Il volano per tante sciocchezzuole
Il volano per tante sciocchezzuole
Voglio aprire un topic di profonda riflessione.
Quale sarà secondo voi il volano per una diversa e più complessiva nuova antropologia, quella dell'uomo - prodotto?
Si apra il dibattito!!!
Quale sarà secondo voi il volano per una diversa e più complessiva nuova antropologia, quella dell'uomo - prodotto?
Si apra il dibattito!!!
Ultima modifica di klaus il sab lug 11, 2015 11:51 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Probabilmente il matrimonio Ufo del pianeta Herma.
O magari la comunione ai marziani risposati di Papa Francesco.
Se domani giungesse qui una spedizione di marziani, e alcuni di loro venissero da noi... Marziani, no? Verdi, con quel naso lungo e le orecchie grandi, come vengono dipinti dai bambini. E uno dicesse: 'Voglio il Battesimo!'. Cosa accadrebbe?"
Eh, e se domani arrivano gli ermafroditi di Herma a chiedere il matrimonio concordatario?
O magari la comunione ai marziani risposati di Papa Francesco.
Se domani giungesse qui una spedizione di marziani, e alcuni di loro venissero da noi... Marziani, no? Verdi, con quel naso lungo e le orecchie grandi, come vengono dipinti dai bambini. E uno dicesse: 'Voglio il Battesimo!'. Cosa accadrebbe?"
Eh, e se domani arrivano gli ermafroditi di Herma a chiedere il matrimonio concordatario?
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Direi che la tematica sul piatto desta un certo interesse.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Prova con l'ovulo comprato nell'utero in affitto.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
a creare uuna diversa e più complessiva nuova antropologia? Quella dall'uomo prodotto....nell'utero in affitto!!Albornoz ha scritto:Prova con l'ovulo comprato nell'utero in affitto.
Si
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Ma perché discriminare una coppia lesbica rispetto ad una eterosessuale, per il ricorso all'eterologa?klaus ha scritto:Immagino che non essendo in Italia un opzione percorribile ci sarà una casistica molto bassa.Albornoz ha scritto:Cioè la prima scelta, per le coppie di omosessuali maschi, è l'utero in affitto.
Ovviamente l'idea risolutiva immagino sia, nel caso questa strada sia percorsa all'estero:
A) il bambino deve essere dato in adozione a coppie eterosessuali o accolto in istituti religiosi.
B) mandato di cattura intenazonale per la coppia gay in questione.
Quindi concludendo un altra volta siamo dell' idea di negare un diritto che non lede direttamente ne il bene comune ne altro perchè forse poi dopo il pronome e il problema di matematica se ci fosse l'adozione allora l'etrologa e quindi l'utero in affitto.....
In Italia l'utero in affitto non è consentito....basta essere contro quello no?(io ad esempio sono contrario)
Qual è l'argomento fascistoide?
Perché poi discriminare una coppia gay, mandandola all'estero per l'utero in affitto/regalo, rispetto ad una lesbo che può fare l'eterologa in Italia?
Quale sarebbe l'argomento non fascistoide?
Perché l'utero in affitto lede il diritto di un terzo, la gestante?
Ma una col suo corpo può prostituirsi tutta la vita per farci i soldi, o abortire quante volte vuole perché non ha i soldi o per altro, e poi non può condurvi una gravidanza per conto terzi magari per soldi o per altro?
E se pure non la vogliamo legalizzare in Italia, la gestazione per conto terzi, facciamo la step child adoption per incoraggiare la lesione dei diritti di terzi oltre confine, giacché dobbiamo regolarizzare un numero ancora determinato di casi ora presenti sul territorio nazionale?
Ne ho visti di conoscenti che si sono trovati in casa il bambino non proprio figlio biologico, che li chiamava "mamma" o "papà", ed alla situazione si è fatto fronte materialmente e giuridicamente.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
http://www.subrogalia.com/it/index.php? ... tAodOZcFSA
Tutti in Grecia e poi si adotta con la stepchild!
E chi non è d'accordo omofobo galera.
Tutti in Grecia e poi si adotta con la stepchild!
E chi non è d'accordo omofobo galera.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Tranquilli...mettiamo delle unità cinofile addestrate da Giovanardi alle frontire. Appena subodorano l'intenzione di maternità surrogata...zac.
Scherzavo....faremo la guerra alla grecia...non c'è bisogno...ora vanno in default escono dall'europa e anche subrogalia fallisce.
Scherzavo....faremo la guerra alla grecia...non c'è bisogno...ora vanno in default escono dall'europa e anche subrogalia fallisce.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Precisazioni, per non illudere nessuno:
La Grecia sta per diventare il maggior destino europeo, per quanto riguarda la Maternità surrogata per i cittadini stranieri, in quanto vengono appoggiati dalle autorità greche. In Grecia, possono realizzare il processo di Maternità surrogata, sia le coppie sposate che le donne single (la legge non vieta agli uomini single, o agli omosessuali realizzare il processo, però non esiste ancora una legge specifica in merito a questo collettivo, pertanto è raccomandabile parlarne in maniera dettagliata con un avvocato). I processi di Maternità surrogata hanno un prezzo chiuso, evitando in questo modo amare sorprese che possano aumentarne la spesa totale.
La Grecia sta per diventare il maggior destino europeo, per quanto riguarda la Maternità surrogata per i cittadini stranieri, in quanto vengono appoggiati dalle autorità greche. In Grecia, possono realizzare il processo di Maternità surrogata, sia le coppie sposate che le donne single (la legge non vieta agli uomini single, o agli omosessuali realizzare il processo, però non esiste ancora una legge specifica in merito a questo collettivo, pertanto è raccomandabile parlarne in maniera dettagliata con un avvocato). I processi di Maternità surrogata hanno un prezzo chiuso, evitando in questo modo amare sorprese che possano aumentarne la spesa totale.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Zac il figlio di Elton John?klaus ha scritto:Tranquilli...mettiamo delle unità cinofile addestrate da Giovanardi alle frontire. Appena subodorano l'intenzione di maternità surrogata...zac
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
bellino....sei informatissimo.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Due spunti di Diego Fusaro, il primo tratto dal Fatto Quotidiano, ad elogio di un ottimo titolo per un ottimo topic.
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Ha fatto molto discutere, in questi giorni, il “Family Day” a Roma. Si è trattato, come è noto, di una manifestazione contro il ddl Cirinnà, che equipara il matrimonio costituzionale a quello tra persone dello stesso sesso. E tra hashtag pro e contro (#familygay, #chiconoscenonhapaura, ecc.) si è consumato l’ennesimo scontro in salsa italiana tra tifoserie contrapposte.
Non è mio interesse parteggiare per l’uno o per l’altro dei movimenti. Mi interessa, piuttosto, comprendere un ben più profondo fenomeno, che è oggi in atto, e che – ho cercato di argomentarlo nel mio studio Il futuro è nostro (2014) – coincide con la distruzione capitalistica della famiglia. Credo, infatti, che il modo migliore per impostare la questione, evitando accuratamente le “tifoserie”, consista nel comprendere, con Marx, il movimento della storia reale: e la storia reale ci insegna che la logica di sviluppo del capitale, negli ultimi cinquant’anni, è stata quella di un progressivo superamento di ogni limite reale e simbolico in grado di opporre resistenza all’estensione onnilaterale della forma merce a ogni ambito della realtà e del pensiero
Tra gli ostacoli che il capitale mira ad abbattere vi è, anzitutto, la comunità degli individui solidali che si rapportano secondo criteri esterni al nesso mercantile del do ut des. Il capitale aspira, oggi più che mai, a neutralizzare ogni comunità ancora esistente, sostituendola con atomi isolati incapaci di parlare e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona dell’economia di mercato.
La stessa distruzione della famiglia che si sta oggi verificando con intensità sempre crescente si inscrive in questo orizzonte. Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze.
Il fanatismo economico aspira a distruggere la famiglia, giacché essa – Aristotele docet, e con lui anche Hegel– costituisce la prima forma di comunità ed è la prova che suffraga l’essenza naturaliter comunitaria dell’uomo. Il capitale vuole vedere ovunque atomi di consumo, annientando ogni forma di comunità solidale estranea al nesso mercantile.
Ecco allora che l’odierna difesa delle coppie omosessuali da parte delle forze progressiste non ha il proprio baricentro nel giusto e legittimo riconoscimento dei diritti civili degli individui, bensì nella palese avversione nei confronti della famiglia tradizionale e, più in generale, di tutte le forme ancora incompatibili con l’allargamento illimitato della forma merce a ogni ambito dell’esistenza e del pensiero.
Il neoliberismo oggi dominante è un’aquila a doppia apertura alare: la “destra del denaro” detta le leggi strutturali, la “sinistra del costume” fornisce le sovrastrutture che le giustificano sul piano simbolico. Così, se la “destra del denaro” decide che la famiglia deve essere rimossa in nome della creazione dell’atomistica delle solitudini consumatrici, la “sinistra del costume” giustifica ciò tramite la delegittimazione della famiglia come forma borghese degna di essere abbandonata, silenziando come “omofobo” chiunque osi dissentire.
Chi, ad esempio, si ostini a pensare che vi siano naturalmente uomini e donne, che il genere umano esista nella sua unità tramite tale differenza e, ancora, che i figli abbiano secondo natura un padre e una madre è immediatamente ostracizzato con l’accusa di omofobia. La categoria di omofobia non fa valere soltanto una giusta presa di posizione contro l’intolleranza di chi non rispetta le differenze: diventa essa stessa una nuova categoria dell’intolleranza, con cui non si accetta l’esistenza di prospettive diverse. È, per dirla con Orwell, una categoria con cui si punisce lo “psicoreato” di chi osi violare l’ortodossia del politicamente corretto.
Alla luce di quanto detto, valgano, per quel che riguarda lo scontro tra difensori della famiglia e suoi detrattori, le parole del 1984 di Orwell: “Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che, talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché privi com’erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi”.
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Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell'uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L'odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
È una domanda certo pertinente quella riguardante il vero carattere della teoria del gender: è un’ideologia oppure no? A sentire i suoi difensori, ovviamente, non è un’ideologia. È, anzi, una teoria scientifica, che mira a dimostrare e a tradurre in comportamenti conseguenti la visione secondo cui la scelta del sesso è storicamente e socialmente determinata: per natura, invece, non esisterebbero sessi. Ciascuno potrebbe, dunque, scegliere liberamente cosa essere. Di qui l’esigenza, difesa a spada tratta dagli adepti della visione gender, di decostruire la prospettiva tradizionale secondo cui esisterebbero maschi e femmine, bambini e bambine.
Tali decostruttori scriteriati aspirano a rieducare la popolazione a partire dalle fasce più giovani, cioè dai bambini delle elementari: rieducandoli in un modo che farebbe ridere se non facesse piangere (giochi di gender, scambio di vestiti tra bambini e bambine, esempi gender nei problemi di matematica, ecc.): Orwell e Huxley erano dilettanti nel descrivere la società totalmente amministrata e manipolata!
Che piaccia o no, l’umanità esiste, da sempre, tramite la dicotomia uomini/donne: il genere umano è unitario e si riproduce tramite la differenza sessuale tra uomini e donne, parti diverse e ugualmente appartenenti al genere umano (dunque portatori di eguale dignità e di eguali diritti). È una banalità, ma occorre ripeterla: nel tempo della menzogna planetaria, occorre lottare perché anche le cose ovvie e banali non vengano negate fino in fondo dalla manipolazione organizzata.
Ora, senza entrare nel merito della questione, mi limito a prendere rapidamente in esame la tesi in questione: la tesi, cioè, secondo cui quella del gender non sarebbe un’ideologia. Lo dico apertamente: tra le categorie più divertenti di persone che abbia incontrato recentemente vi sono indubbiamente coloro i quali sostengono, convintamente, che “non esiste alcuna ideologia gender”. Ogni ideologia – Marx docet – si regge esattamente sul tentativo di negare il proprio carattere ideologico: ossia sul tentativo di mostrare la propria “naturalezza”.
Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell’uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L’odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
Se Marx invitava alla rivoluzione orientata alla riappropriazione dei mezzi di produzione, oggi siamo giunti al paradosso di dover lottare per la riappropriazione dei mezzi di riproduzione!
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Ha fatto molto discutere, in questi giorni, il “Family Day” a Roma. Si è trattato, come è noto, di una manifestazione contro il ddl Cirinnà, che equipara il matrimonio costituzionale a quello tra persone dello stesso sesso. E tra hashtag pro e contro (#familygay, #chiconoscenonhapaura, ecc.) si è consumato l’ennesimo scontro in salsa italiana tra tifoserie contrapposte.
Non è mio interesse parteggiare per l’uno o per l’altro dei movimenti. Mi interessa, piuttosto, comprendere un ben più profondo fenomeno, che è oggi in atto, e che – ho cercato di argomentarlo nel mio studio Il futuro è nostro (2014) – coincide con la distruzione capitalistica della famiglia. Credo, infatti, che il modo migliore per impostare la questione, evitando accuratamente le “tifoserie”, consista nel comprendere, con Marx, il movimento della storia reale: e la storia reale ci insegna che la logica di sviluppo del capitale, negli ultimi cinquant’anni, è stata quella di un progressivo superamento di ogni limite reale e simbolico in grado di opporre resistenza all’estensione onnilaterale della forma merce a ogni ambito della realtà e del pensiero
Tra gli ostacoli che il capitale mira ad abbattere vi è, anzitutto, la comunità degli individui solidali che si rapportano secondo criteri esterni al nesso mercantile del do ut des. Il capitale aspira, oggi più che mai, a neutralizzare ogni comunità ancora esistente, sostituendola con atomi isolati incapaci di parlare e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona dell’economia di mercato.
La stessa distruzione della famiglia che si sta oggi verificando con intensità sempre crescente si inscrive in questo orizzonte. Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze.
Il fanatismo economico aspira a distruggere la famiglia, giacché essa – Aristotele docet, e con lui anche Hegel– costituisce la prima forma di comunità ed è la prova che suffraga l’essenza naturaliter comunitaria dell’uomo. Il capitale vuole vedere ovunque atomi di consumo, annientando ogni forma di comunità solidale estranea al nesso mercantile.
Ecco allora che l’odierna difesa delle coppie omosessuali da parte delle forze progressiste non ha il proprio baricentro nel giusto e legittimo riconoscimento dei diritti civili degli individui, bensì nella palese avversione nei confronti della famiglia tradizionale e, più in generale, di tutte le forme ancora incompatibili con l’allargamento illimitato della forma merce a ogni ambito dell’esistenza e del pensiero.
Il neoliberismo oggi dominante è un’aquila a doppia apertura alare: la “destra del denaro” detta le leggi strutturali, la “sinistra del costume” fornisce le sovrastrutture che le giustificano sul piano simbolico. Così, se la “destra del denaro” decide che la famiglia deve essere rimossa in nome della creazione dell’atomistica delle solitudini consumatrici, la “sinistra del costume” giustifica ciò tramite la delegittimazione della famiglia come forma borghese degna di essere abbandonata, silenziando come “omofobo” chiunque osi dissentire.
Chi, ad esempio, si ostini a pensare che vi siano naturalmente uomini e donne, che il genere umano esista nella sua unità tramite tale differenza e, ancora, che i figli abbiano secondo natura un padre e una madre è immediatamente ostracizzato con l’accusa di omofobia. La categoria di omofobia non fa valere soltanto una giusta presa di posizione contro l’intolleranza di chi non rispetta le differenze: diventa essa stessa una nuova categoria dell’intolleranza, con cui non si accetta l’esistenza di prospettive diverse. È, per dirla con Orwell, una categoria con cui si punisce lo “psicoreato” di chi osi violare l’ortodossia del politicamente corretto.
Alla luce di quanto detto, valgano, per quel che riguarda lo scontro tra difensori della famiglia e suoi detrattori, le parole del 1984 di Orwell: “Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che, talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché privi com’erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi”.
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Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell'uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L'odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
È una domanda certo pertinente quella riguardante il vero carattere della teoria del gender: è un’ideologia oppure no? A sentire i suoi difensori, ovviamente, non è un’ideologia. È, anzi, una teoria scientifica, che mira a dimostrare e a tradurre in comportamenti conseguenti la visione secondo cui la scelta del sesso è storicamente e socialmente determinata: per natura, invece, non esisterebbero sessi. Ciascuno potrebbe, dunque, scegliere liberamente cosa essere. Di qui l’esigenza, difesa a spada tratta dagli adepti della visione gender, di decostruire la prospettiva tradizionale secondo cui esisterebbero maschi e femmine, bambini e bambine.
Tali decostruttori scriteriati aspirano a rieducare la popolazione a partire dalle fasce più giovani, cioè dai bambini delle elementari: rieducandoli in un modo che farebbe ridere se non facesse piangere (giochi di gender, scambio di vestiti tra bambini e bambine, esempi gender nei problemi di matematica, ecc.): Orwell e Huxley erano dilettanti nel descrivere la società totalmente amministrata e manipolata!
Che piaccia o no, l’umanità esiste, da sempre, tramite la dicotomia uomini/donne: il genere umano è unitario e si riproduce tramite la differenza sessuale tra uomini e donne, parti diverse e ugualmente appartenenti al genere umano (dunque portatori di eguale dignità e di eguali diritti). È una banalità, ma occorre ripeterla: nel tempo della menzogna planetaria, occorre lottare perché anche le cose ovvie e banali non vengano negate fino in fondo dalla manipolazione organizzata.
Ora, senza entrare nel merito della questione, mi limito a prendere rapidamente in esame la tesi in questione: la tesi, cioè, secondo cui quella del gender non sarebbe un’ideologia. Lo dico apertamente: tra le categorie più divertenti di persone che abbia incontrato recentemente vi sono indubbiamente coloro i quali sostengono, convintamente, che “non esiste alcuna ideologia gender”. Ogni ideologia – Marx docet – si regge esattamente sul tentativo di negare il proprio carattere ideologico: ossia sul tentativo di mostrare la propria “naturalezza”.
Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell’uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L’odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
Se Marx invitava alla rivoluzione orientata alla riappropriazione dei mezzi di produzione, oggi siamo giunti al paradosso di dover lottare per la riappropriazione dei mezzi di riproduzione!
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Quell'articolo mi pare la sagra dei non-sequitur.
Estendere diritti a minoranze = distruzione di tale diritto per la maggioranza. Perchè? Boh
Aristotele ed Hegel ci ricordano del valore comunitario della famiglia - Però se famiglia può essere anche gente dello stesso sesso tale valore verrebbe meno? Perchè? Boh
Estendere diritti a minoranze = distruzione di tale diritto per la maggioranza. Perchè? Boh
Aristotele ed Hegel ci ricordano del valore comunitario della famiglia - Però se famiglia può essere anche gente dello stesso sesso tale valore verrebbe meno? Perchè? Boh
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Ad ulteriore elogio di un grande topic, che ha il pregio di riportare la discussione al tema che sta più espressamente a cuore all'On. Scalfarotto, quello che vorrebbe mandare in galera tutta la Piazza San Giovanni, ed all'On. Cirinnà, cioè la surrogazione della maternità
Il brano di un'intervista ad Onfray, intellettuale francese autore del Manuale di ateologia
------------
Crede quindi che la critica alla maternità surrogata sia una battaglia in cui laici, atei, donne e uomini di sinistra si possano fieramente e sinceramente impegnare, senza timore di venir tacciati di – cosa che capita spesso in Italia – essere “cripto-cattolici”?
Per opporsi ci sono molte ragioni e molto diverse tra loro. I cristiani lo fanno lo fanno in nome di altri valori rispetto ai miei: difendono la famiglia tradizionale e il matrimonio eterosessuale, la famiglia monogamica e la sessualità improntata sulla procreazione, il rifiuto della contraccezione e la proibizione dell’aborto.
Io no. D’altronde, l’omosessualità, il matrimonio omosessuale, l’adozione da parte di omosessuali (che io difendo) vengono spesso condannati con il pretesto che sarebbero contro natura. Non posso sottoscrivere questa posizione, ovviamente.
Ma poi, ci sono cristiani che dicono il giusto e lottano per il rifiuto della mercificazione del corpo. Che cosa dovrei dire di loro? Che sbagliano? Che mentono?
No, questo manicheismo produce molti danni al pensiero: gli amici dei nostri amici non sono sempre nostri amici e i nemici dei nostri nemici non sono per forza nostri amici. Questa logica binaria obbliga molti a difendere un errore con il pretesto che la verità è difesa da quelli che consideriamo nostri nemici! Quando da destra si criticavano i gulag sovietici, l’uomo di sinistra che mi sento di essere diceva: ha ragione!
Quando i cattolici dicono che un bambino non può essere comprato o venduto e che non si può iniziare un percorso esistenziale sereno in questa configurazione, allora l’ateo che mi sento di essere dice che i cattolici hanno ragione. Dire che sono nel torto solo perché sono cattolici sarebbe un crimine ideologico. La verità, la giustizia sono talvolta di destra, talvolta di sinistra, talvolta cristiane e talvolta atee. Questo non impedisce di essere, come lo sono io, ateo e di sinistra, poiché è la grandezza della sinistra e l’onore dell’ateismo evitare – nella prima – l’intolleranza e – nel secondo – il settarismo. Intolleranza e settarismo: ecco due vizi contro i quali alcuni lottano quando se li trovano davanti, ben disposti nel campo nemico, ma che troppi finiscono per amare, quando se li ritrovano dentro casa propria.
Nelle parole dell'On. Cirinnà a proposito della Piazza San Giovanni, "privilegiati eterosessuali".
Il brano di un'intervista ad Onfray, intellettuale francese autore del Manuale di ateologia
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Crede quindi che la critica alla maternità surrogata sia una battaglia in cui laici, atei, donne e uomini di sinistra si possano fieramente e sinceramente impegnare, senza timore di venir tacciati di – cosa che capita spesso in Italia – essere “cripto-cattolici”?
Per opporsi ci sono molte ragioni e molto diverse tra loro. I cristiani lo fanno lo fanno in nome di altri valori rispetto ai miei: difendono la famiglia tradizionale e il matrimonio eterosessuale, la famiglia monogamica e la sessualità improntata sulla procreazione, il rifiuto della contraccezione e la proibizione dell’aborto.
Io no. D’altronde, l’omosessualità, il matrimonio omosessuale, l’adozione da parte di omosessuali (che io difendo) vengono spesso condannati con il pretesto che sarebbero contro natura. Non posso sottoscrivere questa posizione, ovviamente.
Ma poi, ci sono cristiani che dicono il giusto e lottano per il rifiuto della mercificazione del corpo. Che cosa dovrei dire di loro? Che sbagliano? Che mentono?
No, questo manicheismo produce molti danni al pensiero: gli amici dei nostri amici non sono sempre nostri amici e i nemici dei nostri nemici non sono per forza nostri amici. Questa logica binaria obbliga molti a difendere un errore con il pretesto che la verità è difesa da quelli che consideriamo nostri nemici! Quando da destra si criticavano i gulag sovietici, l’uomo di sinistra che mi sento di essere diceva: ha ragione!
Quando i cattolici dicono che un bambino non può essere comprato o venduto e che non si può iniziare un percorso esistenziale sereno in questa configurazione, allora l’ateo che mi sento di essere dice che i cattolici hanno ragione. Dire che sono nel torto solo perché sono cattolici sarebbe un crimine ideologico. La verità, la giustizia sono talvolta di destra, talvolta di sinistra, talvolta cristiane e talvolta atee. Questo non impedisce di essere, come lo sono io, ateo e di sinistra, poiché è la grandezza della sinistra e l’onore dell’ateismo evitare – nella prima – l’intolleranza e – nel secondo – il settarismo. Intolleranza e settarismo: ecco due vizi contro i quali alcuni lottano quando se li trovano davanti, ben disposti nel campo nemico, ma che troppi finiscono per amare, quando se li ritrovano dentro casa propria.
Esatto, estendere alla coppia omosessuale quel diritto che la natura attribuisce alla coppia eterosessuale.Kafelnikov18 ha scritto:Estendere diritti a minoranze
Nelle parole dell'On. Cirinnà a proposito della Piazza San Giovanni, "privilegiati eterosessuali".
Ultima modifica di Albornoz il mer lug 01, 2015 2:48 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Diego Fusaro l'ho scoperto solo recentemente e me ne dispiace perchè è LEGGENDARIO: vive di una logica solo sua.
Leggete questo articolo e ditemi se non è un capolavoro dadaista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1798557/
Arriva ad una conclusione (peraltro condivisibile) facendo esempi contrari (peraltro assurdi).
Genio vero.
Vorrei citare giusto il passaggio più grandioso:
Leggete questo articolo e ditemi se non è un capolavoro dadaista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1798557/
Arriva ad una conclusione (peraltro condivisibile) facendo esempi contrari (peraltro assurdi).
Genio vero.
Vorrei citare giusto il passaggio più grandioso:
Diego Fusaro ha scritto:Per quel che riguarda la tesi circa l’incondizionata bontà del creare ponti, può anch’essa facilmente essere decostruita tramite esempi storici. Tra i tanti possibili, vorrei ricordare quello – raccontato anche da Eschilo nei Persiani – circa il tentativo del sovrano persiano Serse di gettare un ponte sull’Ellesponto per conquistare la Grecia. Altro che unione dei popoli e delle civiltà! In questo caso il ponte è al servizio di un’impresa “imperialistica”, come diremmo oggi.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
A parte il buon Diego Fusaro, nella circostanza qua molto criticato per non avere sufficientemente motivato che la famiglia c.d. "naturale"
"costituisce la prima forma di comunità ed è la prova che suffraga l’essenza naturaliter comunitaria dell’uomo. Il capitale vuole vedere ovunque atomi di consumo, annientando ogni forma di comunità solidale estranea al nesso mercantile"
e ciò mentre, secondo il medesimo Fusaro, la famiglia che da un po' di tempo in qua si crea affittando un utero, e che si struttura sulla più totale svalutazione della reciprocità fra maschio e femmina, invece no.
Ma con in giro la psicopolizia antiomofoba questo è il meno.
A parte il buon Onfray, il quale invece difende espressamente matrimonio e adozioni omosessuali, ma contesta la maternità surrogata in quanto "mercificazione del corpo umano"
A parte il buon Kafelnikov 18, il quale si arrovella a chiedersi perché mai se madre e padre (e la loro reciprocità) nelle leggi e nella coscienza sociale non significano più nulla di sostanziale per procreazione ed educazione dei figli, allora la famiglia c.d. naturale ne risulterebbe destrutturata.
E perché mai allora con ciò perderebbero ogni reale significato le figure di padre e di madre (che quindi coerentemente spariscono intanto dai moduli amministrativi), ma pure, se vogliamo, di "genitore" (pure "genitore 1" e "genitore 2" hanno gli anni contati).
Tutto ciò si arrovella a chiedersi Kafelnikov 18.
Ti abbraccio.
A parte questo, dicevo
probabilmente ci sarà anche una posizione strutturata di Rosewall sulla maternità surrogata.
Questa, per esempio, di (almeno dichiarata) contrarietà, mi è parsa poco comprensibile, anche perché articolata in un solo post (credo a p. 33 del topic sul matrimonio e le adozioni omosessuali), con due differenti risposte alla stessa domanda.
O meglio, dà una certa risposta ad una certa domanda, senza considerare la contro obiezione subito appresso formulata, e poi subito dopo, una volta considerata anche la contro obiezione, fornisce alla stessa domanda tutt'altra risposta.
Forse risulterà più chiara a Rosewall, ma credo di si visto che nulla al tempo ha obiettato.
Quindi la gestante è titolare di un diritto, e l'utero in affitto non s'ha da fare perché lo può ledere.
Posizione chiara: la donna che affitta l'utero è titolare di un diritto suscettibile di lesioni attraverso tale pratica commerciale, che quindi è illecita.
Nella seconda risposta, poche righe più sotto, la donna che affitta l'utero ha invece un pieno diritto ("commerciale") di farlo, trattandosi di "scelta personale", la pratica è lecita ma immeritevole di pubblica cooperazione/finanziamento.
Un po' come Tizio che domani decide di costruirsi una casa; se ha l'autorizzazione amministrativa in regola può, ma certo coi soldi suoi.
Quindi se si fa in clinica privatamente va benissimo, a parte le posizioni morali individuali che poi contano nulla eccetera.
Con ciò io personalmente non ho capito se l'utero in affitto in Italia s'ha da vietare oppure no, e casomai perché.
Poi che sia un business per cui qualcuno i soldi pure li metterà (e qualcun altro li prenderà), senza oneri per la Regione, non mi sembra il caso di stare tanto a discutere.
Saremmo un po' troppo "avanti".
"costituisce la prima forma di comunità ed è la prova che suffraga l’essenza naturaliter comunitaria dell’uomo. Il capitale vuole vedere ovunque atomi di consumo, annientando ogni forma di comunità solidale estranea al nesso mercantile"
e ciò mentre, secondo il medesimo Fusaro, la famiglia che da un po' di tempo in qua si crea affittando un utero, e che si struttura sulla più totale svalutazione della reciprocità fra maschio e femmina, invece no.
Ma con in giro la psicopolizia antiomofoba questo è il meno.
A parte il buon Onfray, il quale invece difende espressamente matrimonio e adozioni omosessuali, ma contesta la maternità surrogata in quanto "mercificazione del corpo umano"
A parte il buon Kafelnikov 18, il quale si arrovella a chiedersi perché mai se madre e padre (e la loro reciprocità) nelle leggi e nella coscienza sociale non significano più nulla di sostanziale per procreazione ed educazione dei figli, allora la famiglia c.d. naturale ne risulterebbe destrutturata.
E perché mai allora con ciò perderebbero ogni reale significato le figure di padre e di madre (che quindi coerentemente spariscono intanto dai moduli amministrativi), ma pure, se vogliamo, di "genitore" (pure "genitore 1" e "genitore 2" hanno gli anni contati).
Tutto ciò si arrovella a chiedersi Kafelnikov 18.
Ti abbraccio.
A parte questo, dicevo
probabilmente ci sarà anche una posizione strutturata di Rosewall sulla maternità surrogata.
Questa, per esempio, di (almeno dichiarata) contrarietà, mi è parsa poco comprensibile, anche perché articolata in un solo post (credo a p. 33 del topic sul matrimonio e le adozioni omosessuali), con due differenti risposte alla stessa domanda.
O meglio, dà una certa risposta ad una certa domanda, senza considerare la contro obiezione subito appresso formulata, e poi subito dopo, una volta considerata anche la contro obiezione, fornisce alla stessa domanda tutt'altra risposta.
Forse risulterà più chiara a Rosewall, ma credo di si visto che nulla al tempo ha obiettato.
Nella prima risposta ("bravo hai risposto bene"), il motivo della contrarietà all'utero in affitto è la lesione di un diritto di un terzo, la gestante.klaus ha scritto:Bravo hai risposto beneAlbornoz ha scritto:Perché poi discriminare una coppia gay, mandandola all'estero per l'utero in affitto/regalo, rispetto ad una lesbo che può fare l'eterologa in Italia?
Quale sarebbe l'argomento non fascistoide?
Perché l'utero in affitto lede il diritto di un terzo, la gestante?
Non però assistita pubblicamente. E' una scelta personale. Non tutelerei un diritto non preminente (quello commerciale di concedere l'utero in affitto), che rischia poi come spesso si è visto di sfociare in conflitti.Albornoz ha scritto:Perché poi discriminare una coppia gay, mandandola all'estero per l'utero in affitto/regalo, rispetto ad una lesbo che può fare l'eterologa in Italia?
Quale sarebbe l'argomento non fascistoide?
Perché l'utero in affitto lede il diritto di un terzo, la gestante?
Ma una col suo corpo può prostituirsi tutta la vita per farci i soldi, o abortire quante volte vuole perché non ha i soldi o per altro, e poi non può condurvi una gravidanza per conto terzi magari per soldi o per altro?
Quindi la gestante è titolare di un diritto, e l'utero in affitto non s'ha da fare perché lo può ledere.
Posizione chiara: la donna che affitta l'utero è titolare di un diritto suscettibile di lesioni attraverso tale pratica commerciale, che quindi è illecita.
Nella seconda risposta, poche righe più sotto, la donna che affitta l'utero ha invece un pieno diritto ("commerciale") di farlo, trattandosi di "scelta personale", la pratica è lecita ma immeritevole di pubblica cooperazione/finanziamento.
Un po' come Tizio che domani decide di costruirsi una casa; se ha l'autorizzazione amministrativa in regola può, ma certo coi soldi suoi.
Quindi se si fa in clinica privatamente va benissimo, a parte le posizioni morali individuali che poi contano nulla eccetera.
Con ciò io personalmente non ho capito se l'utero in affitto in Italia s'ha da vietare oppure no, e casomai perché.
Poi che sia un business per cui qualcuno i soldi pure li metterà (e qualcun altro li prenderà), senza oneri per la Regione, non mi sembra il caso di stare tanto a discutere.
Saremmo un po' troppo "avanti".
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Era riferito al fatto di andarsene all'estero. Comunque come ho scritto più volte sono contrario all'utero in affitto.
Ma non perchè sarebbe il volano etc etc.... ci stai smarronando da mesi con questa litania che non c'entra una mazza con matrimoni o adozioni omosessuali.
Comunque ho capito che il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto te lo ha ispirato Fusaro con la mirabolante teoria che allargare il concetto di famiglia distrugge la famiglia e quindi favorisce il capitalismo.
Ovviamente come se fosse antani....
Ma non perchè sarebbe il volano etc etc.... ci stai smarronando da mesi con questa litania che non c'entra una mazza con matrimoni o adozioni omosessuali.
Comunque ho capito che il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto te lo ha ispirato Fusaro con la mirabolante teoria che allargare il concetto di famiglia distrugge la famiglia e quindi favorisce il capitalismo.
Ovviamente come se fosse antani....
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Ancora non ho capito niente e infatti non si capisce niente.klaus ha scritto:Era riferito al fatto di andarsene all'estero. Comunque come ho scritto più volte sono contrario all'utero in affitto.
Ma non perchè sarebbe il volano etc etc.... ci stai smarronando da mesi con questa litania che non c'entra una mazza con matrimoni o adozioni omosessuali
Tanto meno perché sei contrario all'utero in affitto.
Il topic poi l'hai aperto tu , e che la maternità surrogata non c'entri nulla con il matrimonio e le adozioni omosessuali, anche a volere trascurare il buon senso anche nella misura minima minima, è smentito anzitutto dall'On. Scalfarotto, e poi dall'On. Cirinnà.
In ogni caso, se mi pare, vedi un po' in un topic apposito da te creato, vado avanti a parlare di maternità surrogata, con la quale gli uteri si affittano e i bambini si comprano, "accettabile" o meno che sia da parte di Scalfarotto.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Pazienza non avevo aspettative in questo sensoAlbornoz ha scritto:Ancora non ho capito niente.klaus ha scritto:Era riferito al fatto di andarsene all'estero. Comunque come ho scritto più volte sono contrario all'utero in affitto.
Ma non perchè sarebbe il volano etc etc.... ci stai smarronando da mesi con questa litania che non c'entra una mazza con matrimoni o adozioni omosessuali
Addirittura...cioè mi dici che NIENTEPOPODIMENOCHE Scalfarotto e Cirinnà....a beh allora.Albornoz ha scritto: che la maternità surrogata non c'entri nulla con il matrimonio e le adozioni omosessuali, anche a volere trascurare il buon senso anche nella misura minima minima, è smentito anzitutto dall'On. Scalfarotto, e poi dall'On. Cirinnà.
no dai la perla del volano l'hai tirato fuori per i matrimoni gay ..... e il loro impatto sulla vita di tutti giorni....solo poi hai deciso di spaziareAlbornoz ha scritto: In ogni caso, se mi pare, vedi un po' in un topic apposito da te creato, vado avanti a parlare di maternità surrogata, con la quale gli uteri si affittano e i bambini si comprano, "accettabile" o meno che sia da parte di Scalfarotto.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Non si è ancora capito come concedere di potersi sposare agli omosessuali (che sono tipo il 3% della popolazione) possa distruggere il diritto alla famiglia tradizionale del restante 97% ? Il solipsismo lisergico di menti bigotte che immaginano futuri scenari apocalittici alla Brave New World LGBT nei quali a tutti piace il batacchio e la famiglia tradizionale è portata all'estinzione tramite il brainwashing della ''teoria del gender'' non è un argomento eh.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Ma nessuno dei loro argomenti lo è.Kafelnikov 18 ha scritto:Non si è ancora capito come concedere di potersi sposare agli omosessuali (che sono tipo il 3% della popolazione) possa distruggere il diritto alla famiglia tradizionale del restante 97% ? Il solipsismo lisergico di menti bigotte che immaginano futuri scenari apocalittici alla Brave New World LGBT nei quali a tutti piace il batacchio e la famiglia tradizionale è portata all'estinzione tramite il brainwashing della ''teoria del gender'' non è un argomento eh.
Nessuno.
Fanno solo tristezza.
Ma le loro patetiche litanie prima o poi saranno ovunque lettera morta.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
e dimentichi le femmine deportate in colonie adibite alla surrogazione materna.Kafelnikov 18 ha scritto:futuri scenari apocalittici alla Brave New World LGBT nei quali a tutti piace il batacchio e la famiglia tradizionale è portata all'estinzione tramite il brainwashing della ''teoria del gender''
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
In sostanza, come nei gialli il colpevole è sempre il maggiordomo, nella società contemporanea il colpevole è sempreAlbornoz ha scritto:Due spunti di Diego Fusaro, il primo tratto dal Fatto Quotidiano, ad elogio di un ottimo titolo per un ottimo topic.
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Ha fatto molto discutere, in questi giorni, il “Family Day” a Roma. Si è trattato, come è noto, di una manifestazione contro il ddl Cirinnà, che equipara il matrimonio costituzionale a quello tra persone dello stesso sesso. E tra hashtag pro e contro (#familygay, #chiconoscenonhapaura, ecc.) si è consumato l’ennesimo scontro in salsa italiana tra tifoserie contrapposte.
Non è mio interesse parteggiare per l’uno o per l’altro dei movimenti. Mi interessa, piuttosto, comprendere un ben più profondo fenomeno, che è oggi in atto, e che – ho cercato di argomentarlo nel mio studio Il futuro è nostro (2014) – coincide con la distruzione capitalistica della famiglia. Credo, infatti, che il modo migliore per impostare la questione, evitando accuratamente le “tifoserie”, consista nel comprendere, con Marx, il movimento della storia reale: e la storia reale ci insegna che la logica di sviluppo del capitale, negli ultimi cinquant’anni, è stata quella di un progressivo superamento di ogni limite reale e simbolico in grado di opporre resistenza all’estensione onnilaterale della forma merce a ogni ambito della realtà e del pensiero
Tra gli ostacoli che il capitale mira ad abbattere vi è, anzitutto, la comunità degli individui solidali che si rapportano secondo criteri esterni al nesso mercantile del do ut des. Il capitale aspira, oggi più che mai, a neutralizzare ogni comunità ancora esistente, sostituendola con atomi isolati incapaci di parlare e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona dell’economia di mercato.
La stessa distruzione della famiglia che si sta oggi verificando con intensità sempre crescente si inscrive in questo orizzonte. Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze.
Il fanatismo economico aspira a distruggere la famiglia, giacché essa – Aristotele docet, e con lui anche Hegel– costituisce la prima forma di comunità ed è la prova che suffraga l’essenza naturaliter comunitaria dell’uomo. Il capitale vuole vedere ovunque atomi di consumo, annientando ogni forma di comunità solidale estranea al nesso mercantile.
Ecco allora che l’odierna difesa delle coppie omosessuali da parte delle forze progressiste non ha il proprio baricentro nel giusto e legittimo riconoscimento dei diritti civili degli individui, bensì nella palese avversione nei confronti della famiglia tradizionale e, più in generale, di tutte le forme ancora incompatibili con l’allargamento illimitato della forma merce a ogni ambito dell’esistenza e del pensiero.
Il neoliberismo oggi dominante è un’aquila a doppia apertura alare: la “destra del denaro” detta le leggi strutturali, la “sinistra del costume” fornisce le sovrastrutture che le giustificano sul piano simbolico. Così, se la “destra del denaro” decide che la famiglia deve essere rimossa in nome della creazione dell’atomistica delle solitudini consumatrici, la “sinistra del costume” giustifica ciò tramite la delegittimazione della famiglia come forma borghese degna di essere abbandonata, silenziando come “omofobo” chiunque osi dissentire.
Chi, ad esempio, si ostini a pensare che vi siano naturalmente uomini e donne, che il genere umano esista nella sua unità tramite tale differenza e, ancora, che i figli abbiano secondo natura un padre e una madre è immediatamente ostracizzato con l’accusa di omofobia. La categoria di omofobia non fa valere soltanto una giusta presa di posizione contro l’intolleranza di chi non rispetta le differenze: diventa essa stessa una nuova categoria dell’intolleranza, con cui non si accetta l’esistenza di prospettive diverse. È, per dirla con Orwell, una categoria con cui si punisce lo “psicoreato” di chi osi violare l’ortodossia del politicamente corretto.
Alla luce di quanto detto, valgano, per quel che riguarda lo scontro tra difensori della famiglia e suoi detrattori, le parole del 1984 di Orwell: “Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che, talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché privi com’erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi”.
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Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell'uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L'odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
È una domanda certo pertinente quella riguardante il vero carattere della teoria del gender: è un’ideologia oppure no? A sentire i suoi difensori, ovviamente, non è un’ideologia. È, anzi, una teoria scientifica, che mira a dimostrare e a tradurre in comportamenti conseguenti la visione secondo cui la scelta del sesso è storicamente e socialmente determinata: per natura, invece, non esisterebbero sessi. Ciascuno potrebbe, dunque, scegliere liberamente cosa essere. Di qui l’esigenza, difesa a spada tratta dagli adepti della visione gender, di decostruire la prospettiva tradizionale secondo cui esisterebbero maschi e femmine, bambini e bambine.
Tali decostruttori scriteriati aspirano a rieducare la popolazione a partire dalle fasce più giovani, cioè dai bambini delle elementari: rieducandoli in un modo che farebbe ridere se non facesse piangere (giochi di gender, scambio di vestiti tra bambini e bambine, esempi gender nei problemi di matematica, ecc.): Orwell e Huxley erano dilettanti nel descrivere la società totalmente amministrata e manipolata!
Che piaccia o no, l’umanità esiste, da sempre, tramite la dicotomia uomini/donne: il genere umano è unitario e si riproduce tramite la differenza sessuale tra uomini e donne, parti diverse e ugualmente appartenenti al genere umano (dunque portatori di eguale dignità e di eguali diritti). È una banalità, ma occorre ripeterla: nel tempo della menzogna planetaria, occorre lottare perché anche le cose ovvie e banali non vengano negate fino in fondo dalla manipolazione organizzata.
Ora, senza entrare nel merito della questione, mi limito a prendere rapidamente in esame la tesi in questione: la tesi, cioè, secondo cui quella del gender non sarebbe un’ideologia. Lo dico apertamente: tra le categorie più divertenti di persone che abbia incontrato recentemente vi sono indubbiamente coloro i quali sostengono, convintamente, che “non esiste alcuna ideologia gender”. Ogni ideologia – Marx docet – si regge esattamente sul tentativo di negare il proprio carattere ideologico: ossia sul tentativo di mostrare la propria “naturalezza”.
Anche i signori capitalisti dicono, guarda caso, che non esiste alcuna ideologia capitalista e che quello da loro propugnato è il modo naturale di essere al mondo dell’uomo. Il comunismo non è riuscito a realizzare la società senza classi. L’odierno monoteismo del mercato sta invece riuscendo, per ironia della storia, a realizzare la società senza sessi: la società asociale degli atomi unisex interscambiabili, dotati di una sola identità, quella del consumo.
Se Marx invitava alla rivoluzione orientata alla riappropriazione dei mezzi di produzione, oggi siamo giunti al paradosso di dover lottare per la riappropriazione dei mezzi di riproduzione!
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
(paoolino parafrasando Sciascia)
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
poi li ho visti mangiare dei bambini, crudi e ancora vivi !!!!!!Rosewall ha scritto:e dimentichi le femmine deportate in colonie adibite alla surrogazione materna.Kafelnikov 18 ha scritto:futuri scenari apocalittici alla Brave New World LGBT nei quali a tutti piace il batacchio e la famiglia tradizionale è portata all'estinzione tramite il brainwashing della ''teoria del gender''
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Ok, ma sospetto che non si sia ben capito, comunque ok, utente contrario.klaus ha scritto:Pazienza non avevo aspettative in questo sensoAlbornoz ha scritto:Ancora non ho capito niente.klaus ha scritto:Era riferito al fatto di andarsene all'estero. Comunque come ho scritto più volte sono contrario all'utero in affitto.
Ma non perchè sarebbe il volano etc etc.... ci stai smarronando da mesi con questa litania che non c'entra una mazza con matrimoni o adozioni omosessuali
Qui ci sono altri contrari, un po' pop ma fondatamente contrari.
(notare la firma Cirinnà in calce al provvedimento a sinistra).
Altri omofobi vari pubblicano un appello contro l'utero in affitto sul quotidiano omofobo francese Libération, concludendo che il diritto al figlio non esiste, per nessuno (posizione che su questo forum nessuno ha mai preso, mi sembra, e che qui sarebbe definita "inaccettabile").
Tutti riconosciamo la forza del desiderio di paternità, ma come accade per la maggior parte dei desideri, devono essere posti dei limiti. (…) Noi pensiamo che la Gpa debba essere vietata perché costituisce una violazione dei diritti umani delle donne e dei bambini».
L’utero in affitto, infatti, costringe spesso «i poveri a vendere» con i ricchi che «comprano». Le «madri sostitutive» non vengono informate dei «ischi gravi per la salute che corrono e ricevono una remunerazione misera e cure mediche insufficienti.
«Tra i rischi ci sono: la sindrome di iperstimolazione ovarica, la torsione ovarica, la ciste ovarica, un dolore pelvico cronico, una menopausa precoce, una perdita di fertilità, un tumore al sistema riproduttivo, insufficienza renale, arresto cardiaco e, in un certo numero di casi, la morte».
Anche i bambini che nascono con la maternità surrogata rischiano maggiormente di nascere prima del termine, di morire alla nascita, di avere un peso insufficiente, di essere malformati e di avere una pressione arteriosa elevata.
Ma oltre a questi pericoli, la maternità surrogata rompe il legame naturale che si stabilisce durante la gravidanza. (…) Il legame biologico tra la madre e il bambino è innegabilmente di natura intima e, quando viene spezzato, le conseguenze sono durature per entrambe le parti. Nei paesi dove la Gpa viene autorizzata, questa sofferenza potenziale è istituzionalizzata
Quindi, continua il manifesto, siccome «noi siamo convinti che non ci sia differenza tra la pratica commerciale della Gpa e la compravendita dei bambini», anche quando «non c’è scambio di denaro (cioè la versione “altruista”)», «riteniamo che ogni pratica che espone donne e bambini a questi rischi debba essere vietata».
Nessuno ha diritto a un bambino, né gli eterosessuali, né gli omosessuali, né gli individui che scelgono di restare celibi. Noi siamo uniti per chiedere ai governi delle nazioni di tutto il mondo, come ai leader della comunità internazionale, di lavorare insieme per fermare immediatamente la maternità surrogata"
si può firmare l'appello qui
Ok Scalfarotto e la Cirinna non c'entrano nulla con la discussione sui disegni di legge Scalfarotto e Cirinnà.klaus ha scritto:Addirittura...cioè mi dici che NIENTEPOPODIMENOCHE Scalfarotto e Cirinnà....a beh allora.Albornoz ha scritto: che la maternità surrogata non c'entri nulla con il matrimonio e le adozioni omosessuali, anche a volere trascurare il buon senso anche nella misura minima minima, è smentito anzitutto dall'On. Scalfarotto, e poi dall'On. Cirinnà.
Ok, poi in tv su qualunque canale ogni volta che si parla di matrimonio omosessuale e di legge Cirinnà si parte col servizio sulla coppia omosessuale di Voghera col bambino avuto in maternità surrogata.klaus ha scritto:no dai la perla del volano l'hai tirato fuori per i matrimoni gay ..... e il loro impatto sulla vita di tutti giorni....solo poi hai deciso di spaziareAlbornoz ha scritto: In ogni caso, se mi pare, vedi un po' in un topic apposito da te creato, vado avanti a parlare di maternità surrogata, con la quale gli uteri si affittano e i bambini si comprano, "accettabile" o meno che sia da parte di Scalfarotto.
E la difesa delle posizioni omofobe del quotidiano francese, ossia che i figli non si pagano, contro gli altri ospiti ed i conduttori tutti, spetta, guarda un po', sempre all'unico ospite pro life in studio.
Grazie.
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
...non divagare....questo è un topic sul volano per l'antropologia dell'uomo prodotto.
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Altri contrari all'utero in affitto, e che sanno il perché.
"Amici gay, le femmine non sono distributori di bebè".
La Monica Cirinnà invece ne parla con grande entusiasmo: "non sono bambini abbandonati davanti alla playstation"
Ancora per la serie "l'utero in affitto non lo vuole nessuno e non c'entra niente", dal 29' coppia omosessuale di Voghera con bambino nato da maternità surrogata riceve la benedizione televisiva in prima serata del Professor Veronesi, secondo il quale (minuto 48 circa) "questa è una storia bellissima, che andrebbe insegnata nelle scuole"
"Amici gay, le femmine non sono distributori di bebè".
La Monica Cirinnà invece ne parla con grande entusiasmo: "non sono bambini abbandonati davanti alla playstation"
Ancora per la serie "l'utero in affitto non lo vuole nessuno e non c'entra niente", dal 29' coppia omosessuale di Voghera con bambino nato da maternità surrogata riceve la benedizione televisiva in prima serata del Professor Veronesi, secondo il quale (minuto 48 circa) "questa è una storia bellissima, che andrebbe insegnata nelle scuole"
L'unica cosa sbagliata del titolo è l'ortografia che hai cannato.klaus ha scritto:...non divagare....questo è un topic sul volano per l'antropologia dell'uomo prodotto
Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
...già....ora va meglio?Albornoz ha scritto:
L'unica cosa sbagliata del titolo è l'ortografia che hai cannato.
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
http://www.losai.eu/lettera-di-una-mamm ... del-bimbo/
la teoria del gender e i diturbi mentali di chi ci crede.
Riguardo una pratica tanto normale quanto banale che i pediatri, le nonne, le bisnonne tramandano da sempre.
Servirebbe una sterilizzazione di massa.
la teoria del gender e i diturbi mentali di chi ci crede.
Riguardo una pratica tanto normale quanto banale che i pediatri, le nonne, le bisnonne tramandano da sempre.
Servirebbe una sterilizzazione di massa.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il volano per un antropologia dell'uomo - prodotto
Beh sì, ti sei perso qualcosa. Fùffaro è, con grande distacco dal secondo (chiunque esso sia), il più incredibile coglione che si possa trovare tra tutti quelli che sono riusciti a ottenere uno o più canali mediatici dai quali inquinare il discorso pubblico. Forse a livello europeo.Rosewall ha scritto:Diego Fusaro l'ho scoperto solo recentemente e me ne dispiace perchè è LEGGENDARIO: vive di una logica solo sua.
Leggete questo articolo e ditemi se non è un capolavoro dadaista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... e/1798557/
Arriva ad una conclusione (peraltro condivisibile) facendo esempi contrari (peraltro assurdi).
Genio vero.
Vorrei citare giusto il passaggio più grandioso:
Diego Fusaro ha scritto:Per quel che riguarda la tesi circa l’incondizionata bontà del creare ponti, può anch’essa facilmente essere decostruita tramite esempi storici. Tra i tanti possibili, vorrei ricordare quello – raccontato anche da Eschilo nei Persiani – circa il tentativo del sovrano persiano Serse di gettare un ponte sull’Ellesponto per conquistare la Grecia. Altro che unione dei popoli e delle civiltà! In questo caso il ponte è al servizio di un’impresa “imperialistica”, come diremmo oggi.
Segnalo la pagina FB dedicata a Diego Fuffaro:
https://www.facebook.com/DiegoFuffa?fref=nf
Questa la foto del profilo:
Su questo cervellino fritto pieno di scarti della sottocultura accademica italica, made in San Raffaele, implacabile Eschaton:
http://www.minimaetmoralia.it/wp/che-co ... go-fusaro/
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
Diego Fusaro , dio mio.
Che coglione.
Questi insgnificanti omuncoli come lui e Cruciani.
Gioventù bruciata e da bruciare. Viva.
Che coglione.
Questi insgnificanti omuncoli come lui e Cruciani.
Gioventù bruciata e da bruciare. Viva.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
Che ha fatto Cruciani?
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Il volano per tante sciocchezzuole
effrazioni...furti...Nasty ha scritto:Che ha fatto Cruciani?
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
"Cruciani" è la definizione che si dovrebbe trovare quando si cerca il significato dell'espressione "effetto del gatto spiaccicato".
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
Zonker ha scritto:"Cruciani" è la definizione che si dovrebbe trovare quando si cerca il significato dell'espressione "effetto del gatto spiaccicato".
E invece mi sa che esce fuori il collega Nicoletti, arguto perugino di campagna, fenomenale personaggio radiofonico, anche se quasi sconosciuto.
http://www.gianlucanicoletti.it/effetto ... iaccicato/
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Re: Il volano per tante sciocchezzuole
io devo ancora capire se questo topic sia o meno una supercazzola