondo F2i di Vito Gamberale tanto attivo sul settore e legato a doppio filo sia con lo Stato via Cassa Depositi e Prestiti, sia con Intesa, che oltre ad essere azionista e creditore di Alitalia è anche tra gli sponsor del fondo dell’ex amministratore delegato di Autostrade. Sull’affare Alitalia, in ogni caso, l’ultima parola spetterà al futuro primo ministro. Sulla base del decreto legge 21 del 15 marzo 2012 (convertito in legge l’11 maggio 2012) il governo di Mario Monti ha infatti attribuito “al Presidente del Consiglio dei Ministri il compito di individuare le reti e gli impianti, i beni e i rapporti di rilevanza strategica per il settore dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni e un potere di veto avverso qualsiasi delibera, atto o operazione, adottata a una società che detiene uno o più degli attivi individuati”.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da uglygeek »

Settimana enigmistica: trovate le differenze:

Fiumicino, 3/2/2013, 00:00
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Fiumicino, 3/2/2013, 06:00
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... ra/487919/

La tragedia sfiorata a Fiumicino è l’ennesimo caso di cronaca che intacca la credibilità di Alitalia. Il volo, effettuato per conto di Carpatair, ha avuto problemi nella fase di atterraggio ed è finito fuori pista provocando 16 feriti.

La compagnia aerea italiana si trova dunque ad affrontare un’altra emergenza: quella della sicurezza. Carpatair, che opera alcuni voli interni italiani, ha registrato nell’ultimo periodo diverse problematiche. La scelta di Alitalia di far effettuare alcuni voli a breve raggio alla compagnia rumena, deriva dal fatto che il servizio ha un costo molto più basso.

Dopo aver registrato il quarto anno consecutivo di perdite, la situazione di Alitalia sembra essere sempre più critica. La liquidità sta scendendo velocemente ed il trimestre invernale, il primo del 2013, rischia di registrare perdite superiori ai 100 milioni di euro. Le perdite accumulate dalla ripartenza della “Fenice” ad oggi, sono superiori a 800 milioni di euro, poco meno della liquidità immessa dalla cordata degli imprenditori italiani a fine del 2008. Quella stessa compagine azionaria, che secondo molte fonti, vorrebbe uscire dall’investimento, senza sapere bene come.

Come è stato possibile bruciare tutto questo denaro, dopo la ripartenza e con le “condizioni positive” che il governo Berlusconi aveva dato alla compagnia italiana? È bene ricordare che durante il processo di privatizzazione, fallito miseramente durante la scorsa campagna elettorale, per trovare una soluzione vennero cambiate addirittura le leggi. Ci fu dapprima un prestito ponte di 400 milioni di euro, che venne bocciato dalla Commissione europea, e che venne bruciato dal fallimento della vecchia Alitalia.

Una volta buttati i soldi dei contribuenti, si fece rinascere la nuova compagnia con i nuovi soci imprenditori che lasciarono la bad company, la parte “cattiva della compagnia”, allo Stato. La parte buona, pagata poco più di 800 milioni di euro, è alla base della nuova Alitalia, la “Fenice”. Il governo Berlusconi cambiò la legge e fece il decreto “Salva Alitalia”, che di fatto proibiva all’Antitrust di intervenire laddove si fossero create delle posizioni monopolistiche in seguito alla fusione con AirOne. Difendere gli interessi di una compagnia a discapito dei consumatori. Una legge estremamente favorevole al vettore che rinasceva a gennaio del 2009 con incorporata l’AirOne di Carlo Toto.

E proprio da questa fusione nascono in realtà i primi problemi di Alitalia. La compagnia abruzzese aveva fatto un ordine di 90 aeromobili a corto-medio raggio e Alitalia integrò questo ordine al fine di rinnovare la propria flotta. Questa decisione, da un certo punto di vista era positiva, perché faceva sì che svecchiasse la flotta Alitalia, ma al contempo focalizzò il business della compagnia troppo sul mercato domestico ed internazionale a breve raggio.

Secondo il “Piano Fenice” oltre il 50 per cento dei ricavi dovevano arrivare dal mercato domestico, mentre per il mercato intercontinentale le risorse investite erano quasi nulle. Questo è stato il primo errore di Alitalia. Focalizzarsi sul mercato maggiormente concorrenziale, dove le compagnie low cost continuavano a crescere, e non puntare sul lungo raggio, dove la concorrenza è minore a causa degli accordi vigenti tra Stati.

Questo errore strategico arriva da quell’ordine famoso di AirOne di 90 aeromobili che doveva onorare e dalla quantità insufficiente di nuovi capitali immessi nella compagnia da parte dei soci italiani. Si ricorda che l’investimento proposto dai francesi di AirFrance nella prima offerta, erano 6 volte quello degli imprenditori italiani. Ma di fronte alla volontà di mantenere l’italianità della compagnia, la logica non esce vincitrice.

Il gruppo franco-olandese di AirFrance – Klm arrivò in un secondo tempo, a gennaio del 2009, investendo poco più di 300 milioni di euro per ottenere il 25 per cento della nuova Alitalia. Un “presidio” azionario che adesso viene fatto pesare.

La situazione ad inizio del 2012 della compagnia è davvero critica. Debole sul fronte interno, con inoltre la decisione dell’Antitrust di “liberare” la Roma Fiumicino – Milano Linate scaduto il blocco della “Salva Alitalia”, il vettore è troppo piccolo in confronto ai vettori internazionali.

Alitalia trasporta poco più di 25 milioni di passeggeri, contro gli oltre 100 milioni trasportati da Lufthansa e i quasi 80 milioni di AirFrance – Klm. Anche rispetto alle compagnie low cost, Ryanair ed Easyjet, il volume di traffico del vettore italiano è quasi “insignificante”. Il vettore irlandese ha visto nel 2012 circa 80 milioni di passeggeri, mentre il secondo, quello inglese, quasi 60 milioni.

Nei voli intercontinentali Alitalia soffre la concorrenza dei grandi vettori internazionali, anche quelli extra-europei. La flotta a lungo raggio è molto limitata e l’ultima decisione è stata quella di chiudere la tratta Roma – Pechino. D’altronde un aeromobile a lungo raggio ha un costo d’acquisto elevato e con tutti i soldi immessi dai soci italiani ad inizio dell’avventura della “Fenice” si sarebbero potuti comprare solo cinque o sei aerei a lungo raggio.

Il punto di debolezza di Alitalia, non sono tanto i costi, quanto la mancanza d’investimenti. I costi sono stati ridotti a livelli anche inferiori delle compagnie concorrenti, con un taglio del personale che ha ormai raggiunto circa 9000 dipendenti rispetto a quelli che c’erano nel 2007 nel congiunto Alitalia ed AirOne. La decisione di abbassare ulteriormente i costi ha fatto propendere di affidare alcuni servizi domestici al vettore Carpatair. Il prezzo del carburante rimane elevato per tutti i vettori, mentre il costo del personale ormai incide per una percentuale di poco superiore al 10 per cento.

E’ difficile che, senzas investimenti, Alitalia possa continuare la sua avventura. Il 2013 sarà un altro anno molto complicato, con la recessione economica che affonderà ulteriormente il settore aereo. È la ragione per la quale si susseguono voci insistenti di vendita da parte dei soci italiani. Il “lock up”, vale a dire il periodo nel quale i soci non potevano liberarsi delle proprie azioni, è scaduto ormai tre settimane fa. AirFrance – Klm sembra il maggior indiziato a comprare le quote degli imprenditori italiani, ma è difficile raggiungere un accordo sul prezzo.

I soci non vogliono perdere troppi soldi e i francesi non vogliono spendere un euro di liquidità adesso che anche loro stanno attraversando un periodo complicato di perdite operative e di ristrutturazione interna. Ed è proprio per questo motivo che si rincorrono voci di vendita a soci arabi, russi e anche alla Cassa depositi e prestiti, vale a dire una ri-nazionalizzazione.

L’ultima soluzione, quella di un ritorno dello Stato dentro la compagnia, è forse quella più assurda. Dopo quattro miliardi di perdite negli ultimi dieci anni di gestione del vecchio carrozzone di Stato da parte della politica e dei sindacati e tre miliardi di euro buttati nel processo di privatizzazione all’italiana, ridare tutto in mano allo Stato, anche se tramite Cassa depositi e prestiti, farebbe indignare i cittadini italiani.

Molto probabilmente questi rumors sono immessi per aumentare a pressione dei soci italiani sui francesi e alla fine si arriverà ad un accordo tra i soci odierni. A distanza di cinque anni dal processo di privatizzazione all’italiana, questo mostra ancora tutti i suoi limiti anche nella nuova Alitalia. La riduzione dei costi non può salvare da sola la compagnia, se i soci non immettono le risorse necessarie per investire nella società ed è bene ricordarsi che questo errore è stato volutamente scelto dalla politica quasi cinque anni fa per creare il “grande vettore italiano”.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Alitalia al capolinea: nel 2012 perdite quadruplicate a 280 milioni di euro
L'anno scorso la compagnia ha bruciato quasi 800mila euro al giorno. Il conto dell'operazione Fenice elaborata da Passera e Berlusconi nel 2008 evidenzia 843 milioni di perdite accumulate, debiti per oltre 1 miliardo e liquidità agli sgoccioli

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... ro/512584/

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laplaz
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Alitalia e Meridiana Fly: il “buco” che si aggira nei cieli italiani
Tra fattori esterni e mancanze interne, i due vettori nel corso del 2013 rischiano di arrivare vicini al fallimento. Mentre le low cost prosperano


Ma come vicini al fallimento... sono fallite da anni e ancora stiamo qua a tirar fuori lo spauracchio del fallimento? :roll:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da alcol »


l'Alitalia ai francesi!
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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alcol ha scritto:

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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

Airfrance dirotterà i voli per l'Italia sui castelli della Loira :(
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da wiper »

tra l'altro notizia di questi giorni che Telefonica(compagnia Tlc spagnola) abbia raggiunto la maggioranza all'interno del cda Telecom Italia.

come siamo ridotti....la compagnia telefonica nazionale comprata da una società spagnola!!!(dove stanno(erano?!?!) messi peggio di noi :( )
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Pindaro »

Speriamo non lo venga a sapere Burian.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

wiper ha scritto:tra l'altro notizia di questi giorni che Telefonica(compagnia Tlc spagnola) abbia raggiunto la maggioranza all'interno del cda Telecom Italia.

come siamo ridotti....la compagnia telefonica nazionale comprata da una società spagnola!!!(dove stanno(erano?!?!) messi peggio di noi :( )
E Alitalia ovviamente andrà ai francesi, come era ovvio che fosse già anni fa (e ad un prezzo più onesto) se i politici idioti non si fossero messi in mezzo.
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alcol
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da alcol »

chiamali idioti, hanno incassato milioni e milioni (e avranno messo nero su bianco delle immani buonuscite a carico dello stato, come "ringraziamento per essere intervenuti")

operazione finanziaria stupenda.

azienda fallita, entro con dieci, esco con 100 in pochissimo tempo. questo è fare business.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

alcol ha scritto:chiamali idioti, hanno incassato milioni e milioni (e avranno messo nero su bianco delle immani buonuscite a carico dello stato, come "ringraziamento per essere intervenuti")

operazione finanziaria stupenda.

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Hai ragione, idioti non è la parola giusta.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da BackhandWinner »

laplaz ha scritto:
alcol ha scritto:chiamali idioti, hanno incassato milioni e milioni (e avranno messo nero su bianco delle immani buonuscite a carico dello stato, come "ringraziamento per essere intervenuti")

operazione finanziaria stupenda.

azienda fallita, entro con dieci, esco con 100 in pochissimo tempo. questo è fare business.
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Oppure Forza Italia:

http://giuseppechiellino.blog.ilsole24o ... rioti.html

Ah no, già, poi qui sul forum si offendono, poveri. :(
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

BackhandWinner ha scritto:
laplaz ha scritto:Hai ragione, idioti non è la parola giusta.
Ladri bastardi forse suona meglio.
Oppure Forza Italia:

http://giuseppechiellino.blog.ilsole24o ... rioti.html

Ah no, già, poi qui sul forum si offendono, poveri. :(
Ah, ma guarda che in questo caso anche gli altri partiti erano saliti tutti sul carro del patriottismo, nessuno escluso.
Certo, al governo c'era l'idiotaladrobastardo, ma non è che il resto della truppa sia stato da meno.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Comunque, tornando a Telecom, parliamo per l'ennesima volta di una truffa legalizzata a danno dei piccoli risparmiatori.
Per la terza volta la società viene rilevata senza dover rendere conto al mercato, ed i danni mostruosi delle precedenti gestioni come al solito ricadranno su di noi poveri squattrinati.
Vergognoso non rende l'idea, ma quello che fa ancora più schifo è la totale incapacità della nostra imprenditoria/politica (perchè le due cose sono ovviamente in simbiosi totale). Dopo Edison, un gioiello che in passato tutti ci invidiavano, ora anche il morto che cammina Alitalia e il debito ambulante Telecozz se ne vanno. Mi chiedo quale sarà il prossimo asset che andremo a distruggere #1#
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da tennisfan82 »

Non solo Telecom. Italia vendesi.
Un Paese ai saldi di fine stagione

http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ref=HREA-1
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

tennisfan82 ha scritto:Non solo Telecom. Italia vendesi.
Un Paese ai saldi di fine stagione

http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ref=HREA-1
Tristemente vero, c'è poco da fare #1#
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Burano »

alcol ha scritto:chiamali idioti, hanno incassato milioni e milioni (e avranno messo nero su bianco delle immani buonuscite a carico dello stato, come "ringraziamento per essere intervenuti")

operazione finanziaria stupenda.

azienda fallita, entro con dieci, esco con 100 in pochissimo tempo. questo è fare business.
..e li hanno pure chiamati 'capitani coraggiosi'.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Nickognito »

per me privatizzazione implica necessariamente la non importanza della nazionalita

un 'azienda privata fa i suoi interessi, fa bene o fallisce, attira o meno compratori stranieri, non ha senso che sia italiana. capisco chi vuole una telecom pubblica, ma che sia privata italiana o spagnola, non fa per me differenza.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Nickognito ha scritto:per me privatizzazione implica necessariamente la non importanza della nazionalita

un 'azienda privata fa i suoi interessi, fa bene o fallisce, attira o meno compratori stranieri, non ha senso che sia italiana. capisco chi vuole una telecom pubblica, ma che sia privata italiana o spagnola, non fa per me differenza.
Non credo tu abbia seguito molto la faccenda negli ultimi anni :lol:
Non è davvero di questo che si sta dicutendo.
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