ThePiper ha scritto:nick ha scritto:Il problema non sono le nazioni gli inni e la bandiera, il problema sono le persone che interpretano male il senso di nazione ed altre cose.
Mah, non lo so. Questo e' quello che dicono sempre tutti. Ma tutti sembrano partire dal presupposto 'io lo sport me lo voglio godere cosi' per nazioni, chi se ne frega della sua influenza'.
I discorsi da fare sarebbero tre:
1)Esiste un lato negativo grave del nazionalismo?
2)se esiste, lo sport quanto puo' incidere nel fomentarlo? (lo diminuisce, e' ininfluente, incide pochissimo, poco, quanto?)
3)Nel caso incida, quanto deve incidere perche' io sia contrario a competizioni sportive che tengono conto della nazione? (poco, pochissimo, non le eliminerei nemmeno fosse l' unica causa, e cosi' via)
Chi risponde No alla 1) ovviamente e' in disaccordo con me e lo rispetto.
Per me, anche se incidesse poco, sarebbero da eliminare. Non solo perche' lo sport conta relativamente (il che e' discutibile, il gioco e' essenziale per la vita umana), ma perche' e' davvero facile godersi lo sport indipendentemente dalle nazioni (che so, le finali nba, il superbowl, wimbledon, e via e via).
Per altri magari no. Non concordano con me sul punto 3. Pero' non lo dicono mai chiaramente.
Sul 2, ugualmente, nessuno discute. Si dice 'il problema e' di chi interpreta male, non delle nazioni'. Ma questa non e' una risposta.
Perche' si interpreta male? Cosa fa interpretare male?
Sicuramente, una certa retorica nazionalista (di sicuro non e' qualcosa nel nostro dna, e' qualcosa di acquisito dall' esterno).
Lo sport fa parte di questa retorica? Per me si'. Si sono scritti libri su come forse la sconfitta della Jugoslavia abbia accelerato la guerra dei Balcani, cosi' come si e' scritto che il cammino dell' Inghilterra agli Europei avrebbe potuto influenzare il referendum sul Brexit. Vero, falso, non so, di certo discutibile.
Cio' che e' indiscutibile e' che oggi la divisione fra nazioni, anche nel gioco, non desta normalmente perplessita', mentre desterebbero perplessita' altre divisioni.
Ad esempio, non vedo perche' non potrebbe essere divertente fare un match tra musulmani e cristiani. Ma nessuno lo organizzerebbe oggi. Lo si riterrebbe sia discriminante eticamente, sia pericoloso, si penserebbe che potrebbe creare un danno all' ordine pubblico attirando criminali (magari integralisti islamici).
O, ad esempio, se al mio posto di lavoro fossimo 11 gay e 11 etero, penso che sarebbe anche una idea simpatica fare un match di calcio gay contro etero. Ma match ufficiali del genere non si farebbero per motivi etici e di sicuro molti concorderebbero nel dire che molti omofobi troverebbero terreno fertile per azioni violente (almeno di certo verbalmente violente e discriminatorie). Eppure sarebbero una minoranza, eppure il problema sarebbero pochi che interpretano male, mentre i piu' sarebbero a divertirsi per una partita.
Insomma, in situazioni analoghe, si reagirebbe diversamente.
Quali sono le differenze?
per me
- che la divisione per nazioni e' intesa come una divisione seria, vera, maggiore di quella riguardante il sesso o la religione o, che so, i gusti musicali (questo non vale per i musulmani, in genere, pero')
- che c'e' una tradizione sportiva da rispettare e questa si basa sulle nazioni (peraltro tradizione codificata storicamente nello stesso periodo della guerra mondiale, o poco prima, e in cui la divisione tra nazioni nello sport contava piu; di adesso, basti pensare al valore della Davis nel tennis)
Insomma, ogni volta che uno fa questo discorso di solito arrivano risposte non argomentate, ma spicce, che dicono piu' o meno sempre 'il problema e' di chi interpreta male'.
Pero' ripeto, poi vedo persone, sabato, rispettabili, europeiste e aperte, dire, seriamente, 'tutta la Germania e' una merda', e viene da pensare come reagisca quello di mente un po' piu' ristretta, ecco.
Se sabato ci fossero stati i Blu contro i Bianchi, e nei Blu avessero giocato Buffon, Ramos, Chicarito e Rooney e nei bianchi Neuer, Candreva, Messi e Witsel, forse sarebbe stato un po' diverso....
Le ultime obiezioni di Nick invece sono perfette, si puo' essere d' accordo o meno, ma sono risposte specifiche al punto 1 e al punto 2.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)