Ma cosa vuoi che abbia sfruttato la Slovacchia, non crederai mica a quello che dice Calenda. E' inutile che vada a fare il piangina a Bruxelles dopo che non è riuscito a risolvere la grana.pocaluce ha scritto:ma io infatti non sono mica contrario ad un'azienda che voglia spostarsi da un paese all'altro dell'unione europea per riduzione dei costi (per quanto, tra otto giorni sarò disoccupato proprio questo motivo, mi potrebbero anche ragionevolmente girare le palle), se tuttavia lo fa in maniera trasparente e pulita e a maggior ragione se lo stato in cui si sposta non sfrutta in maniera sospetta degli aiuti europei per sottrarre lavoro ad altri stati membri della comunità europea. la mia azienda si è spostata a malta, ha fatto le cose "per tempo", proponendo vari pacchetti di "salvataggio" o il trasferimento con stesse mansioni per chi lo volesse, e si tratta di un'azienda multinazionale perfettamente in "salute", che si sposta a malta solo perché paga un terzo per il costo del lavoro. non sono mica benefettori, questo lo capisco, ma mi sembra molto diverso dal caso in questione e non si tratta di essere nazionalisti o voler porre dazi, ma solo di richiedere che le aziende, specie dopo essere state aiutate in varie misure, facciano le cose non nella sola ottica del massimo profitto.
Ogni anno ci sono centinaia di aziende multinazionali che delocalizzano per contenere i costi, in tutti i paesi UE, e succede da anni non certo da oggi.
Secondo me è sicuramente deprecabile che non si sia riusciti a trovare una mediazione, e la Whirlpool poteva indubbiamente sprecarsi un attimo di più quantomeno per mantenere buoni rapporti politici (che non fanno mai male) con il governo.
Di certo ad oggi non gli costava molto accettare la cassa integrazione per qualche mese, ma considerando che si va incontro ad elezioni, un probabile non governo, ed altre possibili elezioni, è anche comprensibile che volessero chiudere la partita immediatamente senza rischiare di trovarsi bloccati tra 5-6 mesi.